Nuova Repubblica - anno IV - n. 3 - 15 gennaio 1956

6 NON SMARRIRE LA S'f RA DA POLITICA NDIPE-NDENTE di CARLO I L DIBA'l'Tl.'l'O al quale Nuova Repubblica ha 'aperto le sue colonne riguarda nn problema, che è oggi dal punto cli vista laico, democratico e progressista al centro del travaglio· politico· italiano: il problema del PSI. Si afferma con ragiono che senza -il PSI o - peggio - contro il PS r, non vi è nessuna speranza o possibilitil che forze, didamo per int.end<"rci, di centro-sinistra, possano mai da sole çoncli:,:;ion,u·e serian1enie, limitare, contenere e alla. fine abbattere il prepotere clericale in Italia: un pre– potere anacronistico r·ispelto al nostro Risorgimento e alla nostra. storia l'Ccente dal 1870 al 1945, ma che tuttavia ha potuto stabilir~i •e con$;olidari:;i in Italia in questo dopo– guerra grazie allo spetlro della dittatura comunista e che potrà essere rovesciato solo quando per il corpo elettorale e per la pubblièa opinione l'alternativa che -si porrà non sarii più tra Pnnfoni e Togliatti, cioè tra il Vaticano e il Kremlino, ma fra la. Repubblica clericale di oggi e la Repubblica laic~l. clemocrRt-iPa e, se è possibile, socialista di domani. In questo clopoguerrn. i fatti hnnno provato ad a.bun– dant-iam che trn re::-trema sinistra socialcomunista, prati– camente i1rnnpbilizzHta dal 18 aprile 1948 ad oggi nelle trincee cominformiste. e la soverchiante massa. democri– stiana, le rur"l.edeboli e divise del. centro laico (l:,LI, PSDJ, PRI) sono rim;cite solo a ser-~ì-re la DC e i più gretti inte– ressi della classe dominante. Contro questo asservimento sono insorte coraggio~e minoranze (Alleanza democratica, UP, USI) che il 7 giugno 1953 hanno avuto H merito sto– rico di· spezzare nelle rnoni di Do Gasperi e di Scelba lo strumento col quale et:.;i çont.avan'o, con la suicida com– plicità dei <minori>, di assicurare per cinque anni al par– tito della Chi~sa un dominio sul parlamento o sul paese che sarebbe ~tato incontr·astato ed assoluto e che oggi ì, invece se non altro limitalo e condizionato dall'esiguitù della maggioh1rn:a governativa e dalle crisi interne che travagliano i partiti dellR, maggionrnza. stessa. Q UESTE cri:-:i hanno avuto sviluppi altamente posi– tivi dal punto di vista dei « guastatori > indipen– denti che il 7 giugno si bat.lerono contro la legge truffa, sviluppi che hanno portato: 1) alla scissione della sinistra l'iberale che abbtrndonando jJ PLI ne ha denun– ziato il passivo asservimento alla Confindustria e alle di– rettive dell'estrema destra economica; 2) ad una .certa con– fortante riqualiricaY.ione da parte del PRI, la cui base non sembra del tt,tt.o insensibile al richiamo delrantica tradi– zione laica e sociale del partito; 3) alla ri,·olta della sini– stra socialdemocratica, rivolta che può anche preludere alli:t scissione dal PSDI della minonmza socialista che, piut– tosto contraclclittorian1ente, nve,·a finora continuato a mi– litare nelle file di questo partito. Tutto il fronte politico è in movimento, e il problema non è cambiRto: come possono queste forze (PRI, sinisti-a liberale, sinistra socialdemocratica, UP, USI), libere da ogni servitù democristiana o in via di emanciparsene, in– fluire concretamente sul processo che deve portare alla li– berazione del P::;[ dalla «tutela» comunista, liberazione in cui sta la condi,,;ione e la premessa per ]a formazione di un nuovo schic1=amento politico capace di costituire l'auspicata alternati,·a laica, democratica 0 progressista allo schieramento clel'ico-conservato1·e? La risposta a que– sto quesito non può essere una risposta di fantasia, ispi– rata a complicati piani strategici e tattici, ad astruse va– lutaEioni di compit( e di funzioni che sfuggono alla co– mune comprensione; la risposta è giù. scritta nelle cose ed è stfettamente legata a quella che è la normale linea di condotta degli uomini che si propongono di esercitare una qualche influenza sul corso degli avvenimenti politici in conformità alle loro comtin,,;ionì e aspirazioni. Coloro che vogliono press·a. poco le stesse cose e le vogliono press'a poco nello stesso modo, sono in generale prima o poi ine– vitabilmente portati ad unirsi nella fondata convinzione che l'unione possn. facilitare il 1·aggiungimento degli scopi comuni. Appunto per questo i liberali di sinistra appena usciti dal PLI hanno dato ,·ita ad un nuovo partito - il partito radicale - che espr~merà le istanze d~ll'ala. pili avanzata della borghesia italiana. ]~ 1 naturalmente prema– tura ogni previsione sulle possibilità di a!Iermazione e cli sviluppo del nuovo partito, specie por quanto riguarda il suo potenziale elettorale, ma è fin d'ora certo che coloro che seguirono Coi-bino nella nobile battaglia della Al– leanza democratica nazionale e qualcuno di coloro che militano in Unità popolare l'ichiamandosi a finalità e a principi non socialisti, saranno- necessariamente tratti ad ade.rfre al nuovo partitçi, rispetto al quale possono van– tai-e un indubbio diritto di prirnogenitura. ANDREONI li nuovo partito, raHorzato cfo queste naturali adeSioni, avr,'t di fronte a sé il triplice compito: a) di affrettare il· recupero del l:,RI ad una lotta. conseguente per la libe– razione della Repubblica dalripotcca clericale; b) di ren– dere sempre più grave e irrimediabile la crisi del PSDI, che continua ad essere il fedele alleato di un partito libe– ralo che esprirne oggi tutte le istanze della pii:, gretta con– so1·vn,1,ionc sociale; e) di offrire al PSI la prospettiva cli un·alleanza, condizionata naturalmente alla riqualiricn– zione democratica di questo partito e alla sna differenzia- zione dal PCJ. . Quanto ai socialisti di Unitit popolare, è evidente .che essi potevano aderire al partito radicale solo a condi– zione cli rinunciare ad ogn·i proposito di lotta conseguente pe1· il socialismo. Ed ·è a questo punto che si pone an– cora una volta l'ormai annosa questione del « terzo par– tilo socialista:., del quale è stato detto che rappresente– rcbb<' nell'attuale situazione una suprema jattura, giacché con la sua sola presenza a.rresterebbe automaticamente la fi:tticosa e,·oluzione del PS] verso l'autooomia. dal PCI. Orn sta cli fatto - la cosa può spiacere ma non è pe1 questo meno reale - che in Italia il mo,·imento socialista autonomo, ncttnmente separato e diffe1•enziato sia dnl llSDI sia clal PSI, esiste, opera, è vivo e vitale, e costi– tuisce un fattore estremamente pl'ornettente ai fini del· l'auspicata chiarificazione della· situa;;,,ione politica ila.– liana. Sonut. dubbio esso non è ancora un partito nel si– gnificato che si dà ordinariamente a questa parola, ~a certamente è assai più di 11n generico movimento di° opi– nione, cioè rpudche cosa di più. cli 1m partito purnmento laÌcnte e potenziale. Questo moYimen1o è oggi costituito: 1) dall'USI; 2) dai socialisti.clfUnitiì popolare; 3) dalla sini~trn. socialclomnc1·atica, che da tempo pur continnanclo fol'rn~lmente a fai- pa1·te del PSDI si comporta corne unt\ forma,1,ione indipendente da ogni ,·incolo o disciplina di pMtito; 4) dai numerosi spcialisti senza tessera che, nn– ehe <'Oi solo rat.to del loro rifi11to (Ii rinnovarn l'isc1·i,-,.iono al l 1 SDr o al PSI, hanno inteso esprimere la loro avver– sio,ie r la _passiva subordinazione del PSDI alla DC e del ··ps[ al PCJ; quella stessa avversione che hn dato vita all'USr, che ha portato un certo numero di socialisti a schierar:si con Unitit popolqre e che è la ragion d·essere della lotta che la sinistra socinldemocrat ica conduco in seno al ·psnI. T U'l'~l'1 questi sociali_sti, ribelli a, Kenni e a Saragat, ban- no tra loro affiniti\ assai maggiori di quelle che si pos– sono 1·iscontrare tra le conen~i di uno stesso partito; ed hanno in comune un preciso 6biettivo: la ricostruzione deJJ l'unit,\ socialista, nell'autonomia del socialismo italiano da ogni tutela o servitù. Ragioni non solo politiche ma anche e soprattutto morali impongono a queste forze e a quest.i uornini cli uni-rsi: vi è tra l'altro auche un problema di coeren:-:.a, cli correttezza o di lealt,'t democratica che do– vrebbe spingere ogni sociali&1.a ad essere prima di tutto se atesso e a rinunciare a travestimenti, mimetizzazioni, contamintlZÌoni e tatticismi che tendano a mascherare il fine effcttivamonte perseguito: questo fine nel nostro ca~o è la «liberazione> del PSl dalla soffocante tutela comu– nista. D'altnt parte non si vede pcrchè i socialisti già atdononti che militano nell'USI, in UP, nel PSDI o che vagano attuahuentc allo stato brado,. debbano preferire di perseguire malamente e in ordine sparso gli stesai fini, a~– ziché unirsi pe1· raggiungere più facilmente e rapidamente l'obiettivo comune. Il movimento soc,alista autonomo è oggi comunque una realtà, sia pure dispersa e disordi– nata; quale ragione può esserci che ad essa non sia da preferirsi una realtà unita.ria e ben ordinata.? Quanto al PSI non vi è dubbio che esso pot1·ù ridi– ventare in Italia la chiave di ,·olla e il fattore decisivo di uno schieramento capace di porta1·e la classe la,;ora– trice alla vittoria per fare di questa Repubblica clel'lco• moderata una. Repubblica laica e democratica avviata verso l'instaurazione del socialismo, solo quando l'opini.one pubblica e l'elettorato si saranno convinti che l'ascesa, il successo, la vittoria del PST non aprono lo porte all'av– vento della dittatura. cli Togliatti. Il .PSI finora non solo non ha offerto nessuna garanzia in questo senso, ma al contrario ha, a quanto pare deliberatamente, fatto tutto il possibile per convincere gli elettori del contrario; e l'elot– tot'ato lo ha meritatamente inchiodato insieme al PCI alla croce di una opposizione assolutamente sterile e priva di qualsiasi prospettiva .. Vi (} chi pensa che la fona delle cose possa bastare da, sola a raddrizzare il ]?SI e a ripo1·tado sulla via giusta attl'ave·rso una spontanea autocritica interna, rispetto alla (95) nuova repubblica quale ogni pressione esterna non potrebbe esercitare che un effetto disturbatoi·e e ritardatoro. Ma questa valuta– zione è profonda.mente el'l'ata. Nelle cii-costanze attuali il PSI sente crescere intorno a sé i consensi e sa di poter contare su un notevole aumento di voti -in occasione delle prossime consultazioni elettorali. Non è certo in una. si– tuaY.ione ·come questa che un partito può sentirsi spinto a rivedere la propria linea politica. Se nulla quindi intor– Yiene a cambiare il corso delle cose, tutto lascia preveden, che il PSI regislre1·à, sì, un sensibile aumento di voti ne.Ilo prossime elezioni, 1na qt1esto anrnento sart\ in buona parte compensato negativamente dalle ine"itabili perdito che subirà il PCI:· di èonseguonza l'estrema sinistra. in ge– nerale e i.l PSI in particol~re continueranno a girare in cerchio nel campo cli concentramento nel quale li ha· con– finati la maggioranza del(·etettorato, e ogni. prospettiva di 1·adicale rinrl.ovamento nella vita del paese s"ubirà un ultei-iore rinvio di almeno altri cinqne o sei anni. Un solo fatto può cosfringere il PSI ad nscire dal pro– prio isolamento e a rompere le pastoie dell'immobilismo al quale l'ha fino1·a condannato Ja politica. nenniana: cd 6 la pressione che possono esercitare sul PSI dall'esterno i socialisti autonomi. Questa pr·essione non può essere fatta soltanto di parole. I socialisti autonomi debboi.o unirsi e porre quindi il PSI di fronte ad una chiara alternativa: I unitii elettorale e in seguito l'uniti~ organica di tutti i so– .-,iaUsti sul piano dell'alltonomia o la certezza che nell,.. prosstmo elezioni 1l l'aggrnppamento dei socialisti autonoma sarà costretto n scenaere in lotta da solo conb-o il PSlJI < contro il PSI. Questa séconcla prospetnva. sogncra per 11 PSI l'autonrn.tico., tramonto di quella speranza di suc– cesso che arride oggi ai dirigenti nenniani. Il potenidale elettorale ~ul quale i socifl listi autonomi,· unendosi, pos– sono contare è oggi di almeno 600-700 mila voti Propr·io questo potenziale - che è nello stesso tempo una. pro– rues..<òU\ e up.a minaccia .:._ DUÒ esel'Citare un'influenza do– cisiva sul PSI e decidel'lo a muovere finalmente i prinli passi sulla via di una politica indipendente, per l'unità di tutti i socialhiti e pe1· la reale unitA della classe la– \roratrice. Avete provato a scrivere twllo tettero 22 ! Uno strumento enttrgi,:,o e vttl– ■caua od allineare le parole; • I& 1::'J.r;;}: ;~\ :a ;'.~~1;::ap=:. Avete pruva~ a 101/evor& lo·Lttuero 22?' un dito la u-otporta, ogni angolo del tavolo tt.dello eo.:ro pu6 di■cn• to,.., il ,uo, ,i tpollo con focililO do. uno tl(1t1zo ali' a/1ro, viaggio con voi. i ! Olivetti Lettera. 22 ·- -a :s • I: ·- LI.I ,-_.,.,K •. 3.l-Oat•1111,,..,._ ,-,-uo,arc..,t.11d mod,llo ll ... n,. 41.000 • ,.o.e. .. n 11 ;,1to 11u11w11i 11 ... 3.~0Q T 1 •• 0.E. ,--,1c< 1ui.tl •~•,......,...t•••inlt rho1o,otevlal11-.otlOll"ttl ,,.,...itl,n...-hlne-ullld., elotkòdomullcl • c1rtolorle ch,upo119-l•L•U•"'U Paul ttuard Poesie « Nuova collana di poeti tradotti con testo a fronte,.· pp. 555 L. 3 500 Tutte le fasi e : momenti dell'opera di l:luard, un~ delle• piU alte figure della poesia contem .. poranea. Francesco De Sanctis Manzoni «Operedi F.De Sanctis» pp. LXXV.1-366 L 18)() I saggi e le lezioni inedite di Manzoni In odi• zione integrale,

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