Nuova Repubblica - anno V - n. 41 - 13 ottobre 1957

6 SOCI A LISTI E CAT'l'OLICI LA POLITICA DELLE SCOMMESSE di GJULfO CHIARUGI D IS.P.lA~ER~ cot~ Saragat,_ disap_1;_unto con Zoli, .. s?11- b1le d1var10 d1 prnspettive all interno ,del pa1tito, decisioni di Venezia confinai.e melanconicamente nell'orticello di Lucùmo Della Mea. Eppure l'i·mpasse ct!i st-a andando incontro la politica socialist~ non è detenrn– na.ta che·, in piccola. parte da. simili incidenti ... E' 1"insìsten2,a a pone l'accento sulla « pohtica delle cOSe » che nascònde gli equivoci e gli errori più sos_t~1·1- ;,,iosj; irn;istenza prop,-.ia, e sembra ~tranò, d_ella P?l~bcn di Nenni, che pure è stata l'unica valida matnce del r1trn– vato pre ..:tigio socialista nel triennio '53-'5? e_ ~he _resta pur sern1Jr-e, nei suoi tentn.tivi purtroppo ep1socl1c1 di_ qua– lifica~.ione, un esempio di sensibilità fuori del comune. Da cii-ca ul1 anno dopo aver condoH? Saragat pellegrino a Pra!ognan, la« ~olitica "delle cose» va rìvelandosj insnf– ficiente: i prirni sintòmi apparvero nel modo errato cot~ cui ,rralognan venne realiz;,;ata e pnbhliciz."1,~ta, e negli sviluppi del peri.o.do irnmed.iatamente s11cces.s1vo. Si dimenticò che le «cose» possono bene far matrn·a1·e · - e rnaga1·i infraciclal'e - le situa:r.ionl, ha~'olgendo ~hi non ha « ne' tempi qnieti pensato che possono mutarsi», ma che, tolto qùesto, ìl loto potere costrnttivo è piut– tosto !-:Censo, e neppure chiarificatore. come il momento vorrebbe. Jeri aflemwvamo che Nenni avrebbe sbagliato a creckt·(~ di poler cOndiziona1·e il monocolore soltF1ntr1 sui patii agt·ati o ·]e regioni: oggi i fotti ci hnnno dc1to ra.gionc, n1entre ii disl'lgi'o di un partito spi·ovv_isto di nna adegunla piattaforma di principi 1·el11tivi nll'uomò, a.li ~ socieUl e allo stato ostacola e rit-ai·da anche il processo 01 redsione e di ridimensionl'l.rnento che interes::;à tutto il movìniento dei la.vorntori. Solo chi identifi<!a,. non senza leggerez;-.;,1, principi con « preclusioni»- può andar soste– nendo ehe lo facilita; e infine, sarebbe far tot'tO ai lavo– ratori e ai semplici conside1·01·li, come a.Itri subdolamente :-:osfiene, capaci di affel'rare le « co'se »- e inetti a com• prende.re i pdneipi' anche quRnclo veng~no loro esposi.i in termini usuali e pi.-1,:ii. Invece è obiettivan1e_11to vero: primo, che la « poli– tica delle cose:, meglio di ogni altra ptu! gàt·1rntì1·e da for·ti ~ontt·i,ccolpi .interni una. formazione politica doYe cova ttn ·contra-sto la.lente di direzione e cli uomini; se– condo, ohe la politica di c11i sopra è la più adatta a co. prire le cRrcn:,,,e ideologic!H>, culturali e organizzative di .chi si è risvegliato eia un !\:anno decennale fo1·te soltànto,. di una. solida tradizione popolare e di nna ri_nve1Tlit:a a.ttualitù. politica, dopo che la vantfltH 1·io1·ganlzzazione morandiana non è riuscila a dar Juogo a un partito mò– derno, f'Otne in molti avevanç, auspicRto e fìnanco creduto. ~l1a.nto è vero che al t·ecente comitato centi·ale del PCJ Amendola no~ ha potuto fai· meglio di inclicRi-e il supe– ramento dei dis~idi in un nuovo slflncio concretistìco, _ vinCend,o facile con l'appòggio cli chi voleva conservare le posir,inni ed evita,.e le scelte. Sì tratta, però, di con.:-,;ide,·ax,ioni contrnpmducenti per coloro stessi che le avanzano, ):>e.-cliè la. tensione etica e politica intema continua a. mantenersi bassa, dopo Ja «punta» vi.vacissima. ai tempi di B11dape~t, senza soddi,.. s(are in modo veruno le istam,;e morali e cUltorali dei militanti, e col.. resultato di svù·iliz::,,,are il p!lrtito più e peggio del pur nerasto burocrati,;;mo « unitario» e di negare all'urgente innalzamento del livello di inedia pre– parazione il solo possibile stimolo: il dibattito, magari ,noralistico ma i:Jur •sf'mpre 1·icco di lieviti opernti ed educativi, sui « pr·inCÌ[)i ». _ Certi confronti non pùt ranno pertanto che Yeni1· rin– via.ti, ma non evitati, e, pel' il momento. non è del tutto di fuori chi~ scriYe che « le riviste radicali allevano il pitrtito socialista », poicliè all'i,-idot.trinamento esterno di ma.rea leninista si è dan·ero ·sostihiito ben_ poco olti-e all'amico. ma non gratuito inte,·essamento dei laico-demo– cratiçJ. Nenni pare eYH·lll' di pmposito perfino le imt)en– nate t1·ibunir,ie ohe - siano pul'e giacobirie o popnli°ste per i più tennoi defratt_or·i - lo hanno mostrato tante volt<·, nonostante pn,dén:,,,e e pudrni, 11omo di rassicu– ranti, lihel'tari princìpi. Lombardi sembro fermato dalla tenace, inevitabile, controffensiva Comunista alle lucidis– sime intui,,;ioni del nove1nb1·e '5G. Basso e OioliHi sono stati, in definitiva, i Sùli, n tentare di acce-ndei-e al dovu(o livello lini\ dlscus.sione sui j)1·incìpi della politica socia. listt\. - Ma Giùlitti fa, necess<.niamente, caso a sè, e le sue attitudini l'esl"ano tutto1•f1 1·elati,-e più all'esle,·no che al– J'intexno del partito. lnvPCt>. l'iniziativil di l:asso, sebbene i contributi da lui recenl.enìf'nte offerti HhhiM10 a\·uto ~Co) solo all·e~terno del p~nlito .. è si•ntomatico sia staht volta a chiarir rneglio, pur s.enr,a aneoi·a rin,.;ci1·vi appieno, l'~r. mai a-nnoso concetto di «alternativa;,- nei imoi r11pporti col _principio di democ1-a1.i;1. Non è stato a·tratto fortuito che, sino ad ora, Basso non ai& riuscito a varcare la sogli'a dell'ideologia pet· caltlrSi nella. politicà opennte: Risoluto a tene1·si lontanù dalla: « apertu1·a. » pura e sernplice, intesa cmne ·allargamento del centrismo, egli ha posto costantemente, conho a Nenni, cont.ro a Lomba.rdi, conti-o agli stessi rnorandiani - ai quali - ultimi non dispincerebbe affatto, se fosse possibile, , intendersi coi cattolici restando in buohi termini anche coi comunisti - l'accento sulla. «alternativa», fino a ipotizzare un larghissimo fronte a. guida socialista. capace di contrapporsi da pal'i a pal'i allà DC. Ma. Quando si doveva pass::tre dnlla prospettiva alla contingenza, dalla « strategia·» alla._ ·tattica, Basso erà costi-etto jmmancabil. mente a segna1·e il passo: la sua linea- av1·ebbe .dato luogo, infatti, ad una stretta alleanza non soltanto coi la.-ico-de• moc1·atici, ma anche e soprn.ttutto, coi con.nrnistj, in una condi:1.ioiie obiettiva d.i infel'iorità culturale 'e tecnica. verso i pl:imi e tecnico•o;ganir,zativa, dl poten::,,,a, verso i secondi. Ne,;:suno "meno di -Basso, marxista « ortodosso » in cultura e bene esperto dell 'arna.ro calice «unita.rio» in pol.iUca, poteva desiderare qua I cosa del genere. - Non a caso, quind.i, sta eonducefldo anche lui un ri– pensamento di prospettiva, e di ideologia, di cui Problemi del ,'JO<:ialismo dovrebbe costituire l'espressione pHf)blici– stica. Se l'iuscid" a evita.rn le strettoie dogmatiche del~ l'ortodossia e quelle personalistiche della manovta, si col~ locherà inevitabilmente in p1·imo piano ·-rispetto al var– tito e a tutto il movimento dei lavo1·ato1·i. Ma,, oltre a Pa.ssc,to e vresente e a Tempi moderni - destinate a svol– gere, per eviùenti motivi, compiti importantissimi ma pur sempre 'particolari - è auspicabile sorga molto pre– sto, fuori del caos di Monclo O]Jel',aio, un pnnto di n~c. cordo, di minore «ortodossia» marxista e di pili sicura modernit~i culturnJe, con riferimento politico, inevitabile, a. Nenni e 'a Lombardi. N O~ ~I v.1:::i:,LFJCANO ,Pe1·. caso, neppure le sollcc.i~a– z1om clie gwngono al PSl dal! esterno, col proposito dichiarato di spingerlo ad una più. attenta. considernzione di principi. :Mentre paiono scontale, e quindi prive di mordente, quelle di parte conserù1trice o clericale, soci~l– democratica. o comu:hista 1 acquista.no via via maggiore in.tet'esse quelle che provengono da alcuni setto:ri ~attolici e da altri Jaico-democratici. Omettendo le posizioni più ampiamente discusse e note, è il caso di gettare uno sgua1·do su un articolo di Nicol_"a I>istelli (Politica, l ot– tobre) e su un saggio ancora inedito del giovanissimo radicale Antonio Lettleti (se ne pubblica la prinia parte in qiie.Yto n'l.l·mero, a pag. 3 - n.d.r.). Si rallegra il Pistelli che padre Messineo abbia spo– stato il tiro contro i socialisti dal loro - lncorrnggibile - divario ideale dai cattolici alla loro - superabile - impotenza ideologica ad accetta.re coe1·entemente i pre– si);p.posti della. democrazia. Rilevà. subito come, da parte euèlèsiastica, si consenta. a porta1·e il discorsQ sullo stesso te,Teno - la democrazia - dove lo tengono da tempo i laici, al punto che <i: le riviste 1·adicali, che allevano il part·ito social,ista., possano intervenfre ad armi pari, e gli stessi socialisti vengano sorpresi in tutta la carenza ideo– logica che accompa-gna la loro marcia clandestina verso il sistema democrntico ». Pasrsa poi a liquidare, frettolo– sai.11ente, gli atteggiamenti di vari gn:ippi cattolici circa !a col labo!'azione èoi socialisti: non incontro sulle cose - «.confuso abb,·accio sociologico» - ; non richieste dog: rnatiche « che lascerebbeto"- fluida e disarmata la rnas.-:a socialista»;· neppLHe perc~_>--convergenza organica sui pro– blemi dello Stato, perchè <i: spinge fino alla. frattu1·a. fa distinzione fra l\:lagistei·o rnon1le della. gerarnhia e azione politica, aprendo la stn,da :1lla scissione fra i democrntic.1 c1·i:.:.tiani ». . Il dilo è orrn11i SL!lla pi1-1ga: ,a spinta, pur così fine e mot·denle, dei basisti dernoc,·istiani verso la di,,;cu.~sioue dei p1·incìpi, rivela il carattere di sconimessa della loro· politica. !tfalagodi t1commette di infllYen're i grandi inte- 1·essi economici in una politica de1nocra.tica, Sarngat :o,commett.e dj render p.ossibile alla cla,::ise lavoratrice di tivvalersi delle stn1tture democmtiche. l">isi·elli .,comm-ette di assic11r-are lo sviluppo politico dei cattolicj impegnando i socialisti a sah,1agual'Clarne l'uniti\ mediante rassnnzione , di 111ia coerente ideologia. democratica: perfino i laico– demo<n·Htici scommettono di «allevare»- j Socialisti fino a plasmarli a pl'Opi-ia. immagine e somiglianza. Purt1·oppo, è pili facile che gli scommettitol'i vengano cattul 'a.ii dall'oggetto della. sco1nrnessa che non il con– lcario: anche l'aneddotica insegna che, per lo più, è l\lao. metto ad andare Ye1·so la monhi.gna, e non vi'ceve1·sa·. Malagodi compromette il sistema democratico consegnan– done uno stl-umenlo in mano ad interessi che ad esso restano profondamente e.~trnnei, Sarag.'lt cattu1·a una por– :1,ione del movimentò dei lavoratOJ'i" nella cittadella della conservazione, i laico-clemocn'l.tici stanno sboccando su posizioni, maga,·i ideologicamente sfumate, ma pur sem. pre di effettivo f'iancheggiarnento poli(ico al PSI, Pi– stelli si t1·ov;1 in1pr·ovvisamenle invischiato nell'unità po– litica dei cntlolici e diventa, senza. neanche l'en'dm·sene cOnto, lui innovalor·~, paladino di un LWinoipio irnmobi- li::;tico per ecrel!,;n;.;,a. _ li che pal'e vieppit'1 con'ferrnatò dalla sostanziale ade– sione di l'istelli allè cortside_ra;-;ioni del padte Messineo. I pnnti del « ve1·0»- socialismo - ma « vero·» per chi, per i· sociulisti e gli eletto1·i, pel' gli ·scoliasti m·arxi_sti o per :i pad1·i gesuiti?_ - inconoilia .. bili con la democrazia sono tre: « concezione materialistica. della ·'lita», « nega– ziOne della persona. umana: sommersa nella massa clas– sista :t, « distruzioire della proprietà privata·». Non ·è _chi n.ori veda come si identifichino,, con molta disjnvoltura, e senza che neanche Pistelli _mostri di àccorgersene, mate~ rialismo e immanentismo, .e con~e si accordi - cosa: que- (184) nuova repubblica st'ultima particolarmente pericolosa - capac~tà di gill• dizio morale soltanto a chi si apra « a qualche raggio solare» di spiritLwlismo, va.le a dire di trascendentismo. Così pure, l'ovvia considerazione econorni.co- sociologica slll deperimento del «proletariato» tradizionale e sul– Favvenire - pluralistico più che. dualistico come ir\ pas– sato - dei grnppi sociali, è acco1\tameI)te distorta in po– stulato giustizialistico, quasi che il pr·incipio dialettico di «classismo» noti potesse significare ori'entainento di diversi gruppi, subalterni e sodali, a strappare ai gruppi detentori « fette di pote1·e » piuttosto che accomodamenti di < Giusti:t,ia ». E parimenti, il sapore passatista della. piccola proprietà è giustificato fiduciosamente con la. preoccupazione della Chiesa per lo « spa.zio vitale » at– torno a.Ila persona um~na., il che ò molto meno caduco e ben pilì complicato affare della specie di < economia curtense» che certi cattolici paiono sognare più spesso del dovuto. , Pùntp per punto, pare Tispondere a Pistell i lo scriUo di Lettieri. Primo obiettivo ne è proprio la distruzione ,del mito dell'unità politica dei Ot\-t.toliei: < quello che 11 noi interessa è che la DC ·non ha il monopolio politico dei cattolici e che, dunque, per eSsi non esiste un solo polo di attrazione, anche se qùello democristiano, com'è naturale, si è dimostrato il più potenle ... donde appar~ evidente che non c'è nessuna.- ragione pe1· la quale 1 laici debbano abdicai·e alla prnpria concezione per ac- . cettare la petizione di principio dei Gesuiti, sostenuta col metodo Scolastico e con la solita il'riverenz-a per la storia, sullà incompatibilità di laicismo, e di cattolicesimo». Se tra le nuove possibilità di incamazione del cen– trismo esiste il suo allargamento al PSI, « c'è una ra– gione di principio .per la quale bisogna respingere l'aper– tura a sinistra.», ·perchè il centrismo sorge su due prin– cìpi: « che, ci sia nel paese una clas;,;e ,politica u.nitaria, capace di rappresentarne e g~rantirne gli interessi e le aspi,•a,,;ìoni » e'« che non sia possibile nè proponibile una alternativa politica>. Quindi_j.l centrismo « tende a dis– solvere le caratteristiche differenziali dei partiti poUtici ohe vi conconono: e questo processo si svolge a danno di chi non gode nè del favo,.·e del numero nè di un'auto– norna capacità egemonica». A questo punto, chiunque potrnbbe,· concludere che l'atteggiamento di Pistelli è volto a dissolvere le ca.rat. teristiche differenziali del PSI - dotato di capacità ege– moniche più t~nui di quelle della DC -; èostituendo per– tanto una punta avaozat.a per una nuo-va 'incarnazione del,.eentrismo, Se «il centrismo degli ultimi dieci anni non è stato che una riedizione adeguata ai tempi del trasformismo... un dato condizionante della pro5:pettìva politica italiana è costituita dalla _scelta che opereranno le nuove leve cattol.-iche. Scegliere, da, parte della s·inist:ra, la collabora.Zione con la DC di Fanfani, cioè con una certa varte dei cattolici, significa distruggere quer polo ideale di attrazione che per essi è costituito dalla oppo– sizione laica e dernocra,tica. all'integralismo democristiano; fa.VorÌTe il tentativo delVunità politica dei cattolici che ogni cler-icale persegue; rendere statica la prospettiva po– litica dei cattolici it.aHani snffrngando la DC. La sinistra, se non v-uol cadere - o ricadere - in qnesti errori, non può che scegliere. l'opposi:1,ione ». Le posizioni dei laici più intransig_enti e conseguenti, come il .Let-tie1·i, si collocano - anche se btmno, nel dialogo ideologico con i cattolici, 1~ mani molto più libere dai loro pl'Opri dogmatismi - vicinissime a quelle di Bas– so sul pia.po politico, al punto di rischiare anch'esse un neofrontismo di fatto ogni volta che intendano· passare dalle parole all'azione. Motivi e rilievi tutti quanti che indicanò a oggetto prioritario di riflessione e di dibattito, noll tanto lo sp.i- 1·ito ~ la matel'ia, la trascendenza e l'immanenza, la < Giu– stizia> e la dialettica competitiva; e neppure gli spnilti economici· e socioJogici - le «cose» - che possono co– stituire. tntt'al più lo spunto per il prngramma; quanto il rapporto tra dimensione 1·eligiosa e dimensioni civi"lo e politica, tra società e staio; tra. stat.9 e pa.rtito, e, so– prattutto, tra ca1•atteri;r.:1.a::,,.iono ideologica e attitudine rap– pres-entativa. (vale· a dire democl·a.tica) di quest'ultimo. GIULIO CIIIARUGI FIUNUO RECLU'l'A COMUNIS (cont.inuaz. da pag. 5) della falange e dei sindacati fa.langisti una· certa oppo- -sizione alle sue dichiarazioni filo-monarchiche - desideri avere dei quadri ben allenati per prend~re il"l mano i sindacati, così come certi dittatori latino-americani fe– cero ricorso ai comunisti per destituire i dirigenti demo– cratici dei sindacati. Segnaliaffio ancora che i _contatti fra Madrid e Mosca non sono ormai più segreti, dopo che Mosca ha votato per· Ì'ammissione all'ONU deUà Sp~gna franchista. E' in corso di negoziazione un accordo- per dare a~le navi so– vietich~ delle facilitazioni di carico nelle isole Canarie., Imprese tecniche hanno installato de.gli stands alla fiera di Barcellona, e l-a Spagna partecipa alla fiera del vino dl Ljubljana (Jugoslavia). Varsavia .e Madrid hanno firmato un accordo commerciale (ricordiamo che nel 1949 la Polonia fornì a Franco motori di· aviazi0ne) .. Il bal– letto di Mosca andrà a Madrid e la squadra di calcio del Real Madrid a Mosca. Sembra evidente dunque che _Franco, per aggrap– parsi al pÙtere, è dec1sò a creare il pericolo comunista che non esisteva nella Spagna quando egli si sollevò, ma che certamente pot~ebbe e_ssere notevole quando questo dittàtore finirà, un giorno, per essere sostituito. VICTOR ALBA

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