Nuova Repubblica - anno IV - n. 18 - 29 aprile 1956

nuova repuh ' Comitato direttivo: TRISTANO CODIGNOLA (direttore resp.), PIERO. CALEFFI, FERRUCCIO PARRI, PAOLO VITTORELLI. Segr. di redazione: GIUSEPPE FAVATI. Direz. e redaz.: Firenze, Piazza libertà 15, tel. 50-998. Amm.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, ts?I. 483-207,"8. Aut~riz. Trib. Firenze del 30 dicembre 1952, _Printed in ltaly. St. Tip. de «La Nazione», Firenze, Via Ricasoli 8. 108 • ANNO IV • N. 18 ITALIA ELETTORALE I L F~RVORE ~lettorale si alimenta. di setti man~ in settimana, ma e ancora pacato e ragionevole. Avviene in queste domeniche, e nei corni~i di settimana, quello che era prevedibile, e gii1 scontato. Avviene anche fuori dei comi:,,;i. Non c'è dubbio ad esempio che una parte dei pro– .getti cli legge approvati in misuu. pletoi·ica dal consiglio dei ministri del 24 sera, siano né più né meno che l'attua– zione, almeno abbozzata, delle promesse elettorali della DC. Alcuni provvedimenti sono tipici di un disegno, che mira a ricondurre nell'alveo democristiano una parte dell'eletto– rato agricolo, che altrimenti stava stornandosi, per più con– c1·ete ~peranze di appoggio, verso i partiti di destra. Un numero L. 40. Estero l. 50. Un numero arretrato L. 50. Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, 600, Sostenitore L. 10.000, CIC_ post. 5/6261, «la Nuova Italia», Firenze. Gli abbonamenti de– corrono dall'inizio del mese. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi– nistrazione. Tariffa: L. 15.000 per inserzioni di mm. 70 per colonna ESCE LA DOMENICA « Nuova Repubblica» è settimanale politico e di cultura. E' anchi;p giornale murale, registrato preS:so Trib, di· Firenze con decreto n. 1027 del 21 luglio 1955. Manoscritti, fotografie, disegni an– che se non pubblicati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i Paesi. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque ne faccia richiesta Spediz. in abbonam. postale Gr. Il. 29 APRILE 1956 • L. 40 Dei comizi, seguiamo con particolare interesse quelli de– moc1·istiani. Il presidente del consiglio, a Roma, si è alli– neato nettamente alle .disposizioni di partito. Le sue chiu– sure a sinistra, la. sua esplicita dichiarazione, discutibile anche solo in sede teorica, eh~ non esiste in Italia alterna• tiva democratica al centrismo, sono di letterale magistero fanfaniano. Sulla stessa linea si 1nuovono i comizi del più aggiornato fra i dirigenti del partito, l'on. Rumor. Ma han– no· destato attenzione due episodi: le dichiarazioni di Tnm– broni a Tol'ino, quelle cli Dossetti a Bologna. Anche Tam. broni pagavR, d~ democ1·i"tiapn e r1a mini;:-b-o ,·10ll'intcmo1- il suo tributo alla lotta-contro gli evasori. Ma è uscito in una proposizione che i giornali e gli organi più attenti, o più interessati, non si sono lasciati sfuggire: cioè che la democrao;i;ia cristiana non eviterà le sue scelte e le sne al– Jean;,;e pòstelettorali, scelte e alleanze a lungo termine, pur– ché con partiti che diano assoluto affidamento democratico. E' una pol'ta_ riaperta verso l'ipotesi di maggioranze miste, dttlle quali sembra, dopo il tritolo dei fascisti e il legittimi-. srno dei liberali> non possa escludersi il PSI. Poi è venuta., Ja stessa sera, la dichiarazione di Dossetti nei riguardi della Confìntesa. Il caso di Dossetti si può giudicare in molti modi, e gli anticlericali sono in allarme per la sua devozione al Cardinale e alla Cnria, come se da quesfuomo si fosse dovuto attendersi qualche cosa di diverso. Ma si è· visto alla prnva che quando egli diceva al Mondo e al Giorno di sapere e voler sempre risolversi secondo cosciem,;a, non cianciava. Il suo giudizio sulla Confìntesa è di una severità che sinot·a non era stata raggiunta dalla polemica. comuni– sta. E la ConAntesa non ha potuto reagire se non ripetendo alla lettera il suo manifesto, a termini del quale nella di– fesa del libero mercato non bisogna leggere (e chi mai vi aveva pensato?) una tutela cli interessi sezionali, ma una patl·ia., calda sollecitudine di generale benessere, del quale Feconomia di mercato è mezzo, fine, e protagonista. Ad es– sere inte1·pretati come «classe» gli imprenditori e i mono– polisti italiani si offendono; essi non hanno cui·a che di intel'essi generali. e di anime. Non sappiamo che cosa pensi Dossetti di questa replica; ma è ben certo che egli cono– sceva, prima di parlare, il loro «manifesto», e quindi an– che l'alto pensiero che hanno ribadito nella loro risposta. I.a voce del padrone (IH1J. tli IJi11u IJu.~rlri) L'opinione pubblica è stata inoltre interessata, qnesta settimana, da problemi di politica estera. A Palermo, J'on. Martino ha tenuto al C~ntro di studi meclitenanei un discorso nel quale non ripeteva certo i toni musso– liniani « della. via e della vita», ma, in maniera più di– mes,m, quello della « nostra casa». Preme al ministro no– stl'O degli esteri, che l'Italia, pur 1·iconosccndo gli intei-essi monclia.li delle grandi potenze, non sia accantonata da con– ferenze internazionali che l'Ìgua1·dino il Meditenaneo in ge– nerale, e il Medio Oriente in particolare. Psicologicamente la posiz,ione dell'on. Martino e cli Pa– lazzo Chigi è perfettamente cornprensibile. A misura che cerli problemi si avvicinano alla decisione dei Grandi, le , potenze minori, che si vedono, malgrado i loro immediati interessi, tenute da parte, si iiTitano e chiedono di metter voce in campo. Ma pu1trnppo nòn si vede esattamente qnale politica corrisponda a que;'.ta psicologia. In primo luogo, ,fltnlirt, attraverso il minist1·0 Martino, non ha mai <limo. . strato di possedere opinioni sull_a sistemazione del Medio Oriente, se non qnella, condivisa da uomini cli ogni nazione .colore e religione, della generale pacificazione. Dalla confe– renza degli ambasciatori promossa dal ministro :Martino, non è poi uscito altro che il buon disegno di 1acilitare l'o– _pe.ra-4_~1 segretario dell'O~U, Hammarskjoeld. Senonché i problen'ù. del Mediterraneo si chiamano, oggi, Cipro, Alge. .ria, e frontiera arabo-israeliana. Su nessuno cJì essi esjste uu'ipotesii pe1· non dire una visuale, del nostro governo. Al sentirnento non corrisponde nessuna l?olitica. Che valore ha dunque quel discorso di Martino, al di fuori di una esplo· sione cli malcontento? La politica estera della settimana continua con il viag– gio di Cronchi in Francia. Viaggio protocollare, lo definisce il ministero degli esteri, nella sua continua e paziente opera di deminutio dell'opern del presidente della repubblica (anche nel discorso al Senato sul bilancio degli estel'i, Mar– tino non ha fatto parola della profonda imp1·essione inter– nazionale del discorso cli C:roncl:1i, punto pl'Olocollare, al Congresso). Ma intanto è proprio il governo francese a far sapere che non intende punto pa"rlare con Cl'Onchi della pioggia e del bel tempo, bensì. entral'e in pr·ecisi clisco1·si politici. Ciò non avviene, beninteso, senza la pa,'tecipazione dello stesso ministro degli esteri; e qui si parrà. il suo ta– lento, obbligato infine a precisare qllalche cosa prop1·io sH quei problemi del Mediterraneo intorno ai quali egli ci ha tenuto anche a Palermo, come abbiamo visto, in "ansiosa attesa. La pai-tenza cli Grnnchi ha provocato l'ultimo incidente, rultirna piccola impresa degli antigronchiani, a proposito della «'supplenza». Chi se ne dà premura sono i liberali, i quali, dacché sono passati a rappresentanti del legittimismo, sono divenuti zelantissimi custodi della Costituzione. Tro– vavano in questo caso terreno fa'\,orevole, ovviamente, presso il presidente del Senato, e>hedovrebb'essere, in as– senza del presidente della repubblica, il suo sostituto. E Merzagora è giunto a mim1cciare le dimissioni, se non fosse sta.to rassicurnto che le c~m1er·e, il govemo, il presidente della repubblica, pensavano all'ono1·e e all'onere cho gli spettava. La pressione decisiva si è compiuta, manco a dirlo, a presidente partito. A Merzagora, se si voleva evi– tare lo scandalo delle dimissioni, sgrnclevolissimo in cam– pagna elettorale, si è data la contentezza di assicurarlo che si· studia- la;, questione; La stampa benpensante "può creclern . che davvc,ro si volesse, da parte di Gronchi, colpire il pre• stigio del pt:_e.sidente del Senato, trascurando cli risolvern oggi una questione che obiettivamente e; ;is.te ,-non Jo Conte– stiamo, ma che non è di alcuna rn·genza. In realtà a Roma si è avuta invece l'irnpl'essione di nna mano\'ra a largo rag– gio• ai danni del Presidente. Il solito avve1timento, se vO~ gliamo, che egli si limili a. fal' bella figura, e che non metta il dito negli affari dello Slato. Note romane U N ALTO prelato J'Omano, jnconli-andosi per caso in pi1:1;,,;,,a San Silvestro con tm giornalista cornunista~ si sfo~ò con lui, c1·itìcanclo uomini e fatti della politica, alla.'maniera de(l'Aretino. Fece salvo solo C1·isto ché per il r~lto le s11e parole.pal'evano diniunite in esplo– sione. Cominciò· con gli avvenimenti sovietici per dir:e che a suo pa}·ere il Vaticano avreblie dovuto tenerne il con– to dovuto e 'fìnì con un giucli;,;io ~tilla democmzia cristiaw, per arfei·mare che essa costituiva Ja migliol' prova di quanti von·tbbero in ltalia non imo, ma· due pnrtiti _cnt. tolici: uno ,clericale e Faltro, per così dire, laico. ll Papa - egli disse molto realisticamente - non si occupa pili dil'ettamentè della· politicu, della Chiesa; le gerarchie ec– clesiastiche1 camminano ciascuna per proprio conto, e se– condo IHH~ visione degli interessi cattolici differente l'una dall'altra ;f gli uomini politici della democrazia cristiana paiono p<lrsone costrette a tenere 11n comizio a.l sole con la febbre' a quaranta; i ministri non si sa bene che cosa. Si ripron~ettano di ottenere con la loro p"olitica e dallo stesso Quit"inale provengono squilli ora di tromba e ora di trombone che ti lasciano assai perplei,;;:;o sull'effettiva vocazioié del suonatol'e, Il .quadro, probabilmente,- ern la risultante cli un momen,to di pessimismo, ma una cosa è vera ed è che eia un' paio cli mesi agli osservatol'i politici romani si · p,·opin'a un cooktciil dei più micidiali, cl?ve non si ca– pisce bene se prndominino i liquori cli marea ovvero quel!/ fatti in casa. A b~rlo, duole la t.esta e si rivolta lo stomaco e tuttavia non c'è uno che sia capace cli ri~ fiuhnlo. A Nlontecitorio si afferma che tutto ciò è .indi;,;io di una situazione in movimento e si cerca sin da ora di stabilire quale' potrà essere il panorama politico che si presenter;t una volta che il ltll'bine di sabbia., di vento e di pioggia si sarà placato. Jl che, a quanto si prevede, non potrà realizzarsi se non dopo le elezioni del 27 mag• gio, qualche mese dopo le elezioni del 27 maggio, per essere precisi. Gli elementi cli giudizio, per Je previsioni, non sorro

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