Nuova Repubblica - anno IV - n. 27 - 1 luglio 1956

8 lUISSllWLl POPOLARES(.;0 PIU' CAMBIA ••• V OG LI.AMO vecfe1·e che effetto vi fa. lrnniagin~tè di veder scritto a cai·atteri cubitali neri sll una mano cli calce, sul fianco di una casa colonica affacciata allo stradone, questa massima: « 'r1u• CAMBIA, PIU' E' l.A STESSA COSA:,; fi.-mato: 'Missiroli, con una « M > _tu·dita. e nervosa e gli a.lhi caratteri digr_adanti, autori– _tari, volutamente trnso11rat.i. Non sentite una folla di trepidi ricordi e di care sem– bi~mr.e inoi-1darvi il volto d.f lacrime! Eppure non è urla finzione diabolica dovt{ta al nostro amore per il passato çhe non pu~ morire. Prendete il Corriere d'ln/ormozione d1~l 18-U) giugno e trovate un «fondo,, certamente di l\[i$sirnli, dall'audace titolo « Tallica immutata», ehe co• mincia proprio così: « I>iù cambia, più è la steSsa c;osa ~- Ci sono momenti della vita in cui uno sente tutta l'inuti. liti~ dei· suoi sforzi, si accorge di aver sperperalo dei pa• .t1 irnoni spirituali, gnarda con gli occhi sbarrati una realtà che gli sfugge, lo travolge, lo sorpl'encle imp~eparato. ·Cr·edevamo di aver colto tutto il succo dell'inse:gnamento del direttol'e del Corriere, di aver additato agli amic'i e ai nemici la sua perizia, la sua elasticità., la sua audac{a nelrideniificare gli ideali risorgimentali con i pacchetti ·1rniona1·i, l'impreparazione della nostr~ classe diriger{te. cop la carenta di uno spirito lutei·ano nel paese, l'in1tnobilismo cent1·ista con l'eq11ilib1·io dinamico dell'epoca gioliitiana.. Ma gli avvenimenti ci travolgono e ci lasciano ai mar• ·gioi' della strada istupiditi, come il villano che ferma il ron~i~o e guarda "Passare la fuoriSaerie. Cosa sono infatti q Pon.;o mosco;,ita », « la nuova mossa sovietica », « il ter• rorismo ideologipo del!~ sinishe », « le manovl'e di Nenni», « il sa.ito ·nel buio», paragonati al nuovo aforisma che inshrnrn tutto un nuovo stile, un nuovo linguaggio, una vera. poetica ne! campo degli slogans? Avevamo già annotato, poco tempo fa, la. vena popo– hct1;esc'a. con cui Mario "tr.tissiwli, 11scito dal suo isolamento, sr-endeva in mezzo a noi, mol'tale fra i mortali, ad augn· unci e a consigliarci il commis~at·io prefettizio. Pare ve• rurnente che la nostra annotazione ~on sia stata casuale, e~ternporanea: era l'trnnune:io, la vernice di tutta una n11ovo sÒ11ola,eh~ da.I titolo scende al motto è P,Oi. via via lino al proverbiÒ popolai-e. Voce di popolo, voce di" ])io. Certo che adesso le preoccupazioni del cav. Rossi e del comm. Bianchi fanno ridere. .-ispetto a una volta. Una volta si cominciava col giornale della sera o col giornale rndio: una seccatura c·e;a sempre. Vuoi l'ultima lettera di. Hulganin ad Eisenhower, vuoi l'elezione cli Gronchi, n1oi il revisionismo atlantico, vuoi l'incontro Nenni•Mat– h·otti, vuoi l'invito a Mosca. Insomma non si poteva mai sbne tranquilli. Per t.utta. la giornata. quella. spina nel cpol'e, poi tanta fatica per addormentarsi, infine gli incubi notturni. Bisognava. sempre aspettare il mattino dopo e · l'edizione fresca del Oor·riere: allora. sì che si ricominciava a rngioriare. O Gentìle o Spa.dolini o Missiroli, c'era sempre qi.1alc11no di buon senso che spiegava che no, non era c:unbiato niente, non c'era assolutamente nessun pericolo, Eisenhower non è mica l'ultimo arrivato, il presidente delltt repubblica. in fondo ha potei·i limitati, anzi limita• ti1;5-imi, cioè non ha poteri, il patto atlantico fin che c'è• Mat·tino non si revisiona un bel niente, il PSDI non può mettersi a trescare col PSI senza tradire questo e que• ~f81tro, !\fosca non attira nessuno perché fa caldo d'estate e freddo d'inverno oppure se proprio ci si deve andare si ·n 1.-1nclH l'on. Bettiol così non si con-e nessun pericolo, e il -cav .. Rossi e il comm. Bianchi riacquistavano finalmente il b11onumore e la. gioia di vivel'e. Ma era una. vita dura .. Adesso basta, è finito questo ~ttlva·t·io: ·qualsiasi cosa succeda, non c'è più da temere, J.'ha eletto Missil'Oli una volta. pe1· tutte. Anzi, meglio an• e:on1 se qualcosa succede, pe,·ché vuol dire che non è suc– cesso propl'io niente. < Più cnmbia, più è la stèssa cosa::.. Magnifico. Noi dichiariamo <forfait>: ha vinto Missiroli. Per un po' gli abbiamo tent1to dietro, ma adesso abbiamo il fiato grosso e la lingua cli gesso. Non tenteremo neanche più pe1·ché è fatica vana: meglio attacca.re la penna al chiodo. L11i è spo1·tivo e cavalleresco, non può non concederci una pi·c,·a d'appello. Dobbiamo fissal'e la data? Diamoci ap• puntamento per le «politiche» del '58. D'accordo? BURBA nuova repubblica ABBONAMENTI : Annuo ••. • Semestrale Trimestrale L. 1500 800 " " 450 ( Due squadracce di elementi del MSI di Pavia hanno aggre– . dito e picchiato con i manganelli le- mondi.ne in sci.opero) (117_);-nuova repubblica (Dls. di Dino Boschi) Vecchio corso della politica agraria PAESE CHE VAI La "Giustizia,, non è uguale per tutti I L QUOTIDIANO del PSDI, La Giustizia, nell'edizione di lunedì 25.martedì 26 giugno 1956, è uscito con Ul1a·pagina di corrispondenze sugli sviluppi politico-amministraÌivi di va– rie città italiane, degna di essere incorrli'ciata in j« Paése che vai» a specchio del terremoto proV9cato dalle elezioni del 27 maggiò. Non ci si accusi di insistenza polemica verso i SO· cialdemocratid, ma ci si dia·atto di una particolare attenzione per quel settox:·e di cui non dobbiamo disconoscere l'impor– tanza alla luce, appunto, dei iisultati del 27 maggio. Ancora una volta, seppur screditata e confusa nella· lunga astenia partecipazionistica, la socialdemocr8zia si v;de otrèrta la pos- sibilità di una nuova iniziativa politic_a. · · Mp, inevitabilmente, quanta confus'ione e quanta incer– .tezza'! Ci perffiettiamo di ricordare i fatti di Genova e di Palermo. Ed ora ecco qui, sotto i nostri occhi, una pagina del quotidiano socialdemocratico che ci dà il capogiro. Non sem. bra essere stata organizzata e filtrata da un redattore, ma piuttost~ messa in piedi da un impaginatore di turno, il quale abbia raccolto passivamente i pezzi con i titoli già bell'e preparati dai corrispondenti locali. Rovigo, Sassari e Trapani stanno a dimostrare il desiderio e la volontà di imboccare una strada nuova. Si legge: « Con aspro tono polemico - 1 clericali a Rovigo rompono con il PSDI ». E' un titolo da Avanti! E ancora: « La formula di Fanfani si rileva (sic) sterile -::- A Sassari la DC non ha ot– tenuto i voti per eleggere la nuova Giunta». Di bene in meglio se si scorre il testo di quest'ultima corrispondenza: « Il candidato della DC Binna ha avuto 17 voti, il compagno Macciotta 11, mentre 12 consiglieri hanno consegnato la scheda senza indicarvi alcuna prefereriza ... Larghissima sod– disfazione ha generato la brillante affermazione del compa– gno Macciotta che è stato l'avver~rio più valido del candf– dato democristiano». E subito dopo si aggiunge questa pil– lola: « da notare che l'avv. Binna ha avuto la sfacciataggine di votare per sé, ma questo è poco se pensiamo al suo grado di console della milizia fascista». Non è un capolavoro di forma, ma insomma è sempre ·una bella e spregiudicata ac– cusa (attenti: mica lo farete sindaco domani?). • Una cosa è certa - conclude il corrispondente socialdemocratico de La Giustizia -: che l'affermazione di Fanfani " ...né a de• stra né a sinistra" assicurerà matematicamente al nostro Campidoglio (be', anche qui trascuriamo la (luestione lingui– stica) un commissario prefettizio. Oggi, alla DC spetta l'a scelta: o a sinistra con il PSDI ed il _i.SI, o a destra con it PNM ed iL MSI o un commissario prefettizio. Il nostro par– tito non può non invocare la presenza del PSI in una Giunta stabile .. ». Perfettamente. Ma sulle corrispondenze suddette (gÌà in quella di Rovigo, nonostante il titolo focoso, si nota una certa propensione a ristabilire i legami con la TIC col proporre an• che una giunta minoritana che possa contare sulla benevo~a attesa del PSI> sovrasta una corrispondenza di ben diverso te.. nore: «Eletta a Varese una giunta col voto del centro democra. tico ». Cioè: ricostituzione del quadripartito dal PSDI al PLI. Il titolo è accompagnato da un sommario per noi preoccu~ pante: « Strane dichiarazioni di un neo eletto di Unità Popo• lare n. Ci affrettiamo a leggere: qualche gaffe del nostro rap. presentante? No, non pare: « Modesti (UP) ha avuto parole dure per l'intervenuto accordo DC, PSDI e PLI che definisce a modo suo "truffa compiuta ai danni dell'elettorato vare. sino">>. Tutto qui. Invece il consigliere socialdemocratico ha letto una dichiarazione del suo gruppo questa sì stiana se la raf'frontiàmo alle affermazioni di altri- consiglieri socialdem0. cratici; di Sassari, di Trapani, di Rovigo, per intenderci. << I consiglieri del PSDI in armonia con la posizione del loro Partito, riaffermand.o l'adesione al Cl?ntro democratico . >)e il resto ve lo risparmiamo e ve lo lasciamo immaginare. Tante cose ancora ci sarebbero da dire su quella pagina. Se in una corrispondenza i socialisti del PSI sono trattati con i guanti bianchi, in un'altra, relativa alla riunione del consiglio provinciale di Bologna. gli. stessi socialisti diven_. tano <(socialfusionisti>>. Ma si aggiornino. santo cielo. e cet'. chino di riordinarsi un po' le idee. Almeno tipograficamente. I cinque punti di Cortese L' ON. CORTESE - da vari mesi ministro· del nostro · governo _democratico - non ha potuto fare a men() di fissare « cinque punti per combattere la diseducazione democratica del comandante Lauro n. E' dubbio che avrebbe sentito eguale necessità nel caso· di· una maggioranza rela– tiva dei « laurini» e di una conseguente affermazione dei liberali. La «diseducazione laurina » non è infatti una no• vità, e se dei provvedimenti dovevano essere presi contro questa « allegra amministrazione)), una presa di posizione doveva essere arrivata da tempo, quando da tante altre parti molte critiche si erano levate. Non si può ignorare che se .a Napoli è stato possibile il « fenomeno Lauro», precedentemente se ne erano create le premesse. E queste premesse sono rappresentate dalla diseducazione democratica di altri partiti, non escluso il partito maggiore: la democrazia cristiana. Se noi prendiamo un panno sporco e lo mettiamo nel– l'acqua sporca, questo panno diventerà ancor più sudicio; se ,invece mettiamo un panno sporco in acqua pulita questo panno, lentamente, diventerà pulito. Se Napoli fosse stata « educata democraticamente», difficilmente la « diseduca– zione democratica del sindaco Lauro» avrebpe potuto reg– gere per quattro anni ed ottenere la riconferma che ha ottenuto. , · E' per esempio un_ po' difficile chiedere di « fare tutto il possibile affinché l'attività della Cassa non sia confusa, , nella pubblica valutazione, con l'opera personale del sin– daco o con quella dell'amministrazione comunale», allorché ogni giorno sulla stampa si leggono i nomi di maggiorenti democristiani, con relativi ringraziamenti dei beneficiati, quali realizzatori di opere di pubblica u'tilità finanziate con denari del contribuente italiano. Meglio sarebbe dare l'e– sempio, portare nella vita pubblica napoletana un po' di aria pulita, eliminando quel sottogoverno democristiano im• perante nell'attività di governo, come è imperante nell'at• tività comunale da parte del sindaco Lauro e della su_a «ciurma». I napoletani, almeno nella grande maggioranza, sanno quello che vogliono. Tra la democrazia cristiana e il lau– rismo hanno scelto quest'ultimo. Perché? Perché agli stessi sistemi del partito di maggioranza governativa quest'ultimo ha saputo aggiungere un pizzico di « piedigrotta »; tia tanta « diseducazione democratica», hanno scelto quella più al– legra che ha saputo, nell'allegria, far dimenticare il pau– ròso arbitrio al quale tutti sono• sottoposti da parte di chi comanda. Chi ha mandato il questore Marzano con le sue retate indiscriminate? Il governo democristiano. Chi ha consen. tito a Lauro di scrivere «.contro una mezza dozzina di ii– lustri incompetenti messi a capo di enti economici, indu. striali, finanziari)> con criteri politici, seguendo il sistema .del sottogoverno democristiano? Tutto questo è opera della democrazia èristiana. Lauro ha seguito cotanto esempio ed :ha affidato lavori a trattativa privata, ha ignorato la legge. · in una parola ha ·fatto come ha voluto, forte del precedente e del presente. Mentre Lauro a Palazzo San Giacomo fa– ceva quello che voleva, la DC all'lsvemer, alla Cassa. alle ·aziende IRI faceva come voleva. L'on. Cortese avrà saputo ·del siluramento del presidente dell'Associazion~ Industriali nel consiglio di amministrazione dell'Isvemer per fare posto all'ex segretario particolare dell'on. Gonella: così come avrà saputo che. dalla sera alla mattina. per le sue passate espe• rienze di manovriero 'J)olitico alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ron. avv. Giorgio Tupini è passato all'Ammi– nistrazione della Navalmeccanica. Cose avvenute in campo liberale. Che il ministro libernle non ha mai ostacolato. Il problema politic0 di Napoli non è soltanto problema di «rieducazione>> la urina. ma anche democristiana. e prima democristiana. in modo da dare esempio di correttezza se non proprio verso gli avversari, almeno verso gli << amici » politici. Diversamente, i termini del problema napoletano non cambieranno. Non saranno i «·cinque» punti dell'on. Cor• tese che salveranno la democrazia napoletana. · (Auro Le1 1 ct)

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