Nuova Repubblica - anno IV - n. 3 - 15 gennaio 1956

(95) · nuova repubblica· (L'ex na.:ifascisl<t Schneider è staio elelto preside11te della Dieta ,rn,.rese) La dieta del fascista SETTE GIORNI .NE·L MONDO (Dis. di Gag) 5 LA TROVATA DI REYNAUD LE'rTERA DA PARIGI L A :MANOVRA di Edgar Faure è dunque fallita. EdgaJ' Faul'e, che è un uomo abile e forse non è così rea– zionario come pare, ma che è legato a ·rorze più che reazionarie, s'era proposto uno' scopo: mantenere al potere, rinforzandola, quella variopinta maggioranza - che non era nepput· sempre maggioran%:a - che s'era illustrata per il suo immobilismo, per la pl'otezione concessa ai bieti– cultori, ai fabb1·icanti d'alcool domestico, agli affaristi, p~r. la soffocazione di tanti piccoli, grandi e grandissimi scan– dali, per un mucchio di guai che hanno rovinato il pre~ stigio della Francia. Ma: la manovra è fallita. Dalle elezioni improvvii:.;ate ed imposte è venuta fuori un'Assemblea che non si sa como e se potrà funzionare. · Piene Mendès-France e il suo gi;male, 1' Exp1·ess, can– tano vittoria. Ed è certo che i radicali di Mendès hanno avuto un buon successo, specialmente a Parigi. Ma Men– dès sa bene che i suoi fedeli non sono molto numerosi nella nuova assemblea: 40 o 50. I socialisti guadagnano quasi mezzo milione di voti e perdono appena 4 seggi, invece dei 15 o 20: che si credeva. Il Fronte Repubblicano avrà dunque 160 eletti in tutto; l'assemblea nazionale francese ha (i30 deputati. E' facile fare il conto. 11 blocco governativo mette i!}~eme, tra radicali e im– pm·i >, indipendenti, residuati gollisti, « contadini > e i 70 superstiti dell'ex democrazia cristiana de,i'MRP, 210 de– putati. Allora, se Mendès vuol andare al potere, le soluzioni, apparentemente, sono due soltanto: ·o allearsi coi suoi nemici «immobilisti>, o fare il F1·ont.e Popolare con i 150 comunisti; nel qual caso av1·ebbe appena appeTla i voti nece8sa1·i, contando sull'astensione dei 55 uomini di Poujade e sull'atteggiamento incerto _dei deputati coloniali, tra i quali figurano i 30 deputati dell'Algeria non rinnovali della vecchia assemblea. Jn realtà, così come una parte delle desti·e tenta di riattii-are Mendès in un rinnovato · compromesso governativo, 1.~endès e Mollet tentano la via TRAFFICO D 'ARMI del governo di minoranza, eventualmente appoggiato ma · __ _,,n,,o!.!,n~l'!eeg,;;a!!_:t~o..;•~i;,;;co;::m::;11n::,i~s:.;ti,;..,. =:-=--====-=~~;;--;;:;:;;; . . l comun,sti, che haano guadagnato anch essi circa D TJRANTE la giornata di S. Silvestro, quando tutta l'Inghilterra si stava preparando a festeggiare nel modo più allegro e più costoso che la storia ricordi l'avvento dell'anno nuovo, la deputa.tessa laburista di uno dei collegi di Liverpool, Bessie Braddock, ricevette una tele• f0nata anonima dal suo collegio còn la quale le veniva" t1·asrnesso l'invito a l'ecarsi d'urgenza sui moli per vedere quello che succedeva . .La deputatessa si precipitò e vide su un molo centinaia di barili e di casse d'armi, di muni– zioni e di materiale radiotelegrafico. 1( breve distanza, vide pl!l'e 21 carri ferroviari che contenevano 250 tonnellate di matei-iale bellico, in attesa di essere caricati sulla nave egiziana Stella di Suez. I po1-tuali che la guidarono in questa visitina le chie– sel'O istruzioni su quello che dovevano fare, e la deputatessa li invitò ad attendere istruzioni dal loro sindacato. Poi si mise in comunicazione con la direzione del partito labu– rista, senza riuscire a trovare subito il nuovo capo del partito, µugh Gaitskell. Spirava un'aria- da lotta. della Seconda Internazionale o dei vecchi sindacati internazio• nali con.tro la guérra., da C: guerra alla guerra.>, e l'epi. sodi0 ricordava un po' la scoperta delle prirne armi fa– sciste mandate ai ribelli spagnoli nel 1936, quando gli aerei di )Iussolini precipitarono in Africa settentrionale francese. Il rinvenimento di questo materiale bellico sui moli di Liverpool era in tanto più grave in quanto era stata ap– pena rivelata la scoperta, alcuni mesi prima., di un grosso tra'ffico d'armi fra la Gran Bretagna e il Medio Oriente, pil). o meno all'epoca dell'annuncio della consegna di armi sovietiche e cecoslovacche a11'·Egitto. Attraverso una ditta b~lga gestita da un ex.autista, certo Peters, i residuati bel– lici britannici venivano avviati verso i porti di Anversa, Ghent e Zeebrugge, donde poi venivano caricati per il Me– elio Oriente, specialmente per l'Egitto. In teoria, il materiale bellico avrebbe dovuto, pt·ima di JaSciare l'Inghilterra, venire smantellato; ma in pratica i carri armati che dovevano essere trasformati in trattori giungevano in Belgio con tutte le torrette e i cannoni, pronti all'uso. Si era così appreso che da 180 a 190 carri armati di tipo < Valentine >, fabbricati prima del 1939 e l'imasti in servizio fino al 1942, erano stati venduti come rottami di ferro e che forse 400 cani armati del tipo « .Sherman >, t,i:asformah in tratt0ri di til)o « Shervick > e destinati al r1 1 apganyka,. avevano fatto la stessa fine. i Il capo dell'opposizione,• Gaitskell, chiese subito 1 udien– za, pe.i· il giorno di capo d'anno, al primo ministro Eden, il quale si affrettò, prima di riceverlo, a giustificare le spedizioni d'armi. Ma in un colloquio durato due ore Gaitskell p1·esentò Le richieste dell'opposizione e mise Sir Anthony Eden con le spalle al muro, costringendolo a promettere la pubblicazione di un libro bianco e un di– battito parlamentare per il 24 gennaio, e permettendo al– l'opinione cli sapere che la faccenda durava da parecchi· mesi ed era a conoscenza del governo, che non era riu– sèito a impedire il traffico. li nuovo leader dell'opposizione presentò a Eden un piano d'az;ione particolareggiato, elaborato dal partito la• burista, consistente in quattro· punti: I) richiesta fonnale alla Russia d. ollaborare al rnant~nimehto della pace nel Medio Orienté; 2) ristabilimento della pace fra Israele e stati arabi, sistem'ando fra l'altro i profughi arabi, attua~do un programma di aiuti economici ed eliminando le ano• malie di confine.; 3) riaffermazione della dichiarazione anglo-franco•americana del 195Q che garantiva i confini dello stato cl'Jsrnele; 4) inchiesta sl.lll'equilibrio di forze fra Egitto e Israele, equilibrio sel'iamente compromesso dai l'ecenti invii cli armi all'~gitto. Lo scandalo del'e armi ha fatto riemergere i numerosi insuccessi di Eden in questi ultimi mesi, come il fallimento della mediazione b1itannica nel Medio Oriente, l'insuc– cesso della missione Templer per attiraré la Giordania nel patto di Bagdad, l'influenza crescente dell'Unione Sovie– tica fra gli stati non aderenti al sistema di sicurezza bri– tannico del Medio Oriente. Queste tre ultime questioni sono state appunto oggetto di ampie discussioni nella recente riunione dei rappresentanti britannici nel Medio Oriente indetta dal nuovo ministro degli esteri Selwin Lloyd, in cui si è giunti alla conclusione della necessità di attuare una specie di < piano Marshall > nel Medio Oriente, il quale sia Indipendente dal patto di Bagdad, che tuttavia rischia d'inficiarne in partenza lo spirito. ' A questa situazione di crisi localizzata bisogna aggiup– gere tanto la diminuzione di prestigio di Eden dopt, la scomparsa dello « spirito di Ginevra>, del quale il vremier fu trilo dei principali artefici l'estate scorsa, quanto lo strascico lasciato in •seno al partito conservatore dell'eli– minazione, avvenuta il 20 dicembre scorso, del Cance11iere dello Scacchiere Butler, finora. considerato il « numero 2:,. del partito. Non si tratta certo ancora di una vera e propria crisi politica, dato che il partito conservatore ha conquistato pochi mesi fa uria solida maggioranza in parlamento, ma di una crisi di direzione, aggravata da una crisi finan– ziaria, in tanto più grave in quanto il paese si era ahi• tuato ad una sOlida guida conservatrice, con Sir lVinston Churchill, o a una solida guida laburista, che sembra di nuovo possibile dopo il ringiovanimento dei quadri. Ciò che ha particolarmente colpito l'opinione, anche della grande stampa conservatrice, è l'incertezza di Sir .Anthony Eden, che, accreditatosi come grande ministro degli esteri, non ha saputo conquistai-si la fiducia del paese e del suo partito come primo ministro. Giunta nel momento in cui il partito laburista sembra dì nuovo aggressivoJ nel momento in cui il nuovo leader del partito, Gaitskell, cerca di sfata.re la sua fama di uo1~0 di destra e si sforza di dar prova d'iniziativa, la crisi con– servatrice può preludere a sviluppi interessanti, dai quali potrebbero del'ivar~ elezioni anticipate. Bisogna comunque dare atto a Hugh Caitskell di avere iniziato in modo bril– lante la sua carriera cli leader del partito laburista e di leader dell'opposizione. PAOLO VITTORELLI rnezzo milione di voti, e 55 seggi per merito di Poujade, che ha impedito, con le sue liste, il funzionamento degli apparentamenti (e con un sistema elettorale più onesto dovrebbero avere da. 20 a 30 deputati di pili) restano il partito di gran lunga pili forte cle1la Francia. Le masse operaie votano compatte per il partito coniunista. Ma il partito comunista ha rnggiunto il massimo della sua fo1·za numerica; l'aumento di voti è dovuto al maggior nume1·0 d.i iscritti sulle liste eletto1·ali non ad un aumento della pel'centuale (che segna invece una lieve diminuzione). SQ– stanzia lmente, esso è rimasto allo !'stadio staliniano. Se esso continua a « porgere la mano» a destra e a. sinistra, se fa il buon figliolo con tutti, lo fa. con una totale inca– pacità di comprensione delle posizioni altrni, tale da. pro– vocare l'effetto contrario. · Infine, la nuova Assemblea co1l'lpre:nde oltre 50 ener– gumeni del moviniento Poujacle. Neskun dubbio che a breve o lunga scadenza- essi si addomesticheranno, come s'eral'\o rapidamente addomesticati i fieri antiparlamcntaristi del gollismo; nessun dubbio che alle prossime elezioni i pouja-= disti spariranno, come sono spariti quasi del tutto i 150 gollisti eletti nel 1951. Ma, nelle p1·ime sedute, questi· bottegai inferociti dalle imposte, non creeranno scandalo, non 'faranno baccano, non rovesceranno banchi e urne? 11 loro capo, Poujade, appare in p1!bblico scamiciato, in Cia– batte, col collo aperto. I deputati poujadisti andrannq alla Camera in questo costume, molto più ·incivile della camicia nera? La· vel'ità è che la Francia non $i è più 1·imessa dopo la catastl'ofe del Hl40; grande potenza coloniale, essa non s'è, an,cora decisa a 1·iconoscere· che l'éra coloniale è fini!a· Essa perde a una a una. le sue col_onie, e ne dà 13: c?lp~ un po' a tutti, ai s'uoi uomini politici e agli stranieri, a1 comunisti e all'Arnerica. li compito più urgente della nuova Assemblea è precisamente la liquidazione del!' ~l~eria: Be~e 0 male, Indocina, Tunisia, Marocco, sono hqwdah o m via di liquidazione. E' ora il turno dell'Algeria. . Questa Assemblea senza maggioJ'anza e con un dec.11110 di energumeni, in che modo risolverà il prob.lerna algerino? Con l'eleganza inglese nei confronti dell'Ind1a, o dopo una nuova gqerra catastrofica come in Indocina? Certo, le elezioni francesi mostrano le· grandi diffi~olt~ di funzionamento del sistema parlamentare, davanti ai grandi blocchi dei partiti moderni. Ma a que! sist~ma ne8- suno ha saputo proporre, in Eul'Opa, altro rimedio che la dittatma di destra o di sinistra. Paul Reynaud, l'u~mo che nel 1940 annunciò che la « via d_el ferro» era tagliata ai Te.deschi ìn Norvegia, ha avuto una nuova trovata, al– l'annuncio dell'esito delle elezioni. Egli ha detto, in t~no solénne: « Bisogna tornare al collegio uninominale». C~_oè, secondo lui come secondo molti altri, il problema consiste nel rendere inefficaci i voti che danno noia. C'è della gente, in Francia corne in. Ital.ia, c~e crede risolvere la crisi del padarnento o la situazione m gene– rale amputando i voti degli oppositori. Questa brava gente ammazza il parlamento: GIUSEPPE ANDRICl!

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