Nuova Repubblica - anno IV - n. 31 - 29 luglio 1956

4 I LAVORO E SIND,ACATI I BRACCIA NCROCIATE di FRANCO V ERRA Q UEST'AX)JO, non ci saranno ff'i-ie per i sindacali– sti! }dnieno co,;ì sen1bl'a, a giudicarn dalle que– stioni che, sino ad ora, sono J·irnaste insolute e che prop1-io in qu('sto :,co1·cio di estate si sono venute inaspl·endo sino alla pl'oclamazione dello sciopel'O da parte di taluno Cfltf°igOl'ie importanti: da poco .si è cOncll!Sa l'agita½iono d1>i contadini, martedì 24 luglio hanno -inceo– ci..tto le bmccia i {el'i:oviori ed il martedì 31 si aster- 1·anno dal lavoro, pct cllie OH', i dipendenti dei monopoli di Stato. E come se tulh1 questo non bastasse,_ le nuvole si stanno addensando f:mlle trattative (paradossale eufe– mismo, ché, in realtà, non si sta trattando niente) per Li. tevi::ione del congegno cli scala mobile nell'industi>ia ·che si è rivelato inadeguato a conser,va1·e un giusto 1·_ap– porto fra costo della vita .e solari. !\lomento ·quindi difficile pei- il mondo del lavoro, nonostante il reddito n1J:!tionale sia in aumento e nono– stante l'Italia sia fra i paesi europei che hanno subito un t:lcvato tasso cl'incl'ernento della produttività. Da che cosa dipendono dunque tutte le diHicoltà che inconti-ano i la– voi-atot·i nel risolvere secondo giustizia i lorq pi-oblemi? La 1·ispo~ta a questa. domanda presupporl'ebbe un lungo clisco1·.-;o.Certo è che il divorzio fra l'ince.Ssante progre– dire della tecnicn e i rappo1·ti produttivi si fa ogni giorno più profondo, sì da richiedere un rinnovamento massic– cio delle vecchie struttui-e sulle quali si fonda l'organiz– r.a:i.ione della nostra prodozione. Ma il discorso ci con– dunebbe lontano dal nostro ben più modesto compito di croni.-;ti e cornnientato1·i insierne della settimana sinda– cale. Di tutto eviclentem.ente non possiamo parlarn. Sarà bene che 1·iprendiarno il di::;corso là dove lo avevan.10 in– tel'1·otto,, nell'ultima nda 1 sullO sciop'ero dei contadìni. In linea pui-amente fòtmale le prnvisioni che la Con– fida 110n avrebbe accettato· cli hattare non si sono avve– rate. Avevamo appena mandato in tipografia l'a1:ticolo di commento al la verten;,;a, che i_l presidente clegE agrari Gaetani dicliiarava di essere- disPosto ad incontra1·si, « pe·r deferenza verso il governo», . con i rappresentanti delle ot·ganiw,a;,;ioni sindacali « per ~tn inizio delle trattative». Ed i sindacati si sono accontentati di un così generico e shavaganto impegno ed hanno sospeso lo sciopero. ln linea sindacale non significa un bel niente che si fac– ~ia un'agitazione pCt' induF"re la contrnparte ·« ad accet- III L i.\ SVOLTA della politica agrat"ia non 1·isponde a una dott,rjna prelirninai-e, rna alla pressione della realtà. Essa è clnnque limitata da questa stessa realtà e non può pi-ocedere direttamente, ma deve venire a patti con inlerossi contradittori. Attualmente il 65,7% della popolazione economicamente attiva del paese· è. dedita all'agricoltura; essa non consuma che il 27,2% della rendita nazionale. Ci sono 1,8 milioni di ejidalarios, 1,2 milioni di piccoli proprietari, 16.000 prop1·iebni cli più di 500 ettai·i ,dì tena. ciascuno, e 1,3 mi– Jioni di contadini senza te1Ta. Que:sta è la situa,-,ione che il nnovo corso - che non si tivela ancoi-a chiarnmente e non è stato ancora battez– zato con un nome - dovrà modificare. I suoi obiettivi sono evidenti: trnsforrnare gli ejidatarios in piccoli conta– dini rispettando Ja vol_ontà di coloro che vorrebbero con– s0t·vare il loro «status» attuale; dare terra ai contadini clic ne hanno bisogno; e creare le condizioni perché la pic- cola pi·opi-ietà aumenti la sua produttivitii. ' li raggiungimento, sia pul'e progressivo e lento, di q11esti obiettivi, pone dei problemi di difficile soluzione. Citiamo i pi-incipa!i: l) lnsufJicienza di ten-e. Jl Messico è un paese lllOIJ.· tHgnoso, con una icll'ologia insufficiente, grandi zone cleser• tiche, ed cnol"lni çlistese cli fol'es'ta vergine. Il dissodamento ò molto caro, malgrado il basso costo della mano d'opera. ]~• nei.;essa1·io dunque J)Ol'tiue avanti simultaneamente tl'e :.. politiche cornplementari, tutte e t.i·e costose e con un rendi– mento a lunga scad"enza: una politica di sfruttamento di zone attualmente non Coltivate; una politica di il'l'igazione (nella. quale si è passati ultimamente da lavori su larga sc•ala, a lavoi-i d'ordine locale); uni; politica di emigrazione in massa di popolazion•i da zone poco produttive a zone di alttt produttività.. 2) [nsu.fflcienza tecnica. Il contadino messicano lavora spe~so irncora con metodi esti-emamente al"!'etrati. Il nu– mc1'0 di tecnici che escono dalle scuole specializzate e dalle Universitù non è ancol'a sufficiente a soddisfare i bisogni cli un'ag1·icolturn in cui solo la tecnica potrebbe essere ca• pace di s11perai-e le contradizioni interne che la parali7,zano. Questo ci po1·ta a.ll' t1ltro grande problema, 3) Contradfaioni inle1:ne, Numerosi prodotti tra j tarn un inizio delle tt-attati\·e ». Ma tant'è, in Italia i da– tol'i di lavorO si rifiutano [inanco di trattare e per con– vincei·li ci vuolé l'intervento govel'nativo, lo sciopero e le vacche mo1·te nella stalla. Comunque, le organiz::!taz:ioni sindacali hanno ·fatto buon viso a cattiva soi-te e non è pai·so loi-o vero cli trarsi dalle «secche» di una agita– '.{:ione che, sotto il profilo tattico, per tutte le ragioni che abbiamo illwstrato la volta pr-ecedente, era sbagliata in partenza, l\la all'impegno tanto poco in1pegnativo del' conte Gae– tani non è seguito, pei· due settimane, il prnrno::;.-;o « ini– zio delle t1·attative ». Alla p1-~ma riunione, convocata dal ministro Vjgorelli, la delegazione s'è pi-esentata pet· dire che le ben note condi:!tioni cli c1·isi dell'agricoltura non le consentiva cli.. ti-atta1·e. Ahi noi! C'era tutto da ri f,:ll'e. I sindacati rninaccinrono di ripi-endel'e lo sciopero. Con– tro chi non si è ben capito, dato che lit campagna di monda ei-a già. tem1inata ed il grano non solo era stato mietuto, ma addirittura t1·ebbiato. Contatti rninisteJ"iali, intervento, in sede p,-1rlameJ1tare, di alcuni deputati, riu– nioni intersindacali hanno finito con il partorirn il loro topolino, Pochi giorni fa è stato steso un acco1·do sul «come» e sul «quando» si dovranoo ini;,;iare le tratta– tive; accordo che, se lo spazio ce lo consentisse, va.nebhe Ja pena di. riportare per e.•,:teso, poiché viene ad essere il primo esemplare ufficiale di una nuova pratica sindacale: quella del pteventivo contratto per l'inizio delle tratta. tive. Una volta - nijca poi molti anni fa - un risul• tnto del genere si poteva ottenere con un « burocratico scambio di lettere». Oggi non più: ci vuole lo sciopero, il ministro del lavoro e l'accorcio preventivo sottoscritto in pi-esenza del p1·esidente del consiglio. Naturalmente, nessun principio normativo è stato ac– cennato: per la monda, Vigorelli convochen\ ·le pa.-ti per definire la vertenza relativa al rifiuto· dei risicultor·i ad applicare la scala inobil.e; Che è, da anni, codificata coll. tutti i ci-isrni della validità; per. i contratti nazionali sca– duti, l'« inizio delle trattafivo » ·è stato fissato entro il con-ente luglio (gli agrari hanno già. detto pf}rÒ che non si sposteranno dalle loro posizioni negative di sempre); per i ~~!ratti provinciali, le 01·ganizzazioni periferiche avranno. ll~compito di adeguarli a quelli previsti per l'in– tero ter1\torio nazionale ( è da quel ·c1ì che l'adeguamento ,rnss1co: LA 'l'EHBA Al tON'l'AlHNl LIMITI DEL NUOVO CORSO più importanti del Messico - e soprattutto quelli d'e– sportazione - esigono, per raggiungere un'alta produtti– vità, ÌI lavorn nieccanizzato su grandi distese di terra e· con me~odi industi·iali: cotone, sisal, canna da zucchero, ecc. Come conciliare la tenden,-;a verso lo sviloppo della piécola proprietà, e queste esigenze tecniche ed economiche? Solo una politica di crediti destinata a un incremento tec– nico può dare la risposta, Bisognel'à anche, senza ·dubbio, trnvarn delle formule (probabilmente sotto forma di coo– perntive) per riunir-e in unità maggiori i gruppi regionali di piccoli proprietari dediti alla_ cultura del medesimo prodotto. 4) lndustrfolizzazione. Il Messico è in corso d"i-ndu– strializzazione assai rapida. Tuttavia, e malgrado un tie– pido intervento dello Stato, questa industrializzazione non è coe,_rente, programmata. Cresce senza tener conto del me1·cato contadino e, in realtà, ha contribuito appena a migliorare il livello di vita, ancora estremamente basso, delle masse contadine. Gli investimenti nell'agricoltura sono insufficienti. Un coordinament-o tra lo sviluppo indu• striale e agl'icolo sembra indispensabile, ma, per il mo– mento, non si l'eali½za che in maniera impel·fetta, esitante e a breve scaclenz:a.. 5) Problema volitico. Il n11ovo COl'SOdeve vincere· opposi½ioni diverse e accanite; quella della burncrazia « ejidale », molto forte sul piano politico; quella dei grnppi politici connmisteggianti (assai introdotti negli ambienti intellettuali e di tecnici) che vedono nel fallimento del– l'ejido una condanna indiretta del sistema ag1·ario sovie– tico. Tuttavia, la stmttura politica messicana permette al govemo di vincere lentamente queste resistenze. E' prop1·io in queste resistenze che possiamo t1·ovare la grande lezione dell'espel'imento dell'e/ido, che può essere così riassunto: l'insufficiente considernzione dei fattori eco- (121) nuova reµubblica avrebbe dovuto essere fatto, tanto più che il contratto nazionale è, di per sè, opernnte senza l'intervento delle organizzirnioni ag1·at·ie e contadine provinciali); pe1· gli assegni familia1'i, prnvvede1·à VigorelJ.i a riunire i 1·appre• sentanti dei lavoi-atoi·i e elci clatÙri cli lavoro perché tro– vino un"intesa che, comunqne, enti-ei-~~jn vigore il 1• ot– tobi-e prossimo, Ogni rnrnmento è superfluo. Ci pare si debba aggiungere clie non si tratta, così come CÌSL e CCJ.L vorrebbero far credere, di _una grnnde vjt,toria. Anz:i vo1Temmo chrn che sarebbe bene 1·idimensionarc, secondo un principio di 111::iggioJ'stima ,·01·sb i lavoratori, Ia fra• seologia sindacale. Purtroppo, non è cci-to questo il mo– mento in cui si pos!';iono ottenei-e, eia parte della classe lavorat1·ice, « grandi vjtt~l"ie ». Ed il fç11' passare un'az.ione dalla quale si è usciti' alla me-no peggio per un t1·ionfo, è un enore fondamentale· di impostaz.ione della lotta sin– dacale, che è lotta sei·ia, chna, consape\·ole di uomini CO· scienti che c:0111battono un nemico agg1wnito e dec:iso a difeJtcle1·e i pi-opi-i 1ni,·ilegi. -N 0)J PORSL\ì\IO 1Mtmalmi!lnte chiudere que:sta noL:t sen:1.a avei·· parlato dei frr1·0,·iori, il cui sindacato della CC l"L lia oi·ganiz:zato 1rnnteclì 24 lo sciopero dell..t cate– goria. Anche quella dei fenovie1·i ~ una questione pe1·i~– clicarnente ricoi-l'ente, nel nostro pat>se. Insoddisfatti delle conclusioni pel' loro adottate dal goYet·no con la legge de– lega, ii1sistono oggi per avere quello che non hanno avuto a suo tempo e cho - non ::i.bbiarno allora trascurato di rnctte1·lo in rilievo - en1 giusto avesserot per le $pecifichc ca.1·atif:1·i::;ti"he delle pi·esta:!.ioni profe.ssionali di chi è di– pendente non tanto delìo Stato, qunnto di un'azienda jnclustl"lale dolio Stato .. Es~i J"i\·endicano il nuovo regola– mento del personale, le nuovè tabelle di stipendio, l'ap– plticozipne .i der;li ::Jca,tti di-anz.ianitrì e le competenze ·(w– ces80_l"ie. : .Anche la ClSL e' la· U1r.,;1rnniio acle1·ito allo sciopero, sia pure dopo molte incertez✓.;e, 1-itenenclo che sussistnno le condizioni pet· raggiungel'O, in \"ia amichevole, un equo cornponimento della cont1·oversia. St.--idi fatto che lo sciopero, nonostante i fulmini del ministro .Angolini accompagnati da incaute profezie, è 1·iuseito pienamen'to, Le astensioni hanno toc~ato quasi il cento per cento fl'a il personale vùiggiante; su 5920 tl'eni solo una settantina sono pai-titC e di questi 4~ non sono giunti a dc::;tinazione.. Non c"è so!e1·te cli1·igente, non c"è rninistei-o della difesa che possa 1·ipa1·E1requando i fer– l"Oviei·i scendono compatti in sciopel"O. Vedremo adesso gli sviluppi: e sarà. bene non farsi, per il momento, eccessi\·e illu~;ioni. Par-e che se le decisioni del consiglio dei min.ishi non saranno soddisfacenti, i ferro– vieri insisteranno nell'agitazione e faranno portare la verten:1.a in parlamento. Riteniamo peraltro che la gravità della situazione del– l'az:ienda fetToviaria e la p1·ecn1·ietà dello condizioni del per– sonale imponanno pl'ima o P?i una inchiesta parlamentai-e. nomici e tecnici nei p1·oblen1i sociali conduce a soluzioni che non sono solu;,;ioni, allo stesso modo che il trascurar0 i fatto1·i sociali e psicologici nei problemi economici e , tecnici conduce a palesi ingiusti:t.ie (per esempio, alcuni in– gegneri « ejiclalisti » hanno suggerito di decretare l'asse– gnazione fissa cÌegli ej-ida·l'ios ai loro ejidos, per impe<lirn J'emigra½ione dei bnwero-'I verso gli Stati Uniti, il che pol'– terebbe a ristabilil'e una schiavitù appena camuffata). D'altronde, il fallimento dell'ejido dimosti-a che l'istituzione di forme còllettive di proprietà della terra., qua.udo non è volontaria, po1-ta, p~rfino nei paesi che posseggono un forte sentimento di libertà, a situazioni cal'atterizzate da una diminuzione cli libertà di grandj ,gruppi sociali, senza per questo migliOl"are percettibilmente il loro livello di vita né contribuire a! progresso generale del paese (il che d'al– tronde non giustificherebbe mai la minaccia alla libertà). Infine, da quanto· abbiamo esposto si può rilevare che non è stato utile ai contadini di sottomettere delle idee gene– rose a delle ideologie; l'idea era. di libel'are i contadini; l'ideologia 1i ha ridotti a una concli;,;ione di « capitis de- rninutio ». VICTOR ALBA Le precedenti puntate di questa incltiesta su.Ua riforma agraria net Messico sono state pubblicate nei numeri deL– L'S e del 15 luglio c.m. nuova repubblica ABBONAMENTI : Annuo Semestrale Trimestrale L. 1 500 800 " " 450.

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