La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 4 - 22 gennaio 1961

P•!!· 4 L FIERA IFTTFRARTA Domenica 22 gennaio 1961 IL UBRO I.I' ClJI 51 PARLA * .A. PU.OP0SITO DI .\LCUi\E SIGXWIL\'I'll'E RJSTAJIPE * anche ne&U Stati UnltJ. ove fu 00006Cluta attra,•erso le traduzioni di Lagston Hug– hes. Va registrata pure una tendenza neoromantica. rap.. present&ta principalmente da José Anfel Buesa e da Guil– lermo Villaronda. Gl'in!lussl europei e nor– damericani rono e,•ldentis– simi anche fra I poeti della geI1.erazfone ultima; però Il ritorno di Lucrezia Sull'arte di Cecchi ~~~c;r~ J'~~e ::a~tl astenere dalla Lmitazione dl– retta ed esclus!n del model– li stranieri ed. attraverso Ja loro ca.ratteru::z:a.zfone ind.h-l– duale. sono rtll5citl 8d a,"·l- ~~~l~~p~l~ rert= nlzione ultima della sua fi– sionomia. Le ioro etU,ità comincia– rono a distinguersi negli an– ni che precedettero imme– diatamente la seconda guer– ra mondiale: U senso d·in– quietudine che già si an-er– tiva nell'aria. sl tradusse. a Cuba., in un pullulare di pc– nod.Ici letterari nuovi come t Re,ista de A,-ance •· ·• Gra– fos >. e Verbum •· « Espuela de ?.ata». cCla;\,ilCl'.10> e • ~adie Parecia •· che scom– J)8?"\·ero l'uno dopo l'altro e furono po: S05tituiti dalla nvista e Origenes ». che. dal 1944 in poi. è rimasta al cen– t.ro della cultura ,riva delle Antll!e. Intorno a questo periodico vennero a raggrupparsi indi– stintamente tutti i ix:,eti a!– fermatlSi durante l'ultimo ventennio. comincle.ndo da Cintio Vitier. la cW poesia pen50Sa e scarna meritò. fin dal suo primo apparire. la se– gnalazione fa,-ore\-ole d.I Ji– ménez. Accanoo a lui. emer– gono: Eliseo Diego. con la sua lirica. e: preziosa e no– stalgica :t; Fina Garcia Mar– na.. che int.eccia delicati or– diti di memoria e di lntelli– gema; gli ermetici José Le– zama Lima. e Gast6n Ba– quero: Angel Gaztelu e Justo Rodriguez &mtos. notevoli ~,·ece per la limpidità del Slgnj.ficato e la ,·enustà della forma: VL"'giLio Piiiera. poe– ta metafisico; Octavio Smith. n05talgico ed elegiaco. La varietà delle tendenz.e seguite dai poeti di e: Orfge– nes :t è come si ,·ede. ancora piU. grande di quella degli scnttori di e: Poesia Nuern. :t; però non mancano. nemmeno qui. elementi che coordina– no ed uni~cano in profondi– tà il significato complessh·o delle opere. Loro caraLteri– stica comune è. :;oprat.tuno. una tenoenza precisa a spo– stare dall'esterno verso l'in– terno della spiritualità del– lo scrittore le ragioni. la so– stanza e le giustificazioni delratthità p:>etica. con n conseguente uasreri.rsl del– l'interesse dominante dal campo della tematica e de– gli impegni idealistici. a quel-10 òe! puro linguaggio. «. Ciò che unirica questi scnttori - scnve Cint.io Vl– tier - è un sapore iniziale di ricerca segreta e concen– trata. una lingua in cui le associ&ZI.Oni delle immagma– OOni dei sensi e della memo– na assun-.ono una rapidità. o \-Oracità. che la rende più densa e chia.'-8 :t. RAFFAELE SPL 'ffil.LI L'Associazione Scrittori Veneti .. L ' Associazione degli Scrittori Veneti •. di cui parlò Diego Valeri nel n. 2 di quest~anno de .. La Fiera Letteraria •, ha se– de in Venezia, San Marco 548. Suo presidente: Die– go Va1eri; vice-presidenti: Nino dalla Zentil e Neri Pozza; segretario: Ugo Fa– solo; consiglieri: Giovanni ~~~~ 0 'z~~~o~uPS:~~~l: ri: Arturo Pompeati, Fi– lippo Sacchi. Renaio Giani e i filibuslieri Non credo che Lucu:.i.a Borgia di Maria BeUonci - dj cui Mondadori pubblica in q~esli giorni una nuo,--a splen– dida edizione, a \'Cnt'anni dal– la sua prima fortunatissima e dopo che il libro è stato tradotto, in questi dee.cani com\>licati e difficili. presso– ché m tulle le principali un– gue del mondo - possa essere comp~ come ha fatto qual– ctmo, m un genere indiretta– mente narrati\'o come la bio– grafia • romanzata•• genere a mi~ parere spurio e persino equn-oco che nella migh1Jre delle ipotesi si concreta in una sorta di ricalco narrath-o del– la storia do\'e la storia è spesso lirizzata e mitizzata in funzione deUa fantasia del compilatore. Il libro di Maria Bellonci, al contrario, rispon– de con estremo rigore non soltanto a quelle che sono le esigenze di una moderna sto– riografia, fondata com'è sullo studio e sulla critiCl filologica delle fonti e dei documenti sui quali esso è costruito; ma di.rei che risponde a una moderna esigenza del genere biografico, quella di presen– tare un personaggio a pieno rilie\'o nel suo tempo, ma at– tendibile e autentico anche su un piano umano, cioè nel rl\"erbero che gli accadimenti di cui e protagonista, \'ittima o testimone, proiettano su quello che e può essere• il suo mondo più segreto e più ,·ero. il ri,·erbero, in una pa– rola che lo fa. ad ogni effet– to, •personaggio•, e esisten– za •. e questo aJ di fuori di ogni interpretazione fantasti– ca, di ogni possib1li1à di mi– tizzazione, di ogni arbitrio ro– manzesco. li romanzo, semmai, e pro– prio nell'abilità del biografi– sta nel ricostruire,. senza mai discostarsi dall'interpretazio– ne più rigorosamente critica dei documenti e delle fonti, il mondo pullulante di figure e di fatti intorno al protagoni– sta, scellO dall'autore per una sua particolare rispondenza o simpatia umana, nell'impegno di penetrare nel sottofondo delle testimonianze che il suo tempo ba lasciato, e di inter– pretarle sul piano psicologico. od più intricato gro,;g1io di quelli che possono essere sta– ti i suoi pensien e i suoi mo– ,-enti. Ben pochi libri resistono al– l'usura di ,·ent'anni, e ben po– chi libri come questo esigono dal lettore un doppio ordine di giudizi, quello, direi, stili– stico, inseparabile dal eenere (che non è una contaminazio– ne tra letteratura e storiogra– fia come la biografia • mman– zata •• ma è un genere • in– termedio• che si an-ale cioè. a tutti gli effetti di ambedue le componenti), e quello pu– ramente storiografico. Ambe– due queste prospetth'e o punti di vista sono profondamente mutati in questi decenni, ma in questo libro di Maria Bel– lonci, personaggio. ambiente, ricostruzione storica e psico– logica, conserva per il lettore dell'anno 1961 la stessa fre– schezza e la stessa persuasi\·i– tà di quello del 1939. Un suo pregio, e anzi quello di uno stile sostenuto, ma age,:o)e e Renaio Giani Ila consegna- scorre\'ole: una narrazione to all'editore Cappelli (Bolo- che mira soprattutto ad esse– gnaJ il suo libro intorno ai re persuasiva sino a sfiorare, filibmtieri, pirati, bucanieri, io qualche momento, una cer– '::,~sariia!;~m ~ggi~~:::::r; ta accelerazione, dalla quale quanto alle ragioni storiche la scrittrice - una gio\'ane e/re promossero le w2rie con- scrittrice, oltretuuo, alla sua fratuniie di predoni, di az- opera prima, con gli affanni zar dosi manipoli di marinai e le trepidazioni di un 'opera e abili coma11danti di vascel- prima, e il piglio, l'impelo li contro il morzopolio spa- giovanile che le sono propri, f.°~':, ;~~,~~ri~s:;'':s~: ed 'anche, soprattutto, in una me dei mez::i e dei luoglu, del CCf'!a sua_ appassionata s_im– m.odo di vivere e comballere paua per d suo personaggio e degli ardimemosi scorridori. ' per il suo tempo COrTUSCO e * di FERVI IIAJIIDO VIHDIA cinico, raffi.natissimo e carico di violenza - sa benissimo ri– trarsi, con frenate subitanee ed efficacissime: il richiamo– a un documento, il \3glio cri– tico di una testimonianza, il controllo di una fonte, un per– tinente riferimento storico, un rafrronto e magari un sagace appunto estemporaneo, ma precisissimo. Dirci che la scrittrice resis1e sempre alla tentazione del romanzo, ten– tazione quasi naturale per un personaggio come quello che ella si era proposto, e proba– bilmente congeniale a una sua \'ocaz.ione narrati\'a, forse so– praffatta da una passione altrettanto on·ia e concreta per la storia. La modernita di questo li– bro è appunto nella concre– tezza e nello stesso tempo nella simpatia della scrittrice per il personaggio, un per– sonaggio calunniato non dal– la storia, ma dal suo tempo, e calunniato per la sua ascen– denza da una famiglia ter– ribile, anzi addirittura mo– dello di una terribilità rina– scimentale tutta italiana. Sen– sualità, intrigo. simonia, cru– deltà intdlettuale e fisica, se– te disperata di dominio, de– lirio di grandezza, segnanJ forse in modo indelebile il bre\'e passaggio di questa famiglia nella storia d'Italia sino al fastigio del trono pa– pale, in un momento nel qua– le la Chiesa mondanizzata e temporalizzata all'estremo sembra a,·er perduto ogni suo fermento spirituale (ma da Firenze il terribile fra' Gi– rolamo continuerà ad affer– ma.re sino all'ultimo contro il degenerare della corte un monito inderogabile e la so 4 pra,,.,,iYenza dei ,-a.lori cri– stiani): ma la \'ita di Lucre– zia che Maria Bellooci ha ri– costruito passo passo. è la \'ila di una fragile e nello stesso tempo fortissima don– na, fortissima neUa sua fem– minilità e nel coraggio .col quale affronta la sua condi– zione di figlia e di sorella e di sposa di personaggi in certo senso demoniaci. Demoniaci, ma non tanto per il loro tempo, cioè per– fettamente conformati a quel– l'immagine del principe che poco più tardi "iccolò Mac– chia\'clli teorizzerà con estre– ma sottiilietta; ma demonia– ci per la commistione di sa– cro e di profano loro pecu– liare, quasi sempre e irrepa– rabilmeme sacrilega. Sposa fanciulla, rotto ca\fillosamente il primo matrimonio con Gio– \'anni Sforza, uccisolc il se– condo marito Alfonso d'Ara– gona, duca di Busccglic dai sicari di suo fratello Cesare o ·da suo fratdlo stesso, mo– glie infine, poco più che ,·en– tenne, di Alfonso d'Es1e, sul suo nome e sulla sua figura si sfogarono già m vita libellisti epistolografi e romanzieri di appendice dal basso anticleri– calismo positivista, e la leg– genda si impadroni di una , 4 i- 1a gio,-anile, certo non giudi– cabile secondo il metro di una moralità che non era quello dei principi del suo tempo e comunque assai mi– gliore della leggenda stessa, nclla quale si inserisce persi– no la calunnia di rapporti in– cestuosi col padre e col fra– idio Cesare, calunnia che Ma– ria Bellooci smonta documen– tandone con rigore l'assur– dità, la faziosità. o, per quan– to riguarda qualche storico moderno, J'enore.. Come si diceva dianzi, Ma– ria Bellonci appare chiara– mente mossa in questo suo libro da un duplice stimolo a ricostruire una figura così atrocemente messa a confron– to dei suoi tempi e cosi espo– sta alle più ingiuriose leggen– de, una passione di storico e una personale, profonda sim– patia umana, sarei per dire una profonda pietà per la giO\-ane donna allo sbaraglio della ragion di stato, e in cer– to senso una vittima, e tutt-a– ,ia non senza personale gran– dezza. Ponendola sullo scher– mo di una ricostruzione cri– ticamente irreprensibile, la scrittrice ha tenuto a mettere in luce anzitutto le non co 4 mu.ni qualità di questa donna nel suo tempo. finezza diplo– matica, saggezza intima nel– J'acce.ttazione della sua con– dizione, mitezza e forza d'ani– mo in un mondo e in un am– bient·c di estrema spietatezza. Ed anche la sonile ailtura, la ci\'iltà intrinseca rinascimen- Giuseppe Zappulla · * Gli abissi ciel tempo Tempo, immemore fiume che in torbide crespe sommuo,·e la pace del cielo e la pura simmetria delle stelle, e in flutti terrosi trascina i fiori che strappa alle rive: nulla t'arresta, ne la tua corrente rivolgi a ridarmi i momenti d'estasi e gioie innocenti perduti nel mare deU-ieri. Mi balenano in mente amati volti; odo parole donde nacque un mondo, e inerti le mani che affondo nei tuoi notturni vortici ritraggo vuote dei beni antichi. E' doloroso lo sforzo della memoria che tenta le belle forme sparse ricomporre e ridar vita all'ore deliranti. Non una sola figura eletta emerge dai tuoi fondi abissi. tempo crudele! Tutte le dissolvi in nebbiosi fantasmi che sommergi dentro il mare de] nulla. In me rimane qualche vago brandello di ricordo che tu subito afferri e porti via. Interviste immaginarie: A liberazione a,,;·enuta, l'Ita– lia giubila,-a dalle Alpi al por– to di Augusta. Era tulla UJ! festone. Si potcn ormai mangia.re e digerire libera– mente senza il rischio di es– sere fermati dalla Polizia ed esibire i documenti. Istituita la democrazia, O\'Unque ci fosse una sedia e un ta,·olino, si pote,:a udire un oratore politico. ln un an– no si facc\'ano milioni di co– mizi, all'aperto e in luoghi chiusi. Le parole giustizia, li– bertà, popolo, patria, diritto, ccc. a\'e,,rano preso il posto delle redini e s,:olazza,·ano a miliardi e a miliardi, in ogni angolo del nostro cielo final– mente liberato. F~ precisamente durante questa èra di euforia demo– cratica che mi decisi di a\t– vicinare Fetonte Rombone, insigne parlame.nt~ cbe _a,·f:– ,-a già al suo atu,·o qumdi– cimHa comizi ed un passato politico burrascoso. Si era battuto per tutte le cause e rappresenta,-a, da solo, l'ar– cobaleno della politica ita– liana. Come usano gJi onorernli dai costumi semplici e casa– linghi, m.i fissò l'incontro a Traste,,.ere, dal Pasta.relJaro, noto ristorante per buon– gustai. Fui puntuale. Ci pre– sentammo e mi fece sedere al suo tavolo, mentre appa 4 riva un'enorme scodella di rigatoni. Fetonte cadde io trance. Io credetti opportuno tacere. Colpito da tanta leti– zia gastrica, ordinai e man- giai anch 0 io. • Pago rutto io•, mi disse Fetonte nel consta– tare il mio ottimo appetito. c. Primum manducare, deinde filosofare•. sentenziò, men– tre si accinge\"a a gustare una doppia porzione di fa– gioli con le cotiche. n pran– zo durò circa tre ore. Poi, tra un rutto e uo gargari– smo, Fetonte Rombane ruppe il silenzio. e Ho già capito, liberamcote s'intende, disse, quel che in questo preciso istante lei sta pensando. Sono anni cbe mi cserc.ito alla let– tura del libero pensiero al– trui. Ecco, lei \'UOIcertamen– te sapere pere.bé un uomo si dedica aUa ,,jta politica? Ma e semplicissimo, amico mio, è la carriera più redditizia. Intendiamoci: non è che non componi rischi e pericoli, soprattutto quando c'è un cambiamento di regime; ma dà molte soddisfazioni e per– mette di affinare il proprio spirito. ti~bie s~id~~a:11:i '!~bb[i~ de\'C innanzi rutto son-egliare quotidianamente i propri sen– timenti. Prima di ogni altra cosa occorre essere onesti. In politica, l'onestà è una virtù ricercatissima. Pare, da quel che m.i dicono i coUegbj, che questa virtù sia praticata da quasi tutti i politici. Comun– que. io mi sforzo di essere onesto. E' ,·ero che non sem– pre ci riesco, ma basta la ,·o– lontà: ,·og)io di.re la buona rnlontà... Un'altra virtù che coltirn con il massimo scrupolo e la lealtà.. Ah, in quanto a lealtà io sono pron10 a battermi a sangue. Ai miei elettori io devo dire tutta la ,·erità: noi. in politica, facciamo a gara a chi deve ~re più leale. Un giorno, ricordo, fui talmente leale in un comizio elettorale che gli ascoltatori, impressio– nati da tanto coraggio, mi dissero "bra,·o, bravo; basta onore,·ole, altrimenti qui ci sarà il finimondo". Denunzia– vo il pessimo trattamento economico che lo Stato usa nei confronti dei rapprcscn- 1anti del popolo. Un'altra qualità che ci di· stingue, poi, è la coerenza. Io mi domando sempre cosa sa- ::b~~ un Ùliliti~-o~~ ideali umani non possono es– sere difesi che dallo spirito di coerenza. Quand'ero socia– lista, la bellezza di tre anni fa, durante le campagne elet– torali, sviluppa,·o con coe– renza la teoria marxistica fi– no a S\·egliare nel proletaria– to le regioni disoccupate del– l'inconscio sociale. Era un delirio generale perché anche gli operai più intelligenti si accorge,•ano dei nessi neces– sari e.be io stabilivo tra la ri– voluzione pacifica e la ri,·o– luzione violenta. I più anc– trati mentalmente erano ad– dirittura tra,•olti quando il– lustra\"O Ja teoria dello sfrut– tamento a catena, caratteri· stico dcUa borghesia. Un anno fa, quando, per un , bl"C\issimo periodo, fui co- stretto dalle circostanze sto– riche a militare tra le file del– la concentrazione democrati– ca, in tutte le assemblee por– ta,-o lo spirito della coeren– za. Quante volte mi tocca,•a riepilogare, a lume delle con 4 cezioni illuministiche, i sacri postulati della democrazia. Finanche i più dotti lra i miei colleghi afferma,'3.Do che le mie messe a fuoco deUc idee centrali della democrazia potevano ormai considerarsi come la roccaforte deU'azione democratica attua.le . In gio,'Clltù, l'anarchia mi ~ d':tl'~1~~~: 0 o!ip;~i di tirannide. Tutto il resto è demagogia, bassa demagogia di politicanti. L'anarchia, se ben ricordo, purifica gli idea– li piU occulti e abitua alla rottura. Senza questa espe– rienza ana.rc.hica, noo avrei potuto capillarmente assimi– lare la concezione liberale. che in politica. come lei sa, * taJe, anche in un suo ri,·erbc- ch~h:1~~bhli~toE~~l;o m~; ro scnsnale e passionale, la rutampa di El 111 Arcadta gentilezza e.be traspare altre- ego, che circa due anni fa sl neUe linee del suo \·olto ,·enne preceduta dalla rie– come ci ~ tramandato daJla dizione di ormai celebri pa 4 iconavafia del tempo. E' in gioe di ,iaagio raccoltt ;n questo, naturalmente che si un •Omnibus• ( \fe.uico, A.mt – è esercitata Ja simpatia ac- rica amara, \fe.ssico riv1s1- di :\"ICCOI.Ò SIGll,Ln-o corata della scrittrice che ol- !';;°j 0 ~~t~u:~~~ro d.°\'~~ ::~~ne hi: ~~~oi ~:u= sorta di calepino intitolato riodi della \'ita di Lucrezia, t.~r~~ 1'::~u'::~~a'ìf.•looi:t quello anttrion: al matrimo- bus•. dobbiamo far presente nio estense e quello successi- cbe la parte Messico rivisitato ,·o: il primo caratterizzato risulta composta dagli ultimj appunto dalla rapida e vio- ~~~f~tolim~~naa~=~ lenta a,1"\·cntura borgiaoa, nel quindi, edita a sé io conside• corso deUa quale Lucrezia razione della "iUa riconosciuta giovanetta (e donna anritem- autonomia tema ti~; da no– po) de,:e accettare e ,i,-cre le tare, ancora, che questi libri ln:mende ,icissi1udini della sor,o stati ampliati e ri,-edmi sua famiglia, forse senza ram- dall'autore in occasione delle marico, ma non senza trepi- loro varie ristampe. dazione e dolore; il secondo ciòf~eri~~r:ì~ci~~~~~~ nel quale si esprime picna 4 di lui, né faremo -.elezioni mente la ,·era personalità di qualitati,-e nel merit:> della Lucrezia. irreprensibile du- sua arte 5ri3xhé le rlt:!'mamo chessa di Ferrara, protettrice improponibili, per lo meno di letterati e di artisti, )onta- speciose. na da ogni maneggio politico, Ci i! dato anzi os.sen>arc da ogni ambizione di potere, che, nel presentare l'• omni– madre di ben sette estensi, ~ 1 ~•-in 1 ·:~t~ioi!~i~a ~podj= amica e corrispondente di un chlarazione d'un informatore letterato finissimo come il culturale se:ondo cui Messi– Bembo, e di altri, commossa co rivisitato rappresenta la indirizzo elettivo anche per il Ja,·orio di scarnificv.ione che si nota e che vuol C'\SCTC un <eiuJO di e-c;trcma raffina– tezza alla quale fa riscontro la s~ aura fredda, quasi r.1rdarelliana • luce ~ ca– lore •. in cui 'l"i muove ed a \-olte pare WS,pe,,o il suo mondo. Gli è e~ L'u1,:a aurba, ;,remincntemente intclleltwli– s1ica. difetta qua e là in fu 4 sionc e in questo roncorre la resistenza opposta da coeffi– cienti restii ad amalgamarsi nel fatto artistico. oomc a dir! il tratto s.entcn:zioso o il ·dato punmcntc riOcssi,-o, inoltre \'a considerato a tal riguardo l'impiego di acuizio– ni e di messr a pUnto troppo stringate e pe.rspicue pcrch~ non siano d 0 un talento critico. Ne sorge cosl un fare con– densato e risoluto cui non manca ccrla arcanità con ~•– l'intimo un che di galvanico ~. insieme, di saturo e rac– colto, ro~ bloccati, specie là do,-e i nessi logici sono pre..,aricati per allusioni piut– tosto gelose, anzi remote; e talora vi sentiremo una con– coi-d.e discordia tonale resa più esplicit.."l dal giuoco di ritmie istinti,-e :~ol:~egantc scriurice di epi- ~iia PJ~u:~: :~~: La poesia top~~~it~~e :~o J~S::a~ ~-n~ 0 ~ ~n~~i: ~t~~~~ cecchiana ,irile sen,timento della_ storia ~~~~~• d~~i 1~i."':-Criti; Ciò non <Ktante questi ,-ersi e da un altrettanto 11goro.i3 I ra e più decl5-i\':I• ai lini offrono pagine e brani di ine– impostaziooe critica nello stu- critici. Ma l'occasione ci of- i~~~!~e '~~~1ron~~ dio dei documenti e nella ri- fre moti\'O per risalire agli tico della • formula• in essi costruzione dell'epoca, la ten- e:5C?rdi ~C;I Cccchi, alle SU': circob.nte, traducono una :°::C ~ta~~~u~et~~t ~~11! 1 ~bli~~te_l~ ii_ ,ri7 ~~~~ C:~ti~~ri~: nante nel senso di romanzare· e_ ti 191 sulla Rn.:i~ra Ligure morali. Abbiamo inteso par-• o runa o Fal?"O .a ~oda ~~itu~:oso~oc~~:}! 0 il 1 titoÌ~hÌ~: lare di contenuti. che in ge– d~lla i_>ro~na mclmazJone, o va acerba); gli uni e le altre ~~~ p~~~ dci~od:~ ;:3~ di lasc1ars1 trasportare a crea- arduamente • essenziali •. in ,-a.tori te cui fatiche. astracn– rc due personaggi di,-ersi e ccotrapposto quindi alla tra- do dalle ben note suggestioni tra loro contrapposti. a crea- diziane. romantica e classici- di maUannisme e valérT– re insomma il romanzo di sta e. lD genere, ~a poetica sme, denunciano il culto dd– una pseudomoderna dissocia 4 m~~nte CSJ?res5iya anch: la fonna comunque pencgui– zion~ della personal_ità di Lu- ~ ~bb~~o~~o~t~I n~=H te anche imprimendo una do– Cl'CZla.Il senso stonco ed an 4 modifiche. 1-·urn acerba, dO\-e le-sa funzione semancica alla che _la \'0CaZione narrati\ a di notiamo influssi di poeti oltre parola isolata.. Mana Bellonci ha e\'itato un confine che la rotto e iJ No- .N~I Cecchi. invece, il fallo pericolo siffatto: tra la Lu- ,-ece:mo han dato prove di ~rtdtl ~~r';,~òc ,=~; crezia del primo tempo e rih \"ante efficienza novistica, taluni stati d·anirao che più quella del secondo esìsle una può nell'insieme dirsi fatica spiccano per qualità e natu– continuità assoluta direi anzi iJ?Crlucid_a. in_ C'Ji,. si badi, è ra intrinseca. quali ad escm– cbe la . Lucrezia del primo ~ri~or~i s~~a ~~ pio certe estasi ferme e ra– tempo c1 conduce a quella del lhità critica rauton: sente. gionate, stupefaz:i'lni che scn– secondo tempo con estrema e praticamente soddisfa di tono di ,;sionaria mnemosi. conseguenziali là e coerenza: individuare quelle testinlo- sdolenti inqnietitudini cd esa– la prima e la seconda sono in nianze di poesia dO\·e la con- ~a~he re:~~n~:~~ri';;)!;u. rapporto di diretta relazione, ~a ideale d~li ant~a(! 1•ano I fiori - che si posa,·a perché l'una spiega l"alt_ranel :Ts~m~ ~rq1:i~~~; cume poh-ere d'allumini.o - suo tempo e _nello. sviluppo attuale. E di modernità in allorno ai loro bordi color della_ sua ston~. M.i sembra quescc senso, quand'anche di crema! - Perch'erano che in questo sia la sorpren- generica, ne ritro\'a ad esem- gi!lnli i mattini assoluti e dente modernità di questo Ji- pio net 8-?rtaccbi e io altri !~~ ~!r!n'::=raz'n P"!l'i: bro. Come si diceva, Maria che !)Cr spontanea ,:ocazione _ la !oro saliva bianchr.ccia_ BclJonci ba saputo vedere Lu- ti:3lascian~ gli !nsegnamcnti - Un dolor neutro di giovi– crczia Borgia proprio come ?-i m~estn ~me 1 ! Card~cci I: neu.a - era tornato nel so– figura umana, com:; esisten- ~tes'!/i::.u\~?e ~j ~~ 1 li~~ le; - il silenzio crollava leg– za •• nel dramma ctoe del suo co paga un tributo del resto gero, - risaliva in tersi por– essere nel tempo, nella dram- b.bile. ti1n iJ':JC:, 1 i;_ma delle p 3 gine malica irrc,,ersibilità della Ma nei suoi ,·ersi la nO\;tà in cui l'originalità ,,a a limiti sua condizione umana. prende in qualche modo un non facilmente uguae:liabili, Che poi la scrittrice vi ab- senso di gusto e perciò di si leggono ..queste frasi: E. il ::.~:~~~'%5:e.d\:%~ 1--------------------- trepidazione, sarei per dire una sua quasi fraterna solle– citudine, mi sembra che que– sto aggiunga ancora pregio al ,·olumc. Vorrei dire che si a,,.,,·erte nelle sue pagine e– nella ricostruzione storica che le sorreggono, una simpatia per qud tempo, una passione rinascimentale, quasi una no– stalgia di la.ria Bellonci, la donna di questa nostra epoca altrettanto complessa, che tutti conosciamo schietta ani– matrice di iniziative lettera– rie, di una società letteraria. Questa donna dal profilo de– licato, dall'occhio ironico e imperioso, im·cntrice di un premio letterario che e anche un di,-ertente gioco, tale da appassionare per due setti– mane il meglio di una città come Roma, cos'i poco appas– siooabile per alcuna cosa, qui ci ri,·ela, oltretutto, la sua umanità più \'era. VI Premio g-iornalistico « Rustichello da Pisa » Lo scrittore Bino Sanminlat elli complimentato dal Prcsi– de.nle d':.lla Repubblica Glononl Gronchl, presenti numerose personalità del mondo del giornalismo e della cultura Visita a Fetonte costituisce l'esame di matu– rità della prassi. Chi è coerente e onesto. non può che autodeterminare il passaggio dalJ'anarchia al liberalismo. Pensa,·o, allora, che un mondo libero non può es.sere concepito senza liber– tà. Cbe ingenuo! Adesso, che per motivi di maturità ideo– logica milito nelle file dei difensori della patria immor– tale, mi sono accorto che la ,-era libertà non si può de- 1erminare che attra,-erso il continuo sacrificio di chi ba !'ambitissimo onore di oc– cupa.re un posto sul sacro suolo della Patria e autode– cidc di soccombere. Il concetto di autodecisione lo maturai quando, per un banalissimo errore, fui incar– cerato per \'entiquattr'ore. Nd carcere, noo sapendo a chi attribuire la colpa dd mio arresto, finii coll'accettare la ipotesi che la ,·era responsa– bilità di quanto mi stava ac– cadendo do,·eva es.sere attri– buita alla mia decisione di supcrarc la teoria anarchica. Infatti, fui arrestato in quanto risulta,•o. estemamco– tc, un anarchico pericoloso. Quando però comunicai al commissario che ioternamen– te c'era stato uno spostamen– to di idee verso le istitu:z:ioni precostituite, fui subito la– sciato libero. Dopo un mese, decisi di sCJfrere le mie pri– gioni e compilai un trattato sulla tirannide. In fondo, mi diOCYO, i migliori garanti del– la libertà in<lividualc sono proprio i tiranni. Non passò un mese che mi fu proposto di rappresentare in Parla– mento la corrente consen·a– trice. Per coerenza, perché ritenc\'o ormai superati gli orientamenti liberali, decisi di dare il mio contributo al– la causa nazionale. Tanto più che ave,.-o ormai la gravissi– ma respoosabilità di 3\'ere a mia disposizione il portafo– glio dei La,·ori Pubblici e i fondi segreti del dicastero stesso. Anzi, non appena eb– bi i primi contatti con bi– glietti di grosso taglio, capii l'importanza etica deJJa car– ta moneta e scrissi un saggio "La metafisica dd denaro" dedicato a me stesso, un tem– po anarchico. ll saggio su– scitò polemiche accese e tie– pide, finché il Presidente del Consiglio mi invitò a ritoc– care la teoria spiritualistica del possesso aureo presso le umane istituzioni. In fondo, mi dicern nei ~~Ì:11,~tadii! f:~o~ ~~~~di; nel cuore; il cuore è pieno di sangue, oel sangue ci sono i globuli bianchi ed i globuli rossi. La fede quindi dà il potere di accendere tanta lu– ce nel cuore. Vada per il trionfo defi.niti,--o dei sanfe– disti. J\U fu consegnato il Ministero delle Fmanze e ri– spetti,'1 fondi segreti. PotC\-O disportt di questi fondi a mia discrezione. Lei sa che in po– litica la disc.rezione è ritenuta una virtù alquanto redditizia. Mi feci costruire una villa per avere la possibilità di medi– tare meglio sulle soni della Patria. Mi dicc,·o: un pensa– tore come me, se \'UOle con– ser\'are intatte le sue virtù politiche, ba bisogno di aria pura. M.i feci costruire una villa in montagna. Lassù scrissi la critica di tutte le concezioni socialiste. Pensai che il çcnuo del problema sociale non era il la,'Oro, ma l'ozio. Capii meglio la natura umana senza alcuno sforzo. Bastava autocootemplarm.i e ric,-ocare il mio burrascoso passato politico. Le ide.c? Ma che idee e idee. Qui c'è una bellissima ,illa con due bel– lissime segretarie che rendo– no più bella la ,'lta. Col fre– quentare banchetti e ta,'Olc con vini prelibati, avvertivo che in me a,,.,,·enh-a una me– tamorfosi. "Hai ragione, fai bene", mi dic-e,,a, con -.-occ cbe io udi\'o bene, la coscien– za! Erano anni cbc la co– scienza non s'era fatta sen– tire con 1000 cosi alto. Er~o la coscienza i! con mc, dice,·O tra una vivanda e una coppa di vino. Oi,-cnta,'0 sempre più lucido. La coscienza si rifugiò nel ventre e aumentai di peso. Un amico mi disse "E' tutto cen·cllo, ti con– ,;cnc fare un po' di esercizi spirituali ed organizzare un congresso di filosofia" •. Abbandonai Fetonte Rom– bone ~ suo ta\'Olo, mentre, aggredito dal torpore, si ac– cinge\'a a russare in nome della libera e sacra digestione. IPPOGRIFO tuo wrpo amalo lo se.opto, ;;:pe~,:,rri~~; ~·a1- tn,i. - dt sr,.,ardi wme tl lampo d.el( acque. - GU arclu delle tue mem"ra dt$Coulo– no - CO.)t pltJcult nell'aria ,,,cantata - tuffano tl :,U verginale - alle mie nr,.de font,_ E in Sua: Immense lame. dt luu - si ZDCCaM lattw sot 4 to I rami, - si 5Ciolgon.o ln estatiche nubi. - puu,ano ancora; - e C0"1e a un cen– no orchestrale - bi.4nche processwru s·arrestano - n.t:1- tc.r.sidà di cn5taJlo; - lon– tani cor;n iaJJe«w110, - sprofondano conu ,n un ballo. AltrO\:e. come ne L4 pas– ~egiala, unitamente alb '§i.o– iClarit.à della "i"ionc e un 'ierlti=--.mto amaro e dialet1i· co: OlllSt~ VOCI bwe - quau rmllolt di non credulo puJU– re; e gli occhi dt sasso spac– ca.lo, - conJro I lumi a dar– do nel ,1ocw; -- scoppi di sesso msonruimJto; - 1en..e– re;:,u d'immrndo dq\,·ere: - che lutto. qt.te.sto piacere!_ - 4ta i corpi splntdono ,puuk - Op.:o.11 '-'t2flt ltvrgat/. -:-- pe– sanJt ufult fode.str.en .. Splt:ndono cr.me prigwmeri - ndla trila folla argoilati - d, sereno pea:.ato_ - "lel sof– fio della fonum.a - i c.mu bal:ano. le.cc.ano - ferba amtrallil..e e freddo .. Oc;,bbiamo ora con,-cnir~ che L'uva acerba, in niente parnassiana come s ·e im-ecc p~eso da taluni e d?\-c c'è un'.- atmosfera •• riYela a po– steriori correlazioni est.etiche con queyli aspclti e modi del– b poesia contemporanea in cui le iniriath-c di rinno\'1.– mcnto, in uno spirito appun 4 10 di essenzialismo. si OlQ– strano csi2Cnti o pronuncia– te; come ad ~pio è ripro– ,--ato dall'affinità che interc:edc fra L'm·a acerba e talune aperture, m0'\-entt, acceoti di Oui di seprna del Montale. Beninteso, da questo specifi– co ro.pporto culturale! non \"3IlDO esclusi. pcrchi indub-– bidmente e solidamente atth;. né la l«:nica del Caldarclli ne i ,-ersi non ancora laomosi ed cni.mm3tici dell'Ungarctti: 3igjungeremo che. relati\-a– mcnte parlando, esso scaru– ris.:r- anche da autori come il Kovaro. il Cam;iana. lo Stunarich ed altri. E il lettere ci 5a.lSCr.l se ab– b!;:uno ,-aiuto pretè:nderla a storici di manica larga, com– portandoci c-osl oome ci è ac– caduto di fare altrm·e rica– \'3.Dòone, ad opera dj censori faziosi nonch~ di cronisti piuttosto meschini e o;prm-,-c-– duti, intemerate e rq,rimcndc non sempre intelligenti e. qucl che oiù guasta, non sem– pre ca\-allcrescbc né corrette. Segno que:sto del cosrumc im-.,lso neU'odicrna o~– zazionc culturale d'Italia i cui a...-pctti meno ci\'ili ,-mgo– no Qfferti dalla ,iolenta par– tigianeria. d:illa tendenza alla sopraffazione ideologica. dal biso1mo di isola.re :!' insultare colui e-be ignora e vuole igno– r2rc le diretti,~ di massone– ria: ciò, senza coosideran– chc altro insulto alla oviltà dello Fpirito pro,iene dall'uso ormai FCOeralizzato di subor– dinare le espressioni di quel– la ci,;Jtà alla politica ed alle sue molteplici forme. In S~IO, con le prose ~– miliriche di Pesci rossi, si decanta e chiarisce; contcm– poraoentc so~no in lui in– tcres.si cu°''i insieme ad una capacità di insuete identifica– zioni e ,i,tificazioni oggettive: minute, occasionali~ in corpore rerum il cui disegno ha talora un che di sidereo. A questo riguardo gli sco– lastici dcll'a.-te \'Okntieri di– cono che si tratta di sottile negromanzia letteraria, quan– do ncn accennano a una pe– ricolcsa retorica d=l quintes– scn....ziale non scnz:t portare eratuiti confronti eruditi do– ,-c riconono nomi consuel:3- mt-nte francesi. Venne già osscn-ato che Pesci rossi non celano qua e là l"origine pretestuale .ac- ~~--o~~~;:!~~~p~~~ fant.aSmagorica, del C3priccio ed anche dello sc.bcno por– tati in amor di cineseria su– rrcmamcnte calligrafica. Ma m $0Slanza qui funziona la necessità poeuca, sia pu.r essa mediata o non del rutto suf– ficiente; il che esclude pre– senza di malizia o. se ,-o– [i!liamo. l'inerte libidine del– l'artc6cc che sia anche un \'irtuoso dcli' immaginazione, forse un_ epigono di Ban,;nc alle cui famoisies, appunto, • manCl 13 cosa e manca lo spunto umano•· E avremmo dcno il più se non dovessimo rammentare l'incrcdibillò! accostamento fat– to da taluno tra il Cecchi ed il ~'lctastasio descrittore di cose e di genti, incredibile al pari di quello che altri ba fatto tra lui e il Bartoli se com'è ,~ro. riesce totalm 0 ent~ assurdo dichiarare metasta- 5!an_o o bartoliano un qual– StasJ brano di Pesci rossi. I suoi interessi mutano an– cora in natura. qualità ed CSknsione be-endosi anche aftcttuosi e più che altro tracnao il suffragio d'una sensibilità al cui possesso nulla sembrerebbe negato e che certamente non é dan– nunziana (Corse al trollo - ristampale come CorSl! al trotto vecchie e nuove e come Corse al trotto e altre co– se, - Quald1e cosa, Et in A_rcadìa ego, He.s.sico, Ame- ~p'/::'a::ir.:r,r:::,~i iia ra.lmcnte (è- ovvio ricordarlo) Pl!bblica note, saggi e pro– fili su poeti e narratori ita– liani, francesi. inglesi. ame– rican~ (~ come dinilgatore di s~1en resta insuperato), ~nve?do _nel contempo di pmon e di scultori in pagi– ne dO\-c l'intuizione critica se:mpre ccccllente, non i! im~ pari alla descrittiva. Ora il mondo che so do- pc Pex, . rmJt e -;el qua'e sempre P1U vhKC e tnC:Mt.e– plice diventa la su.a a~aone umana aJk: CO"!,C. alle creatu– re ed al costwnc:. e popolo!Wl m2 soprattutto reso coo su.ti che vanno assai olt:-e le a;>– par~ ed e,,,;oreuioni ~eoo– meniche; e taJor.1. a mo dei ~i ~~~i j~'i!ra~,~ della materia rin~ della fi– l?llTa umana e di quella be- ~~- ~pufl ~ ance<"lraJi lJl un insteme dt riftri.""?le1lti o,f'ff:brioni an.a– lO'lie ~ dubbio non im– rr.a~nari nt fata.astici ~ i.n– ,rntt\..i; .:k:11.a rosa spenta in61lC. miticano la remcta intimità od rapPorto coo il moa-:.mto della sua apparizio– ne al tempo. Al loro primo i:"COntro so,-– ~ d .sospetto che J"autore coltivi. l"osticariooe per I ic– realta od anche l'amore per l"'inverosimi:zliama e per J,e 50\-ra:nc!:. C3'pDOSC astraziow ma a beo guardarci dentro ri !',CJ]tiremo poesia. un·an..e noo çurrcaJi~tica e ncm~ ales– sandrina do\·e sia a.oche il g(Y\-nno .:1·un industre esttti– smo. Vog.lia...-:>0 e.osi richia 4 r!krc le inaudite esa.ltazioci e SOj)rafJarioci della real:.3 che d'Annunrio. ingenua--nente dd resti). prodizt i.'1 certe ~ y3.7ine o-xiddcttc ... au.reie • dm-e con m::i:ii5-t.er0di artefi– ce manierato e lingua.io ne– ~ a dare. ci si pa.-;.s:i rarbi– tn-, di parola. un3 rca1ta apocrifa. lo Cecch.i. volcT-a– mo dire. le ~ pa.rtor..o eia intrlJi;;:enza e,,"OCativa..unin-– teUigcu.a ooo speri..m,e::.tale e. intanto. mai ~iotta o trepi– darte, clu- oeniene a sintesi formali dme più S?C"™J e un'attica dqanz.a. giacche ,il. ,;a ~.ien:e:neri:e al– la maturazk.oe dello scrinoi-e. il li'"l.gtla:z~o ha ocrdu.o l'a.n– tico modulo. ri2:ido e artico– lato. per i:nprontarsi a ri:mo di~:eso esatto caJOO_ Il oia!!f!ialore di cioiltà In quan10 poi al Cccdti: ~– ~aton:. ,c1 ou,en-a~ che egTj s.ia innanriru~to interprete di ci,;Jt.a. di ~atu.ra e di modi SLciali, e che la chi.lt.à cede– sima usa oo2l.ierc noo solo nelle forme attùali ma. con l"ufficio della rnenoria eru– dita e della poesia, ran--n-a:"– l.a dal profondo allorquando il ,-.::stigio o la risonanza. an– che lcs::FC,ndaria. ne offrano motrro: in tal~ e cosi illustre dimensione da ~ il passato facendosene tes:timo– nio, se non attore tempora– neo (le pagine dell'itinerario ellenico sono in ciò altam~– te rapprescntatrrc)_ E rimane pacifico -cll:!' que– sti bòri di ~ no'l siano d.ocummtari in tc:rnini para– storici. curiosi. a:mtcrnpbu– ri. oé presentino a.ffetti ico– ~rafici e C"C.IIlunque spett.3:– colari OOndc, con intmzior:.i didascaliche. emerge la me– nri~Jia un poduno fabulato– ria dell"autore. l"oss,er,,--az:ioo,e ci porta a ricordare casual– mente che siffatta maniera di rappresentare luoghi. ~ti e usanze straniuc è consueto a scrittori <li eccdsa fa.::n.a; ed anni addietro per il Gior– nale di ,-ia~gi:o tn Italia. dd ) .1onta.ii !JlC - uscito ..cui da. noi in edizione popolare - \; .sono suti encomi c;c-n pertinenti 31 tenore di Q".Jcl– ropera che ,-enne persino c.ri - sccpena ·- Si ,-ad.a. ora. ai,li Appun1i per un periplQ dell':-t/nçQj breve ma, come lo stesso au– tore ci informa. susccttib:le ài futuri ampliamenti. il Pe– riplo, per adamantina quali– tà di stile e per tempra di sensi. può dirsi nel suo ~ nere un modello irrawmtp– bile bcnch-! l.r costante so– stenutezza che lo distinOJC non possa piacere ad ogni e qualsiasi lettore Esso i! in ordine di tempo la Pt'0\"3 ultima d'WlO scrit– tore C\idcntemaite muluni– ~. un 53.ggista.. precisiamo. d'alto e chiaro spic.-co neu·at– tualc pletora cosl afflitta da cc.rtaIJli. ,. p~ • e fazioni. tra cui. armatissime. quelle che pe~omo il rimoder– n31DCllto della narrati"a me- =t~rà l~= ù°giu~ defi.oiti"o. e che secondo noi esprimono un mestien: tra !"artigianato letterario e l'at– tCi'.giamento mentale. Unsaggio suLorenzo Viani scrittore Nella 81bliotechina della • Rassegna di cultura e \."lta scolastica • (Roma, ltJ«J-oJ t apparso un smgol.are sag– gio eh Feltce del Bec:caro dedicato a Lor~o Vtan.1 • 5e:711tore •· Oggi.. salvo .. Pa– ngi • troppo noto e impor– tanlt! per la conoscern.a del mondo artuttco france.se nel– l'epoca preaden.te la pnma. guerra mondiale, poch.1 ncor– dano V1a.ru letterato. La sua ~rson.allld di pittore, oggi nvalutata m modo origmak e totale. supera quella del prosatore. dell'tnvmtore ao– nachtstwo d'una soaetti a ca– rauere p,ca.resco. Dt!l Becca– "'? ha riututo le schede. e p,2- uentemen1e dal lavoro altrui e sopraiuuo dalla vwa me– mona d'un suo sodaltr.10 spt– rituaJe e amtche\..'Ole con lo scn.uore di Viareggio, ha ca– vato un bel n.tra1to. LL tes– sere del vasto e orgamco mo-– .sa.ux, sono firmate da P,e1ro PattCTa::;, Mano Pucetm En– rico Falquz, Renato Gumi. U?rt:nzo Puccindl.i, .Vario TC:.. bl!1fJ,Amceto Del Massa, En– mo Frana.a., Uro 01e11i Fe– dtrico Tow, Carlo Carrà ~~~:=. p~;~• i!: Fortunato Bellonzi e dall'opt~ ra stessa del Vuuu.. . E' il primo sazg:o organico uuomo al singolare scn.nore a}- sup modo gergal~; e quasi 1 ~ a una bibliogt.rfia ra– ~n.ata.

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