Nuova Repubblica - anno IV - n. 3 - 15 gennaio 1956

8 1\fike Buongiorno si prepara Il LETTERE .AL VELO DEL SILENZIO MILANO, 9 gennaio 1956 . Egregio dìrettore, . . . · . · , leggo sul n. 2 di Nuova Repubblicµ .una l~tte~a del si– . gnor. Vitilio Masiello, « No al cart~Uo ~ laico'>, pella quale · si dic~ tra l'altro che,· quando il SJlO arti~olo ~ {!na. poti- tièa intelligente·> fece sorgere nn _v.asto _qib~ttit~ ncg~~ am– . bienti di UP e del PSI, « i liberali di sinistra non inter– : Vehn"ero nella diS'cÌ1ssiOne, celi°Ò .J}erché il fatto dei rap– porti essenziali, col P_SI non_ li' interessava>. Tengo a pre– cis8.r"eche tale affel'Ìna~ion·e non. risl)Onde al vero: infatti il dibattito in questione si svolse parallelaffiente su Nuova Repubblica e su Il Nuovo Ideale, settimanale socialista di Varese. Ora io intervenni ne11a discussione con un artico]o (« Una politica chiara>) pubblicato su.Il Nttovo Ideale del 12 novembre 1955, n. 44: l'articolo però non_ fu riprodotto (almeno mi pare) .su Nuova Repubblica, ed ecco perché il Signor Masiello ne ignora l'esistenza. Certamente, io non sono rappresentativo tra i Jiberali di sinistra o radicali, non ho alcuna importanza tra essi, data la tnia gfovane età: tUttavia tenevo a precisare che non è ver::oche nessun radicale abbia partecipato al1a discussione. Il contenuto dell'articolo, poi, non sarebbe piaciuto al signor Masiello, come-· posso rendermi conto dalle tesi politi.che che so– •stiene nella sua lettera (che ha peraltro il merito di porre . re questioni in grande chiarezza, senza indulgere minima– . lllente agli equivoci) : ma questo è un fatto diverso. Lieto se vorrà rendere nota sul suo giornale questa mia precisazione. La sa.luto con molta cordialità, Mario Cattaneo E' vero quanto Mar·io Cattaneo ci scrive; ed ·e anche vero che aulle colonne del nosh'o giornale hanno scritto anche alcuni gfovani della sinisfra liberale, come FabbTi e Zenoni. Ma Maaiello 8i riferiva - com'è evidente - ol– rintervento dei più autore.voli organi di stampa che espri– mono la posizione radicale: e resta un dato di fatto che questi organi hanno steso il 1 velo del ailenzio su una di– scussione che, evidentemente, easi non ritenevano interes– sante per loro. PUNTI DI VISTA TORINO, 4 gennaio 1956 Caro direttore, l'amico Ettore Sisto, certamerite per difetto d 1 attenta lettura, è incorso in errore segnalandoti che « il settima– nale dell'USI > aveva elargito « con somma disinvoltura> ai socialisti francesi l'invito a rifiutare l'alleanza con Men– dès-France e ad apparentarsi con « i soli comunisti>. In– fatti, nell'articolo « La battaglia di Francia>, apparso sul • numero 45 di Risorgimento Socialista del 10 dicembre u. s. è detto, fra l'altro: « .. ,Nella situazione che si è creata ... i socialisti non possono cercare le lorò alleanze altrove che a sinistra, tra i comuni,sti. e i r8:dicali' mendesisti >. Il gior– nale dell'USI osservava che sarebbe stato più opportuno se ·i socialisti di Guy Mollet avessero adottato una tattica elastica negli apparentamenti, lasciando libere le federa.– zioni dei diversi dipartimenti di adottare la linea di con– dotta meglio adeguata localmente ad impedire un successo delle destre. Direi che i risultati della consultazione francese offrono qualche motivo per meditare sul significato del « consi– glio> dato dal settimanale dell'USI. Comunque, è spiace-. vole che una distratta considerazione dell'opinione dei so– cia.Usti autonomi contenuta sul settimanale romano abbia ])IRETTORE spinto_ )'amico Sisto ad accusarli di «disinvolture>, alle qi.,ali, .nella valutazione· dei (atti e delle prospettive poli– tiche, Tlon paiono consueti. Cordiali saluti, · 'P,1 ar·io Giovana Pubblicando que·stci messo a punto detl'a1!Jioo Gio– vana, dell'USI, p1·eci8iarno che la nostra posizione sulle elezioni francesi _è. stata ·de/ìmit(i con molta chiarezza dal– l! a.rt· icolo di- f0ndo di Paolo Vùtorelli, uscito nel numero precedente di N. R. ALLODOLE PROGRESSISTE COSENZA, 7 gennaio 1956 Caro direttore, non ho visto ancora. affrontato specificE_lmente sul sno gio~ale il te·ma dei nuovi programmi didattici p'e~ la scuol~ primaria: penso si tratti soltanto di un ritardo parendomi l'argomento di una qualche importanz·a. • Vorrei tuttavià sottoporre all'S:ttenziozìe dei lettori di NR (per lo meno a quelli che \ali programmi hanno per conto loro letto e meditato) Ja circolare del lflinistro della pubblica istruzione ai provveditori agli studi, nella quale si dànno alcune precisazioni in merito all'applica– zione dei programmi medesimi. Dopo aver messo in evi. <lenza l'ampia libertà didattica che i e programmi avver– titi)\ (tale è la definizione di questi nuovi programmi, non ben chiara per ·1a verità) lasciano agli insegnanti, la cir– co1are, a proposito della divisione in cicli, aflerma te– stualmente che essa «:ha un valore puramente didattico e non strutturale ~he non modifica in nessun moP,o l'or– dinamento, lasciando in vita lo scrutinio per il passaggio dalla prima alta seconda, dalla seconda al1a terza, e dalla quarta alla quinta; e gli esami alla fine della terza e della. quinta classe>. A parer mio questa circolare, apparentemente innocua, perché semplicemente esplicativa, viene a negare nella sç_– stanza quella che poteva essere considerata una delle in– novazioni più felici dei nuovi programmi, vale a dire )a di– stribuzione in cicli e non in anni scolastici l'igidi del pro– gramnìa. d'insegnamento efementa.re. Perché no.n si riesce proprio a vedere che valore «didattico> Possa avere la distinzione in cicli se si afferma perento1·iamente che essa noq. incide sulla struttura. A meno che la vera riposta intenzion·e del ministero ( non del ,ninistro) della PI non · sia proprio quella di lasciare tutto come prima e i « pro– grammi avvei·titi:, non siano altro che uno specchietto per le « allodole progressiste>. Cordialmente, Silvio P.ietra nuova repu_bblica_ ABBONAMENTI: Annuo •• Semestrale Trimestrale L. 1500 " " 800 450 ~ · (95) nuova repubblica l'l'.ALIA di PAOLO PAVOLINI e ONOSCEV~MO. Al C'àpone, Lucky Luc;ano, Archie Pantellino, pers·on,aggi di rilievo della parte pH1 triste deÌla ,noSt{a · emigrazione in nord America, tutti ragazzi di pistola fàcile, di sorriso squillante e di oc• chio gelido. In genere facevano fortuna con ]e bische, i biliardini automatici, molti delitti, un po' di politica 1ge– neralmente erano tutti amici di qualche senatore del Ne. vada) e s~prattutto con le donne, biondo platino o rossO• nero-rosso; erano canaglie, ma non si potevano dire pro• _ prio antipatici:· Lucky Luciano l'ho conosciuto personal– m;nte a Palermo nel 1951; mi oflrì un sigaro che pareva un lanciafiamme e mi .fece capire che se poteva ritornare « ~Ila _professione> mi avrebbe offerto un posto di rilievo nell'organizzazione, libero io di accettare ·o meno. Una persona alla mano: II giovanotto di cui vedete il ritratto fotografico, non è•. di queSta rftzza: nulla, nei carteJlini penali delle que– sture internazionali 'è scritto che lo riguardi e, meno che mai, che lo infami; la sua •effigie non è mai comparsa in quelle..specie di teleschermi, 'illuminati ne11e sale bni8. piene . di poliziotti che si devono imprimere bene nella memori~ l'aspetto dei vari « numero 1 > del momento, ed il suo pol– lice sinistro non è mai stato a-Uoll.dato ·sopra un tarµpone gommato intriso d'inchiostro e poi schiacciato su un foglio di carta: ruomo, Mike B~ongiorno, è incensurato. Con ciò non vogliamo dire che sia incolpevole, egli è elemento no– tevole di un'Italia che detestiamo, quell'Italia che elesse a proP1·ie g~1ide'spirituali il commediografo Guglielmo Gian– nini animatore del partito qualunquista,, il ciclista Qoppi dall'occhio simile a Un pesce, l'industriale Brusadelli ac– cusato di evasioni: fis ca.li, 1a contessa Bellentarii che sparò contro un uomo e Jò uccise, il bandito Giuliano, il sindaco di Napoli Ach.ille Lauro e il mago dell~ stessa Napoli, certo D'Angelo; le mediocri --attrfoi Gina Lol!ohrigida e Sophia Loren, dalle grazie sicuramente volgari e proba– bilmente flaccide, e infine uno. straniero, quel gl"asso Faruk che fu cacciato perfino dall'Egitto. Mol~i. di questi perso– n8ggi recitaTono una parte effimera, poi scomparvero nel– l'ombra, gli' altri· subirono la stessa sorte, ma sempre nuovi astri sono ·sorti da qi.1ell'Italia cristiana.:e-rneschina a pren– dere il posto dei negletti, già impinguati di gloi:ia e di danaro, e tutti ebbero, hanno e avrann0 fortuna: il ci– nema da basso impero, i rotocalchi, i fumetti, 1a radio-tele• · visione - vel"gogne dell'ora - hanno bisogno· di creare i prop1·i dei, cui una plebe ebete e stolta,_ unita all'aristo• crazia dell'usura e dell'evasione. fiscale plaude, come l'an• tica feccia di Roma plaudiva. nel circo ai gladiatori ch'e almeno avevano il coraggio di morire ammazza.ti. Nel– l'Italia cattolica di nome e atea. di fatto, vivente nella co– stituzione de~ocratica, seguendo il più tristo, il più mise– revole, il più basso degli ideali civili e politiri, quell'Italia che· condannò Parri e idolatrò 0,iannini, oggi è il turno di Mike Buongiorno. E' peggio del Reader' s Dige8t, peggio dei quiz, peggio della psicanalisi, forse peggio dell'allu– vione: nel tessuto dì scemenze ché evoca, nel ·gioco pro• fonda mente immorale che proclama dalla TV ( immorale non· perché gioco, ma perché degrada la cultura al rango del controfagotto) mostra il sottoiuondo dell'Italia che se– guì veramente una sola dottrilla, quella fascista e che oggi, non potendo pascersi di conquiste imperiali e di in .. çendi delle Camere del lavoro,' sconfitta, umiliata, sacro– santamente beffata, si rivolge ai più beceri piaceri del .. l'immaginazione, aspira il profumo di concorsi radiofo– nici, -come prima si esaltava alle note grottesche di «: Fac– cetta nera ». Mike · Buongiorno durerà per una breve sta– gione, poi sarà la volta di un altro, maschio o femmin~., ma sempre detestabile. Disperiamo che possa sorgere il giorno in cni queste nebbi.e mèdiocri saranno dissipate dal– l'aria che siamo costrett.i a respirare. Con(essiamo che a Mike Buongiorno, il quale portò dagli Stati Uniti il co– stume dei più triyiali scherzi radiofonici, preferiamo l'on. Vacirca, italo-siculo-socialdelnocratico, che fece il viaggio inverso, viSse a New York e campò ia vita vendendo agli emigrati del nostro meridione bottigliette d'aria nativa («attenti a tenerle ben chiuse, sennò svaporano>) e vi fece fortuna. L'ECO DELLA STAMPA { UFFICIO DI RITAGLI DA GIORNALI E RIVISTE Direttore: Umberto Frugiuele Milano, Via G. Compagnoni 28 Corrisp. Casella Postale 3549 Telegr. Ecostampa

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