La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 3 - 15 gennaio 1961

Pae 4 II tempo (segue dallo scorso numero) CHIESETTA DI SAYTA WC/A: /nu.rno. Uno scorao buio. Si mlranufono ~:J:::li,~ll~~:,bo;:!~~ifcdt~t':!:; ffci,!j.:c;ir::;:0;1:ir:an~o':arbonc già ,uno. PARROCO (ut campo e F.C. se.condo le ne– cessità descri.tllve. dell'ambil!lUc e narra– ti\·c ddl'a:::.iom}: _ abbiamo tante YOltc p_arlato della carità, dell'amore per il pros– simo. dell'adesione totale, integrale al be– ne, e sappiamo che le azioni ispirate aUa carità, all'amore, son qucUc che ci pcr– mcnooo di ricooo.sccrc l'anima cristiana_ Er1tra Carlo: Jza la borsa sollo il braccro. In p1mta dt p:W, ,·a sotto _il PJdpdo, poi se ne allontana a passi lunglu, un po' sfor-...011 ma lcggcn. I passi sono ouo. Carlo si.edc su. una panca. Appoggia la borsa alle ginoc– clua. Onenta la u"titura-microfono ,-erso 11 prete che parla. (P.P.}: Serratura. UJ ma– no dt Carlo fa girare la d1ia,·etta a sm.istra.. .._Abbiamo tanlo parlato dello slancio amo- roso \"erso i fratelli, che forse oggi stupi• rete. penserete che sia in contraddizione._ infatti debbo richiaman i ai limiti enll"O cui ,-a trattenuto lo zelo medesimo, perché non_ degeneri in passione colpe,-olc o m arbnrio.- ll Parroco s1 conlte1e co,i sfor:.o. Carlo ascolta allentissimo. E' perplesso, prux:– cupa10. ...Fratelli! Figli mtci!... (con uno scoppio fra l'ira e la pa.ssto11e}. ?\on si può fare buon la,'Oro d.t mal-tolto... so no p arole d1 un poeta, ma è come se le a,· es.se dette Gesù._ non si possono fare opere buone con le ~ !7Ja.l-1olte; non si può fare il ~e con 11 ncavato del male; non si ruba per fare la carità._ APPARTA.\IE,\70 DI PERROTTA: Perroua è al tdefono Parla con l'agente Gudiam. PERROTTA: _, la parrocchia di Santa. Lu– cia... a cento metri dal comm1ssanato._ Yuoi ascoltare un momento? Ho frettai Se c'è mio 6glio_ (sottolineando) mio fi_glio. ·"a potrebbe non esserci .. Se <:_'~. lo t1em d'occhio. Vogho sapere chi an11crna: nome. cognome. indirizzo_ Credo che ab· b1a con sé una borsa nera._ Voglio sapere a c:tu darà quella borsa. Se la darà a quaJcuno, cerca di sapere chi C.- Si_ ca· pisce! Tutto quello che ti sembrerà mte• ressante. E... acqua in boe.ca._ Non im· porta che tu ,-enga 6n qua: telefona ... Ragazzate ... F~rsc una masch1e1ta, ma ,·o– gli ,-ederci chiaro_ Fila! e grazie. Depone il ,mcrofono. E' pensieroso, ma .s1 c.apisc.e beni! che ''°" ha idu cJuare. APPARIAMENTO DI FOATMA: Il soggiorno. Sian,o al pianterreno. Una grande ,·etrata aperta dà sul gtarduw. Il g1ardmo è dn'UO tn due: una c.ancellata separa la parte dt Fcm1ana da quella d1 lfaun, 11 cw appartamtnto è all'mt. I. Fon· tana sta ntrsando u,i vermut a ,Uaun. Maun 11:0r:fg~~l~a::i~a n':,T~~atduce J~:;f:n fr:i~: ressati, e dobbiamo concordare una linea d'azione_. (di.strattamenu}: Scusi! ba un paio di forbici? Fonlana sta porgendogli ti ,•enuut, lo guarda un po' stupito. <\faun utd1ca t1 pro– prio giardino. ( Lo srettaror, d~·e capire che i due condo,mm abita,10 accanto). ~IAL!RI: Quel tralcio ... tra.scuro troppo le mie piante ... invado la sua proprietà. Bi• sogna potarlo. quel tralcio. Ha le forbici? FOXTA~A: N"on saprei, la donna ~ fuon.– Dice,·a? \lauri t già toniato al pruno pensiero. Prende t1 ,·enmtl e ,·a a .stders1 ueJ soa· giorno. ~IAURI: Dunque. è chiaro che i rapporu_ diciamo pure: la tresca d1 Giah e della 1ardona.- /nd1ca d soffitto, a« il piano d1 sopra. -· oon ba l'importanza dei nostri due ca.sl, nell'inchiesta di Perroua. lool~. lei crede che il signor Commissario vorrà inim1· carsi il ministro, mettendo io piazza le sue sfortune amorose? FO'\:TAXA: Teme che Perroua ,·oglia m1• nmut:.are? ~1,\URI: !\on lo so._ ma so che la nostra migliore difesa consiste nell'ancorarci sal– da~nte a Sua Eccellenza. Se vogUono • sah-are • lui. debbono sah-are anche noi. .\h segue? PARROCCH/,1 DI SAXTA WC/A: U predica è ternunata. I fe.del1 stanno uscendo. Dietro wia colonna, G1u/ram spia attentame111e. Ve.de: Carlo Perrolta che por· ge la borsa a un g1ov1ne1to (LUCJAJ"IOFON· T AJ\A) gli d~ qual.cosa e. si a0re.lta verso la sagr es1i.a. . CARLO raggiunge rl PaffOCO: glt cJut. tlt.st. può accompa(11Drlo in sagrestia. Il Parroco resta un alltmo con la resra bassa: non guarda zl raeauo. Carlo insiste ma con rispetto, confuso-. LUCIANO b guar– da dt lotllano. P0t si d«:ide e si avvta verso fwc,ta. GIULIA,\/ i sospeso: non sa se occuparsi di Carlo o di. Lucumo. Evidet1re· rne,ue, pensa che Carlo, finclri i col prete, e al sicuro dalle • mascJue.rrc •; s1 de.ade e. segue LuCUUto. BREVE D/SSOLVEAZA. PAUùZINA DEL CONDOMINIO: WC/ANO con la borsa sollo il bracao. e.nlra nel portone. Si ferma duianz1 alla porta ddl'i.m. Z. CAFFE' DI FRONTE AL COND0.\1/NIO N. IS: GIULIANI spuz UlCl.aJto. PORTA DEU'INT. 2: Wetano, con rl dllo sul campanello, pensa: poi si risofre e. suona. SOGGIORNO FONTANA: Mauri. e Fontana Sltl1UW ancora dtSCUJendo. CA.\IPANELLO CASA- .MAURI (seccato): faccia in modo che non ci disturbi .no._ FO!\" TA.XA: Oe,;'cs.sere mio 6zlio._ riconosco la scampanellata- Fontana s, al::.a.per a..?tdQread aprire. Se– aù,a rl disccrso interrouo dalla .scampa– ::=!1.Jta. _ e poi, mi dice che cosa ci rimette Sua Ecc.ellcnz.a? (CA.\IPA-'\ELLO) _ \'enaol- fossi io ministro, sceglie.rei una CNuna più gio,-a.nc._ !;.sce dalla stanza. ?.lAURI ( borboltan.do) ; ~fa se ti ha piantato perfino la m oglie! Fa un brutdisi a se stesso. _ scapoli ,-olontari e iD\-olontari, guerra san· ta ai polipm.iL. CAFFE' DI FRONTE AL CONDOMINIO N. 15: L'agente. GIULIANI sta parlando souovoce al te.lqono. Mentre parla. spia fuorL GIULIANI: _ ha ascoltato la l)redlc.l: poi 7 ah, scusi! Durante la prechca, gli S1 e messo accanto un ragazzo della ~ua età.-: si son detti qualcosa all'orec:chio, e. st ~~ ~~art~~e 1 Ù·~~- ~~~~~~ suo figlio ha seguito il Parn::i:co in ~grc– stia. Visto che non c'era pencolo di ma– scbjettc, bo creduto bene occ;uparmi del– l'amico- Sl, sl, la borsa l'ha lui, l'amico. E' venuto qui, da lei- ,'Qi.Lio dire, nella sua palazzina. Ha suonato all'interno 2._ E" en trato com e per forza_ Vede qwzlco.sa, si sporee. _ l,"n momento! Sta uscendo_ lo ,- e.do be· nissimo: sooo dnanti al portone. Debbo seauiJ"Jo? ?\o, la borsa non ce l'ha più. SOGGIORNO PERROTTA: Perrolla al telefono. PERROTTA: Non importa. Resta do,e ~1._ Fali.ca a riordinare le idu. _ amosci il professore dcll"intcrno 5? CAFFE' DI FRONTE: Giuliani al telefono. GIUUA..'\11: Se lo conosco! Quando incendiò c asa, con quegli esperimenti, fu.i il primo a corre.re. SOGGIORXO PERROTT A (serue telefo– nala): Purotta all'appareccJuo: ~finta a io,·c.n– tare u11a lmu di. condotta.. PERROTTA: Voglio sapere se qualcuno gli r; ~ ro~=-~Ai;~3!°1~taJ~ ~~i fonL Qualunque cosa a,,.,enp, che ti dia nell'occhio, mi telefoni. Capito? Graz..ic. PERROTT A depone il telt!(ono. Resta a llmi:o a pensare. Passeggia perplesso. Si passa una mano sulla fronte; ha un guto 1nrperce1tibtle, come di smarnmenlo. Unla– menle si dirige ,~ r.so uno camera. Apre. aura. st guarda aJto nw. E' una piccola camera da lello: un letto, una scnvanio con molli li.bri m d~rdù1~. Alla parele, una raccheua da tennis; presso la racchetta, una grtl1tde fotografia di donna mat.ura e p_iacenle. Sul leuo, una gio,·amle mal!ha a nghe. (Si de,·e capire che questa è la ca· mera di Carlo). Perroua si aggira qua e la. sen::.a. uno scopo preciso. Apre wi armadio e guarda dentro, ma non cerca un dezermi.– nato oggello. Apre un casseuo del casset– tone: solle,·a piccoli muccht di roba; ma non perquisisce. Altro casse.110, gestr consi– mili: lenti standu. (P.P.}: Mani. dt Perrotta: non cercano si direbbe che accareu.in.o le. cose appartenenti al figlio. Per-rolla si ferma dinan.U alla rac– chetta appesa al muro, l'ossen·a. E' una racchetta fuori uso: parecchi.e corde sono roll e. Pc.noli a si ri,'Olge alla fotografi.a; parla alla domia che ,-i è ritraua. PERROTTA (monnorando): Nella testa, bi– sognerebbe frugargli... Ci hai lasciati troppo presto_ che cosa so di lui? Va lentamenze, sconsolalamenle presso il letto. Siede sulla spont1a. Con le mam tor· mellla la maglietta a riglte. PERROTTA (WJ filo di ,-oce): Perché? ... perché? SQUILLO DEL TELEFOXO. Si alza. Esce dalla sta,i:i, rapido e. riso– luto. Giunto all'appareccJuo, slacca il r1- c,ev11ore. PERROTTA, Sl. CAFFE' • INTERNO: Gwhan1 la telefo,io. GJULIA~"fJ: 11 Professore è nentn.to- . oon ha la borsa._ la borsa non è uscita daJ– l'in1cmo due_. Un momento! Dall'interno due, s1aono uscendo il sianor Fontana e T.\ FIFR\ ~·è qucst_'aria di trascdia arca?.. per quanto ,., riauarda, contiene uno scherzo mnocentc __ PERROTTA: Insomma? li Professore con uno scauo apre la bona e ne trae r1 registratore. PROFESSORE, Ec<o qua. Tutti s:uarda110 cou molta mcra1r,glta fog– gello. .\IAURI (F.C. - borbollaudo): Comincio a capi~!~ (più forte) Caro Commissario. commCJo a capire._ PROFESSORE (spiegando a Purotta): Ha capito che bo registrato la discussione di stamani. li Parroco Mgue, turl"occhi, m u110 stato di_ angoscia chiusa. LA Conle.ssa, e Gigli m r,unor misura, prestano una malincoruca at· tentione; ma non con l'interesu che ci si potrebbe a.spettare, come se i. loro pen.sien fossero _ptù gravi di quelli che, per ,J mo– mento, uu:ombono su/l'adwta11VZ. FONTA.~A: Ma è ua abuso gravissimo. .\1AURI: fontana, non si lasci s,1arc: questa potrebbe essere la pro\'a che ccn::a,"ilIDo._ PROFESSORE: Senta mercante d'imbrogJL e lei. sporco truccatore di corse_ non so a che ,-ogliatc parare, ma ,i dico che lla– diaoazionc suona fessa in bocca a ,·oi_ Si. ho registrato l'adunanza: era un cspen– mento. Alla fine ,·e l'avrei fatto ascoltare, anche pcrchè rnlC\·o ctimostrarvL ... -.apetc bene che cosa: la perfezione del mio apparecchio._ PERROTIA (gcn11lmente): Appunto._ cc la dimostri. li Pr?fessore, interrolla la sfuriata, è so– speso, murto. PERROITA: Metta le bobine a uro e ci faccia sentire la rqistraziooc! PROFESSORE: ~fa._ il na.stro dell'adunanza l'ho tolto._ è di là, in casa mia._ PERROTIA: Quello lo ascolteremo.- e lo cancelleremo poi. Scoliamo iotanto il na· stro che è in mac.china... che potrebbe non essere affatto registrato. Ma io credo che ascolteremo qualcosa. PROFESSORE: Se ,-uolc ! Preme w1 bot eone. Li! bob me girano rapi– damente. Il nostro si aV\·0lge. Preme di nuO\:o e le bobine si arresta110. 11 Professore guo.rda Perrotta c/ze gli fa cem10 di proadere_ Dal regutratore esplode la ,-ou del Parroco. Il Professore dinunutsee rl ,-olum~ LA VOCE DEL PARROCO REGISTRATA, ... abbiamo tante ,-ohe parlato della ca– rità, dell'amore per il prossimo, dell'ade· sione totale. integrale al bene: e saopiarno che le azioni ispirate alla carità, all'amore FTTFR~RI\" diti. .. Il commissariq, si può capire; l'ano– nimo probabilmente ritiene che sia mcalio non stUZZJcare un. Purotta toa:;,a un bottonL e. arresla ti nu.•ccani,mo. A \lauri e Fontana. qua..s1senz.a guardarlr. PERROITA: Questa è una con,·enaziooc pri· nta: gli interessati debbono dirci se ne autorizzano l'a.scol1 0. FOXTA.SA ( impetuo.so) : infatti, bo gi:I detto che è un abu so int ollerabile. Uaun lo grwrda con sospetto. .\iAURI: E perchl?_, Noo en.vamo d'accordo che a\.·remmo dcuo. qui, le medesime cose? FONTA.!-lA (imbara.u.ato): Sl, ma non_ \tAURI: La forma conta poco_ e, nella ~tani.a. bisogna ,-cdcrci chiaro. Signor Fontana, qucst"ordiino è stato ponato e deposto presso cli noi, da suo fiilio-. Fonla1ia suda freddo. Si asciuia, è prwc- cupato e smarrilo. Apre le braccia a.d e.spn· mere che non sa, non capi.scr. MAURI: Non dc w ... non p uò upp0 rsi. Vorra capire quel clte succe.ch in ca.sa .sua... Fm1tana, ansioso, 1,-o !ge lo .sguardo ut1on10. FO,"TA..'U: Ho il capo2iro\_ (a \fauril: \fa lei dimentica che il più comvromcsso dì nmi sooo io?._ 1.:1 minaccia più gra,·e incombe su di mc_ PERROTTA: Perciò tocca a lei decidere. Gli occh_i di tutti sono su _ Fonla11a, cJ1e. sempre pm sgomemo, indica il re.gutratore. FOXTA..'M: A,-anti._ aYanti, allora_, Per-rotta dà uno sgtwrdo m giro: m!SSUna oppositione. Meue in moto le bobine.. P.P.): Registratore. VOCE DI MAURI (regutrata): _ poliziotto. .\ta l'altro? il Professore? FOXTA~~A (registrato): Chi mole che ricatti quel morto di fame? La telecamera, fun:. um.an.do come .sguardo fi,,;1~~: ~~t~;;5~~~ 0 è .::i1ca~~ Professore. ~tAURI (reg.): JI Professore ha chiesto dc• naro ancbc a lei? FO~TANA Creg.): Sì: parecchio denaro. ~1AURI (reg.): Immagino. con il medesimo pretesto: finanz.iamento delle sue ricerche. .. FONTANA (reg.): E lei_ glielo ba dato? .\tAURI (reg.): Nemmeno per sogno. Ho acquistato il quadro di rui parlna in adunanza._ gliene ha dato lei? F0!\1TA."M (reg.): No. ~1;,~Rlo~~ei!: ~~~: =~~~Jjil i~~~i~ FONTA~A (re.g.): Lei pensa?.- .\lAURI (re.g.): Pensi lei, piuuosto. e non faccia dir lutto a me. Non le pare che PARROCO. E' iiinot,ile ... immondo' MAURI;. Basta con le ipocri ie ! Lei sa quan– to mc c he queste eran cose da dini- che io , J.nc, .o dirle. qui. ora D'a«ordo. le a,Tci dette m altra forma.. PARROCO: Dio la i,trdoni! Lei non q; quel– .lo che dice.. • ·on sa qucUo che: r.a._ MAt:RI: So che deb bo fan·i conoscere il contMtuto della Jctt. c.ra del Profcs.wre: e ~~ 5 ;~~g11f K~ :~ tm:, 1 fa'°':~~ in ~rie del più pcrletto rc&i~t.ratorc che ,ia mai ctato costruito. Lo abbiamo di– nanzi. E' ccccUcnte. Confesso che non a\Tci creduto il Profcs.sorc ·capace di un ,jmilc capolnoro. come Le-i, m crcndo, non lo crede capace:... di tutto iJ resto. ~fia~~ : s~ri::;d:i~tt~~~~ll~!J: e~~~ ~-in~=~i- e!~ c.ubdolamc-nte- RC"\-crcndo, bando ai JUtr g:h.i comuni I Teniamoci :ii fatti. Perrotl a che i sempre stai o assort o rn un altro ardi.ne di pensi:ri, mtervi.au. (H.r 1mped1re un ,U teri.ore rizurg1to di 1 pote..l1 da parte d1 \lauri e di Fontana. PERROTTA: Per la ,·crità, i latti non con- docono tutti_ a questo strumento. Xd ca.so del douor Gi&)i, la cosa è piu 'ffil– plicc MAURI: Suamo 2j,petta ndo da stamattina di coooscrrc il ca.so drl dottor GiiJi. Perrotla cz-,arda Gigli, clic tlt fa un unno di assono . PERROTT A: li dottor Gigli e fidanzato .. forse collO!-Cctc tutti la \ignorina. Bene: l'anonimo gli ingiunge di sposarla subito. MAURJ: Concluda! PERROTTA: E' tutto qui. MA URI : Eh. no! Xon puo CS!itrc tutto qw. Forse la signorina_ aspetta un tiglio? Giali. pU la prima ,'Olla. c;.catta. GIGLI: Le-i sta pa\Sando o,p,:i IUmte MAURI: Sto pl"O'l,·ocandovia dire qucUo che non \"'Olctcdire. Perché tacere il contenuto della minaccia? Una minaccia de'\·e CSSCTci, romc per noi- Qual è? Perrotta mdi.ca il registratore PERROTIA: ~on ha già risposto a se stcsw? M.AURI: Allora. ammette che la minaccia riguarda la Cootcssa e iJ M101stro-. e O Gii.li sposa la 6danzata, o facciamo scop– piare lo scandalo•- Lei, dottor Pcrrott.a. dice: in questo caso non c'è di mc:zzo il registratore. Xon le pare di es.sere un po' in~uo. come poliziotto? Che b i.so&noc'era del ~tratore, quando i rapporti deL se– condo piano soao regi.strati in portincri3. nelle cucine, presso le sen·c e presso i pa· droni._ che sanno tutto , ch csappiamo tuuo? la Contessa, d'improV\· i.so, m/ernene. An• U testo dell'originale televisivo cli VLA01MIRO CAJOLI Adunanza di condomi11io un altro_. Entrano ncffmtemo uno. (J(,{,/UR.\0 PERROTTA: Perrolla al te.lefono. Guo.rda l"orologto. (P.P.}: Orologio: segna le 18,56. PERROTTA: Bene! Non chiamarmi più fino._ (F.C.) ... alle 0110. Grazie! SQUILU IL CA.\IPANELLO. (PAUSA) OROWG/0 CHE EGNA LE 19. VOCE DELL\ CONTESSA: Buona sera! VOCE Dl GIGLI: Buona sera! \ OCJ Dl FOXTA.l A E DI .\tAURJ; Caro Com.missa.rio! Buona sera! VOCE DEL PROFE SORE: Si può? PERROTTA (F.C.J: BcO\-COUtO Professore! SOGGIORNO PERROTTA: I condomini stanno nprendendo I loro posti. li Professore, emrando. gtwrda rapi– damente Il tavolo. La sua borsa non c'è. 1 rl\'olge a Perrotta. PROFESSORE: C'è Carlo? PERROITA: No, è andato al cioematografo.– c non tomerl tanto prcsto.- Perroua, mentre ,·a a prendere poslo, sb1roa ù ProfeJsore. che ha un pu;colo gesto d1 str.:.z.a. PERROTTA: Signor Footana. il Professore è inquieto. Ho motivo di ritenere che la sua borsa ... l'inseparabile borsa di pelle ... p.:r un complesso di coatrat1emp1, sia h– mta nel suo appartamento. Vorrebbe an· dare a preoderw.ltcla? li Professore stupilo e aggrondato, rua.rda Pe"otta. ma Pt."otta ha U1t 1 t..Jprw1m1e in– acxcntc. Fonlana mostra di non capire. lm– provvuamente ha w1 barlume di ricordo. Si. ,'Olee a Mauri, che annuisce.. FONTANA: Può dani ... può dani_ la Uau- ;Jn~~~o•~::;;-~o~t~b~t~;t:u:fia del Professore ... PERROTTA: Gliel'ha affidata mio fialio_ Lu– ciano, evidentemente, non ba fatto io tcm· po a riportarla al Professore. F01''TA.~A: Vado! Vado_ S1 alza e si av\--'i.a: dà un'occ:luata a Alauri. _ ma esigo che in mia asscnz.a. oon si parli di nulla_ Fontana esce rapidamente. PERROTIA: Ma le pare!_ D'altra parte, dobbiamo aspettare anche il Parroco. GIGLI: Verrà? PERROTTA: Credo di si. MAURI: Non a,-eu molta \'Oilia di torna.re_ PERROTTA: Verrà.. Ci sono cose nuovr.- cbe daranno un'altra S\-Olta alJ'indaginc. MAURI (sospettoso}: lo che senso? PERROTTA: Poliziesco, dirci. MURI: Cose gravi?._ Lei mi sembra preoc– rupato._ PERROTTA: Lo sono. Mauri s:uarda con sospelto lo Con/essa e Gigli. ,\HURI: Minacce? Pressioni? ... Perrorra gli dà un.'occhi.ata di compassione. Ha capito che pensa a UII utle.rvento del Muu.stro. PER.ROTTA: Lei è fuori strada_ non solo.– ma crede che sia fuori strada anch'io_ MAURI: Comunque. abbiamo promesso a Fontana di non anticipare_ aspettiamo Jw.. PERROTTA: Si capisce. MAURI: Preavverto che io e Fontana siamo decisi a spingere l'indagioc fino aJJe ultime conscauenzc. .. senza rispetti per nessuno. PERROITA: Nessuno vi chiederà riguardi speciali. Se mai, vi sarà ricordato il n– spctto che do,•restc a voi stessi_ Mauri si al=o infurialo, ma stanno en• tran do F onlana e ù Parroco. GU uomini si al::. a.no i.n. pte.d.1.Il Parroco, facendo segno a lull1 di star comodi., va a me.ttersi fre.ltolo· samente. al propno posto. E' molto seno. Fcm.tana porta la borsa al Professore.. FO!\'TA..:~: Sl, Luciano l'a,-en lasciata in ~ n~trarip~d~ :,~ ~-~tu~-- Ecc:ola. La prego di scusarlo. li Professore la prende, nngraz.ia con w1 cenr.o del capo, ma spia Pe rrolla.. Per– rotta zuarda a11entamente il Professore. SILENZIO PESA.,'TE. TUiti hanno ripreso i.I loro po.sto. Guar· dono Puroua, die non distoglie lo sruardo dal Professore. Guardano ti Professore. che pare confuso. Ha lo sguardo basso. Gwche· reJla con la borsa nervosamente. MAURI e FONTANA si dàm10 un'occhuzta m1pal.imte.. FOSTANA: Vogliamo cominciare? PERROTIA: Abbiamo cominoato. Stiamo aspettando che il Professore ci dica_ che cosa contiene Ja sua borsa. PROFESSORE: Contiene_ contiene._ ma co- son quelle che ci permcttooo di rirono· scere l'anima cristiana._ Tuili qua.s:. con1emporane.ame111e, ncono– .scendo la 1r-oce del Parroco, si volgo,10 a lui. li Parroco triste., impenetrabile, fissa le bo– bine cJ1e gi.rano. SULLA PAROLA CHE DISSOLVE. MUSICA. IL SOGGIORNO ddl'Ant1quar10, come. rlta descrillo il Portiere: • un muccluo di. mam– mo:U e di quadN polverosi•. il tulio, .saù– ture e d1pi.nti.,si scorge_appena in co11trol11n E' meu.a stagwne: ttà bwo, ma in cielo persi.ste un po' di luu, dopo iJ tramonto. A q1,e.sta poca luce, si scorgono malamu11e. il soggiorno prima, e poi il giardino. Un'ombra sta scavalcando la bassa cancdlata che di– vide Il iiardlno di Fontana da qudlo dr Maun. S, sporge i.ndielro, afferra un o~llo ,·olmnmoso, lo lrasporta verso d .soggionw di Afaun. Sta per entrare. furt1va,nenu. S1 arre.sta.. Si guarda in gJro. Riprende subao la maraa, e va a deporre l'oggetto in mez..:.o alla stanza. Poi., rapidamente, corre via. Scavalca la canallata: sparisce. SOGGIOR.VO PERROTTA, Tutti sian.no ancora a.scollando la regi.· stra::;one. Seguono come affascmatr. VOCE DEL PARROCO (registrala): __ allora an Francesco fece chiamare frate Gine– pro e gli domandò: • Le campanellinc d'ar– gento dell'altare, dove sono finite? Nessuno le trova più•· • Son finite in tanta con– solazionee conforto di una po\' e.ra\ 'ecchia c. dei suoi nipotini orfani e aff amati•. nsposc frate Ginepro. Saa Francesco guar– dò n~i occhi il o;uo frate. Vide io essi una gran pace; noa l'ombra di un dubbio, e nessuna iattanza. Ne lagrimò e strinse al cuore frate Ginepro. Soltanto più tardi, cercò di fargli capire che cosa non fosse da approvare, in un'aziooe che pure lo faceV3 piangere di tenerezza. (BREVE PAUSA . VOCE FER..\IA) Fr atelli. io bo il medesimo desiderio di sape.re e di stringervi al cuore._ bo il me– desim o dovere di far comprendere a roi, che non si può far buon lavoro con il mal-tol.to_ non si può fare il bccc se non seguendo le ,'le giuste c!1c gli son proprie, né, tanto meno, con il rica,rato del male. LU ·cA PAUSA Chi n.10I ricorrere a me per coniess1onc. con6dcnza e consiiJio, sa do,·c tro\'armi. Dco gratias_ (più basso, rapido e subito !~~~}- Pater noster, qui es in adis, Tutti stanno rivolgendosi sgua rdi inculi o murrogati1r-i; un attimo, pe.rc} it dal reg,· SlrfZ-tOre~ppta 5:dnto una \IOCe argen1ina, po, seguita dal dialogo Mauri-Fontana. VOCE Dl LUC.lA.:."°O FONTANA: Ciao, papà! FONTA..'M (registralo): Ciao. PAUSA· SI SEKTE SBATTERE UNA PORTA FONTANA (regi.strato): DiceYaL. MAURI (regi.strato): Dice-.-oche soltanto due condomini non sono stat.i, 6nora, aagrc- il nostro anonimo agisca come per dispct· to.- o per ,-endctta? ... FOXTANA (reg.): AH"à chiesto denaro anche a Gigli e alla sua amica? A questo punto ù Professore scalla: grida • uo •, ma sen::.a.guardare nessuno in volto. PROFESSORE (in presa dirr!Ìta): Ko! ..\IAURl (reg.): Non credo. Potrebbe trat- tarsi, im'CCC, di una ,·endctta amorosa._, \ta s1 !_. st, Fontana! Xon si è mai ac- 1..-ortoche il nostro scienziato ha una con.i per l'in1emo quattro? Il Profe..s.sore ri.ene. il capo Ira le. mam; è aiut1enta10, distrullo. li malmco,rico se.- f1Jo ;,~~ 1 ~d,~La f~~~a~~~• è ri,elato a MAURI (reg.): ... Una rnlt.a che c'iucoritram- ~o~~~l~fapri~~wpi~~~,.~f::C:.1i Gli dissi: e Non si affaccerà l A quest'ora e con Gigli ! ..... Dh-ennc paonazzo, .si mise a balbettare. mi ropn d'insulti. Gli ri– sposi: • Caro Professore, queste cose Sua Eccellenza pl.:ò ignorarle._ abita lontano ... e tanto occupato con la politica.._ e può ignorarle la fidanzata del dottor GiaJ_i ... ma lei l Lei che abita qui-•. Lenta panoramica su Gigh e sulla Con– tessa. Lo spc.ttatore de-.·e domandarsi per– chè i due maggion 111teressat1 appaiono meno .colpiti, meno offesi del Professore., dalle 1g11ob1hparole d1 Mauri. -- Insomma, potremmo ~r tutti perso– naggi dcJ suo melodramma_ Noi ili ab– biamq rifiutatQ l'aiuto c-bç qli dlic<le:Ya per emergere, arricchirsi. farsi not.:irc... La Contessa e Gigli lo hanno deluso e in– gelosito ..• La follia avrà fatto il resto. li Parroco, disgustato e morridito, a que– sto punto traccia add1nll11r.z con la maiio rm .segno di Croce: • Vade retro, Sattvw! •. FO!\'" TA.NA (re.g.): Ma non e faciJc attribuire al Profe ssore la sostituzione del Van Do– ren ... E le corse? Le scommesse?._ MAURI (re.g): Questo ~ un altro aspetto della questione: roba da Pcrrot ta, da se– gugi__ si mena lui, naso a terra, a fiutare. 'oi dobbiamo informarlo che, da parte ci el Professore, u n mo,·entc c'è_ e sta.sera lo informe.re.mo senza tanti riguardi. Anzi, ,·c nga con me. Voglio mostrarle la lettera con cui il Professore mi fece quella ri– chiesta cli finanziamento.- Lei, ba la sua? FONTANA (re.g.): A mc la fece per tele– fono ... si ,·ede che spera\'a poco ... MAURI (reg.): Andiamo a l eggerla insie me: ci potrebbe essere qualche particol a.re im– Portantc. La presenteremo in a dunanza._ Venga da mc; le farò a.ss3gxja_rcun cognac degno di un antiquario._ LUNGO SILESZIO Tuili segrwno il moto silen;;:ioso delle bobine.. RUMORE DI PORTA CHE SBATTE SILENZIO Perrolla tocca un tasto e fa girare alla più alla velocità.. Il nastro tennma, le bo- bme si arrestarw. · Il Parroco fissa il ta,'Olo. i;>omenk:o Balbi: FI=-a (lncWon•) dre la sz,a espre.uiot1e, fino ad ora tesa e. augosa ata, s, risoh-e in una pacala <Uter· mi.na: .i.one. Ora cJ1e. ha deaso, il suo \"Olio e qua si sere,w . CONTESSA: Basta! __Signori, vi pregoL PARROCO (con a1uia): Signora._ lei non è 1eouta a parlare. COXTESSA: --11 dottor Gigli è m.JO6glio._ sono miei figli tutti e due: lui e Ugo. d,~::;;d~s::r:;~io~~u~ 1 • ;~:!~i~;~~ :tz ca111re quanto sapessero gli altn Lo jlesso Perrolla mostra ww profonda sorpresa. Mau– ri. capisce che soltanto il Parroco cono.sce,·a ù segruo ddla Concessa. , CONTESSA: Si rallegri, re,·ercndo: bo una buona notizia anche per lei._ lui lascia la poUtica. Ha capito che. prima dj tutto. de,·e metter ordine in casa ~ua Presto ci sposeremo. Ri,-olgendosi agli. altri. - _Ero i1,à ,·cdova da tre anni: ceco perchc 1 miei 6gli banno il mio nome di raaazz;a_ li padre, finché vh-e,·a sua moglie, noo pote,a darylielo. Poi... poi c'erano altri 1mped1menu._ NEL RICORDO DI LEI, come scena sur• reale: LUI (i.I \fuustro) di. spalle, controluce: 1111'0111bra rinese. LEI di fronlt!, sfocata ma ricrmoscib,le. WI non ha volto ne persona fisica, ep pure incombe sull'in,magm~ d1 lei: piccola, u.nu/e, ras.segnala. LUI {parla .scn::.a. gnd.are, ma con a,npt0 alo– ne sonoro. La sua oratoria è pu.bblu::a. ,wn un'oOerta d"amore.}: O te o la poli– uca. Non posso propormi come iUida, .se ronfes.so cd ostento di pro,-enire dalla strada s bagliata. LEI ( anuui.sce 1ristemet1tc). L~~~cVn~i~~g;el~~nj~t~f!~~~e n:~ figli rappresentano la confessione di un passato, in cui il mio disordine fu pan a quello che comba1te'\"'O. LEI (annuisce. c.s.). LUI: La iCDtc mi fermerebbe per strada, ffil domanderebbe: • Perché lei ba sempre osteggiato il di\'"Orzio, quando non a,-e,·a modo migliore per onorare la donna che ama, e i figli che le son nati da lei? ... ,\lt sputerebbero in faccia, perché oon sanno distinruere il do,·cre dell'uomo pubblico dal comodo dell'uomo privato. CO!\'TESSA (con un filo di voce): Ma tutti sanno._ molli conoscono i nostri npportL LUI (ancora più tronfi.o): Forse! Ma dalla nostra dis crez.i onc e dal nostro sacrifico capiscono e.be oon facciamo confusioni tra il lecito e l'illecito. Guai u dal mio esem– pio potessero derinrc l'incent.i,"'O all'arbi– trio e la oc.rtezza dcll'impun.1tà morale. LEI (ricomincia ad annurre m~e.). LUI: .Ma se l: giunta l'ora di .scc&liere fra te e la politica, scelgo te. C01\'TESSA: (gridando) No! SOGGIORNO PERROTTA: CON"TESSA (con voce normale, doloro.sa– mmte): No_ no, noi Come a\'T"Cipotulo pc~ettcrc_ acce:ttarc.-? A,-c,."'O respinto in– finite ,-olte la sua offerta; cd ero certa cli ;~i~ e~ :Ci!~ 0 :dJ~ui l~ crac.ra =~~ ciosa._ d1;1;1Jo1:;,i~~~~ f;;l :; ~~~%~~= concreta . . Non vediamo iJ volto di ltu ( i sempre di spalle), ma la scena è ut tulio e lJ1 e'~ _s~i.s:J~.-LJ';iùs;:,s:i~=~ ~delle si~=e m~~f~N::;al~ opposizJonc oserebbe sen'1rscnc_ APPARTAJIE~70 DELLA CONTESSA (nd ricordo di lei: ma è la scena medesuna dd I. Tempo). La Comessa è sedu,a su w1 di• ,•ano. Sta telefonando: qualcuno F .C. le tiene tvtiorosam.ente l'altra mano. COSTESSA: No, non posso acce:ttare_ E' una decisione ingiusta._ Lui ha capito perfctta.mmtc. e noo accetta nemmeno lui_ WI AL MICROFONO • PP. &n,.a sfondo. L~dii' ~tri~~~. sel~i~n c~C:~ ora vedo. Ero presuntuoso, CiQista: m'il· ludC"\·odi sacri6carmi per gli altn ma sa– cri.fica\--Osoltanto te e i nostri &ili. On bisoena far presto_ APPARIA..\lENTO CONTESSA es.: C01''TESSA: Prendiamo tempo __ pensiamoci ancora, possiamo tro,-are un'allra ,,rada.~ Abbiamo aspettato t.anto._ Domenica 15 !!enna10 1961 Wl AL \//CROFO.\O C.S. LUI; Troppo! Ci sposeremo subito. Vado • scrl\erc la p1u bella. la piu aioiosa lctt.erl che abbia ma i scritto: le dimissionJ. \"OCE DEL.LA CO\o"TESS.\ ( dal ttUl'Ìlori!)! \{a_ il p arlllo. Ll.;J: li partito. il Pa,es,c, J)OS.SOno sce-gbc.n tra decine di uom·ni \'oi no" De~ rapidamente Il r:cn itore. C~)fallit,,:~hta io.~f~~-1:;nlo! Resta con il mtr:rofcmo in mano, e piange Carrello indietro, a ~prrre colm che le tic· ne la mano. E' GIGLJ, che ora le cmt~ affeltuo~omente le s~.,allL. 1A Conuna ~' ru:Ima il capo sul pelta. ...ha deci,o ... non intende- r-ai,oni. GIGLI: Do'\ l"C5tiesserne lieta. SOGCIOIL\"O PERROTT.-t rin presa dire.Ile. . CO'\"TESSA · Sono net.a certo che lo sono– ma non sono coo1,int.a che s:ia !a strada giusta ... non 1a· qJ,3_ __ non la '§Ua' E tc:mo che tutla la colpa ricada MI d1 me .. Son? io che ho ,·otuto a,crli ,ic;ini. i mie, fit,1 '\:on ne POtC\O piu. ~ti patt\a dJ chieckre cosi poco_ e invece e nato quel terr1bl1~ cquinx.o. \UURI ! E i s001 fi:.'.1, fino ad o..i no:i hanno sa:ruto"> La Contusa guardando GIGU CO:\"TESSA. l..lJj soltanto. e da poco. U~ crede ancora di ~-sere orlan o. Ab biamo don.ilo mandarli a scuole priva.te, fare documenti (al,i_ quelli almeno che pote• ,·ano cadere in mano Joro. E Lgo non $3. \faun. sen;:p cattnena. qua.si con rn.sre;.:.p., fa UII gesto com.e per dire~ • ,·on "edo a che potes,e 1(10\are •. La Conuua u ne ac carge e gli rispande CO.STESSA Pcm.avarno di far ben,e_ ~on ,-ole'\-amo che: cre.ces.s.ero plilCDidi rancore ,·erso la società e ,cno 1I padre_ (con un (i.I d, 1,-oc,e, quon nsr,ondendo ad an.1ic.J1e obre::;om}. '\:"o, non era ,er;ozn.a, da p.a~e mia; non pensa,-o a me. TCmc\.o_ teme· ,amo che _crc~ ... !tC'ro IM.'!l'odio o. ~10. neU-indiflerenz.a morale. P u tardi. fo~. a, rcbbero capito. Lui ha up1to. \"el drre. • carnlo •, si rr1'0/s: e al fig[,o pre· .sente. con l'aria di cJu due.de ;,udono. CO!\IE!>SA: Per ,cntisc1 a.nni. oon c'è p:'U stato un attimo in CJi f~-.i certa di non sbazliarc. qualunque cosa facessi.– PARROCO rnwrmorando era ~): Ora non sbaglicra piu . Tutti si rn-olgono al Parroco. come u aspeuu,wro d .suo inten·ouo. \art sanr..o come andare ai an11. Il Parroco, pare non abbw altro da dire. S, tuardono murrota– tn·amente. unbura::..:.a.11. ftna!nJCtJe. fonJQJtl. FOXTA.'U alla Con1essa, nspettosantenlei Se è lecito_ sappiamo della lettera, ma ne i~riamo il contenuto. Se crede che, iD– S1cme con le altrr. possa senuci_ LA Contessa apre. la bor se.Il a, ne trat! t.ma l~llera spiega:=_ata. Rn1•1< r.do a un ,r. , ; tentatn·o di. Gi,zfi. d'imped1rl.e ques1·u1.1ar.a 1m11l1a.:.w,ie,legge CO~"T~A (leµaufo): • Lascia m pace i ,·enucmqucnm e sposa qud pallone gon- 6ato che manda in malora il Paese. aJtn· menti fornirò io a certi aiornali la docu– mentazione del ruo • doppio aioco •· A.· lora, padcrai il giounotto, il ,-eccJuo e i suoi qua11rini ... SILESZIO n!BARAZL\TO FOXTAXA: La maa:hina e la stc:sY chc– PERROTT A: Xo. le lcuerc sono st.ate senne da macchine di, ene.. .\IAURI: Eppure, hanno tutte qualcosa 10 comune_ una sorta di doncbisciouismo_ • quasi un proposito di far pulizia_ di met– tere il meglio al posto del J>CiilO-- PARROCO (borbollando) Fa piacere che se ne accorga. \laun glt s, rl.\olla con malgarbo.. ma Perrolla lo pre1.-ien.e. PERROTTA: Maun ba imJ)(btato corrct:a– mcntc il problema._ ~L\URJ ( risotli.to. al Parroco) Sono st.ato battezzato anch ·io. PARROCO (freddo) Ho già detto che mi rallegro. Per-rolla i ns1brlme.n1e abballuto; s1 fa for:.a per parlare. PERROTTA: S1. Per capi.re. bi.so~ proce– dere dall'ipou:si-.\lauri_ c apire il mccc.a– msmo, perché il resto e bwo_ Le lettere. le minacce. i ricatti, anche per raglOD.i cti mtonaz.Jonc, cooducc..--ano in parrocdua.. Re,·c.reodo, mi scusi_ lo sono certo che. quando son ,-enuto da k-i. -.uIJ"annadio, dietro la prima fila di libri_ c·era. la mac– china: quella che cerchiamo. con le lettere ~11.ettosc. Le altre macchine ooo .sara di.f– hcdc tro,·arle, ora che _conosciamo il rag- f:u~·:~:a!ci °P~~. ci;~il~pro- fonda!o nei pen.neri che mu1apano ù suo prossimo mle.n.'t!nlo. - E .se il parroco tenta,-a di nascondermi 13 macchina_ e chiaro che sapcu. Ma che cosa? quanto? Forse tutto. Tecnicamente era possibile che il Parroco. pc_r ,'I.a di confessione. fosse_ ,'"Crlutoa conoscere que– &li st~i segn:11 che rapprcscn1ano le molle dei ricatti; e, tecnicamente_ - dico. dal mio punto di Yista profcssiooale_ - può .ben esistere un Parroco unpazzito, che , oglia far dc.I bene (come ci ha inseg nato) con il mal-tolto. Bisogna,-a pas.sarc au.ra– ,erso questa ipotesi. Appunto qucUo che bo fatto peaosa.mcnte_ e oe sono uscito con due certezze_ La prima. che il Parroco. per ~n nobile sentimento di cantà. ,-oJCS'.!,C ropnre qualcuno, essendo natu.ralmc:nte estraneo ai fatti da. coprire. La seconda. che tanti segreti del condominio potC\-anÒ far 1:apo alla parrocchia soltant o a d opera deab m ~ercssati_ o dei loro fii.li: (.scan• derr.do) il rapzzo Fontana.._ il GialL il mio. \laun· è impa_:.jente d1 &iungere alle con- clusioni e teme. altn dn'l!'rsi.,·1. ~tAURI (tte-n'OsIDrrnue)· Lc:i non c'entra e suo 6zlio meoo di lei.. PROFESSORE (sospirando : Carto_ PERROTIA: D Professore aon è della me– desima opinione. Sa che la sua borsa è sta!a oggi nelle mani di mio 6glio_ mio figho l'ha portata in chies:;i; in chiesa lba passata al ragazzo Fon1ana.. PROFESSORE: Carlo mi 3..luta spesso. 0ft?i \'O)C\-o.1 sperimcotarc una registraz..ionc da olio metn, ecco tutto. PE~OTTA: Sl. Mi a,,:-.,";J. parlato con cnru– s,asroo di questa maccbin.a.. Sape,·o che esistC\·.a. Non c'è \'Oluto molto per mct· terla 111 relazione ron l'"lndaa:mc. quando bo supposto che fosse nella borsa del ~~~t:~~~~,~mtraU:i~atig~-;; anche certo che- il quadro, sostanzialmente. non muterà- quando il Parroco. che sa f:.C~i mc, più di noi_ si dc:cidcrà a par• Twti gli occhi sul parroco, dre mostra di. ,-oler n.spondere. PERROTTA: Ma non ho fretta di sa.pere come siano andate le cose_ confesso che o~·. tiso~i ~hi~rl~ '::!1~ C:N~o;:~: ~~~e~~a~gb=! a no1.._ (duro): PERROCO (con vtole:n.:.a): No, questo no. MAURI: Ma.- rcvercndoL PARROCO: No_n dovete _Dlettcrli sul banco dcvii accusa~. Li inchioderete alla ribel– lione, per dignità. per coerenza. Ora, m· ,·ecc. mentre ,•1 ~rlo, cui già dubitano Pc~ò son ricorsi a mc. Conosco I ra~ ~- ~ sa.rete gcneros} con loro, saranno spietati con se stcssL Se dimostrerete compren~iooe, li spJ"?llerete a capire. Ri- ~~~tj !~~ dcb10. ed essi vi rimettc- ~tAURI: Prediche, ~vcrendo ! Prediche! Van– no be~ sul pu.Jpno, ma nella Yita non si può nsaJire umpre alle colpe di Adamo. (Contin~ pax. 5)

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=