Nuova Repubblica - anno IV - n. 45 - 4 novembre 1956

6 UNITA' POPOLARE E UNIFICAZIONE SOCIALISTA A QUALUNQUE CONDIZIONE~ di G I O V ANNI ME R Z A GORA Coro Codignola, l?ermettirni di intervenire su NR dopo. la lettera di Tagliazucchi,. non solo per correggere alcuni giudizi che su noi poco amabilmente vengono espressi ( ~ meschini pavidi 'iste1·ici :invacchiti, ecc.>) ma sopratutto per conti– nuare il dialogo aperto da Morganti. Tempo fa, prima an– cora che tante persone avessero scoperto in sé la voca– zione dell'unità socialista, il soc.ialdemocratico Congedo· inviò una lettera all'Avanti!, a.lla Giustizia, a Risorgi– mento So,cialista e a NR (24 giugno) nella quale affer– mava che una nuova situazipne politica in Italia sarebbe stata determinata solo dalla unificazione socialista alla cui realizzazione venivano poste due condizioni: a) sta– tuto interno democratico, b) adesione alla internazionale; ve ne sarebbe poi una. ter.ta {che in fondo è tutto il succo del suo discorso) : l'unificazione. deve prescindere da qual– siasi chiarimento politico e ideologico. A . questo strano discorso rispondevi con una notevole postilla (ancor oggi di proficua lettura) nell3i quale tra l'altro dicevi: « .... il pe.ricolo maggiore che si presenta oggi per il socialismo italiano è quello della unificaz.ione indiscriminata, com– piuta sulla base di un richiamo patetico al simbolo, al nome, alla tradizione. Ricordiamo tutti, penso, che con questo sistema Romita portò il PSU a quel disgraziato esperjmento di unificazione col PSLI che determinò poco dopo la. frattura del PSDI. I socialisti italiani non pos– sono più permettersi degl~ «esperimenti> destinati al fallimento e devono guardarsi comè dalla peste dal me– todo delle unificazioni nate dal mediocre compromesso di alcuni capi, senza una seria e maturata esperienza della base>; e pili oltre: « non c'è per il momento alcun serio fondamento per affermare che vi sia una convergenza l'e_ale fra socialisti e socialdemocratici. E' vero soltanto che la situazione politica mostra chiaramente la « ne– cessità» di una larga ed .articolata sinistra democratica, e la « richiesta~ cliè di questa soluzione fa. il paese at– traverso il voto. Che ci sia questa neceSsità e che ci sia questa richiesta non prova affatto che i socialisti e i so– cialdemocratici, così come sono ora, unendosi, siano ca– paci per questo soltanto, quasi in modo taumaturgico, di soddisfare quella necessità e ql1ella richiesta. Non basta 7-'nirsi, occorre volere u.na politica :t. l")roprio per questo il CC di UP (Firenze, 30 giugno) non accogliendo il suggerimento di Vittorelli votò una mozione in cui si parlava di alleanza o unità politica dei socialisti, nel senso in cui questa espressione si opponeva a unità orgal}izzativa priva di preliminari scelte politiche. Proprio per questo il CC del PSI all'indomani delle ele:iioni poneva come primo banco di prova una scelta chiara e nnivoca sul problema delle giunte. La risposta dello PSDI fu estremamente ch.iara; Ro– ma, Genova, ecc. Poi tutti se ne andarono in campagna. Il secondo atto si a-priva con l'improvviso abbraccio di Prnlognan, pronubo il professo1· Valletta; non a caso difatti le interviste venivano pubbljcate sulla Stampa e non a caso venivano pubblicate in un certo ordine cro– nologico: prima le dich.iarazfoni di Saragat assai precise e circostan:t,iate (vedi i famosi due punti) poi le dichiarn– zioni tji Nenni vaghe, impalpabili, reticenti, che tuttavia. non smentivano Saragat. Cos'era successo nel frattempo? 11 problema di Nenni prima del 27 maggio era di li– quidare la socialdemocrazia. nella competizione elettorale e di porre un diretto rapporto di forze con la DC. Le ele– zioni invece, nonostante il forte balzo in avanti del PSI, registravano pure un buon aumento di voti del PSDI il quale s.i trovava di nuovo in posizione chiave; l'unifi– cazione significava tatticamente per Nenni risolvere al– l'interno (del partito .un_ifica~o) un pmblema che pri_ma doveva porre all'esterno (rapporti con lo PSDI), in alt,·i termini anivare a diretto contatto con la DC. Ma tutto questo ha un presupposto; e cioè che sia indispensabile per i socia.listi esercitaTe una funzione di governo (sia nel .senso. di pat1ecipazione a dirette responsabilitù govei-– nat1ve, sia nel senso di attività di « opposizione costi– zionale » come va, ripetendo Nenni) nei limiti e con le condizioni imposte dalla situazione politica obbiettiVa (vedi due ~:iunti Saragat), purchè sia evitato in qt.ialsiasi modo quel vnotJ al centro dello schieramento politico che sarebbe riempito in ogni caso solo da forze reazionarie (vedi. richiamo di Nenni alla situazione del '22). Discorso se1·io indubbiamente, ma non credo valido; solo Basso ha risposto ad esso con alh-ettanta serietà: « •:·· SQ ~ene che a questo modo di ragiomll'e molti, ancl1e nvver~an della DC, muovono solitamente due obbiezioni: la prima che l'alternativa di governo è una prospettiva. ancora lontana mentre invece urge uscii-e dalle attua.li L'ECO OELLA STAMPA UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTI! Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagr.ont 28 O>rrisp. Casella Postale · 3549 Te!egr. Ecostampa difficoltà; la seconda che quest'atteggiamento favorirebbe una ulteriore involuzione a destra della DC. Gli osser– vatori attenti della politica· sanno però che queste. due ob-– b!ezioni sono infondate. Infondata la prima, perchè pog– gia sul- falso presupposto che, andando al governo nelle condizioni attuali, si realizzerebbe davvero una politica. di sinistra, cosa che l'esperienza di questi anni non con– ferma, sicchè lungi dall'accelerare l'uscita dall'attuale si– tuazione, si rischie1·ebbe 0 di aggravarla e di avallarla; e maggiormente infondata la seconda, la quale- considera che solo stando al governo si possa influire sull'indirizzo politico o condizionare la politica del pa"rtito <l'i maggio– '.'anza. La storia piulamentare di tutti i paesi insegna rnve~e proprio il contrario; un partito· che sia al governo, ma m condizione di minorità rispetto ad altro partito pili forte ed arbitro della scelta delle alleanze, finisce col su– bire la politica del partito maggiore e spesso addirittura se ne lascia corrompere ... » (,;_ L'alternativa socialista->, sull'Avanti!). Aggiungerei qualcosa d'altro: i termini in cui Nenni dal '45 ad oggi ha posto i problemi politi dimostrano in lui un estremo possibilismo nell'ambito di soluzioni tradizionali. C'è in lui la consapev.olezza e la ide.ntifìca– zione di un limite oltre il quale le forze socia-liste non riescono a passare net normale svolgimento della lotta politica. Questo limite o si supera attraverso una situa– zione rivoluzionaria (comunisti) o non si supera affatto e si accetta la sitwrnione com'è, limitandosi ad un lavoro di rip?litura all'inte1·no (socialdemocratici); in relazione alla diversa situazione obbiettiva Nenni pencola tra l'uno e l'altro polo. Ma questa non è ma.i stata la scelta di UP: nel momento in cui ponevamo come tema dominante l'allargamento della sinistra oltre le due componenti tra– dizionali, noi uscivamo dai vecchi termini della polemi– ca, per J?Orre un problema di egemonia, di guida politica del movimento socialista e democratico nell'ambito dello st~to; e be? dive.rso è s.tato il modo in cui si è parlato dei. r~p~rti co~ .1 cattolici da. noi e dai socialisti (queSti ult11n1 rn termm1 strumentali ed elettoralistici)! . D'a.ltrn canto Sarngat si rende ben con o che la noli– bea d1 centro è chiusa e che di fronte all'inte,..ralismo cle.ricale di Fanfani non c'è posto pe.r uno PSDl e che uno PSDI all'<~pposizioiie finirebbe per confondersi con le altre pil1 l"obuste opposizioni. ·►,": I L NUOVO partito sorge quindi come partito di gover- no (nel senso succitato): scelta. una funzione e scon– tate pertanto in precedenza le sue possibili conseguenze, appa1·e in tutta la sua vera luce la, ridicola commedia delle condizioni irrinunciabili che ogni volta vengono r.itirate per non dispiacere al compagno Saragat, e si arriva così in crescendo alla giunta di sinistra di Milano conti-oliata dalla Edison, e al più discrefo ma non meno indicativo caso di TJ"ento. Non è possibile negare; dopo questo sia pur sommario esame di fatti (libei-issimo Tagliazucchi di n.1ettersi le lenti di ingradirnento ,per veder grande, le gambe cli Romita restan quelle che sono), che il problema della unificazione è stato, dal nosfrb punto di vista, im– postato nel 'peggiore dei modi. Una politica di seria al– ternativa demoçi-atica avrebbe fatto del PSI ·un~ celitro di attrazione di uno sch.ieramento. articolato e avrnbbc al .tempo stesso indebolito il I)SDI attraverso l'inserimento nel PSI di UP-USI-sinistra socialdemocratica.. Se si è agito diversamente però è perchè si volevano cose diverse. Se dopo il XX congresso di Mosca si tratta l'unificazione con il PSDl in blocco ammettendo che altro non c'è da fare, data la situazione storica, che unà purchessia parte– cipm-.ione governativa (governo-opposizione costitnziona.– le), questo implicitamente significa di.i-e che in fondo Sa– ragat ha avuto ragione in tutto e cbe in conseguenza non si -vede alcuna ragione di divisione dei due partiti sopra– tutto al la vigili~ di una grossa competizione elettorale. Il problema non è più a questo punto di sapere se il gruppo PSI assorbirà il gruppo PSDI: politicamente il gruppo Nenni accetta le impostazioni fondamentali del gruppo Saragat col qnale forma ormai gruppo omogeneo. Dopo ·il congresso di Trento, Nenni va parlando di <iltermttiva, ma senza alcun serio fondainento, perchè que– sta alternativa p1·escinderebbe in ogni caso dai comunisti (« assenza di una com.une prospettiva politica e sopratutto di una comnne prospettiva nella lotta dei lavoratori verso la direzione dello stato»·: Nenni in Avanti! del G ottobre) data la inidoneità strutturale del nuovo part:ito a ciò. A questo punto sorge il problema più grosso; quali prospettive politiche offrite, dicevi a :Morganti°! in una si– tuazione che evolve verso forme stabili, di nuovi equilibri, dopo la rott1.ll 'a del 7 giugno, C'è ancora posto per eretici.? e se non c'i! posto per eretici, c'è altro posto fuori del pentolone riformista se non il più deteriore pentolone sta– lin-kn1scioviano! . Prima di chiederci di rispondere a queste domande, bisogna dire francamente se si è disposti ad accettare l'unificazione a qualsiasi condizione (anche senza uni.fica-. zione sindacale) o se invece vi sono delle cond.izioni al di ·sotto deUe qual.i non è possibile alcuna transazione, e se sì 1 quali sono queste condizioni. Cordialmente, tuo OioV<mni Jferz:agora "(i55) nùova tepubblica ROCI( 'N' ROLL IN COLONIA. A PARTE gli scandali, in questi anni si sta un po' a corto d_i avvenimenti nazionali. Ecco perchè si deve 1·icorrere all'eco che di qnelli internazionali giunge sin qui, anche se si tratta di un'eco debole e smorzata. Ecco perchè la notizia· c;he al K·it-Kat si sa– rebbe avuta finalmente la prima exhibition italiana di ,·oclc and ròll attrasse decisamente l'attenzione di quello sparutissimo gruppo che non esaurisce le proprie possi– bilità in una cepa prolungatasi oltre il convenevole. Le tre stanzette semi-sotterranee del locale, addobbate col gusto assiro-milanese di qi.1esto· dopoguerra, vivono una grande ora. Ci si pigia in esse fino all'inverosimile. La. confusione è estrema, a causa. soprattutto di una schiera insonnolita, ma prepotente come al solito, di /oto-report~1·s, a cui si aggiunge perfino l'arriflex di ,un ·cine-reporter, che ha fatto istallare due gruppi di lucciole per riuscire nel .suo intento. L'arrivo di un notissimo scrittore passa del tutto inosservato, nonostante il suo aspetto trasandatarnente artistico e la compagnia di una. attrice cbe fu celebre per venustà e pel' mondanità., ed ora· aspira agli otia letterari. Mentre i camerieri non si fanno veruno scrupolo di aprirsi la strada a spintoni, la mescolanza si rende variopinta, ed in essa non è più possibile dis~ingnere la stellina sofisticamente priva di trucco (che prende accordi col foto reporter per una foto a colori da pubblica.re su <Mascotte:.), il giovane pro– duttore blasé che sta, già dimenticando sposa e bimbo recentissimi, il giornalista mondano dal naso alla Scelba, il rappresentante della Questura inarrivabile ballerino, e le alb·e personalità, dalla folla anonima. Composta· di eh.i questa folla casuale? Turisti di un• certo prestigio fìna.n1..ia.rio, per cui è norma.le . trascorrere la serata in un night-club, assieme a eandidi provincia.li italiani che in cuor loro preferiscono le comode « balere» d'origine, e poi il solito gruppo: domanda costituita da signori an~ zianotti decisi a non disarmare, offerta di giovanis.sime e gradevoli fan:ciulle a cui la vita porge queste soluzioni - considerate le loro qualità estetiche - se non vogliono finire dattilografe o commesse. Su questo piccolo ll1a fre– netico ribollire, si mantiene a galla' qualche cçppia di fidanzati a cni il ballo p1'omette una tenera intimità. Come lo shepito del mezzogiorno chiama,. le genti affa– ticate al piacern del pasto e del riposo, così il silenzioso scoccare della mezzanotte comunica agli ospiti del /{it– Kat, quando, chiusosi il prologo, si entra in azione. Silenzio di tomba, il p.resentatore professionale - sceso qui dalle feste dell'Unità dove aveva adempiuto al suo compito con altrettanta coscienza -- espone acute considerazioni criti– che sulle origini del rod;'-n'roll, in cui avventi quel fon– do speculativo radicato nel Sud da cni proviene. L'at– tesa e la tensione si fanno spasmodiche, finchè li.\ luce delle lucciole cinematografiche non irrompe a fiotti Ira quei pochi metri quadrati, e balzano i due ballerini negri fra gli" occhi sbarrati degli spettatori in salamoia, che non disdegnano neppure di accoccolarsi sul pavjmento._ Agli occhi dell'estraneo un certo effetto si raggiunge, anche se nel ballerino si viene scoprendo la velleità senza fonda– mento, l'evidente disinteresse per il corpo infantile della. negra, così denso d'espTessione e· di vita. Gli esperti sen– tenziano in modo negativo. I turisti (che- potrebbero essere anche funziona1·i americani in servizio qui) sor– ridono dall'a-lto della mad1·epatria, affermando che ben altro è il vero rock'n'roll. In quanto agli indigeni, fanno· spallucce: siamo al solito boogie-woogie, niente ci può sorprendere, an– che se, raS8egnatamente ormai, non ci sappiamo creare novità. I due ballerini escono al freddo, seguiti dal co– dazzo d_ei fotografi irnmusoniti (pensano alla famiglia), per fars, .scattare qualche foto dinanzi alle mute antichità, sfondo più brillante dei panneggi da tabarin. E' la volta delle cantanti. Un'altra negra, ma di tutt'al– tro genere della prima, con un volto da morta e le so– pracciglia da maschera. Trasmette brividi. Fa pensare a.Ile inesorabili quartane dell'equatore. Appa.re conclusa nella sua studiata e aggressiva apparizione, i corti èa– pe,lli c1·espi forniscono la sensualità della paura. Quello che canta e come, dopo tutto questo, non importa dav– vero. Ben presto è data via libera alle danze ed ecco ac– canirsi in esse imberbi. e senescenti vive11rs, rispettabili mogli che tenta.no di non annoiarsi assieme ai loro ma– riti, e i freschi corpi delle adolescenti, con la frangi.a, pe.r– fìno con le frecce, l'adolescenza che vede maturare così le sue aspira.zioni. Si è costretti ai calci, alle pestate, alle gomitate, alle percosse, in questo nuovo giardino dei. supplizi. I tenaci, . munendosi d'alcool, insistono. perfino nelle « figure» e non esitano a creare il vuoto con la vÌO– lenza, eppure non la spunta.no , perchè le· ondate finiscono col dominarli e ridurli alla rngione, in questo disordinato e disorientato calpesti.o. Niente, -intendiamoci, delle scene paniche affrontate· laggiù, nelle capitali. Soltanto un af– fliggente disagio in questa scatoletta di sogni svaniti (che prese nome da un maestoso gatto bianco vilmente co– stretto a fumare e a mt~nirsi d'occhiali neri). Soltanto la ricerca di un'atmosfera erotica che faccia da ersatz nel fallimento. · Ormai sopraggiungono gli habitués dei vicini night~ club. La memoi·abile serata si appresta ad approdare languid:-imente verso l'alba. M.ilioni di lettori e di lettrici di !umetti sono avviati ad essa.. in sogno. VITO PANDOLFI

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