Nuova Repubblica - anno IV - n. 31 - 29 luglio 1956

8 I !__________________ _ NOI E GLI AL'fRJ LENINISMO· E SOCIALDEMOCRAZIA N EL KUMERO 20 del l11gl;o 195G Nord e Sud 'p11bbli– ca nn'« Appendice alla _inchiesta. sUI soc.ìa_!ismo » cl~ Giovanni Cervigni e Giuseppe Calasso. ln essa s1 i-isponde fra faltro ad alcune delle osse_rvazioni rivolte da Giulio Chiarngi, agli autori della .ncluesh. sn I'hwvci Hepubb/,ica del 25 rnill'~O u. s. « Una precisazione a patte merita ... la questione dal C'hiarngi sollevata circa i rappotti fra laburismo e. leni• nìsrno. Sappiarno bene (e ne conveniamo col Chiarug1, che su questo p11nto ha certo frainteso Ja naturn di semplice tifel'iinento che j due termini avevano nel nostro conte• sto) che la posizione labut·istica, con le sne basi sinda• cali e i suoi motivi cri:stiancggianti, non va confusa con la posizione socialdel"noc1·atica, fo1·m11la gradt1alistica di adattamento del marxismo alle società libet>ali e al regime pcnlamenta1·e; e sappiamo che a scgna,·e un netto confine fra lab1nismo e leninismo stanno l'ispirazione dcc.:is~ruente ernpirìstica del pi-imo e quella fortemente dialettica del secondo. Ci guarderemmo però altt-ettanto bene dall'as– scgnal'c (corno fa il ('hiarngi) alla dialettica leninista un sign.i(icato più -liberale che all'en1pirisrno laburistico. Meno che mai poi vedremmo nei motivi storicistici del lenini– sino la sua legitbrna,,-;ione libernle, --:hè a nosti-o avviso, è . vei-ament..e troppo arbiti-a1•jo l'identificare in ogni· storici– sriio- 111iaconente libo i-aie: bastei-à l'icordare quanto de– ier1io1·esto1·icisrno conconesse a formare l'impalcatut·a idoo– logica di movimenti 1·eazionari moderni ccrrne il fascism0 e il nazismo. Pel'tanto il salto compiuto dai quadri az;ionisti, · ch0, çinti-atì n0l l'Sl con esigenze ·Jibernl-sociali,-tc, abbrac-• ciarono poi· con Moi-andi unR linea cli ortodossia leninista., non trova ch1.v·veroq11elle spiegazioni che il Chic1rugi c1·ed1:1 t- di acldune ». - « Lo nat11ra di. semplice riferimento». d0i due tf'1•mini · - là.bui-ismo e leninisrno - non ci persuade. ]nsistiamo 'clt0 i due at1l01"i sono scivolati « in una conlrnpposiz;ione tre, fabm'isnio (o "socialismo orcidentale ") e leni,nism,o (o" socialismo 01·icntale "), che è apprnssimativa sul pia.no sto,·ico e clottrinar·io ». (Ginlio Chiantgi, « Sèelta a sin'i– strn », in N.R, n. cit.). Ohe cosa è stato frainte~o? In ~0de di giudit.io storico-politico si può ce,to ricorrere a. ch•i 1·il"0rirnenti schematici la 101·0 pa.r·te; mà non fino al .punto da sti-a,·olge-1·0 fenonieni comples~i e diffè1·em-;iati. E ciQ è tantò vero che subito dcipo 'àvc-1•accordato 1a cfis::t-i~,,-;i~ne ·fra laburismo e socialdemocrazia, si r.icacle cli nuOYO in una gròssa confu$ione accusando i_[ Chiarngì di fl.\"f'r attribuilo alla dialettica !f!ninista un signifìcato più lilwz-ale_che all'ern.pi1-ismo laburistico. Jl Chian1gi scri,·e,·a: « Sol.lo questo te1·mine pi11ttosto cq11ivoco (laburismo) si · pt1ò adombrai-e quella so6stica;,;ione del socialismo - redi-. st1·ibu,-;ion0 del 1·ccldito a favore dei meno abbienti anzi. cbè a;;~unzione di pote1·e a livello sociftle e non solo politico da pRde dei lavoi-atori - che sembra per adesso -costi– tuir-e il fine del labur-ismo britannico, di ispirazione pint• toslo cristiana che ma1·xista, e perciò variamente criticato d.-1i ~ocialisti presenti nel Labow·. Q1iando sostenuto nel– l 'anibi.to ma·rxislo (Sottolineiamo pe1· gli autori eh Nord e S11d), ciò cor1·isponde pr-op1·io all'accezione più Cconomici– ~lic11 e meno sto1·.icista (e quindi meno libei·a!e) di quel. l'or-ientamento di pen~ieroi che p1·incipalmente Lenin· ha rinnovato e snperato ». E' evidente che. i~ Chiarngi si 1·ife1·isceqni all'accezione econornicistica della socialdemocrat.ia che è appunto cor– nmte di pr-eteso rarnmoc;lernarnento del mar·xisrno entro l'ambito di qnest'ultimo. Il labu1·isr;10, quando si discorra di ma1-xismo e su .questo piano si 1·irnanga, deve essere accantonato e cli ciò i nostri contradittori non si sono accorti e forse non _possono accorgersi. Per la lor-o edu– cazione mentale è valido lo schema imperniato sulle anti– tf'si inconciliabili liberalismo (occidente)-leninismo (orien– te), nel senso piì:1 1·igido e acritico ch·è proprio di ·taluni str·ati c1·intellettuali. Il Chia.rugi intende dire che il leninismo, in quanto acce,,-;ione dialettic.p. del mar-xisrno, ha un significato pit'l liberale della socialdemocrazia, in quanto ac<.:ezione eco 7 nomicistica, "~ociologica", Più liberale, cioè più storica.– rnente operante, cioè più capace di inse1-il-si nella realh'.l -effettuale, Ancora: non si è preteso, da pal'te del nostro col1a– bo1·àtore, di identificai-e ogni storicismo con nna corrente libçr-ale, ché il disco1·so sul deteriore storicismo concor- 1·ente a formai-e J°'impalcatura ideologica del fascismo sru·à pel'spicuo a. noi non .certo meno che agli epigoni (con- . traditto.ri ) di Benedetto Croce. Né abbiamo timore a"lcuno ---.-proprio noi! - a riconoscere la componente mitica e mistica che alberga negli storicismi assoluti e che porta, com'è noto, a giustificaJ'e tutto e tutti, in nn paradossale capovolgimento anche degli stessi strnmenti di verifica– zione critica offerti dal ma1-:xismo. Infine: che cel"ti ·quadri azionisti finissero nel partito guidato da Md'randi e « subisse1·0-» la Suggestiono leninista è, ripetiamo, perfetta.mente cornprensibile. Non che se ne debba giustificare politicamente, senza 1·iserva alcuna, l'ope– ra.to; perchè solo questo il Chiarngi intendeva dire: chi era già orientato in senso storicista non poteva appagarsi di un ritorno, poniamo, alle formule dell'austro-marxismo, non poteva in una pa,·ola accettare l'interpetra:1,lone eco– nomicistica, passiva, accomodtmte della socialdemocrazia h-adizionale. Rilievo - con quel che segue - non difficile, ci sembra, e nient'affatto pereg1·ino. Non è questo il momento e la sede per allargare il· discorso sulle posizioni di Nord e Sud, già per ,·ari aspetti del i-esto seriamente analizzate da un altm nostro colla- (121) nuova repubblica Le correnti ncJ seno ( Dis. di· Dino Boschi) bor·t1t..or~(Domenico Non,cco, in N.R. clell'S aprile 195G) . Sta di fatto -che il gn1ppo cli intellettu~li che vj fa capo non FlfL, Yedere i! nucleo libei-ale e libe1·ante che esisto nel n10viment◊- delle masse 1·ontadine del sud e non sa quindi inclividnat·e la nec0ssità di una scelta definitiva snl ve1'sanle della sinist-H\. Una posizione g<me1·icamenle de– mocratica cor1tro la desti-a e cqntro Ja. sinistra "è assolL1- tamente fuor-.i della storia e inclina fatalmente a ripiegare « s, ;,f,;olito e consne-to personale e sul depe1·ito bagaglio icle"ale che per secoli ha costituito l'arma dell'antica op– pt·essione dei galantuomini sui contadini» ('Domenico No– vacco, in N.B., n. cit.). Ideologicamente questa posizione -· e sono ili scherzi dell'infedeltà, os:-:ia della mancata assunzione delle re– sponsabilità storiche - porta solo al 1·ifL1giodi un elegante e pi-e;,,ioso sociologismo. J>arimenti altri ideali.:;ti del buon tempo antico hanno trovato una soluzione di tutto i-iposo nel capace seno dello spiritualismo cattolico. Non è un caso che i contrndittori epigoni di 3enecletto Croce· si siano ritrovati in concordia di amurosi sensi con la dirigenza cattolica sul piano delle geniali intuizioni europeistiche. Come rilevava ancor-a. il. nostr-o Novacco: nella. sfiducia verso la· classe contadina meridionale che si muoveva per esercitare il suo peso rivoluzionario, ci si è appellati ad una certa Eu1·opa, all'Europa della CED per intendessi, che av1·ebbe dovuto conseguirn l'obiettivo di realizzare una societii dernoci-atica anche nel sud, divenuto area depressa continentale e perniò impegnante le forze economiche del– J"Europa in una solidale opera di recupero (potrebbe essere: ma, non tnai· attra,·erso Pintegt·azione delle classi europee privilegiate e degli eserciti mercenari. Come dicemmo con Ja necessaria energia a suo te,~po). (n ..d, r.) I CATTOLICI E L'UNIFICAZIONE SOCIALISTA I N UN ARTICOLO intitolato « I cattolici di fronte all'unificazione· socialista», Guido Ma.r-i, su ll Mo– mento Vicentino del 19 luglio u. s., così riassume e commenta le nostre posizioni: « L'invito alla prudenza che Codignola, a nome di Unità Popolare, movimento a indirizzo socialista-demo. cratico, cOn funzione di pungolo e di ponte fra i due attnu!j partiti marxisti, ha rivolto dalle colonne di Nu.ova Re7m1Jbl-ica, ha un serio fondamento cli realtà. Il pericolo maggiore che egli paventa è quello dell'unificazione indi– scriminata, del «pateracchio» Compiuto sulla base di un richiamo patetico al simbolo, al norne, alla tradizione. Il metodo delle unifica:.-,ioni nate dal mediocre compromesso fra i "capi" senza una seria e 1Ylaturata rispon.denza della base é dei più fallaci. « Il processo di revisione ideologica che oggi si pone nel socialismo italiano porterà necessariamente molto lon– tano, poichè l'adeguamento dell'ideologia socialista a mo– derni termini cli lotta politica non è problema da pren– dersi a gabbo. « Al fondo della cl'isi politica del sociaUsmo vi è una crisi ideologica, che investe il marxismo nelle sue inte1·~ .p1·eta;-;ioni correnti. Questo problema ideologico non si ri– solverà affatto sostituendo alla formula della "dilk,tura del pi-oletat·iato" la formuletta sarag11tjana del "sociali.<:ano democrntico", perchè la stessa crisi ·,deologica denunciata da Nenni sta al fondo anche del PSDI, con l'aggravanie che in questo caso una tronfia. fraseologia. marxista ha sct·vito a coprir-e politicRmenle compromes:si, i-inunce, col– laboi-a;,;ioni della peggiore specie. « Se in nome d'un generico mars:ismo ci si avviasse verso l'unificazione socialista, si preparerebbe una nnoYa e forse definitiva catastrofe del socialismo italiano. « La Comune matrice ideologica d0l comunismo e del socialismo· marxista jmpone nno spr<'!giudicato riesame dì quella matrice, della sua validità, dei snoi limiti, peL' tL1tta Ja sinistra che storicamente vi si richiama. ll [Jl'O– blema del "ciò che è vivo e ciò che è morto nel marxismo·' diventa nn pi·oblerna impellente, che riguar·da insieme tutti gli uomini di sinistra: e il c1·iterio cl.i_distinzione, non soltanto, ma anche di 1·icerca d'11n nuovo piano po– Jitico che· consenta più larghi incont•·i non pnò esse1·e il crite1·io superficiale del saragatisrno, ma un criterio nuovo d'interpretti.zione e di definizione de'l!a lotta permanente per il rinnovamento delle strnttme sociali e dei suoi metodi. « Kon c'è per il momento alcun :.erio fondamento per affermare che vi sia una convergen;:a reale fra sociHlisti e socialdemoc1·atici. E' vero solla.nto- ,;he la situazione politica mostra chiarmnente la "necessità" di una lai-ga ed m·ticolata sinist1·a democratica, e la "richiesta" che di questa soluzione fa il paese att·ra,ve·.-òoil voto Che ci sia questa nece.wità e che ci sia quest~ richiesta non prova affatto che i socialisti e i socialdemocratici così come sono, unendosi, siano capaci por questo soltanto, quasi in modo taumatmgico, cli sodclis(~re quella necessità e qnella richiesta. « Non basta imi1:si, ma occorre voler una pol-itica: occol'.re avere idee chiare intorno al tipo di Stato di convivenza sociale per cui si combat-te; ,,ccorra avere idee altL·ettanto chiare sugli strumenti cha s'intendono adope• rare: occorre· ,sottoporre ad una pt'l.)~ondìssirna revisione la stessa sti-uttina interna, sclerotil'-'1· burocratica e scar– samente vitale, degli attuali partiti; ,~e;coi-reri<lestaJ"C uno slancio democratico di base; occorre ricominciare a discu– tere in tutte le istanze politiche; oncone distruggere il "mandal'inismo" politico. « Ci pare che in parte anche i cnttoJici possono sot– toscrivere le critiche di Codignola, Pensiamo che un'uni– ficazione affrettata non giova a chi~1rire i termini della lotta politica in Italia; non giova fl- c~emocratizzare quello forze attualmente disorientate che .:;i VOL"l"annostaccando ·dal comunismo. « Quando si dice che i cattoli.:-i hanno p<mra del ngrande partito socialist<l', si è ntH torlo. Se la DC avesse come ambizione la conservazi<•ne del potere invece che il bene del Paese che per suv 111~1-ito È risorto in questo dopo~gnerra, dovremmo dire che nulla meglio d('I "pateracchio" socialista potrebbe i;1cvarle Ùn pa1·tito nuovo sorto su vecchi compromes.:;i person';\!istici è un pachiderma senza vita e di breve !"<:'Spiro; cl)e però sof– focherebbe anche lo sviluppo della v.ta nazionale. E' per questo e solo per questo che la DC mette in gnat·dia sa;ragatiani e nenniani dagli "abbr[1.-cci" troppo improv– visati e dalle frettolo8e avventure rJrmificative ».

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