La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 11 - 12 marzo 1961

Domenica 12 mano 1961 LA F'IF'R<\ TF'TTF'R<\RT<\ PER UNA EDIZIONE DEFINITIVA DELLE OPERE DI CROCE * Bilancio provvisorio di una rivolta mancata * L' '' otiu1n 1 in. negotio,, Crepuscolo degli ''arrabbiati" * di Ft:i'listo N,icolin/i Alcuni anni ta il mondo delle lettere britanniche, ritenuto esemplare per la serietà non priva di un senso del humor che le im– pedisce di divenire presun– zione ed albagia ed ancora mag&ìorrnente per l'assenza di quelle sistematiche esa– gerazioni negli apprezza– menti positivi o negativi che da noi minacciano con– tinuamente di falsare il quadro. venne improvvisa– mente messo in subbuglio dal1'irruzione di un gruppo di giovani autori decisi alla rivolta e definiti dalla stampa arrabbiati. Di co– desti giovani arrnbiati si è per un certo periodo par– lato molto in Inghilterra e fuori. In realtà si trattava di un"abile trovata pub– blicitaria dovuta ad alcuni cronisti desiderosi di fare un po' di chiasso. Gli scrit– tori giovani ed ignoti che ser\'irono alla campagna di stampa non soltanto si prestarono ben volentieri alla manovra ma la sep– pero <abilmente sfrutt.ire nella $pcranza di conqui– starsi un posto molto in vista nelle lettere britan– niche contemporanee. cli GIAC011IO AL11'0.\'l,II ramente rivoluzionario !re quanti pubblicati in In– ghilterra negli ultimi anni. Il recente The Vodi (Eyre and Spottiswoode edit. London) delude tuttavie come spesso avvlene con un secondo romanzo dopo un grosso successo. Certo John Breine ha il merito di non avere seguito !"e– sempio di Kingsley Amis e John Wain i quali tenta– rono ~ubito di sfruttare la riuscita del primo con un secondo romanzo fabbrica· to cogli stes.o; 1 ingredienti ma molto più fiacco per non dire scipito. The Vodi è la storia di un giovane, Lick CorvPy, che divent11 un uomo sormontando la cr'.si penosa di una lunga malattia preceduta da guai familiari, Il tono ed il eh- Dopo quella che. compi– lata rlal Sarnn, Giuseppe Prezzolini mise, più che in appendice. a completa– mento del suo noto sa!:!:,11:io su Benede!!o Croce (Rie· ciardi. ~apoli. 1909). quan– te biblio,erafie degli scrit– ti crociani han continuato ad accumularsi l'una sul· l'altra. prima di giungere al e saggio bibliografico con taluni ria~sunti o pa~si testuali e ventinove (tavole) fuori testo>, che il mecenatismo del Banc1\ di Xapoli (Biblioteca del cBollettino> dcli' •\rchido storico. :--Japoli. 1960) ha consentito ali' infaticabile Fa~1sto ~ìcolini di redieere in merito a L'c edilin ne varietttr,. delle opere di B.C.? * di ~~UH.'O l<'.,-UAtlìl colini C un contributo in– tegrativo alla storia inter– na ed esterna riell'opus crocfrrnum: considerata in tutti i suoi aspetti e ri– flessi. bio!?rafici e critici. oltre che biblio!?"rafici: e imprezios1lét dalla cono– scenza profonda che il Nicolini. senza vantarla. ne possiede. grazie alla diuturna comunanza di studi :;cientifici e di rap– porti personali avuta con il Croce lun,go il corso della laboriosa esistenza. La ripartizione del pre- 1ioso contributo. resa i:it– traente dalle spesso mali– ziose informazioni e con– siderazioni con le quali è intes:-uta. ~egue la qua– druplice !-acldivisione del corpus. :'Ifa J'accompae:na e la sorree:e:e. la colori-:ce e la ravviva. la completa e In incornicia con tante e tante notizie. J?iunte. ,·arianti e ma,e:ari corre– zioni. da crear quasi la sue:e:estione dell'ambiente e del tempo in cui furono compMti e stampati e di– scussi tutti quei sagei ed articoli E in una cono– scenza cosi minuziosa da entrar nel se.e:reto della ooera e illuminarlo. lo oma.e:e:io dell'amico va ap– prezzato nnn meno dello os<:eouio de 11 o :-tudioso. Prova ne sia .il difficoltoso ma pur conse~uito reperi– mentn e cataloj!o dej!li Scritti varii, che forme– ranno l'ultima delle quat– tro serie dell' editio ne uarietur. La qua~e quarta serie. < è ovvio - come ha osservato Bacchelli (Corriere della Sera. 13 dicembre 1960) - che. anche se serberà l' im– pronta e la distribuzione crociana per quanto è sta– to da lui pubblicato. dovrà subire tali aee:iunte e in– te,e:razioni. che ne rrlodifi– cheranno. non che le di– men:.ioni. le proporzioni. le relazioni intrinseche. e la portata e il significato. o alcuni si1?nificati. Ciò C evidente. sol che si pensi al quasi inedito epistola– rio e alle alt •·e note e no– ti1.ie autobio,erafiche e bio– ,e:rafiche. ?-.Ia più special– mente g-Ji scritti e discorsi propriamente politici. co– stituenti l'azione vera e propria di Croce politico. quale oppositore parla– mpntare del ,e:overno fa– sci.;tiro e poi quale uomo di oartito e di e:overnò ne.e:li anni più critici della J?Uerra e della costituzio– ne delrltalia nel presente assetto statale. vorranno essere editi e riediti col correrlfl e J" ill\lstrazione storica. appunto perché tali scritti e discorsi ero– ciani apparten,gono a una azione e furono essi stessi atti politici efficaci. com– prensibili e ~iudicabili pienament~ e adeguata– mente soltanto a lume di storia•. Per fortuna ,e:li accenni e j?li appunti del Nicolini sono. al ri,euardo. già così proficui da far– cene desiderare e solleci– ta re il completamento. Perche nessuno conosce me.elio di lui certe parti– c0larit.i della vita e della opera di Benedetto Croce. e nessuno può spie.e:arle e chiarirle con più rispetto– sa aderenza alla realtà intima dei fatti. :\la r a\'er consacrata tanta fatica alla precisa– zione de 11 a biblio~rafia delreditin ne 1·ariet11r pre– disposta dallo stesso Cro– ce -oer la stabilizzazione storica della propria ope– ra, assume nel Nicolini anche un altro e più cu– rioso. se non stra\·aeante. sie:nificato. Senza toe:liere austerità allo scientifismo di un simile contributo biblio)?rafico. in esso - se ripensiamo ai ponderosi studi \'ichiani e manzo– niani. sul Galiani e sul Giannone. nei quali e im– oe!?r.ato da lu~tri -. non dobbiamo noi riconoscere. nel contempo, la mani– festazione quasi di un hobby? A quale indefessa razza d. eruditi appartenga il Nicolini. ce lo illusLra al vi\'O Giovanni Artieri. in uno dei pili polpc,si capi– toli della sua nuova Napoli riobilissinw (cfr. Nuova A111ologia. gennaio 1961)_ < L'erudizione comporta una specie di necessità liric-a di a.e:J?irarsi tra uomini e cose del passato: un bisogno del tutto affet– th·o. dice Nicolini (e lo Artieri ripete e commen– ta). E' necessario guar– dare nel pas.c;ato. all'acca– duto. al certo. al concreto mentre !"avvenire e re,·en– tuale. l'incerto. !"astratto. '.\la il Nicolini erudito sor– ve_e:lia. parlando del Cro– ce erndito. anche il vol– ,Eere di un'autocritica che è la sua ste.,sa aulClcritic-a. E cioe che l'erudizione. comunque. '"più che un co– struire. fosse un accumu– lare. anzi pe_e.J?ioun otium in ncqotio"' ... >. Già. ma son o passatempi che. quando li riscontriamo ooero:-i in uomini di tantll cone-cnita esemplarità di studio. incutono (o incu– tere dovrebbero) una cer– ta sog"gezione. mista sì ad ammirazione. ma non fino al ounto d"esaurirsi in una esclama1.ione e ba!-ta 0110 anni fa r esp/o.,ione nuovi venuti avrebbero im– posto decisamente un al– tro tono e consuetldini dif– ferenti. Da allora sono strascorsi alcuni anni. otto riguardo al debutto di Kingsley Amis con Lucky Jim e di John Wain con Hurry ort Down cinque circa per Room at the Top di John Braine e The Outsider di Colin Wilson. Ognunò di loro si è fatto avanti ed ha pubblicato altri libri. Cosl e avvenuto anche con Wil– liam Cooper e Thoma~ Hinde ed a teatro con John Osborne. Il momento è giunto quindi di tentare un primo bilancio perché se di John Braine abbiamo due soli romanzi di Kings– ley Amis e John Wain ne abbiamo quattro e di Wil– liam Cooper sei. John Brai– ne potrà forse ancora sor– prendere pre:-;entando,;i in una veste del tutto di– versa. benché ciò ci ~em– bri poco prob::lbile. ma la fisionomia di Kingsley Amis e John Wain scrittori appare abbastanza chiara. S('nza essere troppo teme– rari si può dunque co– minciare a tirare le somme. Sia sull'insieme e sia su particolari sctlori delrnpe– ra filosolicé!., storica e lct– ternria (e quale stcrn1i– nata opera sia stél.ta. tutti ormai sanno: proseguita ·ininterrolt:tmente per set– tant'anni. fino alla morte nel 1952. dappoi che ebbe inizio nel 1882 con quat– tro articoli di v.trictà cri– tica dantesca. i n se riti nel!' Opinione letrerarial. la serie delle biblio,ernfie crociane dev'essere abba– stanza lunga. Due le ap– prontò. 111 devoto elOJ?io del maestro. la stessa casa Laterza. editrice dell'inte– ra sua npera. nel 1920 e nel 1942 '.\la la copia de– e:!i scritti. aumentimdo di J?iorno in e:iorno con una reJ?olarità che la rendeva sempre più eccezionale. fece presto a renderle in– sufficienti e biso,enose d'in– tee:n11inne. Sembrnva qua– si rl-ie il Croce fo.;se piÌI sn•'tn n·:--\!o scri\"cre cli 011:11110 i suoi biblio.erafi non riusch;sero ad esserlo nel cercare d1 tener dietro con puntualità a tutto quello eh'e,gli veniva. im– perterrito. ma c·on felice naturalezza. scrivendo. Le sue bibliografie non si fa– ceva in tempo a stampar– le. ch'erano già incom– plete e inadenuate. Una disperazione. E fu J?ioco– forza rassej!narsi a con– sidernrlc estremamente transitorie. fin tanto che, dopo il 20 no,•embre 1952. non risultò oossibile consi– derar chiusa la produzio– ne. quantunque in realtà non ne sia ancora esau– rita la rnccolta e la pub– blic~n:ione nei ,!?rossi ,·o– lumi color mattone delle quattro serie di cui si cClmoone la monumentale ecli7ione latcrziana: Filo– snffo dello spirito (4). Sap– pi fìlnsofìri 04). Seriai di storia letteraria e politi– ca (44) e Scritti varii 00). .\.\Tlè:Pl{I.\I.\ Cl{ITIC.\ o·u.\ Dl{.\.\L\I.\ l~LI '.\Blè:TTl.\\'O * I primi ·libri dei veri ri– voltosi. cioè di quanti si autoproclamavano tali nei loro articoli, e dei com– pagni di strada. cioè di quanti pur senza apparte– nere al gruppo che pub– blicò anche una specie di manife:-.to nella !orma di un libretto formato da una strie di dichiarazioni in– cendiarie simpatizzavano con loro ed andavano pa– lesemente nella stessa di– rezione. non erano privi di interesse e di talento. Anzi akuni dei nuovi VC'nut1dei qlwlì parlammo a suo tPm– µo :.u queste c-olonne: Una os~ervazione generi– ca che \'ale finora per tutti è che il primo romanzo si avvera di gran lunga su– periore agli altri. Curio!-o è a questo riguardo il caso di Colin Wilson che col saggio autobiografico-criti– co The Out!ddrr accolto dalla critica britannica co– me una ri,•elazlone fece più chi.:isi-o di ogni altro e poi di fronte alle stron– cature feroci della sua se– cpnda fatica di saggista di– chiarò di voler essere solo un narratore. Il ~uo finora unico romnnzo f!iluni in tilt' D,.rk (Victor Gollcmcz edit London) è ... iato ac– colto piuttosto male men– tre a nostro avviso benchC immaturo ancora è l'opera sua più interessante e per– sonale. Rituat in ihe Dnrk romanzo alquanto greve centrato sulla figura di un sétdico e le reazioni di quanti avendo $ìimpatia ed amicizia per lui non pos– sono credere ed ammette– re che l'uomo che frequen- Una tragedia di John Ford al ''Theatre de Paris,, Kingslcy Amis. John Brai– ne. John Wain, Colin Wil– son. Thomas Hinde. Wil– llam Cooper sembrarono delle vere promesse e par– vero per un momento an– nunciare un grosso muta– mento nel clima letterario britannico. Mutamento in questo caso non significa affatto miglioramento. Pa– reva soltanto certo che I In Peccato che fosse una J,:ualdriua, che Luchino Vi– :.conti :.i appresta a portare sulle scene del Théatre dc Paris, pro1agoni.!.t1 Rom) John Ford ( 1586-1639?) non Schneidcr e Alain Dclon, lesinò i piu 1ipic1 e '>UCLU lenti ingredienti delta te– malica propria d1 1u111 i drammaturi:hi dbabclltam, dal Mai lowe al Webs1cr: ,11.:– centmto sulla passione in– cc:.tuosa che tr,:nolgc nd :.uo impetuoso ,orlice i fra1~lli Giovanna e Annabella, figli del nobile parmense Florio, il dramma di Ford è caratte– rizzalo dalla morie , iolenrn, di spada o di , clcno, di ben sci dei quindici suoi pcr– sonaWKl, * di ltOD-:l)LFO COLA.P.\.OLl mcriternli di ludibrio. .Kon manca, poi, in Pt!ccato che /0~:)e 1111a~g11aldri11a, una nuo,a incarnazione del clow11 - del buffone, cioè. che tan– ta parte assu~e nei drammi shakc.!.pcarian1 - nel nd1- colo pcrsonajgio di Bergetto, latuo e ignorante, pronto ad ogni oc:c:a.!.ione a manitcsta– rc scn1.a mcu.i lamini la sua ab1,salc balordaggmc; nè mancano, infine, duelli, trn– n:.,t11nent1, ;.1,,elcnamcnti, pugnalate, particola.-i maca– bri ... u] tipo dì quel modello c:he fu; per tutti gli elisabet– tiani, la 7 ragcdiu Spag11ola, di Thomn,; Kid. del genere, .sarebbe giusti– licabile. Jn quest'ordine di idee, e pcrallro comprensibi– le come - in pieno romanti– cismo - il protagonista del dr.imma di Ford tosse visto come la pcrfella incama- 1.ionc d'un t11ano della passio– ne, al punlo da indurre Mar– ccl Schwob ad affermare: • Gio,•amll ~t w1 ltéros, c' e.st w1 e1re glorieux s11pt!rie11r a,u lro111mes - c 'e.sl a111.si q11ele ,•o,t A,mabella - 11011s 11'avo11spa.s le droit de le ,·oir a,ureme11t •· Quanto ad Annabella, non ,·e alcuna csitaTione, in lei, ad accettare le \'ibranti prof– lcrte amorose del lratcllo, anzi è lei stc.!>sa,sin da pri– mo an io del dramma, .i sol– lecitarle ed incoraagi.!rle; ella terza scena del primo atto, intatti, cosi la sciagu- rata fanciulla risponde alle Jltc!nzioni del frntcllo: • flai vinto sen;;a 11e111111e110 comballue: ciò di c11i tu \'Ole1't persuadermi, il mio cuore soggiogato ha decfao da tempo. Arrossisco 11cldir– telo - ma è tempo ch'io lo dica - per ogni tuo so.spiro pu me, io, ne ho sospirati dieci; per og11ilacrima ne ho sparse l'enti: e 11011 tanto ni così contesta le ani:omcn– ta1ioni di Fra' Bona\icntura: • ...se l'abito del corpo e belle::.::.a,quello della mente dew! 11ecessariame11te essere i•irtii; e ammesso 411esto, la virru stes:;a 11011 è elle ragio– ne raflì11ara, e amore la ~Ila q11i11tesse11:.a:cfo cli1110Jtra che la belle:.:.a di mia sorella, esJe11do eccez.io11al111eme pcr– (ella, è eccez.io11al111e111e \ 1 ir– wo~a, sopratt/Hto nel ~uo amore, e soprattutto, 111 quel– l'amore, 11el 5110 amore per me: e se il 51101•erso di me è tale, allora tale ~ il mio 1•erso di lei, po1cl1é da eguali cmne procedono eguali e(– (elfi •· Grazie anche alla compli– cit,t di Puta11a, i due pcncrsi giovani spingono sino alle c~trcmc conseguenze la loro relazione, mentre Annabella rifiuta con cominla ostina– zione le offerte di matrimo– nio che, tramite il padre, le ,·cngono a\"anzate, da ben tre pretendenti: Soran7.0, Gri– maldi, Bergctto. La corte di cui il primo circonda Annabella è sem– plice e lineare, quella d'un uomo desideroso di prendere (ConllnuO pag. 6) • Colin Wllson In OJ?ni modo. primo a t i r a r dili,2"entemente le somme di tutto il ,eià edito e stato il \"Olcntcroso Ed– mondo Cione. con le cin– quecento pa,gine di una sua utilissima Bibliogra– fia crociana ( F.lli Bocca, ~lilano, 1956). nella quale all'elenco sistematico se– e:uc r elenco cronolo,eicQ delle opere id comprese quelle curate. tradotte o presentate dal Croce. Né ha trascurato la rassegna delle traduzioni in tutte le linj!ue. dalla e:iappone– se alla russa. e la rasse.ena dee.li scritti sul Croce. dal 1893 (Renier) al 1954. Strumento di lavoro CO!-Ì ,·alevoJe da non &ver bi– sotno di essere strombaz– zato. :'Ila rinj?raziare fran– camente il Cione di aver– celo messo a disposi1.ione. questo. sì. dobbiamo. L'ambiente in cui si :.,olgc la fo.,ca , iccnda dei due amanti-fratelli è quello ita– liano, in obbedienza ad una tipica comenzìonc cli.!.nbct– tiana, quella, cioc, di imma– ginare le più immonde tur– pitudini nel corrollo paest.: di 1 icolò Machia,cllÌ. E' no– to, infotti. come in .seguito alla falsa interpretazione, in Inghilterra, delle tesi politi– che del Segretario fiorentino ed allo sci.!.ma decretalo da Enrico VII I nel 1534, l'l talia rinascimentale cscrcilò un ne– fasto innusso sulla fantasia dei drammaturghi elis.."lbctlia– ni. Il Rinac;cimento italiano, in ,ostarua, fu \ isto <toltanto come l'espressione più mani– festa della cornizione. del prepotere, delle mahers.wio– ni, dei dclilli più loschi. del– le a.Tieni umane più incon– cepibili che si Potes~ero im– maginare. La tecnica di Ford, nella CO',truzione di quc.sto dram– ma - che .!.Olitamcnte , iene indicato come suo capolavoro e cht.:, in un certo senso, si può dire rappresenti la pa– gina finale di quella • baroc– ca fioritura dal ceppo del tca1ro pol)Olarc del Mcdio– c,o • che fu il dramr,\l çli– .!.abcttiano - è basat.1 su un duplice int_rcccio, plot e ,rnb– vlol per dirla a\l'mglc'>c, va– le a dire \U un intreccio prin– c:ipa.Jc,che costituisce il nu– cleo centrale della tragedia, e un intreccio sc:'Condatio che acçompagna passo pa~.!.O la azione dell'altro, e sene, lnollrc, quale tc1mine di raf– lronto f1a due siluazioni di– \Cl"!>C cd alfmi ad un tem– po. And1c _111 questo Laso, In ICUllGl eh Fo1 d e 111 hnea, occon e rile, ario, con quella sci,:uita d,1gli allri dra~m.1- lurgh1 chsnbcttiam, :.u01 pre_– dc1.:cs:.01·i e contemporanei. percllè amavo, quanto per- ,------------------------------– Sennonché un altro rin– ,1.!r.lziamento del ,i?enere lo dobbiamo, si licei. a Fau– sto ).'icolini. per l'infinità di chiarimenti e precisa- 1ion1. rarità e curiosità. forniteci intorno ai sa,e– f?i e a'!'.li articoli scrupolo– samente riordinati dallo ~tesso Croce nri settanta– d:.1e volumi laterziani Più che una biblioJ?rafia vera e propria. quello del ):i- L'uionc di Peccato che (o~– se una sgualdrina si S\O)ge a Panna.: nel dramma non manca la caralleristica figu– rn del 1·1llai11 elisabettiano, pur tro, ando_ incarnazione, questa ,olla, m una megera, p:o,·emante della disgraziata Annabella. alla quale il Ford attribuisce il nome di Pu– tana. A quc.sto proposito, si de\·e rilc,·arc come anche la allribuzionc. si~nificalha. di tale nome alla go\'crnante di Annabella. risoondc piena– mente a quella tipica con– ,·cn1ione dei drammatur~hi clisabeuiani di designare con nomi italiani i personaggi più i\foliziario giapponese l)lnoue Yasushi - uno de! più affermati scritlorl nipponici d'oggi, il quale nel corso di un rece_nte vi~gglo in Europa e in Amer!ca. si è fermato enche in Italia - f!gura con ben tre sue opere tra i best-sellers giapponesi del 1960. Esse sono: cTonko•, Kako• e •Aoki Okami». Al primo posto nel settore della non-i:iarrativa, ri~olta invece < Watashi wa akachan >. umonsta ma efficace pedagogia del dr Matsuda Michl_o, ~all'originale ed in– teressato ponta di vista dei fancmlh. 2) Prosegue a1acremente l'at.tività delle Commissione Nazionale Giapponese in seno all'UNESCO .. per I~ tra– duzione e diffusione all'estero delle opere di pens1er? e di cultura del Giappone. Nel 1960. nel settore della !110- so!i.i, sono ~tate portate a termine ~ date alle_ st~mpe, le traduzioni di: Saggio sul bene• d:_ Kita~o N1~h1_da,tra~ dotto da V H. Viglielmo dell'Untverslla Cr~sllan_a. d! Tokyo; . Essenza della fil?sofia del nulla> d1 Sh1111chi H;samatsu, tradotto da R:chard Demartino. M.T. ,c1rintrcccio principale, la ,ic:cnda si basa sull'amo1c. ini.:cstuo..,o dei due gio, ani l1atclli, Gio,anru e Annabel– la; moti,o dominante di quello sccoJndano, Stretta– mente connc:.so all'altro, e rappresentato dalla is1eri_ca gelosia di una donna tradita dal proprio amante. All'iniLiO della tragedia, Gio, anni mette a pane il propno padre spirituale, Fra' Bona,cntura, della torbida pa:.sionc da cuj e animato nei confronti della sorella, mentre il sacerdote, aucrri– to dell'inaspettata confes~io– nc, non manca di far rile\·are al gio, ane l'enormità delle :.ue dichiarazioni, esortandolo a ricredersi e a pentirsi. e Sei lll, figlio mio - sup– plica Fra' Bona,entura - quel miracolo d'ingegno, che un tempo, soltallfo tre mesi fa, si stimm•a,_ per. la tua età, 1wa meranglta III lulfa Bolog11a? Come pfaud11•a la Unil'ersilà a1 l/101 CO;.lW111, alla tua condotta, al tuo sa– pere, alle we parole, alla wa mite:.za, a tutto ciò che po– re,•a fare di te w1 uomo! Ma il (rullo d'ogni mia sperau– :a è perduto in te, come _tu sei perduro_ in te stes~o. G10- ;;,~~~~ d~n~ s~ 1 ie~:t;~~ i,~~ rratrenerti con la lussuria e co11 la morte?•- In queste parole di Fra' Bona,·entura, è già delineato il personaggio di Gio\'a~i e, obietti\'amentee, non Sl può non rimanere colpiti, indi– pendentemen1e da!I' insana passione che lo pos.s1ede, dal lusinghiero quadro delle sue quali1à. lnso_mma, per _q,o– vanni non s1 prm•a, m1z1al- ~;~!e'ch~~elp:C~s~n d~nre~ cl1è non osa,•o dire che ama– \'O, e quasi nemmeno pe11- sarlo •- Ecco delinea10, con tali .si– gnificati,·e parole il d1s.solu10 carattere di Annabella, scn– ,a che queslo, lutta,·ia, pos– sa far pro,·are a chi legge od a,;colta il dramma quel senso di repugnan1.a che, ,,ice\ er..a, si pro, a alle parole di Pu– tana, alla ciuale Annabella confida, all'inizio del secondo atto: e 011 go1·erua11te, ~u quale paradiso di gioia mi so11 tro- 1•a1a! •· e No - replica la governan~ te - sollo quale paradiso di gioia ri sei trovata! Bene, mi congrallllo, figlia. Non a1•er paura di 11ie11te,amore; clte importa anche se è tuo (ralelloì Tuo fratello è liii 1101110, spero; e, dico io, se una ragazza si sente il dia- 1•olo in corpo, pre11da il ,,ri– mo che capita, padre o fra– tello, è tu1t'w10 •- E' evidente, in quest'am– bito, la simpatia con cui Ford 1rattegiiò i due fra– telli amanti - ed è qui il caso di rileure com'egli, cosi facendo, ricalca,·a o crcdern di ricalcare ì model– li della mitologia classica - ed il cordiale dispre1.zo da cui fu animato nel delineare la figura della go,·emanle. Simpatia e disprezzo che condizionano, e io ciò è da sotlolineare la piena validità dell'arte drammatica di Ford, il gusto dello spettatore, fa– cendo sì che questo non pos– sa, non sia in grado di dis– sentire d<'tlla tesi dell'Autore. Ogni atto, ogni parola di Gio,anni sono estremamente sconcertanti, in quan10 dan– no netta la sensazione che il giovane, agendo come agisce, segue il filo logico di una linea morale ispirata al puro godimento della bellezza, ad una visione per cosl dire ar– tistica della vita che non trova poslO neUa morale corrente. Ri\"olgendosi al suo confessore che lo esorta a pentirsi e a pregare, Giovan- STRANIERI A ROMA * llicha1·d D. tJl1ase <li 1·1,11.l H'l'G0/1 E' uscito qualche settimarta fa a Roma un libro di poe.sie (1) di un autore inglese che si trova m Italia con poche mterru– .:-ioni (la più. lunga per prendere la laurea a Cambridge Unlversit~) dalla fine della guerra in poi. E' noto al pubblico inglese per due libri di narrauva che tratt,mo dt religione e di vicende amorose. Sono libri giovanili, scritti in uno stile un po' allu– sivo; i. protagonini sono inglesi visti. con– tro uno sfondo italiano. Lo stesso sfondo, ma vino più. frontal– mente, serve per l'ambientazione d'una commedia delt'autore eh.e sarà forse pre– sentata a Roma. Dilse il regista della com– pagnia (il quale ha dato agli spettatori ro– mani una memorabile rappresentazione in inglese della commedia di BecketL, En at– tendant Godot) quando ebbe letto il dauo– loscritto del "'Dìspfaced Persons,. di Chase: ., E' quello che cercavamo! .. (per mettere a profitto. aga1ung1amo, la propria d1me11t1- chezza con la vita italiana, acquilita du– rante varii anni di soQgiorno. e dare agli orrori inglesi raggruppati a Roma la me– desima possibilità). [ per3onaggi di questa commedia sono di diversa provenienza; profughi iuaelitani. ingle.,i. americani, ita– liani raccolii in un campo profughi nelle Puglie. ln due racconti susseguenti alla comme– dia come data di componimento e che non. sono giunti" ancora alla loro pubblicazione, Chase porta la sua atten.:ione qucuii esclu- 3ivamente all'ambiente italiano, compiendo una finilisima analisi del suo protagonista, nell'una dei due racconti, presentando la società dei .,. baraccali• di Roma, nell"altro. Ormai 3ono pochi gli a3petti della vita ro– mana non sperimentati in qualche mod.o da Chase (ha fatto anche l'auiltentc di lingua inglese alla Università di Roma). Chaie è di formazione culturale junghiana, e questa preparazione all'inizio .supphi,a alla poca esperienza di cose italia!'e: in un ,.ac– conto 3uf ba1.s1fondi 1'0mani duegnò un per– sonaggio~ .,. archellpo,,. di donna istinti vii, per finalmente .scomparire qua.si completa– mente net maggiore grado di concrete.z..:a raggiunta col 1110 memorabile protagonista del ... Ritratto d'un critico ... Lo stesso svi– luppo è portato avanti nell"ultimo lavoro del Chcue: un racconto in cui .,i trovano di nuovo .,. esuli,. inglesi e americani fram– mischiati a italiani di condizione sociale elevata, ma ormai completamente pla.,mali in quanto individui, pur nella sommarietà di pochi tratti. Nelle poesie troviamo poche tracce di questo "'scavo.. compiuto nella psiche e le istituzioni italiane. Qui è un Chase più personale che 3l confe.,sa tramite liriche che si avvalgono di simbologie e archetipi: la verprne. !"immagine del Padre, e tulio un 1'etroterra eh n111olog1a clau,ca. Ma rompe questo schema, e lo fa duttile, un insolito calore umano. Alla propria espe– rie,1za qui è data una dimen.,ione trascen– dentale senza con ciò in nesiuno modo rin– negare sia l'esperienza stessa che i .!uol pre.,upposti. Dis.se Yeat3 in una lellera scrit– ta a Joyce agli inizi de/lcr sua carriera: , E' .soprattutto la dote di. trarre lezioni dalla propria esperienza che fa sl che diventiamo scrittori. e questa dote l'hanno pochissimi individui ... (Yeats citaua anche: la perseve– ranza. e la fede , la quale certamente non le mancherà ... ..-). Tn una mi3ura non comune questa dote è palesata nella raccolta di poesie , dolen– ti. sobrie. anche vellutate del Chase. E sarà stato forse memore delle parole di Yeats, il critico Rcrbert Read quando scrisse. a mo· di presentazione al libro del Chase: ., ...sono le poesie d'un 11omo che ha sofferto e si è 1"edento. Il carattere spiritualr di que– sta 1"eden.:-ione è descritto nelle poesie ma le poesie a loro volta si rbcattono da co– muni esperienze tramite il loro sentimento e onestà. e esprimono in immagini chiare e parole precise. la quiete. la bellezza, la luce che prorompono dalla notte oscura dell'animo,. · (I) A Canzoniere. by Richard Hartley Chase: pubblicato 1961 dal medesimo co– me primo volume in una collana di .. Poe– ti di Roma .... tana e conoscono sia il cru– dele perverso assa.ssino di alcune disgraziate donne di malaffare del quartiere po– polare di Whitechapel ri– vela malgrado difetti di co– struzione e giovanili inge– nuità. malgrado soprattutto una tendenza all'ecce;;;so dovuta all'inesperienza. un temperamento narrativo al– quanto notevole. Va sottolineato tuttavia che come impostazione ed anche come elaborazione del tema e!.so è un ro– manzo di fattura cla~.,.;ic'l niente affatto rivoluziona– rlo quanto alla. mentalità dell'autore o dei ·personag– gi. E se da Colin Wilson John Wain si passa a John Wain che fu all'inizio uno dei più battaglieri dei giocrrni ar– rnbbinti pron10 sC'mpre a tenere alto il \"Cssillo della ri\'olta in arlicoli e con– ferenze cl si accorge presto che dopo il tanto promet– tente Hurry on Down la sua rivolta in narrativa è andata sempre più affie– volendosi e che Tlte Cou– tenders (Macmillan cdit. London) anche se pili maturo è un romanzo dove sarebbe dirncue Indicare una mentalità ribelle od anche un tentativo di In– novare quanto alla tecnica del racconto. Se in un primo tempo si è potuto sperare o supporre in John Waln un narratore nuovo brioso felice nelle trovate ora si ha piutlosto l'im– pressione confermala dal volume di racconti Nunclc (Macmlllan edit. Londo) di trovarsi di fronte ad uno scrittore non certo privo di doni ma per nulla sorpren– dente, uno dei tanti desti– nati ad una carriera digni– tosa senza mai emergere. Ci si può sbagliare perché John Wain è ancora gio– vane, il suo bagagllQ lette– rario fra romanzi. racconti. saggi e versi è però già abbastanza numero!-o. Non diverso. anzi anco– ra più netto. è il caso di Kingsley Amis H fortuna– to autore di Lucky Jim. cd aJl'inlzio il più brillante di codesti n1morosl nuovi ve– nuti. Ora Takc a Giri Like You (Vietar Gollancz edit. London) il quarto roman– zo viene ad affievolire de– cisamente le speranze nu– trite da molti di poter sa– lutare in lui un narratore di forte ingegno e di un tono molto personale. Più ancora del precedente l Llkc it Here che troppo si reggeva su un leggero pre– testo dando la sensazione di uno scarso impegno da ,parte dell'autore la storia narrata In Take a Gtrl Li– ke You sembra dimostra– re che Kingsley Amls non da più alcuna Importanza a quanto scrive eccettando come sue le peggiori bana– lità pur di ottenere un fa– cile successo di vendita. La sotlra della società In una piccola città inglese di provincia non è Incisiva ed è oramai trita e l'avven– tura amorosa fra una bel– la maestrina cd un intra– prendente professore di la– tino nulla he di insolito o di particolarmente inte– ressante. La delusione è forte se si tiene presente che in King– sley Amis eravamo Incli– ni a vedere uno dei mi– gliori scrittori della sua generazione ed il più pro– mettente del suo gruppo. Malgredo capitoli brillanti che anche in Take a Girl Like You non mancano egli eppare Ol'a destinato a divenire uno di quegli au– tori pronti a sfornare ogni due anni un libro inutile per 11 lettore ma proficuo per chi incassa i proventi di una larga vendita. E' an– core troppo presto per di– re qualcosa del genere di John Breine il cul primo romanzo Room at the Top rimane per noi li più riu– scito e nella mentallti.l ve- ma sono quindi essai di– versi da quelli di Room at the Top me il romanzo n,,n ha lo stes,;o :.pl'~~ore né quella tra\'olgente foga giovanile. Willtam Cooper non ap– partiene al gruppo dei ri– belli ma è piuttosto un compagno di s1rada un po' più anziano animato dallo stesso lntent.o satirico pronto a farsi beffe dei fa– mosi tabù della morale puritana britannica. Sce– nes /rom Provincial L1fe fu alcuni anni fa un no– tevole e meritato successo. Successivemente William Cooper sembrò nutrire al– tre ambizioni. perticoler– mente col romanzo Dis– quict and Peace dove l'im– pegno artistico era serio e l'assurdo arduo. Si intrav– vedeva in lui un roman– ziere di grandi possibilità ed alcuni scorci del penul– timo libro Young People sembravano confermarlo. L"ultimo invece Scene, /rom Married Li/e (Mec– miilan edlt. London) accol– to ln lnghllterre con caldi applausi ci lascia un po' perplessi. Willlam Cooper ritorna alla satira ed all'u– mori!'mo del suo primo li– bro e ne riprende perfino il protagonista Joe Lunn che allora era un allegro scapolo di provincie cd ora è un giovane sposo che ha fatto carriera e s1 è siste– mato a Londra. Tc111 lo chiasso per poco Scenes /rorn Married LI– /e é un libro divertente scritto con brio da un au– tore di talento. Si riman? lo stesso un po' delusi per– ché viene fatto di doman– darsi se tutto è qui se un na1Tatore d'Ingegno quale è William Cooper non può dare molto di più. Si è già detto altre volle che gli in– glesi volentieri severi nei giudizi di fronte a roman– zi seri ed impegnativi ten– dono all'indulgenza quen– do si tratta di libri diver– tenti che puntano sulla co– micità delle situezionl o dei caratteri. Se ne ha une ulteriore prova con Wil– liam Cooper ed anche con Nancy Mitford che cade un po' fuori da questo di– scorso In quanto non è stata me! una giovane ar– rabbiata me vi rlentre per– chè ricca di dotl e di pos– sibilità com'è si affida uni– camente ad una vena faci– le e comica. Alla lunga nulla è più. pericoloso e Don't Tell Alfrcd (Hamish Hemilton edit. London) la ultima in data delle sue storie anglo-francesi che si svolge in gran parte alla ambasciata di S. M. Britan– nica a Parigi è un libro molto leggero, da un pun– to di vista letterario vere– mei.te un peso piume. E molto, forse troppo, leggero e.ppare ora anche il bllancio provvisorio del giovani arrabbiati. Hanno fatto tanto chiasso entren– do nel mondo delle lette1 e e tanto promettevano. Fi~ norfl henno dato abbe.stan- 1.a poco e c'è da dublterc che diano molto di più.

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