Nuova Repubblica - anno IV - n. 27 - 1 luglio 1956

(117) nuova repubblica 3 UN MINIMO PER IL PROSSIMO UECENNIO PIANO D'AZIONE SCOLASTI Concludiamo; la .p'ubl;,licazione del piano di lavoro elaborato dalla FNISM per una migliore sistemazione della scuola sceondar·ia. L'allegato disegno di legge sulla disciplina delle scuole paritarie vuole evitare che la libertà d'insegna– mento favorisca la speculazione senza scrupoli o l'improvvisazione demagogica. Si esige pertanto che vengano date al personale 1>recise garanzie _giuridiche di stabilità e un trattamento economico pari a quello degli. insegnanti statali II SISTEMAZIONE DELLA SCUOLA Edilizia scolastica e ON LA LEGGE 1 luglio 1940 n. 899, cioè a guerra dichiarata, nuova prova dell'insipienza e della fa– ciloneria di quella cfasse dirigente, veniva istituita. la scuola media., su tre clf1ssi che gradualmente avrebbe dovuto sostituire le prime tre classi degli esistenti gin– nasi inferiori, i8tituti tecnici e magistrali inferiori. Nei propositi dei riformatori del tempo, il nuovo ordinament? si sarebbe dovuto e8tondere, sempre gradualmente, all'« or– dine superiore», cui avrebbe dato accesso la licenza della. scuola media. Questa rìfonna ha, datò ini:do all'acl~ta crisi dell'edilizin. scolastica, raddoppia.ndo i serviz;i (pre– sidenze, segrnterie, sale dei professori, gabinetti, ecc.) ed alterando la pt'ecedente distdbuzione delJa popolazione scolastica trn i• diveL'SÌ tipi di scti.ola. L'impossibilità, do– vuta alla guerra, di ridimensionare l'edilizia in base alla nuova situazione, le di!'itruzioni belliche, l'aumento della popolazione scolastica hanno reso intpllerabile l'attuale si– tuazione· edilizia della scuola secondaria; i doppi turni, la. forzata coabitazione di scuole diverse, con tutti i suoi inconvenienti, la esistenza d'istituti incredibilmente so– vrapopolati con con~eg11ente scarsa efficienza didattica, ]a mancanza di gabinetti ~cientifici, di palestre, di labo– ratori, di officine, di locali per attività r:iarascolastiche sono sotto gli occhi di tutti e testimoniano qua.nto sia pregiudicata la formazione intellettuale e morale dei nostri giovani e con essa il benessere economico, politico e sociale del nostrn popolo. Le provvidenze della. legge 9 agosto 1954, n. 645, assoluta mente in_sufficienti aQ.che per le Sole esigenze dell 'edilir.ia della. scuola elementare, non sono state e non possono· essere estese alla scuola secondaria. Nuove provviden-;,,e occorrono e i 200 miliardi pre• vist.i dal piano Vanoni per l'edilizia scolastica dovrebbero essere considerevolmente aumentati anche se si dovesse provvedere alla .sola scuoia secondaria, togliendo altresì dal piano la penosa riserva di depennarli nell'ipotesi di una necessaria riduzione della spesa prevista, e, al con– tra.rio, sottolineando J'imprnrngabile impegno dello Stato, in qualunque evenienr.a: Classi di collegamento La legge su 1·ichiamata. del '40 ha ahche lasciato nel– l'ordinamento scolastico un vsro mostro didattico.- I vec• chi istituti tecnlci e magistrali inferiori erano su quattro classi e al liceo . scien tifico si accedeva dalla quarta classe del ginnasio o do.ll 'istituto infe1·io1·e. Completata nel '43 Ja graduale fa;t ituzion e della. scuola media, gli eventi bel– lici impedirnno la prosectrnione della riforma nell'ordine superiore, onde, dopo i ripieghi degli a.nni di guerra, con D. L. L. 7 settembre 1945, n. 81G veniva istituita una « classe di collegamento, nei licei scientifici, negli isti– tuti magislrali e negli istituti tecnici, alla quale si acce– deva con la licenzq media. La stessa legge stabiliva_ che per le clt1sSi di.collogamento non erano istituite cattedre di ruolo, sebbene successivamente,_ per aumentare la con– fusione, come si dirà avanti, siano state istituite cattedre di ruolo speciale transitorio. E' facile capire che le classi di collegamento, arriclate a professori che, insegnando agli stessi alunni per un .solo anno, non hanno possibilitti d'influire sensibilmento- sulla loro formazione e spesso pertanto finis~ono col disarnorarsi, con orari e programmi che né completano quelli del corso inforiore, né prepa– rano quelli, del Supel'iore, non colleganò, ma separano Je due scuole e ra.ppresentano ·una vera. inteJ"ruzione nella cardera scolastica dei gio,:J 1,ni. Provvisorio doveva es• sere il ripiego delle classi di collegameri.to i una provvi– sorietà ·che dma da dieci l:lnni e minaccia di ·diventare definitiva, fo1·se più per le increèlibili resistenze del mi– nistero del tesoro, che per ht buona volontà di quello dell'iStruzione. Questo, infatti,. pare abbia- completato gli ~tudi e i progetti per un·01·ganica integrazione delle classi di collegamento negli istiluti .superiori, strutturati, come da tutti è auspicato, in un biennio prepat·atorio e in tUl triennio specializzato, a sorniglianza degli attuali· licei classici, col coni:;eguento prolungainento di un anno del– l'attuale istituto magistrale, r-ichiesto ormai, per concorde parern di tutti, dal progresso degli studi pedagogici e dalla riconosciuta. importanza sociale e culturale della funzione del maesfro. A quanto si dice, pare che soltanto ragioni <li bilancio im1.>edirebbero l'attuazione di questo assestameflto didattico necessario e urgente. Le resi– stenze del Tesoro in questi e in altri casi simili diven– tano insuperabili senza l'intervento della volontà colle– giale del govern·o che Tisolvo le trattative dirett'e, lnnghe ed estenuanti, •dei due lllinisteri, corno s'accennava in principio. Prog1-a1n1ni Alla sisternaxiono organica. degli i~tituti superiori logi– camente si comlette la revisione generale dei progl'8mmi d'insegnamento, talora eccessivi, arretrati e diSat·monici. PERSONALE INSEGNANTE Ma pur riconos_cendo, come· riconosciamo, la necessità. d'una revisione dei programmi, abbiamo il dovere, come uomini di scuola, di pone in guardia contrn la facile critica degli orecchianti, che addita nei prog1ammi il male fondamentale della scuola. I programmi, invece, jncidono solo in parte sulla regolarità, sulla efficienza, sull'aderenza alla vita della scuola. Necessariamente com– pilati per sommi capi e con diciture elastiche, essi possono es!'iere quasi sempre i~terpretati intelligentemente e svolti ndeguatamente da professori intelligenti e preparati, come possono sempre es~ere appesantiti e resi opachi da im1e– gnanti impreparati o svogliati. In soRtan;,;a, ò il profes– sore che in buona misura fa il programma: migliorate i professo1·i, migliorerete i programmi. Retrib,.zioni Per mig.lio1·are i professo1·i, occone, anzitutto, atti– rare alla scuola giovani capaci, promettendo loro almeno una vita di studio di modesto decoro e non allontanan– doli con la visione d'una· carriera cli stenti con scarso pane e magre soddisfazioni. La retribuzione degli inse– gnanti, pertantoi _non è un problema pnramente econo– mico e sindacale, ma di miglioromento culturale e mo• raie della scuola. Scelta del personale A questo problema si collega quello cÌella scelta del perso nalè, che dev'essere fatta sempre nel modo lltto a da.re alla società garanzia della. preparazione scientifica e de lla capacitù. didattica dei docenti delle ·scuole sta– tali, 1·espingendo senz'altro qualunque richiesta d'immis• sione in molo di chi non abbi a supe1·ato, almeno con la media. cli 70/ 100, un regola.re esame: né possiamo qui astenerci dal rinnovare l'augurio eh~ il Senato della Re• pubblica respinga l'art. 7 del disegno di legge n. 903, che concede la famigerata « Abilitnzione didattica> Necessità eh una statistica E, in te a.. di personale insegnante, bisogna comin– ciare col da~ 6l'dine all'attuale marasma. Sebbene Possa sembrare incredibile, oggi non si ha una statistica atten– dibile sul personale insegnante delle scuole secondarie e sùlle cattedre funzionanti di fatto. I dati che, anno per anno, pubblica I' Annum·io statistico deUa istruzione ita– liana non Corrispondono alla ,·ealti'~ della scuola, soprat– tutto pe1· tre ragioni: esso censisce come persone distinte· lo stesso profes!::lore che insegna in scuole diverse; com• puta come personale normale anche i sup.plenti tempo– ranei; non distingue tra i fuori ruolo che occupano cat– tedre istituzionalmente fuori niolo (1·eligione, stenografia, clattilogrnfia, ·economia domestica. e disegno nelle scuole medie con meno di 4 tre corsi, storia dell'arte nei Hcei con meno di quattro corsi, ecc.}. Occorre, quindi, compi– lare una statistica da tenere 8ggiornata di anno in anno, diffondere largamente nella pubblica opinione e negli ambienti interessati, che dia, tipo di scuola per tipo di scuola, materia per materia, il numero di cattedre fun– zion8nti di fatto e il corrispondente mime1·0 di profes– sori di ruolo che le occup8no. Annuale revisione degli organici E' chiaro che la regolarità di funziona.mento della scuola non si potr,'t ottenere sino a quando j predetti due numeri, per le cattedi-c istituzionalmente di 1·uol0, non sia.no molto vicini tra loro, ~nde, anno per anno, si impone la. revisione degli organici che, dato il costa.nto aumento della popolazione scolaf:ltica, vuol dire quasi sempre il Joro allargamento. Si capisco che gli organici, · debbono essere coperti per intero mediante concorsi per esami e titoli, che dev·ess,ere l'unico sistema di entrata in ruolo, salve resbndo le possjbilità di snellimento del– l'attuale macchina bmoc1·atica e degli antiqnat.i sistemi cli accertani.ento. AssoL·bit-i -nei rnol-i ordinari gli attuali ruoli speciali transitori, del cui mantenimento ;; fin 'troppo evidente l'inutilità - con esclusione naturalmente di tntti cOloro che non avranno conseguito l'abilitazione nei termini previsti o fa. cui prova non. sia riuscita favorevole - si– stemati gli_ altri ruoli trarysitori, allargati gli organici, "acceler8.ti e sveltiti i concorsi, pei· la loro piena occupa– zione, non si è certo eliminata la. « piaga del snpplen• tato ,, 'iÒeliminabile ,nel nostro sistema scolastico aperto e con una popolazione scolastica in continuo aumento; mtt si sarà. almeno 'ridotta. in limiti modesti e sopporta– bili da un o.l'ganisrno sano. Nuova legislazione per le cattedre fuori ruolo ?\ 1 folto diverso si presenta il_problema per quel nume– rosiso.iimo persorale (fol'~e val11labilo a non meno di 25.000 unità su circa. J0.000 insegnanti della scuoli\ secondada) che occupa. le cdtedre istituzionalmente fuori ruolo, a out si è accennato prima. La scuola ba, t1ssolutamente bisogno anche cii questo personale, dalla cui Stabilità dipende la sua regolarità e- dalll\ capacità la sua efficienza. Per questo per-sonale noi proponiamo una nuova legi– slazione che preveda la. sua assunzione mediante concorr:4i provinciali per esami e titoli, una retribuzione propor– zionale- alle ore di la.voro, garanzie giuridiche di stabilità, sviluppo economico di carriera, diritto a ..pensione. E si otterrebbe anche una. rapida sistemazione e un sensibilD decentramento burocratico, se l'ammin.isti-azione di qu68l'0 personale fos8e affidata ai p1·ovveditori agli studi. Miglioramento p,·ofessionale degli insegnanti Ma la scuola non si 1·iduce agli organici; essa un vivaio di giovani che sart1nno tanto meglio prepa.rat-i– quànto meglio preparali saranno i loro insegnanti, quantò più liberamente potranno spiegare la loro personaUtà. di uomini. Jn questo campo, purtroppo, si è fatto ben poco. La sola. iniziat;iva. di miglio ramento degli insegnanti fu b, costituzione dei cosicldpt.ti «Centri· didattici> sullai cui efficacia. reb1u, aie sl.c1.ntib,u, molti dubbi sono leciti. lst.i• tuiti dalla legge 30 novembre 1942, n. 154.5 col dichiarato proposito cli asservimento della scuola all'ideologia cJ1e informava. il governo del tempo, gli attuali Centri ptHo ne abbiano ereditato lo scopo, sebbene non si riesca a capire com<>,nell'Rtt1iale 01·dinamento giuridico e politico, possano legalmente fnnr.ionare. Taluni loro atteggiamenti a.utorita1·i non si stt come possRno conciliarsi con un'auten– tica spei-imenta~ione didntlica. che per sua natura sorg4 spontaneamente nei singoli e non può e·ssero imposta. ç.lol· l'alto. E' necessado pe1·brnto che codesti Centri didattici si democratizzino sia. nella composizione, sia nello spirito, suggerendo, ma non irnponendo neppure con la sola pre$– sione morale nt1ove esperienze pedagogiche, se veramenlo utili e non nocivi devono riuscir·e alla. scuola. Libertà nella scuola La scuola, si .ripete, J1a bisogno di libertù, non di con– formismo; quella Jibe1·tìt nell'insegnamento che il nuovo stato giuridico, la cui fo,-mul.:1zione la legge delega clefe– i-isce al governo, deYe, sen;,;a alcuna 1·estl'izione mentafo, assicurare agli im:egnaJlti, se sinceramente si vuole con- so]jdare in Italia il costume democratico. 1 ' I'residio cli libe1·ti'~ nell'insegnamento sono gli organi collegiali dì go,·emo didattico e disciplinare della scuola (consigli' di clas;se, con:-igli di pz·esidenza, collegi dei pro– fessori, consiglio superiore) ai quali tutti bisogna dtHe, , nel loro campo .i:::.pecifico,maggiore autonomia e maggiori attribuzioni. :Ma. sarebbe gravi:-1simo errorn se si dimenticasse che ·la democrazi11 nella scnola significa, anzitutto, educaziom, clernocratica dei giovani, non soltanto attraverso l'inrse· gnamento utliciale, ma anche, e specialmente, attrnverso l'esercizio concreto delle libertà democratiche. Favorire pertanto, più che consentire, le ]jbere ini– ziative dei gionrni (stampa scolastica, associazioni stu• dentesche, circoli di cultura e di discussione, ecc.) è into• resse della de,nocrazia, è dovere della scuola, è fiducia nella libertà. * * * Proposta di legge sulla clisciplina delle scuole paritario Art. 1 - Le scuole secondarie di ogni ordine e grado gestite da enti o da privati, ove questi ne facciano richiesta · al ministro della pubblica istruzione, possono ottenere. d_opo un anno di regolare funzionamento, e Quando soddisfac– ciano alle condizioni' stabilite negli articoli seguenti, la pa– rità con le corrispondenti scuole statali; con l'effetto del riconoscimento_ di valore legale agli studi in esse compiuti. Art. 2 - Tutti gli alunni debbono essere provvisti dei titoli di studio legalmente valevoli per l'iscrizione alla classe che essi frequentano. Art. 3 - I locali debbono corrispondere a tutte le esi– genze igieniche e didattiche, e l'arredamento, il materiale didattico, scientifico e tec11ico, l'attrezzatura dei labora– tori, delle offine. delle aziendè e delle palestre ginnastiche devono essere idonei e sufficienti in relazione a ciascun tipo di scuola. · Art. 4 ~ ·Nella scuola debbono essere impartiti tutti gli insegname11ti d'obbligo nelle corrispondenti scuole sta– tali; e quelli che nelle stesse scuole statali formano cat– tedra di°ruolo dovranno essere costituiti in cattedre di ruolo. Accanto a questi insegnamenti possono esserne libera– mente istituiti altri. Art. 5 - L1 nomina del personale insegnante di ruolo può avvenire: a) per conferimento della cattedra ad un professore che abbia conseguito una votazione non inferiore a 7/10 in un concorso indetto per cattedre corrispondenti nelle scuole statali, o per altre cattedre dalle quali sia normalmente consentito il passaggio alla cattedra da conferire; bJ per chiamata di un professore che occupi una cor-

RkJQdWJsaXNoZXIy