Nuova Repubblica - anno V - n. 6 - 10 febbraio 1957

(149) m,ova repubblica 3 Rll_iANCIO DEL SOCIALISMO MONDIALE L'INIZIATIVA DELSOCIALIS Grave è la rinuncia del soeialismo democratico alla sua combattività in cambio del diritto a esistere entro i limiti dell'assetto nazionale e costituzionale. Il socialisnto deve mettersi alla testa di un movimento mondiale di emancipa• zione, sia nei paesi avanzati che in quelli arret1·ati, e scuotere le paure e ·l,e inibizioni che lo tengono prigioniero X PROSPETTIVE E CONDIZIONI PER ILPROGRESSO SOCIALISTA I O VORREI dunque vedere i socialisti di tutto il . mondo lavorare insieryie, sia per un'azione corr1~.me contro il capitalismo e l'imperialismo, e contro i resti della dominazione feudale e militare, sia - in libera ed intima interrelazione - per lo sviluppo delle idee e delle politiche socialiste. Il socialismo, sòtto for– ma di comunismo, ha compiuto passi da gigante nel mondo dalla rivoluzione russa del 1917, e contjn~1a a fare tuttora progressi. Anche· il socialismo· derriocratico è avanzato notevolmente, soprattutto in Gran Breta– gna e in Scandinavia; ma in questi ultimi paesi sembra ora inCerto sui suoi prossimi piani, e nel complesso del• mondo occidentale appare come arenato e non più vi– cino a conquistarsi una maggioranza popolare di quan– to non lo fosse una generazione fa. Inoltre, perfino i:1 Gran Bretagna esso è caduto nella trappola di una guerra fredda che lo ha trasformato in alleato del ca– pitalismo americano contro. la parte del mondo doini– nata dai comunisti, e si è trovato nella impossibilità di progredire nella direzione· del benessere sociale, a causa delle pesanti spese per gli armamenti, e nella incapacità di combattere in assoluta libertà, per il so– cialismo, nel timore di mettersi contro l'opinione amé=. ricana. E tuttavia i socialisti inglesi si trovano an– cora in una condizione assai più favorevole dei socia– listi della maggior parte dei paesi occidentali, ostaco– lati non solo dalla guerra fredda ma anche dal potere politico, sempre più saldamente organizzato, della chie– sa. cattolica romana:. Metter fine a.Ila g1.1e1•ra, t'1·edda Il grande proQlema Per il socialismo democraflco oc– cidentale è quello di trovare una via di uscita da que– ste strettoie. Nessuna via, ne sono certo, si potrà tro– vare finchè continui la guerra fredda o, in ogni caso, finchè l'Europa occidentale vi partecipi. Noi in Europa non possiamo certamente impedire al governo ameri– cano di perseverare, fino a che lo desideri, nella po– litica di subordinare qualsiasi altra cosa alla distru– zione del comunismo in ogni parte del mondo, qua– lunque sia l'appoggio alla· reazione che a questa po– litica internazionale necessariamente consegua. Noi pos– siamo però rifiutarci di •partecipare a una tale conce– zione della strategia mondiale,· rompendo i legami che ci uniscono alla NATO, alla SEATO e all'alleanza con l'America nel Medio Oriente, e insistendo nel mettere alla prova fino in fondo la sincerità dei comunisti nelle loro proflerte di pace e di disarmo concordato. Pos– siamo diventare, come l'India sotto Nehru, spettatori neutrali del conflitto russo-americano, liberi di risolve– re nel miglior modo i Il.ostri propi::i problemi. Naturqlmente, tale politica include dei rischi. Se la volontà di pace dei sovietici non è genuina - ma io credo che sostanzialmente 1o sia - ci esporremo al pericolo di una conquista militare da parte deÙ'Unione Sovietica, senza alcuna assicurazione che l'Americ"a ac– corra in nostro aiuto, Ma io non credo che questo pe– ricolo realmente esista: se ci fosse stato, la guerra sa– rebbe scoppiata già da un pezzo, quando le armate so- lllllllllllll!IIIIUIIIUllll1UIIIUlllll\lllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllllll AHBONATEVI,, FATE ABBONAHE A nuova repubblica 1. 500 (annuo) 800 ( se mesi raie) 450 (trimeslrale) 11111111\llllllllllllllllllllllltlltlllllllllllllllllllllltllllltllllllllllUIIIIIUIUIIIIUUIIIIIIIUlltllllllllllllll .di G. D. H. 'COLE vietiche avre)::>bero potuto marciare sull'Europa senza trovare praticamente opposiiione. La sola cosa che sembra del tutto certa in un mondo incerto è che il popolo dell'Unione Sovietica ha un vero orrore della ·guerra, qualsiasi possa essere l'atteggiamento dei suoi capi: e io non posso credere che questi vogliano la guerra in una simile situazione, o osino provocarla, po– sto che la volessero. Questo naturalmente non impedi– sce loro di procurare difficoltà al mondo capitalistico ovunque lo possano, specialmente nei territori coloniali o in zone soggette alla penetrazione economica Ìmperia– listica. Ma non haàno essi forse i1 diritto di provocare disordini in queste zone, fino a che i governi capita– listi continuano a tenerle soggette con la forza o a sfruttarle economicamente o a includerle in un blocco di potenza contro i paesi comunisti! Io credo di si; e non sono affatto disposto a cambiare il mio anti-impe– rialismo per adattarmi alle esigenze di una crociata an– ti-comunista. Ma, anche a prescindere dal pericolo di una guerra di aggì-essione dei sovieti, possono i paesi occidentali permettersi di fare a meno dell'appoggio economico a– mericano, che oggi è concesso solo alla condizione che essi si allineino al blocco anti-comunista? La risposta è che lo possono, a condizione che da un lato riducano le spese per gli armamenti, e dall'altro sviluppino i propri scambi reciproci e quelli con i paesi orientali, dai quali sòno oggi completamente esclusi a seguito del veto americano sulle esportazioni « strategiche». Non si può supporre che in questo caso gÌi Stati Uniti - pur cessando di aiutare l'Europa òcc:denÌale con prestiti - vorrebbero darsi la zappa sui piedi rinun– ciando anche al commercio con i paesi europei o con l'area della sterlina; così come essi non hanno ces– sato di commerciare con l'India, anche se l'India si è rifiutata di .• ~ parte del loro blocco di potenze. Già ora, l'aiuto, americano non rappresenta che un fattore insignificante nella bilancia britannica dei pagamenti; e se è tuttora qualcosa di più per gli altri paesi, come l'Italia, questo non significa che non se ne possa fare a meno, come in ogni caso dovrà pur accadere abba– stanza presto. Economicamente, l' aiuto americano - strettamente legato alla guerra fredda e alle gravi spese per gli armamenti· - è pagato a un prezzo troppo ele– vato. Il primo compito per i socialisti dell'Europa occi– dentale è quellò di liberare i propt'i. .paesi dalle stret– toie della guerra fredda e dt fare "'del loro meglw per instaLtrare rapporti di amicizia e di commercio con i paesi comunisti. Il secondo è quello di dare nuovo vi– gore al socialismo, così éhe esso possa esercitare un più valido ed ampio appello sui popoli, che lo rico– noscano come strumento atto a. metter fine al regime di classe e allo sfruttamento economico, ed a sconfig– gere Così i suoi nemici, che contano sulle sue inibi– zioni e su una evidente insufficienza di volontà da parte sua per portare a compimento i propri fini. I 1n·es11ppostidi mu,. ripresa, Questo rinvigorimento del socialismo presuppone tre cose. In primo luogo, un appello all'idealiSmo, tanto quanto all'interesse materiale, e 1a: fissazione di obiet– tiVi ideali, ·in termini tali _che l'uomo comune sia in grado al tempo stesso di capirli e di sentirli come ·a1 fondo della questione. Deve trattarsi di un appello di cameratismo e di fraternità per una lotta diretta a con– seguire una vita più degna, che richiede non soltanto un buon livello minimo materiale di esistenza per tutti, ma anche una diminuita asprezza della competizione per la ricchezza come chiave della potenza e del prestigio - un appello 3.llo spirito dell'e"guaglianza so– ciale, basata su una struttura di educazione s_enza clas– si. e sul riconoscimento del diritto dell'uomo comune di partecipare all'autogoverno sia economico che Politico. Questo appello deve c-ontenere anche l'invito a lavorare accanilamente e ad incrementare la produttività, non semphcemente per poter guadagnar di più, ma .inche perchè una produzwne più alta è urgentemente ne– cessaria per ristabilire l'indipendenza economica della Gran Bretagna e degli altri paesi occidentali, in modo da rendere possibili ulteriori progressi nel campo del– l'istruzione e in quello dei servizi sociali. In secondo luogo il rinvig·orimento del socialismo esige il rifiuto di farsi rimorchiare· nella poJitica co1onia1if:ta, fino a di– fendere i privilegi dei colonizzatori o dei cotons· che sostengono la ·loro superiorità razziale sui popoli sog– getti od (( inferiori », o a sostenere il preteso diritto dei paesi imperiali'sti' a trarre profitti . (o dollari) dallo sfruttamento delle risorse coloniali o delle risorse di altri paesi sottosviluppati, come le regioni petrolifere del Medio Oriente o dell'America centrale .. Non è suf– ficiente ·appoggiare i movimenti di riforma nelle aree coloniali a condizione che questi pop91i rinuncino a chiedere la piena indipendenza,. economica e politica; perchè questo significa continuare a trattarli da popoli inferiori, mentre i socialisti non possono rinunziare al principio della piena eguaglianza. In terzo luogo il so– cialismo non può essere rinvigorito se i movimenti della classe lavoratrice in tutti i paesi non si un-iranno saldamente per sostenerlo. Non si potrà continuare p. es. a tenere i socialisti iugoslavi a dovuta distanza; anzi l'Internazionale, -socialista dovrebbe fare ogni tentativo per stabilire ton loro più stretti rapporti. E si dovrebbe assicurare ogni possibile aiuto ai socialisti spagnoli per- 1chè si riuniscano per un attacco concertato contro la dittatura di Franco. E infine, t:m'azione di intensificata opposizione contro il cattolicesimo politico di destra dovrebbe essere intrapresa, pronti nello stesso momen– to ad accogliere nella fraternità de_l socialismo quei cattolici che, specialmente in Francia, hanno dimostrato la loro buona fede coll'atteggiamento assunto verso l'imperialismo francese in Indocina e nel Nord Africa. Le inibizioni socia.liste e i loro eff'etti Fedeltà politiche e favore popolare a partiti e a movimenti possono spostarsi molto rapidamente, quan– do gli uomini abbiano fondate ragioni per mutare le loro opinioni. Ma non c'è una vera ragione per inter– pretare l'attuale ristagno del socialismo democratico occidentale come un segno che il suo primitivo impulso sia andato definitivamente perduto. L'esigenza sociali– sta rimane valida; ma il socialismo si è lasciato tem– poraneamente trascinare nel ·vicolo cieco dell'anti-co– munismo, che gli impedisce di dare battaglia con la dovuta energia al capitalismo e all'iffiperialismo, e di procurare ai popoli un ulteriore sostanziale migliora– mento nel campo del benessere. Il socialismo demo– cratico soffre oggi di troppe inibizioni contemporanea– mente. Esso non osa spaventare eventuali sostenitori marginali; non osa' offendere quella così detta « opi– nione pubblica>> che non è altro in· verità che l'opi– nione giornalistica dettata dalla stampa reaziona'i-ia. Non osa offendere gli americani, per paura di essere lasciato ·solo a far fronte all'Unione sovietica, senza il lor0 appoggio. Non osa far niente che possa rendere inefficiente il capitalismo nei rispettivi paesi, ·perchè non è preparato a sostituire al capitalismo un'economia socialista. Non· osa migliorare i propri rapporti con i comunisti perchè teme di cadere sotto il dominio della loro volontà più forte e della loro maggiore perseve– ranza. · Tale atteggiamento non consentirà mai di costruire una società nuova, che è compito arduo e richiede sO:. prattutto coraggio e prontezza nell'affrontare i rischi. Un socialismo che non osa è destinato a fallire; giacchè lo spirito battagliero che creò il movimento socialista non è meno necessario per poterlo portare alla vittoria. ' L'uso del metodo parlamentare e co.stituzionale non deve distruggere questo spirito, anche se si può capire come questo avvenga una volta che il socialismo costi– tuzionale Sia diventato rispettabile nella buona società ed accettato come parte dell'assetto politicq nazionale, e una volta che i sindacati non debbano più combat– tere per assicurarsi la propria esistenza e sian diven– tati parte dell'ingranaggio u.fficialmente riconosciuto dell'ordine capitalistico. Per questo moltissimi sindaca– listi e socialisti sono passati al comunismo ·in tanti paesi: proprio perchè il socialismo democratico ha rinunciato alla sua combattività come contropartita del suo diritto ad esistere entro i limiti dell'attività costituzionale. Se in Gran Bretagna e in Scandinavia tali defezioni sono state poco numerose ciò si deve al fatto che in questi paesi il socialismo democratico ha comunque a suò cre– dito delle solide, anche se limitate, conquiste e su que– sto credito sta ancora vivendo, malgrado tutte le ,esi– tazioni sulla sua politica futura. Ma esso non può vi– vere a lungo sul passato. Nè può trovare la strada per nuovi progressi su un piano puramente nazionale: _Ciò che bisogna ricreare e rinvigorire è un socialismo mon– diale che si metta alla testa di un movimento mon– diale di' emancipazione, sia nei paesi avanzati c_he in quelli arretrati. e che scuota - come movimento mon– diale - le paure e le inibizioni che lo tengono pn-=!io- niero.

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