La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 50 - 17 dicembre

Pa~. 4 Piccolo omaggio a un pittore FRANCO GENTILINI: • La sirena• (1960) Gentilini e es rene * cli il!ERIO TEBA1~0 2 dicembre 1961. A causa di una disattenzione, dal lucernario socchiuso, è fuggita dallo studio del pittore Gentilini una giovane sirena. Si era voluta concedere - ha detto l'indomani mattina .,in una conferenza stampa - una breve vacanza notturna. per conoscere Roma di cui tanto aveva sentito parlare. Con un'aria dapprincipio smarrita e poi soltanto incantata. ha percorso strade e piazze quasi in punta cli coda. Con lo sguardo d'ametista, e le mani di lapislazzuli sulle labbra di corallo, ha rubato alla città addormentata il segreto dell'antica bellezza fatta di cuore e di cose. Dalla gran tenerezza, che le cresceva dentro come un canto di vento marmo, quasi sveniva. Verso l'alba, quando ha fatto ritorno alla casa di cornice verde e blu, s'è portata dietro l'ìmpalpabile fiato dei fantasmi senza più parenti che abitano la lunga notte di Roma. GentlHnl visto da Dragutesc:u T, \ F I F. R A I. I~ T ·1 F. fl \ fl I \ DnmPnira 17 rliremhrP ì961 ANTOLOGIA E SAGGJO * BETOCCHI prnsenla: '' Il Frontespizio,, * di li'JtA1\ICESCtJ (;/USI Q UANDO parli.1mo di cul– tura cattolica ~odem~ la nostra aucnzlone M polariaa su li Frontespitio, la rivista fiorentina che, nel decennio 1929-1940,servi da rivelatrice e da catali1,1.atorc. E non solo il richiamo di– venta d'obbligo a causa. dei nomi che popolano le <,uc fl~ti~c!ì'i ch~c1~ns;:a i s~o)= gcndo con un accanimento e un acume non fncilmenle rintracciabili in altre riviste di medesimo orientamento presenti allora in Italia (d.i \lita e l'e11siero di Gemelli e Olgiali a I/ Cllrroccio di Manzini e Stefanini, da La Trt1ditio11e di Mignosi e Au– letta alla Rivista di /et111re cli Giovanni Casati). l cattolici scrittori (e non gli • scrittori cattolici •. come sottolinea Barl(cllini) con Il Frontespizio, torse, per la prima volta affrontano i temi posli sul tappeto nel settore rl~:!~:is 1 ~o~a~ar~f~~~i!~~O,• ~g~ ciano• e dall'idealismo in chia,·e moderna senza la pre– tesa di , olcrc riformare il mondo. La storia • estcnia • de 11 Fro11tespi:.io e ormai nota dopo gli studi effettuati d:i Hermet, Mazza, Betocchi e Innamorati ma, con la pub– blicazione antologica della ri,•ista edita in questi giorni da Luciano Landi e curata da Luigi Falla.cara. possia– mo entrare nella sua storia interna e segreta: una storia di fermenti, cli polemiche e di tentativi fecondi per usci– re da uno strapaese cattolico ed entrare in una prospettiva europea~ La s1oria e esterna• ci in– dica due momenti (e ci sem– bra non soddisfoccntc la suddivisione fa1tu da Bargcl- ~~: cri,1t~~n~raJ~1~il~n - Ptd~ Vallccchi): il primo diretto da Bargellini. Giuliotti e Lisi dernismo, nella ~ua ,;toria •interna•• si stacca proares– ,ivamente da chiusure arti· ..,,ichc e falsamente morali e <,i preoccupa di intravedere fcnnenli cd esperienze porta– trici di spiritualith e di av– ,ento. Nella rivi,;ta -vengono lanciati scrittori solo tenden– .1ialmentc cattolici come Al– varo, Pea, Palazzeschi, Puc– cini, Mconi destando lo sdegno in ambienti ri,;trctti ma il sicuro applauso e l'in– coraggiamento da parte dei più attenti e aperti intellet– tuali cattolici. Non sempre ogni cosa e "ituata nel suo giusto pO!:>tO e le polemiche colpiscono il punto gius10 (sebbene non ci sembri esauo quanto, con facile ironia, abbia scritto Monaldo Bresciani su Dialo– ghi, la rh•ista di Cimmino) ma certamente merito dc // Frontespitio è che orienta– menti estranei e di nalura diversa da quelli callolici in -.enso stretto vengono pre,1 in esame come, ad esempio, Kafka inquadrato nella sua trasfigurazione da Rodolfo Paoli. Ma quello che è un contri– buto note\'olc onnai ricono– sciuto da tulli, è quanto Il Frontespizio disse intomo alla poesia e sulla discussio- ~efu1f~a.s~~si~ P~!~it~~~rdi: scussione alimentata da Vi– gorclli e Betocchi. Anche qui il discor<;o non rimane astrauo e ogni mt:sc a cura di Betocchi è pubbli– cata e commentata la più bella poesia e trovano ospi– talità poeti come Pavolini. Fasolo, Comi. Barile, Sereni, Govoni. Mosca1clli, Dell'Era, Parronchi. La storia di questa ri\'ista ambiziosa e generosa nello stesso tempo é, anche, una ,·icenda di polemiche ;nteme e se le discussioni che si svolgono "])ressa la casa edi– trice Vallecchi sono sempre moderate dalla ,agaezz:a di Bargc:llini non per que,to so– no meno quiete e tranquille. Alla vecchia dirc,ione di Bar– ~cllini e Giuliotti, i aiov.lni Bo, tuoi, Macrì. Del Bo, ~~~~~s~'taVifa~ff~li.,~\~~m~~~ ~V,c d~rovi~n~9~5acq~~lliCl~~~~ trasli é anch'essa esemplare: <,pccialmente in tempi come questi nei quali, spesso, la polemica é tirala fuori come un fatto. di bottega e viene condolla come un affare <,trettamc:ntc personale:. Scorrendo le pagine di quc!:>ta raccolta antologica abbiamo trovato qualche pec– cato di aioven1ù. I peccati di un Lisi condiscendente verso un crepuscolarismo lirico, di un Bo preoccupalo del • pe.1.– zo • di prosa cantata di un Vi[lorelli sperduto e slegato in una poesia facile e ele– mentare con le sue due liri– che uscile nel giugno. e ncl– l'agos10 1934. L'importan.1.a della rivista, per concludere. é triplice: - per quanlo attiene al mondo ca11olico é nell'indi– care le concrete possibilità per uscire dalle strc:1toie di una critica clerichcggiante; - per quanto a11iene al mondo laico é nell'affermare polemicamente e decisamen– te la presenza di una cullura cattolica che aveva tulle le carie in regola per en1rare nel regno delle lettere; - per qlianto a11iene alla situnzione culturale in gene– re é nel ten1a1i,·o di recupe– rare valori cd istanze rifiuta– te spesso aprioristicamente dalla prO\•incia italiana e dal– la prudenza di molli cattolici del tempo. Non sempre i problemi v.:ngcno adeguatamente af– f1on1ati ma é do,croso rico– noscere che i 1cnta1i,·i cf1c1- 1uati dalla rivis1a sono una testimonianza indiscussa e seria di un tempo, di una si-• Illazione e di una ansia. FRANCA GRlLLI: • Crocefiuione • - Acquaforte Le di acqueforti F1·anca G1·illi L E acqueforti di Franca Grilli, rife– rentisi sempre ad una natura ve– getale, tendenzialmente di.!tesa, piuttosto anonima nelle sue manifesta– zioni (campi seminati e alberati più o meno verdeggianti, talvolta ridotti. alle stoppie). furono dapprima comP piìt mos– se e frondose, poi sono andate facendosi sempre più irritate cd invernali. riducen– dosi in alcuni casi all'essenziale: e non e.ri – terei a dire che l'anista ci ha dato con que· sle inci.sioni una. immagine tutt'altro che intellettualistica, anzi quinte,senzialmente realistica, e fortemente individuata, di uno stato d'animo d'intuizione tuttavia femminile. mosso, ma asciutto e ben con– sapevole di certe ineluLtabilità. quali l.o assoluto rigore della vita, la sua unifor- mità inte8a com, rlpr,uirm, dPlfn ~un 'J)ir1tualil11 piU nlu,. pi11 cmnun, n ivtt, i pot:eri che han"?() le pir,rnat, tntt, uguali Pd uguali n tan(nltre t:r1AP' il cielo che H copre. la diare,a. iniorru, de-Ila i;er– deggiante officina d"lln can pnflna rhp è tutta da lavorarti' e n?71. un rJinrdiM. A me sembra chr 1~ Frnnra G-ri qi,,,.- ste co•e abbin •ap11to dirlP rr,,, ·r .,,,. acqueforti. da donna rlPlla Pn·11; · •~ ,.,," ha socchiuso gli ,,-.:-rhi nl ~o!r,•,,n" ,:, le ha VUte; ma le areva i:entHe prima nel suo cuore di ragaan dritta com·,. nt!'lla purezza dello •a1t1udo P de/l'an•mri n,.,n solo aperti. ma r,hhPdirnt; nl •nit , 1,11,, spirtt(); cd acc:omp 1ann rrilc•n• ·,,; 'l'IP• tn sua mostra e-on l'auQur10 che abbia il successo che merita. ~Patnsiec~1:ci~uo~;p~~~f~t~ 0 d! 1--------------------------------------------------- Bctocchi e Bo. La storia •interna•, inve– ce, é particolarmente sor– prendente e alfa'icinantc per– ché non è legata ad uno schema o ad una idea (come qualche anno fa scrisse Prez– zolini recensendo uno studio americano sulla rivista fio– rentina di 't\11.S.Ma1.za The story of e Il Frontespizio», King's Crown Press. New York 1948) ma alla tendenza di rinnovamento e di impe– gno • totale nell'esperienza letteraria • non più conside– rata « come dignitoso ozio o come propaganda» (Carlo Bo: l..elteratura come vita): una tendenza che polemica– mente dalla prosa di Lisi e dalla poesia di Fallacara giunse all'ermetismo teoriz– zato da Vigorelli. In nome di questa tenden– za critica Il Frontespizio ini– zia la sua attività pooendosi spesso io garbata polemica con altre riviste c.attoliche (anche con L'Osservatore Ro– ma110 se la prende Bargellini a proposito delle incisioni di Parigi) puntando decisa– mente sulla necessità di uscire dal clima di • sacre– stia•· Ma la polemica di– venta convinta e acuta contro l'idealismo crociano e l'at– tualismo gentiliano soprat– tutto perchè gli scri11ori– reda1tod della rivista ab– bandonano il campo magico delle forme e si calano nel reale non facendosi irretire da astratte proposizioni fi– losofiche. Carlo Bo quando finalmente abbandona la sua prosa dolciastra di pezzi « di gusto• e intorno al 1931 parla di presenta e di con– segnarsi sulla pagina sco– prendo con la sua critica intimista opere di ,,asta re– spiro e scrittori come Mau– riac, Green, Gide, Eluard, Serra, Gadda, Sbarbaro di– venta. con Luzzi e Betocchi, il pioniere di un discorso al– lora sconosciuto dalla cullura cattolica. E. forse, non solo dalla cultura cattolic:a. Il Frontespizio, cioè, re– spingendo ogni forma di mo- Un'o-J)Prn che celebra l'Autostrada deL Sole * Beppe Guzzi e il grande mosaico L ' AUTOMOBILTSTA elle, dopo aver percorso la distanza fra Milmro e Firenze i11 un Umile di tempo ri1e11uto siuo a ieri irrag– ,:itmgibile, al suo arrivo a Prato si fermi quei poclii mi– mlii bastevoli per distendere i nervi tesi per la fatica della guida, uon si dimentichi di visitare anche il palazzo degli uffici della direzione dell'•Au– tostrada del Sole•. Lo attenderà una piacevole sorpresa: a dargli il benve– nuto i11 terra toscana sarà w1 mosaico di vaste proporzioni che rallegra il muro divisorio dell'atrio attorno al quale gi– ra la marmorea sca/èa che porta ai piani superiori. E' w, insieme di colori for– ti e violenti, w1 inno alla 11i– td, lltia esallazidne délla vo· locità, wi libero sfogo d'una fantasia ardente e geniale, un gioco d'ombre e di luci, ba– ~Iiori di fuoco che spiccano improvvisi e pare si perdano sopra uno sfondo blu coba/10 elle, come in u11grande affre– sco, domina tutta la ardita e policroma composizio11e. E sono, il rosso e il blu, colori connaturali nella ricca e crassa tavolozza di Beppe Guzzi. Il mosaico, che raggiun;e, nel suo complesso i centocm– quanra metri quadri di su– perficie, può, iii certo qual modo, suddividersi in quattro sezioni, due per lato del 11111- ro di11isorio· dell'atrio: e ci * <li GIA1\ 1 li'ILIPPO CARCA1l'Q piace pcnsai·e che il pillare, ~fti~ a~:!';r::!~1~::i~a"f~::~~ l'ict.eafe cammi,1~ de.Z,a vita, Qlll espresso p1llonca111ente dalla /tinga e tortuosa atlto– strada, le quattro età dell'esi– st~n~a umana: l'infanzia, la s:1ovmezza, la mazurità e la vecclliaia qua e là illuminate da quel sole clre ha dato il nome alla più moderna e v~– lou via di comwricazione del mondo. Esaminiamolo in/alti que– sto mosaico: al st10 inizio, sulla strada biancastra, sei sono le figure che iniziano il ,---------- NOTIZIARIO I IlPremio Firenze Il .. città di Firenze». Pre– mio di poesia nozionale, que– st."anno non è uscito neppure d1 un palmo fuori dalia città di tirenze. Miccini e Ramnt. i due vincitori. sono poeti lo– cali. Fiorentina era anche la concorrente Margherita Guidacci. !orse la più auten– tica poetessa italiana contem– poranea: ma dimorante a Ro– ma. e speriamo solo per que– sto eliminata all'ultima vota– zione. insieme alla Musa e Fratini. A completare la fe– sta in famiglia una medaglia d'oro è andala alle edizioni del Critone che hanno pub– b!icato e pubblicano opere d1 •autori fiorentini. Mostra diSipi A Via Capo Le Case 6 mo– stra del giovane pittore Sipi. Olii e monotipi. Premio «Verga» La commissione giudicatri– ce per l'assegnazione del « Premio Verga,. di Catania ha deciso di dividere la som– ma di un milione di lire de– stinato al primo premio per la sezione narrativa tra i se– guenti autori: P(l.!qualrno Fortunato. per ..Santo e ric– co .. e Giovanni. VangTondi. per ..Caino sotto l'erba... U secondo premio è stato asse– ~nato a Franco Grasso: ll terzo a Gina Scadu10: il quarto a Ezio di Toppa. di Volture (Teramo). per .. Gli ultimi della luna... Il pre– mio di un milione di lire per la sa~gistica è stato as– segnato ad Aurelio Navarria loro viaggio: tre uomini. due donne. e 1111 cane: e sono ope– rai e comadim e d sole, lon– tano, i! wr cerchio di fuoco. E non mancano, fra cespi rossastri. 1 girasoli. atr:;~r~:,a::~e~,t~ 11 ri/::i!~en~: d~~itii~r,:.ne~~ 1 /ra~e~!:~~~ ":i~= tere valla1e, congiungono monti di diverse region.i: e qui la nat11ra i ancora una ,,o/ta fa,,ta.smagoricameme colora– ta, con gli alberi rossi, gialli i cespugli, il sole grigiastro e persmo i gabbiani. i carat– teristici gabbiani di Beppe G11zu, non sono bianclti con le ali marginate di nero. ma purpurei: e la loro prese.n;:a in,entilisce l'aspro paesaggio. Piu avanti ancora rimboc– co di 11nagalleria, antro mi– sterioso per giungere a u,ra meta ignola, a dommare: e quasi a rendere grouesco e ridicolo il vano affannarsi dei cani. innaturale è il colore del fedele amico dell'uomo: uno é bianco, w1 altro a;:;:ur– ro, un le,-z.o a11cora rosso. E qua,1do il pfflore desidera tramandare il ricordo dtlle cillà elle l'«Autostrada del Sole• collega, avvicinando/e come 11011 mai in passato con 11na via automoQiUsttca. è il Duomo di Milano a emergere al/"on:.:.onte. quasi in wta nm·ola d'oro che uN1racu tl sole: i cui ra~gz ragr:uungo,w la 5ommita della cupola di S. \laria /1.·o,·ellae le snelle sa– ~ome delle due torr, bologne– si: q11ella det.?li Asinelli e la Carisenda. \fa Beppe Gu::.z, forse per solenm;::.are che rn gio,·entù. fu la tirrenica terra tosca,;a a donargli le pnme sodd1sfa:.10111 artutiche. lta incluso anche la torre di Pi– sa. elle s1 erge_ cn-eltuola, sopra w1 o,·a/e. a:.:.urro cl11aro. Ora il nagg10 dei tre uo– mi11i, delle due donne e del cane 5ta per fimre. cosi co– me. forse. la t-'lta. E' un e,•ento naturale che. ne, u– ,·olr.. sparse terrore fra gli• uomm1 , eh, ,oframo la .scum;:a atwale ha ridotto nelle sue gmste propor:.10- 111, a co11c/udere quesra mo– derna odissea: la ecll.SSi del sole, cron.aca ,·ero del– l'anno 106/: e i.I grande astro. tutto nero. emana una aurta fiamma. simbolo della contuma es1ste11:.adella luce anche qwmdo non e visibile: e I gabbram. ora purpurei, ora llt!rastn pare tentmo m– ,·ano fuggire lontano. ut cm 1•0/o ·nane e disperato: ,•ani– tà d'ogni difesa terrestre contro il ,•olere del cielo. TACCUJCNO SCJCENTJCFJCCO: ,;li TJ"OJ\TINI J!ALEBIO HUMANITAS nuova serie Q uattordici gio:"i in~;nzi la sua. mo: te, il 4 apnle 19:,:>,Albert Emstem seri, eva quelle che forse sono state le sue ultime pagine scientifiche: la pre– fazione ad un volume che stava allora per uscire in Italia :,. celebrazione dei cin– quant :anni della 'relatività. Quelle tre .brevi pagincue si chiudono con le seguenti pa– role, veramente drammali~he nell:t loro estrema semplicità: • le ultime rapide os– servazioni devono far rilevare come, se– condo la mia opinione, siamo molto lon– tani dal possedere, per la fisi~ai una base concettuale alla quale poterci tn qualche modo affidare•· Dopo cinquant'anoi d'intenso lavoro. sp~– so nella formulazione di teorie sc1ent1- fiche d'ordine sempre più generale, Ein– stein, con quella franca ammissione, de- ~l~~~ia~~s~/bikun~~iu~~~c il1•..'1~:le co~~~ov~~~ sia che lo aveva opposto alle conclusioni ~~~~~~gine ~s1cNi~l~a'Ìj~~;. da Werner He1- 0r è pochi mesi è apparso, ed _è stato pubblicato anche in .1 !alia. ui;i hbro d1 Werncr Heisenberg (F1s1ca e Ftlos?fia. ed: Il Saggiatore) che riprende e sviluppa. 1 temi fondamentali di quella. contro_vers1a; libro di altissimo valore speculativo, al quale si deve dedic~r~. un_a lcttur:3- molto attcn1a. Heisenber(l m!Zla 11 suo hbro con queste parole: ~ Qua.odo si ~aria oggi di fisica moderna, 11 pnm? pens\ero che sor– ge è quello delle armi :itom1che. Ognuno afferra subi1o l'influenza ~h.e banno queste armi sulla struttura poliuca del mondo attuale. Ma quello politico è veraJ!lentc lo aspetto più importante della fisica mo– derna?•. Qualcosa di completamel)te nuovo, ag– giunge Heisenberg. dovrà penetrare, ad opera della fisica moderna_, ne]la mente de_– gli uomini. e questa noy1là .mcon!r~n~os1! in tutto il mondo, con chver~1.trad1z10~1.d1 pensiero, sarà per dare fruttt 1mprevcd1b1h. * I grandi interlocutori Le ci1ate espressioni di Einstein e di Hei– senberg indicano il potente sforzo e l'im– portanza del lavoro compiuto in mezzo se– colo dal pt:nsiero teorico scientifico, e apro– no la mente verso gli orizzonti della secon– da metà di questo nostro interessantissimo secolo XX. il quale s'era iniziato con la sco– perta del quanto di Planck, avvenuta esat– tamente nell'anno 1900. Fu questa una del– le scoperte più rivoluziono.rie che l~ scienza abbia mai compiuto; essa doveva introdur– re nel pensiero scientifico teorico qualche cosa di imprevedibile, del \Utto differente da quello ch'era stato, fino allora, il mo– do con cui la scienza aveva pensato la li– sica del mondo. E' trascorso, da allora, me--tzo secolo; in questo mc-a o secolo si s~mo svolti_ i co_llo– qui più al.ti che forse mai la ~losoha. scien– tifica a bbia a vuto. Neppure a1 tempi della disputa, piuttosto acre, Newton-Leibniz, neppure nei dialoghi galileiani, ~ontr~ un mondo che ancora non voleva capire, s1 era raggiunto un cosi alto e arduo livello spe– culativo come quello che ha :ivuto per pro– tagonisti AJbert Ei~stein, creator~ della re– latività. Werner Heisenberg scopnlore delle relazioni d'indetenninazione, Louis De Bra– glie ideatore della meccanica ondulatoria, Niels Bohr formulatore del principio di com– plementarità, a citare solo i massimi: e la– sciando nella penna i nomi di molti altri, tali. per esempio, E. SchrOdinger, P.A.M. Dirac, W. Pauli, etc. Oseremmo dire c~e pro– prio - e forse .soltan10 - nella fisica-ma– tematica si è rivelata tutta la grandezza spirituale della prima metà del XX secolo. Guardando a tali maestri è possibile, os,g1, concepire una qualche idea generale, sullo stato della scienza mod11rna, eapace di com– pendiare in sè, con una certa sicurezza, Ja eredità di tanto immane lavoro? La doman– da deve restare senza risposta: le consape– voli parole di Einstein, sopra citate, esclu– dono qualsiasi pretesa di una simile base conosciti va. Eppure questa lucida consape– vole1.za dei suoi limiti è tutt'altro che de– ludente, anche se la scienza ha dovuto at– traversare, negli anni sco1"'si, una prol·on– da crisi che non è stata ancora superata. Nel 1936 npparve un'opera che ha fatto epoca: /.,a crisi delle scienze europee, d'Ed– mund Husserl (anch'essa di recente tra– dalla nella collezione del S:iggiatore). ln quesro saggio Husserl riconobbe, nienteme– no, che la scienza modern:i non è fondata. Di conseguenn tutta la cultura scientilica e .fi-.Josofica ..si rrova in un grave stato di cns1. Queslo nostro prender appunti che alter– nano, in troppo rapido scorcio, affermazio– ni di conquiste straordinarie e dichiara– zioni di- profonde crisi. deve solo indica– re che siamo in presenza di qualche cosa di fondamentalmente nuovo, per cui non è azzardato affennare che nell'odierno mo– mento culturale ci troviamo proprio innan– zi a una di quelle ore che Stefan Zweig chiamerebbe Sternstunden der Menscheit, momenti eccelsi. ore siderali della storia ymana. La frase non ba da sembrare re– torica; basta mettersi semplicemente a studiare l'opera. di uno di quei grandissi– mi che abbiamo or ora, citato per persua– dersi che quella frase, riferita al presente momento culturale non è priva di conte– nuto. nonostante tante contrarie e &rosse apparenze che intristiscono la vita d'oggi. Ma, se questo è vero, perchè perrnan"o· no, in tutta la loro grnvita, la domanda., d1 ~insten e la ~risis d_iHusserl? Perchè per– siste questa nconoscmta assenza di tonda– mento c:he ·,,anifica ognj pur encomiabile :~,js~~:aie~ fg~~~ iÌspp~~~~~cdti~o:e~f.:-C~~~ ~~~ia s~l d~u~J:s~~i~~t~1~ 1 ~~ 1eft~cc~!~e~;: zioni non può, ovviamente, pretendere a tanto. Tuttavia il lettore che \'Orrà seguir– ci, leggendo quello che ,•alta a volta scri– ,,eremo nelle pagine11~ di questo taccuino potrà forse, da se solo, r1rovare in sé un~ pro~onda consape,•olc;,.7a di questa proble– matica. Ma 9uello che è importante, e che de·,•e p~r pnm_o emergere, è il fatto che se dob– biamo riconoscere chi! siamo ancora ben lungi dal possedere qcclla base concett 11 a– le generale e non equh•oca che potrebbe servire di fondamento sicuro a teorie scien– tifiche le quali spesso fra loro divergono 1n modo davvero imprcs~ionante (e su questo ~ problema più volte dovremo ritornare) tut– t~via un gran :isultatn è .P~1r slato ng– j!mnto: oucllo d1 aver '.1rn,,,.,.,o .. ,,1 nun\"o linguaggio scientifico, una tale chiara pre– cisione di imposta.1.i.:>•1t" .!ci problemi, :he già qucslo è un immenso bene che tutti gli uomini oggi possiedono, o possono pos– sedere, se lo vogliono. La stessa consapevo· lezza dell'esistenza precisa di problemi ir– resoluti e la loro limoida formulazione co– stituiscono di per sè In base di un metodo nuovo di gran valore che per quanto si dit– ferenzi sostanzialmente dal metodo carte– siano, tuuavia possiamo indicare come as– sai adatto • per ben condurre la ragione a cercare la verità nelle scienze•• quasi con lo stesso entusiasmo col quale Deseartes iniziava i suoi discorsi i quali hanno se– gnato nel 1637 l'inizio di un ciclo di pensie– ro che, proprio nell'anno 1900, con la sco– perta del quanto di Planck, ha finito la sua splendida parabola. RIVISTA )fENSILE DI CULTUR.\ Anno XVI ARTICOLI BERNARD HAERING • GIORGIO TANSINJ NOTE E RASSEGNE ALBERTO FRATTINI . VALERIO VOLPINI MARCELLO GILMOZZJ MARIO PEDI 'I ROBERTO SAVIO GUIDO STELLA CRONACHE MARIA LUISA GENGARO Dicembro 1961 li Sermone della montagna e gli ordina– menti terreni Appunti su Thom,u Mann interprete della Bibbia Rassegna di poe5ia NoYità di narrativa tlna politica per l'Alto Adige Il dramma politico del Congo Il panarabismo dopo la '-ecei; ionr siriana Colloquio euro-africano all'isola San Giorgio A proposito dell11 mostra di Andrea :.\hn– tegna a Mantova Recensioni e se!{nalazioni /ihrnrÌP

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