Nuova Repubblica - anno IV - n. 31 - 29 luglio 1956

nuova,repubblica Vernice per la mostra personale della signora Luce ( Dis. di Dino Boschi) SETTE GIORNI NEL MONDO CENTRISMO NEOSTALINIANO L .E VARTE fasi del chamma per il quale sta passando il mondo comunista internazionale, dopo la con- I danna del « culto della pe,·sonalità » da parte del XX Congi·esso del partito comunista sovietico, ·sembrano oi-rnai svolgersi secondo uno schema. prestabilito. Ciò non , signirica necessa1·iamente che il distacco graclu~le ~ei ".ari 1 partiti comunisti da Mosca avvenga secondo d1rett1ve 1m– pa1·tite da Mosca e nell'esclusivo interesse della politica sovietica. Le consultazioni bilaterali tra il partito sovie– tico e le delegazioni dei vari paesi che in questi giorni si ' 1·1'-citno a Mosca servono sen,1,a dubbio a fal'e conoscere il p11nto di vista e l'interesse sovietico ai partiti Co.munisti a~~g!i altri paesi, i quali sanno quanto sia pericoloso, an– c;he oggi, 1,·ompere decisamente con l'Unione Sovietica. Ne è prova il tentativo di critica in prnfondità còmpiuto chl PCJ che è poi I)assato come la consueta approvazione d0I cont~gno del l'CUS. nistra e_ l'eresia bukhariniana di destra, sebbene si noti jn questo momento una maggiore propensione alla tolle– rnnza verso il bukbarinismo che Ye1·so il trotski&mo. Que– sto «neostalinismo» non in1p!ica natur_almente un ripu– dio della condanna dei .metodi brntali di Stalin. Quando Togliatti e Thorez; vogliono salvare qualcosa cli Stalin, essi si riferiscono precisamente al suo « centi·ismo » e non ' ai suoi metodi terrni·istici. L'eliminaz;ione di Rakos.i, in Ungheria, l'Ìsponcle, nelle condizioni di un pal'tito conlunista al potere, a questi cri– teri. Nella sua reazione contro il « titismo » di Rajk e contro il «destrismo» di Inne Nagy, e nella sua liquida– zlone della socialdernocl·azia ungheL'ese, anche di quella parte che conffuì nel partitO unificato, R.ako.~i dette prova delle fol'me più dete1·iori "Clelio stalinismo, non sapendo imprimern un indj1·izzo «centrista» alla politica del par– tito epurato dell~!_le ali estreme. In un Cel'to senso, ciò che viene elimin-àl:ò- oggi con Rakosi in Ungheria è un certo «·settarismo» di· sinistra, la cui brutalità, nono– stante la mode1·azione irnposta dai tempi nuovi nella lotta contrn Nagy, ha distaccato dal partito unghe1·ese i _snoi intellettuali e la larga opinione media non comtlnista. Sarebbe tuttavia aSsai en·ato soffernÌarsi su questi <'Ontatti fra PCUS e partiti stranieri per eliminare ogni tentntivo d'interpr·etazione della crisi dei vari partiti co– munisti con c1·ite1·i propri a questi stessi partiti. Sarebbe aF:sai enato « dedune » dalla crisi sovietica gli elementi di soluzione dello cl'isi degli altei pa1·titi. comunisti. La c,·isi sovietica ha cel"tamente aperto la porta a quella dei R Al(OSl è F:tato dunque eliminato pel'ché era ti-oppo stit- pal'titi fratelli. Ma poi questi hann? comi,~ciato a svilup- liniano nel metodo e troppo poco staliniano !!egli ob- pnre secondo elementi pI'opri, pel' Jungo tempo raffrenati, biettivi « centi-isti » della politica del partito. Gci·ii, che il p1'op1·io processo critico. Ed è forse più giusto, dal com- lo sostituisce, è considerato non n1eno « 0 dtlrn » di Ra- plesso delle va1·ie c1·isi comuniste nazionali, «indurre» kosi, almeno nei confronti dei «deviazionisti» di destra; gli elementi comuni che lo ravvicinano tutte e che, senza ma più adatto a spostare lentamente vei'so una pol ih · 1. cll 1 bbio, sono numel'Osi, in partiti i quali fanno çlerivare comunista di centro, specie dopo l'espe ..ienza polacca di dullo stesso avvenimento - la rivoluzione d'ottobre - Poznan, che rischiava di ripete1·si anche in Unghe1·ia, la Ja loro mitologia l'ivoluzionaria, e I"isalgono alle stesse politica economica troppo grnvosa, specie per i contadini, fonti dottrinali pet· elaborare il loi·o orientamento idealo,. attuata dopo la cadnta del governo Nagy. gico e in[ine sono stati e continuano ad essere uniti da La riconferma cli 'l'horez alla segreteria genèrale del una medesima espel'ienza internazionale comune. PC francese, al te1'mine di un congresso fra i più scialbi, Due avveni1Y1e11tì, apparentemente contradittori, di specialmente in questa situazi_one di fermento e, per certi qncsti ultimi giomi - come la liquidazione di Rakosi in rispetti, di vita, del movimento operaio cot11L1nista, av- Unghe1·ia e la !'iconferrna di 'J.'horez alla testa del partito viene in condizioni che confermano un'analogia di orien- coinunista francese, eh!:) ha tenuto ·a Le Havre· ~e sue as- tamenti con quanto avviene nelle democi-azie popolari. sise congressuali - servono a stabilire alcuni elementi Il problema dei comunisti francesi era quello di fare la a::.-::'>ai s gnificativi ai quali i vari par·titi comunisti, dal- propria «autocritica» per quello che riguarda il progres- runa e dall'altra parto della cortina di feno, o meglio, sivo isolamento in cui è venuto a trovarsi il comunismo ~I potf>i•e in Europa orientale e all'opposizione .in Europa. francese in conseguenza della guena fredda e della pòli- oecidentale, vanno ricorrendo per· risolvere la loro crisi. tica «dura» dei vari Duclos, Billonx e via disconcndo, Bisogna premettere che la ci·isi dello stalinisrno ha nonché di uomini oggi. esclusi dal partito corne Ma1-ty e sprigionato in tutti i partiti cornunisti ·un cel'to spil'ito Lecoeur. Sul piano interno di partito, 'l'horez ha ripl'eso ci·itico, una certa libertà di discussione, il cui oggetto, in mano le redini del partito con una specie di « sforbi- pe1·ò, è stato assai diverso, a seconda che· si tra.ttasse di ciata alle ali», escludendo· Billoux e Fajon dalla segl'e- partit.i comunisti al potere o all'opposizione. Ai partiti ter-ia, mentl'e, sul piano esterno, seguendo l'indirizzo giù. con:lllnisti al potere questo ritorno a un'effettiva autoc6- indicato da Kn1scioV al XX Congresso e ribadito da tica ha offerto l'occasione di un riesame più sprcgìudi- Suslov nel suo saluto al congresso francese, ha posto l'ac- cato che nel passato della politica seguita dal governo, cento sul fronte unico con i socialisti. pai'ticolannente della politica economica e dei rapporti Non bisogna dimenticare che 'l'horez è l'uomo che, con l'URSS, la Jt1goslavia e le altre democra,1,ie .popolari dopo la vittoria elettorale del Fronte Po1:iolare, nel UJ3G, (rna. non con l'Occidente, almeno finora, perché in- tal pr_opose Hddirittnra di trnsformarlo in Fronte Nazionale, caso si entrerebbe, nelle condizioni itttuali, nel campo , fino a Pani Reynaud, t~ndendo la mano ai conse1·vatori della vel'a e pi-op1·ia eresi'a). Ai partiti comunisti all'op- anti[ascisti, nn po' carne i nostl'i comunisti tendono oggi posizione questa situazione ha offerto la possibilità di la mano ai cattolici. esan · ni-~ più spregiudicattm1ente il problema delle cause Cenhismo nell'equilib1·io interno di partito, sia nei pel' le quali '>?On sono ginnti al potere. partiti Ol'ientali che in quelli occidentali; politica econo- Tn ambedue -._casi, l'esigenza •della « dernO~h-e A rro--ca ~ia pun, ,:;,~,o op,•t; E ..... ~t; ... ,...,Jh,nto. la zione »,. dei rn.pporti 1.;......., le forze politiche non comuni- produzione dei beni di consnrno, nei J?aesi dove. i c~m". flte, p1·1ma ancora che dei ""nporti all'interno dei vari nisti sono a.l governo (e dove, come m Un_ghena, rrnb1- partiti comunisti tra le dive!·se 1.; ....... P,nti che in essi pos- Jitano i socialdemocratici di sinistra e restituis.cono loro san'o ancora sussistere, ha avuto tena1:,.-..... a fer·mnrsi a posi,1,ioni i·esponsabili, come nel caso cli Marosan); poli- metà strncla, su una pOsizion.e che si poti·o"" " definire tica di fronte 1 mico con i socialisti e i socialdemocratici «centrista» od anche «neo-staliniana», in un sen ..,,., -~rin e di mano tesa ai cattolici nei paesi dove i cornnnisti sono deteriorn, ma di _eq_uilibi·io :ll'~ t~ndenze _estreme contrap- ~.'i.sC'èQ??\~iR!~~:.. eco_ .i p-~~-~~~- el?menti di _soluz~on~ doli~ po-:te Ancor oo-g 1 1 comun.isti· di tutto 1\ mondo ricono- C _ . ,,.. -- ·--"-·-· .. 1~. t 'c.tt ,1- d 1 -f->ule- scdno. a Stalin oil merito di avere saputo attuare questa nia e d'Unghe1rn e dal recente congl'esso del PC francese. , tendenza con la sua lotta contro l'eI"esia trotskista di si- PAOLO VITTORELLI /' 5 LWrTEHA DA BONN li-' C()NGRESS() DI MONACO A GL[ orc~~n di tutti ~l_i o;-;::.:.e1·v~tOl'Ì il -'?attito. social domocrat1co ha nrnndef;b1to in occasione del !,a: setlimo congresso, 8VOltosi a Monaco dal 10 al J luglio, una invidiabile sicure;,;za cli sé, dovuta Cel"tO a fatto che mai come oggi sono appinse fondate le sne SPC· l".lllifij di conq11ist:ar·e il governo della Repubblica di Bonn. Quale che ::.:.ia la n1gione pr-r la quale la SPD si troya i11 11111110111ento particola1·rn('nte favo1·evole, non bisogna sotto– valutH,.re gli sfor7,i che essa ~ta facendo pet· tenere de~b una p1·ohlern,1t-ica aderente alla ·1·ealtà è ~Ile prospettive dei non lontani mutamenti economico-soc·iali che scatUl'i– ranno, a se!l.denza [01·se più rapida del p1·evisto, da quella che è or-mai generalmente definita la, « seconda rivolu* · ½ione jndnst1·iale » dell'er-a atomica e dell'autoinnziono. Cl'ediarno che in 11n bilancio cli que:c;to settimo cong1·e.-;so socialdemocratico sia clovcl"Oso sottolineare soprattutto l!l attenzion~ clic i com·enuti, 111emo1·iforse di una onore– vole tn1dizione di culto per la sciernrn, hanno rivolto all0 1·ipo1·cw;;sioni economiche e SO(•iali della diffusione cki nnovi proces,;i produttivi e della adozione delle nuove t0c– nìche imposte dal prngresso scientilico. Due dei più qua– lificati e colti e.-;ponenti socialdemocratici, Carlo Schmid, giurista e sociologo, e Leo Brandt, sottosegrntario all'eco* nornia della Renania-\Vestfalia, hanno sottoposto al' con– gt·Psso un ampio quadro dei problemi aperti dalla nuova 1·ivoluzione lndush·iale; in pa1·ticolare f'!':iSihanno settali* neato l"insostiLuibile funzione dello Rtato nel prnmuoverf' e nel ~ostenere la ricei·ca scientifica nonchè nel coordinarP e pianificare le ini,-,iative atte a [rontpggiare le nuove si– tuazioni che si ct·eeraniH) nel campo economico*socia!P (disoccupa-zione, ecc.). Un punto soprattutto è stato ri• baclito con pal'ticolare energia: le nnove tecniche impli– cano necessariarnente- una pianificazione; se non inte1·– Yenù. lo Rtato, aVl'crno l~ piani(ic;1zione attuata dillla grande -industria. Da Monaco è padito· nn monito che non riguarda soltanto la_ Repubblica di Bonn: « Guai a quelle nazioni, che sono state finorn tra. le più a_'vanzate nel campo indush·iale, che non si adegne1·.imno all'attuale progre.-;so tecnico-scientifico. A diHerenza di qt1anto ac– cadcJe nella ptirna rivolu;,;ione -industriale, -i popoli tecni– camente sottosviluppati che hanno acquistato la Jihe1·b'i politica potranno diventare oggj nazioni industriali. Vicc– ,·ersa i. popoli jndushiali. rima1•r::i1mo indietro se non sj adopC'rernnno con ogni mezzo per resta1·e in garR ». Qu0sto tentativo di alla1·gal'e e approfondi1·e la pro– btcmati<'a della S.l?D ha confe1·ito al congresso, per il resto compatto e monotono e prnticamente senza contrasti di tendenze, con nna sinistra 1·idotta a zero, una vivacih\ inaspdtatn, ap1·endo anche dal punto di vista stretta– mente. elettorale qualche prospettiva nuova. Non bisogna dimenticare infatti f'he i par·titi tPdf'~chi sono già entrati ne!l'"ahnosfera eletto1·ale, pi·elnclio al rinno,·o del B11nJes* tr.,.g che avrà luogo nel cor::;o dell\inno prossimo, e la com– petizione si annuncia fin d'ora pàr·ticolarrnente accesa. Se mai F:i è presentata nella breve ,·ita della Repnbblica cli Bonn la possibiliU1. di offrire rn1'altemativa al governo Aélenaner, questa è appunto 1'01·;-1 della socialdemoc,·azia. li fatto che essa 1'nostri di voler 11~cirn dalla tistretta te– rnatiC'a dPlla 1·iunifìcazione è un buon indizio, pe1·ché tr-oppc cat"to ha giit' :c;precato finorn, i-inviando a dopo l'unificazione la. discussione dei pmhlen1i concernenti la struttut'a interna del paese. D'altroncfo neppme la sna opposii,ione al.la politica di Adenauer ·può sotharsi a se– vere Cl'itiche. A parte l'accettaz;ione in pt·atica, con qual– che conezione ma senza contrasti di fondo, del la politica economicii di Erharcl, illuminante a questo prnpo~ito è sope·att:ut to l't1spra lotta condotta cOnh-@ la coscri;,;ione obbligatoria. approvata dal Bm1Cle1ilag ai p1·imi di luglio. La 8PD, dopo aYere contribuito a varare tntto il corn– ples~o della legisla,-,ione militare, cd in pal'ticolare quegli emendamenti costituzion;:di eh~ senza il suo voto qtu1.c;i cerbi.n1ente non sarebbern passati, ha puntato i piedi ed è partita lancia in rosta contro la coscri;,;ione obbligatoJ"ia. Battaglia dura m,~ inutile, una ,·olta spianata, la strada alla legislazione milib1i-e, né è molto convincente l'argo– mento con il quale OllPnhauer ha volnto ginstific-are di fronte ui congi·essisti, che pet· la ve1·ità non sembravano chieder·gliene conto, que3ta contrndclii,ione. Secondo 01* lènhano1· la collabornzione dei socialdemocratici alla le– gisdaziono militare è -sel'vita a scongiurare certi pericoli e icul evitare il p(~ggio. Questo è ve1·0, solo che il ragio– narr'lento cli Ollenhauer ha il difetto di sorvolare sui mo* tivi <lel!'opposizione alla coscrizione, che sono gli stessi fatti nilern a suo tempo contro il riarn:10 in genel'e, osRia il peggioramento delle prospettive per l'unità tedesca, al quale si aggiunge adesso l'anacronismo del riar·rno tedesco ne! momento in cui la distensione internazionale tende a s11pe1·a1·ela. politica delle posizioni di forza e delle osten– tazioni oltnrnzistiche tanto cara al cancelliel'C Adenauer. L'avei· consentito· che si aprisse una prima breccia, pro– p1·io lù. dm·e si pÒtev~ of-f1·il'e una resistenza non dispe– rata in partc1rna, ha indubbiamente indebolito 11-1. posi– zion . · "sldernocratici, costretti in pratica, a respin– gere ogg, quel o p ~)attnti ieri, poiché nes– s,_ina sottiglie~za ? nes~un a,·,tificioTetm-i-eo--p~cam– biare la 1·ealta dei fatti, che e una sola: se si voleva fare veramente un sel'io tentativo di impedii-e il 1·iarn10, biso• gnava avere il coraggio di negEne il voto alla legislazione rnilihne in sede cli approvazione degli emendamenti co– stituzionali. Tutto il resto non ha importanza e rientra (segtt;e in 6.a pag., 1.a col.).

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