Nuova Repubblica - anno IV - n. 27 - 1 luglio 1956

4 rispondente éattedra di r\lolo '.in' scuole stat~li .o paritarie o una cattedra affine dalla quale sia normalmente consen– tito il passaggio alla cattedra da conferire; e) per apposito pubblico concorso per esami e titoli, entro una terna di v1ncitori. La cominissionè giudicatrice di tale concorso s3:rà colt'l.pos'tà di tre mem.bri, due dei quali nQm!nati dal ministro dellà pubblica istruzione, chè ne sceglie uno, 'corì funzioni d( presidente, tra i Professori universitari di ruolo, ed uno ancora tra i professori univer– sitari di ruolo o tra i capi d'istituto e insegnanti di ruolo degli istituti statali cli istruzione secondaria, e uno dall'ente 0 dal privato Che g~stisce la scuolà, tra i capi d'istittito e prof.esspri di ruolo di s~uola statale o paritaria. Le modà~ lità di svolgimento del Concorso saranno stabilite dal rego– lamento per l'esecuzione della presente legge. Le spe$e saranno a carico dell'ente o P.el privalo ge- store interessato. ' ' Art. 6 - L'ufficio di preside o di direttore di una scuola paritaria è conferito dall'ente o dal privato gestore deUa scuola a un insegnante di. ruolo', avente almeno otto anni' di servizio di ruolo helle scuole statali o paritarie, fornito di laurea. Può a1tresì essere chiamato all'ufficio direttivo ·un pre.: side o direttore di scuola statale o paritaria, che conserva la propria anzianità. Art. 7 - La fui1Zione di gestore di scuola paritaria è incompatibile coll'ufficio di preside e di insegnante di scuola paritaria, Art. 8 - Al personale di ruolo, direttivo e insegnante, dev·essere assicurato un trattamento economico di attività e di quiescenza non interiore a quello riconosciuto al perso- nale delle corrispoi1denti scuole statali. ' ' Nelle scuole condotte da comunità ,cpe abbiano tra i fini istituzionali l'azione educativa e che reclutino il perso– nale fra i loro membri. il trattamento di cui al comma pre– cedente si ritiene assicurato limitatamente ai membri della stessa comunità. Art. 9 - Il professore che sia stato chiamato a coprire una cattedra di ruolo in una scuola paritaria in conformità delle disposizioni dell'articolo 5 sub a) e e) compie un pe– riodo di prova, di due anni. Il giudizio sulla idoneità della prova è demandato agli organi ispetlivi del ministero della pubblica istruzione. In caso di prova sfavorevole è dispen– salo dal servizio. 11 professore di ruolo che passi da una ad altra scuola .paritaria conserva i diritti dipendenti dall'anzianità acqui– sita nella scuola di provenienza. Art. 10 - Gli incaricati e i supplenti devono essere in possesso dei titoli richiesti per le corrispondenti scuole statali. Anche gli insegnanti tecnici pratici e il personale tecnico debbono essere in p ossess o dei titoli richiesti dalle vigenti disposizioni per il cor.ri, SpondE!nte personale delle scuole statali. Al personale contemplato nel presente articolo dev'es– sere assicurato un trattamento economico di attività e di quiescenza non inferiore a Quello riconosciuto al personale delle corrispondenti scuole statali. Art. 11 - Accertato, mediante ispezioni; l'adempimento delle condizioni stabilite negli articoli. precedenti, la pa– rità è concessa con decreto del ministro d'ella P. I.. su con– forme parere della Sezione II del Consiglio Superiore della P. I. · La concessione della parità decorre a tutti gli effetti da1l'inizio dell'anno· ·scolastiéo successi"vo a quello in cui ; è conferita. · Art. 12 - La d.ichiarazione di parità può essere revocata con' moti_vato decreto dal ministro della pubblica istruzione. emesso su conforme parere del Consiglio Super_iore della pubblica istruzione, alle Scuole- che non adempiano ad uno ~ più obblighi stabiliti dalla presente legge. S'intendono non adempiuti gli obblighi di cui ai pre– cedenti articoli anche quando. per oltre due anni conse– cutivi, siano stati lasciati privi di titolare l'ufficio di capo . d·istituto o una delle cattedre di ruolo. Art. 13 - In Caso di revoca della parità. gli alunni rego– larme nte iscritti a scuole paritarie Possono chiedere di es– se.re iscritti in altra scuola, statale o paritaria. I presidi, i dfrettori e gli insegnanti potranno in tal caso far valere i diritti loro derivanti dal servizio prestato ed essere chiamati a. prestare servizio in altre. scuole pari– tarie, oppure concorrere, qualunque sia la loro .età, a~cat– tedre ne:Ile scuole statali per le quali posseggano il pre– scritto titolo di studio. Art. 14 - Il ministro della pubblica istruzione è auto– rizzato ad· emanare apposito regolamento per l'esecuzione della presente legge, ,sentito ·il parere della II' Sezione del Consiglio _Superiore. · Art. 15 - E' abrogata ogn! disposizione contraria o. in.: compatibile con la presente legge Disposizioni transitorie Art. 16 - Nei primi otto anni dall'entrata in vigore della presente legge, l'incarico di preside o di direttore è, confe– J'ito, aniw per anno, ad uno· degli insegnanti di ruolo_. _!or.– nito di laurea, a meno che l'ente o il privato ·gestore non chiami ..a .tale u.flicio un presi~e :di scuota stata!e: _" Art. 17 - I decreti di riconoscimento legale emessi in conformità delle leggi anteriori cessano di avere efficacia un anno dopo l'entrata in vigore della presente legge per· quelle scuole pareggiate e' legalmente riconosciute che non abbiano chiesto la parità. Per quelle che l'avranno richiesta, tale efficacia verrà meno dopo che il ministero della Pubblica Istruzione avrà deciso sulla rispettiva domanda. ·Art. 18 - Se una scuola pareggiata non chiede --o non ottiene la parità, al p'ersonale direttivo e insegnante di rnolo si applica il disposto dell'art. 13.. A colOro poi che oltènessero la nomina nelle sci..ioie statalf è rico11osCiì..ito utile agli effetti dello stipendio il servizio prestato nelle scu.ole pareggiate. Art. 19 - In caso di mancata ·richiesta _della parità da parte della ,.,.scuola da ess.i frequentata o di sua mancata concessione, gli aiurlni regolarmentte iscritti nelle attuali scuole pareggiate o legalmente ri~onosciute potranno iscri– ver.si alle corrispondenti classi delle scuole statali o paritarie. (117,)·. nu11va- repubblica I LAVORO E SINDACA'fl I L'OFFERTA DELLA GGI ' F 0Rf3E l'ultima rec~nte riuqio_,ne~_,d~l. comitato· ~Jll'~_!:,- tivo della CG IL è stata troppo bruscamente disten– siva! E forse questo non è stato nemmeno un gran bene. Prima I c1i tt1tto. perché, i: ll1t~ràménti .di rott~ 1 rnppo iq1provvisi s~no sempre" destinati . a sus.c1t~re d~t dubbi e delle perplessitH., 'in secon~o luogo, perche la _s1- t nar,ione sociale ed. èconom\c·a del paese ·non .consente . valutar.ioni soverchiamente distensive· da· parte dei sinda-' cati operai. P~r esempio, ~e de,fe essere attentamente esa– minata: ed incoraggiatta la poUtica dell'lRI e dell'ENI, ciò nonostante non si può non rive!)dica:i-e un maggiore cont1·0llo democratico della gestione dei clue grossi enti, senza di'rn poi ohe pregiudizialmente va posto il _pro• blema che nelle aziende JR[ si ponga fin~ al sistema impe.-ante di disc1·iminaziofie fra lavoratori. E di questo non v'è traccip nella n1oz!one conclusiva voì:ata dal comi~ lato direttivo' della con., .anche se, per altro ·verso, S,I tratta di un documento di_ grande interesse che propone una serie di problemi concreti invocando per la· lorò so– luzione, in uno spirito riformistico accentrato, l'unità della classe lavorAtl'icJ, c:he, nello sconfiggere i « racco– mandati> dalla. triplice padronale, ha dato prova ·di spontanea unit~-. La « svol.ta », detérminatasi nei partiti comunisti 1~u1·opei, in seguito alle note rivelazion~ di Kruseiov, non ha tardato a far risentire le s,ue conse– guen;,_,e all'inte1·no della Confederazione del lav<;>ro che va. adeguando i propri indi!'izzi di politica sindacale al « nuovo co1·so> sovietico. E purtroppo, pur accogliendo ravo,revolmente il nuovo corso sindaéale, permane, nei pili scettici, il dubbio che nei suoi ultimi atteggiamenti, anche se per buona parte positivi, 1a CGIL .rifletta necessità ancor.-1 una volta tipiche del PQI, in questo momento. L'on. Pa~to1·e, di fronte alla proposta dì unità avanzata. dalla CGIL, risponde picche, mosso da questo dubbio, che può essere. legittimo, ma anche da una. cieca, aprfo– ristica faziosità, sostenendo che '« Di Vittol'io e C., qu{l– lunqne possano essel'e le batoste elettorali, ·non 1:innn– zieranno tanto facilmente alla· loro· .preminente presenza nella CClL considerati gli enormi servizi che la stessa rende alla causa del lol'O partito,. Pastore ha t.t1tto il clit·itto di accogliere con cautela le avances unitarie della Confederazione generale del lavoro, ma a porvi delle pl'eclusioni dogrnatiche non ha ragione, giacche' nel nostro paese non si :1potranno conseguire seri risultati economico– social' ,.se non indirizzando versO obiettivi comuni· gli sforzi l'iÙniti della classe operaia, eh~, per sna· naturale aspirazione, è più incline all'unione che non alla di- visione. , La mozione della CGIL a":rebbe potuto benissimo es- . ser·e stata elaborata dal comitato direttivo della CISL, manca.ndo in essa qualsiasi' accenno J?ersino ad un'anàlisi marxista dei problemi che stanno di frÒnte ai lavora– Lori italiani. Il concetto delle trattative e degli accordi a livelJo aziendale, il· favorevole appoggio al piàno Vanoni sia. pure « in termini di lotta. contro la disoccupazione e contro l'azione dei monopoli >, dopo le discordanze su di, esso che, nello scorso oHobré, si erano avute. nel CD della CGIL, quando era prevalsa la.. tesi che dovesse es- V È R R::;t 1 ' ·-,, . 1- ·1_ ...:... ,, • ~ .;~ ~ ). s~i-eJ con,si'd_erato .. n11U'alt,rçi che_ un «: divers\vo > del go– yerno· pe1· sottra1·~i• alla soluzione dei grnndi pro-ble mi di strutturà.,.della•no~tl'a economia, sono soste11uti dalla · CJ.SL e nnche dàJla. U.1L. E così da queste due centrali sono sostenute l'e 1•tt\~enèli<;ézioù! cli !lna più, eqt'1a. ripar.tizione del reddito nazionale, e la diminuzione dell'orario di la– voto çpn pa~·i sala,Ho. · N~i-i si ved~ Perciié i lavorntMi do– n·ebbero. rivolger,'Ei, con la ,uediazione dei «- sindacati demo– c'ratici >, ~I pater1;1-alisrno 'padronale,' anziché il.Ila. forza. propulsiva che ,·errebbe loro da un'unione di sforzi, per la soluz_ione di problemi che · so.no en~mcìati e prop~sti, negli stessi modi, tanto dalla. C J~L c,he ilalla UIL, che dalla CGlL. . . Il doc.tiÌnento della CC:rt. non ha niente, .'almeno nelle sue enuncjazioni,. cl~ ·po)itìcam.ente~ tenebroso: è un docu– mento sindacale ,davvero,: qui,' insie1)1e ad una \·isione di svilnppo. economi'co, nel qpale si inse1·isconO le- 1·ivendicazioni operaie, ·si· trnvaoo. gli elementi di I una politica., , catitamente rifo,·mista, che potrebbe e'sse,·e accolta non solo dai democristiani, n1a persino dai SQCialdemocratici di desti·a. La mozio1;e irl(atti dopo· e·s- · sersi dichia,1·at~ d'accorcio con le 4'. forze> çh~ in ,se~o, al governo prnpugn_!ln~ una realizza::,,ione c;lernocrntica. ·del. pit\nO Vanoni e cfopo aver offerto_ la collabo;aziqne délla CGlL alla <. elaborazione cli· misur~ produttive che rea– lizzino Poccupazione di 400 mila disoccupati in un anno», così prosegue: 4'. li CD 1·iafferma che una politic8. ·di sviluppo economico e cli maggiore occupazione compoi-ta un programma di investimenti nell'industria dello Stato, la. rifonna agraria generale e il controllo sugli organismi di direzione della politica colturale e di investimenti priqdi nelle ·campagne, ·una politica fiscale e crediti:-:ia che pel'metta l'orientamento degli investimenti ver·so settori più produttivi». Di Vittorio,"nella sua replica a Pastore, ha 1·ilevatO co1.\1e « il primo dovere cli coloro che si ~ono aSsnnti l'alto .co,i,– pit~ di !Jifon~.ere gli interessi d,ei :.Javoratori, è quello di l'icernare i motivi di conèo1·dia frl\ le varie correnti' e 01·ga,-U:1.zazionj, perché questa. difesa divenga niù effi– cace e ricca di risultati>. Giusto! Ma non sarebbe obièt– tivo sottacere che non sempl'e questa tesi è stata onesta– mente praticata dalla CGIL. Orn, molti sintomi fanno r·itenere che le cose stiano veram.ente per' c11.rnbiare, e- la . mo:-:ione newdealista dell'ultimo ,cJi1·ettivo della CGJI. offre ... molte speranze in proposito. Resta solo da augurarsi che così sia veramente e che la ClSL receda dalle sue preclu– sioni che - in nna situazione politica come quella ita– lia1rn, ove emergono i bisogni im01ensi di vastissim~. parte del nostro proletariato - non hanno senso o per lo ,l1eno non hanno senso quando siano fondate su uno ste,:ile apriorismo. D'altr·à. parte, il rncente sciopero &racciantile e i ponr parler fra sindacati per organizzarne ·un altro •fra hl'eve, ci hanno fatto aSsistere ad alcune stranezze•: la CJSL faceva da «massimalista> mentre la CGIL ten– tava persino di ... impedire Jo sciopero. Abbiamo la sen– sar,ionc che cli stranezze del genere, per l'avvenire, ne vedremo molte. UP NEI co1,/SIGLI COMUNALI Diamo qui un primo elen– co di consiglieri V P eletti nelle amministrative det 27 ·ma!laio. ANCONA Emilio Malleucoi Vilfredo Duca Fab·riano Esopo Tisi. AREZZO Aldo Ducci · Nedo Morj · M:ario Medi ASCOLI PICENO POdo S.. Gforgio Nello Cossfri ÌMRJ B1'ace9Z.ie• Luciano Ventura. )3RESCJA_ h0>tella Attl'elio .Caml;lni1,1i CARRARA ;Filippo .Martinelli Leone Be1:nie1_-i COMO Bruno Amolett..i El"ncst.o Piazza CREMONA Vittol'io Dotti Ma ,·io F,·oi5co Crema Gino Gar'l.i11i_ .FJRENZE Piero Calamnndr·ei T,-istano Codignola Alhe1·to ·AlberLoni )~doar·do Detti Carmignano Luciario Romani (indip.) lioRLl' Cesen0 Bia~io Drndi . l>ROSINONE Ponlecorvo Mario P«g-liarini GENOVA Ra.palio Nilo Palum!Jo GROSSETO · Marcello Mora-nte C~tiglione Pes'caia ,Bruno Mcnini Folloni.ca Mari~. Cassuto Gavo1Tm10. Dnmas Petrelli Mmu·im10 Angelo Loli Massa M"a,·itti n·1a. E,·is Lòlini Scansano Cado Carlini MACERATA ~l'olentino Nicola Simonet.~i MANTOVA H,-uno Generali MASSA Mario Ria.n.i MODENA Giorgio Fomier·i Mirandola Tonino Castorri' Nl)ORO Giovanni Chironi l'ERUGIA Marcello Grego Foligno . Aldo Gentili l'ESARÒ ~ondoljo Rodolfo RidoHi PJRA Giuseppe l''avaLi Pontede;·a Alberto Cal'pi S. Miniato Emilio Taviani· Dante Giampieri Maggi no Baroncini

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