La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 3 - 15 gennaio 1961

Domenica 15 gennaio 1961 LA FIERA LFTTERARIA DJ.\IEiY IOiYE MORALE DELLA POESIA DI NARD CCI * La luna sul Tevere ]E JE * Libri • • come termiti * * 'l\-an-e dedu.z:onl non è difficile. ma rtscbloso; è co– me \"Oler d~. rinchiude– re 1n uno schema qualcosa che oon sl presta ma1 intera– mente .ad essere presa. deft– nlta. rinchiusa. La deft.nizio– ne. ed anche la d~uz.iooe. rappresenta Il tentath-o di nca,·are Wla parUcella di or– dine e di chiarezza da una realtà appareotemt:nte con– fusa o caotica.. di stabilire il primo ~Uo d'una catena ~r meno della quale orien– tarsi. cli JJ,-IRIO PICCIII poste In periodi dh-.:rsl e rl– gpeochJano vari &tatl d'ani– mo. è ohe si può trovarne il sapore vero mantenendoci in equllibJ1o h-. 1 du e tt.trelni ddl'allegrta qua.si sf'renata e d'una malinOOD.la che tut.– to as.orbe nella sua visione; che si può gustare la aem- cli JIASSDJO GRILLAi'\"lH Cosi è nella cnuc.1. lette– raria: si tratta dJ parlare di un·opera CM già in sé st~ e un1nterp.retaz1one persona– le d'una certa real:à. e di <.m:Hnarla sl da oari~ un'al– tra interpretaz:fone secondo nonne comunemente accetta– te. Molto spesso u critico. per oom!nctare a vederci chiaro. classifica l'autore in certe categone; dal ratto che egli sia nato 1n questo o quel luogo deduce che nel suol scritti debbano e p06S8nO ri– trovarsi certJ elementi. stabl– h.soe 50C.!.lgilanze con altri autori di sua ooaosoenza e. q uando in un terreno prima d isugua.le e lndistin to a ,Tà t raO Ciato sentieri e strade. segnatO punti di rtfertmemo e 1ndicaz:fon1 potrà tentare dt ?iC&\"are U suo g1uciiz:lo. Ma bast3. che egli si a.ffld.l un po' pJù allo 5Chema cosl fabb."icato. o prefabbrlauo. e un po' meno alla sua intui– zione. per col'T'Cre n tiSChk> di sb&gllare strada e dJ an– dare tu tutt'altra direzione. za sono particolarmente ben rtusche. ma in tutte dr– cola un senti.mento comune· della mu:e\-olezza, della tra~ sformaziooe. del cootrasto fra un 'lmmagtne ,;erbata dentro di ~ come: Il taJl– smano che pres,en1 dalla perdl2:ioae e la vita pre6ellte col suo scorrere aatJ.ideaU– stl.co. Nella prima poesia c·è com e J"impressione d'Un ra.– p!do IDO\"imento di nu,v!e nel cielo autunnale congiun– to col nwre d'Una med.Jta– Z.:Otlè anch"cssa autunna!e. tra ineru. e gra,-ata dall"tr– rimediabUe (e Aggrapparmi a un ricordo•: e Questo au– tunno l.n.fin.lto / che._. / fa opa.ch1 i r.oord.J •l. E li senso del tempo che corre si !a tutt'uno COI mo,,imento deJ cielo e della mente nella meditazione. La seconda di questo gruppo coctJene an– cora ricord1 degli an nI pas.– satl. deU' immagl.ne attac– cata a noi che co l tempo sembra gotiiarsl semore di più. ed a momentJ assumere proporz1onl 50\"erchiantJ nel confronto tra l'ieri e l'o ggi. Mentre la terza fa pe.to con la prima per il chiaro e c oo– citato too\'UDento del \'effiO. dell"tntrec::c:tarsi a.rmonlco e spontaneo della oontempla– ~one este.."lore ed interiore. Per dar S06tegD:Oa un·tn– terpretazl.GD.e neJ senso che ho detto. si potrebbe anche ana.llzzare una delle poes!e. per esempio. U e COoo-astO per un adolescente ». &eoon– do Il metodo caro a Pran– cesoo Plora. fondato sull'ef– fetto e,'OCStJ,-o. non solo. ma ,tfcenderolmente attrattJvo delle parole: e le candele si di.uol.VOno ». e le tele b!anche schiante •· e la camera spo- 9iia ». e autunno \'iene che 1714CUOle foglie / che l'oro dl.s!orlre delle foglie>. e la sera che viene ci consuma •· e li vento ,pe,;~ 1 lumi•· e arida notte \'lene a ctu- 1lporle »: le parole cb.e ho me&,o in 00r51,-o. e le lm– magin.l che con esse si for– mano. sembrano indJcare una scelta preclsa e voler &USd– tare una \iSlone dl dolcez.. :r.a. di estenua.done. d.J ras– segnazione. Questo proced.1- mento si potrebbe ripetere con altri oomponlmenti. sforzandoli a p!egarat alle dedi.monJ delle cui necessità si sia convinti. Ma se. a questo punto. U recensore. pri ma dJ trarre le concJus!o– nJ flna.ll. ,-olesse interrogarsi un'ultima rolta 6Wla slnoe– rità dei suo coovtnclmento. forse a,'l"ebbe un dubb!o. d1 non avere dato intera sodd.lsfaz::one all'autore né d.J tro\·arsl d'aooordo con la pritna lmpressiooe d1 leWJ– ra. Anche se le quattro poe– sie della • Luna sul Te\·e– re • non si potrebbero in– terpretare altJ1ment1 che co– me elegiache contemplaz;!oni intrise d1 mallDoonia. noo si può noo rioonoscere in esse un dinamismo. un'andatura ,•1n e fresca che oontradd.J– cono l'andatura del ,ema: caratteri che sJ rltrot-ano in tutte le altre poesie della racool ta. e specialmente in e Il rag&J!20 che ero». e Ele– g1a dJ dicembre ». e Lettera a Pin1D •· e Serenata a Giò >. e Caruone per ll mese di mano»: le ultime tre d"un"allegrla scoppiettante in un saporoso carosello d"im– mag:ini che si nncorroao creandosl sembra., l'un.a dal– l'altra con felicità inesausta: e tutte quante. d'un ritmo. specialmente interiore. di \'1- talltà inta:.sa AllOra. la deduzione che 61 ~t[o~c:=~= oltre wtto. sono state com- f, re compiuta e coerente rea..– lzz azJo:oe dJ quesU upetti e.st: reml non coinvolgendo,'1 inte ra la peTM>D&!llà dell"au– tore e u auo 1mpeplo nel confronti della sua poesla e della vita. E5aminando e n ragaz::ao che ero • col sistema usato pr1lna per e Cootrasto per un adolescente » sl può Bge:\-Olmente ncavare un"J.m– magine dJ ribellione. di sfl– da. d.J dure dedsfooe. d.J con– ~pexolezza., senza la trepi– dazione. l' tndeci.so batter d.J CLglla del \-Olla n;:t indietro. del contemplare. stancamen– te. Esam!nando a fondo la a 1nunog1ne d~l poeta che 61 fa d.J creta nelle. ma– nJ deJl'amtda per rinnovare 1mmagln1 lnfanUll d"un pre– sq,e che è. forse. li paese dell'anima a cui eglf 1m·ano cerca d'approdare. e ripen– sando alle altre llguraz!onl deJJ'tnfa nzia in questo \-ol.U– mec.to rappreenta te. con un rtg ore e una pel'Se'\·e.ranza che non sl sp!egano con la rassegnaztone. e che tutte sembrano coofluJre e nsol– ,·ersl ae1 dolente e non ras– segnato autoritra o della e Lettera a Pmin •· si de\"e dedurre. forse non sbaglian– do. che ki &lancio verso il passato non è pura e sem– plice nostalg1a, ma desidero d"un confronto morale tra due o infinfte immag1n1 di . sé. \" "oiontà dJ coerenza tm l' fe.ri. l'oggi e 11 domani. hl– . so gno dJ preservazione delle qualità che. eminentemente neJJ'in!an.zia. garantisoooo un oontaLto &incero coa la vita. anche a 00510 dJ dolo– ri e delusioni. e che la vita = ~t=ere or:1~~ t;truggere. (,'no deel, a.spetti pru in– quietanti ddla nostra ci,,iltà leturaria i costituito da.lrin– cred.ibile: diffusione del 1,– bro. Ma è una diffusio,1e: che Smilh, l'ecot1omUta, chiame– rebbe e rtfle.ssa • o • suon• daria •• perché 11on accade che i libri ,·en,:ano 1.·~rufuti m mae,:ior copia dd passa– to o cm librai ed edlton facci.ano affari d'oro. /'iegh QJ'tnl Sessanta infatti si scn- 1-ono sonpi,cenunlt! plu 1,– bri di quanti ne sia posiibr/e ,·rndere. AV\.-iene. in la.I mo– do, cJie varga SOV\.'erhto uno dei reoremi econ.omlci pru Importanti, ~rchl la produ– t.ione: • ma rginate • ed • extra margllw.le • so,·erchla dr cran lung a quella elle: il mucato può assorbire, anclte nella più favorevole delle lpousi. Oire:nro anzi che cli scritto– ri odierni, dando wia .solen– ne smentita al buou Carlo Marx e a.I suo •Capitale•. applicano a proprio danno, e con e.strema con.sapn,ola– :.a, la teoria de.I • plus ,:a– lore •. Not 1 c'è sign ora d'un certo tono, lauree.io o soni analfa– beta, cfrile o militare, gro– l.'ane o ,:ec:cJuoche non ab– bia scritto o pubblicato un libro. d caso pe.e,glore il manoscnuo, pronto per es– sere com-ogliaro sotto i tor– chi, giaa:. in un cassetto. me:ntre l'autore fume ad Oini muover di fronda, si lancia a capofiuo in qualunque a,·– ventura solo elle: appre:nda la nascita di una nuQ\·a ca– sa e:dìtrice, il bando di ut1 rnnesin,o premio letterario. Ne samu, qualcosa I 11uo,·i editori, cosrreui, co,ne Goe– llie, a scegliere i manoscflt– ti a puro lume di t1aso, ce– stinando inesorabilmente le centinaia di essi cJ1e non si presentano • bene• quanto a ,. te e reriore: carta sca– de 1/t:, CJJratleri sbiaditi, ~r– fino maccJUI! di .sueo: tri.Jte ncordo quest't.dtuno delta amella propizj.,aJoria che lo autore: si è conces.s.o, lnsi.t!· me ad amici fidati o a pa– renti, prima di ,mpoitau la fatidica raccomandata con sopra .scritto, a mente delle ,·tienti ttorm~ p< nta.li • mo– noscntti co11 le:ttera d'ac– comparno •. Il &mino sata– nico dd po.stln o ric hiedereb– be j,i qUt!.5tO ca.so le: quali– IO demonoloriclie d i un De Lancre. _I pre:mi letterari .so,io _af– flitti por, dal • ,•uue1110 • al • Rocca,·e.cchia Clunore •, da una defantiasi di elabo– rati che: fornisu, per m~i.. alla segreuri_a l'opponunit_à di immagaz.:.mare combu.sll– bile per ,I ~riodo im·emale. Ouan~o la Giuria giunge: al~ la pruno. seduta, 1 ft;nlasnu de,p inm_,merevoli libri, sa– cnficati m linea prelimina– ri, (j assie:pano dietro le poltrone: dei Co,nmissari co– me una silente: e: tragica coorte di persegW.tati. E' una Idea, ma le cartiere che hanno difficoltà ad i mpor– tare materia prima dall'e.su– ro, potrebbero agn-olmenu prOV\·edere bandendo ogni tanto un premio ;w.r un ro– manzo o per un 1.-olume di poesie. I magauini del •ma· cero• 01.·rebbero bi.sog110 di e:sure ampliati. corpi, ocxupani U tulio, te– ner dietro a lutto, cosa e com~ $C4rlare? Come arnva· re a un compromesso tra la marea drlaflVlte di aula stampata ~ ,1 posimo o~ni gu,nw, bu"4ndo coi piedi come conJlclia, più o meno e5pJici1amen1e. A::eccaeor• burli a Renm. depone sulla .solli.a. fui,~ndo Inorridito di fronre all'a.spdto pauro– so del cfllico o del recensore ,·enulo ad aprire, cor,u: arn– i·are ad un oompromeno tra gli arrii·1 quotuli.a,u e la li· milata oapac,.ta del tavolo da lai-oro.' I &ionutll hanno n– solto il problema eliminando le recensumi d, poesia e li– mitando qud/e dr prosa solo ai libri pflnc:ipali. Vale a dire applicando, rn pratica il n,e:– todo di quel medr.co che non sapendo come curare la bron– chite consrgfia,·a a, pa::,ienli d, non tOS'Hre. Ua i critici conu faranno' S1 parla già di dividere la sfera di compeun:,a s«:O?tdo c~tul i~ira/ici ed onagro~ f1a. Ti:.,o si occupera derl, scrittori dt Tonno e Pro– vincia, Caio di qut!lli di &– r:usa e Sirat:u50. Oppure Sempronio recensirà i naJi nel /9/0 e Meno quelli col co,cnome cominciante con la tdlera A. Ma l'erra il ttor– no in cui tutto CW non $0- rà più .511tficiente e .u do– ,:r~no ere.are s.otu,caugorte, poi caugo ne delle sottoc.a– ugon·e e co.sl ,-i.a. fino alla consumat.one d i tutta la car– ta stampata. _ I minneloci hanno profet1:.:,alo che il mondo sara, a una certa e– poca.- lm·aJo dalle termiti, ,•oglra ldd10 che fise no,, abb0110 le :.ampette delle let– tere delralfabeto. Per esempio. nel dar forma Alle lmp~onJ ncavate dal– la lettura delle Uriche che Angelo Naròuccl ha raocolto col titolo La luna sul Tevue e st.ampatO in un'ediz:lone per gli amtcl potrei essere subito Uldotto a certe con– cll15l001. Siccome nella dOZZl– na di compon..menli che for– mano il \-Olumctto sJ può no-– tare come uno dei cara u.ert plu appari.sot-ntl un ripiegarsi dell"autore in ~ stesso. un 'l.-oigers.1il::dleU"O a ripensare e ricreare l'tn.fanz:ia; e 6ic– oome nella stesura si può no– tare una prey &Jenza di colori e d" immagi.DJ autunnali che danno la lor o impronta al– J•ms:eme: si potrebbe dedur– re da questa contemplatlntà. dal rooo e;egiaco cd abban– donato . un atteggiamento qua.si pa.ssl\-O,un'ao:iettazJone senz a reazione. e suffragare ques.t'tpotesi con tutta un'a– nalisi impostata 1n tal senso. Sarebbe un e~ ma sJ po– trebbe fare. e forse può con– venire fa:'io. lL POLSO DEL TEMPO * In qut.sta ridda di pubbh– ca::.ioni, i librai non sanno ptù dO\•t! me:ttere le mQl!Ì. Gli scaffali traba llano e crol – lat10, i tai-oli di presentai.io– ne e le mostre ncord ano d a ,·lcino la piace,·ole: confusio– ,ie di un mucato arabo o ca.lmucco. Solo i ,-olumi dei fratrdl editon /:anno la spe– ranza, 11011sempre fondata, di compiere una fuggevole appari::.ione in vetrina.. Per gli altri l'oblio sorge con la loro stessa ,uucita. Intonsi e ancora freschi dt'nchiostro entrano a fa~ paru della tn.ste categona degli • in– ,·wduti •. Come: se ciò non bastasse, hanno ora l m·entat o la mac– china per tra.du" e e cosi la drcolat.one de l libri di- 1·erTà ancor P,ù fre:nellca. Il r.JLO\.'O ordicno i forse fi· glio dt quella macchina clre Gionata Swi/1 colloca nella Gramh ~ccadt!mia di Lago– do medumte _ la quale • la persona ptù 1gnora11te, co,1 poca s~sa e uno sfor:o mu– scolare minimo, potn·a scn- 1·erl: _libri di filosofw, ~sia, pol1t1ca, legge, matematica e twlogia. (er,:_a bisogno al– cuno di gt11io o di studio •. Riparazione pre01i E con tutto ciò si se:guita a slampare libri. Ogni anno migliaia di titoli e:di ,·olwni sciamano come una paJelica legione di farfalle, mime1i:;– ::.':'li_sollo copertine sgar– riant, e pro.-ocant1, pe.r la nostra peni.sola. Gli editon, questi volontari de.I suicidio economico, si molt1phcano come locuste. Nan \."afono elle, per l'ottanta per ca110 degli ade:pti, la carriera fi– nirà nelle: tetre: aule della Sezione Fallimatlare di uno qualsiasi dei tribunali ita– liani. Nessuno ha il corag– gio di dire parafrasando d De Castdnau: • Co.(a farebbe Trn·es, cosa farebbe Sori:.o– gn.o? • De Castelnau, pu dii non lo ricorda.sse, era qud. generale franceu che:, du– rante la prima GuerTa Mon– cfiale, commenJava le deci– sioni di un Foch o di un Pitain, prue al Gran Quar• Iter Genuale, con un: • Cosa direbbe Aapolwne, se lo sa– pesse!•· P'..n dalla prima tir.ca cl tro\iamo davanti al rico rdo dell'mfan%ia ooos!derata co– me U periodo della vita al quale. come al paradiso per– duto. si tornerà poi sempre. Questo tema. è frequente non soltanto 1n molti scrittori moderni. ma anche negli psi– canall.5ti: un'opera recente o·uno stUC.!oso americano. Norman Bro\\u. che ripren– de in esame il (re11dismo partendo da Preud e noo dai suoi seguaci. attribulsce al– l"infa.m;ia un"l.mponanza as– soluta per la formazione dei– ~ DCY?'OISI che sarebbero a carattere comune d1 tuua l'\unamtà. Ma qui. con :-.ar– duCCJ. siamo su un terreno più libero. sch.Iettamente poetloo: ci si \"Olge a guar– dare l'inf anzi.a.. e la f a.n– ci ullezza. come quel momen– ti della \ita nel quali sf possiedono pure72.8.. slancio. freschezza di sen Umen ti e d1 sensaz!onJ. ma c·è anche del– l'altro. e lo \-ed.remo. La ri– cerca del e ragazzo che ero• comincia subito nella poesia mtltola.ta e Dedica•· dove 61 r'..oo rdano < le inqu!etudlru appn:oc da bom o___ glJ smarrJDentl. le ansJc •: men– tre nellc1; .seconda. ded.Icata a un adolescente. c'è l'c in– fanzia (che] lo trasclna ancora come un bimb o a giochi 1gnan »; e nella . t.e.na si esprune u deside:-.o di ritornare all'as!OIUta Uber– tà del giorni della !&DC1ul– lez:za. Nell'c Elegia d1 dicem– bre » si crea nel ricordo un e paese dell"anima >. che è U pJ"eEel>C: COl5rruito dalla don– na amata e per U quale egli. ~lle mani di lei. dhiene creta da fame figunne. E' intereS$8.Dte sq;uire U pro– cesso formatt,-o di questa poes18 : una \1.slone di real– tà. la donna che sta cucen– do. dà ti ,•ta alla meditazio– ne poebca. ed allora sono i ricordi del passato: d1 que– sto pas.-:;ato che vh·e sempre dentro d.J noi pronto a bal– za.re AI ad aggredlre o ca,– rezza re: è 11des:ideno di ri– cuperare del pa.s.sato la par– te p:ù f&\"OJosae suggestin fondendola ~n ramo re pre– sent.e che si fa es.so il ,·eJcolo della fusione: l a do nna rap– presenta u ponte fra passato e presente. è la \1a del ri– torno e quella deJ futuro. La par.e cemrale della rac– colta è co:rtialita da un grup– po di quattro poesie. che rot– to il t..tolo ,r Le hma sul Te– rer~,. formano una speci e di poemetto. La prima e la t.er- Con gli aueuri di buon '61 son pure giunti bii,liclti di richiamo se non proprio di nmprovero a proposi10 di quel • Buon anno , poeti • che \"Ole\"a esse.re un modo di cominciar l'ann o in grazia di Dio se non degli uomini, soggetti assai difficili da traltarc. Ringrazio dei primi che contraccambio amorevolmen– te e parliamo dei scoond1 dando anche a Cesare quel che di Cesare è, e di Luigi. di Massimo e di Alberico. Ad un altro - un tal poco iUUSU'e e 6orentino • di nome e non di fatto - darò il chiarimento che si merita. per ultimo, l'unico posio che gli spetta (e neppur di diril– to) neJ nostro discorscno set– timanale con gli ono o dieci affezionati lettoti. (Una sen– sibile amica ,la si~ora Ebe Pa.lazzesch.i, moglie del caro Paolo Toschi, parla addirit– tura di almeno ottanta let– tori: non esageriamo: !- gjà 1anto difficile tener dietro ai gusti e ai desideri di quegli 0110, che a pensare di decu– plicarne il numero ";en ,·o– glia di dar le dimissioni). Qui sarà bene anticipare che non si riparano premi rolli o •bambole•• secondo il buon titolo del romani.o di Antonio Pizzuto. già r<?rtun~uo ripara,ore della • Signonna Rosina •· Premi sfasciati o in dccliDo (e cc ne sono in circolazione) non abbiamo nessuna possibilità né voalia di rtmeuerli in piedi: vadano al loro destino come rimor– chiatori in secca. senza dan– no per nessuno. Le nostre uniche npara· ::.ioni consentite dalla leage, e non desidero affatto La– mentarmi di sl delimitata li– cenza. si riferiscono alle ri– chieste aggiunte - tanto ci– " ilmentc rammemorate - al • Buon anno, poeti •• do, e auarda,·o un eleoco (ma non certo completo) dei libri di poesia pubblicali e pz:cmi~ti durante il corso del bisestile 1960, anno ingrato per _ID;ohc ragioni e tu1ta,;a prop1.210 a quei nostri .scrittori che han ,·isto sull'onda la loro opera. e s·aspettano pertanto di ve– nir menz.ionati io un reso– oooto di fine d'anno. Cominciamo le • riparazio– ni ... Sebbene noo premiato. !- da aggiungere al breve elenco anche il '1.-0lume di Luigi Bartolini (Poesie /9(;1), stampate in 130 copie n_umt-: rate dall'cdi1ore Bucciarclh di Ancona - \'ia E. Toti, 3 Una poesia di ~IARZIO TACCARI Dalla rupe Dalla rupe de.serto ove rnarc1J<"o .solo, colli gettare un ponte sopra l'abuso d'odio che mi divide dall'umanità.. Jfa quell'arco di pace mai no,i riu.sd a ragg1unaert l'altra riva, di là. L'han franto e:sgretolato Come un iogno interrouo, il mio ponte é restato so.rpeso e mezzo, di.\peratamente. Ed io son sulla rupe de,erta e vf marciaco. Co.si invecchio e ffnf~o tolo. * di ELIO F. ACCROCCA era destinato ad una raccolta inedita che presto apparir.\ prcs..so lo stesso Rcbellato nella nuo,-a collana diretta da Spagnoletti. /ntanto «co come il con– ge1110 elettronico, creato dal doti. Gilbert W. Kin,:, tra– duce la poe.sia • Khmd. • c:outrnma ne • Il do11or Zi– \·a,:o • di Paste:rnak: • Sotto salice, edua attorcigliala, / dal tempo minaccioso cer– clu"amo prote.tione. / Nostre spalle coperte impermeabile I mra mano a\.'\-itlla intorno a te. I lo erro. Que.sta maa::lu'a di arbtLHi / non edera av– ,·olge:, ma luppoli. / Ueglio dunque deporre qufito im– penneabile I aperto ùr di.ste– sa sollo di noi•· Una de.Ile migliori tradu:icmi umane cosl ci rende im·ece la li– rica:.• C~rcltiamo scampo al– la p1ogiUJ I sotto ,t salice che l'edera O\"\'Ìnce. / Un 1'UJntello si copre: le spalle / e le mie bracria ti avnn.co– no. I O forse non d'ed era ,na d'ebrietd I si awolgon~ le piante nel folto. / Cosi di– stendo il mantello I ampio - con quattro piccole acque– forti originali firmate dal– l'autore; rilegatura in uso pelle e custodia cli carton– cino: lire 5.CXX>). Fin qui le notizie attinte dalla scheda bibliografica speditami dallo autore di Pianete, che un tempo in\'ia,-a libri (e non ,-olantini) che oonscrYiamo dopo a,·er letto e, come me– ritano, ben recensito. Jn at– tesa che possa procurarmi la copia deUc più recenti poesie di Bartolini, e cioè di essere tra i fortunati cen– to o centocinquanta posses– sori del bel ,·olume stampato su carta a mano di FabriQIIO filigrQl1ata • Umbria•, ac– contentiamoci del bre,-e serino apposto alla schedi– na: • Caro Accrocca, nd tuo • Buon anno• ltai dimenti– cato i miei hbri; forse per– ché io 11011 concorro più ai premi: mentre mi auguro - ti auguro - pe:r i tuoi libri (non premiali) che cessi la camo"a letteraria dei pre:mi. Buon /961. Tuo Luigi Bar– lolini a. Lasciamo .stare i miei libri (non posso lamentarmi dei premi, né della critica, né degli editori: c"è chi sta pegaio di me). ed anche i tuoi, caro Bartolini, son fuo– ri discussione (pure tu non puoi lamentarti eccetera ecce– tera), ma se ho riprodotto la lettera è stato unicamente per sottolineare il tuo punto di ,·ista nei confronti dei premi letterari in genere: punto di \'ista di un uomo della tua belretà e di un ar– tista della tua bella esperien– za, che potrebbe: essere con– di,;so da un gio,·ane di tren– t'anni, il quale a maggior ragione a,•rebbe da risentirsi di come ,-anno e di come son sempre andate le nostre faccende letterarie. Risenti– mento ,preoccupaziooe, disa– Kio: tutto questo ,·orrcmmo lasciarci alle spalle come lo anno da poco tramontato, tu quasi alla soglia dei fnmuo– s.i seitanta cd io a,-e.ndone superato ormai la metà, con buona salute per entrambi. tale da consentirci di con- tinuare a ,·eder camorre let– terarie e politiche negli anni ,·enturi, senza pietà se non proprio senza rimedio. Ep– pure un rimedio ci sarebbe, anche se il tuo differisce non poco dal mio. Ma non abbia- per scri,·ere un giorno le tue stesse parole sul retro di una scheda bibliografica? Fammi ili auguri comunque. Altre due riparazioni. Tra i premiati del '60 vanno ag– giunti Massimo Grillandi e Alberico Sala. Il primo per il premio e Isola d'Ischia • riscn'3to a cinque composi– zioni incdi,e, ,into non so in quale staaione dall'autore de La comiuu: speranza, Atto di pre.senzA e Con disperata guerra. tutti e tre i libretti editi da Rebellato negli ul– timi trc anni. e già al quano o quinto premio sah-o errori, ocr poesie edite cd inedite. L'ultimo riconoscimento, te– nuto per modestia celato, m'era sfuggito di penna; ma si lratta,-a d'inediti. Ugual– mente il premio • Cen ia • assegnato ad Alberico Sala Riparati i danni in,·olonta– ri, passiamo a zufolare il no– me dcU'ausonico Fiorentino, autore di sgarbate parole per a,·ergli tolto il merito (dice) - e con me son chiamati in causa la Fiua le:ttuvia, Fal– qui, Go\·oni, Ra,·~ani e i1 bollettino dcU'uffiao stampa di ~1 oodadori - di a,·er sco– pe.no lui. e soltanto lui, la oper a del giovanissimo Di ~illa. Ma quanta gente dà ombra a costui! E quanta acidità in un bicchiere di an– nacquato vinello, quando sa– rebbe bastata una richlesta di chiarimento che nessuno 8'.li a'l.·rebbe: negato. S"impone dunque un'ultima riparazio– ne? Ma chi ne ba voglia con un simile malintenziona10 che prende abbagli (dimostrabili) come la nuo,·a annunciatrice della TV prende papere? Pu i critici e: ~r gli in– formatori leueran ti proble:- ~~:v:.i;:~~~o 0 :i':! iw;::arst bile, per una variante in c01npo intellettuale della leg– ge suita impenetrabili.Id dei ~or~r1! n7; •-c~~;:':s/,:ieve:re~ -------------------------------, • ebrietà • e e lur,pali •, dato che la parola • Klimel • può significare ur mno entram– ~e le cose, la diffuen:.a tra 1I la,·oro della macchina e qrullo del cen·ello mnano nmr è pol cosl grande. Amedeo Rugglero: • PeriJeria parigina • Quaderni milane i Gran risalt:> ha dat o la stampa milan~ all" u.sc: ita del primo numero di e Quaderni milanc<.i •. trimestrale di let– tere ed ani diretlo consolar– mente da Domenico Porzio e Oreste del Buono. • Quader– ni milanesi • ha il program– ma di sforzarsi a • presentare testimonianze e documenti sullo S\;Juppo che banno an1- ,o la le1tera1ura e l'ane nc– p:li ultimi quindici anni, per chiarire i mo11\i che banno portato alla nascita di ceni renomeni e al lramonto di al– tri•· Insomma. una \-Crifica dei \·alari. di chiarimento dei ,·alari. Il numero contiene una ea::e:zionale inten;sta a Eugenio Montale e. di ancora interessante, un racconto ine– diio di Malcolrn Lowr'\'. e Il realismo e la pittura• del po– vero Birolli e un racconto di Raffaele La C..:tpria comple– tano il fascicolo. Istria eDalmazia nella cultura it liana mo che armi spuntate - pen- Il ta. Con lui il triestino Pietro mò iJ triestino Filippo Zani- nardo, Bcnussi, Antonio Biz- neUo e penna - oeUe nostre Basterebbe il nome di Nicco- Kandler e l'istriano Antonio boni: e dallo stesso ebbero tarini; e la Dalmazia coo ~ :af" :co~nri~:~.:~~tJeuso~ ~t.J~:1= i:: 1:C~~· fai~ ~~do~t~f!:~ ~~~•in;~ ~ ~ri ~O:~~o con~\!~~ ~u~la:Ct~ i \~/oro;:~ ~ inascoha1o da chi sull'onda malica del secolo, quale into- quella rivista, LA Favilla (che Leone Fonis difese Ja causa i suoi poemi), Eugenio De Lu- ~: ~r ri~rii ~rf°:~ =o:. e~i:: ~ ~ual~on~ :fo~ ~tt~Jla~~~~~ ! ::r~ ~p~~~ Y::U~~a sui gjor- ~llo~.to~~lfoC~~a~ro riti patemi O per ruffianeria celebrarlo: basti il giu~o del tlel resto d'Italia): della Fa- Anche uno studio dei molti Quando il pa.scolismo iià :!i=.tterc O per putride ~b~ta~.il J~~ :ii~~ :~ ri!~~n~~e~l~~::e u:-: r-o=n~~ri~ ~~alm: t~: ~~~~-a Rl:~diuisrubl~b~~1~isJaj Crollerà la fittizia impalca- noo rammentan: che Istria e fatto per il Caffl. to nelle • Pagine i.striane •l poetò sui modi del Romagno- tura delle fame usurpate o ~a:un:~ie i:u:~~ 1~i~1 3i";n~ fa~ttlctiGj~~~ 1aC:~= do~r~~~-~o~~-a~re tri~ti: ~~ T~;p~~!a '!!a~~ 1.-ra-g_gi_·un-gero _ 1a_,ua_s_tessa __ •tà-. :e~r.!~=:ta~goe~m~ &i~~o~gje F~~nm~1r:~~ :stl1~c!~!~a.:• 1!:1:Jf:,!'::::;: ~ ~i=~di~à:~:.o tiri· Consiglio • • • • • al lettore l'Editore amico della FIERA LETTERARIA è tuoamico. • • • • • • Paolo Tedcsc:hi e i triestini pletano il quadro: il Picciola li te•. oltre all'c Archeografo Poi S\"e-.-o,Ouamntotti Gam– Domenico Rossetti e Giuseppe comprese nella ormai rara ma Triestino• e agli • Atti e me- bini, Sih-io Beoc:o, Marino de RC'\·cre cantarono la patria con ben nota. antologia Poe.ti ita.lta· morie della Società J.striana Szombatbely, Elio Prcdonzani e accorate rime. A loro vanno ni. d'oltre: confine edita dal d'Archeologia e Storia Patria• altri triestini isuiani e dalmati accostati Matteo Andreis da Sansoni al principio di questo e alla • Rh'ista Dalmatica a non pochi che ~ scrl\-ono Traù e icc:olò frellio da Spa- secolo. oonteneono saggi e scritti ,-ari, sui giornali, onorano la loro ~~- ~;~ti~io~~\~~ ~~~~ Fte~ ~ ~~do.a. altri ~~~~e if~!.~rere 1aU.0:,~~1:; ro nel 1806 meriterebbe un sotti, dalmati, e le loro opere nomi: Cesare Rossi e Rie- istriana e dalmata oeali italia– riesame, e c:osl tutta l'opera potrebbero offrire og&i otumi cardo Pitteri, Guglielmo Pado- ni dimentichi di quanto banoo di Giu.seppc Lu'1)ani da Ca- spunti al cinematografo. U van, Adele Butti, Tito Dcllabe- perduto, in squ.ito alla KUerra podistria, e di Pasquale Be- teatro ebbe in Giuseppe Ferra- renga, Attilio Hortis, Giuseppe che il p opolo noo \-oleu. E sc.nghi dqli Uibi, seauace del ri Cupilli (degni di ricordo i Caprin rappresentano la cui- ispirano re.de in uo avvenire Leopardi. Profughi di Zara) e nello spa- tura triestina della fine del se- che deve pur continuare ad es- Lo zara tino Pier Alessandro latino Maurizjo. Costa due rap- colo: l'Istria ~ nello stesso sere aV\-enire d'italianità e di Para,ia, uasponarosi poi a presentanti fortunati :cmpo presente con Dino Vat- ciYismo net solco di wia tra- Torino, fu esponente cospicuo • Ooore domestico in terra ta, Ada Sestan, Gionnni Ben- dizione bimi11enaria . •__________ . della cultura letteraria dalma- st~n.iera' il Carducci proda- nati, Giuseppe P1cciola, Ber• FRA.i~CESCO SE..\ll P•2. 3 Venanzio Reali La vi ila Veniva il sole negli ermi pomeriggi autunnali e mi teneva compagnia nell'umida cella. amico lungamente silenzioso. Faceva sorridere le vecchie pareti; e l'inerme cuore si sentiva preso per mano come da una bimba e camminare nei campi di aprile. Brucava lento le penombre, saliva sul tavolo. dorava i pochi libri, s1 posava sul bianco giaciglio. E quando doveva partire non sapeva risolversi a lasciarmi; si struggeva tremante in un saluto, finché cede,·a alla dolce implacabile violenza degli as ri. Rimanevo solo. col quadrante immenso dell'orologio sulla gialla parete di fronte. Ora di mestizia greve quando muore il sole e non sono ancora fiorite le stelle. Jfare Bra..,ch~a t..i:-china de:l.a :e:-ra mare dai \·elie:--l d! vento. vidi n s:gnore camm:nare ne:I'alba sull"ira del tuo r.utto. rega!e e semp!:ce come la mon!.ag."la. Mare grande, ilhm;te mare. Ia m!a an~ è prona al tuo ml!rm:.u-e eco di abisso. richiamo dl .Lbor:: i tuoi grovigli dI luce. e df vento, migranti irosi. di pace m·opp:-".mor.o la casa di mille finestre sul mondo. VorreJ goderti senza sapermi come H pesce ba.:enante, correrti i giornl e le nott1. pa.scerm! del tuo ab:ssale ~;1enz;o, :,ta:e. palp:tante affresco de! mio S;.gnore. colpo d.ala del suo estro creante. mare dal profondo respiro. Quante sere ... -enne l'Eterno. finita J'opra. SUl lido a mirarti e ud;re fl tuo app!auso1 E\.·oca,·i al suo cuore f .sogni venuti dalla mente profonda. quando scendeva a domare , tuoi cava:li it:lut!.nti Primane-ve ........ Lisetta. hai tu la dolce memona premente l'anima adulta di quando la neve la prima volta vedemmo sulle tettoie cadere? C'erano i merli neri; girellava il cane di Egisto lungo la siepe, annusando; e una luna strana batteva al soffitto. Le rame ovattate trama\·ano l'aria grigia. immobili corna di cervi imbalsamati; il gatto faceva le fusa presso la brace disfatta e il breve canto dei passeri lontano sotto i petali freddi. Dolce nescienza.. non sapere donde venisse la neve. * Unpoetaindivisa Un pomeflggio di quasi un anno fa, di dommica., n-.ia moglie 01zdò ad aprire dopo un busso timido alla porla, e f«.e entrare un ~O\·ane padre cappua:in.o dalla lwtea barba cast.ano spartila in due:conu niose.ici, ,:i occhi chiari e ridenti, di fwteiullo; clic «rçanz di me. Era fra• Venm~io, il fraticello 01nico di tutti i letterati roman i, come seppi poi, poeta in se.greto e:. da qr.uzJclu me.se, scope.rtori anche: pitrore in un suo ingDtUO pnmili,-o simb olismo che ha \-i.sto Rouau.lt e Chagall, e ha e 1.islo den1ro • ur.a colorala fantasiosa anzma di fanciullo. Setit.a impaccio, sempre sorridente, fra· \ "oum::io s'in– tromise tra me e la noia della dom.atica, cominciò a parlare, a domandare, ad aseoltc.u. \fi n-eiliò, mi /ca. dire quello che quasi mai ri dice. e insitnU. mi confuse. Un'anima co.si dl\·ersa, una nta e u,i line:,u.uio cosi dfrersi, i suo i! \fe nni a sape.re che og11i tanto c"ldtzw1 a tTO\·are i poe.ti e i letterali di Roma, sen~ dislucior.i di schie– ram ento politico culturale, da Adriano Grande a Pasolirj, da Caproni a Luisi a Spagnolelli e a CamihlCri, stm:a un po' c on lo ro, domanda,·a e a.scoltm·a. poi se ne ricJt– dav!l in c.om· en~o. ai suoi studi duri, loeonmli, cosl lon– tani dalla poesia che ama, ~a che pure: non rii tolgono 11 bel sorriso; a.Ila sua preghi.era; a.Ilasua cd.Lella di frate.. Fra• Venan.;:io, roma1110l0, s apn•a di me tropf)f! cose pu ,essere solo un lett~re: di g~ orna.li e di libri di poesia.: da lontano a1.·e,·'!'capilo ti 1, po , e questo tipo r~·a incun·osi10, e chissà, impietosito. Quc.lcJU! leuerato s'era sentito in do\•ere di parlargli male di ,ne - come arrossi fra• V~io nd confe.sSD.rlo! Insomma, m'ua ,·e:nuto a conoscere:, a g:iardare in faccia, a sorride:nni. E' tornato, d'!' allora, a.ltr_edue ,-olte; e mia moglie gH ha_ fatt_o bened,re il bambino, che lo guarda come un mmaccroso pers onagg w, da lontano, colpilo da qudla veste che non ve.eh addo.sso a nessun altro da que:.lla barbona luante. , Fra' Venan.:io, lo seppi _alla secon.da \,-i.silo, è un poe.ta; e non è sta10 aff_a.tto_ ,:e.stw a fann, ltu ere qualcosa del ma!to che, Ira_ il SU'taCO _e febrc.~ delle pw antiche: scnt~we. e dei suor studi, ha_ scntto di più mod.enta poesui. ~• un _poe.ta di ,nrmagr~,. nutr ite d d/'immagini– smo de, Te.stt, ora .irez.z.e e nole' 1.le, ora dolc:i.ssim. e e folli, e nu1rite più ncino a 1t0t da l la lettura di Hopki.n.s un tzu.tore che ha caro • ' Gim·ane ~m:i._ fra• Vmando a.ma far poe..su1, vi si abbandona, ca. st unm~rge rapito, rn ra pime:n1i che por– ta,yo. a tura, rn parole wnane:, la suo /uh totale, il suo mistu:o ardore. •. I t~ so_no i Più 'Ylfli, temi di ~uio e:di fede, di rn/an.::,ia e dr t!~bb, stdl uomo, su ~este.sso, sulla sua stessa ft!d_e ta1110 pt~ fonda qua,ito più dolorosa. tra la pre– gluera t! il ~o_. A!a non mai, più n>identemmte nelle: 11ltune composu;wn,, ma, una • poesia rd.leiosa. ::.uc– che_ri!fa, mai la can~oncina u.tebraJh·a, mai una poesia rd gio_5'!all'est~'? retorico del tema, limitata nel raggio ~ negli 1ntuesst, di\."LSO da un muro di chiostro dal mondo dei. dubbi, d~lle nostaleie, dt:i pe.ncob, ddl'uomo. Ma a.n.:z un.o poesra _che affronta la 1.-ita, ~ dimentica. l'abito e la ~~ 1.•ergmale:,che: brucia 1n Dr.o amore e dubbi e slana dt uomo non ~_di nulla, cui la f ede non i nparo ma guerra, cui rabtto non è divi.sa se non nel senso d'u na di visa di soldato. D'un poe.ta si può dire . sempre poco, po-chi se è poe_ta è tan to, è. troppo: eglt stesso i costretto a vivere scnvardo f'e;_r spre:garsr.,e muore: e or.coro scrivt:rebbe.. Di frd Venan...-w, che è p«ta e, ~ poe.t, reli~si. la voce forse più alta e fr~ ~ abbi.a le110, non si •può dire che poco. Le poesie qur a.1/ato, poche mu::h'esse CUile tant_e be!le e tante confuse, lampeggìanri, che mi ha l~Jo rn lettu,a, saranno più eloquenti. diranno me:– glw il poe.ta, la sua ncca anima di testimone. PresctlOflO era. n4::~ario. m, è parso, pe.r distin– ruu!o subito, pt:T. individuarlo da1.•anti al Lettore. Il quale: lo_ ntro~·erà "'! giorno,. non so quando, ndu sue letture di poe.na. - fra Vena.n~to nori l un ~ta che si pade. PIETRO CL\IATTI

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=