Nuova Repubblica - anno V - n. 16 - 21 aprile 1957

6 A (159) f!Uova repubblica un uomo nel quadro di alcune do1n~11cle prestabilite e im– mutabili. Ne cons0g11e che moltissimi magistrali meritevoli rimangono lungamente dirnentict,ti in provincia. GRADI E RETRIBUZIONI ] n genere, si crnde che il giudice civile, esplicando la sua funzione in un settore più la1·go e complesso, nwl'ij:i. un rico. noscin.1c11to maggiot·e di quello ciel inii.gistrato addetto al pen;'tle. La gi11stizia civile p1•f>senta indubbiamente aspeti.i pili coniples~i cli quella penale, tuttavia il giudice non va. giuclicnto e favorito pel' la- clifficoltù obiettiva della mate1•i1;1. che esarnina, bensì per il modo col quale questa. materia viene i.i;atlata e le qnestioni sottoposte al suo. giudizio vengono J·isolte. di DOMENICO TARANTINI li giudice· viene assegnato alla giuslizia civile o penala dal ditigente dell'ufficio giucliziar·io del quale fa pal'le. La scelta, pe1·ò, non sempre è fatta. in base ;:\Ile attitudini e alle Cllpacità del magi8trato, che talvolta si trova a djsagio, pet· esempio, nella giuStizia civile, mentre si trovei·ebbe meglio in quelll\ penale. D'altra pa,te, se gravi sono lo respot1sabilit.à. del magistrato civile in CJUanto egli dispono dei beni del cittadino, i1ldubbi,1mente più gi·ave è la respon. sabilità ciel giudice penale, che dispone della Vita stos;-;a delle persone, in quanto ne detenni11a. sovente il corso. Ciononostante, l'opinione che il giudice civile sia pili favo- 1·ito nell'l}vanzanrnnto è talmente diffusa che il magistrato penale, quando s'app1"0ssima il tempo di presentare la pro~ pria candiclat111·a per la pro111ozione, cerca di farsi assegnare alla. giustizia civile. n I N i1AOJSTJ.:tATURA si entn1 attrnvcrso i concorsi. Il l~rn1'eato•in le~ge_ vie~e assunto con~e udi~oi-e giud-i:zia– no senza funz10n1, e in qnesta qual1fica rnnane per nn anno. Questo almeno ptescrive la legge, ·ma è tutt'altro <:be uro il casò di uditori che iniziano una vera e propria atti– vib\ di giudici dopo appena i:iei-sette mAsi. Ufficialmente, t.ultavia, l'uditorn assume le !"unzioni di giudice dopo J 2 mesi, e nella qualità di uditore « con iun,r,ioni »·rimane G ,nesi. :Pe1·tanto, dopo -18 mesi dall'ingresso in magistratun.1, può sostenere gli esami per aggiunto giudiziario, e in que– sta qualifica resta 3 anni. Viene quindi sottoposto al giu– dir,io dì promovibilità da parte del Consiglio giudi:tia,·io (istituto antidernocratico che deve esse1·e soppresso) e, promosso, diventa giudice di t1·ibunale. Lo stipendio- men– sile lordo dell'udito,·e giudiziario s'aggirn s1ille 80.000 li1·e loi·dB. J giudici cli tribunale pe1·cepiscono da ] .200.000 a J .500.000 lire lo1·de all'anno, i magistrati di co'l'te _d'ap– pello poco più cli due milioni, quelli di Cas~azione da due ,nilioni e mezzo a tre milioni e rnezzo annui .. In qnesti uìtirni anni le 1·elrib11zioni dei magistrati, in rappol'to a quelle degli alt,·i dipendenti, dello Stato, sono peggiorate.. Dopo la soppi·essione dei gr·adi ln Magistratlll'a (legge Piccioni, 31 ottobre 1950), il conr1-onto fra le ret1·ibu– zio11i dei magistrati e quelle degli altri statali può essere fatto solo fra magistrati di Cassaz.ione e dir·ettoi·i generali. l'rirna del 31 ottobi·e 1950, i giudici di Cassazione percepi– vano uno stipendio s11pe1·iol'edel U,99 pe1· cento a quello dei dii-cltMi generali; dopo il 31 ottobre '50 la differemrn sale al 3i,8 I per cento. Dal Lo luglio J !)55, invece, con lo 8gancia- 111ento dagli statali, il rapporto scende dc1l 37,81 al 3,9 per cento. li consigliere di Cassazione percepisce 3.040.000 I.ire lt:ir·de annue, il clil'etto re gener·ale 2.924.760. li ] .o luglio '5G, 11n onno· dopo, il rapporto 3,9 sale al 18,55 per· cento, ma i:;ti-1.vollfl. a vantaggio del dil"ettore generale, che pe1·cepisce :tGO-LI04 lire lor-de annuali contro 3.0-10.000 del consigliere di Corte cli Cassazi.ene. In effetti, pe1·ò, la percentuale è rn~1ggio,-e, poiché in questo confronto ci si è limitati solo fl e:=:a111inal'e i due lrnttamenti economici fondamentali, senza consid<'r·are, quindi, tutti gli altri pr·emi, diritti, cornpensi, assegni, indennità e gratifiche di cui nom1almf'ntè godono i dipendenti dello Stato, ma non più col'l'isposti ai magi-_ stn1ti. Le conseguenze possono essere faciln1enle intuite: lo Stnlo r·etl'ibuisce rneglio i suoi impiegati arnrni11istrntivi, che non i magistrati; cioè, per esempio, meglio i militari che i giudici. L'amministrnzione della giw:;ti,-,ia è tenuta in con– ~idernzione inferio1·e alla presta'l.ione dei rnilital'i cli ca1·1·ien1. E q11esto in vi~lazione cli un chi11.1·0dettato costituzionale. ] ,A l'etribuzione va guardata anche sotto un altro aspetto. Soprattutto per i giudici di preturn e di tr·ibL1nJ :1.le , la retri– ·bu½ione non tiene conto della sede in cui il magist1·ato e.splica le sue funzioni. Pertanto, niinima è la differenza fra lo stipendio di un giudice che lavora in una. gtande cith\ e quello d'una. cittadina di pi·ovincia. Indubl5ianiente si costituisce in tal modo una situazione di privilegio fra i due rnagii::trat-i, poiché a uguale trnttamento economico COl'l'i– spondono bisogni dive1·si. Il giudice che lavora in una gr·anchl città ha evidentemente spese maggiori del suo collega che vive in paese, pertbé la città è assai più cara., . Le 1·etribuzioni dei magistrati, inolti-e, non fa\·oriscono il reclutamento del maggior numero di giovani prometlenti, poiché essi sono in gran parte attratti dalla professione libera che offte loro una maggiore soddisfazione economica. Non sono pochi i giovani preparnli e di indubbìo valore che, pt11· sentendosi po1·tati a.Ila funzione di giudice, rinun• ciano alla magistratura pel' ragioni economiche, e invece di assumere la difesa dell'interesse generale, assumono la tu– tela df'gli interessi privati. Ma c'è cli pjù. Non sono pochi i giovani magistrati che, insoddisfatti, rinunciano alla magi• strntura per la pi-ofessione libera. li pericolo della dec':'1enza qualitativa della magistra– tul'a non è pertanto illuso1·io. Esiste, ed è urgente scongiu– rar-lo. La magist1·atu1·à dev'essei-e messa in condizione di far conco1-renza se1·iamente alla libera professione. Questò si ottien; anche migliorando le ret;·ibt1zioni dei'magistrati. E' neces.'3-;-Hio,però, anche unificare la retribuz.ione di tutti i giudici. La J)l'Oposta non è m1ova, e j nrngishati non sono concol'di. ]..,'on. Zc1nardelli nel R.t10discor,;;o sui p;·oblemi della nu1gislratura, tenuto alla Camera dei deputati il 25 rnal'ZO 1!)03, proponeva di <1bolil'e ogni distinzione di gr-ado fra i n1agistrnti e di 1·calizzare \'uguaglianza nélla <ligniti~ e nello &tipendio dall'ultirno giudice al p1·e::siclentedi Cassa– zione, lasciando una sola distinzione fra i magistral·i: quella della lol'O funzione. Questo jJrincipio ... è stato sancito dalla f"o:-:tit11:1.ìone non va rigettato. L'on. Zanardelli sostenne questo principio innanzitutto come n--:.e·,.zope1· garantire un'effettiva indipendenza del 111agishato. Egli affermava fr1oltre çhe « la giurisdizione che rivede il giudicato 11011 può es:=:ereconsidernfa super·iore a quella che fu in prima islanza investita della lite, essendo p-iù difficile giudical'e che rivedere, appre½zare, risc011trure l'opern di chi ha giudicalo :i>. Contro questa p!'Oposta l'tngornento più serio è quello che sostiene che l'nguaglianza nel grado e nella 1·et1·ibuzione 11011 sptona il magistrato allo studio e favorisce il disinte~ 1·0<,St'. del giudice al rnigliol'amento della propria cultura e qu: 1 .1<li d0lla sna migliore preparazione professionale. C"è i0 ~nc.-:;to ns:=:unto qualcosa di vero, ma il !lf'l'icolo \'iene in grM1 pu·te o\·itato dal natmalo dcsiàei·io ck•l rnagistrnto di migliorare la propria funzione e di non correre il rischio di n10st.rare la pt'Opria ignoranza al collega, agli avvocati, al pubblico. li principio dell'uguaglianza della l'eli'ibu,-,ione per tntti i giudici dovrebbe, se accettalo, èssere limitalo da due ecce– zioni: minore retribuzione per l'uditore giudiziario fino al suo effettivo inserimento 1'1elcorpo dei niagistrati, e divei– sitù. di trattamento fra i gimlici che 1·isiecJono nelle gr-andi città e quelli che lavol'ano nei cent1·i minori. La divel'silit di grado e di reti-ibuzione dà vita al feno– meno della « canie-rn » del magislralo, che ha un'i,nportanza rilevante nell'am1'ninistrnzione della giustizia. La pr.omo: zione dei giudici avviene, per concorso e in base ai titoli scritti e alle infol'mazioni dei superiol'i, che vengono esami– nati eia una speciale commissione. li giudice che concorre alla l_)l'Omozione deve invia1·e venti sentenze da lui redatte al ministero della giustizia, che le passa alla commissione per l'avanz.amento. Un rnagistl'ato è pertanto portato a ~cqrare in mòdo particolare quelle sentenze che nrnnderil al min:iste1·0, e può trascurare le altre. « Spe8so ani vano in appello», 1n'ha detto un prnsidente di sezione della Col'te d'Appello di Milano, « sentenze che denunciano l'ignoranza del giudice che le ha redatte. Ùl'bene, quando una sentenza è fatta male, pe1· imp1·eparazione o per incuria, per·ché non dev·essere inclusa o almeno mandata insieme con le venti sentenze che il giudice invia al 111ini– stero per· la promozione? E, d'altra par-te, quando si trova dinanzi a una sentenzH fatti:i bene, che mette i11 risalto la rnisurn, la preparazione, la capacit.-\ del giudice estenSore, perché il magistrato f:it1perio!'e non deve poterla segnalare al rni11istero? « Bisognerebbe s0gnil'e il magistrato in tutta. la sua attiv·ilù, n1agari con i:-;pe;.,,ioni fatte in incognito dai super·ior·i, che dovrnbbe1·0 controllare non il singolo giudi– zio del mflgistralo, ma j! i::uo comportarnet'lto, il modo con cui assai.ve · la sua delicatissima funzione, senza interferire pei·ò nel s110giuziclio. Si dovrebbe, cioè, veclet·e se il giudice tiene bene l'udienza, se si presenta. puntualmente in 11tìicio, ecc ... Vigilare sul magi~trato, affinché i suoi s11pe1·ior·ipos• sano conoscerlo bene ·e favoi·irne l'avanzamento». Il sistema delle info1·mRzioni dei superiori è gf'ncral– mente Cl'iticato, perfino dai superiol'i stessi. Si fa osseiYare elle Cl'ea spe,-eq11azio11i fra i candich1ti all'av,rnzamento, e ~i bfl.sa su elementi soggettivi: la. simpatia, il saper fare, l'amicizia. Per contl'o, ci s·ono superiori che redigono le ii)io.1'rnazloni attenendosi scmpolosamente a un formulario. Ec) ~è evidente l'impossibilitù di inq1rnchme pedeUarnente Quanto questa materia sia importante, lo si rileva anche dall'impegno con (rni è stata traltfl.ta dal Congresso napo– letano, dove è stata votata su questo terna una mozione chia,·i.ssi111a, la quale, fra l'altl'o, propone che « venga assi– cutata !"uguale dignità di lutti i magist1·al'i aventi il pieno esercizio della funzione giudi,1iaria, abolendo - con effetto immediato - ogni forma di avanzamento, sFtlvo le pi-o– mo½ioni da uditore giudiziario ad aggiunto, e da aggiunto a giudice, e 1·egolando lo sviluppo del trattan,ento econo– mico e.-;c\w,ivamente in ba.se all'anzianità e alla situa,:,,io-no di famiglia; e che, superaro il concorso iniziale, i neorna– gistrati frequentino quali uditol'i un'accademia giudiziaria penale a caratte1·e teo1·ico-pratico e successivamente siano sottoposti ad un secondo rigon)so esame di icloneitù ». La mozione chiede inolt1·e: « a) che sia abolito il sistema dPi concol'SÌ, co11 la sospensione immediata di quelli in corso, ta'nto pPr la dest-inaziÒne alle funzioni cli Appello tanto por la destinazione a quelle di· Cassazione;. b) che ::aia mante– nuto corno unico sistema sia per l'appello che per la ca~sa- 7,ione lo scrutinio a turno cli flllzianìtù; e) che no.n siano ripristinati i concorsi pfH' esRmi o misti per l'assegnar.ione delle pt·edette funzioni; d) che lo scl'Utinio sia integrato eia un vaglio pei·mi,wnte e personale da effettuarsi a Clna·dPl– l'isf itue11clo Consiglio superiore della magistr~1tura; e), cbe ad ogni magistrato sia consentito pl'endei-e vi;-.ione del pro~ pl'io fascicolo personale e che tutti gli atti del p1"0cedirn0n– to di scrutinio nonché i lavori giudiziari pr·esentati dai m~l– gi~ti-atì clicliiauiti idonei siano pubblicati a speso clell'a111- minish-azione ». Per- questo complesso di ragioni è evidente 1'111·gcn'i\a dell'istituzione del Con<:.iglio snperior-~ della magistratura, il cui progetto d.i legge è stato appr·ovato dql Senato e sal'it di~c11sso prossimamente da Ila Camern. l\'fa ce ne occupe– remo nel prnssimo articolo. L'ORDl~E R G~1' !l S!l~Tl1' Nostra corrispondenza dal Cile L A C. <API TALE del Cile è stata riconquistata dall'eser– cito e dalla poli:1,ia del generalo Carlos lbaiìei, del Campo; migli;:ji[1 di citt:adin.i sono anestatj e per– seguitati, la stamJ)a è ù11bavagliata, misure dittatoriali tendono a impedire ogni 1·ipresa dell'opposizione. La. pi·otcsta degli studenti e dei lavoratori conho la miseria, contro l'inflazione, contl'O l'asservimento ,del go– verno alle compagnie minerarie, contro la prnssione poli– zio.-;ca, è stata repressa nel sangue. li governo ha usato persino gli elicottel'i per dai·e la caccia aglJ insoi-ti: il « mondo libero» dell'01.:cidente non manca di offrire la consueta complicità del silenzio. Il generale Carlos lla1ìez del Campo era stato ripor. ta.to al govemo nel 1952 dti.!l'unit.\ delle forzo popolar·i che si opponevano al go\/el'llo 1·eazionmio del radicale Ga– bi-iel Gonzalez. Videla: il qual<', eletto dal Fl'Onte_ j)opolal'e del J 946, aveva ben presto rivolto conli·o il movimento operaio la rept·es:-:ione poliziesca. Leggi schiavistiche con~ tl'O il diritto di sciopel'O, stato d'assedio, e-ampi cli con– centi-amento hitleriani, massacl'i di operni e cli studenti, erano stati .il frutto di questo governo « di sinistra ». Que.'~ta tragica involu½ione derivava non tanto dalle buone o cattivo intenzioni di alcuni crimini politici, ma. da inesorabill conhaddizioni di classe. ]n un paese come il Cile in cui tutta Ja ricchez7,a è concentrnta nelle mani delle compagnie minerarie straniei-e, dei latifondisti e di una bo1·gbe.sia indu.o;triale che solo nel supel'sfrllttamento dei lavoratori trnva le sue condizioni cli esistenza, ogni rivencllca½ione delle masse popolmi non può non trnvarn la ~più feroce opposizione da parte della classe dominante. Il proletariato cileno, fo,.matosi ne!l'1-1tmosfera incande– scente degli accampamenti minerai-i, dove ogni più ele– mentar·e 1·ivenclica;r,ione sindacale suscitava le rappresaglie delle onnipotenti cornpagnie interrnw,ionali, è OJ'mai con– vinto dell'impossiDilità di un comprorne:-:so dmevo!e. ]l Cile è infatti uno dei pochi paPsi dell'America latina che abbia. partjti sociali8ti cli masi-a: olt1·e al PC (11no dei pochi che 1wl · Ruclamel'ica abbia notevole importanza), e~i:4ono infatti nel Cile il partito socialista (socialdenio– crntico), ed ~l Partii.o 8oòalù,tct pop11lar, Sll posizioni ùi sini::;tra, antirnpe1'làli.-:.la e classista, che 1·i\·endica al pro– Jel·ariato latinoamel"i0ano la più completa indipendem,;a dalle grnndi potenze. Dì fronte a questi contrasti, la politica reazional'ia dei governi nasce da obiettivi inter·essi di clas.se, pl'irna che da atteggiamenti personali. Cli avvenimenti di questi giorni lo confOl'mano. lbattez, eletto contro Conzalez Videla, fa oggi la stessa politica di Gonza le½ Vìde!a più che per «tradimenti» personali, per gli inhighi nor·dame1·icani sempl'e evocati dall'interpretazione comunista, perché espressione di 11n3. oligarchia che non può rinunciare ai suoi priv,ilegi. 1-fos· suna « unità nazionale» è inf;1Ui. possibile jn un p;1ese in cui semprn più decisamente si pone l'alternativa. tra so– cia! i:-:mo e reazione. Ogni altra soluzione si è dimostrata. illusoria. La. « buona amministrazione» di un governo come quello di Alessandri si è ri~,ch1li1 per quello che e1·a: reazione moderniz7.ata ed efficiente; ed allo rea:1,ione ba dato ar'llìi la stessa ,·innovata invocazione clèl PC alla « uniti1 na– zionale». Quando, qualche rne~e fa, il Partito socialisbi. popo– lare offer:=:e al l'C un fronte unico cl1e - dpbt la dite· zione socialista dell'avanguardia opernia :._ avrebbe co– stiluito l'efficiente strnrnento della ripre:-:a .del movimento open1io, i dirigenti ciel PC proposero im·ece ·un'alleanza che cmnprendesse anche il partito J"/:1.dicale, il partito della grande borghesia cilena. Al fronte dei lavoratol'Ì, nece·s– sar·io pf'r• rrnnteggiare l"in~'oluzione interna; contrapposero un f1·onte « antimperialista » di lipo antiamericall.o, che non potent che limit:-ne e coat"bne l'inìzfativa operniH. Oggi che il governo lballez, già appoggitito dai partiti cli si– nistra, distn1gge es:--o st0sso ogni pos:-:ibilibì di co!laboni· ziono, ed fl.n:t,i le condizioni stesse dl una competizione politir·~ clemoc,-atica, 110n è pit'1 le-cita nessuna. illu::-:ion,1 e la lotta per un goyerno socia I ista, espi-es~ìone del fronte tinico delle sini:-;tn:i, si pone come l'unica pi'·ospettiva cdn– crela dei fa\·oratori cileni. CARl,OS GONZALEZ RIVllR.\

RkJQdWJsaXNoZXIy