Nuova Repubblica - anno V - n. 6 - 10 febbraio 1957

2 RIORGANIZZARE LA SINISTRA APPELLO AI SOCIALISTI Alla vigilia di decisioni importanti per il mo– vi1:1ento socialista italiano, i firniatari di questo a1ipello, facenti parte del mondo della Ilesistenza, della politica, della cultura, ritengono doveroso. rendersi interpreti di uno stato d'animo ampia– mente diffuso in quel vasto settore di opinione pubblica che si richiama agli ideali del socialismo e-della democrazia, ma che non milita nei partiti socialisti organizzati. Tutto il movimento operaio è oggi in crisi. Que– sta crisi è direttamente connessa con quella del mondo comunista, della teoria e della prassi poli– tica che l'hanno finora sostenuto. Le classi lavoratrici italiane si sentono di nuovo isolale e indifese .. Prive di organizzazioni unitarie nelle quali possano aver fiducia esse sono sostan– zialmente in balia di qualunque offensiva reazio– naria. La crisi del movimento operaio si riflette fa– talmente su tutta la democrazia. Tutti i ceti che, insieme col movimento operaio, hanno contribuito a debellare il fascismo, a creare la repubblica, a fare compiere i suoi primi difficili passi alla nostra democrazia, si sentono anche essi esposti alle con– seguenze di una politica conservatrice cui non si contrappone un'alternativa valida sul piano dei rapporti di forza. Al di là dei problemi dell'unificazione sociali– sta (che sono anche problemi di politica immediata e d'ordine tattico, degni certamente di attirare l'at– tenzione dei partiti socialisti organizzati), vi è dun– que oggi un problema centrale, che preme su tutti gli altri, ha carattere d'urgenza e interessa l'in– tera sinistra italiana: il problema della riorganiz– zazione in forme nuove della sinistra, che ripudi ogni tipo di ·diUatura, di classe o di partito, e che sia assolutamente indi pendente da ogni politica di potenza. La ·prospettiva dell'unificazione socialista era stata accolta con entusiasmo perché era apparsa lo strumento più adatto di tale evoluzione. Ma ·1 compito di riorganizzare la sinistra italiana non è un affare privato dei singoli partiti socialisti o dei loro dirigenti. Esso non può essere subordinato a esigenze tattiche contingenti. E' il problema im– mediato e permanente di tutto il movimento socia– lista e democratico, organizzato o non organizzato nei partiti e nei sindacati. Questo compito è naturalmente affidalo ai so– cialisti a causa dell'evoluzione e della struttura della società politica italiana, in quanto solo at– torno al socialismo e ai suoi strumenti di lotta è concepibile una riorganizzazione efficiente ed uni– taria delle masse lavoratrici. Ma non è privo di oneri: .esso importa la necessità di costituire un partito nuovo, il quale offra una base ideologica e politica abbastanza ampia .da abbracciare in primo luogo, in forme articolate, i molteplici inte– ressi di tutti i cittadini impegnali nel mondo del lavoro, e le diverse esigenze ideali di coloro che hanno in comune l'aspirazione ad un rinnova– mento radicale delle strutture della società e dello Stato, nel rispetto più rigoroso dei metodi e dei fini della democrazia. A tutti colorn, uomini o partiti, i quali proce– dono senza esitazioni e senza riserve in questa di– rezione, devono andare la solidarietà e il concorso dei socialisti. e dei democratici di buona volontà. Jng. Gino Amadio (Treviso) Avv. Alberto Apponi (Perugia) Prof. Tullio Ascarelli (Univ. di Roma) Doti. Pietro Beghi (La Spezia) Dott: Renzo Bianucci, scrittore (Lucca) Piero Bigongiari, scrittore (Firenze) Romano Bilenchi, scrittore (Firenze) On. Prof. Walter Binni (Univ. di Firenze) Prof. Norberto Bobbio (Univ. di Torino) Prof. Lamberto Borghi (Univ. di Firenze) Jng. Vincenzo Calace (Roma) Prof. Francesco Calasso (Univ. di Roma) Dott. Piero Caleffi, scrittore (Milano) Prof. Cesare Carcaterra (Brindisi) Avv. Alberto Carocci (Roma) Dott. Carlo Cassola, scrittore (Grosseto) (14!l) nuova repubblic:1 u ... Vanoni, Vanoni, chi era costui? n (Vis. di D/110 Bo.H;l1i) Prof. Ugo Cerletti (Univ. di Roma) Prof. Ernesto Codignola (Univ. di Firenze) On. Tristano Codignola· (Firenze) Avv. Federico Comandini (Roma) Dott. Edmondo Cossu (Roma) On. Avv. Antonio Costantini (Treviso) Dott. Raimondo Craveri, scrittore (Roma) On. Prof. Vezio Crisafulli (Univ. di Trieste)' Prof. Franco De Bartolomeis (Univ. di Torino) Avv. Giorgio Del1a Pergola (Firenze) Prof. Mario Delle Piane (Univ. di Siena) Prof. Domenico De Marco (Univ. di Napoli) Prof. Giuseppe Dessi (Roma) Dott. Enzo Enriques Agnoletti (Firenze) Prof. Beniamino Finoc.chiaro (Molfetta) Prof. Gianfranco Folena (Univ. di Padova) On. Prof. Piero Fornara (Novara) P-!: jt Andrea Gali0_1bertf (Univ. di Genova) AvV."::lFernando Gandusio (Trieste) Anna Garofalo, scrittrice (Roma) Prof. Aldo Garosci (Roma) Prof. Mario Gliozzi (Torino) Aurelia Gruber Benco (Trieste) Prof. Carlo Arturo Jemolo (Univ. di Roma) Carlo Levi, scrittore (Roma) Prof. Franco Lombardi (Univ. di Roma) Dott. Mario Luzi, scrittore (Firenze) Dott. Giovanni Malvezzi (Roma) On. Prof. Vincenzo Mazzei--- (Roma) Dott. Muzio Mazzocchi AÌèITlanni, scrittore (Roma) Alberto Moravia, scrittore (Roma) Elsa Morante, scrittrice (Roma) Giacomo Noventa, scrittore (Milano) Prof. Emilio Oggioni (Univ. di Bologna) Prof. Mario Ortolani (Univ. di Camerino) Prof. Enzo Paci (Univ. di Pavia) On. Ferruccio Parri (Roma) Prof. Giuseppe Patrono (Brindisi). Dott. Giorgio Peyrot (Roma) Dott. Bruno Pincherle (Trieste) Dott. Mario Pinna, scrittore (Viareggio) Prof. Alfredo Poggi (Univ. di Genova) Dott. Aldo Quaglia (Latina) On. Avv. Antonino Ramirez (Palermo)° Prof. Br~no Revel (Univ. di Milano) Prof. Luigi Rodelli (Milano) Arch. Ernesto Rogers (Milano) Prof. Aurelio Roncaglia (Univ. di Roma) Prof. Nunzio Sabbatucci (Roma) Filippo Sacchi, giornalista (Milano) Dott. Piero Sagona (Roma) Prof. Mario Sansone (Univ. di Bari) Prof. Natalino Sapegno (Univ. di Roma)' Prof. Umberto Segre (Milano) D9tt. Leo Solari (Roma) Avv. Sergio Solmi (Milano) Prof. Cesare Spellanzon (Milano)' Prof. Giorgio Spini (Univ. di Messina)' Prof. Paolo Sylos Labini (Roma) Prof. Enzo Tagliacozzo (Univ. di Cagliari) Dott. Vincenzo Torraca (Roma) Dott. Corrado Tumiati, scrittore (Firenze) Prof. Diego Valcri (Univ. di Padova) · On. Leo Valiani (Milano) Prof. Claudio Varese (Univ. di Urbino) Prof. Giuliano Vassalli (Univ. di Napoli) Prof. Franco Venturi (Univ. di Torino) Dott. Paolo Vittorelli (Roma) . Elio Vittorini, scrittore (Milano) ., Prof. Bruno Zevi (Univ. di Venezia) Dott. Renzo Zorzi, scrittore .(Milano) Il LETTERE AL DIRETTORE Il LO STATO SONO ME! FABRIANO, 4 febbraio 1957 Caro dfrettore, nella seconda seduta del consiglio comnnale di .Fa– briano, dopo le elezioni amministrative del 27 mag– gio H>5G, veniva eletto sindaco il de1nocristiano Ari– stide Merloni, con 14 voti (tra cui quello del !ilerloni stesso) contro 13. Però in precedenza il Merloni, che aven\ vinto anche l'elezione per il consiglfo provinciale nel ]I Collegio di Fab1·iano, si era insediato nella cu,·ica di consigliere provinciale in Ancona. E' nota l'incompatibi– ]ità di legge ha le due funzioni di sindaco di un Comune e di consigliere della Provincia in cui quel Comune è si– tuato. Anzi la Legge pre,·ede la decadenza dalla carica ottenuta per seconda. se entro quindici giorni l'i11te1·essMo non abbia optato per una delle due. Poichè il Merloni rimaneva i1nperterrito ad ambedue i posti, nel dicembl'e scorso, su richiesta dei consiglieri di minoranza ed anzi dietro la pi·essione cli questi, si riu– niva finalmente il consiglio comunale pel' discutere (o rne– g)io prnnde1·e atto) della decadenza del sinclnco. Pel'Ò un fatto increscioso ern intanto soprnvvenuto. Il l\lerloni era caduto ammalato e si trovava in clinica a Roma. PreYa– leva allora in Consiglio la tesi dPlla maggioranza, secondo cui si doveva rinviare la decisione per lasciare al Mer~ Ioni stesso la possibilità di dimettersi, al fine cli non pro– curargli « un grande doloi-e ~ (nella condizione precaria in cui si trovava) con la notizia della decadenza da sin– daco. La mirioranza si associava per ragioni umanita– rie, pur sapendo che quella tesi mascherava ben alti-o. Ciò fu chiaro allo!'ché, scaduto il termine del r-invio (15 gennaio), si vide che la Giunta non convocava il con– siglio comunale. Occoneva una nuova richiesta Jpgale dei consiglieri di minontnza. per ottener~ che il 28 gennaio si ridiscutesse in seduta consiliare la decadenza del sin– daco. Questa seduta, rispetto alla precedente, prnsentava due situazioni nt1ove: l) il sindaco era tornato a F'abria110 guarito, ma la malattia gli aveva lasciato una afonia no– tevole, da non consentii-gli di riprendere il suo posto nel– l'Amministrazione; 2) il sindaco aveva partecipato pochi giorni prima ad una seduta del consiglio provinciale (come ad indicare la sua preferenza). In consiglio comunale la tesi della decadenza legale era sostenuta dai consiglieri del PCI, del PSI, del PSDI, di UP e del PR[; ma proprio il consigliere repubblicano, con sorprendente incongruenza., prononeva ancora il rin– vio della decisione di decadenza. I democristiani, presa la palla al balzo, votavano compatti con il repllbblicano on. :Morea per l'ingiustificato rinvio (tra l'altro, sine die!), mentre i consiglieri del _PSDI e di UP votavano contro, e quelli del PCI e del PSI abbandonavano l'aula. Perché tutta questa illegale ed arbitraria opposizione alla decadenza da sindaco de;! signor Merloni? Ecco: la DC vede estremamente problematica la sostituzione di Mer– loni al posto di sindaco di Fabriano con un altro consi– gliere democ1·istiano, e d'altra parte l'uscita di Merloni dal consiglio provinciale significherebbe il ripetersi delle elezioni al II Collegio di Fabriano, con la quasi certa vit. toria di un candidato di sinistra e la conseguente pe1·dita della maggioranza in seno al consiglio prov. di Ancona. I consiglie1·i che sostengono la: decadenza sono decisi a rivolgersi al prefetto per farlo intervenire nella que– stione. Saprà il prefetto dimostrare di essere un funzio– nario dello Stato e no11 un funzionario del partito dc? Cordialmente, Esopo ti.si

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