Nuova Repubblica - anno III - n. 5 - 10 marzo 1955

6 GRUPPI a l lavoro DIREZIONR * L'Esecutivo Nazionale si e nu– nito venerdì 4 marzo per discutere il problema delle elezioni regionali in Sicilia. lIa riferito sull'esito della sua missione in Sicilia il compagno Piccardi, che per COnto della Dire– zione si è recato sul luogo, per l'esa– me della situazione, insieme col com– pagno Finocchiaro', Sulla questione sarà prossimamente convocato il Co– mitato Centrale del Movimento. * Il numero telefonico della Sede .. dell'Esecutivo Nazionale è 479-166. .... Al Convegno per la lotta contro i monopoli, che si terrà a Roma il 12-13 marzo p. V' J Piccardi riferirà sul tema: «Cii strumenti di dire– zione economica » ed Ascarelli su: « Disciplina delle società per azioni c lotta antimonopolistica » . ROMA Si è costituito un Comitato Prov– visorio di U. P., con il compito di coordinare le iniziative già esistenti e di organizzare a breve scadenza ~'A~e~blea generale di tutti gli IscnttI. . La sede del Comitato Provvisorio è in Via del Bpccaccio 25. MILANO *. La ~iunt.a provvisoria del Grup– po glOvande di U.P., che preparerà il lavoro organizzativo, è composta dai compagni P. Bartellini, L. Beltrami, G. Beltrami, P. Bmetti, G. C. Bu– zio, P. Calzini, G. Cassola, C. Colom– bi, Mario e Marco Consales, G. Gandio!, E. Gonella, G. Merzagora, A. Nen, C. Pensa, S. Scalabrini, S. Spazzani, M. Vegetti. ,* In occasione di un suo recente passaggio da Milano, Codignola ha tenuto in s'ede una relazione sulle prospettive politiche del Movimento. Alla vivace discussione hanno par– tecipato CalefE, Rodelli, Camera Morganti, Paci, Consales, Merzago~ ra ecc. * La Segreteria milanese sta di– sponendo un efficace lavoro di coor– dinamento politico-organizzativo in tutta la Regione. PADOVA A~ Circol.o di Cultura Popolare Damlo DolcI ha parlato su « Miseria c banditismo in Sicilia ». t seguito un animato dibattito. MurOVA Sabato 26, Codignola (accompa– gnato, per conto della Segreteria regionale lombarda, dal compagno Veneziani) ha riunito i compagni di Mantova per unò scambio di idee sulla situazione locale. La sera delJo stesso giorno, egli ha parlato davanti ad un folto pubblico su « La fun– zione politica di U.P. ». AI vivace dibattito che ne è seguito, hanno partecipato i liberali di sinistrilt Alessio e La Rocca, il socialdemo– cratico Rossi, e il segretario del PSI Colombo. CREMONA. Domenica 27 C.odignola ha riuni– to un gruppo di compagni di Crc– mona, per esaminare la situazione locale del Movimento. E stato nomi– nato un comitato provvisorio d'ini– ziativa, nelle persone dci compagni Per~igotti, Fresco, Mainardi, MafTez– ZOOl, Montegrosso e Mondoni. Nel pomeriggio dello stesso gior– no, ha avuto luogo analoga riunione a CREMA. Il gruppo fa capo ad un. comitat~ provvisorio composto dal compagOi Crotti, Ganini e Croci. SONDRIO I nostri compagni, unitamente <Id altri gruppi di socialisti indipenden. ti, hanno dato vita ad un «Comi– tato di Intesa del1a Sinistra demo· cratica » il quale si propone di colIe- gare organicamente quanti, soprat– lutto fra i giovani, intendal.o svolge– re una politica di opposizione demo– cratica in Sondrio e provincia. Del Comitato [anno parte: Della Briotta, Giugoi, Leoni, Pedrazzoli, Paolini. Fra breve sarà aperta una sede. Per il momento rivolgersi a: Paolini Cesare, Via del Grosso 4. BItlNDISI Leopoldo Piccareli parlerà domeni– ca 20 marzo a Brindisi, sul tema: 4: 11 prefetto nella vita politica c am– ministrativa del paese ». TRIESTE Promossa da un Comitato citta– dino, formato dai rappresentanti del Tribunalo universitario e delle sezio– ni giovanili del Partito Comunista, di Unità Popolare, del Partito So– cialista Italiano e del Partito Socia– lista della Venezia Giulia, ha avuto luogo a Trieste la commemorazione di Eugenio Curicl, triestino, meda– glia d'oro della Resistenza. Giovedl, 24 febbraio, davanti al cippo che lo ricorda, ha parlato, a nome di tutti i giovani antifascisti, lo studente Paolo Vascon, dci nostro movimento, ricordando brevemente l'eroica figura del Curiel e l'impegno di tutti i giovani di continuare la lotta contro il fascismo. Domenica 27 febbraio, nel massimo teatro cit– tadino, il Politeama Rossetti, gre– mito in ogni ordine di posti, ha avuto luogo una nuova solenne commemo– razione : hanno parlato il tribuno del– l'Università, Lo Martire, il quale ha letto tra l'altro le adesioni di Fer– ruccio Parri, di Leopoldo Piccardi, di Nino e Diego Valeri c, dopo bre– vi parolc di Enrico Berlinguer, l'ora– tore ufficiale ono Corrado Bonfantini. Una nota stonata è stata data dal– l'enorme spiegamento di forze di po– lizia sparse attorno al teatro: pill di 500 carabinieri, oltre naturalmente gli agenti in borghese. EMPOLI Il ciclo di conferenze organizzato da U. P. e già annunciato nel pre– cedente numero del giornale si è aperto domenica 6 con la conferen– za di Spini su «ì l periodo libe– rale:t. Domenica 13 parlerà Segrc: « Dalla prima guerra al fascismo ». GLISTUD~~TIDIP&DOV& () O ~T IlO LI! DIS ()11I811 ~&ZI O~1 Contro le norme della Costituzio– ne italiana che ricOIIUSCOI/U le li· berlà civili di riulliolle (MI. 17) di lIJJQciaziollc (art. 18), di peli– Jiero e di Jlampd (ar·t. 21) il COlu i. glio conulIlale delibera t'ti 1'8 feb. braio di inibire l' IIJO delle Jtlle cOllumali al P.C.I.. e alle orgaui:;– zaziolli dtl euo dipel1demi. Goliardi del/'U.G./., rendendoJi ùue"preJi del peluiuo della gl'alide lI1uggiortlllztl degli SJUdenli e dei cilJadilli~ protestano COI/Il'O 111/(1 di– spoJizioue che, proprio nel/a d,Ila glOP'iosn dell'8 febb/'(/io, "Hurla Il Jimbolo pe,.enl1e di ,-ibel/ione (0 1111'0 ogni tirannide, limittl arbi– Jmritimellle le liberttì 4i N!/(I pMle dei cil/adini. P"r (omprefldeudo (ome III po– lem;ctl ftl/ltl dai cOlI/lil/ÌJli J1I di mUl recente sell/e-I/Ztl gilldizÌtu ill ab· bit, ferita la (OSd e/lxlI dei ((fl/olici ptldovfmi, deplorano Imltll'Ìa /111 me· todo dlJ/icostÌJuxiollflle che uega la libe,.tà sleUrI nel/a Sila pirì 1"'0, fonda SOSItIllZ(f. [ll/erpre/i della glorio]" Inldi– ziolle, rial/em ultd d(llIa tfesÌJUI1Z(I. che ,."ole Unit'et'Iu U";,,ersù Pa– lal'iua U be,'/as denunciano (I/I'oPi– lIiolle pubblica la seuI/I'ia decisio· Ile del cOI/Jig/io conl1l1/ale, come esempio di faziosa illlollertlllZtl 110' litira e ideologica, limdm le ad ùUlIIgllrtlre III/ sistema sllsce" ibile, Ù) (/l/IleI/ire, delle l,ilÌ gl'tI/Ii MIl' segllellze. NUOVA REPUBBLICA DI SCUSS IO N I PROGR A MMATICHE 'CORAGGIO DI MINORANZE Caro Codignola, ho letto su Nuova Repubblica quanto ha sfritto P. Tagliazucchi sotto il titolo « Senso del limite» e ti confesso che sono rimasto paru– chio perplesso~ come lui) di rO'lte alla sostanza~ al contenuto dei do– cumenti programmatici sti'1ati nei convegni di Roma e di Milano. Io~ che non sono iscritto al vostro simpatico Movimento (so che è odio· so definirlo in questo modo ma come definire la simpatia verso il tenta– tivo?), vorrei poterli dire la mia opinione in proposito~ pensando che possa costituir~ ugualmente un con– !ributo~ alm~no per lo spirito con il quale io ho accolto il tentativo di Unità Popolare di darsi U'la, struUI'– ra e una conformazione basata es– senzialmente sul criterio di tolle– ranza e di democrazia aWinterno. In questo senso Unità Popolare può rappresentare'una speranza e un insegnamento per chi sol/re della situazione di partitocrazia e di do– minio delle diriUive dall'alto~ in cui viviamo; una speranza di solidarietà che nasce di fronte alle evidenti mi– nacce alle poche conquiste di liber· tà che si sono potute fare in questi dieci aRTli dalla caduta del fa– scismo. Il fatto che due piccoli movime"ti, minoritari nello schieramento politi– co italiano~ abbiano sentita la ne– cessità di riunire i propri. sforzi of– . finché lo loro voce sia più forte, - di per sé evidentemente libera per la stessa libertà che si cO'lCretizza nel loro rapporto associativo -~ rappre– senta un fatto positivo. Unirsi nello stesso momento in cui è in atto una offensiva generale c;ntro tutto il movimento operaio - che si vuoLe colorare di U71 certo rosso solo per riuscire meglio a scinderlo e affron– tarlo separatamente - è un atto di coraggio e di merito. Ma è nello stesso tempo l'assun– zione di una funzione difficile e du– ra~ poiché o si prosegue nella stessa direzione facendo determinate azio– ~i o altrimenti si rischia di asSlml"e IHl bell'aspetto, di facciata dietro al– la quale non restano molto di più che delle ottime intenzioni e basta. Bisog,~a, prima di tut.to ~ che U. P. abbia esatta la coscie,ua di essere solame"te una minoranza. Tutto può ricondursi a questa semJ)lice c'ort– statazio'le. Se si lascerà prendere lo, mano dall'entusiasmo e si metterà a discutere della problematico aper– ta dalla ipotesi della « coesistenza)o (dove n011 può ' farci nieltte perché. è il termine di una politica a largo raggio, di potenza), inevitabilmente verranno fuori le confusi01li e i pat– teggiamenti con j grandi. Ritengo che questo sia per U.P., e in questa sua fase, iL pericolo più grosso. Mentre credo che la via vc– ra, quella che non dà apparenti ri– sultati immediati ma agisce in pro· fondità e resta nel tempo, sia quella di tentare di raggiungere il M ovi– me'lto Operaio. Con lo consapevo– lezza di essere piccoli e modesti~ di essere guardati con legittima diffi– denza e soprattutto di essere osta– colati dai grandi i quali vedranllo sempre di malocchio chiunque ten– ti di far giungere la sua voce nei loro feudi. E qui bisogna intendersi bene. No" credo U.P. capace di rtlggiungere direttamente il M ov. OjJ.~ sia perché 1I0n possiede né quadri né mezzi sufficienti a sviluppare utta capacità effettiva di propaganda : sia perché mancano ancora le ragioni che giu– stificherebbero un'introduzione im– mediata delle idee di U.P. nel M o– vimento Operaio~ idee che non pos– siede o che non ha ancora ben chiare. Quello che credo possibile è il lavoro di organizzazione (o almeno il tentativo) dell'esercizio della libertà entro il limite del M ovimento O pe– raio. In questa scelta due sono gli ele– menti positivi: lO tentare prima di tutto, e disinteressatamente) il l"afforJ:amento della situazione della classe operaia; 20 rimanere nel campo specifi– co di un'attività di minoranza j che può aUargarsi solo nella direzione delle altre minoranze. Senza doverne riftlre la storia~ ap– pare chiaro che~ oggi) il movimento dei lavoratori è rinchiuso in atteg– giamento di difesa. Tutta lo vigo– ria e lo slancio di cui. poteva essere capace anni or sono, hanno las,iato il posto a una sorta di sfid11cia e di scoraggiamento in un orizzonte che TlOn si apre a grandi speranze. C'è un bifogno disperato di sentirsi chia– mare da una voce amica al di sopra delle barriere che le vicende politiche hanno elevato ai limiti dei grandi feudi. Chi può assolvere qu.e– sto compito grato e ugualmente dif– fjcile~ se non una minoranza, anzi, delle minoranze? Non solamente per un sentimenta– le senso di solidarietà; ma perché è Tlecesario, utjle~ indisp,fuabile. Ii con il movimento dei lavoratori ,he si può efficacemente difendere lo libertà; affermandola fin dal suo in– terno contro chi non l'i'ltende e lo, mortifica,' contribuendo con una critica severa della struttura sind:' cale che è il primo ostacolo che im,– pedisce lo ripresa di una spinta of– fensiva della classe operaia Sltila stra– da deUa propria liberazio,u. Si tratta di rivedere analiticamen- lo trasformazione ill un'organizzazio– ne territoriale~ che fa vorisca l'unità locale e nello stesso tempo rifiuti il criterio liberalistico della domanda dell'offerta che sta, appunto alla ba· se del mecca"ismo sindacale in allo. Si tratta di af/roTI/are il problema deUa democrazia interna nel sinda– cato, raccogliendo prove 8 documen– ti per dimostrare efficacemente la impossibilità di una lotta a fondo senza avere prima pulito dalle in– crostazio,li gli strumenti di lotta de– generati in un burocratismo inetto e ùlcoerente con i fi"i di liberazio– Ile che animano le organizzazioni operaie. Bisogna discutere dall'intemo i problemi dell'IR/ , del ridime,uiQTla– mento delle industrie deficitarie, ecc. che rimettono continuamente in di: scussioTle tutta la serie di l~gami co– stituenti l'ossatura di u,w società de– mocratica~' mentre oggi tutto ciò è monopolio dei grandi e soggetto ai loro obiettivi politici. Questo è il lavoro di urta mino– rmlza capace di risalire dal di sotto ai grandi problemi nazionali, in una unità sostanziale con lo spirito del movimento dei lavoratori al quale si ritiene legata da un cordone om– belicale che è la sua vita e la Sila ragione di essere~ e che si collega direttamente al lavoro delle altre minoranze esiste,di sullo stesso ver– sante. Con un riesame ininterrotto e libero~ facendosi forti dello stesso spirito di tolleranza nelle diversi~à ideologiche. Ii l'unione che fa la forza. Potrei continuare nell'illustrarti lo possibilità di sviluppo di lln~azione di questo tipo. Ma Lo scopo di que· sta mia può cO,lsiderarsi raggiunto, chè quello che volevo era farti co– noscere lo mia interpretazione della funzione di U. P. collegandola al bisogno del M ovime'lto dei lavora– tori. C~è bisogno di compagni sin-o ceri e solidali~ e U. P. potrebbe, se vuole) raccogliere questo richiamo. Ricordandosi sempre che~ qualunque sia lo decisione che prende~ il gior- te e criticamente il pseudo federttli- no che il movimento operaio sia ri- smo sindacale: per l'inerzia deUa dotto al silenzio anche U.P. non ci sua organizzazione, basata tutta sul " sarà più.. criterio di categoria, esso impedi.sre j\~TO='ilO SCALOHfH Lettera 22 In auto e in treno in aereo e in albergo sulle ginocchia, sul tavolo d'un bar, esatta e leggera scriverà la vostra corrispondenza gli appunli di viaggio i ricordi delle vacanze. olivetti

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