Nuova Repubblica - anno III - n. 18 - 10 luglio 1955

nuova ' r Comitato dirett., TRISTANO CODIGNOLA ( dirétt. resp. ), PIERO CALEFFI, Pi,>.OLOVITTORELLI. Segret. di red.: GIUSEPPE FAVATI. Direzione e redaz.: Firenze, Piazza della Libertà 15, tel. 50-998. Amministraz.: Firenze, Piazza Indipendenza 29, tel. 483-207/8. Autorizz. del Tribunale di Firenze, n. 678 del 30 dicembre 1952. Printed in ltaly. St. Tip. de «La Nazione», Firenze. Via Ricasoli 8. 66 • ANNO III • N. 18 TRIPARTITO ALLA ROVESCIA e REDJAl\1O FO 'SE CflfARO a tutti, e non soltanto a noi, il senso politico della crisi apel'ta dalla caduta di Scelba: che era crisi di una formula generale, di uno schieramento di pa1·titi, non più in grado di mette~e in atto con la neccssa"ria continuità e fermezza un pro: grnmma di goYemo. T,a formula· della « solidarietà demo– cratica» o è superata .(in quanto non esiste oggi una si– tuazione interna o internazionale che costl'inga tutti, i buoni democratici a far fronte ad un pericolo totalitario grave ed imminente) o è insensata (poiché il modo cli es– sern solidali dei democratici nella democrazia non è quello di stare tutti insieme a governare, rendendo impossibile un chiaro indirizzo di governo, ma quello di dividersi al governo e all'opposizione, pe1· far procedere avanti, da di- · versi punti di vista e con diverse funzioni, la cosa comune). Se quella foxnrnla era ed è superata e insieme in– sensata, la crisi del gabinetto Scelba voleva appunto in– dicare che altra formula era da ricercare, la quale con– sentisse una politica uniYoca; e poiché il maggior partito, quello democ1·istiano, erà o resta orientato ve1·sò una pro- spelli,·a cli riforme, una politica dì centro-sinistra. - Era possibile, per questa politica, avere il PSI al go– verno'! cd era possibile fa1·la insienre coi liberali'! Nessnna delle due cose, allo stato degli atti, si presentava possi– bile. l\Ia era possibile, ed estremamente importante, nna attesa neutrale e benevola del PSI, sènza che questo ri– chiedesse alcuna particolare concessione sul terreno della politica internazionale né, tanto meno, su quello della de– mocrazia; e questa condizione si sareb_be potuta realizzare riconoscendo che non si poteva èontemporaneamente -te– nere il. partito liberale _al governo. Si dice. in Toscana _che non si pl1Ò avere, allo stesso tempo, « la botte piena e la moglie briaca»: e il motto s'attaglia al caso nostro. Perché il partito liberale, qualunque cosa dica e fac– cia, non può onestamente volere una politica cli centro– sinisti-a, cioè una politica ancorché moderata di riforme. E nbn può volerla « per la contraddj:,ion che noi con– sente:,,_ Nonostante le illusioni, già ·denunciate, della sini– stra liberale, ii" PLI è ogg i, preci samente, il partito degli industriali e .degli ag1·a1·i italia.ni (che si chiamino o no liberali, è solo questione cli terminologia). Da che mondo · i, mondo, non si può chiedere a industriali ed agr,iri che, col 101·0 consenso, si nwtta mano a rifo,me che sono pro– pr.iamente dirette a ridurre il loro pÒterP. Se il PLI, nelle mani cli Malagodi, dichiara tuttaYia di es. ere pronto a que~te riforme, ciò va interpretato in questo preciso si– gnificato: la Confindustri1t 1·itiene utile che i liberali stiano al gov~rno per edtare rhe quelle riforme si facciano. Questa era la situazione del governo Scelba: su qnesta questione è caduto. E. questa resta la posizione del go– verno Segni: su questa -posizione, µresto o tardi, cadrà. Ciò non vuol clire cho i due governi siano identici: vuol dire soltanto che non è stato affrontato il problema cli fondo, e che la DC preferisce rinviarlo ad un rnornento ch'essa giudichi più conveniente. Il goyerno Segni non è il go,·erno Scelba pe'r alcune ragioni essenziali: che Segni non è Scelba, no~ è l'uomo rozzo e faziÒso del « cultu– rame »; che al Ministero dell'Interno va un democri– stiano, non sappiamo se migliore· o peggiol'e del suo pre– decesso•·~, ma comunque diverso da lui (il che è mo.Jto); cbe l' fstrnzione passa in mano ad un laico (cosa della quale altamente ci compiacciamo, nella s1{eranza che l'ono– revole Rossi ~ia cosciente di qnello che ci si attende da lui, _ e dolio. sfono e clell"energia cbe gli saranno necessari). Questi sono gli /fspetti positivi. Quelli negativi: il riti1·0 cli Tremelloni, che significa la definitiva caduta del suo tentativo cli l'ilorma; l'inflazione di minisled pnra1,iente politici senza. portafoglio; il riaffe1·mato andazzo dell'in– competenza, che è una delle più gravi ta1·e della democra– zia italiana. Snl piano piL, propriamente politico, due osservazioni restano da fare: che Segni ha realizzato la concentrazione al governo delle correnti democristiane, garantendosi dai franchi tiratori, ma anche rendendo pilt difficile e lontana la chiadficazione interna della DC; e che il partito liberale • lCll Un numero L. 40. Estero L. 50. Un numero arretrato L. 50. e Nuova Repubblica » è settimanale politico e di cultura. Esce le Abbonamenti: annuo per Italia e Francia L. 1500, sem. L. 800, domenica. Manoscritti, fotografie e disegni,. anche se non pubbfi.. trim. L. 450. Estero: L. 2000, 1100, ·600, Sostenitore L. 10.000. cati, non si restituiscono. Diritti riservati per tutti i paesi. Ogni · CIC post. 5/6261, cla Nuova Italia•, Firenze. Gli abbonamenti de- riproduzione, anche ·parziale, senza la citazione della fonte è vi~ corrono dall'inizio del me$e. Per pubblicità rivolgersi all'Ammi~ tata. Il periodico viene inviato gratuitamente in saggio a chiunque nistrazione. Tariffa : l. 15.000 per inserzioni di mm. 7_0..;.p_e_r_c_o_lo_n_n_a_. __ _ n_~_f_a_c_ci_a_ri_ch_i_e_st_a_. S.;..p e d_iz_io_n_e_l n_._a_b_b_o_n_a_m_e_n_to.....:.p_o_s_ta_le_G_r_u.:..p I. ESCE LA DOMENICA 10 LUGLIO 1955 • L. 40 Un po' di distensione! (Dis. di Dino Boschi) si è Jargam~nte ripagS:to della promga di alcuni anni nella disdetta dei contratti agt'al'i, con l'eliminazione della giu– sta causa, l'accantonamento dello sganciamento IRI dalla Confinclustl'ia, la vittoria della tesi liberista (cioè mono– .polista) nella questione pet.-olifera, la mano libera all'in– terno delle industrie. L'onorevole Malagocli è uomo di banca, sa tratta,·e gli affari: e del resto ha un buon ufficio legale a disposizione, quello della Confindustria, cli cui sanno qualcosa i dirigenti della CGIL. Egli è riuscito pre– cisamente a· quello cui doveva riuscire: un tripat'tito, coi Ji!:.e1·ali e senza repubblicani, da cui è sbarcato Tremel- · loni, che è garantito clall'nnità dei dérnocristiani, e eh~ ha . dato in partenza partita vinta alla Confindustria, per il piatto cli lenticchie costituito dalla prornga · dei contratti agrari. Continuando di questo passo, l'on. Malagocli può giustamente aspirare alla Presidenza del Consiglio! Invece del tripartito senza i libe.rali, su un programma cli go– verno che potesse consentu-e l'appoggio o l'astensione dei socialisti, ci viene dunque servito un tripartito in mano ai libe1·ali, coi repubblicani fuori del governo, ed i socia– listi all'opposizione. Un tripartito rove~ciato. A questo punto, ci sia lecito. di dare un consiglio al PSI. L'apertura a sinist,·a sta bene: ma non deve signifi– care la rinuncia alle profonde ragioni cli lotta dei socia– listi contro la struttura esistente. Qerte gravi debolezze (come quella relativa 11lla questione delle abilitazioni di– dattiche), che il PSI ha dimostrato in questi ultimi tempi, non avvicinano, allontanano la possibilità dell'incoptro. E' necessario, al contrario, che il PSI cerchi di sviluppare sqmpre più i temi di una prnp,-ia politi_ca, che metta in rilievo nel paese una sua posizione· ben chiara rispetto a tutte le altre parti: e discuta qliesti temi con i gruppi mi– noritari che. tentano cli stabilire col PSI una comune piat– taforma, senza sfuggire alle grandi questioni tnltora irri– solte. Come già cliceyamo altra volta, perché il dialogo fra DC e PSI riesca fruttuoso, il PSI non dovrà presentarsi nella veste del parente povero a chiedere qualcosa e a ri-· nnnciare ad una parte della tradizione socialista; dovrà al contrario sviluppare con la massinia energia i propri ·temi,, e vede,·e fino a che pnnto il suo «socialismo» sia com– p11-tibile col concet.to cli «socialismo» e di clemoci-uzia di altri gruppi laici. Q uesto chiarimento, che non è tattico . n1a di fondo, deve precedere, non seguìre, l'incontro coi cattolici. Se i socialisti di o~i, tendenza e i democratici . avanzati 1·iescono ad un reale, profondo,- definitivo chia– rimento reciproco, allora l'incontro coi cattolici si farà: P1a si fa,·à su po~izion.i di forza. TRISTANO CODIGNOLA SOCIALISTl APERUG P ER LA PRIMA VOLTA, un convegno nazionale dd . giovani del PSI (Pemgia 30 giugno-3 luglio 1955) ha avnto, se non proprio una larga e originalo « rli– men. ione» politica, certo la cap·acità di suscitare echi sor– prendenti, e simpatie inaspettate, e speranze non fugate neppnre dalla conclusione, un po' scialba, dei suoi lavoi·i. Per la.prima volta. Infatti nel settore dei giovani so– cialisti si ripercosse, all'indomani del 18 aprile, la depres– sione cli tutto il partito, duramente sconfitto per la inconsulta politica bloccarcla. li convegno cli Mantova, te– nutosi Yer ·o la fine del '48, fu una piccola· e rn,1linco11ica assise.- I giovani si andavano orientanc!Ò verso lo schicrn– mento socialclemocratico (o anco.-a verso quello cornunisl,,) donde 1·imbalzavano, a palle temihilmente infuocate, le ac– cuse di tradimento della buona cal1sa. Anche il convegno, quarto della serie, clell'apl"Ìle 1050 (Modena), se· potè mgi- ,. stral'e, nel complesso, il sui)eramento del punto piè, basso cli depressione, si svolse tuttavia sotto il segno cli tina cruda polemica, impartita dagli anziani e carattel"izzata dalla acquisizione, « definitiva » si disse, della critica leni- nista alla socialdemocrazia internazionale. · Un pugno cli giovani h1.1nno lavorato con tenacia, in questi ultimi anni, alla riorganizzazione delle file del 010- vimento. Dal convegno di Firenze del djcen1hr<' 1952 a oggi un lungo tratto è stato coperto sulla ,·ia della orga– nizzazione di massa dei giovani del PSI. Infine la situa-zione obiettiva _che suggerisco come. in– dilazionabile il « dialogo con i cattolici», e, in qnesta ~i– tuazione, la linea uscita dal Congresso di Torino e ·il «battesimo:,, delle elezioni siciliane, da nna parte, i fer– menti sempre più note-.,oli nel mondo giovanile cattolico, dall'altra, hanno rovesciato sui giovani socialisti del PSI grosse responsabilità politiche, temi di larga e finora in- sospettata calibratul'a. · . Molto, f<;>rse troppo per le loro energie attnali. E" tut- · tavia a Perngia sono anelati con orgoglioso entusiasmo, e_ nel corso del raduno, senza dubbio imponente, hanno cer– cato di non deludei-e l'attesa del partito e !'atte a delle al– tre correnti politicl;ie, in uno sfor--.i:o dignitoso, since1·0, ani– mato da una talora commovente buona volontà. L'ex-se– gretario del M.Q., ora alla direzione centrale del PSI. Dario Valori, ha svolto una critica serrata alla piattezza, al grigiore, all'isolamento degli anni trascorsi, spiegando con,<-

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