Nuova Repubblica - anno IV - n. 26 - 24 giugno 1956

,,.. 6 A P~OPOSITODI UNIFICAZIONESOCIALISTA SAPERE UOSA SIVUOLE Girolamo Congedo ha inviato, con preghiera di pubblicazione, la seguent~ le_tt_era ape:ta a1. direttori dell'Avanti, della Giustizia, _d1 R1.sorgi– mento Socialista e di Nuova Repubb!ica. Cari Vecchietti, Borgorlli, L-ibertini, Codiqnola, dopo queste elezioni, possiamo convinta.r~ente_ c~icl_ii~– rare, para,frasando Renan, che nonostante 1. socu1,(1s~1 11 socialismo è più 1 che mai vivo nel cuore degh u~mm1. . Per la prima, volta dopo il 1946, nonostante 1 comuni errori, i due partiti socialisti, nelle cui file si erano .dist1·i– bniti i socialisti indipendenti, hanno - entrnmbi - a,umen– tato notevolmente i loro voti e avuto insieme più voti dei · comunisti. Considel'O questo fatto, che è l'elemento per me più importante delle elezioni, come l'inizio della fine sia dell'anticomunismo sia del filocomunismo, e la premessa per la costruzione in Italia di un grande p_artito soci~l(sta unificàto, guida. cll\ss.isto. e democratica dei lavoratori ita- liani. . Per usare uno slogan di Nenni, che è uno sloga.n di tutti i socialisti, batte veramente l'ora del socialismo, nel quadro di un grande spostamento verso sinistra dell'elet– torato che si sta ti-asferendo dall'estrema destra al centro e dal' centro alla sinistra. Batte veramente, perché il Paese è impregnato di ~ocialismo e delle sue istanze, e lo dimostra chi avverte di non poter più votarn a destra. e vota al centro o a si.nistrn, e non si sente di assecondare ulteriormente la marcia della DC, e rovesciando il suo voto sul PSDJ e sul PSI 1H111.nonisce l'on. Fanfani che si. è infranto il sogno di Ùn altro 18 aprile. Batte vera– mente, perchè dopo dieci anni riprende in Italia la marcia delle forze del lavoro, f1·e1rnta dalle tristi necessità dell'epoca della guerra fredda, .che di\éenne guerra fratricida fra i socialisti. Batte l'ora del socialismo, ed entrllnO in crisi antico– munismo e filocornunismo, termini antitetici e simili che sono espressione dell'Ppoca in cui i1 socialismo ei-a costretto alla difensiva, perché la tensione mondiale bloccava j so– cialdemocratiéi all'ombra della democrazia conservatrice in posizione pregiudizialmente anticomunista e bloccava i socialisti all'ombra 'del 'l''Cl in posi½ione pregiudizial– mente filocomunista. O,·a, è \·enuto il momento di uscire dalle forte:-1ze assediate e di. sostitnire alle formule difen– sive nuove' fonnnle offP-nsive, è venuto il momento di so– stitufre alla lea.dership con~ervat,·ice da nna parte, alla leader:1hip com11nist1t clall'altrn, la nuova. leadership so– cialista. Alternativa sociàlisfa, autonomia socialista, iniziativa s9cialist1,1,.di.rezione sociali~ta: queste le parole d'ordine che impQngono la nuova n,,dtà elf'ttorale italiana e la mutata situazione jnternazionale. .··Sono una· consegu1mza obbligata della grande rivoh1- zione ideologica e prati(la iniziata. al Cong1·esso di Mosca del 1956, in cui la nuova di,·ezione collegillle dell'epoca post– ,;talinista · f1a teOl'izzato l'ideologia delle « vié multiple del socialismo'», cioè ·della 1·estituita autonomia classista al movimento p1·oletar·.io mondiale, ponf'ndo obiettivamente in crisi il. principali, motivo di fratturn all'interno dei socialisti, cioè la cosiddetta ideologia dello Stato-Guida, l'ideologia della. scelta obbligata tra anticomunismo· e filo– comlilnismo, tra subordinazione Jll' America e subordina– zione alla Russia, tra autonomia e iniziativa del pro– letariato e paralizzante tutela sn di esso di. contrastanti forze internazionali. E' cominciata a ~fosca una rivolu– zione teorico-pratica di immense proporzioni, che preparn la riclassificazione di t11tH i rapporti all'interno del movi– mento operaio mondiale, che avvia la discnss.ione in forme e condizioni differenti d1t quelle della guerra fredda sulla articolazione « unitaria» del mondo operaio, ma da posi– zioni differenti, cioè sotto la direzione di i:inovi « partiti– guida », che non possono essere se non i partìti socialisti, rinnovati ideologicamente e riorgllnizzati in senso classi– sta, democratico, internazionalista. Questo processo - intemo al movimento operaio ~ .e che consentirà di brncia1·e le tappe· storiche per la na– scita della _società socialista del mondo, postula la rapida costruzione dei rn1ovi pllrtiti-guida. Oggi, nell'attes1t di un lento ma inevitabile p1·ocesso di tnisformazione di tutti i partiti che si richiamano comunque all'ideologia prole– taria, il problema principale è quindi riorganizzare dei grandi partiti so0ialisti classisti e democratici, che per la indipendenza connaturata. alla loro ideòlogia e funzione possono oggi meglio di ogni llltro guidare la classe lavo– ratrice sulla strada delle « vie n1ultiple del socialismo>. Batte qnindi in It1tlia d'ora della riunificazione socia– lista. E nel movimento socialista. la scelta non è ,più - oggi - fra anticomunisti e fìlocomunisti, tra antigover– nativi, tra democratici e totalitari, tra filorussi e filoame– ricani, tra socialisti di destra e socialisti di sinistra. La scelta è trn unitari e antiunitari. No~ condlll'.re con set– tario entusiasmo questa battaglia significa oggi tradire le aspettative dei lavoratori, tradire il voto « 1initario » degli elettori socialisti del 27 maggio, venir meno alle respon– sabilità che la storia impone al movimento socialista nel suo complesso. Cià bussano alle porté le elezioni poli– tiche: occorre andarvi con un grande pa1tito socialista uni– ficato, che potrà ottenere dal Paese 7.000.000 di voti con cui imporre alla Democrnzi1t Cristiana di bnttere le vie della giustizia sociale e della democrazia sociale o di entrare in crisi. . Si apra, perciò, al pi1'1 presto, la discussione tra le di,·ezioni del PSI, del PSDI, dell'USI, dell'UP, tra i comitati direttiv.i delle federazioni e delle sezioni dei par- titi e n1ovirnenti socia] isti; si predisponga un patto di consultazione permanehte fra i movimenti socialisti, quasi un patto di unità d'azione, giacchè i socialisti, dopo essersi alleati con tutti ben possono allearsi tra loro; si lasci libera la base di incontrarsi, discutere, decidere; si agevoli !'in': vocaz'ione all'unità che è scaforita ,dalle schede socialiste del 27 maggio e che è nelle. aspettative della pa1:te migliore del Paese. . Si parla di « condizioni». Parliamone pure. Anzi, par– liamone subito; perché oggi anche i falsi un.itari s~ 1;iem– piono la bocca di unità socialista, ma la selezione tra. unitari e antiunitari si farà fuori del "piano astratto dei desideri e delle invocazioni sentimentali, si farà sul piano concreto no~ solo di una precisa linea politica, ~a so– prattutto di leali e realistiche eondizioni accettabili per tutti. · Non si pongano anzitutto preclusioni personali, non si chiedano abinre, non si chiedano autocritiche formali, fa.nto più che tutti dobbiamo fare l'a.utocritica e nessuno oggi ha il diritto di proclamare che « aveva ragione». Ma soprat– tutto, chiarezza su due punti. Non si chieda al PSI una pregiudiziale rottura del patto di unità d'azione col PCI, che _è oggi solo un e.lemento strumentale di quella poli• tica .di legame alle masse che ha consentito al PSI di recuperare progress.ivamente un forza elettorale ed una coe- . renza socialista. Non si chieda al PSDI di rivoluzionare la sua politica estera di fedeltà alla ·democrazia. ·occiden– tale, che è oggi solo un elemento strumenta.le .di quella politica di fedeltà alla democrnzia. ed alla libertà, che lo ha indotto a tormentate r.inunce all'epoca della guerra [redda. Chi pone condizioni di tale natma è obiettiva– ment~ un antiunitario, cbe lavora. contro gli interessi della democrazia e del ·socialismo. Due sole condi;,ioni; a mio giudizio. Una prima: uno statuto interno di partito, che sia veramente democratico, che consenta il libero e disciplinato dibattito delle correnti, e ciò se1}za timo_ri di_llna.rchia, giacché la forza e. la respon– sabilità di un grande partito sorretto da milioni di elettod possono· agevolmente reggere ogni democratico. dibattito sui diversi modi di guidare la classe lavoratrice. Una seconcfa: là. domanda di adesione alla Internazionale So– cialista, ad un'Internazionale che nei prossimi anni le nuove responsabilità storiche dovranno pure 1·innovare;. nna èlomanda di adesione che non postuli alcuna preven– tiva abiura o rinuncia. e che l\ssurga quindi lii semplice significato di voler reimmettere «tutto» il moviment_o sopialista italiano nella grande corrente internazionale del– l'indipendenza socialista alla testa del proletaria.to . \tissun'altra condizione, salvo l'onestà di intenti ed il 1·itori'10· alla fedeltà all'ideologia classista del socialismo. Gli altri p11nti di contrasto dovranno essere demandati alle regolari assise del pl11-tito,' in piena e democratica libertà di giudizio e di scelta. Entro lrn anno, non oltre, dovremo tirare le somme, perché le elezioni politiche non sono lontane. Credo ferma.– mente che, in 'sede di bilancio, non potrà non sorgere il grande .partito socialista unificato, che riprenderà alla testa dei lavoratori la marcia verso una società nuova. Vi prego, cari compagni, di pubblicare questa lettera. E' la lettera. di un compagno. che da 13 anni ha l'orgo– glio di essere rimasto fedele-''al socialismo classista. Ma è soprattutto la lettera che potrebbero scrivere milioni di militanti oscuri, quel.li che il 27 ml\ggio vi hanno datò nel complesso .qnasi 6.0 00.000 di voti. GIROLAMO CONGEDO La lettem dell'arnico Congedo esprime uno stato d'animo diffuso in molti militanti socialisti, rimasti · fuori da ogni organizza.zione pol·itiça dopo la scissione del PSIUP e Ìe tormentate fasi successive dello schieramento socialista in. l talia, ed om richimnati all'azione politica da una situa– zione nuova, che si è andata maturcmdo dopo il 7 giu– gno 1953 e si è rnanifestata in modo aperto con la crisi comu.ni .;da e le 1·ecentissi1iie elezioni amministrative. Su que– sti compa.gni ha creato un'impressione particolarmentè fo1·te l'a.vvicinamento ed il principio d'intesa che si sono manife– stati in qua/,che caso fra il PSI ed il PSDI sul pro– blema della formazione delle giunte: tanto che si. è sen– tito nuovamente parlare da molte parti di unifìcazione, di· unico schieramento socialista, ecc. Crediamo utile e. necessario che il vroblema sia posto, ed altrettanto ntile e necessari{) che si esprimano al ri• giwrdo tutti i dubbi, tut.te le i·iserve, tutte le preoccupazioni che possono esserci dettate da.lla nostrr, stessa espe,·ienza. Un dibattito a1J1Jrofondito sai-èi a.perto prossimamente al rig11.a1·dosu queste colonne; ?1W inta.nto ci preme mett-ere in luce alcuni pimti essenziali. 1) Il ziericolo magg'Ìore cl,e si presenta oggi per il so– cialismo italiano è quello dell'unificazione indiscriminata, compiut(l ,mlla base di un richiamo patetico al simbolo, al nome, alla tradizione. Ricordùimo tutt·i, penso, che con questo sistema Romita portò il PSU a quel disgraziato esperimento di unificazione col PSLI che determinò poco tempo dopo la frattura del PSDI. I socia/,isti ·italiani n-0ri · possono più permettersi degl·i « esperimenti>> destin:ati al fallimento; e devono guardm·si come dalla peste dal me– todo delle unifìcazioni nate ilal mediocre compromesso di alcuni «capi», senza una seria e ma.tu.rata rispondenza della base. 2) Il processo di revisione ideologica che oggi ·si pone nel socialismo itc,liano (e va dato atto a Nenni di avere avuto, sebbene in 1·itardo, il coraggio di aprirlo) ci porterà· necess(lrimnente molto lontano, voiché l'adeguamento del- (U6) putnta r_epubblica l'ideologia socialista a moderrri termini di lotta politica non è problema da vrendersi_ a gabbo. Non è da oggi ché rite– niamo che al fondo della crisi politica del- socialis-mo vi sia ime, crisi ideologica, che .investe il 'marxismo nél suo complesso, o almeno nelle sue_ interpretazioni .co·rrenti. Qiwsto vroblema ideologico non si risolverà q,ffatbo fosti• tuendo alla formula della « ditta.tura . 'del proletar~ato » la formttlettc, saragatticina: del « socialismo deniocratico », perchè · ta stessa crisi ideolo'gica de_iìunciqta · da Nienni sta al fondo anche del PSDI, con l'aggravante che in q:!:'·esta caso' ima tronfìa. fra,seologia ma.rxistc,. ha servito. e, C(!zn·ire politica~ente compromessi, rinimpe, . collaborazioni •della peggiofe specie. Se in nome d'un gen.èrie<?,marxismo pi si avvù;isse vei·so J'imificazione socialista,. si pr-eparerebb.e · u.na nuo.va :•e forse definitiva catastr.ofe· del socialismo italiano: voichç non sa~ebbero per nulla chiariti i. motivi de~la di– sfatta del PSI UP e perchè il movimento d'i,iin~IJ.cazione la– scerebbe fuori, ima volta di più, forze e.,senzfoli p(!r lo sviluppò permanente della sinistra italia.na. : . ·· , . 3) La revisione ideologica che' rigi.arda _tntto \t s?cia• Zismo nel su.o complesso non vitò che abbracciare contempo– raneamente l'esperienza comunista. Credere di cavarsela rallegrandosi che i comunist-i siano in cri:si ed affermando che il. vero marxismo porta al socialismo democratico è un modo elegante per non dire nulla e per prepai·are il r1f– /orzcimento della cf,est·rci.La comune mati·ice .ideologica del comunismo e del socialismo marxista imvòne uno spre– giudicata 1·iesame cli quella riiatrice, della 'sùc, validità,. de•i suoi limiti, per tutta la sinistra che storico.mente vi ai richia-ma. Il problema del « çiò che è vivo é ciò che è morto nel marxism·o » diventa un problema impellente, che riguarda insieme tutti glÌ uomini di sinistra: e il criterio di dù1tinzione, non soltanto, ma anche di 1·icercci d'un nti.ovo piano politico che consenta più la1ff}hi incontri non può essere il cr·iter-io si,pei·fic-iale del saragatismo, ma im •Cri– terio nitovo d'interpretazione e di definizione della lotta pernwnente 1~er il rinnovamento delle .,ti·tttture socio.li 6 dei su.oi metod·i. 4) N an c'è per il momento alcun serio fondamento per affermare che vi sia una convei·genza reale fra socialisti 6 socialdemocratici. E' vero aolta.nto che la situazione pa· litica mostra chiaramente la « necessità » di u.na larga ed articolata sinistra democrat·ica, e la « richiesta> che d~ questa soluzione fa il paese attraverso il voto. Ch~ ci aia questa necessità e che ci s~a questa richiesta non prova affatto che i socic,list·i e i socialdemocrat'iC'Ì così come aor,o, u.nendosi, siano capaci per questo soltanto, quasi· in modo 'taumatu1·gico, di soddisfare qu.ella necessità . e quella ri- - chiesta. Non basta unirsi, ma occorre voler una politica; occorre avere idee chiare into,:no al tipo di Stata e di convi– . 've1iza sociale pe·r cui si com.batte; occorre avere idee a.ltret– tanto chiare su.gli strumenti che s'intendono adope1·are; occorrn sottoporre ad una profondissima revisione la stessa . ·stnttt·u1•(, intei·na, sclerotica burocratica e scarsamente vi– tale, degli attuali partiti; occorre i·idestare uno slancio democratico di base; occorre ricomincia1·e a discutere in tutte le istanze politiche; occorre clistru.ggere il « ma,ndcr– rinism.o ·» politico. Sono queste le cose che vanno fa_tt.e, verchè si ottenga qu.a.lcosa di serio; una unificazione affret– tata, che prescindesse da queste cose, aggraverebbe, non risolverebbe, l'inadeguatezza degli attuali strumenti politid clella. sinistra alla necessità, a.lla richiesta del corpo sociale . 5) E infìne non dimentichiam.o che lo. grande ' lezion6 dei fatt·i consiste vrop·rio in questo: che l'angustia ideo– logica, l'astrattis,mo dottrinario, una morale politica troppo ela.,tica, la paccottiglia delle frasi fatte, il sostanziale tor– pore nell'a.zione, l'ignomnza ed Ìl confoi·misma, hanno te– nuto lontano in questi dieci anni dalle organizzazioni so– cialiste, e quindi dal rinnovamento politico italiano, fo1·ze preziose, spesso cosvicue, l(iiche e cattoliche, soprattutto forze giovani. Non facciamo l'tm·ore di credere che ai risa– lirebbe questa pe1·icolosa china facendo una zuppa di tutti i possibili ingredienti. Queste forze, che sono addirittura essenzial-i ad una ripresa della s·inistra in ItaZ.ia, vogliono fondamentalmente d1,e cose: chiarezza d'idee e possibilità di ci·itica da. un lato, piena e legitt·ima cittadinanza nella sinistra italiana anche per chi conside1·i il marxismo, il leninismo (ieri si -diceva lo stalinismo) sempl-icemente tm canone importante ma storicamente limitato d'intei·preta– zione della 1·ealtcì e quindi di azione polit-ica. Per arrivCJre a questo processo occorre tempo, pazienza, libero dibattito propria sui principi primi: è. tempo di avvicire que.,to di– battito, di non evitarlo sotto il solito specioso pretesto di tutti i pasticcioni: uniamoci, e ogni cosa sarà risolta( Queste cose credo che andassero francamente dette ai compagni in buona fede, come Girolamo Congedo,, che aspi– rano a determinare nuove condizioni di lotta. citi si senti– rebbero di portare le loro energie, ma pensano, f~rse troppo semplici.~ticamente, eh' esse sarebbero senz' a/,tro 1,ealizzat6 'da una vura e ,yemplice convergenza organizzativa. TRISTANO CODIGNOLA LA CINA D'OGGI N U M E R O STRAORDINARIO FUORI SERIE DE « IL PONTE,. DI PAGG. 728 - 100 TAV. f. t. E ILLUSTRAZIONI NEL TE– STO RIPRODUCENTI DISE- . GNI BI ERNEST0 TRECCANI Prezzo di vendita al pubblico: L. 2,·100- Condizioni speciali cigli abbonati <» « Nuova R~_u,bb.~~c;a.11

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