La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 7 - 12 febbraio 1961

Pag. 4 I, FIEHA I ETTEH<\Hli\ Domenica 12 fehhraio 1961 NA VITA DI STUDI S * N POETA RASSEGNA DI ARTISTI ITALIANI ......----. Porena leopardista LE'JrTER ]I * JLUG NO * l l cavalier Petrini cli A l,BE/l'l'O FllA 'l'T,/.\ I Bcncmcnta impresa ha compiuto l'editore Zanichclli raccogliendo dell'insigne s1u– dioso i numerosi Scritti leo– pardiani di l\fanfrcdi Porc– na, (Bologna, 1959, pp, 48S), d i s p e r s i in cd11ioni da gran tempo esaurite, o in alti accademici. giornali e riviste talora difficilmente re– peribili. E' un con1rìbu10 co– spicuo del quale molto po– tl'anno ancora giovarsi - per l'impegno delle ricerche. la novità di taluni apporli. l'am– piezza del campo di c,;p]ora- 1ionc - i cultori di ,1udi leo– pardiani, che a, ranno modo di ricostruire e vagliare il lungo i,t~r d'il'.ldagini cui il Porcna s1 applicò, ad appro– fondire e illuminare la cul– tura, il pensiero e la poesia del Recanatese: dal più anti– co saggio, del 1906, Un carar– tcrc stilistico del • Bruto mi– nore• al più recente inter-– \Cnto, la conferenza Nel cen– tocinquantesimo genetliaco di C.L., tenuta a Bari nel mag– gio 1948 no numerosi interventi mar– ginali o minori: La tomba di C.L., 1908, L. e la musica, 1914) un ampio saggio di ri– costruzione sintetica. L'Arte di C.L., che appan:e come nremcssa al "'olume C.L.. Tulle le poeç,c dal 1816 al 1817. Non si dovra tuttavb trascurare neppur la dotta memoria del 1911, Le elegie rii C.L., do\e av\'ertiamo co– me una feconda annoni7.7a– :zione tra 1<>C\ 1 cro hab1ws sto· rico-erudi10, .rigoroso gusto ~cl)a ricog"ryi11onc: fi.loloiji';n e in..:ieme m1sumtn ,cn,;1blli1à nel ,•aleri,,ene ai fini del re– '-lauro esegetico e dell'inter– pretazione critico - stilistica: esemplari, in proposito, le pagine di conclusione del sag– gio (ancora indispensabile sull'argomento) dove dell'ele– gia Il primo a1riore si pun– tualizzano e si utilizzano i cinque s1adii - • quintuplice filtratura • entro 17 anni - attraverso cui il testo, ncl– l'insis1eme e amoroso la,,orio delle \'arianli diacroniche, perviene ai mirabili effetti di cene soluzioni terminali. tà in una serie di cicli idea– li -.dal Carducci (nel saggio De,:11 sp,r,ri e delle forme nella poesia di C.L., del 1898) anche se quesli certo non a\'rcbbe accettato la caratte– ri7.7azionc delle canzoni ora- 7iane come • ,·olontariamcn– lC sottomesse• a una 1eoria C1<>tctica (in nessun poeta au– lentico una poclica p~fab– bricaia può a,·cre mai il so– ora,•, c:nto sul libero movi– mcn10 della ispirazione). pittore di sa,iti Ciò che erficaccmcntc può acccrlarsi, in una at1en1a let– tura del ,·olumc, non orien– tala sulla struttura in cui il materiale qui si ordina (e do,·c il criterio della priori· là cronologica si contempera con l'intento di meucrc in primo piano le ricerche cri– ticamente più importanti per ampiezza di sintesi e origi– nali1à di angola;,;ione) ma su ragioni rigorosamcn1e • dia– croniche • - dove il tempo reale aiuta ad intendere la temperie di gusto e agli svi– luppi del motodo - non è soltanto il progrcdientc al– largarsi cd articolarsi degli interessi dello studioso, ma anche la singolare indipcn– den7.a che eirli mostra nei confronti delle ideologie e metodologie correnti. reagen– do, da un lato, al cullo del– l'erudizione fine a se stessa ( eccesso tipico del metodo storico ancora in auge qu::rn– do il Porena iniziava quegli studi): dall'allro decisamente schierando~i conlro e erte aberrazioni della scuola o moda del ,·eri.smo (per la quale mostravano una ri– schiosa infatuazione s1-udiosi pur rispettabili come il Me– stica. che a\·e\ 1 a affenna10 essere il Leopardi • il più grande poeta \'crista della no· stra letteratura dopo Dan– te•); né il Porcna 1uuavia aderisce al nuovo verbo - che proprio allora si andava diffondendo con singolare for– tuna nella nos1ra cultura - bandito dall'Estetica crocia– na, anzi apcrtamcnle accam– pa Jc proprie riserve di fron– te a un metodo di indagi– ne fondato sull'assioma del· l'identità di intuizione ed espressione, e che trascu~\'a l'importante funzione cui. tra peQ,siero pensato e parola espressa, assolve l'elaborazio– ne tecnica (sulla quale a\'reb– bc poi più sottilmente ripor– tato l'accento il Gargiulo. dando persuasivo riscon1ro alle sue teoriu.azioni sul * di n. Jr. DE .AXGEUS Significativa, in quanto ri– spondente ai più schie11i in- 1cressi dello s1udioso. la ca– rauerizzazione che nel citato saggio sull'ar1e del L. il Po– rena delinea dei Caru,, ordi– nandoli in gruppi secondo aspetti e modi stilistici do· minanti: cd ecco le canzoni patriottiche e l'Angelo Mai decisamente distinguersi per ceno classico eclettismo, da– ~li idilli, • prima fioritura di sincerità e individualità arti· stica quasi assoluta•· Uno stadio intermedio rappresen– tano, in un cerio modo, le canzoni cosidde11e • orazia– ne•, per uno spiccato accen– to etico-parenetico - dalle Nou.c della sorclln Paol111a all'l,mo di Patriarchi - • ,·o· lontariamente sottomesse al– la teoria estelica della poesia di stile che fa consistere la poesia nel dir le cose in mo– do denso. im·erlito, l::.borio– so. difficile, SUHeStivo più che direttamente espressivo•· Ecco infine la ooesia del ri– nascimento poetico, dal Ri– sorgimemo ai due idilli rc- ;;)a~~:~f~eSd~j{,~/ic1ae ~~~f; spontaneità creatrice e stili– stica •· Si avverle in queste distin;,;ioni qualche suggcs1io· ne di quelle già proposte - ~ raggruppare tutlc le liri– che leopardiane della maturi- UN Indagando sull'arte del Re– cana1e~e il Porena non po– •cni naturalmente trascura· re le Opercue, per le quali ~ubi10 avverte la necessità di distinguere, con1rapponen· do a quelle prevalentemente c:sposith•e, come la Storia del genere umano e l'Elogio de– gli uccelli, quelle di caratte– re comico e satirico, di so– lito a s1ruttur.1 dialogica, più \ i\'aci e mosse nel de1ta10: distinzioni u1ili ma ancora non sufficienti, come le altre riguardanti i pregi (• limpi· dczza perfetta •, • non mai smentita eleganza •• • lingua ricca e varia•) e i difetti dello stile (• una certa ina– midatura•. una • frequente prolissità•): sl che il Porcna stesso ritornava ,·olentieri sull'argomento (CL. prosa– tore) vari anni dopo. curan– do del suo autore un ,•o/urne di Prose scelte ( 1921) e in– i,,isteva sul pericolo delle ca– raucriu.a;,;ioni generiche, ché, se grande è la duttilità e la ,·ariabilità stilistica del Reca– natese nella prosa, parimenti clh•ersi e non categorizzabili sono i modi dello stile nelle Operette: e se a quelli lo stu· dioso si riferisce per deli– neare di queste • tre tipi o gruppi dh·ersi •• lo fa eviden– temente per ragioni pratiche di didattica e tuttavia scm· prc a suo rischio e pericolo (anche se l'epiteto marmoreo, di desanc1isiana ascendenza - che gli sembra con\'enire al gruppo delle Operette più austeramente ragionatj,·e - cali assume in una partico– lare e non del tutto negati,•a accezione). Né potremmo più convenire oggi col Porena clic ·solo nelle •operette• d'ispi– razione polemica, il Timan– dro e il Tristano, giudica lo stile e veramen1e cosa viva•: ché Inie. in maggiore e mi· nor grado, risulta in tutta l'opera che al L., come lui stesso scriveva, era cara più che i suoi occhi. LUGANO, febbraio l\'on ci mera, igha certo d1 , cder finalmente raccolte in Lugano, in rredici sale a Vi.Ila Ciani, le opere del cavalier Giuseppe Antonio Petrini, da Carona, ingenuo e fcn·oro">O pit1ore di santi e madonne. Potremmo insinuare che gli .!.,•izzcristessi si sono accorti del Maestro ticinese con ii.ecoli di ritardo; ma questo non cambierebbe la sostanz.1 delle cose, poiché il c.walicr Petrini, uomo devoto, di vera autentica fede, spese 1:1. sua lunghissima vita - e per quarant'anni dipim,c - a onorare la Chiesa, la religione, i santi prediletti. in polemica col suo proprio lcmpo, da pittore anacronistico, che vagheggiò la creatura e il Creatore, senza lasciarsi attrarre - e contagiare - dalla moda. La moda volgeva ~li decorativo, all'omamentale, al vago, al piacevole - ad allettare i ~cm,i e l'animo con lralci, pampini, scene di genere, e paci,,aggi idilliaci. Il cavalier Pctrini, di ben altra tempra, a cavallo d1 due secoli (visse del 16n al 1759) ntcmp!'Q ti suo ideale umano ritrattando teste leonine di pastori con aureole d1 santi, volli emaciali di borghesi con le stimmate di una sofferenz.=1umana che li imparentava - per destin::.zionc - alle .celestiali creature degli anlichi affreschi. li Pctnni scebe la via più ardua, ispirandosi al Caravaggio (con impennate ... goyesche), e in definilh•a alla figura umana tratteggiata in composizioni più o meno allegoriche, in cui 13 sua fede di ca1101icosi imbalsamava ai .profumi di un incenso che non rare volte pro\'cniva dagli anfratti dei suoi monti na1h1, trasfonnali in grotte e romitaggi da stupendi e temerari anacoreti. , ' Mani e teste l~limoniano anche oggi del i,,uo amore per un disegno che sostenesse le ur,palcature dc:J quadro, non soltanto del corpo umano e della composizione di figure - dell'intero quadro, di cui, le mani e le teste lumci::~avano lo spazio e il racconto con una scansione che tendeva al poema - partendo dalla più scopertn ed insieme emblematica agio5Zra6a. . Vita lunghissima, quella del cavalier Pc1rini, dc\'ota, coerente, da galantuomo dell'arlc, che denunzia un amore intemerato, e d'altro canlo fa fede di una castilà di accenti, di una misura, di un distacco delle cose di questo mondo in cui egli non si rifiuta né di convi\fcre né di operare. Solo che sceglie il suo itinerario difficile. e si rifugia dietro i muri maestri delle Chiese, o i,,i inciela nelle cupQle che affresca, nei conventi e nelle celle che lo accolgono quale umile frate, e ,pesso quale familiare anacoreta. Quando l'estro lo muo\e - visto che i suoi fraticelli li ha trasfonnati in santi, :rnchc lui ci si mene, e ci gode a star in compagnia dei S3nti e dei profeti, come prima in compagnia dei pa<'sani, dei romiti, dei pellegrini. Un santo ha in mano il pennello e si capi~ce che ha il ,·olto del Ca\'.tlicrc: tuttavi.t l'autoritratto ha una luce di dignità: il ca,·alicr Petnni è volalo in cielo, e lo hanno accolto Ira i beati: per questo egli osa, per questo si scnle di casa tra quelle figure solenni e jcr.uiche che, d'allro canto, pur nella loro patetica trasfigurazione. sino a poco prima erano uomini di osteria. di campagna, di fatiche umili e scarsamente eroiche. Senza dubbio, la drammatica scoperta del Caravaggio non è estranea alla lolla della luce e dell'ombra, ma il Petrini, se ne è nl corrente, la le7ione l'ha appresa da par suo, e l'ha ridoua. umiliata, resa casta e familiare: a \'Olle adooera due soli colori, il marrone, il blu stinto. e con l'aiuto di un bianco nculro (che, per lui, evidentemente, non è un colore) registra l'cs1asi di un monaco io uno spazio sen7a dimensioni. Che c'è dietro, quale mistcm? Lui. il cavalier Pettini non se ne spaventa - e la solitudine dell'uomo di fronte a Dio si Gr JR A\..N JO JH: SCUH:NZJ[A\. 'JC'O * J[N amplifica in archi letture. sublimi fon.e perché inesistenti In • San Luca che dipmgc la Verame • (sulla •seconda• tela appare appena la testa dcli~ Madonna, e nel pittore '>I wspetta l'autontralto del cavaliere) la comm<n.1onc e. ,;:m troppo scoperta· l'Artista, più che alla tela bada al cielo. e da Jassu aspclla ispirazioni e i:nemona. Davvero, il Pclnm i,,cmbra disceso dal cielo, e al cielo agogna di tornare. non ..enL.3 prima aver reso testimonianza_ della Creatura elerta, della Sposa ccles1c, della Madre d1 010, La mano che regge il pennello e pesante, mcv.a in ombro, ma come è lie,·e il pennello, che tocco soave deve deporre _ii.ulla_tela, che tenerezza dinondere intorno al vollo che dagh occhi s.occhm~• irraggia una misteriosa bellcz7.a da appari;,ione ! Almeno lr.! dei quadroni che si allineano sulle pareti dc:l!a mos•ra wno ~ttribuiti al Maestro con un sottinteso beneficio d'im'Cnlario, \pccic quello dei cardinali, o _mon<,ignoriche ,iano, dalla ma'ltellina di un rosso Jac~a10. p1u che so~pcllJ. Denunzia il • f:il°'o• il gioco delle mani 1mi1a10con e, 1d~nte ii,uperfi.cialilé'l.Ma che importa? I_I resto della mostra e \alido. au1cnt1co nonostan1c certe ..,·em1ciatutt• dell'ult1mo momento che metlono note allarmanll nel 1essuto qua,;:i tonale del fondo delle tonache, e di quelle mani che parlano nello \pa1io, catturando risposte drvme, me,;:saggidi una risonanza 11ni,..er;alc. Interessante sarebbe, a questo punto, nntr::icciare le a!..:cndenzc prouime di ques10 p111orc- e a tanto pro\\edc una lus\uo,a monograha dedicata al Maestro da l:.doardo An.lan, per le edizioni della Societa ticinese di Belle Ani (Lugano), con prefazione (anzi, prescnta,ione) del mini~tro Ennco Celio, che è anche presidcnlc del comitato occu11,o della mostra, Ma le notizie biografiche sull'uomo sono 3':al"SC, cosicché. per le ascendenze, occorre andar C:'luti.e contentarsi di ritenerlo intinto di • caravaggismo •. con quel suo stile barocco che si accosta - e quanto d::. ,·icino! - al Bernini. Infatti, alcune figure, da affreschi. lo documentano sino all'ispirata contaminazione. · Cerio il Solimena non solo non gli e e\tram,'O, quanto l: congeniale al suo modo di arricchire il disegno col colore. sc:,bcnc il Pettini, al contrario del napoletano, adoperi un3 1a,•0Jo7..za sobria. persino cas1a e mortificala, come non ci i,,tanchcrcmo di souoìinearc. Il Solimena. il Mola, ccc. ecc. 1 lombardi dell'epoca, perché no? Tulta\·ia il Petrini rompe con la tr.1di7ione lombarda. e non per polemica o per •erudizione•: rompe, nel ricordo di Guido Reni, del Cararnggio, d1 ceni antichi: ri,·1ssuti in una luce aRe11uosa e rc,crcn71afe, m cui la memona ·d1 certi schemi classici è la ch1a,e familiare per penetrare nel segreto pittorico del ca, aliere. L'ocra, il blu stinto, il bianco adoperalo come qualità di luce spirituale, il rosso riverberante di cupi splendori e 1rat1enu1i lampeggiamenti, i colori di Giuseppe Antonio Pelrini si contanl) sulle dita di un.i mano, col ,·erde smeraldino, i drammatici raggi residuali di una 1rascenden7..a che tocca da\'\'ero l'animo per \'Crità di fede. Egli Sia bene in compagnia dei suoi santi plebei, di stupendo rilic,·o plastico; deposto il camice da pittore, non raramente ci gioca a m..,rra all'osteria, e, sorseggiando, se li rimira compiaciuto, dopo averli trasumanati c..on un r.1ggio, un libro, un estatico sguardo che scruta l'mlimlo deserto del cielo. L'Addolorata, la Maddalena, la Vergme, la Mado,111acol IJombino, Rebecca al pozzo, ecc. ecc. le immagini femminili del Pettini hanno la beil.!u.a dignitosa e pudica delle donne s\'incrc dei monii. discendenti da antichisi,,imc tribù; e non ~ a supporre che il cavaliere si rifiuti a ritrattarle, tali JB' A'\. ~lJ[ Gr Jl,J[ Le lettere di Sigmund Freud la giustificazione di queste raie di un quotidiano; sen1.a di G"l"USl~PPJ; 'l'EDESCl.11 grande simpatia per i Suoi 10 la pubblicazione di aliti ,o- lettere (Sigmund F~ud: • le.I- prendere fiato, come l'araldo di i,,forzi umanitar:i quanto m- lumi di lettere di Freud. Sa- ter_e 1873-/~39 •, Editore Borin- 1\faf.:llOna. si pn-cil?itano sul- usi e CO!'.>tumi, un critico a ,·ol- la loro libera inclinazione, co- 1elligenti, e mia hglia, che è una ranno sempre un e-rande fallo g~1cn, Tor!no,. 1960, trad, Mas- la p1a7.zafinge~d~ d1 porre fine h! i,,e\·ero a ,·ohe bonario, un mc ha già fallo la nostra pri- pedagoga analitica. si anno\"e- culturale. Freud nè scrisse ol– s,mo _Montman) \3 c:crcatn nel con I~ l<?ronotm~ a unn a111:sncara11ere impre\·edibile rii,,petto mogcnita, è chiaro che, in fon- ra tra le Sue <,cguaci. Sono tre quattromila. se si c~cludo– contnbuto che danni? alla co: ormai diventata msoppo~labil~. a quello •demoniaco• dello do, questo avvenimento ci riem- senz'altro disposto a finnare no quelle smarrite O distrutte n~scenza ~enernl~ .di .uno dei Ouan?o hanf!O da <;l~rg1_re d1- ~cicm;iato, del •mostro• che pie di soddisfazione, Purtutta- insieme a Lei l'appello per la durnnte le ersccuzioni ra?.ziali Pili grandi uomini dt quCSI?•sgrazie, mor~i e fenti .. 1<>! .sen- ha scavalcato le convenzioni e i ,,in, noi siamo i genitori gra- fondazione di un iccolo isti- d. •,r p · · • $CCOlo.Se Fr:cud non foss~ il tono padroni ~cli? Slt':)az1onc. labll. Una letter.i scrilla alla ,,ali da lutti i pregiudizi di tuto come è state:' progellato I lller. Il figho. Ernest L. grande sc'?prllore che ~. I C<;:· Conosco qu«:5t1. giornali e ne. fidanzata, e poi moglie, Mnrtha quesla calegoria, e ci scntia- dalla Signora chaxl. La resi- ~re~~ ,ne curerJ; d1rettamcn!e celso studioso della ps1colog1a C?tnP~ oiim. ~1omo due per Bcrnays, rivela addirittura un mo obblig::iti a far valere la sien 7 .a che il mio nome 0 _ I edmone. come del .resto già del profondo eh~ e, av_rcbOC"? c_mque en1cs1m1,dunque costa- Fr<:ud decadente o romantko, nos1ra importanza perciò va- trcbbc suscitare nel pubbflco ha fauo per questo pnmo grup– poiu~o ess_erc l csprc:,s1one d1 n~ poco, ~a ~ebbo 11 1a1:1en1ar~cas10. ~ lcuera ~i ~pre. con gliamo vedere in. faccia l'ener- dc,e essere superata dallo po. A Ce~arc Musatti è affidala ~,~,e~ u~~ ~p~~~n;odi ~~= ~h~ ;is~a \ 1 n 1!~s~i:.e a u~~ ;:::~ ~nc;nti~~/°!~ ~~~~~!•~~i: ~ico giovane. la cui risolutezza splendore che emana dal Suo la cu:-i ~ la s_uP<;n·isionedella ta fredda, metodica, borghese. ii.onaragionevole che \'Cnga dal. dile11a•,•tesoro mio• per con- b:1 sopSraffatto la n_oslra ban~- nome. uo profond:imente dc- pubbltca71onc llaliana. - . Cesare Cascs, che di Freud e l'estero. In questa folla le don- c!udersi: • Addio, mia amata. Ji~~-za~~f~ic~gn~os~:::iroti•~;~- ,010 ~reud •. . . . _ Oues1e, hanno r_a110sc~pn– della psicanalisi è uno studio- ne 5<?no molto_ belle purché cara fanciulla, e sii sana e un E ' • ·, g · L'editore Bonnglnen pubbh- n.: alla massa d_c1 lct1on un so, ne scopre ~d4ir illura_ .la non sia .no straniere, le romane pochino allcgr.1 e abbi molto appen~ us1.: 11 a dall adol~enza, cando qucs10 ~olumc ~i !elle- Freu~ . nuov~. ncco d1 una gretteua, il puntrgho ambiz.ro- son o smgo larmen1e belle an- coraggio e amami. Il tuo fe- ~ 1 tro,d';à 10 un cald~ nido al re ha fallo un opera d1 cultu- umamla e d1 un buon senso so e l'orgoglio ari s tocratico. che ql!ando sono brutte, e per delissimo Sigmun •· Per cui t~nco li~nid1omo ~emj,.affct- Esist_ono qu~tc constatazioni: ~al~;r~\f~~~os'r~l~~t~ ;~;i~: Ca~es si chiede se !]On ,.si~ un 1n~f~r'.e. ab~ia~o e n~~tes!;r 1 :~'i~ • mezzo espressil:o • nella Lec– tcra1ura italiana del Nove– ccnro). Né è un caso che il Porcna si dedicasse, nel pri· mo decennio del secolo a par– ticolari ricerche di estetica (Che cos'è il bello, 1903;Del– lo stile, 1907) pervenendo a interessanti considerazioni sul lo slile come risultato e ti– flesso di una mediazione psi– cologica - che individualizza e pcrsonalina la lingua in linguaggio - si da non ri– tenere acceuabile un::. equ::.– zione d'identità Ira pensiero come "contenuto prcstilisti– co • e pensiero come • conlc· nuto stilistico•. cioè risolto e fatto ,,fro in quella deter– minata irrcpe1ib1le modula· zione formale. Di aui la oar· ticolare attenzione del Pore– na ai delic::.ti e complessi modi della realizzazione poc· tica: come nel primo saaaio del 1906 sopra ricordato, dove si rilevano, del Bmto e poi di A se stesso, le fortissime •spezzature• ritmiche, d::.lle quali si muove per d::.r ra- f~~Pc';, d~dmgt\~i'ordine psico- lnteressi, dunque, propria– mente stilistici offrono al Po– ren::. il primo punto di ap– plicazione allo studio del Recanatese: e se lo studio dell'ottobre 1906 sul Bruto af– fronta il problema della rea– lizzazione sull'analisi di for– me concrete, l'altro, pubbli– calo nel mese successivo dello stesso anno. Lo stile poetico e 1111'opiniot1edel l., verte piuttosto su una problema11- ca d'ordine estetico-linguisti– co; ma nell'analisi genetica e critica del pellcgrmo (che nell'innovazione del linguag· gio e dello stile poetico 1an1a sug2estionc esercito sul Leo– pardi) affiora una concezione ancora storico - precettistica dello stile. ma e P:Opno per esse cht; I? • Miei cari se fossi rimas10 po pa_zzoanche lt!t •.. Ogn! o~- il compito di approfondire la ~~~li~ 1po d~11/~~ict~~e~~~ fino alla ~ne' sarebbe ,ià !·un~. ~~r;t~z~n~~~prj~schdj 1:.0~ 1 1 ~ nostra conoscenza, .ma dobbia– vita quotidiana di tulli gli uo- Duf!qUe ~1sogna eh!! v, sp1e_gh1, all'uomo di eccezione. cosl sue- mo anche sca1:1b1are ?l~n~ mini. per la stesi,,a sella di ::iltn~ent1 con cap1rcle. l101c~écede di fronte a Freud. ecce- parole s~llc .basi m_atenali d1 problemi e daflicollà di nor- le _m,e serate ~no cosi soh- 7jonale come scienziato, cece- un n~ao:imom<?,e d1_scu1erele male capo-famiglia. La rivela- t'!nc:. avevo deciso da un pe7.zozionalc e impre\·cdibilc come q~est1om tecniche d1 luog'? e zione di quesle lettere è pro- d1 andare una ,olla a teatm, uomo. d1 tcm~. Nel. fr:,:tt1ci:npo_ r:ce: prio qui e la loro pubblicazio- ma aSf>:Ctlavoqualcosa che CC?· Ecco cosa scri\'e al fidanzato \a sa_lut1cord1ah e I m1illlon ne può essere un fntto di uti- n?scessi~ Srase~. al tcat~. Qui~ della figlia Sophic, Max Hai- augun dal Suo Freud.•· lità anche per le1101·inon s1,c- nr;io _da,ano, la .Carrryen. · ~o- berstadt: 1u11e le pili viete e II volume raccoglie. anclw cial_istici, un fano cli organiz- ~~~i~vfn ab~~~rt l~u~i~./ 0 ~~~ boriihcsi f?rm~lit~ son~ pre- lct1erc eh~ .non sono. eh conte– zaz1one, di metodo al Ja\'oro e • 1,. • • 'd 11 1 · seni 1. • St1mat1ss1mo signore, nuto fam1harc e pnvato. Per alla ,•ila. così ricche di buon- N~ 1~~ard~%7b~. ae ~iecf 11~1~: dunql!c, la mia J?iccola Sophic, l'Italia importaniis~ima. è qu~– scnso, bonomia. affabilità. l nuri dall'inizio ho potuto ave- da noi man~ata m vacanza per sta alla Mon1esson, ctuaro n– brani ~e ~eguono ne sono la re ancora il n'umero uno: per qualche set11mai:iaa_d_Amburgo.conoscimen10 per la nostra esemphficaz,one. Furono scril!i due lire e sessanta ho a\futo è toi:nata due .Kl~rm fa all~gh, educatrice: • Gentilissima si– dall'Italia do\e_ Freud sogg~or- un posto numerai~ in platea, ~~~~~:toela":;~~d~n;;; nC:-gn~ra •. ricevere una lettera da nò spes5? pc,: con~sc<:rnc I ar- seconda fila, prol?r!o nel ce~- tizia che laggiù si è fidanzata Lei m, ha fallo un enonne te ~ per I suoi s1~~• d1 arch~o- '"?· ~unque 1emb1Jment~ d1- con Lei. Poiché non abbiamo piacere. Essendomi da scm– log1a. Sono datali. Roma ~ e s,tinto,. ~I . 1cal"? un po . alla desiderato se non che le no- pre occupato di studiare la ~en:. 11embrc l907 nii.pett,va- ~if:~. si'/ b~!.:P~'tè ~~an~1a~e~ srre figlie si legassero secondo psiche infantile, nu1ro una. • Miei cari. in pia7.za Colonna, numerai::. c~e ~i trasfo~a g~– die1ro Ja quale com e sapete dualm.entc m parterre : cioè abito, tutte le sere si raduna- se111:p!1ce. pla1ea 1 e attorno tre no circa duemila persone. L'ari_a f;~.~~d1~/: 1~~~~1~c:U:' g~T~ Michaux d.ella seraR è \emmentc dl.•h- lcria. Il tutto non molto elc- ~~:a~os~ _si~it ,;~~o";° di~~:~~ ~a~ e.ro~ :neNfudlstl~,J'l~~li~: (continua da pag. 3) mo - menzogna ,·eramcntc as– '{;'~:~~a~ e~; ~ ;~~ l~: ~r -:u:r:=: sente, od nonh va ,~ tjat_ro.. Ma ca!ez~a di un;-;;plora:.10,ze lu- ~~dge;. c;eEbt ~~J~~;e~~c~~ e all'altro es1~mo del.la .Piaz: ~o~tocr~ig fini~ 1, \i~a~o s::Onr~ "'"'.osa. ~ì grazioso sorriso di giova- ~~Ov!ulu~~tt~~~d~11tej~•f~c~o·cii:::ac~~i~~n~~ ctci~gtiaJ3::z: 10\~r:e;;:~ ~~~1!'~ 1 ~:,',x ::::e~~~ tU~· ti ~io~ vs~r;1riit~u~~i A quei primi assaaai. d'in- una • Società Ilnliana di Foto- mobili a rate inotit'C un dotto; sotterraneo. _come fosse la eco diafano; / Poi ella fu prl!Sa !eresse prevalentemente sli- ~lami • Pfl:)ielta d7l!c foto: !:,1ern ròman~. molto consiglia- prof0!td? lit 11,rapena 111~0,~- dall'Op.a~a •· !~itic~ùe i~e~t~u~i1~n;~'t~ ~;nt~1~ 1 a1an~~ iu:eb~:~ 11 ~~· te?~ t~i1ln~i iri~~:~~i~~nt~ett~si~~~ :~a:~~i 1 ;;::,:~ ! 1 ~:;t~~~:,;~= ha~ar~~:,C::,,c"':;1,,e;:.:~o ~t:ti~~ problemi <lei L. poeta e ar- ribile schiamaao nella folla ghe pause si esce e si va a mente lo/tare per. es~ere libero re co1t un tono cosi puro e so– tista, è naturale che faccia che, se no, è veramente silen- passeggiare nei corridoi e si alme110 ,qu~ndo e, s_, aggrapp_a lcm,c: co11 _ I?a.rolc. che, nella seguito, a distanza di un dc- ziosa e composta; sono sei o fuma. chi non ha portato da '! quc~l~mverso d, pe,is,er1- loro .semplicita, s1 sollevano ccnnio (nel quale si refistra- dicci strilloni. con l'edizione se- fuma~ può comprarselo in un.n_ 1 agm1 s~,lUl 1Ct7!po, che. sul piano d( ima straziante fa- Sigmund Freud ·con la moglie --------------------., teatro, Me ne andai, era mcz- ut1lt~a la vlla sul p1a110della vola metafisica.. . . _ _ _ _ . __ _ zanouc: ogni atto, compresa !a "°t:at~n'altra linea, che sem- lcr'i~:!t'::r:'!:%:,~:!s!t~~:~a~xéo~~ :::• ~~neii!7a~r;~cr~~~ !~~~;; : ~~~~~o u7n;~.~-l~ntegro e RAMON SE DER pausa, era durato un'ora. L'ana bra composta di aria e di stra- locarsi sul pia,io di w,a ritro- . od d. • 1 • 1 con s~ notturna era deliziosa; con la z.io, iu un'atmosfern d1 sil en- vala azaenticiti,; essa ripren- ~osi m ·- 0 . 1 c~nosccre un st es:50 e co"!1prcns1_\0con gh sicurezza di un romano ho prc- zi~ assoluto ~ dove. si s!! n.fc dc respiro~ liberandosi dal giuo- reud piu \ero di quello che altn, coraggioso d1 fron1e a I 5 LIBRI DI ARIANNA so Ja via più breve per tornare ptu che _nor1s, vede 11 ternbrlc co e dagh esperimenti che, se finora era stai~ !ramandal?, un tulle I.esventure (la morie del– a casa. Peccato non poter vi- paesae,:10 della ~norrc, questo so110 i segni di una viralita cri- r;reud con tutti I problemi del- la figha Sophie, le persecuzioni. vere più a lungo quaggiù. Da poeta,• Sul camnuno della mor- 11ca, 110!1 S!!mpre riescono a tra- I uom~ !lormale: lavoro, ~!1 razziali, l'incomprensione di queste brevi visite non si rica- /~• UJCOlllrasua madre. Sen: mul~rs1 m opera .alta!nen~e e_fan:i1_glia.Anche le lettere p~u molti discepoli, tra cui lo stes- 11 capolavoro di un grande scrittore spa- ,a altro che un desiderio •n- Irte la ,5. 1 ,:z.,.gee;~re bell~ua di poe.t1ca. !l mes~agg,o d1. M1- d1fficth, come quelle a Romam so Jung). La sua se,•erità con gnolo per la prima volta pubblicato In Italia. ~azia10 e una sensazione di in- ::::aun 1 ~~;'no.'eve e ontana ~:tu 1 ':;,,!:"t/:/ ,:~ ':f;;,~f;' 0 d~ ~lla nd • a S 1 c1;>han .Zwcig, a se stesso ~ p~,•~rbialc: un~ SODALIZIO DEL LIUUO 744 San Marco • VeneziR sufficienza sotto tulli gli aspc1- •Sul cammino della i\forte, ; 11 fondo le in uietitudini ~; 1 1_ o~as. ~1ann, m c~ aff~nta ~la ,·01t3: in dic1asse11c anni 11. Vi salu10 affettuosamente / Mia madre incontrò una 10 spirilo mod~nro er darci t~i dt, 1 ~tcrp_retaz.ione sc!en- di malattia fece uso di cal– e , i vedrò preslo dopo questa grande banchisa: Ella volle con austera e quasi ~ommossd tif~~a (I epilessia_ d1 Oosto1ev- manie, due giorni prima di mo. ulti~a 11:1nga leuera, papà•: parlare, / Era .a:ià ta;di. / Una disérezione, una poesia da n- sk1J, per esempi?) si leggono ri:_C. E il suo male era tra i S\ è v1s~o un Freud prolisso grand': banchisa . d ovatta. / cardare fino alla morte. ~n .uguale fascino e parte- p1u atroci. un cancro al palato e pignolo in quesJe due. Jettere! Ella ci gu-!rd~, m10 frat~lo e ctpanone. che gli portb bene quaranta 1.____________________ ., un osservatore immediato d1 me. I E poi pianse / Le d1cem- MARINO PIAZZOLLA Boringhieri annuncia intan- interventi chirurgici. donne, con i loro .allnbuli nobthJri. .\llora e frC'ddo, dis1accato, runnone ah h.:ga il pol"'l ndlo .,for·To di riprodurre il modello Invece i profeti, C.,an Giuseppe, \le, C.,an hances..:o, Sant'Agostino polrcbbcro CO\lilu1re una ..upcrb.i galleria di lipi, tratteggiali con l'euro di una melamorfoM che parte da un bisogno dell'animo che ha tro\.alo ~ulla !erra I modelli ideali pct il Cielo fnlanlo, per sconos<:iulo che lo~~. tele dd Petrin1 figurano, ollrc che nel Canton Ticioo. m collC',1om d1 :\lilano. Algeri, Gcno\.a, Kas~I. Londra, '.'I.~ Yorlr .., Pd\/Ja. \'icnna. ccc. \Cino indubbio - la c1rcolaT1on<.· - dr una <.irco,pctla ma autentica rivalut<1zione E del rC!>IOun cn11co SC\cro quale 1-'1cro l11.tocom non PoSSiede e custodi~ gclosamni1c. del Pe1nni... La Gioune • che arieggia ,. L'ind°"ina • del Caravaggio, nel p1Jlio. nella 'ipavalda posa, nella piuma diclro l'orecchio che la rende provocante e guerriera, Che drammatic:.t luna del • Crociti,,o e !"Addolorat a , ! Come il ciclo ,;:i sp<1cca alle crepe di un lcmi,oralc c.he ammanta la Croce di nU\ole 1.:alram<,...e.e il hlu rli peninca della .\fadonna_ e quel h1anco ~pcllralc di olfrclom.,a che lr:ducc Sul corpo del Cri,10 e ..u quC'llo della \f.tdre - wlo m1.:rro1to dall'anurro del rr,;-nlo dr;,p~ftp:1;,10 !>U una !>palla e raccoho in arembo m p1eahe do, 1n~ Troppo facile m,i!olrrc sugli elementi inwenu1- e 1! ip1n.ti- dei quadn, sulle 'iemplici alleg orie delle ;ompo,i,ioni. sul le t~te dei vari Goha reci'C' d.tl w,o,ani111'\1mo Oa\oid: 11Petrini \la bene con i sanll. e ci d1alo~a con -.p;mr.-.nea r'C\eren7.a mentre più aumenta I~ wh1ud1nc della ~ua \Ila schietta wbria appartala. Arli,;:la lom.,ardo? Puo ~'ic:re. Infatti. la scuola è quella, quello il clir,a. E imccr com'è che altra !i7:a s~~';!e:;!ii!!, sue fiaure, altra luce, altro spa 710 _ cd Potrcn:imo c_:fir~:misteri dcll'Ane._ Tuua, 1a la lunia "·ita d~I ca\·aliere c1 ~•mostra redelta, pa71en7a, ticra indipendenza d1 caratte.c, e sincero amore e 11lim11a1a confidcn7~ in Dio. S1, e quesla la chia,·e ~r lee2erc attentamente ques1a pitlura devota - che non ha alcun hi'-Ognod1 eis.ere decifrata. UNO SCULTORE GROTTE. CO * AlbanoSeguri In questi anni di disor:entamento art:sl1co generale. nei quali non sempre e facile mantenere una !:nea coe– rente e insieme aperta alla problematica :ni1.iatesi col decadentismo e non ancora conclusa. un artista ha in– dubbiamente_ tenuto fede a certi pr:ncipii d: r..gore. d1 eqyili~rio. d1 onestà: il mantovano Albano Se gur:. Co – mincio a Roma diverso tempo fa con alcuni bronz.et J che prendevano lo spunto. secondo quanto se~na!ò a suo tempo F Arcangeli. dalle raff:nate Pìeean1.e d: !\:l'.rko e dal più pacato equilibr:o d: '.\1ar.n: '.\la ben presto si liberò dei modelli per '-egu:re la sua vena car:cature .e e stramba. il suo estro pac1ocrone e grottesco. la sua fan– tasia arguta e betfarda. Un Merhn Coca: tonnato nuovo: il suo stesso piglio scherzoso. mascherato dl !ab: acca· demismi. .ma sempre classicheggiante e corretto. il suo stesso sp1r110 moqueur; :a sua ste;sa mutevolezza d! umore. E se voiliamo ~foche un Bel!inelli altrettanto aspro, pungente. anche se non. cosi sl:zzoso e pur grintoso. Non st può dire che la pa:ude manto,·ana. che suol di state talora esser grama. come riconobbe Dante. spenga il cervello. ottenebri la lucidità. men che meno addormenti i bollori polemici. ~nche se po: la battaglia è condotta col sorr:so sul:e labbra. con una cert'aria don– chisciottesca. Si son fatti a suo tempo i nom: di Maccari e di Longanesi: personalità da cui indubbiamente Seguri ha appreso certi segreti per realizzare le sue stravaganti lastre di graffito, e da cui ha derivato quel tono da Strapaese. Ma forse bisogna risalire più in 1a: a quel miscugli(! di ironico e di macabro che è in E.nsor, alla sensualita un po• torbida di Gi:iya. Perché anche questo secondo elemento non è da trascurare. Guardate come Segurl indi:zlga sempre al ~eme femminile. anche se poi se ne. burli: gambe. braccia, capelli. volti e sopratutto seni d1 donne. A volte anche pance di pret:. Ma ormai da tempo si ispira esclusivamente alla donna: che non ~ questa o quell'altra donne. ma una specie di Pandora ideale. un arC?e~ipo, sbeffeggiata e messa a nudo quasi con un comp1ac1mento ostentato. c·è senza dubbio u::1 po' di letteratura in questa irrislone al motivo della femm_i_na;.~mmirata, amata. ma non mal presa sul serio. Ma ce p1u forse il desiderio di maltrattare la materia di torcere. sbozzare .. deformare. rincinc!gnire: c'é la t~ stlmonianza d1 una vitalità prepotente e burlona ;nsieme L'ultimo Seguri. dopo alcune comprensibili in~ertezze: è tornato al sao stile più congeniale. il grottesco. Ecco allora una protuberanza qualsiasi, un acu leo. una bozz.a, sbuc~re .petulante da un blocco to7.zo, decomprimersi, slanciarsi con un certo piglio civettuolo. Ed ecco quei suol disegni lindi, pur nel tormentato Intreccio delle linee. La sue attività, che è sempre stata metodica. s'è !atta anc~ra_ più intensa tn questi ulttmi anni. Dipingere? Cert_~· g!! prncerebbe rifare la strada di Picasso .rivedere a p1u riprese le stesse cose m tanti modi dh•ersi. ma s~mpre c~n I~ stessa freschezza d"im·entiva. Tutta,,a e già per lu1 som~amente impegnativo tenere il passo della scultu:a e .del disegno. Qui egl! sfoga la sua esuberanza ogress1va, 11 suo impeto di ex boxeur (non per nulla e s~ato. secondo campione europeo ai campionati uni,--er– s1t~n s_tudentesch1), la sua ancor rispettabile energta; qui egh. sfoga quel suo talento volterriano e burlesco. Alle ~lt1me aberrazioni artistiche non crede più. anzi non .c1 ha cr~duto mal. Crede in quel suo espressionismo sch~rzoso eh è un poco l'edizione riveduta e corretta e aggiornata del latino maccheronico di Teohlo Folengo. MARIO CATTAFESTA UN GJOVANE PITTORE * Claudio Verna Cla_udio Vcma è ,mo de, poclus_simi pittori ita/1a111 che, p_ur.gtovam ma g1a afferma– ti, s1 accosra alla pittura cou uma,Uta. Una umiltà piena d1 can– dore, di pigrizia, d1 soltwdi– ne. Una muilta da anacoreta che cerca però la gra:.,a e 1/ raptus 11elcalore della luce ~uediterranea e in quei g1all1 mfuoca11 che tanto amm·a Van Cogli o iu quei ro.}a mistici da ricordare certe pallide malinconie d1 Ccrard de Nerval. Verna 1101110 è w1 i11tclle1- 111aleanche se no,1 cerebrale, Verna pittore è w, istmtn•o che cerca a1traver.}0 il rigore metafisico l'ordine della ma– ~eria e del . colore. E forse 111 questa ricerca d1 ordtnt: di assoluto immanente, di spazio bidimc,isionale sta l'incontro era il pilt~re e l'uomo. Da qui e dalla sua 11a111ranasce l'id1Jlwco che gradu.almeute ripudia e rm– nc~a. ce_rte inconsulte for:.e omnco-mtclletcuah. Allora ,I demone di certe tcone ps1ca– ,1'!fiticlte !ascia il posto uo 11 :~~1::,ag~~r~ib~~g~°:s~: 1 ~;,aal~~ c'!11to; wz cauto disteso, le– vigato cd essenzialissimo do– ve la natura provinciale ,li Vcma riappare in twta lll sua mistica pacateua, m tutta la sua forza primigema qualche volta embrionale md spesso apertamente espressa. Se Verna oggi non è più ,mo SC0II0SCIIII0, spec,e a Fi– r~n:.c do,·e vn•c e la,•ora, ciò s1_de,•e alla sua coerenza ar– tistica, alla sua ser1eta, alla .}/la certosina paz.icnza di rmtt o\·arsi, 11011 dietro istan– ;:,e filliz.ie o aggiornamenti culturali necessari, be11s1at– tral'eno w1 co11tm110scende– ~e m fo,ido a se stesso, quasi ,011 masocJnsc,ca persc,·crau– :.a. Oggi SI trova a percorrere mia strada p11111os10mtc– ressa11tc e nuova per la p11- t11ra 1tahana, la quale dopo 1 . recenti ( e 11011ancora so– pili) sfoghi irra:,onalt ed i:ro1i~o-.}e.)s11alt o demoniaci J1 rro,•a C0.}trella ad one11~ tarsi verso forme d1 canto pm disteso. piil corale, meno blasfemo. Per Qt1C:5toVcma c, sem– bra tra I gio1•am plllori di ogg, uno de, piu mtercssant1. Ed w,o clrc sc,iza avallarsi delle orma, 1111•eterate.}Co– perte degt, astratto-co11creti e della j_cuola milanese i11 gettcre (d1 cw tutti i gio,•a– m, du _più. c/11 meno, oggi .}0110 ep,gom) malrrado cer– ti passibili, anzi mevilablii pencoli d1 impopolarità e di mcompreusioni, lavora seu:.a timore o npe11same111i, E poiché la 11a111ra latma è q11e 1 la della med11az1one, del raccoglimemo e dell'umilta c~ed1amo che Verna sia 11ci gmsto. GIANCARLO POLITI

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