Nuova Repubblica - anno III - n. 18 - 10 luglio 1955

B 8 Giro d'Italia.: bagarre finale (Dis. di Dino Boschi) LETTERE A L. .D l R E -TT O R E -Strumenti legali MILANO, luglio Caro direttore, nel Convegno Nazionale' per la. Libertà nelle _Fab-. briche, tenutosi a fyiilano nei giorni 29-30 giugno, sono state denunciate sopraffazioni e cliscriminazio':i nell'interno delle fabbriche, è stata preannunciata « una forte linea cli resistenza permanente » in tutto il Paese e sono stati chiamati a. collaborarvi tutti i democratici. Non è stato eletto ·con la chiarezza necessaria: a chi risale la responsabilità dell'origine dei soprusi•; con quali mezzi e a quali scadenze si. intende realizza1·e il pi.ano di agi_tazioni; •Se CISL e UIL sono i « democratici» a cui estendere l'appello -per ui:i'operante unità di azione. Il Convegno offriva alla CGIL una buona occasione per un primo spregiudièato esame degli errori e delle in– sufficienze dei suoi quadri direttivi; esame che da mesi, dalla debacle FIAT, i lavoratori invano attendono. In un solo inte.rvento (Lama, del Sindacato Chimici), e di sfug-. gita, si ·è accennato a possibili « difetti» nell'opera dei dirigenti. Non si è detto quali, ed è proseguita la mo– notona. denuncia di sopraffazioni e illegalità ai danni della classe ape.raia, o quanto' meno di quella parte di essa che milita nelle file della CGIL. Illegalità: e quando mai? ha controbattuto la Confindustria, in una nota riportata ~sui suoi organi ufficiali: 24 Ore e Il Sole, dimostrando ·dt essersi attenuta scrupolosamente, negli 8000 e più li– cenziamenti denunciati da Di Vittorio come soprusi, agli accordi 21 aprile 1956 e 18 ottobre 1950 per i .licenzia– menti individuali e Mllettivi, e all'accòrdo 8 maggio 1953, sul funzionamento delle Commissioni Interne. • Sono «soprusi» i licenziamenti o atti «legali»? l membri delle Commissioni I,nterne, repentinamente estro– m~ssi, hanno il diritto di chiedere· a Di Vittorio e a Santi se gli accordi sottoscritti dagli stessi e presentati come una «dùra sconfitta della tracotanza padronale» sono o non sono grandi vittorie. Chi ha d&to in mano agli indu– striali gli stmmenti legali per le loro ritorsioni? Di Vittorio, nel corso del suo discorso-fiume, du!'ato ben cen.totrenta minuti, ha letto alcuni articoli di rego– lamenti interni vigenti in fabbriche italiane. Siamo d'ac– cordo con lui che sono un documento vergognoso di men– talità poliziesca. l\fa perchè non si è usata la delicata arma dello sciopero per l'abolizione di.questi regolamenti, invece di minacciarla ed usarla senza discernimento in proteste politiche di p·arte, ad es.. contr'o il gen'erale Ridgway? Si dànno due ipotesi: nel sottoscrivere acco1°di svantaggiosi per la. classe nperaia' che, ad es., con l'ultimo accordo in vigore non può minimamente interferire nella siesura dei 1·egolamenti interni di fabbrica, i dirjgenti d?lla CGIL sapevano qi.tello che facevano,· l'hanno dovuto . fare per cause,· di forza maggiore, e a.llora non· è lecito sbandierare questi accordi come. vjttor.ie per le quali esi– gere la riconoscenza degli _iscritti,; o- non sapevano quello d,é facevano e . allora, se. si ·sono fatti raggirare dagli uffici legali della Confindustria,. decenza vorrebbe che de– clini{,t-il loro n;andato a -~~-v_o.r~ )di: g~nte pi~ ~reparata .. Accade in vece che le defenestrazioni. siano decretate dal– l'alto e che si sostitui~ca alla FIOM il sindacalista Ro– Yecla col non-sindacalista Novella. Santi, nel suo discorso di chiusurn, preannunciando i] piano di resistenza perma.nente, ha precisato che per intanto occorre denunciare senza stancarsi i soprusi. Ma v·è stato chi, pur fra. il dire e il non dire, atteggiamento connotativo di quasi tutti gli interventi, Trn ammonito che « le azioni di denuncia inesorabile degli ~b11si » (Santi) servono solo se inquadrate in un piano organico di difesa e di a.tt ~cco. La lotta non nasce da sé, né può svilupparsi finché. la base operai_a non viene interrogata, seguìta, e 'ascoltata quando sindaca l'op!)rato dei dirigenti: né in– fine ha. possibilità alcuna di successo, oggi, senza la col- laborazione dei due sindacati minoritari. I L'atteggiamento da tenersi verso la. CISL e Ja UIL o è stato tenuto nell'ombra o si è profilato confraddito– riamente. L'on. Ra.pelli della CISL, scrive Fidia Sassano sull'Avanti!, ha onorato della sua presenza il Convegno. Ma I~ ironie o' le accuse allora che a.lcuni d~i d~legati più schietti non hanno . risparmiato verso gli « strumenti della politica padronale»? Di Vittorio dà lettura di un dignitoso documento firmato da lavoratori cislini wntro la Direzione della Montecatini di Ferrara, approvandone l'indipendenza di giudizio. Nel pòmeriggio viene fatta sa– lire sul podio l'operaia Zan solo perchè dica; « Sono sta.ta isc,itta. fino ad oggi alla CISL, ma ho sbagliato» e chieda l'iscrizione alla grnnde .CGIL. Con una politica di silenzi, di sottintesi, di contrad– dizioni, qualsiasi organizzazione è conda.11nata all'irninobi– [jsmo e al fatale regresso, mentre si sosi,ingono lentamente i due sindacati minoritari che difettano di quadri e di r.cieguata preparazione ideologica. sulle posizioni padronali. Non a caso i muri dei fabbricali vicini all'Umanitaria, sede della. .Conferenza, erano tappezzati da manifesti- di Pace e Libertà. e Il Fronte del Lavoro, maliziosamente accostati e alternati a quelli della CISL. Unità Popolare, non coinvolta nelle responsabilità che pesano sui quadri direttivi della CGIL, deve e -può dire una. sua parola, con indipendenza di giudiziò. Cordialmente,. Giorgio Galli G'uido :l'assinMi e nuova repubblica -PAESE CHE VAI Meno burocrazia U ."A. DELLE PREOCCUPAZÌONJ: dei candidati ai concorsi d'insegnamento è· rappresentata dalla necos– sità di approntare i « docnmenti di rito», nascita, cit,– tadinanza, diritti politici, ecc. !Ifa con il ministero Ermini testé defunto (la gloria resterà e con essa le disposizioni che gliel'hanno acquistata) i candidati sono stati allegge– riti di i.m peso, co~e dire di un d.ocnmento. Infatti, tanto per i concorsi. magistrali quanto per l'assegnazione di incarichi e supplenze, non viene più 1-ichiesto il cei:– tificato attestante la buona. condotta mm·ale e civ.ile il cui rilascio compete per legge al sindaco; tale requisito, avvertono i bandi di concorso e le cil'colari rn.inistcriali, sarà « cicce,·tatò d'vfficio dai P,· ovveditora.ti agli Stt1di, i qua.li p·rovvederanno a chiedere le oi,portune informazioni ai Sindaci e alle autorità- di Pubblica Sicurezw ». E' nn bello sg1·avio di la.Yofo~ n'o?, pe1-:. le arnn1ini– strazioni comunali, dal momP1ìto che le autdi:ità è:li P. S. pot,·ljnllO sempre, e r1tilrnente, sq:stit11il·e il sindaco. (Y-è da. ran11naricarsi che· -i· Con-1t.ini clèbbano ancoTa 'rilasciare, ii" c~l'tificato dei ·.di1•Ùti p~litici. · Si- provveda, dunque, con lo stesso spirito rinnovatore, magari da parte dell'on. Co– nella, ministro ,senza po\·tafogli per ·Ja riforma. ammini– strativa (.att(ìnzione: il s~nù, non inga.nni: quanti dei no-· stri mÙioni l'on.' Gònella ha generosa;nente profLiso per la riforma della seno la? per la consulta didattica-' per ,. a.rnn1ucchiar polYere sni volnn1i dei nuovi prÒgi-arnrr1i?f. Il Papato d! Spa-dolini N ELLA TRAGEDIA a1:gentina, come in quelle del- (( l'Unghe!'ia o della Jugoslavia, il cnol'e.dei liberali è col Papa. La tradizione dei dem·ocra.tici laici è a fa– vore' della libel'tà della Chiesa, sacra co.me tutte le lib.ertà. E chi legga la notizia del patetico incontro •fra il Pon- - tefice e i due vescovi rif\1giati a Roma, mons. Tato e– mons. Pablo Novoa., non pot,·à pensa.re senza un mo– mento di commozione al vecchio Pontefice, piegato nel corpo ma ancora vivo. n'ello spirito, cui è toccato in sorte di vedere la persecuzione di tanti milioni cli cattolici, l'amputazione di tante province, la desolazione cli tante contrade. ·Al Papa, che salì alla cattedra di Pietro cln- • rante I~ persecuzioni del ,-azzismo, al Papa che vide gli' orrori della guerl'a e le aberrazioni dei totalitarismi, al Papa -che dové assistere ai martiri della. Chiesa del- si– lenzio e oggi pel'fin~ alle « jacqueries » anticlel'icali del Sud-America, gua.l'dano tutti coloro che credono nei valori della libertà e che semp,·e denunciarono i pe1,icoli di una alleanza fra la Chiesa e le dittature» (Giovanni Spaèloli,ni: Il dramma argentino, Il Resto dèl Gai-lino, 18 giugno 1955). Si poteva in qualche misura spera.re . che passando da interessi storiografìci a interessi giomalistici :- egli è Ol'a diretto!'e del Resto del Qarlino - Giovaimi Spadolini migliorasse· decisamente la sua qualità di piatto eppur consumato e malizioso -accordatore. La realtà ha. superato le speranze. Lo Spadolini si è trasformato da accol'datore in nrnsicante tutto fare, che passa· dal bombardino alla viola d'amore, dal tl'ombone a.I corno inglese, dai timpani al liuto o al clavicembalo « ben temperato ». Monarchia e . . igiene L "ARISTOCRATICO VERO ... era lui, Vittorio Ema- (( nuele II, con le- sue scarpe cli vacchetta, col suo sciabolane, con Je sue taccagnerie di 1nontana.ro, con la sua « be1la Rosina», e anche, sissignore, con la sua «ignoranza». Dicono che si lavasse poco. E ci credo, pe1·ché infatti conqoistò un Regno. ] Re che si lava.no molto sono quelli che ii' Regno lo perdono» (Indro Montanelli, Il Cor– riere della sera, 14 giugno 1955). Olivetti Letter.a 22 In auto e in treno in aereo e in .albergo · sulle ginocchia, sul tavolo d'un bar, esatta e ·leggera scriverà la vostra corrisponde-1'),za. gli appunti di viaggio ·i· ricordi delle vacanze.

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