La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 4 - 22 gennaio 1961

Domenica 22 gennaio 1961 Poeti cubanicontemporanei l\icolàs Guillèn Ballata dei due nonni OMBRE che io solo vedo mi fanno scorta i miei nonni. Lancia con punta di osso, tamburo di pelle e di legno: mio nonno negro. Gorgiera intorno al collo. p-igia armatura guerriera: mio nonno bianco. Pie' nudo e dorso petreo mostra il mio negro; pupille di vetro antartico. le pupille del mio bianco. .l\.frica di umide seh·e, gongs dal suono grasso e sordo ... - Io muoio! - (Dice l'avo mio negro). Acquascura di caimani, verdi mattine di palme ... - Mi stanco! - (E' l'altro che parla). Oh, vele dal vento amaro, galeone che brucia nell'oro! - Io muoio! - (Dice l'avo mio negro). Oh, coste dal collo vergine asperse di perle di vetro! - Mi stanco! - (E' l'altro che parla). Oh. sole sbalzato a cesello, racchiuso nel cerchio del tropico! Oh, luna limpida e tonda sopra i1 sonno delle scimmie! Quante navi. quante navi! Quanti negri. quanti negri! Che splendore di canneti! Che staffili di negrieri! Sangue? Sangue. Pianto? Pianto. Vene ed occhi mezzo aperti, e le mattine svuotate, e le sere nel frantoio, e una voce cupa e forte che il silenzio rompe a brani ... Quante navi! quante navi! Quanti negri! Ombre che io solo vedo, mi fanno scorta i due nonni. Don Federico mi grida e Tata Facundo non parla; a notte sognano entrambi. si muovono, vanno ... Io li unisco. Ed, ecco, per nome si chiamano, un abbraccio si scambiano; stretti l'uno all'altro, sospirano. Ed ergono tutt'e due, vigorose, le teste! tutt'e due di una sola statura sotto il raggio delle alte stelle: tutt'e due di una sola statura, ansia negra ed ansia bianca; tutt'e due di una sola statura, gridano, suonano, piangono, cantano. Cantano ... Cant,mo .., Cantano ... llc~ino Pcdroso Ci appartiene la terra LASCIA TELI ai loro denari, alle banconote e [alle borse in tumulto. Adesso siamo noi gli avviliti delle città e dei [campL Lasciateli ai loro dei, lasciateli al loro sfano: dei che non ascoltarono mai i nostri lamenti, sfano che presero a prestito, essi che si vestono con la nostra miseria. Ma siamo ricchi anche noi e il nostro tesoro è inviolabile. Nostra è l'immensa fucina del sole e il canto del martello, e il gran tappeto del mare ricamato di pesci 'ICOLASG ILLEN Nacque a Camagiiey nel 1902. Compiuti ab. studi secon– dari ndla crud natale, S1 trasferì all'Avana ove s'iscrisse alla Facoltd di Dintto; ma non comp) il corso: per pro– cacciars, da vivere, d01,•ette lavorare come tipografo, suc– U.Ssi\lQmenu. tu. 1mp1eaato e gzornaluta_ Durante la Guerra Cii'11e SpaJnola, 1-•tSitò ù fro111e repu.bblu:mto e dedicò alla causa dei;lt 1nsort1 u.n poema, • E.spaiio •· E' co,nu.nista mù1• tante. Ha ,ttoagiaJo a lungo attraverso le due Americhe, l'Europa e l'Asi a. Nd le .sue opue si fondono i temi della poesta neara e qu.dh della .soctale; ma non SI traila solo di temi: ar1mpu.l.si del sangue, i modi di vita, il folklore, i rancon e le pa .ss, om dello • zenle di colore•• condwisi * a cura di RAFFAELE SPll'ELLI e la forza multipla del laboratorio e della ed il gesto ribelle, e la speranza e il forte muscolo. E nostro è pure [fabbrica, il dolore di quelli che soffrono ed aspettano. Verranno le grandi giornate, come monete nuove, a ruzzolar sulla \.ita; e allora le nostre mani saranno colme di ogni [letizia. E lasciateli, intanto ... Essi, idropici di oro, non potranno strapparci nulla di ciò ch'è (nostro. Ci appartiene la terra immensa, chiara, tutta matura di ansie e fiorita di crepuscoli. Ci appartiene la falce vasta del vento che miete nel mattino grappoli di futuro. llariano Brnll La pioggia IRRORATA dalla sua carne, ecco qui. arriva sorella pioggia; essa arriva per l'aria, essa viene trasformata in un mare di lacrime. Bussa. .. Non le apre nessuno la porta. Canta ... Finestre e balconi si chiudono. L'ho vista correre e correre appressandosi a casa mia, e piangeva con tanto pianto che mi ha messo malinconia. Aprite, su, aprite alla pioggia che arriva tutta inzuppata! Per le strade se la portano già morta - acqua nell'acqua - al mare ... lei ch'ebbe un trono e un regno, chiaro, nell'aria. Epitaffio per la rosa SPEZZO una rosa e non ti trovo. Al vento, così, colonne sfogliate, palazzo della rosa in rovina. Ora - rosa impossibile - tu sorgi: da un ago d'aria ricamata dentro l'immenso mar della delizia intatta, ove tutte le rose - prima di farsi rose - sono solo bellezza senza il carcere della bellezza. Eu~enio Florit La bambina nuova GIA' sei tra noi, già sei forma concreta, piccola realtà cli sangue vivo, con lo sgomento ancora, ancora inquieta d'ignorare perché sei qui venuta (E giammai ti sarà dato saperlo; nemmeno se davanti a te spiegassero il volo i serafini e Dio ti si svelasse in una rosa ed, una sera, il mondo a te si desse). Non lo saprai. E piangerai di pena, e il riso avrai, e l'anima irrequieta, ed amerai certi occhi, e labbra bacerai di vita e morte. Però non lo saprai. La tua venuta è avvolta dal mistero delle musiche volanti da astro ad astro, da cuore a cuore. E viene la domanda, da te incarnata, su quello che manca a noi che ti guardiamo: in quale nube dormivi tu, molecola di luce, raffica fuggitiva di pensiero? Perché, al guardarti, mi assale il timore che tu veda quest'anima indurita, tu che l'hai tersa, fragile ed aerea - una fiammella che sostiene appena l'ansia di un suo più vivo divampare -. E quando tu saprai che addormentata ti vidi. e, al tuo risveglio, domandarti volli il colore della nube tua, in che luce sognavi e l'idea che incarnavi in quel tuo sonno, di me tu piangerai, di me che vivo questo sogno di esilio e mi tormento per ritornare, un giorno, alla mia nube, al mio raggio di luce, al mio atomo di terra: alla mia definitiva presenza nel nulla. 'Alla farfalla morta LA tua gioia nel volo, il tuo correr nell'aria la vita tua, al sole, all'aria, al volo, Ben piccola la tua morte nella luce di questo fuoco vivo! Quale grazia serena le tue ali hanno, aperte per sempre, fra le pagine! E in te, così soave, nel tuo morir silente, nel sonno tuo senza sogn.i, quanta illusione dispersa nell'aria, che angoscia di pensiero disperato! Emilio Balla~as Poesia della chicchera OH, il bel sapore di chicchera quando si grida: e Chicchera! • Chicchera bianca! Chicchera nera! Chicchera con acqua frescha di pozzo, con acqua fresca di cielo, Chicchera con latte spesso, di trifoglio fragrante - mammella - con quattro petali tiepidi. Ma pure ... A me non si dia, qualsiasi chicchera vera, bianca o nera che sia: il solo nome, io, ne voglio - sapore di aria e di fiume -. Oh, chicchera! Oh, chicchera! E ancora: •Chicchera,! Notizie bibliografiche pienamenie dallo .scriltore nello realtd della vita, vi si amal– i;amano e dàmro amma al su.o ltTUmo. (/9~r:~lm~'~~t 1 1 !~ d.~,i~~~JO~e7r;:r1, ~n:,~ para Soldados y Soocs para Turistas (1917); El son entero (1947); Elee\a a J acques Roumain en el ciclo de Haiti {1948) Elegia a Jesùs Mentndcz (1951): La palo~ de vuclo popular ( m.eddo J. REGI '0 PEDROSO Nacque a Uni6n de Re:ye.s nel 1896. Frequentò solo la .scuola elemmt.are; fu poi apprendi.sla ed o~raio nelle cam– pa.gm e neali z.uccherifu: :i. TrasfUtiosi all'Avana, V1 lavorò com e fabbro, fa.legna.me e meccan:.co; .sucussivamente di· veniò ,:tornali.sta e agitatore polt.trco. Scontò sei mesi di carcere nel 19;.,_ Neali ultimi anni si A mantenulo lontano dalla lo lla Ori partiti. La. sua auivitd p«tzca fu, all'iniu.o, parna.ss: an.a e ou:adenze; dal J9'Z1 1.11 por, npudiò le for me rrutn che 1rodil1onal1 e trattò quasi esclu.sivamenle te.mi .so– cial.i e rivolutionan. adottando a11ezziammt1 e .so nontd whilmani.ane, ~ non d: rada e.sas~ra ftno all'e:nfasi e al nmbcmlbo retorico. Nel 1939 ouenne. il Premio Naz.ionale di Poesia. Op,re po<t<eh<: 'osotros (193J}; Antol<>ila PO<!tica ( J9J/I • /939); Màs allà canta cl mar (1939); Bolivar (1945). ;\!ARIANO BRULL Na10 a CamtJfUey nd 1891, fu. portato in Spa.an,a quando era anc:ora bambino Tornò a11a cilld "'2!al.e odoluante e v1 compi eU studi .secondari. La. uruzto.si in Giuri.sprudutta, inua- fv!:Ji1n~t:~:r~:,1or;zai~J. r:JP(Jf~'! ~ !uos;:::,;e:_ Tradusse poesie dl Dante Gabriele Ros.set11, dl Mallarmt e di VaUry. Ha partecipato intensamente ai lavori d.e.ll' U,u..sco. E' autore di un saggio su. ~ La. poe.sla coma upui ena.a secreta•· Cominciò o .scrivere vcr.s, sulla .scr.a •intimi.sta• di Enrique Gonuflet .Uartlnez. e di Ju.an Ra m6n limb tez.; ma nell'evoluzione defimtiva della .sua arte, s1 orien.tb deci– samente verso il llrismo puro. O~re poetiche: La casa del silcncio (/916}; Poemas en mcnguante (}918 e 1934); Solo de rosa (1941}; Tiempo cn pena (19:,()J_ EUGENIO FLORIT Nacque a Madrid nel /903, da madre cubana, e vis.se in Spagna fino al.l'etd di quindici anni. Nel 1918, con la s ua famiglia, emiirò a Cuba; compi eh studi .secondari e un1- ,·ers11ariall'Avana. lauremzdosi tn G 1urispru denl,l1. Fun.nonano della ~grctena di Slato dal l9'Z1, divi.se la sua atlivitd fra il U2voro dt ufjicw e U. occupauoni letter arie, dando la .sua adesio ne al gruppo dr e Revi.sta de Avanc e•· Nel /936 c onobbe lu.an P..am6n limbiu., allora in vui.ta a Cuba; il tran.de spa gnolo ~ U prologo al suo teno libro di versi, • Dob le ~:;'~;gi's,a{r ~tl~~o = : ~W ::de~ ~~~~~ Genuale di Cuba a New York, ed in.se, na mali istituti e nei e colleges • nordamericani. La. s ua po esia, partmdo da un fondo contemplotrvo e relr~oso, si affina .sempre pù, mn.alzandosi fino alla sfera di un lirismo in cui - come ~;i,~~~~~c!tfn"':!z •;!i; :~~:. d: ::ara:i::=.: lirismo retlo e lento, che potrebbe definir.si: fis.sitd di.J.eltevole intellettuale •· 0o~r:':.:=.'fi;11 f ~(J~MJ':' g.~, = r ~r Poema m:Jo; La estrella (1947): Com·ersaci6n a mi pad~ (/9-/9/; Asooantc linal (19:,{}J_ Paiz. 3 lfna cultura a due facce La poesJ.a oubana. come ~~~ca~~~~ te In modo d.1.ret.tonella sua oo&tttuztoae e nel 5UOJ svf- ~~~e~~ quale ripete punW&lmente Il suecede.rsl delle acuole. delle mode e degli one.ntamentl eistetJd. Tuttavia, non manca di caratteri pecullad che le oon!ertsocmo una ft.siooomJ.a propria e che de-rlvaoo. na– turalmente. dal clima e dal paesaggio antWano. dal tem– peramento di un popolo nel eu1 spirito si agitano plù o meno 600pertamente I dTam– m.&Ucl o ootrastl del met.!c– ciato. e. lnfl.ne. dalle pa.rtJ– cola.r1 vic en de storiche attra– versate dal1"15ola neJ secolo scorso. quando essa dlvenne l'Ultimo ridotto dell'agontz.. zante potenza coloniale spa– gnola. A talt fatto..-1 fts:lcl. etnici e storict si rioollega:x,. m etretto. l'impegno poUdoo- ~ ~~ ~~ rro~: tJcl risorgimc:n.alL !"istanza d.1 pr otes ta (soeia le e di raz. za) lmplldt.a nella prodUZio– nc d1 parerch.1 altri. ed anche. per conu-appos.!zlooe. la ten– denza al Urtsmo puro degli scrfttort delle ultime genera– zioni. I quali. reagendo agU orlenuuncnti antcrfort. cold– vano una poesia Ubera da ogni altra i.stanza che non sia quella dell'ane. Rima.sta esclusa dalle rl\·o– luz..loni a catena che al prtn– cip1o dcU'Olt~0lO llberaro– no tutt e. le a ltre t.e.rre ame– ricane qget.te alla Sp,3gna. ==~l!ti~a:: po un intero seoolo d1 at.tesa non ra.s5egData. ma 800l5,S8 da una t.ens.!one splz1t.uale con– tinua e da oonllnue congiu– re. ribelllonJ e guerre; e. nemmeno dopo CYe.re dl\'eD– tata pRdrona deJ proprio de– stino. essa poté adagia.n;J. nella pace ope.1'05& dJ cui avrebbe avuto biqno per ~~T!8 attre~b~; latino americane. giacché non cessarono mal e durano an– cor oggi, nel suo territono le lotte delle fa.zJ:onJ e del e caud1U01u. l'alt.ern.a.rsl d1 govemJ dispotici e d'lnsur– ?'efJOlU. le crtsl eoonoauche ricorrenti e croniche. come qOOla della canna da zuc– chero. e. in tondo a rutto. gU acri rR.Doort delle rau;e e delle cle.ssl. rt nfOOOlad da potent i intere s51 stm.nle.rt che U 4! rutta.no per 1 loro f1n1. Da questo magma. n.axe la realtà sp1l1tuale e storica della gente d1 Cuba.. a cu1 oggi sono \'Olti gli oochJ del mondo int.cro. e da es.,o stes-– so s:aturlsce la lirica cuba– na. che non può essere in– tesa. quin dl se non come rl– nes.so. o megUo oor:ne eispte$– sione v h·ente. dJ quella real– tà. 06 può essere apprezzata e sentJta 1n profondità. se non viene rapponat.a al sot.- tofondo corale su cuJ la aua voce s'1nnalza. ae non se ne rk:erca U vibrato e ritmo In– terno• su.s c1t.atore di r1ecbeg– glamenù ancestn.ll e so– praiwtto. se no n 5:1 riesce :UC,~11~\o~ esasperati e barbarici s.l al– ternano al.Je sfumature mol– li della et-n.sualltà t..~lcale. la vibraz1one dupUce e U p&te:Uoo OODtra.sto del san– gue misto. Glaoch6 neil'anl– ma dJ ogn1 poeta cubano - anche ise. di pura ruza bian– ca. o d1 pura raz:za negra. sempre che nell'isola ne esf– stano di vera.mente tali - 51 trontegg1aoo perpewamente le revtv!.soenz.e del due an– tenati diversJ e nem.Ici del– la e Balada de lo& dos abue– los • dt NlOOIA.s oum6n: S ombra., qu t6lo VO t'fO. I ~ etcolt.an mr., dOI.! abtulo:f: -.ml abue lo Mgro, I mi abuelo blanco, I _.Jot ctos tkl ml.tmo tamatlo. I aiuza negra II an.ria bianca. La prima norttura di poe– sia degna di ricordo che gt ebbe a Cuba. rtsale all 'inu::l.o dell'OLtOCento. Ne fu promo– tore. tra U 1825 e lJ 1830. un \·enczolano tra.p!antatosl ne!- 11.soJa. Domingo del Mon– te. che. con U proposlto dl– chlanno di c cubtullur la pocs.ia •· ra.ooolse intorno a ~ num erosi sçrtttorl della cui attivltè rimane traccia neJ periodJcf del tempo_ e La Moda • e e Revi&ta B!.me– stre • PedeJI al eanone e cl&-– s!chta •· essi con 5f 500cSt&– rooo dllll't.m.Jta.zione del grandi esemplari della lct.– ~ra tura spagnola; ma se ne differenziarono nella temati– ca che arricchirono ooa la lntrod~on~ dJ ~Cltf lndl– grnl. come Il e guaJlro • {uo– mo del ca mpi). lo schJuo negro e U popolo.no cfttad.J– no. che po na no nel la lette– ratura I loro interessi uma– ni; soprattutto. l'asplraz!o:ne a una vtta mlg11ore. Con 1·avanure del &eCO– lo e l'avvento del romanti– d&mo. la tendenza • indlge– nL~ta • .sI trasferl.-,,c,e aJl'es– senz.a stessa della p()e61a ed aumenta 11 proprio morden– te con l'acoogltere In ~ l'in– tensa vibrazione del J)Atriot.– tJ.smo dell'isola. Quasi tutti I poeU romanUcl d1 Cuba presero parte attJva alla re- :15~run~d.1~.11co~~ !ad Maria Mend1ve. ru pu– nito coo l'esilio, altrt. come Gobriel de la COnoepd6n Valdé., e Juan Clemente Ze- Q~~mo~r:ir:1 rm:: portato alle sue c::auegucn– ze estreme. dJs Unguen\. al– cuni deocnn1 più tardi. la pe~allt.à umana e artbtl– ca del maggior poeta cubano dcll'Ot.looento. Jo,;é Ma,U. che. dopo aver errato per tuttn l'America c::o,plrnndo e Vento della luce di giugno PORTAMI dove vuoi, vento di luce di giugno - mulinello d'eterno -. Ma dove? Se già son partito e se già faccio ritorno! Se già non voglio più nulla: né ciò che posseggo, e nemmeno quello che ieri sognavo. Ed ora, più nulla volendo e non sapendo che voglio, io chiedo il tutto ... E che gioia! Che beato affondar lra i tuoi marosi! Sono un bimbo che inaugura la pura emozione del Voglio. Ah, la spuma, la lontananza, e quelle voci, e le arance - tatto colore, profumo - che si cullano lra le fronde come sorprese rotonde! Portami dove vuoi, ché tu mi avvolgi e mi vinci e docile adesso mi arrendo al tuo volere errabondo, luce di gioco e di fuga ... Portami, portami, portami a c.b.iudermi nell'eterno - ansia, flutto, groppa, crine - vento di luce di giugno. E IILIO BALLAGAS Nacque a Camagiley nel 1910. Laureato in Pedaaofia Filo– sofia e Uuere, in.segnò a Sanla Clara e poi all'Avana... Ha compiuto viag~ altravuso l'Europa e l'America del Nord· studioso della letteratura fraru:e.u, della inglese e della nord: americana, t autore di pregevoli tradul.ioni di poeti stranieri. La poesia di Ballaaa.s si e:volve atlraverso tre stadi: nel primo, 11 lirismo puro, svincolato dall'intellettualismo si fonde con Io spirito e le /orme della poesia ne.ira sopra 'u.na ba.se d1 edonismo dei suu1; nel suondo, il suo verso melina all'e lezla; nel teno, f!d. un ne.o-classtci.tmo a fondo cattohco. n Ope(~9~: 1 i1~~!u~~o Ko~b~ '(//}Jj; c:r~~~ d; ~'! /ffJ8); Sabor eterno (1939}; Nuestra Sefiora del Mar(/~– Cielo cn Rebenes (ined.ito). r. s. • dltendomdo la causa della sua terra. cadde nella bet.– tqlla del Due Pluml (1895). RlrolUZ!onario nella lettera-– tura oon meno che nella vt– t.a. Mard. a.ssJeme al suo conterraneo JulJtn Cas&L ru U!l pn:,t-J.l'SOre de.I e movi• mento modf"rnlata • che. tood.ato nel Cile dal poe-ta nlc:aragua:se Rubbl Dario. si este6e all'intero orbe ls pa.– ruco. compresa la ste:s.sa S pa– llD&. e ne rlnno9Ò. oello spi– n :o e nelle torme. la poe– sia. rtse&tta.ndola dalla me- !~tA J='~~te ~ secooda metà del &e00lo. NOD015taot.e l'accen.na.t.a dl– mostraz:JOoe di sens.lb1Utà prcmodern...sta offerta da Ma.."11 e da Ca.sai. Cuba fu trlA d~ reg1oo.i amerk:.&ne che nceve tero o oo maggior ntardo l'ondata vivi.ft.eatr.ee del e modem.lsmo •. All 'aprtr– sJ del Novecento. quando l'Uola ebbe. ftnalmcnte. l1n– dlpendenza polltJca. la poe. •a cublma entrò In un pe– r'..odo d1 depr~1one che du– rò tbo alla vlgilia della pn. ma guerra mondiale. per.o– do d1 ripeUzioo e atucchC'\--0:e dJ temi e d.1 attegg:iame.otJ anoora romantici o deeaden– tJ. 1n CUf la forma SOllO'nt e canora.. le tn&r ature re ~ r1ebe I! J'en!M.I een:ava.oo di coprire. senza rlu..sc frvt. la fiacchezza estrema delle Lsta.ru,e poetlche. ~ Pu merito d.1 Regtno E. Bo- u. d1 Jo6é Manuel Po\-ed.a e dJ Agustin Acosta l'&\•cr por. t.ato la J)OCISia eub&oa fuori dalle secche in cut 51 era tn– eag-Uata facendola entnre nell"orbita modemlsta. Quan– do appan-ero I Joro primi li– bri di \-"eta1. Rubtn D&rio era onna.J al tramonto della vaa est spense. infatti. nel 191Sl ed u movimento crea – to da lui trent'anni pn.ma. oomp1uto lJ sua con so. già e~=d ~q~~~ 1 ~:: se; ma clò non 1mpedJ che J•ln!lusso del suo tn.,egn .a.– mento rlu.se.l.s5c ad eleva.re in modo nota-o~ ll tono de ll& Urica cubana e ad avviarla ,·el"'tO ~U sviluppt fellci che C'§S8. ebbe ln 5"g"Ulto Sonsero intorno a Boli. a Poveda e ad Acosta. I numerosi poeti del e Post.modernismo Cuba- :azr im~ :«J: ctm.l trovare.oc un.a espres– &iooe d.1.retta Je 1nqulctudln.l politiche e soclali sempre v1- \'e nell1.sola; 1n altrt. lronla. sentJmentallsmo e prosalsmo formale diedero luogo a una poes,la d1 sosplr1 che ricorda &56aJ da vfclno quella del no.. ~~l~~~ a1;11 ~ e le tonne delle alea.ziool parnasstano - almboU.ste dl Rubw.. mentre. In un pkoolo gruppo 1n seno al quale si dl- 6'-ln.sero Juan 1-.IarinelJo e Dlllce Maria Loynu. dom.1- nò 1'1n!IU51SO e lnt.lm.Lsta • d1 Juan Ra.m6n Jlm~ez. Pruttl dJ queste esperienze moltepUd furono l'acqu15to d.1 una magg iore g,gp lenm ed. aecura.tezza torma.le. . l'appro– toodlmeoto del & enso erldoo ed autocritico. la c:oscleru:a più chJar& e la oonvtnzlone più profonda del oeMO vitale che lega all'arte- l'ffiistenza rea.le dell'Uomo. e queste do– ti v ennero tra.smesse agli scrittori della generazioae succ:essh•a attraverso due no.. tc\'OU poed dJ transizione. M.nnucl Na\'Brro Luna e Re– gino Ped.l'OISO. ... FUUlltffl ld!&I• ed ,J.,,,.,,_ to propulsore del IOOvimento d.J e Poesia Nueva >. che &egul immed.1at.amente quello del e Postm.odcm.lsmo •· lo e Re– vista de Avance». fondata nel 1927 da un gruppo d1 scr1ttor1 iDlbevuU delle t.eo– rie di Onega y O&Met e d1 ='::,· :~to ~~titt!io dello e 51>lr1to dJ ava.nguar,. dla • che aveva MX>nvolt.o e oonUnuava a mantenere In agitazSooe le leu.erature eu– ropee. Una parte dJ prlm'or– dtne ebbe. nel de-terminare l'evoluzione rad.leale e detl.– nltiva della pou1a cubana. il nostro Futurismo. della cul p~nza nella letteratura e nella cultura dcll"lsola tro– vi.amo tmt.unonJanz.e esplicite oc-ll"unportante \'Olume di Eml.1Jo BaJJagaa lntJtolato e Pas.16n y muerte del Pu– turl.smo • (1935). Una pro- Ui!:em~~~u:Oe:, ~ esempio. la e Jltanjàntora • cu.bana.. m cuJ le parole. svtncolate da ogni nesso d1 Slgnlllcato e d1 slnt&s&J. 61 tengOoo unite solo sul dio del ritmo e delle assoa.anze: Questa torma llrtca. inventa– ta. da1 e Poeti Nuovi • per una reaz!one lron1ca alle Straoche z1peUt!onJ degli epi– goni del romanUcl.smo. agi SUooessJ\•amcnte con tn.so– apcttata efficacia nell'evolu– zione del llnguagglo poetico. Provocando. fra 1 Il.riel g!o- ~:n ~F~ ~J: 11 che si nsoontn.no In certe poesie di Alber to Rubk>. A aomJgllanza deUa scuola Precedente. anche Quella dl • Poe&a Nueva • s1 articolò l.n oorrentJ d.Jverse; tra tut.– te. prevalsero Quella del llrt– smo puro. l'altra della poesJa ~~ ~ ~j ~~t'!ue~ eia.le. I prlncip~ rappresen– tant. .t della prima tendenza. M.artano BrulL EugenJo Flo- ~~1~1~-al~ag~::~ ~~~~~~teJfr:: nez. la cul visita a cuba del 1936 è ricordata come Wl av– venimento d'importanza fon– damentale. Le altre due cor– renti. vincolate alla poesia negra nordamerteana da nes– si molto st.retti. trovano la loro maggiore -lon• In un unJco poeta,, Nlool'-5 Gu.U– Jm_ la cui opera ebbe una rbona.nio profonda, oltn che 1n tutta l'America Latina. (continua. direttamente Ul 4J}

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