La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 14 - 2 aprile 1961

Pag,. 4 LA FIERA LETTERARIA Domenica 2 aprile 1961 G i r O ~ ,~, " ", '"''"m' "NT'"",; , " ,.,.,sr,.,. "" """ """'" di sassi come li tuoCalvario; ~: 1 1op!e~ttae 1 ,o!luo!,reercuo:rmdo» Dino Campana, test·1 Da ''Il Cristo,,di Unamuno (Contlnu~a pag. 3) noi ti ch.iediamo. a Te. ViJZna. qual ,·ino cl sostengano i chiodi del d vere J . che inebriando consola i nostri cuori; e. come Te. moriamo in piedi e aperte a Te. Luna di Dio. quel dolce lume bene le braccia, e in piedi ci eleviamo ~ Uomo e \uperuonw •· di che nelle ore noltuTne ci assicura alla gloria., onde Dio ci parli in piedi Bemard Show _ 1'1tltìmo ~e il sole è vivo e che ci aspetta sempre; e a braccia tese. .,pettacolo del Teatro Stabi- a Te, colonna forte. ogni sostegno; E a me concedi, Cristo, le di Genova - lw conclt,- * di JIIE'l'll.O Cl.ll1IT'l'I a Te, Ostia Santa, noi chiediamo il pane ~~~riq~~n~~es\~ 6 ~:~e:r~s~\;t7:rò smarrito ~~ci:~ :;::~icsf!c~~ fe/I~u!','i Oani poeta rappresenta un di. La quantita di poc\ia che del viatico per Dio, fo elemosinai d . .d di ,m e:cvlolt cuu cui so 11o 11,oc/o dt essere poeta, da cu, ha e!,prc'-~ (quantila ,a;r- a Te. Agnello che lavi ogni peccato ove sognan ° imputri isce il cuore, pouibifi be 11 pOdti coufron· si può istinti\amente dis~n- iaunta, conclu~) non ha del mondo. il vello del tuo ~anguc; Salmo XII.4 io riunga al chiaro giorno senza fine, ti: ba.!>tidire che nelle 3/ tire o nel quale, all'oppo!ito, molta importanJ'..a.: quello eh.: a Te. corolla del ro,•o silvestrc-. con gli occhi :fissi sul tuo bianco corpo. repliche finora effdtuare s~- ci !>Ì può impaniare, .alla!i.::i· ad allri poeti non pcrdonc la luce inestinguibile che insegn~ Figlio dell'Uomo. Umanità compiuta. 110 .\lati \'ct1dut1 /6.908 b1· nati, in ri\po!ita n!'lruno e remmo, e srx.-"S<.o n,m perdo- come lddio è Colui che è; chiediamo, ~!~lag:~c:c~ri~r i 1 t t::/ 0 ~:re~ Cristo, f/iei~ Ì~,i \-1~!5:'a. ~:i1::ibf~ ~ ~Il~? ~a~gcpj~ f~ ;;;i~~ ~:a~~~~~~ic":;n~;i~~t;~~~ ~~l divi~o liquore ~n_fora. i~ netta_re e il mio sguardo annegato in Te, Signore. spettacolo - clte è presenta· o di e~~rc :::.Ilapropna \Olla cc qualco-.a di maaico, di fa- I eternità che sazt 1 no st ri cuori. 10 con regia di Luigi Squar- poeti. Il aiovane che scopre 1a10 nella quali1a d ella su,1 Tessi. Siif\Ore. queste vite nostre (lradu7.lone di Raffaele Spinelll) :ina e .!>Cene e. costw:,ii di Dino Campana scopre in,ie poesia: della su•. an.i:i.di .. pc- nelta celeste tunica di Dio P,er Lwg 1 Pi;:.;:.,, e ti cm me l'abi .. -.o che sta v.,110 la rata \Olonta di poc'>ia, Per- sopra il telaio della Yita eterna. protagonista i! Alberto /.,io• poe'iia, che la po.:sia S\"cla. cio s'c \"Cnuto facendo un Lascia, o Signore, che sia posta al sicu:-o ud/o - 1-·crràancora ripre- !'-,palanca. Il .,uo. e un modo mito del suo stc,w nome. all'ombra della tua fronte, la fede so a Ce,101·a per altre IO di esc;cre solo poeta nel qua Qualcosa in CampanJ fini• nostra sudata. ch"è fragile nido. d~f,~cl~j;~ ",~; 1 1 0 c~~e;~':~of:cdi !';.a an~~n~c~~~o ~~i~iripo; ~~~ ~i ~:oc:d~~~ae!,~i;~a~,i~ dimora di speranze iorghegginnti pro!:>a1)0tC.!>.!>e essere repli-_ \crsare l'obolo d'un wa:no acnri con gli iniL1 Tuui 1 canti di Yita eterna. rra le brnccia calo cosi o lungo, e con teat:- acerbo, oppure <iCne potra poeti che hanno ,eramcn1c Tue. che sono ali aperte dello Spirito costantemente esauriti, 111 dissentire aiustificando,;i scc· pagai o quel tem:,o. lino al Gtou. Xl.39.3.25 sulla faccia delle acque tenebro~. nesstma città italiana che camente col ricordare I.a sua cr.tk psicologico, ;,cr essere Vieni e guarda. SiiTiore. aprimi il petto: 11011 sia \lifa110 o Roma. riconosciuta e schedata follia. -.tru menti barometrici piu guarda come io. che Tu ami, in me patisco; lncontn' cultural'1 q~ale 1; s~~a~~ra',l~~i~rr>o1! sc;nsi~li, <iOn~ à qS"lita ben e Tu. che sei resurrezione e vita, tata per chiareJ'.za, non ,i ~bùarba~o~uil1~t poe~irn;~,.~ Corinth. XIJ.2 chiamami a Te. tuo amico. come Lazzaro! 11 Centro Studi e cambi In- può almeno neaare che il !'-,UO 1 on1ale si contrappose allo- Specchio di Dio. guidaci Tu a vedere tcmazionali si è fallo prom~- esperimento, la sua ;:1\'\'cntu- ra (non potè esser:.. eh~ net• fronte a fronte il tuo Sole cd a conoscerlo tare di una serie di • Jnconlri ra mcuono a fuoco una 3m..a- tamente, drammaticamcnlc) tal come Lui di noi ha conoscenza: culturali• che si s,·olgcranno glia1ura nel tessu10 del acni- l"esigen7 ..a della poesia \erti• Esodo XXXIII.Il fil che i nostri occhi-terra la sua luce nelle capitali e nei grandi cen- po. Da\·anti a luii in lui ia cale, ,erso l'alto o il basso. vedano; e, da compagno. viso a viso, . ~'ìo~rn 1:,~~i~t~~'riat~~~~ ~ri~:~i~ }~~~zi~~f pa~~~i 1 ~t°i>0s~~~ Alla poesia am;,ia. distc3a, come a l\Jo.SCci parli. e bocca a bocca. e giornalisti di \'ari paesi. Il prendere -.alo ma1cri<tli di re- ~an~t;i"ie ch~«I~~:~~~ f~~fi~ Portaci il regno di Tuo Padre. o Cristo. primo e lnconlro 10 ha a,•uto cupero, che fecero pJrte d'u_n gioia di creare. si Contrappo- pol che il regno di Dio anche è dell'Uomo! luogo a Roma, in febbraio; il tutto ed in eM;o \i aim,tih- ,e la poesia ,;ceca, tonurata. Numeri Xl.8 Dàcci vita. Gesù. vita ch'è fiamma secondo si icrrà a Pari~i il :!9 carono, che arnlsi da c~,o martoriala sillaba per sillaba, che rischiara e riscalda e all'alimento giugno. Sono ira l'altro m pro- sono, intanio che \·ec.:hi di,truua e ricostruita e sem· suo nel vaso racchiuso. ci assogKetta; gramma: la prescn1azione di ~~:;~!{:.:i~. s~gtti~ o~i'U~ri~ prc insoddisfacente. che ten- LuC<l XXIIl.40 :i~ oc:~!. f~:;~1 c~~~~."~;:;e t~.:: ~~~~ did~cri1~~~r a::~~a~\rifi~ misteriosa. Quello di Campa- ~~m~~-~~rl~:~~e~~n ~: t~~= ma 1;;,' ~~~~~tf•,.~~ ~;/~~rl;oriamo; ~~L~f~::~ 1 -;ji~ll'.:i:>:!~ ~"ii."•~~;!f'::!ijf~i~ ~(~1 {;;:!~u~:~t~'i~~: per puro amore. Agnello immacolato; 3tra di libri e periodici, ,·i- 1:U~;_illabarla dal fondo della ,ocazione. Campana che non cd ora che già sei nel regno tuo, site al Mu~co del Louvre, a scrive più un rig?, che si ricordati di noi. sì che errabondi Gallerie d 0 arte, redazioni di La poesia «comoda• è fi- assenta e muore alla PoCSi,1, non ci sperdiamo. come in aria !umo grandi giornali e studi di pit- h~ta~o~rt~m~ndiu;,èrc~~i~o~nt~ felice di vegetare in mani- di legna che trapassa; ma pietoso ~~~i 1• 0 C::~f~~:-d~ ~~ri~~~!1oc 1 ~~= scomoda. Linauaggio e \Cn- comio, testi_m_ofl!a quj5i'-3 raccoglici e al granaio di tuo Padre tcrario a premi • Torre Eiffel timcnti poc1ici, figure e ritmi ~h~~iu~joS~a~~~~cas~t~~ fi~= con le tue mani porta le nostre anime 1961, per una poesia ed un poeLici già clabor_ati e corno- rili ~ulla nausea. Alla sod· ad attendervi il giorno in cui sia fatto racconto•- Per ulteriori infor- damentc crcd11abili, PCI qua- disfazionc .:.i conlr,,pposc, dell'Universo pane, lievitato mazioni scrr,•crc. allegando li· ~ira~~l~rcp 01 ~;~t/~ 1 1 t nf.~~~~ 7 ft; ancora, l'insoddisfazione, la con il tuo corpo, che sarà alimento re 100- in francobolli, al Se- era finita, per lui primo. la espiazione: alla poesia come alle ~~~iae~e;ni~~a~~! ;ot~ ~~~e[i~~zenti. ~~~'dto\'iaGcni,~do ds~gr~e~~r~ loro crcdibilitj_ Ed era fini- ~~a r:~~:~~~:iJ:~r-:n~: con le anime di stracci mal coperte; - Roma. !,~: 's{ ~~:ò u~~o~~i;,~oc~~; te (l'estremo modo di libc- come ,pula sull'aia - mulinello stia qui il dramma di Cam- ~r:;; pall·~k~a:;~~- ll'~b~-. quando lo s!erzba ratfdica di vcnto 1 - c"·,a ..na! raS•ion;~n di ~~ 3 ~o 0 ~~~- Nel compilare il repertorio ci ammassa tur inan ° la tem~cs a " .. dei contenuli, bis.,gncra te• tumida di negrore ... Oh. fa che brilli ~~lid~~~•\i:n~a~~ÌÌ~c ~;f:;:: ner conto che da tale discew la tua bianchezza, albore della volta ca .,i rischia di M:guitarc a all'inferno res'.arono acqui- immensa della casa di tuo Padre fame un c•iso di amt-iguo ,iti alla poc..,ia nuu\i temi. - dimora eterna - sopra l'aspra \"ia confine tra arte e patologia, nuo\i • pcrsonag;,li • e, quasi del nostro errare, e solida speranz,:i ~~gg~~th~o~~~~ile~;rm~~ ~;~~!camenle, nu0\3 urna- su noi librata fin c~e gura _lddio. tempo, perfetto testimone. Col mondo eh.! allora fini Ezech. 1.2 Luca. VI.10 e co~n 1t~~!t:a cs~~s/ ch~ac;:~~ ~:i 1 t>e:·te La sua strana fia:ura è un ~ioi~~ib~:e~n;~l~i~; s~~ facci percorrer l'erta della vita Renaio A. Vercelli: • Torlrio » {vedi l'articolo a pagina 6) totem al biYio tra due mon• lo ancora nella prima gio\·i- ------------------------------------------------------------------------- 13c~~ne<n3~1far~~rf~ ~~!~;~~) E\ A È ]J., Fl.il.CUO Dl<;L ~uo 1'10:XDO DI POESIA * VitaemortediDiegoVelazquez può essere da qualcuno cm– meramente ritrovata e vissu· ta Ma lo sarà sempre meno andando a,anti. L'entusiasmo dei futuristi non è quella gioia: il futurismo può ser– vire piuttoslo di prcistori:i. per tulti i ,·elleitarismi - uno è stato il defunto neoreali– smo di questo dopoguerra - ma non tocca lo s,•olgimcnto segrelo e naturale della po~– sia: è il capostipite delic fol– leggianti came\·alate psicolo· gichc, e ormai la realtà del– la poesia è la quar:sima. La gioia di essere pQ-.:=ti, anche la gioia di essere poeti del dolore, appan1ene al passa· to. Campana ha sperimenta– to tra i primissimi la poc-,;ia come perdila, come sconfi1- ta: condi7ione poi entrata nella normalità cfr-ll'esscrc poeta. Cosniicità di Conii (Continua da l)ag. 3) linea uelltt quale oeni giorno eia! seco11do. Anni 11ei quali era simile al precedente. egli dipinse alcuni dei .!>ttOi altra dimora elle il Palaz.;:.o. Nell'apvarenza, 1)0ichC. im•c- capolavor,, t! tra questi il Cli furono conferite tutte le. ce quelli furono gli anni del ritrallo di Innocenzo X, la cariche 6 dignità, fino a quel· s110 più. straordinario lm•oro. Fucina di Vulcano, la R~a la di sovrintendente. I.A\•orava rapidamente, 11er di Breda: nei q11ali il pittore Con questo suo ultimo li· bro (S011et1i e /JOCJie, edito da Ce3china nella collezione • Qr.:adcmi di poesia con1cm· poranea • di Riccardo Marchi. e corredato da uno serino critico di Arnaldo Bocclli) Gi– rolamo Comi ci offre il destro per un desamc della 3ua poe– sia e della 3ua pcrsonalit.:i. C'è ormai, per Comi. l'a1tcsa e il senso di un bilancio di • fine :;lagione 10. E' la sua una poesia ri30- lu1amcn1c difficile: di difficile accesso ai non iniziati. Ini– ziali, s'in1cnda, non tanto a un'ardua precettis1ica delle forme letterarie e dello stile, quanlo piuttos10 alla consuc· tudine dei radenti pensieri esoterici. delle fulgurazioni e degli 3profondamenti ,ertìgi– nosi nello spirituale, ro110 l'involucro delle incrostazioni contingenti, che quel respiro d'anima trafugano alla nostra ascoltazione irretendola nella praticità del , h"cre gioma– licro. L'uomo Comi è capace - è stato sempre capace: e · la sua dh•isa biograficamente interiore - di questi smar– rimenti, di ques1c ebbre per-– dizioni tra sensoriali e meta· fisiche nell'ordito mistcri030 della ,•ita universale, riso– spinte ad un'estrema rarefa– zione dell'immagine, in cui non è difficile circoscrivere i termini di un'intensa spiri– tualità. Una vita d'uomo che in fondo è come quella di tutti gli allri, anche in\'ischia– ta e attanagliala da problemi d'ordine concretissimo, ma instancabilmente riscauata e risolta nel dialoao abbaglian– te con l'anima mistica dd mondo, che , ivifica e coi:,fe· risce alla sua umana solitu– dine, in tal modo superata e disciolta nell'onnipresenza del dh"ino, il senso di una pre· z.iosa conquis1a. E' di tal falla dunque la ~~~~~ma!ica, ~~~~? 1 i:~~i~ tano abitualmente gli interes– si poetici di Comi. E' il ter– reno ispirath-o, unico e~ insostiluibilc, sul quale ',I esercita la sua ricerca arti· s1ica, a cm egli sembra dare in dcfini1i,a una ragione che ,·a al di là del mero esi10 cstclico, per investire una fati~~~~~~!1e ~ia f~~,,0C:1i:~ in sé l'esistenza medesima nella sua interna plenitudine. Sembra, si è dello. Perché se Comi anzitutto impegna nd suo eserci,.io d'arte tutto '='~ tessuto di pensieri tcolog1c1 cosmologici filosofici e fina· lislici, nati da una privata csiecnza d,j mcdi1ath•e con– centrazioni intese a ribadire 0 ad ulteriormente illuminare arcane \'erità dell'essere, è altrettanto ,-e~ che cotesta somma di spintuali pcn.ua– sioni. una mli~ traderita. ne l dominio dcli' mtcrprctaz1one artistica, ~ ,elocemente e senza riserve assorbita dalla facoltà che mistcri~c.ote presiede al (atto poetico o Jo * di JJOll'I OLO PE;\'l'O dctennina. Si awerte ~llora che l'impegno per Comi, in quanto poeta, è essenzialmen– te uno: assolvere ad una ne· ccssita di na1ura limpida– mcn1c cstelica, creativa. li che significa aderire, fin do,c ~irrc~ss,'.~~~;j;~1 i f~~:.it:~~: sullanze, sia pure commisu– rate alla più esigente misura critica. ce ne danno una ine· quivocabile confemrn. La lie– ' i1à e il ravtt1s della • libe– razione,, o della sublimazio– ne, nell'ambito di una purcaa che appartiene solo alla poe– sia, conseguiti per robusteua dì filtro imcntivo, distinta– mente si apperccpiscono lun– ~o questo centinaio dì pagin_c, fcliccmcn1e consuonando m noi scma quasi fratture ..Non per nulla i cinquantacinque componimenti ivi allineali rappresentano il risultato di una an•ertitissima selezione operata in mezzo ad una l)ro• duzione più che cospicua quantilath•amente, la quale abbraccia rin1cro arco di un cinquan1ennio: da Spirito d'armonia in assai più larga misura, e da Ca11to per E,·a per soli nove 3onctti. Il matcliale (temi, spunti, moLivi, occasioni dì canto) che si fa via via incontro al lcnorc, configurato in una fitta e talora complicata - non mai però aggrovigliata o caotica - trama di concetti ardui cd insoliti, di astratt~ o rarefattissime distillazioni riOessi,·e. può essere il pm rcfrat1ario e il più resistcnh! alla redenzione lirica, prodi• ,e com'è per sua propria na tura a condensarsi in formule o in schemi concettuali. E tuttavia, nell'operazione d'ar– te che Comi vi compie, esso si sottrae e si libera di col– po da ogni inclinazione verso le formulazioni astrattamente teoriche, per lasciarsi brucia– re interamente nel teso calore dell'intuizione fantastica, in modo da riconsegnarsi a noi nella YCStc su~ges1ha delle figure liriche. E' un soler1is31mo incal– zarsi, come per una fo1"7:a. di autogene.razione inesaunb1lc, delle immagini più lievitate e spaziate e aremite di co– loristiche rifranacnzc, in un canto dilatato e con1inuo che ha per fulcro la Juee. E la luce è materialità astrale: ma senza sosta trascende la propria fisicita per risohersi - alleaoricamente, ma anche di rauo: in forza dell'intuita unità dell'essere - negli at- 1ributi di una sfolgorante mctafisicità che ha nel divino il proprio principio. li verso - in particolare l'endecasillabo, che rimane il taglio metrico più consuelo e quasi connaturato aUa ,·occ di questo poeta pugliese -. nel suo svilupparsi attraver– so il gioco avveduto delle rime e delle assonanze, ha un suo movimento rapido e ~tagliato, ru.,o intimamente nel corpus della ,crsificazio– nc; e genera con ìl ')uo omo– geneo marcato ripct..!rsi e moltiplicarsi a re h i strofici n.'Ci3amen1c conclusi, sorrelli da clausole nitidamente e 3CCcamcnte scandite. Questa di Comi è un'espe– rienza di poesia che, pur con le punte cd i segni avvcrti– bilissimi dcli' individualita, dell'originale contributo e dell'inconfondibile acquisto, non re.sta un fatto intera– mente solitario o singolare nella storia delle fanne - o se si preferisce - dei acneri poetici. Le remote radici del filone si conficcano nella temperie spirituale dd Due– cento: le esaltazioni mistiche di Jacoponc, gli smarrimenti contemplativi e paradisiaci dell'Alighieri nei canti con~ ch.,sivi del poema. Le ramifi– caz.ioni si spingono dentro l'Ottoccn10 in bilico tra ro– manticismo e decadentismo; si fissano con con~pevolez– za di scelta nei trasalimenti e nelle co1·ruscanti visioni cosmologiche. flu1tuantì tra ortodossia e panteismo, di Niccolò Tommaseo; si infil– trano, aggiornandosi nei mo– di e nella voce, fin dentro la scabra sillabazione mistica di Rcbora; ma ancor più si enucleano e si costituiscono nel segno di una personaliz- 7.az.ionee quasi di una scuola, oltre che di una meglio ri– sentita e scandita modernità d'inflessione, dentro il lungo e ricco azzardo poetico di Onofri. del quale - e della cui fruttifera scuola, se così i!. possibile dire - Comi e Fallacara rappresentano le due prosecuzioni più appas– sionanti e vh 1 aci. Non è ozio– so ricordare che allo stesso Comi si deve, con la colla– borazione di Bocelli, l'edi– ;,ionc 1948 delle Poesie di A. Onofri (editore Tummi– nelli), e che la Collana, di cui il volume in esame forma il numero quattro, si apre con le Poesie d'amore di Onofri. Questo della cosmicità cri– stiana o panteistica, o cristia– na e panteistica al tempo stesso, è senza dubbio un genere di poesia di ardua e ,·ertiginosa applicazione. Una caregoria di poetare, tema– tica e formale nell'istante medesimo, che suggerisce o ~~e r:~:~:~ 0 en~ige c~:~it! tutte le possibili antitesi, via ,•ia gius1ifica1e e disciolte nella loro arcana unità che - si è già accennato - è l'unilà. medesima dell'essere universale e divino, nella in– cessante dialettica e dinami– ca di spirito e materia: spi– rilo materializzato o, più propriamente. materia ,estre 4 Ma l'amicizia co11 Rubens tocchi, elle a111icivano in cer- rifi11ta tutta l'arte trmli;:.io- mise in cuore al Vcfa;:.que;:. 10 semo le tccmche moderne., 11ale co11verr;:.10,wle e (auta· il sottile desiderio di .!>CIIOIC·.,;peClalmente. evidenti II e l f e Mica, ma11te11crulos111ei li– mamcntc 3piritualiuata. E re dalle sue vautofole la 1)01· due tai•olelle dil)ime per Vii- miti del!a realltl che m::.11vp<1 ne nascono le apparenti e ,·ere aurea del Palaz;:.o,e ,·ol la Medici, a Roma, e ora ~lfo prod1giosame11te di 11uesia. necessarie antinomie d1 cui pretesto di comprare quadri Galleria del Prado. Evp11re \ ·elazquez 1111 abbandonato la questa quartina di Onofri è per la colfei.ionc ciel re, par11 que:.t'artfata era famoso per poetica della pittura e si è persuasivo esempio: Ad u_na da Barcellona il IO agosto la sua {lemma. Ma 11011 scor- rù•olto al racco,110, alfa f)rO· e.state giit schiusa mai scl1111· /629, diretto a Genova. Na- diamo che in questi casi la sa: 11011 dime111tcl11amoche è :.a / sempre immine,uc e vigb sulle galere del marchese flemma e calma sublime. Ve- ,I tempo in cui 11asce il ro– a11cora i11 divenire / e d'at• Ambrogio Spiuola, 1/ vinci· /a;:.que;:. è w1 osservmore ac11· 111011;:.o c n Caldcro11 dc la tese gremita e vur co,1(usa I tore di Breda. Di que:.10 per· lo e spietato della realtà, Barca, il ra;:.ionali.w10 co11 con giardini sul 1m11to dì uaggio ricordiamo un ritratto che riproduce ne/le sue. lmee Cartesio, il tempo m cui 1'110- (iorire. Né meno consustan- nel gran quadro che illustra ,·ere e sco11certtmti: da qui il mo prc11de coscien;:.a della ziali e, per cos\ dire, csprcs- l'incontro de Il' Ammiraglio !:>110 rifiuto di Raffaello e la sua immen.rn dimemione spi• sivamente funzionali risulla- con il conte di Nassau. /Ja predilfr.ionc per Tiziano, che riltl a le, della sua grande av• no toni i possibili analogi- I-----------'--=---'--.:.,__:___ ventura i11tellcttuale, 11 tcm· Lo s1rumento po.!tico ri\'e• la ormai in Campana la sua insufficienza. Egli chjcde al– le parole qualcosa d1 nuo\·o. di folle, e le sc::>pre insc-nsi– bili. opache, pesanti. Per larlc sue. dove allucinarle. Un ,·crso gli cosia ~ttimanc di fatica: come se \"Oitola,sc le parole in un caldarc bol– lente aspettando di r.'lCC:>· gliere la schiuma. Non si accontenta di dC3Cri\Crc e d'essere descritto, chiede di essere trascritto, che sia tra– scritta la perfezione del suo sogno. Quando scrive ~3ia (nel senso di comoo,;mone in \"Cl'Si) la difficoltà è COSÌ grande che lo soffoca. e spesso grandi inizi si spcn• smi appcrcelli\'i (scambi o 110 che irrida l'epoca 1110- reciprocità sensiti\'c condi- derna. zionatc appunto ad una scn- Dopo il seco11do ,,;aggio 111 3ibilità metafisica, che intes- Italia del /649 egli d11mnc le sono la naturale semantica e celebri Meninas, le Filatrici, l'elementare alfabc10 di que- e i ritratti della Jnl:.i.nta. Do· sto particolare settore di po dieci a,mi di pieno la,·oro poesia): Vclazquc: morì ricco, 0110- Spirito d'armonia - se t'im- rato, celebre., dopo m•er \ is- possessi / dcli' ansia antica suto il più vrofondo dr11mma della mia persona I og11i fi· della nostra epoca. bra di me arde e risuona I U11a grande mostra delta della solarita dei tuoi rifles- s11a opera si è chiusa da si / e la mia \1oce interiore. /JOCO a .\ladrid, organiz.;:.ata i11to11a / inni nativi e cantici per celebrare il terzo ccnre.- sommessi / di cui l'impeto nario della sua morte. e il ritmo so11 riflessi I dal- MAURO INNOCENTI l'tmivcrso clte mi fa coro– na.- / ed ecco ,ma magnetica raggera / di stagioni e di siti prediletti / risuscitare in mc 1111apri mavera di concor– da111.ce d'accordi verfetti I dove b mlica fa crescita e il fiore, I anima, del tutto av- 1•ento ulteriore. lmJ)Orla infine osservare come la fisicità fennentan1e in questo mondo di poesia, pur sempre nella sua inalte– rabile misteriosa accezione spirituale, lasci individuare un centro precbo e ben con– creto. E' Eva, la donna, que– !ito fulcro. La donna come mCZ7.o e veicolo e promessa inestinguibile di perpetua ,;– ta nel tempo. E,•a che è • un raggio di Dio che resta nel- 1' anima, raa-gio di fcs1a di un'armonia ullcriore•; che è • soffio, forma, segno di un dono - fruuiforo fiore - 10, identica al disegno di. un'ar– clrite.ttura d'amore. 11 poeta la avverte inserita nella pal– pitante orchestrazione del ,;uo tempo, oltre che in quel– la di una stagione eterna: imma,:i11c senza scade.11:.0 I di un'arcana potenza. J versi con cui. la pregevo– lissima silloge si suggella, si volgono a sorprendCTC una identità di Eva con la poe– sia stessa. La poesia alle– gori1.za1a nella Musa, nelle Muse: LA memoria dell'ani– ma contesa / dal fulgore dei giom-i consumati I e dalrin – vito d'una fiamma acce.sa / in fondo a cieli d'occhi in – uamorati / mi sprofonda in mare d'estati chiuse I nel i·ostro sguardo d'oro, oh \fusa oh I Muse.. Un mes– sagaio cd una professione di fede: spirituale mcssaga:io che fissa in lince commosse la persuasione nel valore catadko della poesia. Rassegna deUe riviste tedesche Politica e Letteratura sono attività umane spesso diffe– renti ed è impossibile che possano Incontrarsi su un piano di reciproca intesa e collaborazione. Se il politico ficca l_o sguardo ncl pratico agitarsi degli uomtni e vi scopre l'intn• cato giuoco delle passioni e degli interessi. l'uomo di lettere degno del nome - lasciamo stare la folla de1 dilettanti: questi s'intendono solo dl gioco e passatempo - è soltanto dedito aU-afTannosa ricerca dell'umano. eternamente umano: intelligente il primo e spesso astuto, sentimentale i_.l secondo e sempre ingenuo. Quando però i raJ?g1ri politici tendono ad una cruda affermazione del potere e gettata la maschera dell'astuzia appare l'orrido volto della ,·iolenza. e rumamta minaccia di affogare in un mare di sangue. allora è dovere dcl letterato, dello studioso dello spirito. dèl Disinteressato. dell"Ingenuo, alzare la voce contro !"ingiustizia e il male. In alcuni momenti critici della storia. quando nell'animale socievole rugi?e la bestia !croce. politica e letteratura pos– sono incontrarsi scontrandosi. e quest·urto è necessario e benefico, se la parola degli intellettuali è la stessa di una intera nazione. La e Madonna del ruoco 10 di Farli, la più antica xilografia Italiana (vedi articolo a pag. I) ..Die intellektuelle Opposi ti on,.. è appunto il titolo di un articolo della rivista Panorama: Monaco di Baviera. ultimo ---------------------1 numero dell'annata 1960. Sorvoliamo sui «fatti .. che hanno Genova andò a Mila110, Ve– nezia, da dove scese a Bolo· g11a. A questo pUIIIO della sua vita SI riconosce, per w1a concomitanza non certo occasionale, il segno di 1111a predilezione che accomuna geni: Velazquez si recò a Lo– reto per vis,:tare quel sa11- wario; pochi anni nvanti Cartesio vi era andato per sciogliere w1 voto fatto alla Madonna, in ri11gra1,iamento di avergli suggerito la prima idea della geometria a11alili· ca. Due uonuni ecce:.ionali, due dei padri delretà moder– na, si ritrovano sui tradiui del medesimo altare, co,i fa stessa vocatione. A Napoli, dopo un soggiorno a Roma, Giuseppe Ribera lo indusse a rimanervi più a lungo del prewsto. Uu a,1110,d11rt)que– sto viaggio, dopo di che il Velazque4 ritoniò in Spagna da dove uon si mosse piii per vent'anni, dura,ite i quali la sua vita si svot.,e su u"a già aveva intuito questa ve– rità. ll naturalismo di Ve– la;:.quez nega alle cose di es– sere pill di quello che in realtlJ sono; dar loro tma vcr(ezionc che ,ion posseg– gono equivale a cOrreggere: per un giudizio soggettivo w1a verità oggettiva: l'ideali 4 .!>ta è il deformazore della consapcvolczz.a che la 110111- ra basta sia com'è, per es– sere opera di bellezza, quan– do si abbiano i mez;:.i per esprimerla, la tecnica pe.r raccontarla, fa ricchezz.a per sentirla i11 Julla la sua , r.ul– ti(orure manifestai.ione.. Il ge• 11io è nel mt!Stiere, I.a gra,r– deu.a nell'anJicipare il pro– prio tempo. Vèlaz:quez di– chiara clic in p1trura la pre– cisione delle cose è leggenda, lo11ta11a dall'uomo, che la geometria è la pii, lcgge11da– r,a delle immagina:,iotti. Cosl passano i vct1t'an11i che separano il primo viag– gio del Vclaiquez; in Italia, offerto l'incentivo a questa • Opposizione degli intellettuali.., per citare alcune considerazioni di interesse generale. « ... ln nessun·attra nazione europea il disinteresse del- 1'..- intelligence,. di fronte aJle questioni politiche di attua– lità è tanto radicato nella propria s1oria. Nessun altro po– polo dovè mai pagare, per questo d1simeresse, ogni volta. un prezzo cosl alto... Solo in casi eccezionali, che ancora oggi sooo ~vvertit.i come insoliti, gli intellettuali tedeschi si sono sobbarcati all'obbligo loro imposto dall'importanza dell'ora: negare l'adesione alla forza e alla parola d"intesa dei potentL Non di rado a questi intellettuali fece difetto quella vera consapevolezza storica che. nel momento del pericolo e del bisogno. scorge l'identità tra pensiero e azione e non J?rova più alcun timore a schierarsi dalla parte degli oppressi e delle vittime ... Sotto tali segni precursori. le nu merose proteste di scrittori e scienziati della repubblica fe– derale contro gli abusi nell'interno della vita pubblica. s•im– poogono come messagei di una libera coscienza intellettuale,._ L'articolo termina con l'augurio e l3 speranza che anche in GermaDia gli intellettuali possano un giorno rappresen– tare la coscienza della nazione. Nella stessa rivista si dà notizia di un romanzo ln versi di Ulrich Becher: Fran.: Patcnkindt, Ballade vom deut.schen Patcnkind des Franço1s Villon (Franz Patenkindt, ballata del figlioccio tedesco di Francois Villon), non ancora pubblicato. Di questa lunga ballata è stata trascritta la .. Canzone del 1erro spinato. (das Lled vom Stacheldraht)_ FRANCESCO TORSELLA ~ono m1scramem... Appena ~I abbandoni e la tensione s·auenti, non rai(l:JUnae nep– pure il limite minimo; tal• \Olla c'è c1,ddirittura solo la caricatur.t della paesi•. La pro-.a ha assai piu lunai m::>– mcnti di origmali1.a e pcrfc– none: e qualcosa che egli meglio arri\·a a piegare e in– lreù:iare ~ndo necessita Ki\lendo un ritmo più lar– ~o. -,bbandonand~i più li– bcrnmente alla allucinazione, allontanando"i maggionr.ente dal pao:.c.ato. \iolta della poc:-.1.a di Cam· pc1,na è rimasta allo stato d'abbozzo, di :cntalivo, di ~rido mou.ato. Piu che da dire, .!>Cmbra che Campana a,e\sc qualco,;a da dare, al· la poesia, che in essa doves– ,-c 1raboccare e, anzi, esplo– dere. Sembra che egli Inten– da la parola poetica come qualco~ che de,·e bruciare.. ,olatiliZ"l3rsi. per riuscire ad e<,primerc, ad essere poe.$ia. '-;on e forse più po,esia qui– la che chiede. che rnolc ad oani costo ottenere. Pare ,oglia \"aticmarc. m3 non ha mc.,-.aggi Ja lanc'.are aJ mondo Ce non conosce né c.api<iCC il ~ondo: t: complc- 1.amcnte pn\·o di tntuizione psicoloaica). Ha un gof"io confuso e marcgaiantc da esprimere, quasi una vitalita superflua, la gigantCSCJ inu– tilità di cui parla .\1aiakow· ,;k.i: <;cmbra che lo porti '.li primo \·ero.o una tonurantc ,op:lia di canto che non tro– \"3 poi seguito e mezzi pc!" compi~rsi. Il primo v~rso e dato da Dio. ha scritto \'a– lery. Se questo è ,ero, ceno Dio ha dato a Campana mol· ti primi versi. mentre la di– s;per..vionc gli ha dettato al– cuni finali infocati, stupendi .(« La Chimera•, ,. Il \"Ìai!PO per ,\1ontc\·ideo •. ad esem– pio): e tra la speranza. ii .-la ~ divino, e la disperazio– ne, che s'è tonurata la c;ua drammatica incontenta.bilita. E' tra l'alzarsi e il cadere della meteora che Campana ha giocato la rua grande carta, il tentali\'O di cJ.a,;si– ci7.zare il suo pcriQIOso ro- ~al~l~is~:~ca d~ 1~:~~b~1~~~ della stella._ Banaglia pcrdu- 1a,s1 può dire: tutto Campa• na è una meteora, con quan- 10 di fascino c'è nello splen– dore caduco delle meteore. 11 Taccuù1ct10 faentino ora apparso da Vallccchi (per la cura di Domenico De Robcr– tis e di Enrico Falqui). do,e sono dect(rati e ricostruiti C?n_pazie_~ c1:nosina appun- 11 sm qw mediti del poeta di \larradi. scritti confusamente in un quadcrnuccio di picco-– Io formato, • del tipo di quel– li sui quali i clienti si fanno \~g:nare dal bottegaio i dc– b1t1 della_ spesa giornaliera. il Tacawretto riproJ)Onc I~ t~rtura della parola. del mo– ' 1men10 esprcssho. dell'esat• h~7.7.acromatica. che furono di Campana, suo alto mestie– re e suo demone. Ritro,·iamo qui moli\ i dei Cant: allo 3ta– lo di prima, o seconda. o tcr- 7a elaborazione .e \"ariazionc; e nole e appuntt fuggenti che cercano <iemprc la perfezione, che tentano, sin da questo primo stadio, l'altezza. Piif che inseauire una idea, ,;;ent1amo il poeta che pare cerchi di estrarre l"idea dalle parole. tra,·erso la suggestione delle \Celle c degli accosta– menti, pare cerchi di scarn– ~ nell'immagine poetica il si• gnificato masico, di s trappa– re alla parola il i.uo mi3lcro originario. L'opera demiurgi– ca e scoperta nel caso degli aigcllivi, che Campana im– pon~, f!larc-hia sulla p~gina, forti_,y1olcnt1, aggrcssin. ec– lC"" 1, qu:l!>icon la funzione di riim cn1arc il ,;0s1anti,·o cui , unii.cono. di trarre da o<,o inedite ,·ibrnzioni. ~cl conio di questi aggcllh-i forse il fanciullo Campana riusci a godere le sue c:.tasi di ani– male di\'ino. Poco o nulla di concluso e, tranne che per filologi e in– namorali. di utile nel sèi:.o di nuovo e ri\'clante. m que– sto Taccuinetto (ae111i110 . .Ma an~hc cosi strapazzate e spes– so mcocren11 e appena accen• nate (dovute quasi alla pa– zi.enza di chi le ha messe in– sieme, più che al poeta) que– ste code di lucer1ola come sono , i,c. come si muovono. quanlo magicamente comuni– cano con gli occhi fantastici del lettore. Campana è un poeta che esce .d:i.Jla pagina, dalla semplice nga s1rappata. Tutto ha paaa10 di persona. col_ suo sangue: è questa Ja ~a_1onc. E questo il fa-.cino, tn<i1emesottile e carnoso. Per chi questo fascino scn• t':, e semp,:e ra\'\'i\'a, <iarà di prn che utile lettura il \'Olu– mc110 Per w1a cronistoria dei Canti Or/ic1, dello s1esso Fai– qui (Vallecchi 1961 ). do,·e so– no ra~chiusi _biografia cd cpi– s1olano, varianti e bibliogra– fia, no1_ce commenti d'ogni genere m1orno ai Ca,111 · do\'e tulta la puienza e !'~more di Falqui per il poeta tosco– romagn~lo, insomma, giungo– no a dehnearc il quadro com– pleto d'una vicenda poelica e um3:na unica, irripetibile, mi– steriosamente suggcsth•a. _ La C~onistoria accompagna 1 Canti Orfic, lungo tutto il con.o ~f:lla tra,aglialissima composmone e ricomposizio– ne. e accompagna l'autore lungo la sua ,ita bre,c finotu!1àul~~~e•sufl~i!ut~n~i quan1i si sono via ,·ia occu– pali del poeta e dell'uomo ~a'T'pana. ~• uno strumento md1spensa_b1Je, un sussidio per la migliore lcuura d'un capola,?ro del No,cccnto a conclus1onc ma non certo guarigione d'un • mal di Campana • che Falqui si por– i~ nel_sanguC?da un \"Cnten– mo, giusto amsto.

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