Nuova Repubblica - anno IV - n. 26 - 24 giugno 1956

..4 la -pai·ità, ma la disparitt\ di hattamento ti:?- le due cate• ., gorie' di scuole. Serviii e personale ·dell'isp~tt~;.ato; d~JJe scuole .medie non gQvernative debbono _pàssare alle ~Or• rispondenti direzioni genel'ali del ministero, ·con conse– guente semplificazio'ne e unificazione dei s~rvizi. Analoga semplificazione· deve essere adottata nei provveditorati a.gli studi, che sogliÒno imitare l'orga~izzazionè ministe- 1•iale forse cOn maggior ,danno per il più iinmediato con-, tatto· con la scuola e coi suoi ·uomini. Sospe1_1sione d'.istit~zione, di ·licei ,, Ìn questo '.quaciro s'i1~Po.riè, ~ no~tro ·parer~, un cri– terio contingente di pOlitica scolastic,a: Per alleviare l'e– nom1e pressione~ della· disÒCcupa;iorie intel1ettuale,' occ~rrè , di1Spol'l'eper legge la sospensione, per i prossimi dieci anni 1 di {J't1a!u·llquenuovo riconoscimento. legale a licei cla.ssici e a istituti magistrali e la contemporanea· sospensione, di qua"lunque nuova 'isÙtùzione · da })arte dello Stato degli stessi tipi di ~Guola: ·· Per i éapaci e meritevoli , ' il tel'zo comi11a· dell'art. 34 dell~ èostituzionè che as– .1icnTà. ai « capaci e mElrit~voli,' anche se privi di mezzj, il _diritto di raggiu~gere i gradi più ·alti degli studi) ha avdto ~ sinora scll'rsa e· incerta. applicazione. 11 provvedi– ment~ più vistoso ·è ciueflo dell'art. 19 dellà le.gge· 9 ago– sto JQ54,: n. 645, eh~' stan~ia 500 miÌiò_ni annui p'er bo1·s'e di studio ad alunni di sèùole secondarie. M~ codesto ·prov– Tedimento, affrettatamente preso, erroneamente· connesso all~aÒvn;ento d~lle t·asse scolasticlie, non pare cofrispondere al d~tttlto del citato cOmma dell'art. 34 della Costituzione, perch'é nella pratica finora seguita., no~ ·dettata dalla legge, ma, a nostro parere, da un'errata interpretazione dello 1;pirito della legge, la considerevole somma stanziata si è ~minuzzata. in un ecces~ivo numero di borse di stùdio di esigua consistenza unitaria che paiono più premi agli alunni più merite"voli che reali sussidi ai più bisognosi. A nostro parere, l'art. 34 della Costituzione avrà attua– zione quando, moltiplicato l'attuale stanziamento, s'isti– tuiranno borse di studio, riservate ai soli alunni delle scuole statali, di sufficiente consistenza da consentire ai o~aci e meritevoli, e veramente indigenti, di iniziare e ' di proseguir~ gli studi per i qua.li sono adatti. Né va taciuto che rattuazione dell'art. 34 della Co– stituzioiie TiChiede, spécialmell.te per le ;_one depreSse, l'istituzione di collegi di s~atQ gratuiti, in particolar modo nelle sedi degli istit'uti tec·nici e professionali, dei vari tipi. L'OSSARIO DI ,uuTHAÙSEN UN M()NITO PERMANENTE N 'EI GIORNI 9 e 10 aprile ha tenuto 1 suoi lavori a ·varsàvia il « .Comité internatio~al de Mauthausen >. I delegati erano, 6 per la Polonia, tra cui ,una donna che aveva valorosamente combattuta sulle nostre mon– tagne, sperimentando poi anche le carceri fasciste, 5 per la Francia, 2 per il Belgie, 2 per la Germania rispettiva– mente occidentale· ed orient8.·le, 3 per l'Austria., I per la Cecoslovacchia, ·3 per l'Italia; la Jugoslavia aveva in– viato 3 osservatori. I sovietici avevano motivato la loro assenza con impegni di lavoro. · L'ordine del giorno comprendeva:,, ossario di Maut. bausen, criminali di guerra del campo, centro internazio– nale di Al'Olsen, finanziamento. Per il primo punto, un bozzetto per l'ossario era stato r presentato a Bruxelles l'autunno scorso, dal belga So– kol, ed aVeva incontrato il favore generale; i delegati al– lora presenti avevano solo suggerito alcune modificazioni (maggiore _altezza e visibilità) affinché la costruzione avesse l'imponenza di un monito permanente per chiun• que giungesse nella zona, resa dal nome di Mautha~en tristemente celebre.' E' ora all'esame il piano del francese Souchère, che prevede una forte spesa; i delegati si preoccupano d'in– contrare, da parte· dei singoli paesi, il consenso al finan– ~iamento, senz'a che essi siano stati preventivamente con– s_ultati _per un eventuale bando di conCOl'SO.Dopo lunga discussione si è convenuto di stahilire un'ultima dila– zione - sino al primo luglio prossjmo - della d :1.ta di p,-esentazione dei progetti. Per il secondo punto all'ordine del giorno, si stabi– lisce di esigere, ove possibile, l'incriminazione degli aguz– zini del campo e di opporsi ad ingiuste riabilitazioni. Per il tel'zo si fanno voti perché il prezioso materiale di documentazione, riferentesi a tutti gli ex prigionieri, at– tualmente ad ·Arolsen (.Francoforte) non venga conse• gnato a11e autorità tedesche, che avrebbero interesse ad alterare od occultar9, la reaHà. Circa il finanziamento @i ripartiscono proporzionatamente per ogni singolo paese le somme occorrenti per tene1·e in vita il Comité. (,H 6)' nu_o1ra. r epubblica PER UNA, RIPRESA· BJNDACAL:E FUNZIONE DELLE CORRE : Il ,compito della correntè i1011 è affatto liiùitato ,alla _-sin1bolic'l "'appre- , !'li senta~_za di un ·pensiei•6 po_litico o .religioso; ·de--ve essere un x,ontrìbt,to • · effettivo di critica e ,;li intelligenza alla soluzione di problemi concreti di PIETRO. BIANCONI Pubbticliiamo, per concessione deU'autore, questo arti– colo che è statci. s,teso per Rassegna sindacale. H O LETTO con molto interesse su R(L8segna sin{i,acale le· lettere che har:ino avviat{! ùn. dibattito sui compiti de,lle cÒn·énti nell'ambitÒ del Sindacato Unitario. Qne:; sto dibatti~o potrebbe divenire uno dei contributi più.in1por-} tanti al r.innov~mento del sindacalismo italiano, sempre che non lo' si" voglia ammorbidire costringendolo a temi pl'estabiliti, e che gli esponenti delle· correnti minori, con– sigliati alla. prudenza, non vi intervengano con fiacchezza. Occo_rre, prima. di tutto, che i lavorat~l'i_ saJ?piano c~e la. loro ·critica, .perché sia costruttiva e determini una possi– bile svolti\ ,delià ~.p'ovtica. s_~_ndacale'.ideve e pu~ e;sere fatta, attraverso la corrente··che riassume il loro pensiero, militanclÒ nel sindacàto unitariO. E dobbiamo mostrareiai lavoratori, cori la maggior· chiarezza ed- esattezza pÒssibile, quali sono le idee che formano ·il_ contenuto di una co~rent"e. Lo abbiamo fatto sin'ora? No''{' su questo, mi {)aie si dovrebbe esse1:e tutti d'accordo. Gli esponènti delle cor– renti sindacali hanno ·mancato a questo loro preciso dovere. Per vedere quanto_ ciò sia vero prova.te 'a -domandare a nn operaio, militante o no della CGIL, qu~li sono i pro– blemi che partìcolarmente appassionano, ad esempiO, le cor– renti socia.ldemocratica, cristiano-unitaria o repubblicana. Con molta probabilità l'interpellato non saprà che ,dirvi. Provate poi a domandargli se egli appl'Ovi tutta la politica sindacale promossa dalla CGIL ~ le dh-ettive che da que• sta· p1·ovengono per l'impostazione di una lotta: egli avrà allora mo1te cose da dire, ed esprill'lerà critiche e giudizi che una. delle correnti pohebbe raccogliere e coordinar~. Bisogna riconoscere che dopo le « contese· aperte e de. mOcratiche > di dieci anni fa, in occasione del rinnovo delle cariche nel sindacato, e le libere discussioni che precedeva- · no sempre la· proclamazione di una lotta, i lavoratori, in questi ultimi anni, sono quasi sempre rimaSti passivi èd : hann9. subito, più che determinato 1 le forme di lotta e la politica -sindacale. Sembrava che i 1-avoratori. si fossero rassegnati a con– ta.re sulla riserva di una Camera del Lavoro infallibile, au– torizzata a dichiarare ciò che è n~cessit.rio fare o non fare, senza possibilità di appello o di discuSSione; eppme il la– voratore nella fabbrica, sopra u~ fatto politico economico o sindacale, oltre all'opinione' della Came·ra del Lavoro, asco1- tà, dai compagni, più opinioni differenti. P1·obabilmente mOlte di· queste Opinioni contengollo una parte di verità • non è giusto fa:r Qi tutte giustizi,!\- sommaria: dovre.mmo in– vece studiarle tutte, pQichè es~e riguardano i problemi im– mediati di ogni giol'no, problemi della f;bbri~a e della fa– miglia. Molte sono le cause che consigliano spesso opera.i e mi– litanti ad estraniarsi dalle lotte pur continuando a votare, alle elezioni delle C.I., per i candidatr'della CGIL. Fra di esse ci sono certo le discriminazioni padronali, la paura del · lìcenzi~mento, il bisogno di non perdere giornate di lavo~o ma di arrotondare invece il salario concorrendo ad un eventuale « premio al cr~miraggio > ( questo potremmo an– che chiamarlo opportunismo, ma non dobbiamo ignorarlo poiché riilette un abito mentale determinato dalla nostra epoca: le rate, i motoscooters, i quiz e la TV); ma, man– cando alla nostra azione una conoscenza profonda della nuQva situazione nelle fabbriche, abbiamo fillito per attri– buirne tutti gli inSuccessi alla pressione padronale (che do– vevamo p1·eveden;l e non abbiamo sa.puto combattere) e non ad un vizio intrinseco al sistema di lotta. , Dobbiamo dunque raccogliere queste opinioni disperse, portarle nel sinclacato unitariQ, trovare per ognì ordine di pl·oblemi un ordine di idee accettabili come fondamento di discussione. Va da sè, mi pare, che la soluzione a questi problemi sarebbe trovata allora nella somma di queste idee, l'azione sindacale verrebbe impostata secondo i desi– deri e le esigenze degli opera.i, i dirigenti delle Camere del Lavoro riscuoterebbero la fiducia della maggioranza dei la– voratori. Riconquistare la fiducia degli operai: ecco un compito veramente importante, affidato alle correnti sindacali. Tutto l'avvenire del Sindacato unitario dipende daU' atteggia– mento che i lavoratori prenderanno nelle prossimi:) prevedi• bili lotte; ma. come riconquistarla questa fiducia? Come gettare le basi per l'unità effettiva della classe lavoratricé! Non basta convogliare i desideri e le aspirazioni degli oPe– rai attraverso le correnti nel sindacato·unitario. Il coinpito della corrente non è affatto limitato alla simbolica rappre– sentam;a di un pensiero politico, etico o religioso; ma deve essete contributo effettivo di critica, d'intelligenza, di sacri– ficio e di studio; la corrente deve poter difendere le idee in cui credono i lavor~toi-i che la so&ten.gono; deve. p9,te,., prnsentar.e il risultato di un suo studio, _ponendo in di-. scussione, n,elle assemblee di fabbrica e ..negli org~~i diret-· t~vi de] sindaCat~,; qu~lla che in 9as~ ~ll'analisi co~do~t~ nti,ene sia l'azione da svolgere per giungere alla sOluzione di un _p)·oblénla. Solq allor·a, p~ssando attraverso ,l'.Ql)~lisi dei mutamen~i ·qualitativi della. coscierlZa çperaia e· del. gio– co abilissimo che la classe padronale· ha ·creat~ neile , aziende (al?ilissimo quanto istintivo· perchè° suggerito - da.Ùa quotidiana lott~ di classe), la solu~ione potrebbe t·ivelarsi giusta; ma bisogna discutere, fa~ èlisctltere, pren.dere · in esa_me ogni cosa per non sbagliare, soprattutto ,perchè .il movimento_ operaio_ ~i trov& in una di quelle situazioni c,ri-,.. tiche in cui qualsiasi enore, aggiunto alla somma qegli. er- ' rori passati, può riusèire fatale. ' Intanto m_isembra che qnesta discussiolle e la funzion~ .. Jità stessa dell~ conenti, sia osta.colata dal Comitato Ese– cutivo della nostra CGIL (in cui non sono ra.pp1·esent~te nemm~no tutte le correnti), che ha. praticamente lo scopo· di liniitare l'attività del Direttivo. Pùntualizzando quanto detto ·sin qui, noi crediamo cl~~ occo_r,_- a ·rida.re Slancio al movimento operaio ·nelle fabbriche,. po~~~_ndo le op_inioni dei lavoratori, attraverso le correnti sindaéali, ·nel sindà ~B.to unitario; crediamo che sia necessa• rio spingerci più profondamente 11ellostudio dei mutamenti. qualit,ativi della coscienza. operaia; ci appare evidente che l':unità della classe la-voratrice, da tutti vagheggiata,' si av;à soltanto quando it sindacato unitario coordinerà le lotte ch_e _i lavora.tori stessi avranno voluto e imposttHo, senten– dosi dfrottamente responsabili di esse e della soluzione çlei p_roble;mi di fabbrica; riççmquistata ~a fiducia. e l'unità d~i lavor_?tori crediamo che occorra non indugi11re oltre açl ini– .ziare ·1a lotta a fondo cor:itro il fascismo 3:ziendale, , no~ las~iar più liberi i monopoli di utilizzare quella parte di 'profit"to _che ora essi dedicano a dividere vasti settori deli'~ classe lavoratrice. · E la piccola macchino per l'uf, (icio e per lo studio privato. Fornisce un lavoro di qualità elevata e costante, U,1isce le caratteristiche di~stabilitci e di robusta struttura dei modelli mqggiori alla mobilità ed ele– ganza .della portatile. Olivetti Studio 44 , QUADERNI DI NUOVA REPUBBLIC bnwiinente: 6) Autonomia studentesca

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