La Nuova Europa - anno I - n.4 - 31 dicembre 1944

LA NUQJijl EUROPA LA SANITA'PUBBLICA IN ITALIA F lNO al primi inizi di QUe6to secolo, presso quasi t•utti g,ll stetl, t·amml•nl• 6tr3zione sanitaria faceva ca1>0ad un uffi(){o o ad una dire-..:ione gcaera\e alle c;\ri,rtenòenzc di un ministero, 1>er lo più <Lll<"Uo dell'interno. DaU'!nlzlo del se<:olo però, man m:rno che le csiS'("nzc lg\cn!che dolla \'Ila sociale sono andate aurncntando. con \o sv,i illJ)J)O tumultuoso e rar!do che ha subito la ,•ita di tutti I popoli nel com. me1-ci, nelle industrie, nel\ 'agr:colt.ura . nei fonomeni urbani.stici. nelle comunicazlo– ui c,oc. e con il progredire delle cogn1zionl scientifiche liìl.X-<::leaelfa \otila co11tro le m_..lattic infettive, 9! è scnttto OVlmque la nC<:ffi81tà d! adeguare \' ammin!st:-aidonc s..1nitarla al nuovi tempi, Con la creazlonc di nuovi lstltutt e di L~UO\'i 01._i:c:inlprt:– llOStl alle aC<'r<'-';oOlute ("Sigenze dc-lla tutela tg!enico,5anltarla delle 1>01»lazlonl, l'or– g:rnizzazione di un'amministrazione sani– taria facente capo 3<I una semplice dire- 2io1:e generale non soio riusciva del tutto insufficiente, ma no:1 poteva neanche ave• re l'indisJx-nsabile :'lut.0nomia di funziona– mento. Per t.'lli ragioni in quasi tutti gli stati del mondo si è perver:utl alla Istituzione di un minister::>, o di u:1 r.ir ~anlsmo ana· logo ,autonomo. esclltSivame,nte p1-eposto agli ordinamenti s:rnitarl dello stato. Questa esigenza orgar:,izzatlv.:i si è ma– nirest:1ta sopratutto <h>Po la, guerr:. 1914· 1918 sulhl b:,se (ii un convincilllentJ or• m:1i gcmera'e: esse:'<!' C!oè la tuh:!;1 della sanità pubblica, compito p1'<"mlnente dcllo stato, che non vi può provvedere ln ma· niera adeguata cd efficiente Se 1:011 at• tuando u11'01-ganizz:1zione tecnlc3 amono· ,.m,,, unitaria. che abl>rucci in maniera comprensiva e coordinrH .• 'l tutti quei -set• t01i che hann~ per flr.e l'::1s.:Jistenza lgic· nico-s,,.onitarla delle collet.tivltù. Come mal \n Italia a tote esigenza non l.- stata dat.., sodd!sra.,,lone. per cui. l'or· g3nizzazione sanitaria vigente è rimasta su per giù que)l.3 stabilit_a d.:llla legge Crispi-Pagllanl del 22 dicembre 188S? Come m.:'11l'ltalb nor. si è adeguata al\' evolm:ione che ha avuto luogo nel!e nitre nazioni, 1x-r cui ancora oggi ram· ministrazione sanitaria sl rlducc. 111 atto. ad una semplice direzione ggenerale del Mlr.,istero deU'lnter11u con un'attivilà mol– to limitala In dive~; sNtori e sopraffatt_3 dal mo\ti1>1icar3i tumultuoso e incoord1· nato di altri organismi c-sp\ic.:i1\ti la loro .-izionc nel campo \gtenlco-ass!i:1tenzl:1Je! Anche: da noi. in que3t'ultimo venten· nio. si a\•vertlror.o \e nuove necessilà sa– nitarfo ed assistenziali. che. st.imo·a~e dai progressl in tutti I campi della medicina pre\·enti\·a cd c,•idcnziate dalle de>ficienze affiorate dopo il turbine della passata guerra. imponeva.no nuove rifor~c e nuo· vi adeb'tlllment\ ad 1m'org,n:.lzzn1one che, pure ottima per Il p,assat<?, si mostr:wa hUctufficicntC' alle nuove esigenze. Ma ln– vl'<.'t' di risolvere Il problema in modo unlwrio. come a\'vcniva nelle •~I-tren:1·r.'10· ni. il fascismo creò una serie di r..t1ove Istituzioni, a finalità sanitarie. con carat– tere autonomo. oomplet.:unente staccate datta· esistentè Dlre1.lonc Generale di s,1- nllà. Ed ecco cosi sorgere l'Opera nazio– nale materr-ltà ed Infanzia, per la tutela s;ntitaria della madre e del fanciullo: rt· stit,uto nazionale rascista delia previd('nza sociale, col compito Cr.-i l'altro, di orga, nlzzare la refP sanatoriale per lit 1ot1a contro fa tul>e-rcoJo,;;i.mentre nèllo ste55o settore, sorge,•a la Federaz'one naz!ouale fascista per la loWt cor.tro la tubt:rcolo· si: ecco att.ri grandi organismi cH previ– denUI ed assistenza san.itarla, quali le mt1· - tue di malattia delb Confederazione na– zionale fasc'.st.J dcli' agricoltura. dell' In· dustria. del commercio fuse pol co!l"En• te 11l,utualità fascista; l'Istituto n~zlonale fa:JCista assicurazioni cor:lro gl( mfortu· nl del la,•oro l'Ent~ mtzionale rasdst::i • di 1>revldenza per I dipen<!ent! stal3Ji, Ci:iscuna di Qll~te istituzioni parastata, !~~ 1 ;:::\~i:~~n~1~ 1 ~~~1ffia 0 ~ftai'~~~g~~~~ e b!Jancl coloos3li er3 st.• t.to l'orlJitd del partito raSci6ta. In\3.nto 13 Direzi'Jne ~-ener~le di sani, t..'1,!'lmasta quale cenerentol3 tra I colossi che ne 3\'Cvano invaso !I campo e te com· pelenze, veniva ulteriormente smemb1·:ita: l' esecuzlor.,c ed il confro\lo delle opere lg:cniahe ,·cn!vcino pass:itt al '.\tinistero dei Lrivori pubblici l'igi('ne de-I lavoro o\ '.\11n[stero dc-Ile Col'porazioni. il ,;itmic c~a\'.1 pur('. al'e sue dip('ndenze un ibri– do <' mal definito I.!ltitutv· di med1ciri.1 S(;(''31C. Le stosse con(llzionl c.:lotirhe del cer.· tro si ripe1ev;1.110 ne·1e pmvincie, do\'e, oltre a tutti ~!i uffici provinciali det pr<'• flctt! enti, sorgev.:1110 alle dip<'ndcnze del preside dcli.i provincia.. I consorzi pro· vinciall :u:tit.uhercolari. <'Or~ le annesse l~lituzlonl (rfl~pen;<.nrl. preYentorl, \.'CC.) 1 comitati pro\'i11ci<1liarHimalarici. con i lo– ro ambulatori, dispens:1ri; l'Ente provin· clale antltracoma.toso, con gli anr:essl dl• spensari. ambulatori. s<1natori; I centri di a.ccerwmento diagnostico e di cura dei tumori maligni; i comitati provinciali da· tori di :sangue: I lal>orat.ori provinciali di igiene profilassi. Cosicoh~. chi ('Sa,nlini oggi l'organizzaZio– ne s:m.ttària. i,t..,'lli-::m:i, si trova- d"1 !ror1te ad un variopi.nlo moc~ialcodi istituzioni, mal colleu,1tc tra di loro, con tuu.e le' illogicità, Je interferenze e le ~ncompatibil!ttl che ne ~eri vano. Sui:wema autor:ità è Il mi,n!stro JX'r l'In• terno, che ha, come organismo tecnico la Direzione gen,~rale di ~nità, a capo della quale ~ nominato un prefetto, che può an– che non essere un t.ccn!eo. L'autorità sa– n:taria della 1,.·ovin<::o C Il prefetto che ha alle sue dipende-nzc H medico provinciale; 1·au1orit.à del comune è il sindaco, che ha anc sue d!Jl<.'lldt:nze l'ufficiale sanitario. A tali autori,tà poH~'.co,amministrali\"e spett-a l'adozione dei prov\•edimenti in materia di Igiene e 1>rofilas.i; l'.'.l.zioncsanilar:a, pre– \' :l.lc :-ntcmente tccn!ca. ohe 1>er es.sere crtì· cientc, de\'e e.s:.ere 1'3P'.da, \'iene subordl· nat.;_ 1 a quella polit:ca ed amministrativa, ve1wndo cosl eonfer:te attribuzioni e com– J>etenza te(n!ca ad :iut.orltà non sempre idonee alla com1wc.•nslone di problemi ,sa. nitari, Questo difetto fondament.;.ile dell'o1- gan\n:1zione san!t.ària, che è ancora quel• la fissata dalla legge Crispi-l'agbml 1888, ~ aggravato o_gg:d31la contemJlO!'anea at• tl.v!t;\ sanìt~irla di quegli enti, organismi, i.stituzlon.: cui si è cennato, che aE,1Scono ne più dlspl'.lr~1tl set.fori Ln maniera plù o meno i-ndipendente e sui quali "il controllo della su1>rem3 autorità sanltarla, :Ci mi1M. stro delrlntt"rno, è più formale che reale. Per render.,: esat.o conto della s1,ere<1ua– zionc In r.ampo sanitario, basta osservare che il b~lancio dell,:i Direzione generale di san~tà, res1»:1sab:le della tuteln della sa– lut.e pubblica deU,.1 nazioni:?, si aggira. nel 1942,43, sui .>O milioni, mentre nello ste.sso pct•iodo. quello dell'Opera nazionale ma, 1c1~nltil. cd !nfanzi3 superava I GGO mllfonl, quello dell:i l'revidei'.Z.t sociale I 3 ml llar• di, quello deli'lstituto nazionale infortuni sui lavoro ! ;;1~ milioni, quello delle di· verse casse mutue nrnlattle ascendeva a l>iù di 1 miliardo, mentre la provincia s1>e-nde\·a, per le iotituzionL da essa dipen– denti. oltre 500 mil!on:. •Or stanti grimmrmi compiti della rico– stru?.ione. che l'lt.o:lia rovliflosamente pro– vat~I dalla guerra. affida all:1 s3n\là pub• blioa, non è 1~bile pretendel'c che la presente s:Otuaz:one poo.sa ven!1~ :1ffront.1ta e risolta, da un solo teof\ico, il medico pro vinelale con un ufficio sanitario lnsuffi. ciente di personale e di mezzi, con un ras·· gio d: azione quanto mal !imlt.:ito, con una serie di energie di6f>erse e spes,so Jn con– tra:.:~o, \"tipendente da una autorità non tecmca. Unificare l'azione sanitati.l, cr<>arc degli Uffici sa,nito.t•i provinojall che fnnzionlr10. sia tccnic..1.mente che ammini.strativamento come organismi autonomi. direttivi, lspct· t:ivl e di contro! o di t.utte le Istituzioni a carattere s.inlrnrio J>ubbllchc e prh·ate, delle rlstx-ttive provincie; è questa una necffiSità pJ<imordi.:ile, urgente, lndc1ogabi• le-, .se si vuole affrontare e riso:vere con– cretamente I difficilci. problemi sanìt.:i.1•i, che l.:i. · gueTr.i ha fatto sorge.re , creando uno st.ato di sofferenza nelkl po1>0lazlone la cui gravità è già documentata dalle pri– me ri,•eluzioni statistiche sia pure inCOlll• p!Otl.'. Un coraggioso esperimento In questo senso, che sta dando ottimi risultati, è st.ato fatto già irz Sicili.i, <.lal Comando al· leat.o. che ha affron1..1to e risol10 il pro• blema ll::sponendo l'ist.-ituzione di uffici sa• nit:i1i p•·ov!ncìali aflidaW a tecnici, e do– tati di completa autonomia, da cui dipen· dono tutte le istituz!onl sanit:irie della provincia, pr!ma disperse tra svariati enti, sotito il contro!lo di un urnc:o sanitario regiona:c dirt:ttO da un medico. L'organizzazione attuale in Sicilia, de!la quale, in una riunione tenuta neJ maggio scorso a Palermo. tua: i d\riE,"Cllti ! \'3l'l uf– fiCi provinciali ·s1 sono m~'t.-<1ti entusiasti e concordi nel docufnent..'lrne l vamaggi, dovt'ebbe essere ('Stesa, con quei pc.•rfezio– narnenti, thc l'P~periem;a di un .:'Inno h.l messo in eviden7.a, a .tutte le p1·ovinc\e, ::i mi:.ura che e.~e ritorna.no sotto il control– lo ùe1 governo :wl!ano, In que-'>t.-i rase cioè di 111d:Spe-1.s::ibi\e riorganizzazione dei servizi S31lit-3n, sconvoitl dagll evenU bel· Ile!. n11e organizz:izione. prevede, e\•idc-tHe· memc, la crc..az:one al ceutro di ttn orga• ni.smo tClliCO-:ll!tOnomo,che raCl'Ols:;ae nu, n!sc:i tutt;I i diversi enti, ora di:.JX"t'>ii,a C':ir:1ttcre s:1nitario•J,S$,li;te-i1ziale e coord:.f1-i, souo un'unica dirNILva, tutti i p1·ovve– dimc·ni :tl',:nti per SCO!)O la tutela della sa– lutç ,,ul.iiJiica. CALOGERO ,GARAC~ NEI PROSSIMI NUMERI : u1~tsRJ1 -~'i\•~t I t ! %. 1 NE DEL· ERNE's1•0 BUONAIUTI: CA R LO B.4.R'l'll E LA 7'EOLOGIA PIE1'RO PANCRAZf: NOVECJ.:NTO DELLA e CRISI••. E 0T7'0CEN7'0. . FHANCESCO GABRIELI: PRO B LE· LUIGI SALVATORELL[: , S F EU E MI D EL, V le l No on I E iV T J::. D' IN F L u F, N z A •. wou· GIUSTI: eu L, 7' u RA ll u s s A. BONAVEN°1'UR.A TOCCHI: TRIB u- c~~~r/.,~~4. N~A~HE 7~~ R ~.~O~: fz~ N AL E D J .GUERRA. ZERA. ALBERTO MORAVIA: D l A Il I O PO· L/7'/CO. MARIO VlNC.:IGUERRA: E P U Et A ZIO· NE. DE P-'URA Z I ON E, S TE U l· LIZZA ZJON E. ==================;;;;;;;;;-=' LA·BOCCADELLAVERITA' DOBBIAMO abbiamo orm:11 b.:lndlto, e non d:i or-a. tutte le lacrime. Bisognerebbe piuttosto che cl seguisse su questa strada grari p:irte del nostro paese, Quotidianamente e senza alcun vantaggl.o S06pUlto a un'er-rata cosclenz.-1 d'inferiorità di fronte al me,no b3ldo de Sii Alleati. · Che anzi, la nostra m\sura e !I nostro ~~1;;n; d~\ ~~~ri~o~i ~:!n;~~a~~~lapo~~- vamo essere tra,·oltil. tranqul\iame-nte so~ to l'occhio atono dJ tutte queste !nnumc– rc-,•oli • gu!de •> poss:ino, se non ri(3re addirittura 41 chiaro nel buio di tutti:! le lncerezzc, almeno test.lmonlare che mot•.o Si i- salvato In mezzo a tanta de\·ast:l zlone. Marcello .Maggiori l'avv~te~iz~fa~a ~l~o~en~ :·a,, I VENTIDUE AN/\'] FA'I 1w11ziure la creazione di questa rnbri· • ca: cioè che cOloro i quali ci scrivono devono tenere s{retto conto delle csi· ge11ze dello sp<1zio. e inuiarci lettere che ,wn su.perino la m.isura di due foaH dattilogrnfa.ti . In caso contrario saremo costretti, con dispiacere. o ad ope1·arc tagli e riassumere il contenuto, o ad diritttira a non tener conto dello scrit• to, se no,, si presterà a. simili rima 11eygiamc11ti. GIOVANI ,E GUIDE Questa lettera al{ude ad un mio corsivo Sole di. mezzanotte, ulicito riel vrirno ,iu– mero. (m. v.). I- O so che Franco Clrl, Il partigiano veci– Odue-nne ucciso una sera dell'ottobre '43 da un milite repub!>Hch!.no suo cx compagno di scuola, mentre .to."llava l 1 montagna doPo aver- organi'l.t.ato di per• sona un carico di viveri e di munizioni, mt perdoc1erebbe, se lo potesse, con le sue calde parole gener05C Perdonerebbe a questa. voce sbllcera che gior:ii ra. pro– tstava a nome di pochi coeta.nel cont.ro il ritornante affannoso gioco delle «suide:• per la gioventù, e che oggi non esita a rompe-re Il riserbo delle memorie più care. perchè giovino esse ::i.Imeno a "à– destare il sentimento dimenticato della dignità. 2G dicembre 1922 - L'Agenzia l'olla spiega i mot.ivi della ritardata ria1>er· tura della Camera: e: E' notociw in se– guito alla concessione dei pieni 1>oteri, la Camera non abborda Il compito le· gislativo e non ha lllOlivi di dìstrarn~ l'atLivi1à del Governo dall'opera di ri• coslruzione del paese. Quanti non si propongono di recare fastidi al gover• no di l\·Jussolini possono fare opera di persuasione nel senso di lasciare a!· la saggezza del• presidente del Consi– glio il determinare la via che la Na• zionc deve percorrere». 1 28 dicembre - Consiglio del mini· stri - Datl J bisogni della situazione intema Mussolini dichiara che non potrà allontanarsi dall'Italia per pa_r– tecipare al convegno cii Londra sulle riparazioni, e delega il marchese Della Torretta e il bàrone Avezzana. E' ap– provato. Il medesimo consiglio approva: 1) la creazione della l\lillzia nazionale per la sicurezza nazionale; 2) la smobilìtazlo, ne delle organizzazioni militari dannun• zlane; 3) lo scioglimento della Guarclta regia; 4) la fusione del ~-tinistero delle finanze in quello del tesoro. 29 dicembre - Viene lstituìto presso la Direzione generale di ·pubblica Si· curezza, l'ufficio speciale di polizia t>Ò– lltica. 30 dicembre - La decisione della soppressione della Guardia regia pro– voca a Parma, Pisa- Genova, Torino, Napoll antmutinamenti. e conOitU san• guinos! di corpi di guardie regie con squadre fasclste e repartl di carabi· nlerl. \fa non perdonerebbe su-a. madre, re do\·esse per case ritornarle, consegnata sommariamente alle colonne di un gi.Or• nale. la tragica stoClla di quella notte In cui un capitano avvi-nazzato ebbe a dar!e brutalmente notizia di suo figlio, mentre decideva di Carie aspett,: i.re la matt.ina In un carcere. S:lrebbe come chiederle 11 sacrificio plù duro, di vedersi cioè prl• ~;r~i::;~::~;e t1~ 1 ~·~:; 0 ;i~ 0 t:as:~ I . I :~;~::. P~~,f~~è •;,~r::::;t.i" ~;;';:,,~••~~ LA NUOVA EUROPA dcosL.ulre, Sl _trascinano dietro tuUo JO Sl!..'TTDfANAJ,E maroiume di rinunzie e, }k."'88\0, l':nteg glamento Incontrollato di chi, per non credere più a nul!a, crede soltanto che tutto sia finito e che '-sia led..to allora conosc~re Il fondo d'ogm più •b~ Wni- 1!:izione. r/~1~rf:~eal~~~f~f~1~~• J:;,, 1 ~1 s1:~ agli occ.i1! sless! dei Tedeschi, ruggire dall'ospedale, nascondere In c::isa sua rlu• r::mtc la notte e accomp:lgnare poi frno alla monwgna, vestiva fl'l!cemente i::11 aò!tl di suo figlio, 1l0rtava ai partigiani le a!·ml che man! sconosc!ute avevano continuato a far gtu!lgere in quelfa cas:t del figliolo suo. diventata tacitamente u cent-ro COO!"dlua~orc d()-1\a lotta ctande Stilla. :, L'ep!sod!o resterà uno fra mllle, ma non cesserà d'essere pre;,e-nte n noi e.ho rioom!1~!amo un faticoso oommlno d. 1 orient.lmento. Si :-J!ti!curi, qu!ndi. eh! s'affrettò a VP dere nel uootro ·appello a.Ila d!mentlcan za soltonto un volercene re.star soli .<J piangere la delusione di un crollo. Ab br:icciando questa suprema forma rii <1\ gnità ch'è Il riserbo e che, conservandOC'.t a noi stessi, non c'lmpc-,Jlsce tuttavia ,11 adoperarci con le forze nostre plù ve~ ,, liii avvenire, <li lottare duramente, per poter decidere domani su noi medcsiml, DI l'Ol,ITICA E Lt.Tl'EUATURA Direttore LUIGI SALVATOIIELLl Redattore capo MARIO \IINCIGUEIUtA Redattori DE nucc.nmo UMIJEU.TO MUltltA. J>JJ::'J'RO PANCHAZI Segretario di r"eda::ione A. PICCONE STELLA Direziono, redazione, amm\n!strv.lone Hctnrn • Corso Umberto I -17 'l'clefon I: li83.5JO • 60.048 • 6~-:siJ Uoa copia L. 8 cruori Roma L. 10, Ab~oamcnto annuo L. 350 Permesso n. 232, 30 agosto 1944 della COmmJss. nazionale dell3 St.ampa ---Direttore resvonsablle LUIGI SALV~\TORELLI Stab. Tip. de , 11 Giornate d'Italia • I,

RkJQdWJsaXNoZXIy