La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 12 - 19 marzo 1961

t~ FIERA LETTERARIA UN CAPOLAVORO UN PO' TEDJOSO MA CHE VUOLE ESSER LETTO * UNROMANTICO INTEMPESTIVO L'acerbo umanesimo ling) con liebcr allen Gip· frln di Gorllle r potrrbbt> anche far prnsare a Dormo• no le cime dei monti di Af. cmane. Ma differenw ce n·" - e Ala nt'lla prrarnza àeL <livino: ., ... a qualcuno la qmete ....... Molte rlellt> pol'sie di Ha– raLd Fors,. chi' i> un grandt. nmmiratorl' del b"l canto ita– liano. aono irtaU muaicalt., PPrciò. anche ,,. Lrri&a da ct>rli snob, può .~tanene tran– r111il/o. Il in mrzzo 11! 1110 prato. Il popolo lo canta. A. PAUL CARLEN Domrnira l Cj marzo 1961 - . , ,... .,. •. del "Cortegiano" Nel vecchio liceo e ·re– renzio l\Iamiani > di cor– so Vittorio Emanuele avemmo professore di Let– tere italiane Giuseppe Rua, ben noto agli stu– diosi quale editore di te– sti clasici fra cui I rag. guagU di Parnaso del Boc– calini e Le piacevoli natii dello Straparola. Parlava in lingua castigatissima, da impeccabile purista. Un giorno, poiché a proposito del c.:apolavoro del Casti– glione il nostro compagno di banco si lasciò sfuggire un temerario apprezza. mento da cui emergeva clte quest'opera era, al po– stutto, una gran noja, Rua. d'orecchio fino. disse ri– volto al ragazzo: e li Cor– tegiano, quantunque 11n po· tedioso, vuol esser letto!>. * di llE11/1I 'lf) ,IIIJCt'I ste in un e realismo eti– co, in virtù del quale noi ritroviamo la base stori– co-concreta dei più carat· teristici miti e ideali del Rinascimento. Vediamo co– me la idealizzazione più o meno platonicheggiante muova da un costume rea– le e da motivazioni con– crete e realistiche entro quel costume>. E tipica– mente rinascimentale è ap– punto l'ideale estetico del– la e grazia • - basso fon– damentale di tutto lo scrit– to - il quale. considerol.O in astratto, può sembrare estetizzante, ma qui appa– re radicato nei motivi di un mestiere. cli una carrie-\ ra. di concreti rapporti umani. Harald Forss. nt>Ha foto ormat classica, lo si vedr adraiato .,u 11n prato m mez• zo ai fiori dell'estate svedese con in testa un enorme cap– pello nero. Adesso ne porla 11tc1to vi.nasi. Non llborr!scc piit le maiuscole, le virgolr, i. punti. Ma questi cambia– menti esteriori non sianifica– no nulla. Nel cuor suo, da– vanti a Dio, in cui ha la sal– da fiducia di 1m bambino. nmarrn .\empre Harnld For.~a E' li grande Tomtmtico del– la nostra poesia contemporn– neu. Erede moderno di Cari Jonas Lovf' Almc1msr (17!J3 1866) autore di T0rnrosens bok e Songes. ruoietli ae11a /etterawra svedese, esordi ventidue umii fa, c111a11do il romunticfsmo non era di mo– da. Dovette q11i11di stampa re i suoi libri. con r,r1ntdi sacri– fici. a praprt:e spese. Harald Forss J- toscano. ma solo dove es– so serba forme latine poi– ché, in caso diverso. sono preferibili altri parlari quando le loro forme sono più vicine al latino. Pa– radosso linguistico. sotto– linea il Preti. che rivela però la forme, 1'nentis do– minante nella composizio– ne ciel capolavoro: piu eclettica che sistematica. volta più al rea.le che al– l'ideale, ben disposta a ri– cevere prestiti poliglotti e quindi avversa al puri- mo dire eh~ l'orientamen– to C verso il reale, il con– creto, il pratico, al punto che non si fa distinzione tra grado economico e grd– do etico, ossia tra utile e buono. e l'utile è la pro– va dell'ideale. Ecco per– ché. se il capolavoro del Castiglione è e platonizza– to >. non e~clucle tuttavia una cospicua dose di ari– stotelismo. che si denun– cia anche nei momenti es– senziali della trattazione. SONO L'AMANTE DELLE SFUMATURE I Questa battuta ci è tor– nata alla memoria quan- do, iiberato dal suo pesan- te involucro, ci è apparso sul tavolo un esemplare del famoso libro, nella nuova ed elegante edizie– ne di Giulio Einaudi. a cura di Giulio Preti. Egli ha premesso al te- sto un lungo e denso stu– dio, innanzi tutto per pre– cigare la posizione stori– ca del Cort.egiano. che è smo. Questo mese uscfrà la sil– loge Ord ur min virvels dj~p (Parole dal /oudo del 11110 vortice) che Tappresent11 il fior (lare della produzione di Harald Forss - con maiu– scole, virf}ole e p1mtl. nella stesura definitiva. E' una e– diziatie in omaggi.o ul suo cinquantesimo compleanno. In tutto il Cortegiano spira aria di terra, voglia.- Avviandosi alla conclu– sione. j) Preti afferma che l'interesse storico e filoso– fico del Cortegiano consi- Le poesie qui presentate so110 q11elle predilette (lei poct.a stesso. Una di esse, 11 ramo dondola, è stutn p11- ragonata (da Anders Oi.ter- I,' EDl'l'(JlllA l'l'ALIA1l'A tlLL' 11 VA11 1 GIJAIU)IA * Il libro d'arte * ,li IUJ',itl 1'0 Gl1ltl'I ~~~~ 1 :a ~~=rb~ d~{i?8~~~ 1 ;~ Il dopoguer;a ha visto da noi in Inghilterra, in Germania e debbono anche i rccer.ti e far- così da potcr<;i integrare in simo. e le mature. I nuovi fiorire l'editoria del libro d'ar- Spagna appare contcmpor.mca- lunati scavi di Sòlunto, che un'opera unica di alto valore ceti. usciti vittoriosi dal- !,~·nJufi~m~o~dpciJ.~~Pr6.5z~7f s~:,i, 1 ,~cr/ 0 dttc::rt:lii~i?i1ì'C~a~ ~~iiat:i,m~ss~a~ 1 1~0, 1 u~~ !~~\ii: l.':~~~[i~~e epc~er~~ri\~c~·~ 0 ~~::f~ la guerra dell'età camuna- perfino, furono quelli di Skirà, tcrialc illustrath·o non muta, e do11i del periodo greco e pre- coli sulla e nobile Sicilia•. è le. si affermano anche co- un greco stabilitosi in Svi1.zcra. nemmeno il testo o l'impagi- greco), po1e, 1 a perme\lcrsi una d'oro; ma il libro non sa1·i1 me ceto culturale. Ja cui Le cdizìoni valgon poco dal nazione: solo cambi:i la lingua opera cosl importante. Da cen- alla portata di lllite le borse. manifestazione sarà ap- punto di vista critico; si tratta e il prezzo, che resta sempre to anni non si curava un la,oro Opere del genere, anche se niu– punto l'Umanesimo. di bre\!i informazioni e di di- alto, quando :.i pcn:.a che ti- critico sulla ca11edrale cekbrc. late da Fondazi0ni tale Ja Mar- Tra i molti aspetti coi . da~calie. Bu0f!O inv.ecc il .ma.- rato a 9ccinc di migliaia di L'.archite1rura !.icilbna Jcl Je- mino. hanno subito attorno quali si presenta la nuova ~~~a's:iri 01 ~~,n~~ · 1 ,r~~d~ 0 n:i :e; 1 g!%~,~~;~~~:i,ac::ec': 19ll;~: ~1';';'~~m;n~~nr."~~isa~ 1 cr 1 il si~;: l'aura .delb rarità; i'.~faui s~- ·cultura, tre particolarmen- libro da ta,•olo, che prendeva·lia ha i prezzi piu alti del mer- !;!Olare rascino dei suoi. manu- no Cl~ia•c 11 0'. 1 propiio per il te interessano: nuovi temi il posto d'un piatto, d'una sta• c,110 europeo). menti maggiori , dove conflui- P~lb~llco medio. <1~an10 J?Cr le di tratt.azione. nuovi cen- tuena, e face,a ti suo bdl'cf~ Uno di quc-,li libri d I ml.!rca- i-cono Il.!diretti.! espcricn;,e cui- hi~lloll;ch.e .spc~ialtzza1e, 1. mu– tri di dirfusione, e nuova f~tto. Oggi Skirà vende assai 10 inrcrna,,.ior~:tte è « 1' mosa;ci turali d_ell'occidcn11:;i)aliano _e :.ci. .gli ,'.stttut,. ar~h~olog1d ~ d1 meno, n:ic.nt1:einy~ce a\ an• di Morrc.a\c •, pubblicato da tran~alpmo, e dcli oriente b1- quel.li d ,i,rt7 hgm a1_i.va o '!• affermazione della filoso- zana te cd,ziom cntich'e dcllà Flaccovio a Palermo sotto gli znn.tmo e musulmano, ha ne! ston~ dcli ai le. E.saut Ila .Ja pn~ fia platonica in tutte le sue Elec1.a di • Mjlano, i tc~ti del au~pici dc'!la Fondazio~e di Emst severo ed cleg.1:nte ~uo_mo eh ma liratu.ra, la nc~rc3: s1 n~uo- ~~~1:1:i·a t~!\l~~;s~: 1 i~~~~;~ ~:~~:a~;e'L~ 1 ~a~t-~l~~~n°~ 1 i'i, GSi\: ~i 1 ~~:~,~e\adc!:~.e);: 0 ~•a~~tis~ici; ~~r~~~~~jo~:'/bcl\~~~~:;~: ~~m ~~ 1 aJ'v 1 :n~to d;~ 1 ra;s~~~P~~aJ~( e di Porfirio. Per quanto vana cd., Sansoni .?. Fl.acc?vio. (per I~ scelta d~lle (oiografie) lavia. alla fama ?ella celebre ~ro!sL!,volumd e1)1'3. da B~:.tell1 concerne questo ultimo Un tempo le ed1z1im1 d_artc è di Bruno Can1!.o. Ma han fobbnca non corrispondeva lì- !te vill~a~'.~n~~ 1 • 1 Puglia», 0 Sono l'amante delle sfumature amico delPindefinito uno devoto ai misteri. Ho sentito il bacio della letarg1ét. e ascoltato il suo bisbiglio. · Mattina e sera hanno visto il mio sorriso. Sono l'amante delle sfumature. IL RAMO DONDOLA Il ramo dondola lo spazio ne è la culla il vento muove piano con la sua mano - il ramo dorme il cristallo di ghiaccio a qualcuno la quiete dello spazio è dedicata appunto ora.' canta, IL CHIARORE Fin qua profondamente nel buio la tua pupilla vellutata. Fin qua canta il tuo cuore canto che ascolto. Canta il tuo chiarore tanto Yicino tanto vicino canta il tuo sorriso qua. Fiorisce e odora O car~ profondamente nel buio qua. Trad. di A. PAUL CARLEN aspetto. il Preti rileva che erano generalmc.nlc inglesi te- collaborato al l:ivoro anche Ali- nora una adeguata fioritura di · i motivi di tale afferma- 9cs~he e fran.ces1. Ma se q~iell<:nari, Anderson. e il Centro ri• i.tudi. Oggi che si pubblicano ---------------------------~-– zfon,e van ricercati nella it.ahanc d )ggi ,o~ so.no n~ioon ccrche della Biblioteca di \Va- tanti libri su ogni argomento maggiore elasticità offer- :;b;~~o ,,~" ri~~rd•:io u~t~t!;I\~ sl i~1gton. 1. i;ili,e\'i, arclJit.etto~ d'arte e storia <léll'arte, sor– ta dal pensiero platomco q~1alche. int_ervento <l_i . Longhi, ~~~~;oi;~a1i~a$iltnsi B~!~~;n:;; prende che sia stat_a.~osl a lun– in confronto del pensiero di. Salmi, dt. Pallucchm1 17 Ccc: Gagliardo. Il fonnnto, di cm. 29 go tra~curnta _laS1c1ha, e Mor• aristotelico. Non si creda ~!.~~,a~reJ~;;~,/~ 11 :mc~t~!~rii~ ~~ ~~~~il~;c~1a~~.t~~~o/~ ;~~~ ~il~,~ ~~ofi 1 :~~l:tr~ ~e~pi:~-~ ~~~ta;il!t~~: 1 ~ 0 ::, 1 ;i~;tn~~ le /accoglt°cci?•.· s~~n,a! 11cntc \18 .-.otto colori; 41 in doppia- In nota monografia del Gravina, atto di ribellione allo spi- }~~is~'i~~·. in[~~r 1 ~cia;:~~c ~~~: tinta. L'cdizi~nc ha . richie~to vanto dcll'cdito!·ia siciliana ciel rito religios.o medioevale, lt; l~tu. collezioni libri d! str~- ~J 1 te u~~a ~m~isi~~cc:~f;• a~~~; tempo, e .autentico mo_numcnto: imbevuto di filosofia ari- men pmtt~sto c.hc_da_rc mcan- (una e l'altr!'r:inno mail~ ono- t~nt? an1.1,d~ ~~or:1gg1are qual– stotelica; si tratta soltan- c~ a nostn ~tud1os1 d1 occupar- re alla nostra capaci1t1 edito- srns1 altra n~121allva.che .len– to di una religiosità diver- Sta. ~on <lod.un problema, cl 1:ma rialc). desse. a esaminare nei suoi tre sa, di una religiosità, per ~~~•,~~~~• ~• l~~~~c~'ri~i~~ 1 ::: .Le riprese fo!ografìche sono ~s~e,tti .- a_rchitettonico, figu– cosi dire, mondana, che st;1 ancora affidato alle poche d1 Enzo. Sellcno:. pe_1·_queste tall.\O, plastico - la fine ~le\ cerca di conciliare imma. pubblicazioni ufficiali O quasi, sono_ stati ne:ccssan d1ec1.pan- p~nodo normanno, la fine cioè nenza e trascendenza, ter- ; L~io~dti~oll,I~!!~:! ,t1i~~~~~lii~· b~~~'.ri'.u,b~i~!e~,r~~ • .f.!~~:~~ ~ f ;m~~~~o gft~':e:leo a!liq~~~ ra e cielo. Varie, le cor- ne•, .e Commentari•· Non è drcc1 mctn cl allezza. a \'Cnhcm~ giaini. non avrebbero portato ~~~~oi1:ic~~v~e~st~s~la~t molto. i que .. Unn trOt)PCl,c~. ?Pc1·a1on contributo di sorta, salvo un viene misticismo ascetico, R\vistc che si occupano d'ar- ;on\'~a:~~~.~taiJ' 1a\,ir~z13tSc~~= adeguato e profossionalc - cioè metafisica dell'amore, neo- !~te1~ ~f;~~!leda~\\~fo-:,n:~!~t rio, c~c. si è protratto J?Cr ol- regale - arric~himento, ma platonismo; fa da sfondo mo Ragghianti, ne abbiamo di- ire d1cc1 mesi. D1fficolla scn: tu.t~o.rramme.ntano s~ppurc .no. teoretico alla magia ed al- verse, purtroppo spesse voile sibilissime. quasi estreme, ~1 b1hssm~o. d1 arredi sacn e la alchimia; eS t rae infine ~~~~~f~fla~~. C\'it1;~li ; in1~ri~~ i~~ ~~ ,~~ ~:fi•a~~~~':'ri;~c~~ cle~~~:!: 1 dunque il primo volu- ~~e~~cu:~ate~~fats~:es~,~~ quelle che ricntr.ino nel com- su supf';;cie curv\ li per le r;- me, cui faranno seguito il se- serve di base alla scienza :~~~i~icl:~. 0 d~J 1a d~l~~P~cl~~\~~~ rc:cf~ ~~ 1 a~t:;c;~~oc ~g~bi1tatc - condo dedicato alle scul1u.1-edel della natura. dale, della pubblicità di prc~ti- Solo una grnnde fondazione du?mo e d~I celebre ~chio~tro, 11 Preti passa poi ad esa- :;~C:rn~tasc\~11~cQ 1 ~:ut d~~~~~l ~~ 11 d\raJTci~fam(ciiu~ 1 Pa1::.n~;~i ;u~ t~1;i°' ;~~~~~ a~~:~~~!~~~ Franca Suppa: « Paesaggio,. minare la struttura del ad artisti antii:hi O moderni; o Cortegiano, e( ... ) struttu- a qualcuno [auo per conto del- --------------------------------------------------- ;~ ~~1~e~i~\i::~1tln~!~l~= ~~i~as";i:n~~!~~:~~/de!1l;aEl~i: L E T T )E JR .à DA JPAJRJCG-JC cutori, i maggiori come i ta, eccetera). Non passa anno minori, sono ben vivi: vivi ~ 1~; 1 ~•l~ç~tt~~nt~t~cij, 3 ~~;, 0 v~~ * con le loro passioni (si lido tanto per il contributo cri– pensi alla vivezza del con• tico che per le riproduzioni di trasto tra la misoginia del inedi1i. ' Pallavicino e la morbida, D'arte contemporanea si oc– compiaciuta fìloginia del cupano invece parecchie rivi– )1edico), ccn la loro cuJ- ste; ma scarso è il loro valore. La donna italiana • vista dai francesi tura. i loro indirizzi filo- Non si possono pigliare 1roppo sofici (. ..), i loro gusti Jet- t~n~Yidi iA;goas,~~ej:i A~~,rini~'. terari. In piena esa1tazio- di Palma Buccarelli eccetera ne lirica dell'amore plato- intorno ad ar1is1i che n ma– nico l'anziano signor Mo• lapena raggiungono la deccn– rello sostiene l'amore nor• za. Tuttavia è fenomeno non male, fondato sul sesso, p.-i,•o d'interesse il tentativo di e trova senza senso il ,ri- ampliare il panorama delle arti nunciarvi; la squisita, ido- ~~~~ti;~c P~~~,~~s~ 01\'~d~td~~ leggiante costruzione del- di osservare una incredibile im– la "donna di palazzo" C preparazione da parte degli continuamente disturbata sctittori d'arte intorno alle ca– dalla misoginia del signor se di cui si occupano. li clife1to Gasparo e del Frigio ... So- ~~e ~ 1 ,!atr~~~~~ mvaolid~!·gi~:~ no personaggi reali, che di- raie formazione universitaria. scutono i problemi della Se si sfoglia una bibliografia epoca e sostengono i di• artis1ica straniera, attomo a versi punti di vista in cui (uu~~i~~;i~~~,~~t.o:a~:tiric~~~ 1\·. si articola il pensiero del- avori, bronzi cinesi. arte negra, rultimo Quattrocento e del art nouveau o liberly, arazzeria primo Cinquecento. Lo eccetera, non troviamo una voce stesso ideale del Cortegia- nostra salvo qualche contribu· no vi è costruito, in un ~~~:~. Vfi"1~~~tr~els}~;i~ 1 1} ~~\ certo senso, a pezzi. che floreale, Argan, nel catalogo del. da una giornata all'altra la mostra di New York dell'an– ben diverso è, per le ag- no passato non era nemmeno giunte di uomini aventi citato. ln compenso il suo pensieri diversi, il tipo che sctitto apparso su • Comunità io si viene creando: dal guer- era abbastanza povero sia come riero-uomodjmondo dise- sc~ 1 \t~;a f::: 01~::: i:;e.osserva– gnato dal Conte Ludovico re alla mode del libro d'arte di Canossa e da Federico (e speriamo che nonostante 1ut– Fregoso, al mistico ama- 10 la moda resista, anche se tore tratteggiato dal Bem- la Boccarelli e l'Alzan si oc– bo. si ha una giustappo- cupano solo di rau1rier, un sizione di piani: non però minore francese cui servon le una confusione inconsape- voci italiane per un lancio), è volmente eclettica, 'Densi :,Ort~b~iian~;~/iD~a[~ci~ 1 ip~~ una consapevolissima va• esempio ha messo. sul mercat';l riazione d.i punti di vista~. internazionale un volume sui Uno dei luoghi per noi pittori italiani di Venturi in lin– più interessanti del Corte- fh.~!ta~~a:i:stc~e:' 1 \f 1 i~e~a!~ giano è Ja discussione sul- americano, scandinavo, 1cdcsco. la questione della lingua La Elec1a fa la stessa cosa per la quale, com'è noto, il i libri del Salmi, del Mariacher, Castiglione accetta sia il del Rossi e così via. In Francia, PARIGI, ma~o La donna italiana - Ma– donna di Ran-aello o Anna Magnani che sia - è piutto– sto piccola e grassoccia, spes– so bruna, ha begli occhi sono lunghe ciglia, bei denti, piedi lunghi ma .non privi di' gra– zia, fianchi larghi ecce1era; nel Nord è spesso piaua di petto, e se la natura le è stata un poco più benigna a questo proposito i ragazzini le gridano ironici: • Gomma piuma•· Oueslo il ri1rat10 fi– sico dell'italiana, che parafra– siamo da un libro apparso in questi giorni da Hacheuc e dedicato alle • Donne attra– .11erso il mondo•; esso è do· vuto a Micheline Amar, che in una diecina di paginette si sforza inoltre di definire, come fanno gli altri autori fraricesi per le donne di altra nazionalità, il carauere e i gusti che distinguono il ses– so gentile della nostra peni– sola; t: i luoghi comuni e i clichés, pur se toccano tal– volta la reahà effettiva. vi so– no inevitabili e denunciano la frena e il giudizio troppo categorico e generalizzante. La materia, bisogna dire, si presta,,a poco alla classifica– zione, e le distinzioni da fare, soprattutto quelle geografiche e sociali (nel caso almeno dell'halia), avrebbero comun– que richiesto un'analisi più puntuale e approfondita, mol- 10 più spazio. Ma tutto il libro ha atrinenza con il re• portage e con il titrauo ti– rato alla brava, piuttos10 che con uno studio ,•ero e pro– prio. Le molte fotografie che * di A~'l'ONIO COU'l'E lo corredano parlano in cal· cc proverbi e detti spesso mordenti e pieni di sapore locale. Le donne americane si preoc– cupano sopratlullo dell'igie• ne e della dietetica e nell'erà matura si dedicaqo alle opere di beneficenza; le cioesi van· no in Iuta, e le spagnole non indossano mai un • due pez– zi•; le sovietiche trovano naturale lavorare al ria11a– mento delle strade, di notte, a trenta gradi sollo zero. Ec– cetera. Le turche, le nere, le polinesiane, le australiane aborigeni, le indiane, le giap– ponesi, le musulmane, insom– ma tutte le donne del globo vi sfilano davanti con le loro varie abitudini, il loro diver• so modo di pensare e di \!e– stirsi e di trascorrere il tem– po; si deduce tuttavia che esse hanno preoccuoazioni in comune, quali la fèmminilità messa costantemente a prova per attirare l'uomo e le na- scite non sempre attese. Il parere di Revel A proposito delle donne italiane, si ricorderà il pare– re abbastanza recente che espressero in due libri Jean– François Revel (Pour l'ltalie) e N<>el Calef (}'ai vu vivre l'ltalie). li primo, non con– tento dei suoi contatti di pro– fessore tra le studentesse di Firenze, si era rotolato - senza togliersi né calzoni né calzini - dentro le case di lollcranza (che stavano allo– ra ahimé chiudendo i batten– ti) e dentro le cabine di Ostia. Nicn1c da fare: le donne ita• liane gli apparvero chiu:.c- e s1upidamente orgogliose, sof– focate di moralismo, e per ~iunta pclo~e alle gambe. Per lorluna discese sùbito dopo in Italia Calef, il noto autore di romanzi polizieschi, che lo .-imbeccò così: • M'hanno det– to che il signor Revel rimpro· ,·e111alle italiane d'aver peli sulle gambe. Non ho la mini 4 ma idea della preferenza dei miei lettori. Ma che ad essi piacciano o no i peli, io dico loro che le italiane sono tre– mendamente belle. Fomwse, come si dice laggiù, vale a dire che hanno 'delle forme. E che forme! •. Micheline Amar, bontà sua, riconosce che le italiane, da Milano a Napoli, vanno al passo con l'attualità e seguo– no con foga i capricci della moda. Proplio e pili delle francesi. che pure in questo campo deuano legge. La lana mohair, i tacchi a spillo, le camicette di seta, le borsette di paglia, sono 1uue scoperte del bel sesso di ca!;a nost1=a. delle quali le francesi banno beneficato con riconoscenza. E il bclleuo bianco? In Italia si crede sia d'invenzione fran– cese, in Francia d'invenzione italiana. Donne dei due paesi, me11etevi d'accordo, procla– mate una conferenza al ver– tice. Ma cade l'asino qui, cioè nel solito luogo comune, che, si badi, può contenere la sua • parte di verità. E cioè: le ita- il iiavvicinamcnto dei due ~essi ed evita la solita pas– seggiata sollo controllo di cui canta Carosone. Pili che per gli attori del cinema, le ra– gazze hanno il culto dd c.m– tanti e delle cantanti, co– me dimos1rano i club creati in loro onore in tutta la pe– nisola. L'auu·icc cita Claudio lilla e Mifla Pizza (cioè Clau– dio Villa e illa Pi1.zi: è or– mai una specializzazione dei francesi storpiare l'ortografia dei nomi stranieri, e in parti– colare di quelli italiani). Malignità francese liane si fanno belle, si vestono e si parano in maniera impec– cabile soltanto per affrontare l'occhio critico delle colleghe durante la fatidica passeggia– ta (come fanno le spagnole che, loro, hanno il paseo, e a debita distanza, dall'altra par– te del marciapiede, si misura– no con i maschi, che lanciano virovos incantatori) . .,L'Italia– na, sentimentale fino alla :.dolcinatezza, desidera sopra– tutto essere ammirala, e nel– la maniera pii:1seria e grave di questo mondo, perché non ha nessun senso dell'umori– smo (e l'ossen 1 azione, il bel sesso nostro ci perdoni, ci pa– re calzante, per non dire esal– ta: a lanciare, melliamo, bel– la ad una romana, sulla stra– da, si corre il rischio di a\·e– rc per risposta uno stupido Sposata, e schiava del ma- a llillo tondo• a guisa di ner. ;~~~ ~s~~~~t~:si~:ir.?~~s!!d~~; ,,oso e assai poco or1odosso per prima cosa il televisore, ringraziamenlo; lo s t esso nua,, 0 elemento di evasione. complimento fatto ad una pa- Bisognosa di consigli, si ri– rigina può invece suscitare un volge con piena fiducia al p;11·• grazie magari non impegnati- roco o invoca l'aiuto dei santi Vo, ma sincero e riconoscen- o fa il malocchio. E si adat· te). Da qui la tecnica specia- terà sempre, si piegherà sem- lc e ferratissima dei nostri ~hé !tv~ 0 ]~~nd~a~:~~ 0 •c~fiil uomini, costretti a variare al- divorzio non è ammesso e in l'infinito le intonazioni ama- cui, nonostante le leggi, riesce totie e a ricorrere al senso del ad 011enere difficilmente l'io– tragico teatrale e alle parole ' dipendenza economica. e Solo appassionate. u'"!a dC;1nnasu selle - scrive L'ltaliana, che non gode di 1~1chelme Amar. - può cser– molta indipendenza (e lo sap- citare un me~ttere, a .causa piamo), deve ora. gran parte dct;~~Ì,c d~~scsi~aa~i~\~: della sua emanc1paz1one al- come sono le francesi dal l'invenzione dello scooter, che • cuore pensante•• descriue permette, tenendo salve le ap- da uno che se ne intende, parenze (è la cosa essenziale), Maurice Toesca. Max Ray (1938) Ritratto fantastico di De Sade Nuovo pr ce a De Sade * di li. JI. DE A,l'GIU,IS Come dubitare che il marchese_ de Sa~e. n~to da nob;h genitori il 2 giu~no 1740 e mort~ .n prigione li 3 d:cembre 1814. continua ad essere bersagliato da una sorte avversa. se e vero quanto afferma l'av,,ocato Maunce G~rc;on. che non ha potuto evitargli una indi~etta condanna dmnanz, la 11~ Camera correzionale d1 Parigi, tentando d, d1fen.1ere redilore Pauvert, reo di aver ristampato le opere del p1u sèabroso fra gli scrittori francesi? lnfatti. pare .che gli antichi redi: del_ m<1.rchese.s:_.r:du– cessero a ben misera cosa ~ reati in otm ca~o pun1b1li con un'ammenda. una pena minima con 1 beneficio dello condi– zionale. la prima volta. e, Ja seconda \·olla. con una deten– zione da quindici giorni a sei mesi Al contrario. le marachelle perpetrate per esper:enze poco chiare in corpore v1fi frullcirono alra.,.ir m.o m.-rcn.:se condanne cosl spropositate che ~li fecero _trascorrere _buon« parte della sua ,•i~a m que!le 1.nlette pn:.:;on1 francesi della capitale e dinto_rm. i~ cui entro m:i;:ro e da cui u~1. come in •una pantomima. ;droplco .e scrittore maled· 110 - : a.eb– bene di j!esto e pnrola affabile. untuoso. 1pocr,ld I! nspet– (oso di ogni cosa di cui fosse imposto 11 nspett.:, da1la lel!ge o dalla cu'nsuetudinc. Si. davvero sfortunato. il po,,ero scrittore. ritornato . a una·cramorosa celebrità per la ristampa della sua opera in copie numerate e prezzo poco acce~sibile: cop.ie esaur:.t~. s'intènde, prima del processo. di cui .e stata ordinata I~ d1- struzione - spintuahss1mo auto-da-fe'. - senza dimenticare di inflig~ere all'editore In simbolica ammenda d1 200 000 franchi. Srnza dubbio la limpida cloqur·nza dei s:~nor Gar– ~on. famoso avvoca10 e celebre scrittore. nonché_ membro dell'Accademia di. Francia. avrebbe ouenu:o pa:-t1ta nnt.ii. anthe per l:1 testimonianza di numer_osi ir«ndi scrittori con– temporanei -· tcstimom. diremo cosi. a discarico - se una banale circostanza di fallo non <Wesse :rasformato l'ed:– zione numerata. di lusso (e quindi destinata a un pubblico di eccezione). dell'intraprendente ed:tore pari~ino. in una speculazi1:me a scopo di lucro. Ln. circ-ost.-1nz;iso~petta è ::_:.al~ tata fuon per caso. per un capriccioso azzardo. allorché s1 • C sottolineato il prezzo elevato: 5.-100 1ranc-h1. i.,cr ogni est!m– plore (e l'edizion.e d1 ogni volume non ~uperava le duem1la copie). 11 conto e stato. p_resto fatto_. I hbn slampati in nu– mero di quattro, di ogm libro duemila copie. 4 libri ot1om1la copie. Ottomila per 5.400 sono quattro mllioni e trecento– ventimila franchi. salvo errore. Una discreta sommetta. an– che dopo la crisi di Suez! Al Pubblico. Ministero non è stato ddlìcile dimostrare il fine di lucro. basandosi anche sul fatto della pubblicità editoriale apparsa su numerosi giornali. E si sa che la pubblicità costa un occhio della testa. Del re– sto. le ottomila copie erano quasi tutte vendute. Se ne don<\ distruggere qualche rara copia ancora in maeazzino. am– messo che la mano della legge arrivi in tempo. Panicolare senza eccessiva importanza. addirittura trascurabile. in qu:m– to a danno materiale. Resta tuttavia la condanna di un au– tore. e dei suoi libri. difeso da Jean Cocteau. Jean Paulhan, direttore della Nouvelle Re1111e Frun,;c1isP (il quale si laureò 3ddirittur3 con una tesi sulle opere del condannatissimo mnrchese). testimoninnz(' e dtfP.s.> che ::: ·H:.~iungono. nel tempo. a quelle di Jules. Janin. Salnt-Beuve. Guillaume Apol– linaire, il quale ultimo non esitò. per· esempio. ad affermare che le idee del marchese avrebbero dominato il ventesimo secolo. Azzardata profezia. d'accordo. Ma come negare a certe altitudini. diremo ora. psicanalitiche del crudele scrit– tore. che crede. di trovare nell'islinto l'essenza umana della libertà (come su~gerisce lo stesso Maurice Garçonl e scopre nei complessi infantili le tare dei vizi e dei!e alterazioni psichiche, anticipando di qualche mezzo secolo le affascinan• ti teorie di Sigmund Freud? La sua vita, dopo le nozze di conveni('nZ3. celebrate. con l'assenso reale. a 23 anni. fu tutto un se~uito di avventure su cui non è facile. né prudente. Insistere: appare strano. tuttavia. che sin dalla prima giovinezz:1. un ispettore di po– lizia gli stesse alle c.:1lcagne. in perpetua e ostinata \"igi!an– zn. Nemmeno il suo difensore di or:!!.ici sa spiegare un tal mistero: certo si è che il signor de Sartines non gli per– dona, al nostro marchese. il minimo passo falso. e ne annota ogni peecatuccio veniale. con una pedanteria che più tardi sarà solo giustificata da~li eccessi e dagli scandali imputati allo scrittore. scandali che lo condurranno dritto dr11to alla Bastiglia; e non per poco tempo. In carcere. il marchese de Sade si scoprirà scrittore. e molto del suo tempo lo consume1à a riempire fogli su fogli. in cui l'istinto naturale dell'uomo S."lràsenz'altro divinizzato. senza dimenticare le magie. le nequizie. c ~li oscuri fermen– ti - tanto è vero che. riacquist:tla ln libertà. il marchese non mancò di abbracciare la causa delln Rivoluzione. sino a di– ventare Presidente di una sezione e m.:>mbrodei giuri dì ac– cusa; - incredibile a credersi. dati i precedenti. egli si di– mostrò cosl moderato verso I pr('SUnt1 rei. che ru sospettato di tradimento e... condannato di nuovo. d:ti suoi stessi com- . pagni. nel 1793. e di nuovo impril!ionnto. Quale persecuzione! E come non credere alla malasorle? O almeno a un accani– mento del destino. sia pure casual('. n,a altrettanto arbitrario e inumano? A distanza di un secolo e mezzo dall:i sua morte. questo processo parigino cc- ne offre la conferma. In verità. la figura del crudele marchese è. quanto meno. sospetta e molte delle sue concezioni addirittura aberrano. I suoi libri non sono certo da mettecs1 in mano a giovani o ad esseri eccessivamente sensibili Tuttavia. essendo in– trovabili. o quasi. ~Imeno in Francia. o sunteggiati in· altri libri scientifici e dl cultura. a secondn del genere trattalo dallo ·scrittore d'occasione. l\·laurice Gan,-011 ha a\·uto facile gioco. nel difendere l'editore parigino che ne offriva agi: studiosi un'edizione sobria e poco allettante. senza illus,:-:1• zìoni. e con un testo confrontato alle «lezioni~ oru.:.,.1~1i. Se il processo non hn giovato 1I marchesc- d(' Sade. '1,, ,,•~ certamente giovato alla morale. perché la folla ignorante si incuriosisce del preH>sto p11·,anlt'. o••tlo -;ca1,~1,t11. ,, bada né all'importanza letteraria del testo. né alla classicità dello stile. che fanno dell'opera dè1 11arclwse dc S.1ct.: u •1 modello di lint!u;t. modello non d11 rwopo rC' ad: all:c·. i di un convitto, in ogni caso. né da mettere sotrocchio alla cen– sura. Poiché. se cosl non facessimo. bisognerebbe proibire e togliere dal commercio la magi;::1or parte della letteratura contemporanea. specie narrativa. aUa quale Jean Paulhan - con l'esperienza persoi\ale e l'autorità della catledra da cui poi:itifica. cioè a dire la direzione della NouveHe Repue FTança1se - riconosce un solo e unico maestro e precursore: il marchese de Sade. Riconoscimento, o limitazione, che. accettata a denti stret– ti. ci dovrà senza dubbio ammonire e mortificare. o spingere a ringraziare i giudici dcli.a Camera Correzionale di Parigi, per aver additato al pubblico i pericoli di un'opera ispirata più dal diavolo che non dall'angelo? . AltTimenti non sapremmo come interpretare un passo del– lo stesso testamento del marchese. che suona cosi: .. Io chie– do che il mio corpo non sia aperto. sotto alcun pretesto». Che temeva? Che lo scoprissero mostro di natura. data la leggenda che lo accompagnò in vita e non lo abbandona nemmeno dopo morto? Domanda senza risposta. t-.la non crediamo che l'autopsia del corpo avrebbe svelato 11mistero.

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