La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 19 - 7 maggio 1961

Pag. 4 LA FIERA LETTERARI Domenica 7 maggio 1961 BREVE STORIA Dl UNA VITA OFFERTA ALL'ENTUSIASMO DELLA CULTURA * . ~tè. ~ - .,_~ -1J, -"-,.-~ . - - I ~~ __,J-· ~.,"1'-~~♦----1.r-":fs- ~ . ~~~ PROHLE::Vll PA-GH: NE .. ,-;UNO * Sulla giovane poesi Presenza diLuiid De Luca e i "novissimi,,most .. ·' '.~;'-',~~----.~"'-:~:-~;,=~~~~~.:.._ ---, _ . ~ <...Il/T''•~ ~~"i\ ;. ì~?:/J?;-,/ 1 ,i. :I * di ll.Q"1EO LlJCCill~'SE * E' apparso in questi giorni, presso le Edizioni d'Arte Dc Luca, il meraviglioso \'Olumc di Lionello Venturi su Severi11i, di cui si annuncia prossima una grande esposizione ria~sun– tiya di tutta l'opera a Pala7.ZOVenezia. La. monografia si a~– g1unge alla collana degli Artisti ltczliani e Stranieri, creata dall'indimenticabile Luigi De Luca, fondatore della Casa Edi- 11:icc_d'Arte omonima c. p1ima ancora, dell'Jstituto Gralico T1bc:1no, che, a un anno dalla scomparsa del titolare conunua ad essere una delle più sicure e ancJu1e aziende ti.Po5:rafichc del!~ capit~lc. Stefano De Luca, figlio di Luigi, s1 npromC:llC di contmuare b grande opera del padre, c~c _fu amico, mecenate e sostenitore pieno di calore e di v1tal_1tàdi tanti poeti, artisti e letterati. Quanto egli seppe scmmare sta appena ora gem10gliando. La Casa Editi-ice segue infaui i programmi da lui tracciati con tanto acume e tanta prc,·eggenza. di l~IE'l.'IHJ Cl IIA 1'TI giovani lellcrati c artisti che avessero cose nuove da dire ,.-;_ ; }fil.--.· L r r, ,·,·,:rP..'_,;f· • ' .·.. ' ... _2_~,, con la penna. il pennello o lo scalpello. ;, /'/) :: _ 1· ,, Era ,,cnuto a Roma gio,·;;missimo dal natio Sasso di Ca· W;">, ' , ~ ~ -f/ ...... • r ' stalda (Potenza) e aveva iniziato la sua attività come tipo- ., ·/, ~/;, ~;;, ':;:_~, 1 ~- , • ,.,. ~ ~.,,... -t: :: ~1--~•; • 7 / i/1 ~ir:i~~OAaccfn~w;~m~~~ii~:~;~~j !Ttlfmi {t.mB~~i~1~~tE 0 G~i~, -~:,~,- '· , -~1/,/., I, ~:"'., -.. / ··:4:. '1)flV,, / ~I. / ·,.· '\"' ~u ..Ki Sono migliaia i giovani che Qualche gruppo di punta ha Vicari, C. Spagnolclli) egli creò l'lstitu10 Grafico Tiberino e ·,v, ~~ ..... 1 ~ v, , /" ~ ~ ogni giomo tentano l'av,·cntu- recentemente scoperto e mes- stampò la sua p1;ma 1;vista Ansedo11ia. •Le qualit~t dell'uomo ~t_ tr~,,hV~• ,', 17 __ ,,\._,_ ". · 1 , ,_-!. ,1, •• , \ _,~I ,'?°'1,, ~ . _:/.; ra della J)OCSia. La dispcrazio- so in auo, inrluenzato da Jet- che nutri larghi e aperti spiriti di comprensione e di , ,:- ;,~ f _ l -, ne è pudica, e perdo qucll'av- ture di poesia anglosassone, 1olleranza, che fu generoso e schietto in ogni suo rapporto -.J _;_ 1', / .' -:~,,• ÀI ,,, ~-:.:è:-.:;~•,.·.:,,' . '" ,..._,..--:;:-, ,·entura resta ~grela, come un una poetica della t:rilica, del- umano ., la oerfczionc delle sue stampe e il suo gusto innato .,.._ /) , .,. i•/ 'lii '~"I ~- , r rito di adepti celebrato in un l'ironia, del puro gioco \.'Crba- cominciarono ad attirare l':utenzione e la simpatia di Jet- ~) 1 't---~~,,; <; I, !,1 - ~- ~ ~ / ,._,..• .~ 1 :,./Yr mondo fuori del mondo. Essa le, tentando in questo modo di tcrati e artisti d'ogni tendent.a. acquero cosi nel 1938 f l..._ j\ ) ,; ,,._~, ,,/ (...., ✓ S ·'• non è un problema wcialc e !".upcrarc lo scoglio dcll'immo- lettere d'oggi, edizioni a cura di Vicari, a cui si accampa- ' ._f1ilt'!,ll,1f,, '\')·r ,' ._ ',:• 1 ',, __ , ~-~,_, 1 •_-o. -~""~~'.'"%,'-~i:,_J;\,•'.'/'.·I-·.,,~ .•. '' .,-, 1 ,,!'_ 1 • .. ,,;, 1 ,,-..Jé_•;,;(. • non arri,a né mai arri\.'erà alle bilità e del conformismo la- gnava una rivista con lo stesso titolo, stampale da Dc Luca, f f, 11 -~ ::: -,;, ~ ;,,,• ~- ..,;t , r f.Jljrl prime pagine dei giomali. ar- mentoso, che estenua il moti- do,e appan•ero, insieme a creazioni d'autori già famosi, al- ; / O ~~~ ~] _ ~ yomen10 di inchiesta e contro· ,o ,·ittimis11co della • cadula •, ~~~~i orr~-ci ~-1;;fo~i d~1ri~~~i~c~~J~~: 1 1~~io;;:;,~oVi~f:~r~ ;,-· ' /' /t \ ( f~,: 1 ' i - /i.I.-,' ~~ ;,· -:,;•;.-f ] ,/ ;A,., J.,' /~ .~~-: !it\hi~:ie1:~-a~at_!o o~ 1 i~ di 0 ~~= ::;i ~rl~o~~~a~;ad~\i:t~n~~= Ed or.i noi ,·ogli:mt('! !;cord::u·~. con ,;cono:,ccnta, sia pu1 bre~ement'.!, tulle le atll\Hà a cui sepl)e dare il suo illumina– to 1mp_ulso questo personaggio, che tanta parte ha avuto nella vtta culturale italiana degli ultimi trent'anni. Il 17_ febbraio 1960, in un tragico scontro automobilistico sulla T1_burtina, pcri\'a l'cdi1orc Luigi De Luca. L'l scom– par:,a d1 quest'uomo straordinario è un danno enounc al– l'ed}toria. e_ a_lla cultura italiana perché assai difiìcilmentc ~ara sosutu1bllc la S';la.perso!lalità che ave,a saputo creare !" ~oma una cas~ e~uncc umca ncl_suo genere, specializzata in imprese quasi disperate come il rh·clare e il lanci.tre in Grecia; Ezra Pound: Carta da visita; Giorgio Caproni: • .,,. ·•· ~ .... ,_._x. sia non si lasciano fotografare te e infruttuosa. Definita la Giorni aperti (itinera1fo al fronte occidentale): Libero Bi- in pose eccitanti. Non e nep- nozione di crisi, l'unica riso- giare1ti: Paese di Roma; Manlio Cancogni: Delitto sullo .\tlCHELE CASCELI..A_ • Paese nativo• (1960). Disegno origln aie per la copertina di e Poesia pure un problem~ cultural':, i~ luzione gli è parsa quella di ~.~tioi.a E~:!~i; 0 ?·i~rloOB~~~~~fi; 1 ~ejd~;~}~; sfc~!';a ~r abnizzese del '900• (Quadrh>lo, L-.nclano), uscilo recentemente ~~=~:~/ 1 irick:~:n:iin~~;"dnflut !~cdtit~~tl~o~\:j~dafe~lt d~~= l'altra sponda; Enrico Emanuelli: Un'educazione sbagliata; 1-------------------------------liuantc. Non interessa a nessun tro. I Novissìmi, giusto ora 2~a~e~~~!riJ/bo~~rg:~~a!::,?do (che era Alberto Moravia): LA POESIA, l LETTORI E GLI EDITORI :n~!?,~fg~ :ttd~ffc,~i. ~~~~a,/ ~i;~:: ~atd~I:!~ ~~~~ias'ì\;~~: eraL~~~!d?:ta~i F:ui~~r 0 ~u~~t: ~l~c 0 0~ls~ 1 ~Fui~~ ~ ~i~~~~ * ru:~~adha d~i~ 1 tno~ti-im~i~ ~~o:i~! pi:d~a::ac~~osf° 01 ;~ la fine della guerra, si d\'olsc ;.1lui per stampare Il Costwne, scampo: si scrive poesia ormai ~rammattcamente alla rcalta, DOPO LERECENTI S AMPE ERISTAMPE CAMPANIANE * della cui redazione fecero parte: Leonardo Sinisgalli, Nicola e bl l . . ? solo a panire da un rifiuto cd anzi a questo momen/o della Ciarlctta e A.G. Ferrara; e così fece El"!na Cro:.:c per Lo ome s occare a accettando di Jamcn1arc la di- realtà, accettando la confusio- Spellatore ltalia110. . . crzs l spcrazionc, !'•m~sibi_lità di ne del l!nguaggio e il ~aos dei Ambedue le riviste avevano un preciso carauerc di e accettare la vita: si scn, e poe- contenuti, acceuando I assurdo, critica letteraria e politica à'un a,·\'eduto liberalismo aperto sia dalle cantine della crisi). il mostruoso, il precario, l'idio- alle istanze della nuo, 1 a sensibilit:i. E. Marguerite Ca.etani Eppure se è tanta la poesia 1a. il barbaro che essi ,·edono e PoeticadiCampana 8°07};gt~ Os!~ e~ 1 W~~t~J:~:~ ~ tihi~~gi~ 1 i~~~a~i'7eri~~~ J4r ~~m%o~~a~:aaqu~~:itf i~fc~~ ~~i?~ 0 raiind~nad!\ia c='i~ri~I ~~~~~h~h~e~~~.e~! ~i;:i~ ~reg 3 nnachde:;~i~iJf:j~tl~ab~rces~o,::: di IN J s )3:RO e Il l~_lJ ... , SCII I :1~!!i~i:i1:p~~1auc?:io"id\rac~:r 1 ~ ~?~ 1 echc~ 5 ~%:~o i~,s~~~nde1f~ merce, confluirono le for1.e vive della letteratura europea e che si viene innalzando giorno poesia, do\"ette sempre e sem- americana, tan10 che Edwin Muir, nel\'Obsen1er, ..:bbe a di- Stabilita d'ufficio (e non dai loro s1csse teorie, o dcll'insc- debita stagionatura, può rag• per giomo, all'insaputa della pre de,·e essere superato, scon- * di IS,IIIEl,l,tl ~lil)E!!JCO ~~r'.a • {~-P~\~\ò n 1 ~~~:~f!~~io::i,t ~~i~~~ ~ac~:':;~q°c1 ~hid~~ ~ijlit~n~gn~~: 1tn~·!:g~:si~~~:~ t~,~~;~}11°a dc/a~re~~_..;n~:~,:;,~~'. i~ingd~• ~'l;l~~~~~cg:- t~~id~ C: 11 t·a17~ 1 ~~~ 10 fi~~°ci:, g~~:_; fiti'r- 'o,ecento ha partorito il rorse la dimostrazione del legame tra la fantasia creatrice poesja che con\'em:iona\mcn- come vie11e: / così, co:,a. dove vi\'ono i lettori. Ilo no- miti. scn1.a futuro, che rifiuta. mostriciattolo che conclude e europea e quella del Nuovo Mondo è la cosa degna di mag- te chiamiamo lirica, pare \lelliti i11 testa questo: / tizia certissima di una ri- che non panccipa, che si sen- irride la slla traiettoria, da Ma· La poetica dì Campa11a, n_ella sun articola~ìo11e, era /1110 ad ora ricercata nel di– venire della sua opera. Co– me testimonianza dhetla del– l'autore era nota soitanto la sua volomà di ì11trod11rre • il senso dei colori, che prima 11011c'era, nella poesia ita– lia110 •, per creare • 1111a voe– sia europea m11sicolc e co· lorita. Il Taccuineuo faenti– no (Vallecchì, Firen:e /9{,(), a cura di D0111e11icoDe Ro– hertis, con prefazione di E11- rico Falqui), di recente p11b• blicazio11e, ci propone 11011 solo w, materiale ricco di i,1- teresse per approfondire lo studio sulla 11ascita di al– cune prose e poesie dei Canli Orfici, ma a11clre alcuni av– ptmti su cui si p11òricostrui– re ww poetica campa11ia11a, elle tro1•a verfellr risco11tro 11ell'e1 1 olt1zio11edella sua rea– lì::a:.ione arlìstica. La quale è l'espressio11e di una soffer– ta m1goscia esistenziale e di una 1•olo11tàdi soblimarla in dire~ione luminosa. La disperazione 11asce dal– la co11statazio11eche i • sog11i dell'adolesce11za • (L'l Not– te, 12) sì sgretolano di fron– te al • pm1orama scheletrico del mo11do• (La Notte, 16): la coscienz.a del dra11:matico dualismo vitale gella i11 11110 stato di ribellione distmlli– va, ,,oì dì rifiuto vassii-o, a cui succede u11a mali11co11ia dolce che sì apre al ricordo e che è la via ad w, ri11110- t·ato spalancarsi dell'essere alfa luce di w, • sole etcr- 110 » (Poesia Facile). Questo momento del tli1·e- 11ire della vita e della poesia del Campana trova 1111adi– retta corr-ispo11de11za Ì/1 una form11Iazio11e del poeta sul– l'arte: • nel fuggire la stretw ovpressione dei co11trari si crea l'arte • (Tacruinctto faentino, 40). /.,'individuo, cosciente del suo fatale esi– stere tra • l'infinitame11te grande e l'i11/initame11te pic– colo• (Pascal, Pensieri), proielta le sue /onne a i11- 1•erare l'1111 elemento (il pic– colo) nell'altro (il grande) fuggendo in tal modo • la stretta opprcsiso11e dei con– trari» che potrebbe ìmmobi– liuarlo in 11110 rigida steri– lità. Gli Of}pOsti SO/IO distrut– ti come tali per essere com– posti i11 una superiore si11- tc:,i. Campana con.stata Glie. la vita è 1111a •mascherata grot– l esca melodrammatica• (-specie di serenata) e desi– dera spa:iare assolutamente libero itt • mi cielo nuovo, tm cielo puro ... Dow!. il tra– monto bruci itt fiamma l'era I Col solo aroma purificatore della for:a I Nuo\'a, ì11fi11ita, intatta•· (Ho sc.ri1to); e spez:a il contra.sto e fa con– l'ergere ciò che dìvergeva total111c11te, distaccando la vita dalle contingenze che la caricavano di colori vìo– leuti, scamificandola fino ad isolan,e l'essen:,a e ope,an– do infine w1 collegamento con la sua intuizione dì pu– rezza. • Il ,,afore dell'arte 11011 sta nel motivo ma nel collegamen– to e quindi nel punto di f11- .tio11e si ha la gra11de arte: e la gra11de arte come. la grande vita 11011 è cl1e mt ponte dì passaggio• (T:ic– cuinetto faentino, 25). il punto di fusione è l'i11co11tro tra ciò che è. e ciò che ,,or– remmo fosse, e il reale che va a nutrire l'ideale forma11- do11e la sostan:,a e.d è l'i– deale che avvolge il reale e Io investe. dì luce. Fra la • sici– liana proten•a opulenta ma– trona... piovra de. le nolli mediterranee (Gcoc,va, 126) e • le antichissime fanciulle della prima illusione• (La Notte, 17), il punto di fusione è • una do1111abianca • che • appare a una finestra aper– ta» (Piazza Sarzano, 18) nel/a 11olle mediterranea. La lussu– ria, posta qui come dato esi– ste11te, si è liberata della sua pesauteua, si è rarefalla ac– quistando una levità che la trasforma in immagine di pu· re.z:a. e Il motivo e la forma del collegamento .suppo11e la i mm agiu e• (Taccuincuo faentino, 32): il punto di par– ten:a è il reale, la cui essen– z.o. costituisce. il motivo inter– pretato dalla fonna che lo collega all'idea anteriore, cioè all'immagine ideale.. Da ciò deriva giustamente che "'il 11alore dell'arte 11011sta nel moti,•o ma 11elcollegamc11to • (Taccuincllo faentino. 23). voiché qualsiasi motivo llita– le può dare origin~ all'arte, qualora, svincolato dal suo veso materiale, senza ,,erò perdere la sua essen:a umana, possa esistere fuori del tempo e dello spazio, in w, mondo creato dalla fantasia. E il col– legamento fra i due 111011di è costituito dall'essenza. • Mi basterebbe di rendere l'anima da111.a11teche tipvare sulla piazza a capo di 1111a lunga contrada dove tutti i pala:1.i so110 rossi e tulli ha11110una ringhiera corros11 • (Taccui– nctto focntino, 22). L'anima da11:ame che il 1JOeta \lllOle penetrtlre ed esprimere è una cìltà che si è staccata dalla terra, e che esiste fuori delle sue case e delle sue strade. Non c'è 11i,ì Faenza, cc 11'è l'atmosfera, che è la sua es– ~e11~a. gior apprezzamento in Bottenhe Oscure•· proprio che il gròsso dell'escr- ,ma nol'ità ,w vure mulace / stnmpa, di poeta italiano \.'.i- te minacciata, schiacciala, tra- rincui a Saaguineti e i suoi Ma len1.imen1e, le attenzioni più continue di Luigi De cito poetico italiano marci ti dà fJÙt {rullo di, mille ,111- ,·ente, in cinQucmìla copie. dita, e alla botliglia delle not- • no\'issimi • colleghi. Luca vennero ad orientarsi \'erso il campo delle Arti, :inche ,crso roccaforti critico-cono- ricoglie. An1ifane scri\'eva Che l'isola sognata da tutti lume velleità affida i mano- * • • perché a,•cvano preso contallo con lui gli artisti e i critici sciti,e sulle quali, se fossero questi ,·erse11i nel .ioo a.C. i poe1i sia all"orizzonte? scri11i del suo naufragio. Nel coro basso dei poeti del- romani che avevano fatto parte dei • Valori plastici• pona1c coraggiosamente fino circa. Da allora, potremmo Le notizie cdiroriali, non Un tempo si poté fare poe- la sofferenza i • no,·iss~mi_• (Mclii). della • Scuola di Roma• (Maf-ai, Pirandello, Fazzini, alle es1rcme conseguenze, non dire che i tempi non sono c'è dubbio. non ci conforta· sia per vi\'ere, in mille guise: h~nno tentalo !'acuto eh<; h d1- Afro, Gen1ilini, Oc Libero, Purificalo). del movimento della avremmo nulla da obiellarc. cambiati? Oec:idenza per dc- no minimamente della verti- oggi si fa poesia per non mo- stm~essc e h carauenzzasse • Scuola Tonale• (Virgilio Guzzi. Bcllonzi, Greco, ecc.), del Avremmo un nuo\'O • gene- cadenza, i tempi sono cam- ginosa confusione che ci rirc. La poesia di solitudine lanc1_ando P!U ah~. come .usa i•a\~,~a 1 ~o ~~~~~li:t~ 1 ~'l Adi;~:c•~ir~ i•e~/,~;:t~e~la gl:-i,~;:! st t•,~~ 1~ ~iap 1 3i~t~~ 1 1~t~.:1t~ ~~~~\f~= ~~~i~o le:.p~~!~rca1~~~~t!rie: 0 J~ ~~~~~gl~~ric~l'g;~~o. ov~i~~~~~~ ~gm~~;i~~uc2~-~~11~fzi;~s~~lelll~~ /r~,-~re~!~a~~a~~hf~u~_:TT~'· !~~ magine (Direttore: Cesa1·c Brandi: Comitato di collaborn- :,ta, dei "'testi• che accette- avanguardit.:: italiane d1 quc- te, non so:-.tenere la necessità re della dissacrazione e quasi ro f'Ontro~ia .. iiratu1ta: m- zione: G. Macchia, C. Magnani, G. Raimondi, T. Scialoja, rcmmo, in una misura inelae• sii anni vi\'ono di stenti. no- di un preciso distmguo fra un'isole11a sacramentale un coerente, 1llegg1bile, cui la Roman Vlad). .sletica, come la\!oro morale, nostantc le , istosc facciate, e J)OC.siacd editoria, rra eh il- c-,tremo rifuj!io religio-,o'. bella in1e1Ugenza critica di AI- 1.,'Jmmagme, nel 19.f7-.f8, durante i ,al"i conflilli d'idee come testimonianza, come - di ben magre rcndi1c: guiz7i tà poetica cd 01--ganiznzionc • • • fredo Giuliani offre gìu:,tifica- scoppiati in Italia con una ,iolen 7 .a mai constatata prima, poniamo - imposiat.ionc di di cervelli elcttrnnici sluggiti editoriale: ma non si può non Se aggiungiamo, agli innume. tivi tcori7i che_ fann_o soffrire conflitti che invasero tutti i campi dell'allivilà umana e prnblemi di coscienza. al controllo (è prop1io ne- vedere come, mcnlrc i poeti i-c,oli giovani poetanti, lulli -. non s, puo rnfatl1_~hc sof- artislica, tenne sempre alti i fini superiori dell'arte e i suoi La nostra disperazione è ce::.sario citare Edoardo San- - giovani o meno giovani - coloro che scri,ono raccami e fnrc a leggere una cn!1ca stru- diritti eterni, difese la liberi;). della cultura da ogni ingeren- data proprio da questa man- guincti?) che intendono so- sentono franare attorno a lo- prose d'ogni genere, empicndo- men1ali:nen1e perfetta 1mpegna- za esterna, illuminò regioni dello !:ipirito e della creazione cat3 c:,1remiz7azione; ~appia- stiluire un discorso umano ro le basi del• tempo eroico• ne i cassetti propri e altrui. ri- la a d1m'?st.rare la quadr:atui:a artistica che durante il \'entennio fascisra non erano sl:lle mo, duramente amm:1estrati, ,·cnuto a noia perché orn1:ii (come lo definisce Cimatti) caviamo un numero (peccato del ~<:rch10, a lratt~re d1 <:''!- adeguatamente SIudiate ne considerate da noi (SchOnbcrg ~~1:~ci~1e~1/o~e1l~g 1di.~~~lt~ ~~~~~~l~~~~~~!1\i:i~~1/ colpito da /~ ~:~o;i::c~~:w ~iu~b~i~~tr~~: non poterlo prcchare, per tulli ~:;td iupo=ea a~~: 11 ~. ~~;- e la musica dod(."C.:lfonica,Thomas Mann, Proust, Grnpius, . I I d . l~lo~~ll~h~ilfcssi;a~t~rd~~e ~~= tasse edt rivC;la~ioni ?'~n~ ~= Ma~i;;;{p~~~ ;!~?';11; 0 ~:I;~e~ ;~~ 1 :d: 1 ~~:~ra!!\~~:~· sr~~ ~a 1: ~~·i~t CJ~r~o~~~ 1 ~,~:; p~~i~· tr~~v7~0ns1;~~cc~te j:;:1~ ~~f'Ng,'.i~~ 1 ;!io, ~:~lin~~ ~)~:!: mero insospcttalo di giovani s1~ allo lCnith dcli ongmahta. f friI~i 1 ;~1~1t;,~~~f };~~~ c l;1!~~ 1 }" !fi~ \ 0 ]:¼f~~ (·!~ iii;~1 \;:;13~:;i~:~i; ~~tidn~t!:~,~~I:1 l~[i ~ti ~ J~~~d1}J~; ~~l ~ t::;~rd°d11~r~p~:~fÈ ~~{f ,f~ ~1~~~: ~(~ ~f E nel nostro Paese di un'arte non provinciale, ma aper1a alle ~~1\si;~:n~\~~~~on•cu~c~z;od:i; 1;ioco soggc1tivis1ico. non ere- ~;~~g1~t\ f~~!~ ,~~ u~{~a~bt~~ quotidiane fanno tanti e tanto \'ent~o. I J:Qnte~uu e I arte dei • E' così anche che 11a.sce la luce il l11111i11oso {aura :,ma• (Taccuineuo foen1ino, 67): l'elemento co11tem11ùtico è affinato fi110 a perdere la s11acorposità (per cui diven– ta fa11tasma) e poi allìnge la s11a s11blima1.io11equando è immerso nella luce dell'im– magine ideale; è qui il 1)1111- 10 di f11sio11e. i11 questo scam– bio che è 1111 poteuziamento reciproco; il fantasma diventa /11mi11oso: è la catarsi clie sì ide11tifica con la luce. Le composi;.io11i su Ge11ova ri– flettono questo 1110111e11ro che è anche l'acmè dello s1•olgi- 111e11topoetico tli Campana: la tensione al sublime, che ha dato l'av1 1 io al suo canto, ha qui il suo esito nel sogno; il quale è l'arrìcchime11to fa11- tast1co di 1111a sostanza umr1- 11a rinata nella sua p11rifica– :io11e. li coutatto che sì sttl– bilisce fra Genova e Camva- 110 è intenso e drammatico: il patta rtagisct alla città artisticamente, ne cerca l'ani· ma, gliela strapva e, fallo11e ricerche e alle tendenze della cullura europea, rnaotencndo ideologica•· dia;11<? ancoi'j3 (ne C,";d':rc- d 11 . . p . di\'ersi mestieri, per vi\'erc, ma m~Slr~_mJo7ah. _Tt~nne qual- vivi i cara11eri della nostra tradizione non accademica. La Abbiamo esempi, rcccntis:,i- mo m quc. 0 • ~g@ctlivi~lico. ~~:~~~~~o \~tc~~t~~~ df~~~ che all'oscuro tribunale della ~?d~o I lg ia~lt e ie ual ~- collana creata da Luigi Dc Luca si chiama ArtiS ti d'Oggi e mi, di poeti nati pos!ermetici Eppure, in temn di cibcr- col lettore? Direi di sì. ,·edtà si sentono veri e vivi e s~ctto pu 0 ~- al 1 ri~rdo ri - porta la seguente epigrafe: • QueSta collana di monografie e in seguito precipitati nel- ne1ica e di cervelli elcltroni- n lettore, col tempo, espri- utili solo qua nd0 possano na- ~pe1toS/ d~!Ja I poesia i com - è dedicata ad artisti ormai bene individuati nel panorama l'acido corrosivo di una ,·i- ci. ci arri\'ano di tanto in "à . d" . scondersi, come galle che deb- pon·m t" • tol '"zzat" d: figurath•o di oggi. Naturalmcn1e, poiché si tratta di artisti in sione cduca1an1entc (troppo rnnto le stati:,tiche (le prov\'i- ~c1._ ~rJ ~lll;).1z10 i a_suo :!lo: bono partorii-e, a ,·crgare in Giu:ia e~. ~t~ a'à.i ~~KUt!etil continua e\'Oluzione anche se hanno raggiunto una chiara educatamente) apocalittica, da denziali statistiche per gli Il~;. l~n1cni~voa1~~s~u.:n~ra ~~ versi o in righe intere la loro Ba1estri1ni e Porta sono informi fisionomia, la collana ne documenta un certo punto di gridio annaspante, voci sof- uomini senza memoria e scn- tico. Forse è ancora una va- assenza. divagazioni linguistiche condot ar_ri_vc_>, Le presen_tazio_nisono più che dei veri_e propl"i saggi locate den1ro scuri canali,. 7.3 memorie), e ci dicono co- ga supposizione, ma :;e ciò Messi in fil:i, tutti_ costoro te su una lesi prestabilita di c11t1c1,delle tcsllmomanze umane. La nota bibliografica che pri,•c di echi interni, pi- mc oggi pili che mai la poe- avverrà, io penso che il Jet- formerebbero un~ lc21one,. ma impegno sperimentale io rispo- accompagna ogni singob monografia è il frutto di un pa- ~re e nel complesso piuttos10 sia abbia trovato, o stia tro- tore richicdcr:i, in progrcssio- ~a•_-cbbe una lcg1on~ stramera sta critico-grottesca all'espcri- zicnte lavoro di ricerca e di raccolla .... •· In essa sono ap- retoriche. Sono pocli che, rnndo, un suo pubblico. Tra ne sempre maggiore, quella cm nessuna fon.a dt propaga_n: mento del futuro che qucstì an- pars1: . I~ m_onogra_fi«;di J\!afai (a .cura .d_i L. Oc Libero), scn7a eccesso di rischio, si annacquata gioia, e maln;1- poesia - lirica o antilirica - da po1rebbc ~are a11111 e_nem_1c1ni tesrimoniano, con annessi e Gen/111111 (_d1 F._ Uhv1), Punficato (d1 L. Bigiaretti). Greco (di sono fatti anacor-cli di un -,co~10 stupo1e, le ,.:mc in- che avri1 "apulo attuare In ~In ucc1d~r_e( il,sol~ nemico eia- coin\'ohi tutli i problemi so- F. Bcllonn). P1ra11dello {di V. Guzzi), Mo11ti (di G. Pe11-oni). impegno etico nncalzato dal- chieste sull'editoria (appan.c preghiera che Jimencz rivai- sc~no dessi I ha' m_se ste~so: ciologici, psichiatrici e lcUe- SFtratfo!,e (presentato da G. Dessi, con una nota di C. Claudi), le colonne dei quotidiani, e su molti giornali e riviste) ci i:;eva a se stc:,so: • La mia e m_ ~e stesso I un!co amico. rarii che ognuno può far suoi azzm, (di R. Lucc~e:se), pmiccioli (di G. Bassani) Zil'eri che a volte :.... per una pili comunicano che la poc~ia • si parola sia \a cosa stessa•• e narcisismo e masochi~mo fanno se appena decida di immer- (prcscnl_at_o da L. Sm1sgalh, con una nota di R. Lucchese), bonaria adesione all'imveg,ro vende•· non il suo aspetlo lani-nle, di lega cd_ cscludon~ 11 m_on~o. gcrsì nella lettura dei libri di CGera<;c/1111 ! (presenlato dn V. Cardarelli con scrilti di V. sono dolci e cordiali, addiril· Abbiamo qualche dubbio freddo ideoiramma, di steri- fani:io di ow:.n~n~di qucsli gi~- 1t:ri e dell'allro ieri. Da questa uzzi ed_• G. Fa!lani), Frmtchi11a (di R. Giani), Uoncillo (di mra lirici contrn,·oglia, spes• sulle recenti dichiarazioni di le metamorfosi. ,·am un pngiomcro, \'Olontano compresenza di preoccupazioni R_.Longhi), "'~ellt (presentato da G.C. Argan e con un S~(?gio so elegiaci. Giancarlo Vigorelli, secondo Allora, \'Cramente, Carlo Be· e c?atto, 1;1natomba della spe- e contaminazioni extraJ)Oetichc di r,.1. Cal~•esi). ln Regimi (di N. Ponente), Cousagra (di Pochi. dice\'o appunto, no- il quale la poesia. negli u[ti- tocchi avr-J ragione di ere- ranza). E o~porluno ~ qu~- dovrebbe sortire per i • no- !J· Ap?llomo), T,amomi (di L. Sinisgalli), De Giorgi (di U. nos1an1c le improvvisazioni mi anni, si diffonde, nei casi dcre nel!'• opera comune•• st0 punto,. cci 10: non dunem,- vissimi • il futuro della poe· ~•;,nit·n~~~t (presentato da G. c. A~an. con (::. ,:~:.::o f.~~!:~!:~t~~~i::z~~~:~it :t:t~~; h- ~l~~t~t! come::~;:,:,~. cl,::;:a nuo• t~~dIÈ·;~/h~Ia~~~i~~?i~ :~td; rt ~~ t; :e~ ~ _______________________________________________ _:___ I~~;' ~s!ie 0 ,~.~~:en~auc~u~~l~hèvi~t;si~o°nfoi~~~ ~~!~~u~cofcÌ '-'LJ DLJE VOLUMETTI RECENTI DJ .aLBlNO PlERRO ogg, son~ d,v,s!,da u~a voca-già torb;do d;scorso sull'ul> a i. l. g1_nc.O~g• _sul p1u gracile poeta poesia Non più la v cazione ~I nrovmcl~ pesa I_Ull3 i? ~o- della Pazienza ma quesra con– htudmc dcli uomo: m '?gni g10- trovocazionc aggressiva, tra m1 • velario•, ricopre il por· to addon11e11tato • Nel pae- ono usciti insieme due ,·o- sagggio mitico I Di 11avi nel !umetti di lidche di Albino ~e11so dell'i11fi11ito • (Genova, Pierro: Agavi e sa,ssi (Ed. 124). Questo t•elo, i11tess11to Dell'Arco). e 'A terra d'u dell'oro di • rm antico ere- ricorde (Ed. Il nuovo Belli) 11uscolo • (Piazza Sanano, in \'ernacolo lucano. L'autore, 117), l 1 ibraro dall' • aria ro- abbastanza noto per i prece- sa •, collega la 11otte me- dcnli volumi di versi, si ri- tliterranea alla • eternità presenta con la sua consueia della piaz.:.a • {Piazza Sar- fisonomia, ma più vigorosa e zano, 119), è il • poule di approfondita. I due volumetti passaggio• (Taccuinetto, 25) son presentati da due docenti fra il reale e l'ideale, fra ciò universitari ben attenti alla che esiste nel tempo e ciò che produzione le11craria odierna esiste fuori del tempo. Il 11oe- e critici militanti essi stessi, ta giunge a questo • p1mto di pur di formazione e indiriz· {/,',~ 0 :~;iri~Ja~~~:,~:~ 0 ';,,[,t{ ! 0 G~~~~: P~t~~t t:l';~~ IO (La Vema, 54): I'a11goscìa sia di Pierro acquista forza dì vivere una vita limitata, e carattere Quando si ispira oscura e violenta si trasforma alla sua terra d'origine, la nella volontà di svolgere dal Lucaòia dov'egli ha trascorso reale una parte che possa l'infanzia e l'adolescenza, fino assurgere a visione luminosa; alla soglia della giovinezza. perciò la lussuria perde la sua Da Quella terra che sembra pesantez:a convulsa; in Piaz- immobile in una sorta di za Sarzano, sintesi poetica preistoria, a lui è venuta una degli scritti stt Genova e di suggeslione di eterno e di tutta rovera campaniana, es- magico, ma con Ja fisonomia, sa 1,011è piu sfrenata; • siede l'aspetto domestico di paesi e imf}eriale •. • bianca e torbi- contrade ben noti, di case, da a lato dei lampioni verdi•. strade, vicoli, alberi, burroni. No11 è piil la perturbatrice E, Quel che più imporla, que- • occhiuta devastaz.ìone » (Ge· Sle suggeslioni sono conccn- no\'a) e neppure il mito che Irate e animate da una co- • ha l'ombra dei lampioni scienza umana e cristiana e 1·erdì • • torce le braccia tli da una fantasia che non ha marmo• in soffeno anelare modelli. Suggestioni ataviche verso • i dorati fa11tasmì • remotissime che si accordano (Crepuscolo medi1err.meo, con un'acuta sensibililà mo- 115). La tensione dall'ombra derna e con una forte co-- alla luce è giunta alla risolu- scienza che continua a spera- :ione; • una dom1a bia11caap- re nonostante tutto. Ma in pare a una finestra aperta. E' Agavi e sassi rispe110 alle la notle mediterrat1ca •· /.,'e- precedenti raccolte c'è una saltazione erotica ."i è smor- amarezza più forte, perché ::;ala e il ricordo ne conduce l'autore ha scavato più pro- alla memoria una • fiamma fondo nella realtà della vita e pallida• (La Chimera, 34): il della morie. In alcune liri- ca/ore vitale ,re/ ripensamento che, quelle della ~econda è purificato del suo on·ginario metà del vol~rncttoi il poeta furore. L'antica prostituta è solo davanti al mistero e a dalla e carne goffa e pesan- Dio, e y-ova accen_ti sinceri di re• (A una troia dagli occhi desolazione e ~1 speranza. ferrigni, 165) che in una ini- Eppure,. come ~1cevamo_ so- :iale trasfiguraz.ìone appariva pra, eg!1 ha b1so~no d! un • proten1a matrona... piovra paesaggio domes11co, d1 un de le nolli mediterranee • e I ricordo preciso, d'una figura poi • perfida fanciulla bruna • amat_a,_perché_la sua fantasia fttggente • verso qualche in- acqwst1 magg1_orrorza e c~n- ferno •, ora è sublimata in cretezza:. perciò noi prefena- una limpida figurazione: • la mo I~ pnma_ parte, quel!~ che donna bianca•· Nell'ambito meglio comsponde al l!lolo, dell'amore il poeta ha tra- Agavi e sassi. La ~ua terryi., jl sformato • i.I mali! di vfoere • suo paese, per lui che VI n: (Montale: Ossi di seppia, edìz. t<?:11aad~lto, non sono ormai '48, 52) in una • immobilità di P!~ che 11segno d'una realtà sdoia i11e.sauribile • dove la PILI profon~a e vera, quella immobilità non è sig11ifica1iva della fantasiosa adolescenza e di astralla irrealtà ma di ar- della suggestione d'un'anti- moma. ' chità remota. Gli occhi suoi * Un ·poeta ]ucano di aduJ10 non ritrovano la realtà ch'egli si è portata nel– l'animo, come dolce illusione, Così egli, soltanto da una melagrana può fare scaturire un'onda di ricordi affettuosi e di fantasie che non hanno più riscontro nella realtà: • Nel mio vigneto / ho ri· tro,•ato spoglio il melograno: I c'erano s/erpi in.tomo e fo– glie secche I sudan·o fermo alle mie antiche frane. / Art– che una biscia argentea nella f}ioggia I del tempo che dà cenere / dilagava ,1el sasso. I - E la staccai di schianto / la sola melagrana al ramo cun,o, I e risuonò il silenzio I nel bianco della luna che sì acce.se : I sembrava che portassi / una lampada mor- ~~11tid!0';:ie.s~. '?~g~i t:,n~: dolce _ tempo, / degli a\li, e rovagltato / con le 'fiammelle rosse / dì melagrane a spie· chi, I rivedo. ancora fermi a,iclte nel vento / i neri uc– celli sopra il campanile, / ma non c'è più fragrant.a / di voci e sogni in rivoli di prato, I tulio si è rinselvato I in quella melagrana non tagliata•. (La melagrana). La paesia si ravviva e con- ' centra intomo ad alcuni punti essenziali: • sembrava che portassi / una lampada morta•• • ... fermi anche nel vento, I i neri uccelli sopra il campanile•, • tutto sì è rinselvato / in quella mela– grana non tagliata•· Ma allo d!i~:~~~t~ ~I~~~~!~~ cabili, e all'angoscia del mi– stero, si contrappone la spe– ranza cristiana, che a volte si esprime in immagini d'una forza epigrafica: • lo li ho sentito, Cristo, / mite, sere– no, carico di morte. / dimen– licata, I - come il fresco pane I elle fu nel fuoco e. odora sulla mensa•. La den– sità di quel • carico dì morie I dimenticata» ci avverte, insieme con altri luoghi di questa raccolta, che ci tro– viamo davanti a un poeta che nella sua voce raccoglie quel– la di tutti, e parla a tuui. Il riferimento biografico, in Pierro, perde sempre quel non so che di angusto e dol– cemente nauseoso ch'è il suo pericolo maggiore. 11còmpito del poeta e la sua dignilà, la sua compartecipazione al destino comune, sono affer– mati nella lirica iniziale: • Se troverai pensoso un uomo curvo / che gesticola lieve, aereo panno / sof}ra i ventosi tetti, I peuserai: sarà certo u11 poeta I isolato nel sogno. I - Eppure, / se tu li acco– sterai / a quell'ombra di neve silenziosa, / se ti vedrai so– speso / nel circolo d1 luce che l'accoglie, / saprai che 11011 è morto / il poeta alle 1•ocì della terra / e come dal– la guerra / nasce il silenzio e dalla morte il sogno• (li poeta). Dalla guerra e dalla morte nasce la lirica di que– SIO poeta aristocratico, che pur né! sogno silenzioso delle sue più alle fanrasic con– serva la commozione d'un impegno totale. Se ora passiamo a conside– rare il ,·olumcuo in verna– colo 'A /erra d'u ricorde, - dove ogni lirica è accompa– gnata dalla versione in prosa di Gioriiio Petrocchi, finissi– ma perché riesce a conserva– re in gran parte lo stupore incantato dell'originale, - ~~~Ja~oonJ~mfa~,~~ge e ~: moto accentui ancor meglio i suoi caratteri, come se aves– se trovato una volta per tutte lii; sua forma congeniale. U P1erro non ha trovato davanri a sé una tradizione di poe– sia nel dialetto di Tu.rsi (che differisce notevolmente da al– tre parlate lucane), e perciò con somma libertà ha piegato que! vernacolo ad esprimere ogni sfumatura, ogni trasali~ memo dell'animo. E d'ahro canto quel dialcuo ha dato alle parole di Pierro, poeta coltissimo, una illusione di composta definitività, un non so che di solenne e misterio· so anche nelle immagini e notazioni più evidenti. Natu– ralmente, il merito non è del dialello ma di chi lo ado– pera. In questo volumeuo non cambiano i temi e le at– mosfere di Pierro, ma si ca– ra11eri1.zano e universalizzano con risonanze quanto mai suggeslive. La fusione tra il sentimento del poeta e il paesaggio è perfetta. Ripor– tiamo • 'A strata d'i Serre•• dove il poeta sotto l'aspetto consueto d'una stradina di campagna sente - ma ormai sollanto nell'animo, come un cieco - l'aria e il profumo d'una volta, d'un 'infanz.ia tra– scorsa per sempre: • Celti g/111 a li Serre /à' caminè timpe; I si nw1 ci à stète mèì I e po ci vèì I fatt1l' 'a crucia. I - 'A streticèlla è viste I pottè tante villure, / e mo è sintut'u veni / e mo i canzone I d'i vocantìje ca sì 11iìine (ore. / - lé qua1m ci turnèje I (mo ca sùu (alte granne) I mi parìte, e nun mi parìte, I c'avìje morte. / Mbàrec'accussì i cìchète / Ile sèntene e nun le vìrene / i cose canusciiue / e po scur– dèle •· • Per andare alle Ser– re devi camminare sui diru– pi: se non ci sei stato mai e poi ci vai, faui la croce. La stradina ha visto passare tan– te cavalcature, e adesso ha sentito il vento, adesso le JCanzoni delle ragazze che se ne andavano in campagna. Quando ci sono ritornato (adesso che sono adulto) mi sembrava e non mi sembrava che ero morlo. Forse cosl i ciechi le sentono e non le vedono le cose conosciute e poi dimenticate». fn tutte queste liriche iJ poeta dà voce ed ani.ma al paesaggio, alle ~~~:lu~~j~r~it~~~i s~~~tm~:ti ~~ijf n~o~ri~~a~· EP~~n ~~è stradine, alle case del suo e giunge alla lamentazione scon- neppure da dubitare che di qui rnac:~toec"~i!"!~~~1ia°ic" Ji I~~: fil~; b~ne che. tutto questo non ~a~Fihesasr1ba~t~~~oa~ ~o~\~ ~~~~io~a p~~ltic~~~xo r:si n~~~ ~~~·l~IS~a sit~n~~bl~~:~ ~h 1 ; s!m~mente_ e con un aggravio precisione hanno tuttavia una tutti questi giovani, destinati t: disp~i:3z 1onc i3 c~mporre col– aura che li allontana nel tcm- · a dmanere di qua dalla poe- ges I p~ro e csunie per po, li lissa in un'eternità sen- ~ia011~~ l~o~~lti~~~IECssfi~e~~~o ~ttu;:lt;~r~mt d~fl~a c;~~~~ ;:i (~%~oub :ti'L;i R~bat~~~~ per lllC7.ZOdella poesia di 01- nera, dati media e_ dal! 1mpo– Ouando ero piccolo, il Mam- lenere un compenso di vi1a, tenla allo sbaraglio, da una monc, Prima di partire, Il addirittura una ragione di vi- arrogante_ m~ c~ltu~ e da cestone, Ero allora arrivato, ~~:. 1~.~~robi?~:~~ttafn~e~t~~ ~unt~a r~s=~~~i i~if.U:e'}7en~ Stanotte, 11cinghiale, La stra- che non riguarda tanto la so- '!ola, _m bl';)CCO,m. conto d1 an– da delle Serre, Le Passeggia- cietà culturale quanto la so- ucagha noiosa e mgombrantc: tcér:-: ;~:~;~re~~~;ri~~r~'.o'L~ ~i~·~d~~1~:81i~dlae~~i,i~~al~~ .. ~iùno:;a:;~~· ~~m~o~~~~~el: piuma sui tetti, La mattina cesso di quantità è lo sfort.o • mem_cn10•· La poesia, come i:~~tfno:,i,AllG~d:ttoapri~:~~ disperato della poe:,ia di com- la \'Cntà, fa paur:3. Quest'ultima lirica è un'ap- pensare un ~c~cll di qualità. m:~,~~cc~~c ~~~~c~e daan~-~~~ passionata invocazione a un La lettura delle numcro~c an- ciò un'ollantina d'am~i or so– ~~~~- tle~~~'ta ~~r:i~ it~o~~ tologie di gio\'ani poeti, suddi- 1_10, e non cc ne \'Ogllamo an– ma persona, di un senlimea- d~!}fi~~!m~~~- c'Jgi~l~~i gli~~r~: l,;_~é~r~~c~lrg~~-edioche i .~no- to suo, sicché potremmo av- scaglionamenti. e la lettura del- \1Ss1m_1 • P!"lJpong~:mo_ ali mer– ~cii~a'i~a~~~ta d~~r1al~rfl"uv~: le centinaia di volumcni stam- 71a, ai [Cm)_obbligali e \'Cra- lumi. dove è più evidente lo foa~i-,i! 1;g~~c(~~aai ru~sde~~t r~~~~~;~~n::i\ ~;~~\~n~;gri~ spunto soggettivo. Ebbene nati a non superare lo scoglio del _male, d<:11 ~goma dcgh. epi– ' qui c'è una commozione più dell'inedito) sono quanto di più gont. In chi i:1en,ta, cocci1;1ta– ~~1;,ilolhlhgeu::~:1 ~fte•,J'~i: desolante e, confessiamolo, più n_1entc, la J>C?CS•a secondi? I.an - noso e fermo. ~a~;~tono si possa immagi- !\~~ ttga~~:1o~ca~c~~as\•u~~~ Nella chiusa si nallerma la Non si Sl!ntono \"OCi isolate, che_c~rc:.i di resbtere_ ali~ bar- virile concezione religiosa che non :,i distinguono acuti: si b~ne, ry1entrc la p~s~a ~ 1 que– il Pierro ha della vita, la co- sente piuttosto l'ossessione can- s11 sed1cen.11.• no,•1ss11m * po– scienza che lutti dobbiamo tilcnantc d'un coro anonimo, trcbbc bcmss1mo_ es~erc scnt~a sorreggerlo •Slu muragglrio- colletti\'O, che canta e ricanta da robots nutnt} _di cart_a_già ne dvete d'u mwme I 111ent. motivi obbligati e insuperabili: s~ampaia e messi m cond_lZIOnc sciullète •· E 1una la poesia la desolazione, l'incredibilità d1 acco~tarc e compor~e hbera_– e:rour;!n~~;:2!f ;~~i.faRi~;~ della vita, il mito dell'infan- mente I loro fantasmi ,·erball. tiamo soltanto la traduzione: I~~ p.drc1_~:!e~~\ris:i~~~:ilo d~i In un mod: •o~nell'altro, ri- • Dove _sei andato, Guido? scompanre, di finire. cordando 1_poet 1 e le gran- Forse ti ha chiamalo tuo fra- E' sciocco dubitare dell'esi- dezze ~rma1 inattingibili o imi– ~~l~~éD~. ad:f 1~~ltr~,C'11 m~~~~ slenza di tenori di testa: ma tando 1 _rob_ots per tcstimonìa- che gli puoi rispondere'. !e;~~greAlfaiù lu~~~~i~ fi~~~~-~ ~cc ,-~~~••-~~~~;e~~~I;~~~;~:-. quaggiù, hai lasciato un poco poi per convincersi che le dif- sono m1glia1a I g1ovam che d1 terra per far nascere i fiori fcrcnzc sono soltanto variazio- tentano ogni giorno l'avvcntu– nclle stagioni; e noi cc ne ~i_ differenti d'un patrimonio ra della ~ocsia: e più in vasto, stiamo avvoltolati chi da una hnco comune, invischiante che t~ntano 1a,•,cntura della carta pa:te _e chi da un'altra; chi attinge_ una comune impoienza btanca: 1rascinan~o ncl\'ii-o_nia ghiacciato nel freddo e chi alla vita (e qui sta l'origine la noz\One orgogliosa e 1scntta svegliato in uno scoppio di della comune impotenza alla n7I ma!1no del nostro • popolo pianto. No~ c'è nessuno, Gui- poesia come \tittoria sulla vi- ?1 poeti •· Non sono scomparsi do, che c1 possa dare una ta, come superamento). Anche ~ lc11or! di poesia perche tutti mè~~l il volumetto si chiu- l~ ~o':-s~tiv~\~ribe~efi~z~;/ti:!- ~a~est~f{' d~n~ondd~~~a~ll:u}~~~ de, e a noi restano davvero ~ssi~tiamo a questo fenomeno; b1i~azione? . _ in mente .queste poche pa- il giovane poeta è in siato di .C è un mot1\to in tanta ccces– role che nassumono, insieme inerzia. di sconfitta accettala· :-1,a quantità, in questo as– con il contenuto e l'ispira- si limita a reagire, ad .:men~ :,urdo di una colossale offcr– !i~nedjopj~~i t;;;~T J~~ dcre e cogliere dall'es1erno Je la senza un minimo di richie- ~~~:re,d~~i1Ù ~ti I :~::'z~i:e!t; ~~c~~~~-~~~ fti :i~i~nri ~~~i], ~~o,,~an;en~~~~on3i ~~~~~ noste (,ne (,ne I ca pàreue di Non. costruisce un suo mond~ 1-eà-n,ai:cla loro depreuata utl- vitre / o i vraz1.icèlle ianche ~~~:~ 0 a1~aond~a~!c~ut~~g~: ~~~i/~1tS:i~dgi~i1~: ~n~rr~~zt~: d'i maèti ». te escluso. conlin~ pag. 6

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=