Nuova Repubblica - anno III - n. 18 - 10 luglio 1955

Bi 6 LO SCANDAI.O DELl.iEABILITAZIONIDIDATTICHÉ IL SOLITO ATTICISMO A MILANO, ALT,A CASA DELT,A CUL'1URA, era annunciato un pubblico dibattito sui problemi della scuola nell'attuale momento politico. Vi avrebbero partecipato insegnanti a.ppartenenti a diverse correnti po– litiche, cli ispirazione laica antifascista. El'a chiaro che non si sarebbe discettato sulle clivel'se ideologie, ma si sarebbe cercato il terl'eno comune su cui riunire le forze per fronteggiare nn pericolo che incombe minaccioso su tutta la tradizione scolastica ~ culturale. Non mancarono le riaffermazioni cli pl'incipio e le de– plorazioni della defezione cli questo o di quel partito pl'o- 11unciate da uomini del. partito medesimo: liberali, social– democratici, repubblicani. Essi ricordarono fatti più o meno noti, la cui graviti, era tuttavia sottolineata dal loro giu– dizio cli uomini consapevoli, respinti dalle direzioni dei loro pal'tili su posizioni cli protesta. Ma ecco che i vivaci accenti della polemica cedono il posto all'accomlo lamento. L'on. l\falagugini non è tra gli oratori ufficiali; uno cli questi lo ha notato fra i presenti e Io ha invitato a racconta1·e a viva voce i fatti cli cui è stato recentemente testimone alla Camera. L'on. Malagugini dice cbè non avrebbe p,ulato, se non ne fosse stato richiesto, tanta è la tnstezza che in,·ade ranimo suo. l\Icmbl'O della commissione parlamentare per 'la Pubblica Istrnzione, egli ave,·a illustrato il danno che sarebbe venuto alla scuola italiann, e in particolare alla scuola cli Stato, dall·approvazione doll'art. 7 del disegno di legge Segni-Vanoni-Cava n. 903, che istituisce la co- • sicldetta abilitazione didattica. Jn .vil'tl1 cli questo al'ticolo, chiunque abbia insegnato per cinque anni in una scnola sta– talè o parificata è abilitato per legge e senza esami. I boc– ciati a tutti i precedenti esarni cli abilitazione e perfino coloro che non sono stati neppme ammessi agli ·orali ve– drebbero - come è stato detto - giungere l'ora cle!Ja ri– scossa: Demagogia? No11 sappiamo. c·è .un fatto ancor più grave, che corrisponde al segreto intento cli svilil'e e degra– da re la scuola di , 'tato a vantaggio della scuola privata. Della rovina della priri,a profitterebbe infatti la seconda, spianandosi la via Rcl una « pariti,» di [atto, prima an– cora che di diritto. Nel. timore che la legge risultasse approvata in sede di commissione parlamentare, ron. l\lalagngini ne otte– neva il richiamo in aula per una piè, ampia discnssione: scttantano,·è deputati fìrmaYano la richiesta di richiamo. I L MFE HA MESSO foori legge lo Stato' nazionale. « Questo Stato - ha detto Alticro Spinelli nella sua relazione infroduttiva al congresso di Ancona - che preleva tribnti senza essere in grado di offrire dei servizi, non poggia più sul consenso dei cittadini. Esso è cli,·enuto insieme impotente e dispotico. Dobbiamo organizzare un grande movimento eUl'opeo di opposi?.io11e allo Stato na– zionale sovrano». Mentre Spinelli parlava, io mi guardavo intorno con grande inte,·esso, nella sala del Palazzo degli Anziani di Ancona dove eravamo riuniti. Non avevo preso parto al precedente congresso di Genova, poichè la minoranza della sezione di Brindisi non era riuscita, a farsi rappresentare. Jnutilmente avevamo richiamato in quella occasione, nel– l'assemblea degli iscritti, l'emendamento allo statuto che il comitato centrale si proponeva di sottopol'l'e al congresso, nell'intento di assicurare la rappresentanza delle mino– ranze. Ci fu· risposto che quell'emendamento riguardaYa le rninoranze Iutlll'e, non la n1inoranza presente, poicbè non era ancora stato tradotto in norma di legge. Ci inchi– nammo cli fronte a tanta sapienza g1uriclica. Quell'assem– blea è 1·imasta famosa negli annali della sezione brindi– sina per lo strabocchevole numero di iscritti che per la prima .volta si presentarono compatti a votare a favore della CED: io non li avevo mai visti, si sono ben guar– dati dal 1-ia.pparire o sono sicuro di rincoi;,trarli solo il giomo del giudizio, nella valle di Giosafatte dorn essi sie– deranno alla destra dell'Altissimo, in compagnia dell'ono– revole Pella, clell'on. 'l'ogni e dell'on. Covelli. Ma torniamo al congresso di Ancona. Io vedevo nella sala molti visi nuovi: una classe politica quasi intera– mente rinnovata, rispetto a .quella che io conoscevo. Il problema politico del congresso era appunto questo: come avrebbero reagito i delegati alla nuova linea che Spinelli Yoniva illustrando dalla tt'ibuna? Come avrebbero accolto il passaggio del MFE all'opposizione, il progrnmma di una lotta. serrata contro il baluardo dello Stato nazionale, or– mai restaurato in tutti i suoi 01eccanisn1i? ----:r;; la p,:ima volta, infatti, il l\lFE appariva aboon– clonato a se stesso, alle sue sole forze. Neppw·e 1111 sotto– segretario mostrò la sua faccia nella sala delle riunioni e l'i'lcontinenza verbale di cui i ministri in altre occasioni avevano dato prova fu risparmiata, pe1· la prima volta, al congresso. E' noto infatti c11e gli uomini politici' inve– stono la loro eloquenza nei movimenti o partiti cbe assi– curano una ·1arga 1·imunerazione elettorale, come gli indu– striali investono il loro denaro nelle imprese che garanti– scono larghi profitti. Tutti co1oro che intendono mettere a frutto il proprio capitale, politico o finanzia,·io, sanno or– mai dunque che il l\U'E costituisce una speculazione sba– gliata, e che co1Jviene preferire magari ]e cartelle del de– bito pubblico, il PLI o i buoni fruttiferi postali. Ho atteso per due giorni pazientemente la risposta Lunedì 13 giugno il· disegno di legge giungeva di– nanzi alla Camera e snbito ne veniva richiesta l'approva– zione a scrutinio segreto. Poichè tutti come avvertiva il l:'residente, erano d'accordo, la richiesta. era accolta. II misfatto era consumato: tutti - compresi. i depu– tati dei partiti di sinistra che avevano firmato la richiesta in aula - erano d'accordo! Quel giorno !'on. Malagugini era a Milano, per gli obblighi del suo ufficio cli preside del Jineo «Manzoni» e nessun deputato levò la sua voce contro la insolita e irriverente procedt11'a del richiamo della legge in aula nell'assenza. del deputato proponente, né con– tro la proposta di approvazione a scrntinio segreto, né - ciò che più conta - contro il merito dell'art. 7 del di- segno di legge. . Con più cli 300 voti favorevoli e 17 contrari la legge era approvata a scrntinio segreto, secondo il desiderio della democrazia cristiana. Nessuna discussione che mettesse in •chiaro la portata della legge e permettesse di comprendere il signifìcato de.i singoli articoli; nessuna dichiarazione di voto che sollevasse un'eco nella vita del paese; nessun pericolo cli lasciars.i convincere dalle ragioni dell'avver– sario, nessun dialogo salutare: l'avversario si è trasfor– mato in un complice e un patto diabolico ha distrutto, nel momento stesso in cui è stato strntto, la funzione del parlamento e il significato della democ1·azia. Il Malagugini è deputato del PSI. Le sue parole erano venate cli pl'Ofonda tristezza. Disse che egli aveva protestato, in sede di lettura elci processo verbale, alla Camera e che av1·ebbe rivolto un appello al Presidente della Repubblica, adclitnl\do l'incostituzionalità della leggé. La legge tomerà intanto al Senllto. La tristezza del– t:on. l\falagugini, che è anche la nosh'a, potrebb'essere atte– nuata da un emendamento riparatore per opera dell'altro ramo ciel parlamento. Ma su quali elementi cli previsione ragionevole può poggiare la nostra speranza, ·se ancora una volta i partiti cli sinistra mercanteggeranno in segreto la pubblicità cli un dibattito per non si sa qua-li calcoli di opportunità politica, per non si sa quali ipotetici compensi? Nulla hanno insegnato le vicende della politica scolastica in paesi meno direttamente soggetti aUa Chiesa, come la Francia e il Belgio? · Il partito di maggioranza ha già pronte àltre leggi per attuare il suo piano di sgretolamento della scuola cli Stato e cli pieno e assoluto dominio della Chiesa nella vita pub- )>s, 'RICORSO ALL'UTOPIA del congresso al discorso di Spinelli. Posso dire in buona coscienza che tale risposta non è venuta: una risposta - dico - che fosse consapevolmente posi ti va o consapevol– mente negativa. Si è avuto solo un passivo ralliement al nuovo corso (corno è. stato ufficialmente chiamato), del tipo cli quello con cui gli italiani sogliono accogliere i decreti prefettizi o ministeriali. Perchè, dello due runa: o il nuovo co1·so è destinato a rimanere sulla carta e a diYenire oggetto. cli semplici 111anifestazioni verbali; e in tal caso, a. stroncare l'azione futura del l\IFE basterà il rifiuto degli uscieri cli ammette– re alla, presenza dei prefetti e dei ministri le delegazioni incaricate di esprimerne i voti o le rimostranze. Opptue dovr,, ti-aclUl'si in un concreto e vigoroso sforzo politico: e il congresso di Ancona non ha mostrato minimamente di avere coscienza delle condizioni reali in cui questo si compirebbe; non si è neppme chiesto se la natura delle forze che costituiscono il MFE sia tale da consentire il passaggio all'opposizione. Pe1· la politica condotta negli ultimi anni e che culmi– nò nella campagna per la CED e nell'appoggio offerto alla legge elettorale maggioritaria, il MFE aveva finito, infatti, con l'assumere la funzione di fian~heggiamento non cli questo o quel governo particolarn su questioni dete,·minate, ma cli tutto un indirizzo di politica interria che contraddiceva sempre più apertamente le esigenze concrete di un'espansione democratica e federalistica: chiu– dendo gli occhi su questo contrasto fondamentale, il MFE a,·eva finito col collaborare alla restaurazione cli quelle strntture burocrnticho e corporative, conti·o cui dice~a di volere combattere, fìno alle soglie• del colpo cli Stato. :Nel paese classico della riserva mentale e dello sdoppia– mento di coscienza, era così accaduto che i partiti gover– nati,·i assumessero• per sè tutti i modesti vantaggi {pre– senti) ciel sottogovemo nazionale, affidando al MFE. il compito di magnificare i grandi benefici (futuri) della federa,ione europea. Il MFE godette della protezione dei questori e le petizioni federalistiche raccolsero le firme elci ministri e dei consiglieri di prefettLU'a. • In questa atmosfera, cli idillio, il MFE, col suo radi– cale programma di trasformazione contro tutti i privilegi sotto tutte le forme, cominc10 a tirarsi dietro la gente più strapa cli questo mondo. Nel Mezzogiorno i notabili nuova repubblica blica e privata dei cittadini: la scuola confessionale, favorita e sussidiata dallo Stato, è il più cicmo e silenzioso strn– mento cli clericalizzazione ciel paese. L'apertura a sinistra non può .prescindere dai punti cardinali dell'orizzonte politico. Spostarsi ,silenziosamente e segretamente a destra per ottenere che si faccia l'aper– tura a sinistra non è un calcolo vantaggioso, pe,chè certe «posizioni» storiche, raggiunte con la fatica dei secoli in un paese dove siede il papato, non possono essere lasciate e poi riprese, come se si trattasse di un giuoco. E non basta neppme la dialettica storica a farci cre– dere che si t1:atti cli un giuoco. La dialettica è infatti un modo di pensare la storia, non è un. modo di farla. LUIGI RODELLI A commento <li c1ucsto arti colo, ritcniruno utile far seguire qui il te~to della dichi:H\H7.ionc cmc~sn sullo stcs!<iO argomento dal comitato <lirctth·o mihwcse di Unit:'l Popolare. Il Comitato direttivo m!anese di Unità Popolal'e, riu– nitosi il 27 giugno 1955, delibera all'unanimità di inviare tina raccomandazione alla direzione del Movimento, pe,·ohé nei rapporti e nelle eventuali trattative con i partiti poU– tici, e in particolare con il PSl, ponga all'01·dine del giorno il problema della vubblica istn,zione e deplori il ricorso al oompl'omesso e alla tattica delle sterili concessioni in tale campo. Una 7n-ova di questi metodi si è avuta nella ,·ecente votazione a scn,tinio segreto ( 13 giugno) alla Ca– mera, sulla· legge per la cosiddett(, abilitazione didattica,· che ap,·e la strnda al completo sfacelo della scuola di stato e al trionfo del cle,·icalismo scolc,stico. Il PSI non ha opposto nessuna pl'egiudiziale allo scl'utinio seg,·eto · e nessuna dichiamzione di voto contrnl'ia alla legge, e ne ha quindi favorito l'apv·rovazione. Il vartito di maggiomnza prepam altre leggi sulla scuola, di carattere così g·ravemente eversivo nella tmdi– zione nazionale, ohe nessuna considerazione di opportu– nità contingente vuò oonsiglia,·e di lasciar passare senza ,·esistenza o senza addivenire ad un se,,io tentativo di ac– cordo su una base comune. Urge intanto richiamare l'at– tenzione delle Came1'e sulla gmvissima violazione dell'art. S della Costituzione da varte del decreto ministeriale ~ui nuovi programmi delle scuole elementari, col quale si im– pone a tutti gli altinni il quotidiano compimento .di un atto di culto cattolico, quale è la preghiern da 1·ecitare in classe all'inizio delle lezioni, .:on accompagnamento di canto o rnus·ica sacra. Spetta al Movimento di UP, nell'acqi<iescenza degli altri ·partiti, il compito di fa,· pesa,·e, nell'ambito delle sue possibiliti, di azione o di mediazione politica, la necessità inderogabile di non compromettere le possibilità di miglio– •·a.mento economico e di progresso sociale dei lavora.tori con il preventivo assoggettamento della vita intellettuale della nazione, e quindi dei lavorntori stessi, al totalitarismo clericale. lo guardavano con simpatia: non ci ca.pivano gran che, ma doveva essere una cosa lecita se gli uomini del go– vemo e la mdio ne parlavano ogni momonto. Oltre tutto, il MFE dava a molti la piacevole sensazione che, brigan– do e intrallazzanclo nei partiti politici, essi servissero an– che la causa della civiltà e del progresso. Con questa gente non è possibile faré l'opposizione, non dico allo Stato nazionale sovrano, ma neppure al provveditore agli studi di Ancona o al direttore dell'uffi– cio del registro di Agrigento. Si tratta dello stesso settore , politico che è stato travolto nella crisi dei partiti di terza forza: e non si pretenderà di far leva proprio sulla classe dirigente democristiana, da cui è venuta la spinta più forte verso la restaurazione delle vecchio strutture statali. Al nuovo èorso proclamato nel congresso di Ancona man- ca ogni rapporto concreto con la situazione politica inter– na, e non si può fare a meno, quindi, di rilevarne l'astrat– tezza. Esso è il frutto dell'iniziativa illuminata cli pochi dirigenti, i quali, di fronte al fallimento completo della politica del vecchio co1·so, hanno an·ertito l'lllgenza cli richiamarsi alla fo,·za del'utopia, per salvare le ragioni di vita del !\IFE. · Rimane il fatto che, rovesciando il vecchio inclirizzo, i dirigenti federalisti hanno reso possibile la ripresa di un dialogo, che gli ultimi avvenimenti avevano brusca– mente interrotto. Malgrado gli ostacoli e le clifficÒltà d'ogni genere, che io non ho mancato di mettere in luce, credo che sia dovere cli Unità Popolare contribuire a un chiari– mento nece sario per· la sopmvvirnnza della democrazia italiana e della democrazia europea. MOTORI POMPE VENTILATORI GIUSEPPE PATRONO

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