Nuova Repubblica - anno III - n. 18 - 10 luglio 1955

nuova repubblica 5 SErrrvEGIORNI NEL MONDO I CHIARIFICAZIONE V I E' U~.J PROBLEMA che pii, d'ogni altro paralizza i rapporti fra DC e PSI e che rafforza le esitazioni di molti ambienti e in particolare degli ambienti cattolici italiani a irnpegn~i per la via dell'aperti.u·a a sinistra: è quello della politica estera dell'Italia. Si teme che l'appoggio del PSI sia fonte di un ·capovolgimento del– la nostra politica estera e delle nostre alleanze ed è si– gnificativo che perfino la socialdemocrazia tedesca, della quale il PSI ha avallato molte delle posizioni internazio– naU. abbia lanciato un 1non1to a stare in guardia. La mancanza di ogni discussione. aperta su questo problema fra DC e PSI ba consentito d'altra parte a tutti gli avversari. dell'apertma a sinistra, dai conservatoi·i che difendono i loro privilegi a.i socialdemocratici che difen– dono interes~i cli bottega, di alimentare e gonfiare questo timore, cbe l'equivoco non giova certo a eliminare. E' vero che il PSI ha compiuto un serio sforzo a 'l'o– rino per offrire chiarimenti. in merito alle conseguenze in– ternazionali. dell'accettazione del suo appoggio interno alla DC: ma alcuni chiarimenti non sono ancora una chiarificazione. ·È' anche vero che gli esponenti democristiani che sembrnno dimostrare qualche interesse per un· appoggio di– retto o indiretto del PSI - e ve ne sono sia fra i capi del gruppo di Iniziativa, ·sia fra quelli del gruppo di Con– centrazione -' non hanno eccessi va premura di sollecitare il PSI a passare dai chiarimenti alla chiarificazione. Forse temono di dimostrare troppo apertamente il loro interesse per il PSI impegnando con esso un dialogo proprio sul terreno più scabroso, dove entrambe le parti ·sarebbero chiamate a uscire dal facile conformismo nel quale si sono adeguate; forse vogliono conservarsi il PSI come ca,rta di riserva, giuòcando contemporaneamènte la carta monarco– fascista, quella delle « mezze ali» e magari anche quella quadripartita e tripartita. Il problema centrale della crisi politica italiana è quel– lo clelhmn1obilismò interno, che •si deve pur finire per· superare in senso riformatore o conservatore: ma· per su– perai-lo seriamente e con continuità in senso riformatore, con l'appoggio cle.l PSI, bisogna tuttavia elitninare il prin– cipale ostacolo alls1 collaborazione fra il PSI e la DC e gli altri partiti democratici, che è. costituito precisamente dal timore _che l'appoggio parlamentare socialista finisca per tradursi· in nn'avventura internazionale. · · Se si teme tanto in campo democì-istiano, cli -premere concretamente sul PSI 'perché chiarisca le sue posizioni in– ternazionali, è forse perché. non si ha più un saldo terreno su .cui poggiare i piedi in politica estera, dopo il franamen– to del terreno mai·cio della CED; e se non si ·insiste troppo, in campo socialista, per afirettare i tempi di questa indi– Sl)Qnsabilè chiarificazione, è forse· perché, nonostante il vuoto democristiano in questo settore, non si ha ancora tutta la forza o l'autonomia necessarie pei· proporre un ter1'eno comune sul qua.le sia possibile l'intesa. · Mancando questa chiarificazione in politica estera, ossia rnggiungendo o non raggiungendo un'intesa. col PSI solo sul piano inte,·no, sia la collaborazione che l'opposi– zione continl)el'ebbei·o a fondarsi sull'equivoco, perché sem– bl'erebbe che la collaborazione sia possibile anche senza chiarire le istanze internazionali - ciò- che a brevissima scaclenz· faTebbe il giuoco degli avversari dell'apertura a siuistra - o che sia impossibile. l" causa di ista:nze inter– IHt1/.ionali che non si è a,vuto il ço1·aggio di precisa~·e. T n ·entrambi i c~si, ·ma ..soprattutto .nel primo, all'im– mobilismo in politica interna si sostituirebbe un immobi– lisino ancor più grave cli quello dei governi precedenti in politica estera, che finirebbe fatalmente per avere riper– cussioni interne, tanto più serie in quanto il governo _fini– rebbe. per cercare voti a destra per :mantenere la politica estera tradizionale di acquiescenza e il PSI finirebbe per 1·.icaclere·nella comune opposizione con i comunisti, sul tene.no dove più ·dovrnbbe distinguersene, per mancanza di un' alternativa intei-nazionale . veramente diversa da qnella comunista e eia q!àella atlantica oltranzista. Sperando di Tiusci,·e a bloccare la CED, il PSI non aveva celato un certo favore per l'esperimento Pellà nel 1%3; ma si ebbe la politica estera più nazionalista che l'Halia abbia n~ai conosciuto in que;to dopoguerra ed an– che il PSI non p9tè ·mai dare i prnpri voti a Pella,. nono– stante egli fosse l'affòssatore del quadripartito. Oggi, l'ac– cantonamento di una aperta discussione cli politica estera fini,·ebbe col fa1·ci trovare da.vanti al fatto compiuto di una legge capestro sngl'jn,vestin1enti stranieri, di un,a serie di concessioni petrolifere inevocabili per tutta ,un3c genera– zione e di una. pericolosa impl·epl)raz.ione davanti agli. sviluppi della situazione interna~io.nale derivanti dai rap– porti fra -i. Grandi, dall'ingresso cielia Germania nell'agone delle gi-andi potenze e da una 1-ip;-esa europGistica fatta senza i federalisti o contro i federalisti. Scelba non è caduto sulla poÙtica estera; cogliamo dunque al volo· l'occasione di procecle,·e alla chiarificazione a lredd,o, in q_uesto campo peima di essere costrl}tti.a pro- cedervi a caldo. cJ PAOLO VITTORELLI (111.ohilterra e Russia cercano falicosamenle un accorcln sulla l'i.1111iflcaziooe della Gen11a11ia) Alta ortopedia (Dis. di Dit10 lloschi) LE'fTBRA DA LONDRA SOCIALISMO 1955 di CARLO I L DOCKER CHE LISCIAVA Ia busta paga, ieri sera, stringendo gli occhi per vedere meglio la cifra com– plessiva - 50 sterline in 12 settimane; di cui 5 in sciopero, d'accordo - appa/·tiene a.Ila classe operaia? In Inghilterra addirittura si va statuendo cbe una classe lavoratrice non esiste più. Lo ha detto Lord J ustice Denniug, legit~·à.ndo sulla pretesa di una tale a 1·imanere· alloggiata nella caBa di un trnst che nacque, cinquant'anni or sono, per migliora.re le abitazioni dei lavorato1·i, della ·wo1·king class. «Adesso» dice il giudice « codesta esp1·es– sione non ha più senso. Mi dicono che certi dockers gua– dagna.no fino a 20 sterline la. settimana ... ». In realtà non sembra, a parlare con i diretti interessa– ti, che le paghe vadano oltre 9-10 sterline settimanali a Londra - è il 90% del lavoro è piece-work, a cottimo; che a Liverpool e a Manchester si guadagni di più - ti– correndo al. lavoro notturno. E poi il .danaro non è tutto, non è l'unico elemento determinante dell'esistenza, o me– no, di una classe sociale. A vedere le loro case, a seguire la loro vita, viene riconfermato che i portnali non sof– frono di una loro particolare « nevrnsi » ( come ha scritto l'Economist recensendo un libro, importante d'altronde, sulle condizioni del lavoro e delle relazioni industriali nel porto di Manchester) bensì di quella che attanaglia tL1tto il proletariato in una società capitalista. O a.Imeno, in Inghilterra, tuttora capitalista. Dove i giudici - come puntualizzava ~•1·iviine il. 24 giugno - guadagna.no 153 sterline 16 scellini 11 danari pei· setti– mana e se la sentono tuttavia di. arbitra.re la disputa tra Iocomen e Transport Comrnission statuendo aumenti di 2-3 scellinì settimanali. ·Diventa difficile, a questo punto, sbarazzarsi clèi-dockers considerandoli dei selvaggi, dei se– gregati: Lln nucleo cli 30.000 a Londra, 20.000 a Liver– pool e così via sino a formare circa 90.000 lavora.tori tra Inghilterra e Scozia, che bisognerebbe trattare come ingllaribilrnente a-sociali. Ohi non si «aggiusta» alla so– cietà conie è, costlli - -lo· scrivono persino i liberali solitamente così aperti e progressivi in questo paese - è schizofrenico. I fili cli qDesta agitazione che c!L1ra da settimane e che; adesso lo riconoscono tutti, sta causando all'econo– n1ia inglese danni ben più gravi di quelli, così spettaco– lari, dello sciopet·o nelle ferrovie, sono a vero dire vaga– mente e Yariamente intrecciati. C'è di mezzo la struttura quasi leDdale, e assai corporativa, delle chiamate al lavoro ogni mattinà (li battono su una sp·ana, e vuol dire che entl'i in una o 111ell'altra gang) ; il flettersi o l'estendersi delle i-ichieste di lavo1·0 (e quando. anivano molte navi si può discutere con i pad,·oni, altrimenti- è impossibile); la polemica contro l'over-tiine, il lavOl'o straordinario (che qua, come in Italia, i di1·igenU sindacali «grossi» non conducono affatto - alle origini della lotta tra National Ainalgainated Stevedores ctnd Dockers' Union e Transpo1·t and General Worl.:e1·sUnion c'è proprio questo elemento); la presenza in un lavo1·0 contemporaneamente così indi– viduale e collettivo, prnprio di individualità preminenti sul « posto di lavoro» che scoloriscono la normale predomi– nanza dei. funzionari sindacali; e poi lotte tra l'Unione piccola ,(la Stevedo.res) e la grande, inlramettenze politi- DOGLIO· che e confessionali (si Ya dai cattolici ligi di è:l~sg~·w, al cattolico ex compagno di strada comunista attualmente segretario degli stevodorns; .dai t;.ozschisti del disciolto Partito Comunista Rivoluzionario, ai Comunisti ufficiali che - forse avendo conquistato passo a passo parecclii posti minori nella 'l'. & G. - sono violentemente contrni-i allo sciopero attuale) ... Ma soprattutto c'è una « condizio– ne operaia» evidente e pre~isa: che esiste anche se, lo dicon tutti, oramai in Inghilterra non ci sof\o che classi medie. Probabilmente è qu~sta «presenza.» che gilistifica le posizi.oni talvolta cl'aspet_to' ridicolmente arretrato («la– tino», dicono qui) cui indulgono i laburisti dell'ala sini– stra. Anche se a un certo punto si trnt°<i cli non capire più nulla con queste distinzioni «partitiche». La brutta figura di Eden q1iando ha citato a sproposito l'articolo di Arthnr Lewis ,1 policy /or Labo"r, finì con Pevita.1·0 le discussioni, gli approfondimenti diretti, .l'esame spas– sionato di quanto il professor Lewis indicàva: che i tre mezzi fondamentali del laburismo da quando è nato, cioè sistema fiscale, controlli economici, e nazionalizzazioni, oramai sono stati adope1·ati quant'era possibile e che 0CC0.ITetrovare nuovi sistemi per giungere « alla societù sen:;;a classi ... cui aspira un rnovin1ento anarchico, fon– damentalmente anti-g)vernamontale e per la libertà del– l'individuo, come è il nostro». Ma, ecco, il. Lewis sottoli– neava poj che, stranamente, codeste necessi.tii sono· av– vertite da quella che si suole considerare la «destra» del partito laburista, e avversa.te dalla sinistra o · dagli in– tellettuali. E' difficile scegliere, anche per il più distaccato de– gli osservatori. Cbe Ga.itskel si'a un asso dell'economia lo ha dimostrato il recente dibattito tr-a lui e' Butler (che si rifugia sérnpre più in affermazioni fideistiche sul fu– turo dell'espansione eCOJJ.Omicainglese), ma nello stesso tempo si ·vorrebbe più. comprensione pe,· le necessità ope– raie, 1neno concordanza con le assunzioni dei leaders tradeunionisti che sono arrivati al punto - allorchè i ma– rittimi in sciopero "n-ofjicial della Cunard Line, e di eti, giovane, si son visti chiamare sotto le a.rmi - di trova l'e tutto •ciò logico e perfettamente fair-pla.y (lo stesso Sir Monckton, ministro ciel lavoeo, si è riparato dietro le decisioni, legali ma forse affrettate, di altri corpi mini– steriali). Che i bevanisti partecipino maggiormente a.I len– to prender coscienza dei lavoratori, è certo: ma quanto li intralcia l'jntransigenza, antoritaria, il n1itQ - a un certo pnn'to - del là pianifìcazione dall'alto! Per loro fortuna i laburisti non sono al GoYerno. Posso– no a poc~ a poco chia.rire i fini, che col trascorrere degli a·nni si sono forse appannati, e n1utare i n1ezzi. - Non è tanto questione di avere p°iù agenti elettorali pagati me– glio (e Gaitskell dà troppa in1portama a. queste. cose), o di rendere più efficiente il Gabinetto-ombra· (per quanto Crossman compia osservazioni felici al pl'Oposito, nell'ul– timo .N. 8. & N.) ... non è tanto problema della macchina, dell'apparato, del rafforzamento di un « Governo di ricam– bio», quanto di ripensare il soci4Jismo nel HJ55: e di sta– re accanto alla classe ]a,voratrice senza farne una casta determinata economicamente.

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