Nuova Repubblica - anno IV - n. 26 - 24 giugno 1956

(1.16) nuova i:ep11bblica UN MINIMO PER IL PROSSIMODECENNIO .PIANO D'AZIONE SCOLASTI r . . . Il Consiglio nazion~le della FNISM ha elaborato un pi,1110 di lavoro serio e p1·eciso, fondato su provvedimenti in parte indipendenti l'uno dall'altro, ma tutti rivolti al fine di dare ordine e stabilità alla scuola secondaria e di eliminare assurdi e abusi. Ne iniziamo la pubblicazione, persuasi che su cli esso convergerà l'interesse cli coloro i quali anche nel campo della scuola ritengono inclispen~abile l'attuazione ciel eiettalo -costituzionale N ~LL'OPERA di ricostruzione della vita civile, la scuo– la, in Italia, a giudizio dei critici p,iù sereni, rimane ancora una zona clepressa 1 conservando la sua tren– tennale poSizione di arretratezza rispetto alla scuola degli altri paesi civili. Pur riconoscendo ai governi democra– tici succedutisi dopo la Liberazione il merito di avere più che raddoppiato la percentua.le del bilancio <l'elio Stato, destinata alla. scuola, si deve lamentare l'insufficienza dello sforzo, la frmrnnentarietit dei provvedimenti, l'inca– pacità della classe dirigente di cogliere il fenomeno sco– Jastico come fatto d1e trascende le contingenti ·diatribe dei partiti, perchè si proietterà nella vita futu1·a della na– zione. E ad avvalorare que,,;to giudizio non occorre nep– pure ricordare Ja diffusa convinzione sull'improduttività delle spese per la scuola, mentre un secolo di storia dei pae~i progrediti dimostra che la scuola produce tanto ci– viltà che benessere economico; ma basta ]imitarsi a Con– statare che gli stanziamenti per la scuola furono sempre abbandon8ti ai mercanteggiomenti tra la. burocrazia del ministèro dell'istruzione e quella del tesoro, senza che mai si sia avuto un impegno collegiale del governo per provvedimenti e conseguenti adeguamenti di bilancio a favore della scuola: la scuola arriva al piano governativo e assume imporfan;r,a politica, soltanto in occasione degii scioperi dei suoi docenti. Vi fu un periodo, un lungo periodo dopo Ja Libernzione, durante il qua.le si confnse la politica scolastica con ·l'idea d'una palingenesi delle struUnre scolastiche; onéle, para– lizzata l'amministra:done ordinaria, fermato o r8.Hentato 1o svìlupl)o fisiologico della sctlola, si preparò e si presentò una «riforma> che poco o nulla sostanzialmente innova– va nelle vecchie struttur·e 6 - fatto ancora più grave - rimaneva a mezz'aria, sen;r,a possibilità di calarsi nel con– creto, per il mancato impegno politico del governo del tempo di sostenerla e finam·.iarla con i larghi mezzi che essa richiedeva: fenomeno singolare della sterilità di un ]a.voro tecnico non sonetto dalla volontà dell'opinione pubblica e della classe dirigente che la interpreta. L'infelice tentativo ora ricordato, di cui la scuola soffre e soffrirà per molto tempo ancora le infauste conse– guenze, ammonisce che, nelle attuali condizioni, una po1i– tica. scolastfoa realistica deve adeguare le necessità alle possibilità, limitandosi a pianificare per i prossimi anni le provvidenze più urgenti, idonee a cons~ntil'e alla scuola di sollevarsi dall'attuale condizione di depressione e a fa– vorimè il normale sviluppo. A tempi più adatti va rin– viata una radicale riforma, che non nasce da consigli giu• stapposti di un Meccanico referendum, ma. scaturisce da un'interpretazione dei bisogni e delle aspirazioni del po-– polo, illuminata. dalle moderne concezioni pedagogiche e didattiche. Convinta•che lo stato attuale della scuo]a richiede azione e non contempla.'.L.ione, provvedimenti per un 'orga• nismo in funzione e non speculazioni per un modello idea– le. la Federazione Nazionale Insegnanti Scuole Medie, forte della aua tradizione più che cinquantenaria e consa– pevole della sna responsabilità verso la scuola e Ja socie• tà ila.liana, propone all'opinione pubblica, ai partiti, 111 SoVerno, nel campo che le è proprio della scuola seconda– ria, un piano di a;r,ione scolastica, da attua.rsi nei prossimi dieci anni, a integrazione' dello «- Schema di sviluppo del– l'occupazione e del Ì·ecldito », noto sotto il nome di «- pia– no Vanoni>, che non pa..-e attuabile sen;r,a il concorso di una scuola opportunarilente adeguata.. APPLICÀZIONE DELLA COSTITUZIONE L'applicMdone della Costituzione nel campo della scuola ha un'importanza preminente non soltanto per do~ vere di lealtà verso le nostre istituzioni politiche, ma an• che perchè essa può concol'l'ere in. misura notevolissima ad alleviare una. situazione sociale pesante e non più oltre sostenibile. Da tutti, infatti, è oggi lamentato che il nostro mercato di lavoro presenti una paurosa disoccupaziòne intellettuale e una sconfortante deficienza di tecnici. Il fe– nomeno se in parte è dovuto alla. mentalità domina.nte in molte famiglie, in buo.na parte è da imputare alle nostre istituzioni scolastiche monche, che, da un lato, mancando ~ncoJ\a il si&t.ema di esame di stato p~evisto dalla Costi– tuzione, non selezionano e non orientano i giovani; dal– l'altro, mancando l'istituto della parità pure previsto dalla Costituzione, abbandonano l'istruzione alla più sfrenata e incontrollata speculazione privata. · · L'appli<¾\zio11e dell'art. 33 della Costituzione importa, dunque, due leggi organiche, rispettivamente, su gli esami di stato e sulla parità. Le m.cmoric dell'oltretomba Gli esami di stato Gli esami di stato hanno lo scopo di rendere effettiva li:I.libertà d'insegnamento, at.traverso un accert11mento im– parziale, effettllato dallo Stato, della preparazione dei can– didati da qualunque scuola pro,;engano e nello stesso tem– po <limno alla collettiviti\. la garanzia di una preparazione culturale dei giovani adeguata ai titoli di studio dtt. essi conseguiti. Queste finalità, il dettll.to dell'art. 33 della Costituzio– ne e la condizione 1·eale delle scuole italiane portano alla conseguenza che gli esami di- sta.to debbono essere ordi– nati in tre gradi (di ammission~ alla. scuola media, di licenza dallè scuole medie inferiori, di matuJ"ità e abilita– zione proressionale) e ispirati ai seguenti principi: a) esami esClusivamente in sede statale; b) commissioni Presiedute da professori universi– tari o da presidi di scuole statali) e costituite da professori di ,ruolo delle sc1,10lestatali ad eccezione di uno· da sce– gliersi tra gli .insegnanti cli scuole non statnli che diano garanzia di capacità culturali e didattiche; e) commissari d'esame estranei alle scuole di pro– venienza dei candidati. Le scuole paritarie La. scuola paritaria., prevista dalla Costituzione, favo– risce la. libera esperirnentazione pedagogica e consente alle famiglie di educare i propri figli nell'indidzzo morale e filosofìco prefel'ito. Ma ad evitare che la libertà si muti in licenza, favorendo la speculazione senza scrupoli e l'im– provvisazione facilona di grave danno alla societli, tutta intera, saggiamente la nostra Costituzione pone limiti a codesta libertt~, imponendo alle future scuole paritarie ob– blighi tuli da condurre ad un'armonica sintesi di autorità dolio Sti~to.,e di libertà democratica, che ò nella tradizione libera,le italiana e caralteri;r,za la nostra Costituzione. E' chiaro che i principi ispiratoti della legge sulla pp.rità debbono essere, piena validità giuridica a tutti gli effetti degli. studi compiuti nelle scuole paritarie; libertà d'indirizzo didattico e d'orienta.mento ideologico; necessità che 'Je scuole' paritarie rispondano ai se- guent'i requisiti: edifici e suppellettili adeguate 1111& esi– genze igfeniche e didattiche; regolare organico del _perso– sonale insegnante e dirigente, assunto per pubblico co'n– corso per esami e titoli o per chiamata di p1·o(essori risul– tati idonei in concorsi stutali per esami e titoli per c&t– todro corrispondenti; adeguate garanzie gim·idfche di. stabilitìt del per– sonale docente e dirigente e suo trattamento economico non inferiore a quel!() degli altri insegna.nti e dei diri– genti delle corrispondenti scuole statali. A titolo puramente ese~iplifìcativo l'allegato disegno di legga precisa meglio i concetti é ne indica i mez~i di attuazione. · Non sa1·à superfluo aggiungere che un perentorio di– sposto della Costituzione esclude, com'è naturale;, l'ipo• tesi d'una sovvenz;ione d'elio Stato, sotto qualunque forma, allo scuole paritarie; principio che dev'essere (ermament& mantenuto in ossequio alla Costituzione, oltre che per ne– C8S$iti, di bilancio e per esigenze sociali e didattiche. Provvecl"inrnnti immediati . ~ruttavia, neiripotosi che l'iter legislatiyo sia an– cora lungo, pare necessario porre subito qualche argine al dilagare dell'inflazione dei titoli di studio, richiama.odo Ril'osservanza, per la parte compatibile con l'attuale or– dinamento, del!& legge 1!) gennaio l.D42, n. 8G, che, in as– senza del .r·elativo regolamento, fu progressivamente svuo– tata eia ordinanze e circolari. In particolaye, dovrebbe es– sere richiamata la disposizione (art. G) che i riconoscj– menti legali si concedono a scuole complete non a singole classi, e che agli esami di qualunque tipo presso le scuolo legalmente riconosciute possono accedere i soli alunni in– terni (art. 7) ,e siano ridato al commissario governativo funzioni sostanziali di vigilanza. Soppressione clell' ispettorato delle scuole medie non governative Un ini7,io d'attuazione della parità, immedia.tamento eseguibile, è Ja soppressione dell'ispettorato delle scuole medie non governative, organismo ingombrante che im– pedisce l'oguaglianza di criteri e di giudizi nel governo delle scuole statali e di quelle non stata.Ll, favorendo non

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