Nuova Repubblica - anno IV - n. 18 - 29 aprile 1956

4 (108) nuova repubbli'èa' IRI E POLITICA INDUSTRLift'E DELLO STATO J !)54 (dà 5 a 6. milio~~ tonn. · magsimo aume!}.to riei, rwesi d,11\a,:,t~~CA), mei:ttré la ·pl'Odùz\011e naziònale~- (lfRI e pl'ivati) è passata da 4.20Q._00.0_ tonn·. a 5.300·.000. Tenendo . presente il continuo rammodernamento degli impianti e lo · · • · un mento· costante· in;: con~~~ue~za ~ella. c~pacità produt- 1LUIMIT .' •E' RO »·· EGL. - I ELEFANTI~ :-. tiva, si può ritenere che il tragna•tdo dei 10 milioni di , ... · _ Onn. cli acciaio gr zzo pr visto peF i\ 1964 çlal « P ano Va- . l .: ~ nblii » ( con nn disavanz'o della bihnci"a. pagamenti con - J'Pstero di 2·95 Ì1iii'i·ardi nel settore siderurgico), natu- . ' · • · . . · ·'. · ,'. ·. ·... - .ralmente s~ sostenuto da una con1ggiosa politica di inve- di ~- ~1~ 111 o~~i:itt7v/~~!~:i~~~~:~~~ 0 ~-:g:i~~n;/ii 1 ;:~t~r: 1 ?~:~~:~ ~~~: E ·D.,0.A ·R DO: -GR E1V~D J ·,__..,. · SP,ttore siderurgiCo ia spinta all~- nl'\zionalizzaz'ione - già Con questo ·à";vicolo ·di, Ed_oar.do Gr~ntli.· c;,hè. sarà Coli-:. eluso nel pròssimo, numerq,• Nuova .RepubPlica intende av– viare un<L Larga dfaéus:Sione sui problemi .dette _st1:Ut~ure eco– uomico-soeiati de( no.st.ro ··Paesè, e particolarmente. -~u queHi · che rig·uardano la gestione deLt'aziende di· Stato. Mentre va apprezzato e sottolineato t'impegno d~l nostro giovane coUciboratore, si deve anche avvertire che . esistono dei limiti e deUe sfasature nella sua indagine. Seguirà subito dopo il parere di un esperto in·)ordine ~gli stes~i Pfpblemi qui discussi. · L , ATTO di nt\SCÌta clQJl:IRl pare-' f-attd apposta per del11clere ogni·\ crj.\e1:·io· ·di sa_gg~a e.- organica pia– ni(icazione eèonotnic~L 801-to in segnjto a un.'ope– rnr;ione finanzia"l·ia de!';,tinata a. mantenere. in ;vita· qJ.rni complessi industriali: qhe"' là. Cl'isi mondia_le e- le _contrad– dizioni del cnpitalis1~io~•finan:r ,iar.io avevan6 làséia-t.o allo scop~rto (tipico esernpio 'di. socializzazio_ne cl~l1€)pe,·di~e), rJR[ ha continuato a :subi1·e per tutto 11 penodo .fascista j contra.ccolpi di un·av.ventlaO~a politica economica fatal– m;:-nte conclusasi nel grande «boom» della guer_m. Nuli.:1 infatti è stato mutato per adeguare l'istituto ai Cl'itei-i essenziali cli una gestione statale e per farne uno stnnnento efficiente di condizionamento in un sistema di economia mi.-;ta. come il nost,·o. E' rimasto lo schema giu– ridico 1-ipico cli nn'econornia privatistica - e del resto ina– clP;guatissimo all'attuale svilnppo capitalistico - della so;i~b\ per azioni in cui il contl·ibuente può intervenirè per lo più nella misura ciel 49% del pacchetto azionario; è rnancnta una riorganizzazione atta a stabilire un organo centrale efficiente di direzione economica e ar,iendale; le societii sono rimaste affiliate aJl.'oi·ganizzazione'. sindacale p;Jclronale, alla quale conisponclono le spl'Op~sitate « tan– gc:>nti» .stabilite dalla legislazione coi-porativa, etc. etc. Oggi l'lRI costituisce un oggetto interessante di consi~era– r.ione giul'idico~sociologica: sQtto questo aspetto esso 1·1pro– dnce in maniera ca1·Rtteristicn le stl'utture tipiche del fonùalesirno medievale, e in una fase cl.i avanzata decom– posizione quando già il feudo è divenuto allodio e I~ pe ..iodiche visite dei « missi dominici » sono state ormai ~,bolite . .r.·accostamento è del resto di un relatòre uffi– ciale, il prof. Giacchi: « l?roprio come nelle formazioni feudali, una grande porzione del potere è attribuita a pe1·sone che, un·a. volta ricevutane la ì~vestitura, lo eser– citano a propi-io giudizio, ·con una specie di sovranità non fondata né sulla dil'etta partecipazione al .potere pub– ìilico, né sul diritto pl'ivato di pl'Opt·ietà, ma soltarito sul titolo di nomina ... Così che si può di1·e che essi finora hanno ,-i~po.-,t:0 solta.1~to di fronte _alle loro coscienze» ([stil. per fo Rioostr. lnd., To ..ino, UTET, voi. II, _pag. 23). Un minimo di org,rnizzazione e cli coordinamento esiste s(1lbrnto per settòre' athave1·so le cinque grandi « holdings », ma 11011 c'è chi controlli lo :stato maggiore. ,Abbiamo così dei ,·e1·i e p1;0pr·i funr:ional'i-capit:ali$ti, i oui'--rapp(!rti col pai-tito goveif•ativo. sono per _lo più di sempl_ice f?raggi~• lllP,nto, e nt>ppul'e cl, sti-etta cl1penclenza.: eletti con un cn• tcl'io che è per lo più' tra il personale e il politico, e (J_uindi per la maggi·Qj, parte legati a precisi interessi, i lol'O rapporti s'intrecci'ano più direttamente con i g1·andi « tru~t », quando essi stessi non. facciano già parte di Consigli di nmminist1·a,-;ione .o non siano sindaci di qualche grande societ,\ azional'i'a privata. Del resto anche« obiettivamente» Je aziende JRI' si trovano in una condizione cli non patità nei confr-on·ti. dei monopoli: esse Yersano alla Confìncln– stria un co~tributo di un miliardo e 'mezzo, cifra destinata fl, fondo politico eletto.raie e sulla quale esse non hanno aie.un controllo, .esclusi i lol'O rnpprnsentanti dagli organi sinclacàli della Confederazione e chiamati a far parte sol– tanto, ma in posizione non certo dirigente, degli organismi tecnici. Sicchè il rapporto di forr:e gioca obiettivamente in fayo1·e del capitale privato, che _può impol're le proprie dìl'eltiw~ di mernato, di produzione e di politica sala- 1·iale. Si conside1·i per esempio che le aziende IRI, di propl'iet.\ dei contribuenti e perciò di tutti gli italiarii, prnticano con . mire corporativistiche, come le aziende private, la discriminazione politica nei .confronti degli operai appai-tenenti ai partiti di sinisti-a con gli evidenti da.nni, oltreché morali, economici dovuti all'allontanamento dell'operaio qua!ificat() ed espe1·to. La non occasionalitit di <1uesta politica è dimostrata dal fatto che essa ass,ume car·attel'istiche peculiari negli stabilimenti siderurgici d.i nuova costruzione, nei quali si è potuta riorganizzare col nuovo critei-io della raccomandazione pa_rrocchial~ o tlell'iscrizione al sindacato cislìn9 l'assunzione della ~na.no d'opera. Né del n;!sto il contribuente-proprietario è posto in condir.ione di _cont1"0l1/-11·e la gestione delle sue aziende, perché la confusione cro~ica dei bilanci che vengono p,·e– sentHti non· lo pern1ette. Tn queste condizioni l'lRJ è ben lontano dal costituire un·esperimento di politiéa industriale e ·tanto meno di pianificar,ione ecpnomiéa. Nel vasto complesso delle spinte "' conhospinte dell'economia nazionale i mai·gini d'auto– nomia rimangono assai limitati. Come Ol'ganisrno originale e quindi jn quolche modo autonomo, esso poi subisce gli scompensi di una politica interaziendale di privilegio (})as– saggio cli prodotti al di fuoti del mèrcato) o addirittura cli dispetto. In una così generale irresp·onsabilità di indi– rizzo, accade per lo più che le aziende che riescono a inse~ rìrsi nel, ciclo produttivo dei monopoli, cui collaborano come · in ,atto ad es. in' ],i'rancia e in Jnghilterra - sernl;>1·a < .. '\V,(_·: :: .,•. · • '· : • - qÌ_rnn,to mai decisiva. <l'o[JOl'introduzione della tecnica arn~- ~Ì.J.,:;'i'J'ìarie, l'iescono ad ottenére nella congiuntma favorevole un utile, sacrificando pei·i\ il più delfe \,oJte, la possibilità rir·aiia .. Si pensi. all'alto, yosto di fabbricazio_ne dei nuoYi di J.)otenziarn la propria consistenr.a struttu,·ale sfruttando stabilimenti (130 miliardi di lire pel' lo SCI-Cornigliano),, pienamente la. congiuntnra favo,'eYole: le sltré invece SQOO alla continua eSigenza di costo,,i ammodernamenti e fatalmente abbandonate . a se stesse, sen.za èhe si Offra invektimenti tecnici, ohe impediscono quella larga !;!Ol_tra- loro uno sbocco sul mercato. nar;ionale. P.ef. di. pii) « le zione e mobilità dei pl'Ofìiti nece ..;sar·ia. all'attuale poJi~ipa. aziende conti·ollate dallo Sta.tò si trovano•ii~•'C"'on'diz.ioni ·di del capitale pri'vato, e che fanno del complesso sidern,.gico inferiorit.\ l'ispetto alla inclusti·ia privata fi~li'a ripartizi0n0 una specie di gra1_lde macchina a·utono!na che. procPcle delle commesse statali, s.enza 'che ciò possa,eiiserè gid§ti- per autoàlin1entazione. Non· solO lo Stato, e con l'appoggio ficato da condizioni meno èon\~enienti ,.oggetth·amente con- del capitale esteta, può realizzare la costruzione di moderni ststate », (R~laz. La. Matfa; in Op. c{t. \·ol. I).;, · stabilimenti ma lo stesso sviluppo tecnico-struttu-r!J-le del- li p'rnbl.erna .. (li una , ·io.rganizz.H.zi -one delle ar;iende a l'industria siderurgica si sottrae in pieno al co:1cet_to 1 della libera iniziativa: il privat,o dovl'ebbe alhimenh con– p81·tecipazione statale·· B.Cq\lisisce, da questa analisi· della, ttolla.re tutto il settorè ma per t'al via costituirebbe una situazione politicO-o,·g,1nit.zativa, 11n evidente cai·attel'e di. specie di Stato entro lo Stato, pericolosissimo p·er .la' rnclicalittl, èioè di urgente esigenr;a di riforma strutturale. democrazia. L'attuale ~q1:1ilil;>riofra produziOne privata e E' e.vidente Che, così come stanno le cose, non si t,ratta pl'Odur.ione statale è destinato per tut_te quei,te conside- di p1·onunclifre i dogfni della socializzazione o della pri-.• vatizr:azione. l;'infervento dello Stato- nella vit:a industriale l'itzioni a sposta1·si in favo1·e. della seconda: né Falck _può ciel paese con partecipazioni proprie è un dato acquisito, pensare di in,vertire gli obiettivi rappo1·ti di forze ed è né del l'e:Sto lo ·sviluppo abnorme del nostl'O capitalismo necessa1·iarnentt;_l condottp' ver.so pro ..;pettive di altri inve- stimenti. J_,a nazionalizzazione del settQl'e parn qnjndi ispi– pérmette di nutrire eccessiva fiducia nello sbandierato « vir- : ì·ata dalla stessa !o'giÒ·a delle co~e. Comunque, gnrantitasi gnlto » della libera iniziativa. L 'I.RI rappresenta l'acca- ...,questa posizione cli forza, occorre che lo Stato non la svi– .sione migliore per una concreta esperien,-;a di nazionaliz- lisca a una semplice situnzione di p,·ivilegio per alcuni dei z.azione industriale che del resto è ormai .necessaria. Se- nonché occone sfoltire partecipazi~ni azionarie marginali più forti monopoli. ·Il caso della Cornig!iano, è in tal senso e trnppo lontane da un effettivo indirizzo di propulsione i:;;truttivo. Il m9nopolio F'IAT si irnp1;ignò a comprnre a e direzione economica e assoi·bire invece, possibilmente titolo di garanzì.'a una eeda aliquota della produzione che con Cl'iterio setto1·iale, altre aziende che ragioni cli pl'estigio lo SCI ve1idette a pl'ezzo di costo indipendentemente dai pl'ezzi di mercato. Ne.I pi--imo anno di esercizio ( I !)54) e di utilità. pubblica. o condizioni obiettive di sviluppo l'operar.ione· fu faVoi-evole allo SCI e pei· la genernle depi:es: tecnico non consentono l'imangano in mano a privati. sion~ del !Tler:cato del ferro che poneva i compratori i,n U N ESAì\lE della situar.iqne, economica e procluttivR, delle aiiendc a partecipazione: ;sta tal et perrneÙe-" di tnnre dei criteri obiettivi cl-i· ol'Ìentà1~1ento di,;jgisticoi. INCREMENTO '50-'54 ('55) DELL'ATTIVITA' PRODUTTIVA IRI PER SETTORI S~ttore · Meccanico. fatturato in mi– Htirdi di lire 1954) .... Siderurgico (m'igliaia di tonn. acciàio grezzo) .. Elettrico (miliardi Kwh) . Telefonico (n. apparecchi installat,i in migliaia) .. Armatoriale· (noli incassati in miliardi d'i lire" 1954) .. Cifre c:ingetturalì. 1950 935 5,6 731 41.6 1954 i77 2.029 9,2 1.216 61 19.55 l 950-54 Var. % 2.600* 9,7' +117 +64 +66 +47 Il settoi·e più deficitario è senz'altro il settorè mecca– nico, quello nel quale l'IRI presenta spiccatamente il poco allegro cal'attere di un « cimitero degli elefanti» .. I grançli stabilimenti adibiti strao1·clinariamente alla produzione bel– lica e quindi ingranditisi inazionalmente e sottoposti già_ alla penosa contingenza della riconversione degli impianti, sono in mano allo Stato, certamente ~non invidiati da!l'.ini– ziativa I}rivata che continua a séal'icare su di esso i suoi grandi complessi condotti al fiillimento e alla serrata (B1·eda, l?ign_one, etc.). Qui il problema, che !)l'esenta non trascurflbili aspetti negativi di cnrattere strntturale, è innanzi tutto quello di nna. più illuminata dirnzione economica, della cessazione di una politica do– ganale a esc)usivo vantaggio dei grandi" mon_opoli mec– canici privati, di -nna politica d'importazione che pre– ·~enta aspetti contrastanti coi nostri fabbisogni, di uno sviluppo dei mercati, di un coordinamento e di una mag– giore 1·esponsabilità nelle commesse statali {ad es. quelle; delle Fl?SS), di uno sviluppo dell'agricoltura meridio– nale, etc. L'intervento. dello Stato si è finora rivolto solo al settorn cnntieristieo viziatissimo per la produzione di gnena. Dopo il pal'ziale fallimento della legge Saragat per il rinnovamento della marina mercantile, la recente legge '.l'ambl'oni ha posto l'industria cantieristica in una deli• catissima situar;ione. Con la con·isponsiOne cli .un premio di produzione dell'ordine del 23% i cantiel'i italiani sono di– ventati i più protetti del mondo. Lo sproporzionato sus– sidio ha. permesso un vero e pl'op1·io «dumping»: ordina-. :,,ioni in massa e quindi COJl'seguente diminuzione del costo di produzione: m·fl. non si è realizzato l'auspicato, progresso tecnico. perché il problema della produzione .si risolve nel– l'agevole vitto,~a sulla concorren?.a. L'enormità del premio non ha così neppure sortito questo risultato importante cbe poteva essere l'unico beneficio di un'operazione neces– sariamente contingente e destinata a prçidul'l'e pericolosi conti-Rccolpi. La congiuntura favorevole, aiutat...a da un più l'agionevole p,rernio di prod~w,.ione, a_vrebl?e· consentito una più sostanziale l'ip,·esa· della nostra industria cantieristica. Jn una situaz,ione molto migliol'0 e più normale si trova la Finsider cioè il complesso .aziendale a partecipa– zione statale nel settore siderurgico (utile netto 1954 di 2.7!J!J,7 milioni cli lire), dove la val'iazione di percentuale per la produzione dell'acciaio grezzo fra il 1950. e il '54 è stata del 117%. L'entrata -in fÌrnzione degli 'stabilimenti a ciclo integrale ha conferito un considerevole sviluppo alla produzione, che è costantemente in aumento e ust1fruisce di una favorevolissima congiuntLu·a per le continue richie– ste delle industrie automobilistiche, edilizia, mctano-petl'o– lifel'a e meccanica. Nel ] !)55 il consumo -italiano di" acciaio grezzo ha su1)e1:ato. di un milione di tonnellate quell-o I del nna •Situazione di vantaggio, e perchè Ja FIAT comprnva i . larninati a caldu, dato che, per il crollo di un capan-: nol'l~, lo stabilimento non era in grado di produ1·re i làminati a freddo; ma nel 1!)55 il monopqlio ha. trova.to modo di ripagarsi abbondantemente, venendo ad acqui– sir-e, senza aver fatto l'investimento, tutti i vantaggi di un aumento del materiale sul mercato a prnzzi buoni: in un periodo di prez,fr, crescenti infatti, l'acquisto mensile di quelle 15-lG.000 tonn'. di acciaio grezzo.convenute (sunna' p1·oduzior1e di 45.000 tonn.) costituisce un preziosissimo 1·ìparo. E la piccola macchina per l'uf. ficio e per lo studio privato. Fornisce un lavoro di qualità elevata e costante. Unisce le caratteristiclie di stabilità e di robusta struttura dei modelli mqggiori · alla mobilità ed ele– gaT12a della portatile. 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