Nuova Repubblica - anno III - n. 10 - 15 maggio 1955

nuo-M r.epubbli-ca SETTE GIOHNINEL MONOO J ..'. i .. ,, I M OLTO SPE::iSO I GIOCATORI cl'azza1-clo' che per- . clono molto (o che vinco_no molto) non riescono a· decidersi ad abbandonare il tappeto ve,·cle perchè sperano cli riprendersi almeno una parte della perdita (o di accrescel'e ancora. la vincita). E' un po' l'impressione che desta talvolta la cliplo– n1azia an1e1·icana quando rinvia a più tardi la resa dei conti con l'Unione Sovietica e la riunione attorno a nn ta– volo da conferenza dei- quattro « grandi » nella spernnza di ,·iuscire così ad aumentare la potenza materiale dell'Oc– cidente in Europa e a clin1inuire lo svantaggio delle posi– zioni occidentali nel Sud-Est asiatico. E' vero che, nei prin1i a.nni dopo la gue1Ta, il disa1·n10 degli Stati Uniti e clelÌa G,·an Bretagna e la riduzione degli sforzi diplomatici occidentali in Europa permisero a.lla R11i;:-::ia, che rim.ase annata corne duJ'ante la gt1erra e che svolse un'intensa attivi ti,· politica e diplomatica in Europa orientale e in Asia, cli dar vita ad un blocco politico-mili– tarn in corso d'espansione che solo il monopolio atomico americano frenò fino al J 949. Ma è anche vero che da allora la situazione è cambiata e che il pauroso squilibrio cli forze, davanti al quale l'Occidente si trovò all'inizio del la guerra fredda, si è traiuuta.to in una situazione che almeno da un paio d'anni consente l'apertura cli trattative pM la distensione su un piede cli parità tra i due blocchi. r-1e riunioni di Parigi saranno servite a.gli an1ericani, i il 11ali del resto cominciano a· rendersene conto da soli per la pressione della loro opinione interna, che non tutti gli europei ·sono disposti a continuare a lungo questo gioco e che presto o tardi si dovrà sostituire alla corsa al riarmo di ciascuno dei due blocchi un tentativo cli disarmo con– cordato. Per questo motivo il ritorno alla sovranità della Ger– mania occidentale e la costituzione formale dell'UEO non hanno riempito cli giubilo l'opinione cli occidente. Il riarmo di una Germa.nia occidentale formalmente indipendente non risolve infatti i problemi di fondo dell'equilibrio euro– peo e nemmeno quelli clell'unitìt tedesca. Su questa via, si può forse tentare cli impedire al blocco dell'Est, che in 1·isposta.. alla formazione clell'UEO assume ora anch'esso una maggiore comp!\ttezza formale, di costituire una mi– naccia militare alla sicurezza delle nazioni occidentali, ma non si sopprimono certo le cause profonde d'insicurezza dùll'Europa, che -risalgono tutte alla pace mancata del 1945 e alla permanenza della situa;,ione armistiziale. Anche la cliplomar,ia. americana è ora costretta ad am– i11ettere che il caso cieli'Austria costituisce un elemento cli riprova cli un nuovo 01-ientamento, che non può essere t,.ascurato e che esercita un fascino non indifferente sugli europei in generale e sni tedeschi in particolare. In Austria, infatti, si è tentato cli sostituire alla politica cli vigilanza 1nilitare e di ·l'Ìanuo, che n1anteneva il paese diviso e occu– pato, un modus vivendi distensivo frn i due blocchi che impone alle fo1·ze strnniere cli riti,·arsi e all'Austria· cli ri- 1nane1·e neutrale. Quale differenza fra l'Austria e la Germania, anche se l'i,11portanza politica e militare dei due paesi non i, para– go:rnbile ! In Austria, dove le forze milita,·i cloi due bloc! clii si riti1·ano e il paese proclama la sua neutralità, si ha l'indipendenza nell'unità. In Germania, dove le [orze mìli– ta,·i dei due blocchi si assestano sulla linea cli clemarca– ;.,,ione delle l'ispettive zone d'oècupazione e dove ognuna delle _due Germanio accetta cli far parte cli uno dei due blocchi, si hanno due stati tedeschi che ritrovano I'« indi– pendenza» solo nella divisione pèrmanente. E non si .elica che è solo questione di politica interna poichè alla testa del· govel'no austriaco come cli quello te– desco pèciclehtale si.anno nomini di stato cattolici: mentre in Austria., però, nna coalizione cli cattolici e socia.listi ha mggiunto l'indipendenza nell'unità e nella neutralità, in Germania occiclent.ale una coali;,ione cli cattolici e .forze cli destra, con i socia.listi all'opposizione, ha raggiunto l'in– dipendenza nella divisione ciel paese e nell'integrazione in i:·10 elci due blocchi. La neutralizzazione clell'Aust,·ia scopre oggi i nostri co11fini orientali così imprudentemente esposti dalla diplo- 1.naziu. degasperiana. negli .anni passati, e i1nporrà fra poco anche a noi cli scegliere"fra la politica estera cattolica di Adenauer, fin qui seguìta dalla nostra democrazia cristiana, e la politica estera cattolico-socialista cli Raab. I nostri impegni non ci consen,tono senza dnbbio cli scegliere tlJla noutralità di tipo austriaco, ma nèn ci costringono neppnre a scegliere un oltranzis1no di tipo adenaueriano. · Alla scelta fra le due possibili politiche dell'Occidente - continuazione del. ria.rn10 preconizzata dagli an1el'icani o accordo sul disarmo preconizzato dagli anglo-francesi - siamo ormai direttamente interessati anche noi dopo le neutralizzazione dell'Aust1·ia. La prin1a alternativa c'impor– rebbe infatti prnsto o tardi di chiedere a.gli americani cli venire a difendere con noi i nostri confini orientali e cli l'imanere a Livorno, anche se quella base non serve più a difendere le vie cli comunicazione con l'Austria·; la se– conda ci permetterebbe forse invece cli non aggravare i -nostri vincoli e le nostrn se1'-vitù militari. Inversamente è anche vero che_ chieclencloi agir america.ni di non anclarSène via da Livorno è dì costituire nuove basi sul ·confine italo-austriaco si sceglfo implicitamente la politica;• riàiini- sta anzichè quella disfènsivà. · · ~ t .,. '-:"' .• "e- 4 '.; -•.... ,.,,,. PAOLO VITTORELLI . , ,,;,J'@il_t,;,k· . '•••, • ,,'. '.~\ù~z I': La finalissima (l)ca «P1wch») LETTEHADA PABIGI FAUST ringiovanito Q DESTO congresso straordinario del Partito Radicale, conosciuto come il partito ciel.le « vecchie barbe», è stato veramente straordina,·io in tutti i significati del– la parola. P1·ima cli tutto i radicali si sono dimostrati d'una vivacità - e vorrei dire anche vitalità - sorprendente; fra i più dinamici non erano soltanto gli elementi giovani, ma anche le sunnominate vecchie ba1·be, per cui si videro gli ifeniot e i Dalaclier ottuagenari agitarsi e fu lminarn. Si è perfino sparso del sangue, e questo basti per dare un'idea delle passioni scatenate. S'è trattato cli sangue cli naso, in seguito a qualche cazzotto, ma per un pa1-tito cli persone serie, _che comprende un presidente del consiglio in carica e. una dozzina di presidenti del consiglio in a.~pettativa, un partito cli cui quasi tutti gli esponenti sono stati ministri, l'avvenin1ento è verarnente sensa½ionale. Diciamo la verità. Mentre il Partito Comunista sta,af-. floscia nclosi ',tssenclosi trasformato in una setta cli fan a ti ci attacca.ti a 'quaÌche dogma, incurante dei bisogni cli queila classe cli cui continua a dirsi il difensore; mentre il Partito Socialista si.svuota d'idee, di principii e di segua.ci (se non ha indietreggiato ancora alle ele;,ioni cantonali lo dove al fatto che certi operai già comunisti gli hanno dato il voto, simili all'infermo che si volta nel suo letto non sapendo più su quale fianco posarsi);. mentre il Movimento Repubb.li– cano Popolare rientra a I?0C0.a. poco nelle file di quella destra da. cui i brevi entuÌliasmi cli qualche elemento mo– mentaneamente eccitato dall'aria della· Resisten7,a e cleHa Liberazione l'aveva fatto uscire, il Partito Radicale si pone improvvisa.mente al centro della politicU: francese. E' necessario pre.cisare: è ancora una volta ~1cndès~ F,·ance che ha saputo compiere questo miracolo del Faust ringiovanito. rviendès-France no:r;i aveva anco1·a con sé ~1na .organizzazione politica. I tentativi cli Cl'earne una ex-novo avevano dimostrato come il compito fosse cliffìcil~. Pren– dendo in mano il Partito Radicale, sbarazzandone .la dire– zione dalle forze affaristicbo e autenticamente reazionarie facenti capo a Martinaucl-Déplat, Menclès-France ha oggi· a sua disposizione un'organizzaz~one politica •di pl'in10 ordine. Ma, in pratica, a che cosa conclnnà q11e~">tsua spet– tacolosa. vittoria in seno a.I pa,·t.ito? Può darsi con– duca anche a una scissione del Partito Radicale, perchè i Ma.rtinancl-Déplat hanno troppi interes,<;i in gioco per ab– ba.nclona.rn la partita. Ma essa condurrà anche a una ntiova situazione politica mentre le elezioni generali si avvicinano (e forse saranno a.nt.icjpate). Quel colpo cl'audacia per cui Mendès-l<'rancè, un anno· fa, · aveva portato lo scompiglio al parlamento e reso inevitabile il suo governo, ora, col Partito Radicale saldamente in mano, Menclès-France lo i·ipeterà nel paese. Comunisti e socialisti, nelle prossime elezioni, checchè dica.no e facciano, saranno 'un po_' le 1no– sche- cocchie1·e. - sia pure mosche dello proporzioni e.ti nn bue· e cli nn vitello ... - ·della situa;,ione che Mendòs-Frnnce avrà croata. · · Nella morta gora in cui la vita politica francese· era caduta dopo la fine del primo govemo cli Mendès-Prance, i risultati del. congresso radicale ba.nno riportato la for>1a cli un tonente. Tutto lascia spera.rn che questa. [orza non si esauril'à prima d'aver raggiunto la loco delle elezioni. E, a proposito, che ne è cli Eclga.r Faure, p,·esidente « radicale» ciel consiglio, attualmente in carica.? . Esso ha governato finora col classico sistema del .colpo al cerchio e del colpo alla botte, senza grande infami& e senza troppa lode. Ha governato abilmente, nel ~olo modo possibile nell'attuale equilibrio delle foi·ze al parlan:lento. In certo senso sarebbe augmabile che Eclgar Faure clùrasse fino alle prossime elezioni; \)Ila cl'isi che riportasse oggi Mendès-France af potere, con il parlamento attuàle, sa– i·ebbe dannosa, in quanto rischierebbe cli diminuirlo; obbli– gandolo cli nuovo à' pericòlosé èonces~ioni e ·teàtennmncnti. GIUSEPPE ANDRICII IU BILANCIO DI BtJTLER I L Dl L..\NClO DI UNO STATO non è soltanto una decis~one fi:: ;ca.le, _rna.è. un atto che rive_ste un~ partico– lare 11nporta.nza politica come espress10ne eh un pro– gratnrna di governo. Questa affennaz.ione è vera pel' ogn_i bilancio ed in special modo per quello presentato alla C,i– mèra dei Comuni a poco più cli un mese cli distanza dalle elezioni politiche nel tenitorio della Gran Bretagna. Bisogna riconoscere che il Cancelliere dello Scacchie,·e Butler, ha avuto la fortuna dalla sua nel presentare il bi– lancio, percbè è inneg,ibile che la Gran Brntagna ha, in que– sto periodo cli tempo, una buona ripresa econ<fu1ica. L'JEco– nomic Survey, relazione sùlle condizioni economiche p11b– bl icata dal governo inglese, n1ostra un n1iglioran1ento ge– nerale clell'eco110111i.a rispetto all'anno precedente: aumento ciel 7 1/2% delle entrate e delle rendite, aumento ciel 5% degli investimenti, ciel G 1/2% della prodtrnione nazion,ile, anmento genemle delle impo,-tazioni ccl esportazioni, ul– teriore notevole riduzione della disoccupaz.ione, per l'in1- piego cli 351.000 nuove unità. Tuttavia ciò non è dovuto all'ingegno cli Bulle,·, cbe, illustrando il suo bilancio, ha ce,·cato cli prende1·e su cli sè il merito cli questa situazione, ma è piuttosto da mettere in relazione con le muta.te con– dizioni economiche nel mondo e col [atto che, proprio negli ultimi tempi, l'economia britannica mostra più visibili i frntti dello sfo1·zo cli ripresa dai danni /nflitti dalla guerra. L'aumento clolle entrate, delle rendite, dei consumi e, natnralmente, delle t..asse relative a queste voci, ha fatto amuire nelle casse dello Stato una maggior quantità di denaro, e quindi ora possibile prevecle1·c già da molto tempo che vi sarebbe stato un avanzo a disposizione del Can– celliere. [I surplus infatti ammonta a 2_82nùlioni di ster– line. Questa somma è stata, da Butler, divisa in due: una parte è stata tenuta in riserva per coprire spese eccezionali ed improvvise non prevedibili, l'altra, opportunamente ado– perata, serve inYece per alleggel'iro il peso della fiscalità. Infatti l'imposta sul reddito appare ridotta cli· 6 ponnies (4.3,5 lire) per sterlina, ed il minimo del reddito imponi– bile viene lievemente aumentato. Nel suo insieme, il bi– lancio mostra la fiducia cli Butlor nella stabilità e pro– sperità economica della Gran Bretagna rispetto all'ulti– mo rendiconto presentato; i cambiamenti, pur non essendo molti, sono tuttavia tali da giustificare, a ragion veduta., l'ottimismo del Cancelliere. Dal punto cli vista politico, il bilancio rappresenta una buona carta per i conservatori: di1ninnisce le tasse, aun1en– ta la percentuale dei. non tassabili, vien presentato in un momento in cui è quasi scomparsa la disoccupazione con eleva;,ione generale delle condizioni economiche, e si può capire come i laburisti - il cui partito attraversa una. fase delicata - . non abbiano trovato serie critiche da op– porre e non abbia.no neppme bene articolato queHe · già esposte alla Camera dei Comuni. Nel suo insieme. politico od econom~co;. il bilancio è buono per quasi tutte le opinioni. La stampa general– mente l'approva., anche la rivista di sinistra '1.'he New State.,,nan and Nations; il J?vnancial '1.'irnes scrive che « è difficile t,·ovaro dei buchi in questo bilancio», e l'Econo,ni.,t fa un moclc,·ato- commento all'_opera di Butler. 71,1' A LA PRINCIPALE CRITICA. che .si ·può m110vere a lf..L que:sto bilancio è sul modo in cui la ridi1zione delle tasse è stata concepita ed applicata, poichè il meno ab– biente non ne ricava alcun beneficio, Ò al mass•imo un be– neficio assai trascul'abìlo, ed il ricco, invece, ne riceverà un gra:i,ioso dono. Il governo non ha riflettuto abbastanza nel mettere più clena,·o nelle mani cli larghe categorie cli consu1natoti, avvicinando Cosl il pericolo ·d'inflazione. Se di tale pericolo esso non sente riè la vi~inanza ~è la vastità, è logico pensare A.he avrebbe ·potuto diminuire la pressio– ne fìscale in tnouo da agovol_àro i rncno abbienti, cioè ridur– te la tassazione su detérr.ninati generi di · consur.no per a.iu• tare indirettamente quest'ultima categoria cli cittadini, ed inoltre avrebbe potuto trovam il i:noclo cli sollevare le difficoltà in cui si clibatto·no lo inclustl'ie tessili, ove c'è maggiore clisoc,cupazione. L'alleggei·imento della ÌIÌ1posta cli· coi1sumo sui tessili, l'unica tra le tante che Butler abbia ridotto, è stato assai piccolo e nòn destinato ad avere le auspicate ripercussioni su! mcl'Cato: Alle cùtiche dei laburisti e degli inclipcnclcnti, i quali affe,·mano che la riduzione farà poco pèr il povero e non abbastanza per il ricco e le grandi industrie, Butler ribat– te sorridendo che non sono .cPitiche gravi ·per nn bilancio, precisando che era sua· intenzione incoraggiare l'iniziativa p,·ivata e smentendo che le grandi industrie siano « le 11- glie protette.», perchè agevolando loro si aiuta la massa del popolo britannico. A· pa.rte quest,i polemica si può osservare che, pro– ponendosi il bilancio in un momento felice per l'economia britannica, esso non sarà tuttavia capace cli indebo– lire l'opposizione. Ad esempio si poteva ridurre la grave tassa sulla. birra, bevanda· nazionale, e_portare così in ogni casa: inglese, soprattutto cjel.la classe operaia, la generosità del Cancelliere; si poteva lasciare una riserva meno co– spicua nelle ca,sse cieli.o Stato e ridurre ulteriormente de– terminate imposte. In realtà quindi il bilancio, se ha raf– forzato i conservatori ed i loro simpatizzanti, non cleter– rnine1,à, rpalgraclo. la favorevole occasione,, considerevoli ,spostame11ti nella massa dei laburisti a favore ciel partitn .attualm~nte a.l governo. IIULDA BRAWER LIBERANOME

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