La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 3 - 15 gennaio 1961

Le nchieste dl giud!Zlo che glornaJme:ote d pervellgono, tro,·cnnno ruposta oe.Ue apposite rubdcbc e Vcrba Vo– laot •, e Scripta mane.nt > e , La fiera ris:poodc • sec::oodo l'ordine di arri,-o. Si prqa pertanto di asteocrsi daJ solleciti I tA FIERA LETTERARIA l.L FIL:\.l DELLX SETTJ.:\.CX~a * Ilsegreto diPoll1 anna * di 61.-1.1' LlJIGI no,·nr 11 nome di Pollyanna. sul \\"ebs1e-r·s Dtcr:ionart1 ,·iene defiruto d'uso orma, rrente in lngh..iherra per indicare cuna ragazza che. spinta da sano ottimismo. tro·va del bello e del buo– no in ogni cosa>. ll men– to di questa generaliz.z.a– zione risale ad un roman– zo di E.?eanor H. Porter che fu pubblicato nel 1912.. a puntate. suil"He– ra!d Mopa...-ine e d:venne presto il successo del gior– no per la simpatia susci– tata dalla sua protagoni– sta. Polly -an.na appunto. sonomia. Grazie alla sua ~rena bontiL Ha diretto Oa\'id Swirt con piace\·ole ga • al– tento a non togliere mai alla \·icenda il suo delica– to sapore di romon rose pour jeuncs _tilles. ma preoccupal!) anche di non sci\·olare troppo sui tom rugiadosi e dolciastri. I personaggi. cosi. SODO lUl• li d,·aci ed allegri. 1 loro piccoli drammi sono s,·ol– ti con disim·oltura cordia– le e il clima primo no– \·ecento del romanzo è a tal segno rispettato e stu– diato che il film. non aves– se :s.llri simpatict meriti. si imporrebbe solo per quella meticolosa ricostru• z.ione della pro\·incia ame-– ricana 1912. esatta in ogni deuaglio. dai costumi. ai mobiJi. alle case.. a al vecchio misanlropo. hetame..,_te sostenute da quella tro\"ata del gioco deffarcobaleno con i pri- 5-ffli dei lampadari. Sono tutte pa~ne di buon gu– sto. ricche di intuizioni drammatiche. 'narrativa– mente forb:te e ,·elocL De– JU)e di figurare in un film di buon gusto. Completa la colorita \;. \'aCJtà del quadro una se– rie di ottimi interpreti. lra cui Jane \Yyman. la zia. Ado!! ~enjou. il m:.san– tropo. Agnes :\1oorehead. la malata immaginaria. Ri– chard Egao. Karl :\Ialden. Xancy Olson. Donals Crisp. Da ricordare. neUe \"e5tl di Pollyanna. la graziosa e sapiente Hayley ).lills. D1 felice effetto pittorico il rechnicofor. t"na guslosa caricatura della compa.gnia parigina e.be ha messo in scena • Veglia d armh, di Diego Fabbri. nel dlce.mbre scorso A quel ro manzo. di,·e– nuto in seguito nel mon– do anglo...-..assone famoso almeno quanto da noi lo e Pi-nocchio, si ispira fedel– mente il film di questa settimana che segue a p1u di qua..-a..'lt'anni di distanza quello. omonimo. con cui S a!fermò )!ary Pickford. Il suo pr"<llcipale perso– naggio. pe.n:iò. e la can• dida e amabile bimbetta dodicenne che. rimasta or– fana di padre e madre (11 padre era Pastore e prove– nh-a da una ricca famiglia tradizionalista). si trasfe-– risce neUa se,·era cittadi– na di pro,incia do,·e sua zia domina da anni incon– trastata. E" tenera. delica– ta. gentile. deliziosamente ottimista. e non tarda. con il suo carattere sereno e la sua inguaribile fiducia nella ,·it.a. nella bontà. nell'allegria, a mutare gli animi della maggior parte degli abitanti di quel!~ cittadina. tutti chiusi fino a quel momento non solo nel prod.nciale grigiore. ma anche m egoismo che ,·ieta,a loro di godere le buone cose della ,;ta e di !ar?e godere agli altri. :,.,:~turalmente ci sara chi. sottiEzzando. rimpro– vererà al film la sua sem– plicità ecc-essh·a e il suo scoperto gioco semimenta– le. derh-ato a piè pari dal– l'atmosfera ,·olutameme ot– timisl!ca del testo lettera– rio ed e\·idente in ogni personaggio. in ogni situa– zione e in tutte quelle so– luziC1ni con happy end che ad ogni momento ci \·en– gono proposte. fl rimpro– \·ero è moth·ato. ma a par• te iJ fatto che il film va preso nei suoi limni d1 spettacolo amabile trauo da un amabile romanzo deamicisiano. non si può negare che il regista sia riuscito a sostenerne feli– cemente i punti deboli con un estro. una fantasia. una scioltezza narrath-a e. so– prattutto. una eleganza formale che do\·rebbero poterlo accreditare anche presso un pubblico diffi. cile. ìUO§THE D'A\.HTE * A\. HO~Jl.d\. La sola a non farsi con– quistare subito dal fra– grante fascino della bim– ba è la zia. intanto per– chè inacidita dalla solitu• dine e da uno z.itellagg_io che. nonostante sia gio– vane. l"ba preococemente in,·etthiata. in secondo luogo percbè lei. in quella bimba nata da u.n"unione che la famiglia non a,·eva mai approvato. a,·e,·a sem– pre ,-isto quasi un frutto se non della colpa ceno della disobbedienz.a e del– r errore. ~!a Poll\·anna \ince anche con la zi'a. per un seguito di circoslanze abbast411Za straordinarie. e alla fine la cittadina e.ambia letteralmente di 6- Si guardi. ad esempio. tutta la sequenza dell"arri– \""0 di Pollyanna in casa della zia. carica quanto vo!ete di remin:.scenz.e di Lord Fauntleroy. ma do– sata con gentilezza. ricca di sicure notazioni psico– logiche e felicissima nel porre subito i termini del contrasto fra la bimba ot– timista e serena. vis.5:uta po\·era. e quella ria tanto ricca ma cosi po\·era di fe– licità: e si guardino le se– quenze che oppongono a PoUvanna la malata im– maginaria. a poco a poco conquistata alla salute e alla gioia dalla r ragranza della bimba. o quelle che oppongono in,•ece la bim- Sironi fnt1-II~ista All°Obdi.sco si è aperta una interessante mostra di • ope– re futurisle, di Sironi. La lunga parentesi futurista di Sironi non è stata ancora ben chiarita. Si sa che il pit– tore non a.deri ufficialmente a.I futurismo malgrado fos· se stato chiamato, nel 1914 a !\Wano, da Boccioni e Marinctti, a far pane della direzione d e I mo\imento. Tutta\;3, pur non sottoscri– ,-endo i manifesti del grup– po e pur rimanendo un • fu– turisu di tra.o.silo,. Siron.i partecipò attiYamcote alle ideologie cd alle Ione del mo,imcnto. Ceno, come ha ben osscn.110 recentemente Guido Ballo, il futurismo di Sironi • ooo e un futurismo di linee-forza e di scompo– sizioni formali •. ma. piut– tosto. il mezzo per anici– narsi ai ouo,; contenuti dr.unm:itici insiti nel mondo modcmo, inneggiato dai fu. turisti. E difatti fin da al– lora Sìroni, più che in.fa. tuarsi per il cullo della mac– china e della velocità, puntò sull'uomo, sul rappono, ta– lora. lacerante. dell'uomo con la nuova r~.lt:i.. In alai termi ni m entre i futuristi bada\' 3.DO a registrare que– sta nuo\-a realtà. egli prcfc– ri\""3. intuirne le complesse conseguenze morali, carican– do pan pane delle proprie opere futuriste di quel rupo m~gio csp~ionista che dovc,a. rimanere. 3ochc in seguito, una costante della. sua ar1c. Alt.ra. differenza tra * di LORE,\'ZA TRl CCH I ironi e i suoi compapti fu– ruristi. ribelli al passato, mi semb ra esse re quel cooti• nuo lega.mc con la tr.adizio– oe, quel l'amore profondo per un suo ideale museo che il pittore seppe mante– nere intcari durante 1'espc– rieom futurista. Del resto al museo Sironi ha scmprc creduto. sebbene il suo sia uo musco per nulla conven– zionale, duro, essenziale, sal– dissimo, sostanzialmente go– tico. per quanto vada. ~– !l,O modo, dai r:1xcnnati, al– l'Antclami. al Tiziano. Ouc• <.10 fondo peso di cultura. questa predilezione per il mito perman&Qoo nelle ope– re futuriste dd maestro. molte \Vite imputt. piene. come sono, di suggestioni cubiste, espressioniste e me– tafisiche. A s s a i opportunamente, quindi. tra questi disqn.i fu. luristi e post-futuristi, da– tati daJ 1909 al 1928. ~ stato collocato il Pal!Stlggio urba· no con ca,·allo, una tempera dd 191-t,dal chiaro impianto espressionista, intrisa di to– ni meullici, di un3 forte drammaticit.ì. Uo"opcra. in– somma, che i.n uo «no sen– so anticipa la serie stupefa– cente dei • paesagiP urbani• che Siron.i prenderà a dipin· gcre dal 1920, affermandosi insuperato poeta di un in– grato mondo di sobborghi industriali, di cantieri. di case popolari, di ciminiere. di scali ferro\iari. Xci piccoli disegni Sironi ~mbra Ìil\'CCC «rc:are nuo– ,i procedimenti materici: grnffia il foglio con il col· 1ello ,.rialza l'inchiostro con 13 tempera o ne mitiga la incishità con l"acquarello, dà alla st essa matita una sin– gola.re capaci1à d'ctrcni cro– m atici. Ed in questi prc:z:iosi disegni ciascuno potrà sco– prire confluenze cd antici– pazioni talora sorprcndmti. Cosl se la delicata e pur sa Id a architettura. ddla &pa:nsior.e Sprralica del 1913 può ric:ordarc il cubismo– costrutti\ista di Legcr e la Figura del 1909 può essere riaJlacciata. agli studi di Pi– casso per Les Demoiselles, i di.segni. Sintesi di figuro e SinEesi drammati.e,a di una fig-..1ra del 191.! e Compo5i– :;ior..e Il, del "16 hanno qud– la intensa libertà di ritmo, quc.Ua furi3 romantio che tanto spesso ritro\;amo ogg1 nelle opere degli espressio– nisti astratti. Tra le moltissime mostre apenc nelle gallerie roma· ne, impegnate per lo più in '"'colletti\"C fcsti\·e ,. segna• liamo tre importanti '"' ri– torni :o: \\-mter. Fautricr, Paulucci. Friu Winter ha raccolto ur,a scclu antol~ di ope– re, dal ·32 al '59, alla ~lc– dusa. do\e gi.ì espose nel ~~o del · ~ e nel gen– naio del "60. L'Attico ha al– lotito un.a piccola espos.izio– Dc! di dipinti. gouadie.s e dise&ni di Fautticr. in occa– !,..tOnedella presentazione di due monografie dedicate a.I pmore: il recente Fauinu, malierc. et mùrwrre di Giu· Ho Carlo Argan ( Edizioni Apollinaire. i.\Wa.no 19C:i()) e il meno rettole Jean Fau• 1riu di Palma Buca.rclli (Ed. Il Sauiatorc. i\tilano '60). Enrico Paulucci presenta al Torcolicrc numerosi guazzi ~ acqueforti dal 1958 ad 02- gi. Il pittore 10rioesc ci dà con queste tempere, tanto ..,pontanee e sicure. la piena misura del suo ccccziooalc dono cromatico: si ha quasi rimprcss:iooe di poter cam– minare dentro i paesai,gi marini di Paulua:i proprio ~~: ;:t;1~ :.:~k~u~ felici quadrelli mi pare di a\'\-crtirc un DUO\·o ÌDtcrcssc dt Paulucci per il periodo monacesc del maestro russo. Completano la mostra una <.eric di incisioni di gr.indr hne:t23 tecnica.. Tra i oomi nUO\; per Ro– ma \aie imett la pena di ~ffcrmarsi sulla personale..: della scultrice Maria Marco• ORAIUO DUU RED, V.IU' -E 11·13 daJ axrcolecn aJ sabalo \1anOK'rlUI. toro e dt.sn: ru oon r1ch!:stl non si rut1tul-.cnno BALLERI:\ . PO[ TORA. ORA CRITTRJCE * IMarina De Berg * di FR.A~CO FOCUI Q-..z.indici anni fa. a Pa– ""Ìg1. oel <ru') applaud.Jto -spe-:.taco!o dei • Balli-t des Champs·Eiyséu •. Ro– land Petit pi-esentò al pubblico una nuova. pro– mettente stella di ~• genere d'ar.e: :Marina de Bcrii:. CiovaniSSima (n-e– va allo:a 1-edict anni). il co:po esile. lo ._l'lJa:do mo– bile e vivace. la ri!'ala franca e aper:a. por ... ava hmghissiml i cape1h di un biondo c-enere. Vederla -ed essere colpiti dalla sua in:ensità dj vita e di ~ timen-:.o. e..-a tutt'uno. All'anagrafe ri~ta,·a • cattolica •. ma ormai da roppi anni non metle\·a piede in una chiesa e non sapel'a più cosa ~les...~ d:.re pregL""e. vn,.~,·a p,er la da.nz.a., in~-ameo~e. Questa la • p:ima • lla· rina d-e Berg. :ua eeco che qualcosa, a un t:at'to. si spez:z..a in lei: una t.ristc'J2.a profoDda la invade. • Tenta.i di !are il bilancio di ciò òe a,·e,·o fatto rin dalla na.ccit.a~ _ li trovai di fronte al vuoto. In breve: stavo sdupan· do la mia ,•ita •· Cosi. con Pa.rdore, la generosità e la impulsività dl-e le -e:an ""~~e ar:.1~ic.a.. è na~a .a 'e:-z.a • l,l.a:-:na ~ Bc:-a– Ja r.crit::ic-e. col d ia:-~. comtn05&0. \'"i\·is: r.mo. d quei re annJ di ur .mf" :l.Sa felicità. rimasti o nr.at J1 e-entro. unjco e sa ldo. della rua vita. lJ diario. pubblicato nel 195.9 dal– !"editore parigino Be:-n::trd Cr t.. col t1to!o Tmti an.s a ta Tr app e. tosc,!' ora a b:e..--e d.is: .a-nza. tl4"lla traduzione i taliana di A-1- ft>de Vesco. come q'.l:n!o nume.-o della n.uova coli.a· n.a di narra:..va ·,a C;3ai– deJ12. Socie:.à Edit~ In– ternazionale CU:.olo: Tr, anni alla Trap'J)CI. pae: Xl-190. L. 9001. Lo sti!e dj ques:o pnmo libro della De Berg (si ha notizia d1 un secondo. che do'\o-rebbe uscire b qu~u stessi giorni) rifiet!.e. nel modo ph) schietto. l'animo p:onto. \TJvaciss:imo. fer- vido deJl·autrice. Il le :o– re. che fo:-se gli ~·aCCOS"'..a con l'animo dispor.o a tn>– va~i tra le mani solamen· te un·~-a edi!:caote (il li o!o non p:omet-:.e mol· to) s·accorge. i-emp:-e pi'U. di trovarsi di fronte a una opera d'arte. L"etfieacta con cui )la- ru di- S,.:2 !la::a ·a .;,:')J)ria e<i"~c P.nz3 z o.osa e dolo:osa a u~ "fl-.":;,<>. n a«"e rn p .-uno luo&O dal- 1' a.uo' .: i.ta stoce=,:a (k:– l' a ut~ce:. ~ poi• dal co::~ ce.!ltra:-rl. UJ :eL n s-:1:n.i o:ig"..na.lls!i.."?la. di!lle s-.,;e qual:t.à d1 ra;azz.a ;uolu– •a e d '."!volta e di SU');a m:s:.ic.a e appa.J!Sionata. l.!'1- iO:::=.tr.a. t:-a O suo pas.s.a-– ?tl di danza!:~ e la a.a sp~e:.1d:da espe:-:.enz. de.!a T--:-ap,panon c·e la .501.·a • t:-at::.:-a • · ncn c·e. in a:– :~ paro•~. il pttea:.O. c..-:.e. <"Or."'~ ne!la ;)!è co-nur.e ·:-adiz:or.i- df'I ·ag-iogr-a!:a a!1:.ica ,. mt'<ie:--a. abb a ::d :.:o lla:i.n.a alla ro::.– ·--e:"'!lio:le. • ·e1 sua dw1:-o ~sa onn !: 0 adde:..~a ma! :lf'i pa.:tÌ('()!a:-i de.Ca sua V;ta ar: :..ica; ~a. ~– p:-e dalla s-Ja sf.:u:-e:-'•.à... i1 ..-u.o:-1!'in•e~ dlla.:-ame:::– ·e eh~. R pett.ato d !os-,;e ·aio. l"au:.:ic-e n,-::i l'avreb- taci:..tto. V;!.a U:l ;:o · k-gze:-a. probabi'':!'n-e%J:. e.ma non pecc.am.illOE'.a. Sta a d:..DloS"" ... -a:~o un a.!t..-o !a:to: eh-e. uscita dal:a, claus-J;a. :a De Be:-g oon es:.ta a ~– ca!c-a:-e il palcO!Ce:UC"O. ;!l pe:'!etta t..~uill.Jtà di coscie::i:z.a. ~ri~~ d~iseco~!-e::i~; ___________________ _ clauSU!'a. pe: rltro\-are.. nella solitudine e nel si– lenzio. Dio. Scelse la Trappa. Pl!'r– ché? • Perché la sua Re– gola non pre,·tde ricrea· zionL lo amo immenu· mente il silenzio. Non ho alfa to il desiderio di chiudermi in un con,·ento per senlire le chiacchfere de.ile altre suore: tanto varrebbe continuare a dan.z.a.:e. Vo1Uo solo ascoha.n la voc-e d1 Dio~. Era delicata di salute:. Ma. con la sua carica di entusiasmo, non se oe da,·a pensiero. A\-e\•a sa· puto p:egare il suo co:po alle dure esigenze della danza: Pa\T-ebb-e. ora. b-en piegato a un servizio più altol-. Proprio qui. in– vece. è la radice della tra– gedia (,e =I può chla• mani) di e Suor Berna– detta•· En..:ata. dopo Yarie dif– ficoltà. nel monastero di U- (non megUo indica– to). la sua salute le im– pedì di rimanervi più di tre anni. Costretta a uscirne. ha ritentato la danza; poi, dal suo inge– gna.-si per \Tj\·e:e. ol trech~ dalla sua natura squis..ita· Domenico Balbi: F1Jura ( I.ne Istone) --------------------------------------------------- co Moriondo che ha \·oluto 1------------------------------- I INTERVISTE IMMAGINARIE I l'isita ,i Erniete Tt•iutegisto presentarsi nella nostra cit– tà in \·este dJ pittrice, rac– cogliendo. al e Jardin des Ans •. numerosi inchiostri e gua.zzi. Dirò subito che la \loriondo non n catalogata Ira gli scultori che dipingo– no. ma. direttamente ua i p11tori. sarebbe quindi un crn:,re richiamarsi alla sua plastica per parlare di que– sti dipinti. La pittura si è Preç~ subito il lettore che non si tratta dd ,·ccchio sapiente Trimqisto, ma del pseudonimo di un ~lebre oitico letterario che conqui• stò fama dur.unc le ultime settimane del defunto regime. A quell'epoca. in Italia. l'oscuramento non fu soltan· to una precauziooc militare. ma fu prima di tutto il fallo più importante della DOStra cultura.. Si era pi da. \-ari anni ,"fiificato l'oscur.unento totale in filosofia. La poesia, poi, era al buio totale. In poli~ le sole idee chiare erano patrimonio csclu.sho nientemeno che di Staracc. La riforma linguistica del \'oi era stato un fulmine a ciel sc.rcno. Si ,-r.rificarono aJcuni casi di \"Crt.igini fi.loloakhe, soprattutto nel campo della critica lettcn.ria. t più ilfu.. minati, quelli cioè addetti 2. decifrare i poeti d3.lla poesia ermetica. a\"C\'al>O alle loro dipendenze critici di s«ond3 mano che si erano spccfali:z:– zati nel chiarire un Podtlno le idee di fondo e di sotto– !?mio di Ermete Trimqisto. :;,::onsidcnto il gigante dalla Jitica letteraria miliL3.ntc. Fùosofi, pensatori politici, poeti e critici le1tcrari fatt· ,.100 a pra a chi don~·ça rendere definiti\-amentc oscu– ro il proprio pensiero. Tuui. ~mm;a. erano alla ricerca forsennata dell'Assoluto, c~ !O .sos~ consLS1C\-a in una c:attcdra uni\'"crntaria. un conto in banca. la nomina ad accadc::mic->. o consiJ.licre cul– ~-,Jc dcl1c case editrici, ad– ~c alla diffusione dd nuo– vi ari e\-angcli ermetici. Fui presentato al nostro Ermete da un mio amico poeta, noto per an:r ~tto un poema daJ titolo sug~e– stiYo e La nortt defimtfr·3 •. il cui testo. più brc,,~ ck-1 titolo, s.i componC'\--a di un ~lo \-USO anzi di un.a sola payola: •Buio•· Qucs:10 poc· ma fu commentato da un saggio di uu:c.nto . p~e. ~ne d;a Ermete Tnmegisto nel pieno delle sue forze creatiYC.. A\'C\O letto e rilcuo questo ':~~ jf dctj~i drl .:::: sccre il luminare della nuon critica letteraria. Ermete Trimegisto mi ac– colse infatti con miste.rio~ cordialilà nel suo studio. Mi ,·enne incontro a,'\-olto in un lungo mantello nero. ln tesla 3XC\'3 un passamooL3.iD,3. an– ch'esso nero. i vedC\'"3.IlO &li occhi soltanto e. di tanto in tanto, si ,cde1o-a sbucare dal mantello la sua lunga e pal• lida mano. I libri. i q uadri. i mobili dello studio er.mo tuni coperti d3 ,·cli di crc– ,_po_ come fossero i ~n.i di un recente lutto. Mi sedetti liC\-r.mcnte ango– sci:uo e dissi: " Ho lcllo il suo saggio. maestro: un ca– polan>ro ! Ho 13 netta, anzi la chiara impressione che la sua critica è dcstinau sen– z'altro a squarciare ogni ,-e– lame della oebbiosa poesia moderna. Dc Sanctis e Croce sono stati ormai superati dal· le ~ intuizioni: Lei. mac– c.tro. è un ,-ero 3tleta dcl- 1·~esi ,. Erme.le chiw.e gli occhi dalla cmozio~. Pensai: .,.Ci siamo. adesso i: al buio com– pleto anche lui,. Dopo due minuti di ra~limcnto aprl di nuo\V gli occhi e solle,ò la lana del p3S'i3.rDOntall'na dalla bocca. .. Sono felice - mi disse Erme1e - di tro\-are in lei un lettore aucn10 alla critica i!ridata. Per mc. la critica della poe-tia è una continua escursione ~n•A._– <;0Ju10. E· un fondo che non si tocca mai_ E quando lo si tcicca. c'è. oltre. un sottofon– do; e se si arri,""3. al sotto– fondo i scopre !"abisso. <lini P3rola e null"altro che un abic.so. una totalità buia. Ogn i poesia è un raptus che e.i orienta , crso i minuti pri– mi della sacra.lit;) ori,inar\3. Altro che oarolc chiare e ~molici ottorn:,no per in- 002.drare nell'alone 3.TC3no del suono puro J).i istanti del '°ttofondo coc.mico che sooo le radici deU'Ontos :o • \laestro. che pensa in Questo orcciso ic.tante. del dolce stil nucn·o? •. • Rugiada <cntimcntale. amico mio. Og– ~i abbiamo l"ac;pro <lii nuo,o che brucia l'aovoscia fino a incenerirla nel timbro solita- rio del \ erso acco,.icri,uo nel mistero. E' una poesia che slitta senza mai cond.:nsarc il \Vrticc. \-ogliO dire la .. coi– ~" del raptus lirico,. • E Dante come lo giudi– ca?"· • Un poeta che si sah-a a stento in \i.rtù di qualche c.iUaba collocata distratta-– mente fra 1tri.ntersti:z.i dcU"ol· trctomba. li suo misticismo nancagia e raramente ani\'3 a.Ila perlorazìonc semantica dcU.. IO :o • Maestro. ha scritto nulla su Petr.uca? , ... Qualche ap– punto. I sonetti e le canzoni non mi intcressa.oo. La lirica di messer Franc esco è t.roppo aniluppata nel grido a ste– sur:i singhiozzante. In questo poeta non c" è mondo ; ma c°i.~ im·ecc Wl3 mode.su rqio~ della coscienza s c.mitris1e. ·on coglie mai il globo dd– l"amor fati. Il suo tedio è :i.cttimanale e non ha nulla della festosità ontologica. Alla critica ermetica non interessa più rarnorc cantato in ottan <;<> pra.ma inrcressa soltanto l'am o re dclramorc che si na– c;condc nell'amore ~reto dell'an1e ,ita • Pcn<;0 che 3\ rii ccn!uocn– te scritto parole alte e aJli,:;– sime sulla po,c,;,ia del nostro Giacomo,•· e Vuol dire Leo– pa.rdi? .\I.interessai di questo poeta fino ai quindici anni. In ~ito lo tro\'"'3Ì troppo facile e chiaro. Semprc quella luna che i'Clla troppa luce <.ul}e sillabe. Canta troppo e ,:;j rannicchia ~\"Cnte nelle 13tebrc de-I suo pensiero. La sua malinconia i: quella di una ricamatrice delusa. Kon c·~ lo strappo roccioso del– J"impeto che sorge dalle ra– dtci mon.i6catc dclJ'csisterc a piedi fermi ,:;ulla crosta ter– restre. Chiama troppo c;c– c.tCS!>O e non la <.ua ombra l'n poeta ermetico non an,:b– bc' mai serino la poesia "A Sihia ··. ma un brc.,.issimo canto all'ombra di Sih·ia. Per C'iCtllpio. un poeta moderno. preso dalla morsa dcU'anKO– <ria autentica, scrfrcrcbbe il ..lunedì della Metropoli" e mai .. Il Sabato del Villai"– W)o.. Giacomo. po,erino. è un lirico da paesello, purtrop– po: fiacca è la sua influenza ulla. lirica dei silenzi puri. e E de.Ila poesia che da qualche tempo circola in l ta– lia e in EuroP3 che ne pen– sa?"· '"'Aspctta\'O questa do– manda. Tocca il mio feudo. Qui domino come un rapso– do. E· la poesia che spera– \ '3JllO scoppiasse come sole DO\ello sui ,·cli neri dell'an– goscia, anzi sull'affannoso rit– mo del nostro \;\•ere quoti– diano. Lei de,·e sapere che ogni poesia, pet° essere dcfiniti\.i– mentc bella. de\·e csscrc com– posu di parole che, messe insieme in un modo nuO\-o, 00-ono pro\--ocarc emozioni di fondo: le \·e.rtigini. a chi legge. e a chi non l~e ,:;i inlende. Più si a,·ranno capoiiri e più la bc.Uetta circola. nuda s'intende, tra le parole e il silenzio, fino a determinare quella che io chiamo sotto• \'Ott la cifra aJJusi\-a... n \·e.rso può essere anche solitario: ma dC\c contenere semanticamente !"originario tono C\'OCatl\v enrro cui e.i tro\-a quel che ~ e quel che non è. in \·inù dei silenzi. ora bianchi, ora ner i. S e i ~ilcnzi tremano. n1ol di.re che il dettato aUusi\O è s tato pronunciato dalla implicita decantazione della metafora sulle sillabe interne. colpile da pudorc iliaco. L'aggettiro iliaco 11lo im-r.ntato io e per adc<so non \'UOI dire 3JlCOra nulla. Per ì1 momento. perciò, .sospendo il concetto. Che \"C ne pare?•. • Tullo chiaro. mae--lro. rispondo io. Nulla da ecoepirc. Il di.scorso fila come un ru.scdlo ,. e Se un mon.ale non capisce questi canoni estetici nJOI dire che è rimasto imprittiona10 alle maaiic della preistoria del– b cultura leueraria. La poe– -.ia o ~ misteriosa o è nulla. E" definith-amcote fioi10 il 1c.mpo della poesia per tutti. 83$ta con la poesia che ditt aucl che c'è da dire e non cura affatto di quel cbc non si dC\--c dire, che e quasi Stmprc più impanante di quel che c·~ da dire Occor– re perciò l'oscurità che al– lude. illude, delude. e di• silludc pure. Occorre una li• rica amorfica, analogica. ana- ri\ela1a per Maria Morioo- grafic:a. anabattistica. anaJ- do come un·anentura ouo- fabetica. analmutisonoracti- \3 e fortunata, alla quale Jarsinica. Le lc&gerò una li- ranista si e abbandonata rica che risponde a questi con una passione che ba canoni. Senta: tro,-ato odia libertà le sue Le nctrurna ptr:;J,ffl.:.,: ddJ• stesse regole. Ma si tratta di no1u I tT>iU s.e s1U$0 cr _,-m una libenà controllata che ddl QaOra. J Ln ,'OW ~ lii ~ non scade mai ocll'arbilrio saup,r I c:ùli -n: J t 1•o1z,.1 o nella facilità; ndla Mo- ~ 4!°'~ ";':!~do~-fi~ ":= riondo rigore ideologico e ,-a I n.,ur la non~. ~ ri t• bisogno dt cs.scnzialità sono pu solli ,- ~ l"obbnx:n.a fdiu sempre 10 agguato, a sor– al 1,udo um,,e -·. l"Cilemc rxceso P3tctismo, 1J tardo lume è il sole che a condizionarne !'irruente non esce e non de\"C usare cmotl\ità. a darle il d0\"1.lto aluimcnli non avrebbe luo- distacco di fronte al moti\V, go rabbraccio dell'alba col- cosi da poterlo più compiu- la notte. Cene cose an::anc t.a..rnnlte trasfigurare. e disancorate dal reale le Alla ~ di questi di- può intendere soltamo chi pinu astratti lrO\i.amo spes- ha esperienza dei \'a.lori ro- so un ricordo naturalistico. nici e analogici del linzua1- Si \C<b. ad escmp10. l'illu- gio auroraJc. Nulla e b<nc I minaole. Il. areggiaJa. con chiaro nel mistero; e il Ics- quella rocci3 a sperone sul sico, perciò. \a por1310 al mare ,crdc--azz:urro. che massimo di rarchz:ionc filo- testimoru.3 di UD dialogo m- scmantica. Ouesto è un con- tcnso e finalmente scoper10 ccuo padtt del collega Spie. tra ranista e la realtà: il uno dei maggiori critici er- corrispondere intimo delle mctio. Ra scudiato la poc- sc-nsa.zioni e ddle unmagini sia moderna stando sempre in un moto cre.ariw che si al buio. Lo c.hiam3JIO Spie, S\olge e disp~a !>Cnz:3 pertllè desidera tanto spie- o.sta.coli care il \·olo. \la non ci rie- • • • scc. Ha trappe idee ocl!3 Amedeo Ruggiero ritorna t~L3. e ~per.i d peso stab1- I alla galleria Russo con Wl3 li10 per il \-Olo. aa:urata personale quasi in• . Il !Wo collega Spie dice 1cramence dcdk:ata a P3C- infatn che occorre uscire I 53$w;i parigini. Pun.roppo dcfiniln-amcnte dall'arcadia · t Gennaio des Prcs : = ~~ i:=tiT~~~ ~~ ~f:f~t:~b~ niu,-a ro~pos~ . fonica; dopo le ~blimi i..mmaiPill di Spesso egli m ilJWlllll3 sw I Ulrillo e le tante ,-a.rianti sqrcti ~ella semantica in- dei suoi numerosi epigoni. ~~=b pa~~ ~~ l~~~~~ ,;_ b!3.DC3 per s~bilire I ~niine ha cora.ggiosamc:ote a.ffron– ~1 una_pro~ o ~t esie: I tato questa abusata tcmari– bca ai lumt _del .buio e ~ ca sfoz__giando un segno ai)- rumon d~I silcnZio propno le e s msibilc cd un colore per ~uo~re l'Assoluto: c.hia.ro e ~ro. ricco di sa- ~e s~~-~~m~luto. di :,~ t:x~fl~t:~::ecci~~~ rni°'==.~eu1~ i~:~ ~ 1 dita~ ~~ tttto. rru ~ dall_a poi~ casi il raJfron10 con Tam- =~~~ ~~~~ :on!~ ~~;i ~~~~~~t~,~~: :,n::redo\~! =o P:~: ne:. E il naufragar,. me dol- stataoo i provcssi com- ~ 10 questo mare •· piutì da questo coscicnrioso IPPOGRlFO pinorc. Pellegrinaggio francescano * di 1w 11,SEPPI'.: SCIOUTl.'4) L"n pc.Ucgrinaa-.io sulle or– me fra.nccscanc ha ponato Giacomo Etna (/I sole t!d• I"Umbru:, S.E.l .. Tonno l!lèCJ alla risoope.rta d ·una rqione di 2T3Ddc interesse: l"llmc• rario, per confessione ddlo stesso autore, ha a,1..1to Uli– rio da Ric1i; ma il libro co– mincia con un op1tolo su Pcruaia. capit0lo coocluso da un immaginario colloqwo tra Raffaello e Carducci. Fra la di\-a.gazionc psi..»– IOBica e la rieH1caziooc sto– rica si S\'Oli!Qno acnc.r.aJmen– tc I capitoli - ocll'insicmc n:rgati con spirit0 di .. in\;a. to • - del sugecsth-o libro di Etna: a commciarc da qud– lo m cui si parta della oota ctucsa di S. Pietro e da quello sul sepolcreto dCl \ o– lumni. :-.a1uralmcnte spun1a fuori Dcruta con le sue cc• ramichc che aui. per catti– ,-o iU,StO, fanno concorrmza a quelle ,- cnetc; Etna, pero. in questo ca.so si n\"Cla un po' troppo o_Hi mi.sta, puan– do in imziaU\-C p1UUOSto di– lclbntesche ed atfennal1do apoditticamente che • od si– lenzio e ne.U-apP3.rcote ioer– na s1 muo.,.e lo spirito del tempo. t.:na Prima,·era cd As.sut apre la pane prop~nte franc:cscana del libro, che SU· bito si arricchi.se.e d'una dt· scuss:ione sull"autenticita o meno dei \ ari ntntti dd P_o\-erdlo e d1 un cl02)0 del ntratto di Santa Chiara di– pinto da unooc ianm1: Sama Ciuora. no,.·a stella, sposa a Cnsto ,nolto bella. nostro es.t.mptO e lua> ~ \."'UI. Santa Chiara, 110\-"G sl.dla, alta varu-~ pul;_dla, di rosai rosa ,w-.dla * pu tulio il mondo 41.dìa. Squc un capitolo su G,ot• to e sulle due chiese di ~ Francesco ad Assui: un.a m– terpretaz:iooc di Giouo in cbian: di realismo. di reali– smo ID3:gicoe di surTCalismo; quindi ec:ooci alla predica a.g_li uccdJi e, da questa. tila Cit– tadella Cristiana che Don Rossi alimenta del suo fer– vore. Il salto di secoli \iene un po' attutito da un capi– tolo ,;;uile fonti del Clit.um– no. Ì.D CW il Orna.lista e scrittore si scandalizza per– che la scena del SUICldio dl una ragan:a d uoo de1 solln racconti a fumetti ncnc &i– rata od recinto dcUe tarno– si • fonti :o. in\-CO: d1 pensare e.be il miracolo dc:lla poesia è fr a l'altro questo: tar ~1 che anche i fun:e11utt conu– nuino, sia pure a loro modo, a SCll ti re li fa.scino dì UD luo– go esaltalo dali"epÌC3 di Car• ducci. Pa21nc fehci sooo quelle -:,u polcto, uo tempo •~pra> --cd ora anoualmc:nte luoeo di mcootro intCJ'U3Zlooale di una cateR Oria che • aspra • non è da\· vc.ro. Fa.scino ant1• co di ~to ot eluco. :-.oroa dal– le selle pone ( . Bcncdeno • fu umbro oeU·amore aJ. r~ricollura e c;uando at ~ seguaci prescnssc- il la\-oro certamente SI ricordò dei con· radini della conca ooccnna che rendc.,.ano tcconde le petraie. prosciuga\-ano le pa– ludi e argina-rana I tiumi , 1, .\lootefa.Jco '"'terrazza dcll"Lm– bria • e Bcnoz:zo Goz:toli. Rita da C3.scia e Cascia • ,e– ~11t.a. di branco oorne per una prima Comunione,; Gubbio • panorama di iJ,lZia e di fona •; Todi. Umbertide, Cit– tà di Castello, (:3.)tigliooe Jd Laeo. PassigUano. P,on del Carpine col castello di Ma– gione, Carsu.lac che omtaì puo considerarsi - come Pompei cd E.n:::olano- rc-– su.satata. Dopo un c:.,,i.ri.osoparagone tra On'ICIO che si aflacx:ia • sulla campa2D,a cù v·tf'"il· ho • e Taanmna che e una tcrr.u:za sul rn..u-c di Omero. CC'CO UD inno aJ Duomo di Onicto (toa è ,"'C.l';UJ)Cnte co– SJ bello, ~peci.almente Dd.1a tacoata?J e q wndj un mo,– no a S. Fra. ncei.co, ai suoi Wtimi anni < il \,ta. alla Re– raia e al Cantico d.d!c cna– iure· capitoh scntu con amo– re. m cu.i la ncert:a a ,'Oltc e iarl:>atamcnte dissunulata <ial \-Ì\'3C'C cmpilo c:oo cui Et.na sente il suo argomcn- ~lkr3 J.=:;tàse : ttrti capitoli sui campq;gia.- 1on. sulle cascate, cc:c.). li bel rolumc. oltre a una serie di disqni di autori 1.."00tcmporaoo che sarebbe c.u.10 medio oon includere:. ~ in appendice un OUlO nume-ro di nproduzion.i fo- 10if'3,bCbe - lD bianco e ne– ro e a colon - di luoghi e monumenti tra I ptu cant– tenstici dcU"l..mbria: un al– tro m,;to. pensiamo, a mc– ~ho ~re e a.mare una reaione ricc-3 di lUQihi ame-– m. di opere d·ane cc:ccz:io– nali e di monumenti insti;:ni.. qumdi lD grado CÙ csc.ratarc un3 profonda atlr.Uiooe su quanti sono ancora m zra,do d,.mtendere le più alte ma– mfcsta.z:ioni dc:llo spirito . OU,.W FABBIU Otm1nn rttoooa~ ::,UD. l lPQinllcO U~.J....:>..A.. Rama • VI• !V N=tm, 1;9 Dante Troisi INNOCENTE D LITTO Un giocane d·oggi.. nello contraddi– .::ione ira il bisogno abilmrnte eluso d' es:p1ore un· inutile colpo ed U r~taHvo d.i tenti'TI • pers:on-aggio • ODALIZIO DEL LIBRO 74-t an .\1arco - \'enttia Trecento esemplari numerati sono rise.n-aU a&.ll assodati

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=