La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 9 - 26 febbraio 1961

Pag. ~ Intervista lampo aBernard Buffet * ,li EIJllO Cll'IS Ha 33 anni circa. è timido. sobrio nel parlare co– me sono i francesi del Nord. Lo si cr~dcva misogino e infatti. nella sua mostra di due anni f:i. espose im– mensi uccelli che schiacciavano donne nude. ciò che sollevò molto scalpore. Sposato r\ 23 anhi. divorziò poco dopo. Finalmente. tre anni or sono. scappota ro– m~ntico~pu?blicitaria con una e Mannequin-disegna– trice-scnttrice • conclusa con uno sposalizio da gran cronaca. Annabel. la moglie. ha pubblicato da che e sposata due romanzi. regolarmente massacrati dalla cri– tica. E' un tipo e Saint-Germain ,. spontanea. abbastan– za simpatica. e Non ringiovanitemi - tiene a dire. - Ho 32 anni e non 25 come ha detto qualcuno>. Li ho ritrovati tutti e due un po' ingrassati alla Galleria. David & Garnier dove da tredici anni Buffet espone ogni primo vcnerdi di febbraio. DoPo aver presentato e II Circo>. e Giovanna d·Ar– co "· e New-York> c. ranno scorso. gli enormi uccelli di tre metri che disprezzavano la misera Leda di appe– na un metro e cinquanta. quest"a1mo mente scandalo. ma 18 tele raffiguranti sua moglie vista da tutti gli angoli e con tutti i vestiti. compreso un e bikini> due pezzi. Diciotto dei 30 ntraUi di Annabel sono del '60. L~ FIERA LETTERARIA Domenica 26 febliraio 1961 A'\..R'll'JCS'Jl'Jf Dlf JlEJRJ[ E Dlf OGGJC * Il poeta degli angeli Uno degli aspetti più sin- 1;olari della lirica modt:rna !-Caturiscc ~en1',1\tro dall'a-.– surdo: elemento defonnn1orc, legato profondamcn1c alla na– tura del sogno. La realtà del :.ogno nasce dall'innesto di vi<,ioni inlima– mente contraslanti. lonlane le una dalle altre: realtà che si impongono a noi per il loro fascino mostruo:.o e la loro potenza genuinamente lirica. Con l'assurdo - que-.10 Eden di ciò che non è logicamen1e, ma so11err;1neamente umano - nasce l'umorismo: s.itua– zione spirituale inaspe1tata, in cuj hon solo si risolvono tutte le nostre interne con– traddizioni, ma do,e la fan• tasia ritrova la sua assolula libertà, legandosi alla sorprc– ~a delle combinazioni ca:.uali. proprie della vita più segrc– ia. Non occorre perciò il ot Surrealismo,. per scoprire questi aspetti tipici della poc– '>ia modCma, che viene da Baudclaire, passa per Rim– baud e Lautrcamont, arriva a Eluard, a Breton, a Michaud e ai poeti spagnoli d'oggi. Basta -riflettere sulla nasci– la della mitologia greca. Lo assurdo non scaturisce sol- * di .U.UUNO PJ.\.Z74H,L.\. tanto dalla propcn,;ione a di– <;truggcre tutti i poteri rn- 1ionali dell'uomo, ma si af– ferma ogni qual\'olta la fan– ta:.ia, sollecitala da una fona creatrice potentemcnle oni- ~~a,i~~~~~e if sd~~lo~~m~~i~ "ull'ordine reale cd oggcllirn delle cose. Ogni grande poesia è sem– pre irreale in quanto rasenta l'assurdità cd una ecceziona– le follia. La carica umana e liberatrice del poeta finisce sempre col ritrovarsi. defor– mata sollo forma d"incanto e di magia, nei fantasmi che il poeta offre a sé e ap:li altri uomini per .lggiungcrc, alle cose reali cd eterne, oggetti immaginari, creati ,;ponla– neamcnte dalla sua soggetti– , ità. Rafael Albcrti. poeta .!.pa– gnolo giustamente considera– to uno dei piu originali di tutta la poesia europea con– temporanea, può testimoniare largamente il rilievo che han– no assunto l'assurdo cd il grottesco nella lirica. Le _ra– gioni lccilamentc culturali e \ itali, che !.pinscro que.,10 poeta ad orientar!.i in questa dire-,done, sono da ricercaf"'>i. -.enza dubbio di sorta, nella natura mistica e poelica del– l'anima spagnola. Voglio dire che mentre Eluard, Breton e Soupaull, arrivano al Sur– realismo cd alla teoria dello assurdo per via unicamente in1elle11ualistica, Alberti ar– rh•a al surrealismo atlraver– M> la presa di coscienza d1 un filone poetico proprio del– la tradizione medioevale e Popolare della Spagna. Si pensi al meraviglioso delirio di Don Chisciotte e ci si con– \ incerà che l'assurdo è tutto dentro questo spirito spagno– lo. I confini tra il sogno e la realtà trovano nell'anima spa– gnola il loro punto di visione in uno siato di altissima poesia. Perciò, mentre il Surreali– smo franccs.e può considerar– si una reazione volonlaria e consapevole alla carica di car- 1esianismo che e tutta imma– nente allo spirito francese, il Surrealismo spagnolo, inve– ce, pur coincidendo slorica- e meravigliosa unita tra l'uo– mo e il mondo; e scaturisce ,cmpre dal poetare per diri– ger~i, con amore, \.eno uno ,iato di gra1ia. Il Surrealismo franc.c.sc na– ,ce e si articola in un oriz– ;,onte spirituale carico di un malcelato razionalismo; e fi– nisce con l'essere fors e bra– \'Urct letteraria. Per tale rag. io– ne, esso è frammentario, fred– do, privo di echi profondi. -.offocato da una carica di automatico intellettualismo. Il Surrealismo di Alberti si muove inton:io ad un nucleo centrale di natura irrazionale e diffuso, in modo consisten– te, nella tradi✓-ione poetica della Spagna. Prendo due esempi, l'uno da una poesia di Eluard e l'allro da una poesia di Al– berti. e La violenza •· • La violenza dei ven1i del ~a:f,f 8~1e d~:!:'~r: i~=~ nenie I E armi per d fender– si I Una plaga poco fre– quentala I Un colpo di fuoco tmo solo / Stupefazione del padre / Morto da tempo>. mma morto. / Morto tn p1ed1 per le strade. I Non clut!-de– teili. I Prendetelo! I 'Ilo, la– sciatelo. / Senz.a occhi. sem;a voc.e,senza ombr~. I. Gtà sen._– z.a ombra. / lnvmbde per il mondo, / per nessuno•· In questa lirica, che fa par– te de • Gli Ang:eli... una delle più belle ed ori1Pnali raccolte di poesia moderna, si scopre meglio la natura genuina del Surrealismo di Alberti. ti fon– do mistico della lirica me– dioevale spagnola viene tra– scritto in un linguanio ,·i,.o e attuale. La costruzione ha una sua .sintassi pura non contami– nala da nessun elemento ex– tra poetico. Il ri1ra110 del– l'Angelo è esatto, .sfolgorante nella sua semplicità. La luce ~~~:zaqu~~tgg~~t~~!oli~re::lr Credo che nessun pittore abbia fatto 30 ritratti di sua moglie in tutta una vita, e tutti di J O 2 metri. - 11a come vi è presa questa ... frenesia?, chiedo a Buffet. l-----------------------------------------1 ~~~n~ucf10 'f~nc~e. c;: 1 ~f~~~ In questa breve poesia del poeta francese la costruzio– ne ~ discontinua; i trapassi arbitrari; il lessico astratto e le immagini lontanissime nel lempo e nello spazio. L'effet– to poetico, perciò, e più di natura letteraria che auten– quanta grazia arcana e uma– na insieme e intorno a que– <;to fantasma. Anche un inge– nuo può capire lanta poetica e misteriosa teoloiJa Siamo perciò nel rciJlO della poe,ç,ia, lontani da ogni tendem.a. Questo Surre.ali.smo e unl\er– sale di per sé in quanto na– sce da una limpida e matu– rata coscienza poetica Riporto un'altra lirica • Si sbagliò la colomba ... per di– mostrare ancora e meglio la essenza altamente a.ssurda e quindi poetica della lirica cli Alberti. _ - Oh! Avevo fatto un ritratto che non gli era pia– ciuto. Allora ne ho fatto un altro. poi un altro e preso dalla lena ... Questo è Buffet. Un'officina•· e Un pittore d-a prezzo unico». come afferma lui stesso. Ed e vero. Ogni giomo. dopo colazione. si ainchiude nel suo ate– lier e vi resta a lavorare con accanimento fino a notte alta. Vuole la solitu,Pine. Solitudine e tormento. - Vi rimproverano d'esser troppo ricco, - gli dico. - Non si e mai troppo ricchi. - risponde sem- plicemente, colla sua voce pacata e timida. B. Buffet. scoperto dal famoso chirurgo-dentista G1- rardin e dai critici d'arte Maximilien Gaulhier et H. Heraut. nel 1948 aveva ottenuto il e Premio della Cri– tica"· Ma già alle Belle Arti era considerato come buon allievo un poco troppo personale. Poi fu lan– ciato con tutte le trombette della pubblicità attuai~. Ma i quadri del 1945-46. di cui qualcuiio ci fu mo– strato da Garnier durante la visita che gli facemmo con Ardengo Soffici. erano quelli di un artista classico, padrone del mestiere. RIVALUTAZIONE GRANDEPENSAtURE L'opera di Epicuro Epicuro fu perseguitato dalla calunnia, ancbe secoli e secoli dopo la sua morte. Secondo quanto riferisce Diogene Laerzio, Diotima Stoico fece circolare cinquan– ta lettere \'ergognose con la falsa finna di lui; altri lo accusò di aver pros1i1ui10 uno dei fra1elli, avuto per con– cubina un'c1e1-n. plagiato le teorie di Democrito sull'ato– mo e di Adstippo sul pin– cere, adulato vergognosamen– te il ministro delle finanze di di llEil'A'l'Q 1JllJCCI Per la parte dell'opera epi– curea rimastaci, non si è sot– trailo a tal fatica Graziano tt~rift~~iti d~d~1!~~t~t~f ~~:i-~ quello di dare le regole del– la velità). Fisica, Etica, dalle quali rispellivamcnte risalta che il Filosofo è sensista, materialista cd edonista. (E' sin dai nostri appassionati studi liceali che portiamo in noi la nor.ione di quella epi– curea atarassia, • soave cal– ma dell'anima•• in cui do– vrebbe consistere la felicità). Nella espressione letteraria Epicuro è spesso oscuro, ma sempre di allissimo e stra– ordinario interesse. Dalla epistola ad Erodoto: Benn es pressioni sta Lbimaco, e di non essere sta– to ciuad.ino legittimo! Come :.e ciò non bastasse, Epitteio lo accusò di turpiloquio e Timocrnte, già suo allievo, dì , omitarc due volte al giorno per l'amore dei piaceri della mi.:nsa. Il • veniicello,. !>i può dire che C continuato fino ai no!>tri giorni, pcrchè anchi.: oggi l..i ligu1-n di Epicuro e di.:i :.uoi seguaci, prcs:.o il , olgo, equivale al prototipo del gaudente e del crapulone; non :.i dice, infatti, di colui che bada solo ai piaceri ma- 1erinli: • mangia, be,c, ~i diverte: e un epicureo•? Ma lo stesso Diogene L1er– zio rivendica l'onore di que– sto grande Filosofo, taccian– do di folli i calunniatori cd affermando che, al contrario, Epicul'O ebbe una insuperabi– le bontà d'animo, amò i ge– nito1i, beneficò i fratelli, trallò amorevolmente i sen 1 i, venerò gli dei, predilesse la patria. Per eccesso di mode– :.tia si 1enne lontano dalla Poli1ica; condusse vita fru– galissima e semplicissima, al punto di accontentarsi di un cotilo di vincilo, quando non beveva sollanto acqua, e di un pane d'on.o. Tale era co– lui che insegnava essere il piacere, lo scopo della vitn. aggiunge il Laerzio, il quale ci riferisce i particolari del– la morte di Epicuro, confer– mati da Ermarco, appresi da Ermippo: il Filosofo morl di calcoli renali: entrato in un bacino di bronzo pieno di ac– qua calda, e chiesto del vin puro, lo bevve; raccomandato infine agli amici di ricordare le sue do1trinc, si spense. :.otto la guida del nostro compianto e indimenticabile amico Giorgio Pasquali) il quale ha curato, per la col– lana dei classici della filo– sofia cli Giulio Einaudi, l'edi– zione delle Opere cli Epicurn, con introduzione, 1c:.10 criti– co, traduzione e note. li vo– lume comprende: la vita di Epicuro con testamento, 1,,– sciataci da Diogene Laer7io; le epistole ad Erodoto. a Pi– tocle, a Mcneceo; le massime capitali; lo gnomologio Ya– ticano; i resti di libri per– duti; i frammenti di episto– le; i frammenti di luogo in– certo. • Per prima cosa, o Erodoto, bisogna aver ben chiaro il significato delle parole per poter, riferendoci ad esso. giudicare delle opinioni e di ciò che è o(::gctto di indagi– ne o che presenta difficoltà, e perchè tutto per noi non sia confuso, procedendo al– l'infinito nelle dimostrar.ioni, e pcrchè non si possiédano altro che delle vuote parole>. (Contlnu~a pag. 3) opere. insomma. e non da al– tro: ripeteremo il tentativo di scoprire attraverso le sue il– luminazioni analogiche tutta una serie di rapporti logici per metterci in contatto con una realtà che .. non si appa– lesa sotto i limiti irritati e convulsi della civiltà moder– na se non sottoponendo a proces,i di trazione e torsio– ne l'animo umano per arriva– re nell'oscurità dell'essere e focalizzare la radice dei sen– timenti». Benn potrebbe. in questo senso, essere definito il lirico della saggezza per la profon– dità della conoscenza per si– militudine alla quale ci fa pervenire con processo ana– logico e se a questa non si volesse concedere Il minimo fondamento di verità. do– vremmo sostenere che il me– todo basato sulla traduzione di una logica numerica porti a conoscenze assolute. mentre la stessa scienza quantitativa riconosce lealmente che le sue conoscenza sono sostan– z.ialmente convenzionali. Ma !orse Ò: lo stesso autore a darci. sia sul piano estetico che metodoloJ;1:ico.una chiara definiz.ione del processo crea– tivo della lirica espreslfioni– sta e quindi della sua poesia. laddove scrivendo di Goethe. Kleist. Nietz.sche. Hoelderlin. Buchner. diceva: .. Qui non c'è più. una relaz.\one di con– tenuto. ma solo csp.ressiva. tra i singo li versi: non un te– ma vie.ne svolto conelwamen– te. m a intime eccitazioni. ma– giche costruzioni sintattiche di natura puramente tTascen– dentale stabiliscono la con– nessione... Le parole. poche parole. caricate di un enor– me cumulo di tensione crea– tiva; -piuttosto una cattura di parole per via di tensione; e queste parole, affatto mistica– mente catturate. vivono poi oltre con una forza di sugge– stione inspiegabile». Tuttavia. non penetrerem– mo appieno nel mondo poe– tico di Benn; incontreremmo altre diffi coltà: l'espress ioni– smo aveva preconizz.a.t o la di– sintegrazione dei v alori so- 1 ciaH e morali e cade in con– traddittorietà di termini per la promessa di un rinnova– mento spirituale; fissava i suoi ideali cd è poesia che non può raccontare perchè dà come inaccettabili e per con– tro mette sotto processo le idee t.radizionali di .religione, società, famiglia. In quale senso dirigere l'analisi. allora? Come otte– nere le verità molteplici del– l'animo umano? Ricercando le sue inconscic strumenta– zioni esaltate ed oscure. giù giù sino 21la carica pura del puro sentimento. svincolato dalla logica e non inquinato dalle alchimie cerebrali: elc– men(arismo che finisce con lo sconoscere la individJaiità complessa dell'uomo. lavoran– do alla radice con analo,:ic magiche e sug~estive ed in– spiegabili a prtma vista. ma che creano attrito con una realtà più vera di quanto non sia nella comune accezione per cogliere l°essenzn dell'ani– ma per una sola verità. e una sola verità E ciò non dovrebbe riscat– tare il poeta dnll·errorc, o da una !'lene di errori? "A noi pare d! sl. perchè cerchiamo più di una verità e. forse. non ne siamo in pos.: sesso nemmeno di una sola. Diogene Laerzio infonna al– trcsl che Epicuro scrisse cir– ca lrecento opere, andate Qunsi tutte perdute. ella introduzione l'Arri– ghetti premette, per quanto riguarda la coslituzione del testo, che i generi di tradi– z.ionc cui dobbiamo la con– sen•aziono in ma(::gior parte dell'opera epicurea sono da un lato· la 1radi7.ioni di Dio– gene Lacrzio e dall'altro i papiri ercolanesi, senza con– tare i frammenli e le 1csti– monianze pervcnuli per tra– dizione indiretta. Ricordati i precedenti editori, ilaliani e stranieri, del Filosofo greco, l'Arrighetti espone i criteri in base ai quali ha curato questa edizione, ha dettalo le note. ha condolto la tra– dur.ione Dal complesso ddlc epi– <;tole. delle massìme e dei frammenti, gli studiosi, sto– rici e critici, antichi e mo– derni. della filosofia di Epi– curo han tratto il suo e si– stema,. che si articola, com'è noto, in tre parti: Log;ca (o Canonica,perchè suo scopo è Dalla epistola a Pitocle: • 1 • tuoni possono avvenire sia per il molare del ,·cnto nella cavità delle nubi, come avviene da noi nei vasi, sia per il rombo prodotto in es– se da fuoco mescolatosi al ,·cnto, sia per rotture e la– cerazioni delle nubi, sia per l'infrangersi. in seguito ad attrito, di nubi avcn1i la clu– rczw del ghiaccio (...) •· Dalla epistola a Menccco: e Il più terribile dunque dei mali, la morte, non è nulla per noi. perchè quando ci siamo noi non c'è la monc, quando c'è la morie noi non siamo più•· Siamo certi che questa nuova edizione delle opere di Epicuro avrà grande forrtu– na, perchè ai ,,alari eterni di qucs10 Pensatore immor– tale, si aggiunge ora una on– data di spcci.ilc simpatia. c. diremmo quasi. il fa\'Ol'"C della moda, ma in ,•irtù di una ritrovata tradizione fabulatoria, disse– polta e Portata alla luce in modo più organico e genuino. Di qui la dislinzione tra il ca– rattere tutto intellettualistico e strallo dell'c humour noir• di certa poesia francese e lo umorismo tutto vitale e spon– taneo della poesia spagnola. Voglio dire che l'umorismo spagnolo è connaturato alla qualità di una poesia che nel– la sua J)Oten7.aumana e fan– tastica si rinnova continua– mente; cd è la ragione d'es– sere della lirica stessa. Es\o cioè si presenta come imen- 1ione continua e libera di un mondo fantastico, ma tragico e poetico insieme. Per il poeta ~pagnolo non c'è da una par– le tutto l'odio per la realtl e dall'nltr:i l'amore per il so– gno; ma in lui c'è l'assurdo che è tulla realtà; un mondo ~~~~o ~~;~n~~bc~tta s°Jc~?~ opposi1.ione alla realtà 1ra– di1ionale. Albcrti, infalli, non i! mai in polemica con ciò che non entra a far parte dei suoi fantasmi poclici. Egli, alme- ~~a~~a qu~P~~n:! ~~i~~ fatta nel periodo surrealisti– co, ritrova nella poesia, ge– nuinamcnlc arcana, l'anima della vecchia Spagna: ritro– va cioè se stesso, la leggen– da segreta di una poesia che è amore per l'irreale, ma di un itrcale che è ,·ero in quan– to oggetto di fede, di scelta, di adorazione e, sopra11u110, di vita. Senza quesla poeticissima propensione a ciò che sem– bra superumano, la J)OCsia spagnola moclcnia, e in mo– do particolare la più bella poesia di Alberti, non susci– terebbe in noi la convinzione a giudicarla autentica, vera; ma di una ,·erità che incan– ta e convince. Oucll°inventare le cose più inverosimili che nella poesia surrealisla francese prende una intonar.ione quasi p-.:,lemi– ca e rivela la su:1 voluta mac– chinosità, in Alberli è invece la irruzione di un mondo sc– Pollo, che non indica più la discordan1..a tra uomo e mon– do, ma ri\·ela una profonda ticamente lirico. Si sente che Eluard reagi– sce internamente ad un ordi– ne logico che tenta di insor– gere, ma resta rotto, scom– piglialo da una• sorta di vo– lu10 disordine. risJ)Ondente ad una poetica S0\1rapposta, esterna. Vediamo la poesia di Al– berti: • Se la mia voce>. e Se la mia voce morisse 111 terra, / Portatela al Uve/lo tlel mare, / e lasciatela sulla ri,•a. / Portatela al livello del mare / E nominatela capi– tana / di un battello di guer– ra. I O mia voce decorata / clella insegna marinara: / so– pra il cuore un'ancora / e sopra l'ancora una stella / e .rnpra la stella il veJJto / e sopra il vento una vela!•· In questi ,ersi, l'assurdo <;caturiscc non dai trapassi o dall"automalismo, ma irrom– pe da una logica interna alla stessa poesia. Infatti, la liri– ca è costruita, armonica– mente invenlata con un les– sico logico che evoca imma– gini assurde, le quali restanò sempre giustificate dalla poe– sia; non c'è quindi nessun artificio, nessun volontarismo antilogico: tutt'altro. Siccoma runica realtà è la \'isione poetica, il potere lo– gico viene assorbito dal po– tere poetico. Ciò vuol dire che Alberti ha ritrovalo nel e Si sbagliò la colomba, / st sbagliava. / Pu andore à Nord, andò a Sud I Crt!-delle che il grano fosse acqua Si sbagliava. / Cr,de11e che ,I mare fosse r1 cielo; , clte la 11011e, il mallin.o. / S, sba- ~:~°J:; I cf:e,1 1 :a1~~~ 1 1a ~;= vie.ara. / S1 sbagliava Che la tua sottana fosse la tua blus a; I che il tuo cuore. la sua ca.sa. I Sr sbagt,a,·a Es– sa si addormentò sulla nva. I Tu, in cima ad un ramo•. . Sembra un'autentica fiaba; mvece quanta candida im·en- 7ione oscilla tra la realtà e la poesia. Un tono quasi popolaresco e quell'insistere stra7iante sull'affennath·o e Si sbaglia– va,. conferiscono alla lirica una bellev.a che stupisce e abbaglia, per farsi o;oltanto grazia assoluta in una ,·i~"io– ne gentile che anima la poe– sia di Alberti e la sollt\·a ,;uJ piano di una moderna e fer– ma universalità. suo Surrealismo non solo se 1---------- ~~i~~• dclia l~~i~ti~~~~?}nof~ ha ritrovalo cioè la sua mera– \'igliosa ed ordinata realtà f~ntastica. Si tratta. quindi, d~ Cl;lltura nel poeta francese; d1 vita e slancio creativo nel poeta spagnolo. Prendo un altro esempio in cui Alberti. pur muovendosi ne/l'ambito del Surrealismo, crea grande e vera poesia. Ecco • L'Angelo•: e Urtandp cont!o le porte, conlro gli alberi. / la. luce 11011 lo vede, / né il vento, / né i cristalli. / Già. neppure i criskllli. / Non conosce le città./ Non le ricordo./ Com- CO FERENZA SU BRANCUSI A quattro anni dalla mor– te dello scultore Brencus.i. il pittore Eugenio Dragutescu parlerà sulla vita e l'opera del grande artista romeno Constantin Brancusi. dome– nica 26 febbraio 1961 nella sala FUCI (Piazza Sant'Ago– stino 20/A) alle ore 17.30. La è'ènferenza sarà illu– strata con numerose proie– zioni. GLI SJPOR'Jl' OLJI~PJIONJICJl NELL~ OPERA DI JPJI'Jl''Jl'OJRJ[ E SCUL'Jl'OJRJ[ Oltre lllezzo secolo d'arte sportiva nel IDondo Atletica le~gera, pugilato e lotta Coloro che nel /952 si recaro110 ad Hel– si11ki ad assistere ai Giochi della XV Olim– piade dell'Era Moderna, 11otaro110 di1111a11::i. allo stadio cittadi110 la grande srawa d1 bronzo d'un corridore: il capo /eggermeme spostato a sinistra. il braccio :.iuistro in m•anti, il destro all'indielro. il piede destro poggiato a terra, il sinistro \Ollemto dal suolo, l'atleca era scolpito 111e11tre, con a11- da111ra slanciata e sicura. 11rocedeva 1•erso la vittoria: e la sua ,wdità era anch'essa 1111 elemento di for:.a e di maschia belle:..:.a. Ripre11de11do wr'us,111:a che :.i verde nei secoli, 11110 scultore fìnlaiule:.e, \Vaino Aalto· 11e11,aveva volti/o 011or(lre d'ima hron::ea effige 11110dei più completi atleli dei tem;,o modenri: il com1a::io11alt! Pam'o Nurmi. ollo volte • olimpionico ,., ad ,1m•ersa nel 1920. Jun Jacoby: cl.a lotta» (acquaforte) a Parigi nel 1924 ed ancora ad Amsterdam nel 1928. Ma già da quasi mezzo secolo pittori e scultori di llllto il mondo gareggiavano ogm quauro a1111i, iu occasione delle Olimp1ad1 .,portive, per w, primato artistico olimpico: da qua11do cioè a Stoccolma, 11el 1912, furo- 110 istituiti anche i • Concorsi d'Arte». Così og11i sport - dai più autichi quali la corsa, i lanci. il pugilato, la lolla a; 11ii1moderui quali il ciclismo ed il calcio - ebbe il suo plastico cantore. L'arte di Jacoby fra i p11rori è il lu:.:.emburgllese Jean Jacoby a primeggiare, a11cl1eper la ,•orieta dei soggetti trattati: • Corsa a piedi> e e Cor<.a ad oHacoli • so110 due quadri ad olio eseguiti 11e/ /932 e 11el 1936: nel primo siamo i11 prossimità del traguardo e me11tre il probabile vincitore . scatta per il bal::o {i11ale in ,m imr,eto 111uco di tulle le mem– bra, l'altro corridore, già spossato, .!iembra <111a.,;i desistere da una lolla per lui ormai inutile. E la ,cena nella sua nilida evide11::;a ricorda a 11oi italiani il trionfo in terra americmra di Luigi Beccali ne, 1500 metri. Nel secotrdo quadro i corridori sono ritralli 11ell'att11110 in cui sra,mo per superare lo ostacolo e qui la memoria ci riporta alle lm1112hiere affermazioni olimpiche 11ei 4()() metri ad o:.tacoli dei nostri Facelli, Missoni e Filivut. Ed è 1111cora Jean JacOIJ\ 1 a dimostrare come la :.11a1svira::io11e artistica fosse ade– re11te alle esibhio11i di forza fisica mitizzate dalla c11lt11ra classica, i11 1111aserie di ci11- que acqueforti ift11stra11ti alcuni episodi del– otta1•0 c1111todcli'• Odissea•. là dove Alci- 1100, dopo di m•er in11itato a 1m banchetto i principi Feaci, indice i giuochi, cui seg11i– ra11110poi le danze. E i l'ersi omerici s0110 U miglior commento all'opera dell'artista lt1Hemburgltese. Ed è da 11otare come in questo suo • Discobolo•. Jacob.", pur 11elsemplice bicm– co e nero della stampa, sia riuscito a re11- dcre vla,;ticameme, ÌII 1111aperfelta ft1.!ii011e (I,., movimenti del corvo, il ritmico imf}eto d~lf'atlera, che sembra slaccarsi dalla terra e te11dere al cielo. Il Discobolo» di Dimitriadis Un altro • Discobolo • a.Hai efficace è 1/ bronzo scolpito dal greco Cusumtino Dimi– triadis; 11 cui origi,,ale si trova oggi nel Parco Ce11rrale di N1101·aYork ed una copia alri11gres.,;o dello Stadio di lte11e. Lo scul– tore 011e1111e con que.,ta wa :.totila la me– df.1,:/ra d'oro al Concor:.(J di ~cultura alle Olimpiadi di Parigi nel 1924. E la posizione Costantino Dimitrladis: •Discobolo• (bronzo) del lanciatore non è qui quella tradizionale, quando l'attrezzo sta per essere lancimo: Dfmilriadis ha prderilo ritrarre il suo atleta quando il elisco, afferrato con entrambe le ma11i, è stato portato al di sopra del capo e lo sguardo dell'uomo è ri11olto 1'erso l'alto quasi a sincerarsi che il disco stesso non ~f11ggo.alle dita e sia r,ro11to per 111i1.iare il volo nello lpazio: nel suo comples:.o, la .Hl)(11C1 dimoqra abilita 11elplasmare la figu– ra 111J1a11a che ha in .sé 11110valida forza espressiva. Gli acquarelli cli Golink;n A darci mvece un'ampia visio11e di una ma11ifestazio11e atletica nel suo caratteri– stico 111sieme è l'americano Joseplr Webster Golinkin i11 1m acquarello dedicato a una e Rh111io11ed'atletica legg1Jra al Madison Squarc (jarde11 •· Sulla pista circolare SI ri11corro110 dei velocisli e, particolare i11te– res.!iatlte, i bianchi si altemo.110 ai 11egri, evideme ricordo della incontras tata supre~ mazia di costoro, i11terrotta J' o.mw scorso alle Olimpiadi di Roma, dal t ed esco Hary e dal uostro Berruti 11ei /()(} e 200 metri piam. Al centro grandeggia il salto cou l'asta 01•e l'atleta appare 11clla fase disce11- de111edella prova, quando ha già superato la sbarra delimila11te l'alte;.za. A destra ecco il salto iu alto: anche quesla volta il cam– pione ha 11i1110 il suo co11fro1110 con il metro e çta per ritoccare terra sull'avpos1lo taJ}– peto. /11 primo pia110 altri atleti sono in 1110- 11imento per tenere caldi i 11111scoliprona delle i111mme11ti gare. Qua e 1ù i commis– sari, molto elega11ti nelle divise, osservano e gmd;canu. Sullo sfo11do è adombrata la folla degli spetlatori dei quali sembra d1 mJ,re il gr;do ;ucitatore. E il quadro è una festa della giovine::::a, 1111 i11110colorato al fascino irresistibile del– l'atletica leggera. Joseph \Vebster Goli11ki11 è 1mre l'auio,e di ww litografia raf/ìgurame due lottatori premtata a Los A11geles ed inoltre di 1111 altro acquerello: e K. O. al quinto round• che riproduce l'episodio finale clell'mco11tro ~~r. ii't~~s~ri:~~:uu;: 0 :~ ;a f t!~es"/cta":~:~~ col1mo inesorabilmeme dal terribile pugno del rfrale. E l'atmosfera pittorica del qua– dro ci riporta a scene del cinema di que– gli a11111 ormai lo111a11i. 1 « Pugilatori » di Lando"1ski li parigi110 Pa11l Landowski, 11110dei viii noti scultori fra11cesi vivenli, autore, fra l'altro, del celebre •Cristo• che domina la baia di Rio de Janeiro, nel 1928 ebbe alle Olintpiadi di Amsterdam la medaglia d'oro per 11 • Pugila1ore •, scultura del campio11e del mondo dei pesi massimi, George Car– µentier, il cui ;ncontro con Dempsey appar– tiene alla storia del pugilato. In quest'opera il L.andowski ha mostralo molta abilità nel ritrarre il corpo uma110 mentre nel e Pugi– latore caduto•• d'epoca successiva. ha con– fermato le sue indubbie qualit,l d'artista mo– deruo ma 11011 insensibile al richiamo de, classici. Pieno di forza f!Ur 11ella .lilla 1111111ncola raffigurazione è anche il • Corridore,. tn una medaglia dell'ausrriaco Edwi11 Grie11a11er specialista ili questo genere d'arte, e che i,; w1 trente1mio di fervente at11vita ha ~al– Wto nel bronzo m1meros1 sport. Di w, altro austriaco, Oscar Thiede, vete– ra110 de, Concorsi olimpici e premiato a Los A11geles, a Berlino, ed a Lo11dra nel 1948, si ricorda volentieri tm • Corridore maratoneta•, bronzea esaltavone della ti– r,ica bellezza della ra:.:.a 11ordica. Fra gli italiani, lo scultore Angelo Berto– lazzi, ottenne alle Olimpiadi di Los Angeles ima medaglia d'argento per una scultura a grandezza naturale, il e Centometrista> che si trova ora nella Galleria d'Arte Moderna di Milano. L'atleta, _tutto proteso III avanti, vqre. cl~e stia p~r sprecare w, salto quasi pe, dmunmre la d1stam.a che lo divide dal {ilo di lana, s1111ilenell'atteggiamento a un'al– tra statua famosa dell'antichità: tl bronzo scolpito da Mirone nel IV secolo a. C. del • Corridore Ladas >, che vinse il dolico nella 80. Olimpiade, nel 460 a. C.: questo capo– lm•oro. trasportato a Roma come, preda cl, co11q111staottenne gli elogi pit't in.co11d1-io- 11ati di Giov':_nale,,Marziale, S_enecae Catt;llo. Nel 1940 e lo scultore C1a11do111e11ico De Marchis a vincere un premio S. Remo pe, il bro11zfJdel e Lanciatore del peso• att11al– me11te nell'atrio del Palazzo del Co111 al Foro Italico. di G. FILIPt•O CA.RCANO 11 « Podista » di Consolazione lii epoca più recenle è il pittore Gio,•011111 Co11sola.:.1011e ad esprimere con pocltt tratti ~! ~~,,~;"%j~:7t'to d::,!!~ 0 i,~ ;i~et~t~'~t;~~l!':~=I (1959) la felice ansia dolorosa di chi stre– mato dalla fatica, vede ormai a por/ara di mano il sospirato traguardo. Ed è: ancora Co11solaz1011ea tentare una fon11a di scultura assai particolare, reali:.– ::ata 11_011 con 11 mamro od il bronzo, ma più semplicemente con lamine di ottone o di rame e /ili di ottone e lastre di allummio tipo di_ scultura della quale • Il podista > ~ uu ,•alido esentp10. • • * • A ricordo del/!' XVII Olimpiade di Roma, sono state comate alcune medaglie d'oro opera di otti1!1i artisti i quali, per rappre~ sentare le diverse gare ollmptche, ha11110 preso a modello le pitture dt vasi aitict o delle anfore va11atena1che del V secolo a. C. ed il risultato 0Iten11to è decisamente positivo_ come lo dimostrano Giuseppe Ro– magnolt eo11 la e Corsa dello stadio•. Pit-ro Giampaoli con la • Corsa con le anni> e R~nato Signorini con il • Lancio del disco • ed il • L:rncio del gia,·ellotto >. Questi Torse più noto alf'e<:tero n~r le sue • mic~n,;cul– t11re • in oro. arr;,,•nto e hro1110. lur a,1cora 111,avolta dimo,tulto 1mr. 11011 cm111111e abi– lità tli cesellatore pre::ioso e 111in11to. (Continua) Renato Slinorlni: • Glavellotll sta»

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