La Fiera Letteraria - anno XVI - n. 3 - 15 gennaio 1961

Pag. 2 anche in Occidente. la grandezza del suo paese. Dai Rishi mitologici fino a Buddha e Yajnavalkpa. da Kapila a Badarayana fino a Sankara e Rama– nuja: da Ram )lohun Ro,· e Rarnakrishna fino a Tà"– gore e Gand.hl e da questi fino a Xehru e Radhakri– shnan e \"inoba Bhave. l'India ha la sua incon– fondibile unità di spirito che mai potrà essere me– nomata da qualsiasi dispa· rilà di ling-...1ao di credo. anche nel prossimo futuro. L"India ha la fortuna di possedere una tradizione con radice unica, che è quella delle sue religioni e filosofie non solo teori– che, ma anche come re– ~ola pratica di ,·ila e di società. Essa si riflette più o men o ortoclossamenle nell'opera e nell'azione di tutti i grandi della storia indiana. Questo. ripeto, si 5ente ancor meglio da noi. in Occidente. dove non per caso l'opera di Tagore ebbe tanta eco e il premio :Xobel. Tella sua multi– forme opera. il lettore oc– cidentale pienamente sen– tiva ciò che appunto si chiama il messaggio del– l"India. Dell'intera India. non cli questa o quella parte di un continente culturale. C-era in altre parole. neu·opera di Ta– gore, l'originalissimo ani– mo del suo paese il quale facilmente è riconoscibile tra le altre modalità del– l'essere umano su questa terra. Esso è fatto cosi e non in altro modo. con particolarità ed elementi che sono indiani e che Tagore esprime a n c h e quando non lo vuol fare espressamente. o quando manifesta certe influenze della cultura occidentale. ·on dico che Tagore abbia esaurito l'animo in– diano nella nostra cono– scenza occidentale. Anzi. sarebbe il tempo perché fossero commemorate al– tre grandi personalità del– la cultura indiana. per esempio - perché no? - il Sankara! In Occidente infatti c'è una grande ca– renza in ciò che riguarda la conoscenza di queste personalità culturali. E' ,·enuto il momento, mi s.i permetta di dirlo. perché tali personalità della cul• tura indiana. antica o me– no antica. non rimangano più soltanto oggetto di studio degli specialisti o dei ricercatori di stranez– ze teosofiche. ma diventino invece un valore comune della cultura universale. E· venuto il momento per– ché Sankara e Ramanuja siano conosciuti nel mon– do al pari dei nostri San– t'Agostino e Kant. Per questo certo devono lavo– rare gl'inteUettuali d'Oc– cidente nei prossimi anni: ma anche gl"intellettuaU indiani de,·ono darci una mano per una simile azio– ne culturale. Dicendo tutto ciò, mi ri- LA FIERA LETTERARIA Una narrativa per l'uomo (Continua da pag. I) mento super!iciale e pas– seggero. Dalle suggestioni di una simile letteratura è tenta• la soprattutto la più. gio– ,·anc generazione di scrit– tori che, spesso in buona fede. ritiene di proseguire per la via aperta dai nar– ratori che avevano fatta la guerra e la Resistenza ed esprimevano le loro ra– gioni con la dura ma au– tentica pronuncia conferi– ta da un'esperienza reale e ,·icina. ln questi scritto• ri il ritorno alla semplice dimensione umana era une esigenza morale. sign.i(i– ca,•a la continuità di quel– l'opera di liberazione e ri– ,·alutazione detruomo inl– ziatasi con l"opposizione segreta al fascismo e cul– minata con la lotta aper• ta; anzi si ricollegava col moralismo della Voce su- perandolo sul piano di una socialità più aperta, meno privata e soggettiva. Oggi questo moralismo corre sempre più il rischio di dh·entare un pretesto e una maschera. si allonta– na sempre più da quella sincerità di passione che animò, intorno al 1945, gli scritti di una generazione di narratori duramente pro\'ata_ dalle conseguenze di errori che essi a nes– sun costo volevano che si ripetessero. Una narrativa dedicata all'uomo e alla scoperta del suo semplice e pro– fondo valore ba bisogno d1 entrare in rapporto con la sua materia attraverso la convenienza del linguag– gio: quella convenienza che rompe e oltrepassa gli esteriori schemi Jinguislici e risolve il problema del linguaggio dal di dentro, nel1a consonanza dello scrittore con l'intima ve– rità del personaggio e del• l'ambiente. Perciò. mentre rientra nei termini di questa mi– sura linguistica il ricorso a una mimesi del lingua&• gio che cerchi di ripro– durre il carattere sponta– neo del pensiero mante– nendo all'espressione la colorita mimica del parla– to, ne è fuori invece quel naturalismo Ungmstico che identifica una condizione umana con una casistica ambientale, e l'autenticità di un mondo cli aUetti e pensieri con una suppo~i– z.ione Wsamente semplice. in realtà artificiosa e co– struita. Infatti, nessuna rappre– sentazione di una società, che aspiri a superare i li– miti del documento e a en• trare nella sfera della poe• sia. può ~ere consegnata aHa storia se non dall'in– tervento di quella trash• guraz.ione fantastica che opera attraverso il lin– guaggio, dando anche alla offerta grezza della cromi– ca una consìstenza e ve-– rità esemplari. OLGA LO"IBARDI LAFIERA RISPONDE Sergio Ra,·:iz., Milano - Non possUJmo pubblicare il suo pezzo ~rcht, a parte il dolente caso umatw che gli sottos1d (rarte i • a parte• Italo) non si presta ~r _il noslro Giornale. MaJ1di, pii, a\·anti, di pi,i adalto. /n(miti auguri e._ buona r~sisten:a. RAFFAELE CERIN1 L'indirizzo del nostro colla.– boratore Nino Palumbo è il seguente:: S. Micbe:le:-Rapallo (Ge:no\'a) - Direttore de:Ua Ri,;sta • Prove•• che potrà darle 13 risposta che: Lei desidera. DATTILO Saper leggere scienziosi cui non fecero difetto severità e buon umore. uno dei suoi più raffinali baldinage:J. Oziosaggini? Lepidezze? Chi voglia ri– leggerselo. lo troverà nella ristam;,a di Beato fra le donne (XX)(lI volume dei Narratori italiani di )lon· dadori). co della tua dolce acqua su questi carboni ancora accesi! •· Verace invocazione, allo inizio della quale l'Autore a\'eva dischiuso un sospi– ro, a mo' di cartiglio, con su scritto: e Oggi non vor– rei essere più io>. Cosi, ieri, Baldini. E voi oggi? E.'\.'RICO FALQUI !PREMI Domenica 15 p:ennaio 1961 PROBLEMI DELLA SCUOLA MODERNA * I sussidiaudiovisivi * di S,ILlf,1TORE CHIOLO Durante una riunione del cons1tlio dei proressori, 1n un istituto cla~sico. si parlb del cmema nelia ac-uola cc,. me sussidio d:daeico. Un:a professoressa di lettere lattne e ettehe inter,..enne. dicen– do: • sarebbe una bella cosa. peccato però che faccla per– dere del tempo a. Subito do– po la ,tessa attaccò la .. ,cuo– ia attiva a e il metodo d·ln• sea:namento del latino secon– do I dettami dei più modcr– nJ indiri.z:z:i_pedagogici. Ogni qualvolta leggo scrit– U 5ul cinema o su qua.lsi.asl altro sunidic didattico. sen!o serpeggiare In me de:lla ma– llnconia. Sotto t miei occhi scorrono le acute dissertazJo– nl. le sottili diM:ettazioni sul mezzi espressivi del cinema. sul suo enorme valore didat– tico. e penso quanto sia lnu• tile tanta dottrina. percM. in– ogni scuola d"Italla. su ve:ntl J.nsegoenti, diciannove somi– gliano terribilmente a quella professoressa di latino e are– co. Anzi. qualche volta. si al– laccia il dubbio che siano sta– ti fabbricati in serie, molti Insegnanti Bo partecipato a _parecchi convegni per la cinematogra– fia didatiica. InteUHtentl ora• tori avevano approntato otti– me relazioni sviscerando U problema del mezzi audio\'l– si,·I. QucUe parole as.sennate lo le sentivo scendere sulle teste degli ascoltatori e rima• nere sospese in aria a\'VOlgen– do uomini e cose. senza pe– netrarlL Applausi, graziosi cenni di ass~ da parte dl"li'uchtorio femminile. Ma quella sensazione de.J:c pa– role trasformate in nebbia. !IOJpesa netraria. punieva tutti coloro che. come me. a– der. vano al problema più che in•eUettualmen:e. quul pas– s:o~.ùm,n:e. Servivano a qualcosa quelle parole"! La– sciavano una trac-eia quelle: relazioni'? Mi sovveniva de.I periodo delle elezioni politi– che. quando sulle varie piaz– ze della città in cui ml tro– vavo. si av-ol2evano conte.m– pornneame.n:e: vati comlzi. Orni oratore parlava deg.11 stessi proble:mi che toccava Il suo avversarlo polihco. tn un'altra piaz::z:a. alla stesa.a ora Spesso poiché I fenome– ni della psicologia collettiva rn"intere-ssano, giravo per le varie piane. ascoltando tram– m,nli det vari discorsL Cuar• da,·o le facce dedl ucolt.ato– rl: erano tutti volti a me no– :.;. per a,.·erll incontrati. per anni. lungo le vie de.ila cit:à.. Non potevo non r:lle.vare il curioso fenomeno: coloro che: ascoltavano un determLDato oratore la pensavano tutti co– me lui, sapevano tutti le cose che egli diceva. p erché da anni. 11 giornale che legge.va• no, ascoltatori e ora tore. era 11 medesimo. Che cercava dunque ognuno dc&JIastanti" La verità! No. soltanto la conferma d elle p roprie Idee. Ognuno di es.si. attraverso Ja diale:ttica s caltri ta dell'orato– re. voleva rassodare sempre le proprie convinZion1. E que- E CONCORSI sto si rtlevava dal t\Jchl. d~l– le s&blinazz.ate con cui !"udi– tore accol(Jleva cene con,idP– t:1zioni. certe idee. che erano d•ch a\f\!el"!lari. e che l'o:-ato– re. deforma.ndoic:. ietta,.·a sulle testf' dcU-udi!orio. Ora. cosl. tutti coloro che: ho cono,ciuto. avversari del c;nema d1da:tico e di o.xii altra novità pedai:01-ica. si tramutano in folla politica non appena voi e.rprlmetc un a:udizio o una Cflnside:raz.io – ne sutruUt:.à del •uasidl au• d!ova1vL Se la pensano come voi.. approvano. ma. se sono degli avve:sarL sthignazza!lo. fanno d e!.lo spirito. vi dun stra.no eomc cosl tacendo .si supetfi ciaHui la scuota. Llaiste dunque. ,~ando cos:l I<- coae. un problema dPi mez– zi audiov!,:,•i" Io ne dubito. Sono conv-into. e lo npe:o con la monotonia def ftssa:1. che oc:Ua scuola italiana con e11- r.e un problema di mcttL di metodi. di M!orma. ma sol– tanto un problema di uomini. Non dico che delle cose tri– te, se f.acclo notare che la cri~ si della seuola assume pro– porzioni aempre più allar– mant,. e non ~=--.o solamen!e perché I me!odi non vanno. ma aoprat:utto per tanU' al– tre ra,IonL D fenomeno t complesso ed lo non sono co– si ingenuo da ridu rre tut".o a due o tre cau.ce :. Vana.lisi In questio:-e csorb ;ta dalle mie possibi..,;ità e. torse, d.a quelle di 0JUll altro. Non sarà forse Inutile qual– che osservazione dtt ra!t.a dal– la mia esperienza persona.le. Molti inse2nantL 5,Jprattut!o dcUc s,ruole medie superiori. non si accor)i[ono come ot:ni giorno di più essi ,ccndano al hve:Jo culturale dei prop:i al!le,·I. c. ln molt' calli (non è p aradouol al dt<tOtto. La ,·lta moder.ia . con le lnve.n– ferisco In special modo al– l"opera filosofica. poetica– mente filosofica di Tagore, il libro Sadhana, tanto letto anche in Occidente. Come suo nonno una vol– ta. De,·endranath Tagore (il quale risuscitando la Brahmo·Samaj_ s c r i s se quella sua Autobiografia spirituale che è l'autobio– j?rafla di un indiano del Benj:!'.ala che riscopre due secoli fa la tradizione ,·edico·upanishadica), Ta– J?Ore !a lo stesso la sua im·olontaria biografia spi– rituale nel libro Sadhana. &i è l'autobiografia di un poeta unh·ersalmente in– diano il quale non può non ispirarsi ai fonda– mentali moti,·i della spi– ritualità indiana, per tra– sformarli in concetti cul– turali moderni. Sadhana è per cosi dire la chia,·e indiana delrispirazione di Tagore. la quale aiuta an· cor meglio il lettore occi– dentale a penetrare nel suo mondo poetico e con– cettuale. Raramente un grande poeta da noi può avere la fortuna di par– lare in tal modo di una filosofia della vita e di una metafisica che siano al medesimo tempo tal– mente personali e talmen– te comuni all·intero popolo a cui appartengono. La filosofia di Goethe per esempio, o quella di Leo– pardi, è una filosofia sol– tanto personale; la filoso– fia di un poeta indiano di qualsiasi ep<>ca. lingua o regione, sarà nelle grandi linee la filosofia di ogni popolo indiano. L'unità nella dh·ersità di cui a ragione si parla oggi in India non è certo una formula comoda: ma nel– le sue dHflcoltà sta per noi la >1randezza delle sue possibili sintesi del futu– ro. Questa unità nella di– versità ci appare un po' come quella degli antichi dèi ,-edici: Ekam sad vipra bahuda [vadamii... (Contlnu~ pag. 1) illustrati nel quarto tomo di -un'Antologia della. Cri– tica letteraria (Petrini, To– rino, 1960). do,·e i degni autori del :,lo,•ecento man– canti sono cosi numerosi da rendere assurda e con· traddìttoria ogni tenden· ziosa pretesa di e prospet– th·a storica>. (Cfr. Rave– gnani: Osservatore politi– co letterario, luglio 1960). Ormai Baldini il suo po– sticino se l'è assicurato in altre meno spocchiose ma più fondate storie ed an· toloj?"ie, Ma a noi parrebbe giusto ottenergliene uno appropriato anche nell'al– bo d·onore dei lettori CO- Si dice,·a, in principio, che bisognerebbe, anche per opporsi e reagire a tanta grossolana frettolo– sità, mettersi a leggere con l'impegno di chi esa– mina una miniatura. Or– bene, a Baldini, una qua– rantina d' anni addietro, nel '21, toccò in sorte di posar gli occhi con estro sulJe tavole di una rac– colta di Miniature indiane (Valori plastici, Roma): e dalle quattro o cinque che maggiormente gli piacque– ro e Io incantarono, trasse argomento e pretesto per Guardando e ammiran– do quelle caUi~ra!iche fi– gurine. piene di una così misteriosa vita da diventar potentemente simboliche. fu preso dalla ,·oglia di uscire dai suoi sdruciti panni di congedalo per trasformarsi in quel prin· cipe o in quel Grande di Dehli o in quel franco se– duttore, che coi loro gesti. addobbi e contorni, gli suggerivano tutto un mon– do da Mille e una notte, do,·e il perdersi sarebbe stato pur bello, a meno di cangiarsi invece in quel vecchio fachiro, che In fi– gura di san Girolamo, standosene sotto una ba– racchetta di legno nel go– mito d'un ruscello. barat– ta,·a consulti spirituali con le oUerte delle belle e con– trite peccatrici prosternate al suo cospetto. CI:\'O DEL DUCA PER I GIOVA:\'I zion l del cine ma. della rad:o e della televl51one. sta annul– lando U rapporto docente-di– scente. E molti non ra\.-ver• tono neppure:~ E' una cosa terribilmente grot•c:sca e ne:1- lo stes.50 tempo mallnron:ca.. Così dice il ramoso pri– mo Mandala del Rig– Veda 162. Gli dèi sono molti. hanno molti nomi e molte forme. ma il Rea· le è uno. L'India ha mol· te forme. regioni, lingue, tradizioni locali. ma per noi l'Lndia è una 1 I 60 anni del"Foglietto" Credo infine di essere nell'ideate consenso di Tagore stesso - questo dio multiforme della in– cipiente cultura indiana moderna - se oso affer– mare che l'opera di Tago– re non de,·e essere soltan- Col titolo • Un giornale tra due città• è stata pubbli– cata da Sta.derini di Roma una raccolta di scritti ap– parsi su Foglietto-Giomole della Daunia lungo i suoi SCSSUlt'anni di \'ita. 11 • Foglietto• si è definito • giomaJe di notizie• e la definizione ha U'O\'ato con– fono in un capitolo del libro di Luigi Einaudi, /I buon govenzo; ha voluto e vuol e.sscre a:iomale di fatti, di interessi concreti, specchio della vita quotidiana. dei suoi to ammirata. ma anche in lettori. La definizione si ra– certo senso superata. L'ln- dica. in una panicolare con– dia merita oggi di essere ~~ dc! aiornal~s~ pro– conosciuta nel mondo non vmcialc . (il • foalic:m~o •> soltanto attra,·erso Tago- I ~re:d~nJistl~ n;~a;J; 0 ~~ re. ~ome accadeva trenta giorno per giorno, scnz.a anni fa. ma anche attra- grandi servizi m3 anche scn– verso tutte quelle enormi za pressioni di a-rosse az.ien– personalità del passato le de . t;ditorinli. • Giorna~e: d! quaJi posero le fondamen- noliZll?•, m3 _no~ fo~lio d! ta de_Ila stessa ispirazione I 1::5 ':I:orm::i;;~ rn:~rc~ tagonana. tati al lume di una idea•gui- ANGELO MORRETIA da.. In questa terra, la pro- vincia di Fog~a. do\'e: i can· didati • progressisti• hanno sempre 3\'Uto fortuna, anche in tempi di suffra~o ristret– to, il ~ornale nacqu.e infatti in un clima di socialismo tu– ratiano, per opera d_el suo fondatore Gae tano Pitta; e continuò e.on una linea di illuminato e a pe.rto liberali– smo quando discese dalla • ben murata cittadella di Luccra • nell'alacre Foaeia C• un giomaJe tra due citt.à •) e ne assunse la direzione l'aw. Vincenzo Ci31Dpi. Le fiiUrc che fanno spicco in questa raccolta di scritti (che sono articoli lontani o recenti de:l • Foa:lietto • e cib !~~ea di ~':-ai=~~ "e.SX ~~ ~ ~a~:!o~Ìe ha vi~~J ~ nazionali: dai repubblicani ~~=~ ~eciF~cc!oo Lui Sanctis, impegnato (o impi– a:liato) nelle lotte e:le:ttorali de:I collea:io di San Sc\'ero, a ~U::~u. ~~co 3 ~~ e:, infine, ad Antonio Salan· e Egli può entrare senza paura nelle pieghe vellu– tate delle anime femmini– li, perché la sua carne fu a lungo mortiJ-icata dai di– giuni, le sue membra fu– rono domate da tutte le intemperie, le sue ossa rot– te e snodate dalle severe pr atiche dello uoaa, ed or– mai i sensi non gli chie– dono e il cuore non gli suggerisce più nulla. ll so– le, il vento, la pioggia, la donna non gli !anno più né caldo né freddo. / A questo bisognerebbe poter arrivare. / O cielo, un po- La commissione della Isti– tuzione Cino del Duca (Car– lo Bo, presidente; Luciano Anceschl, Eugenio Montale, Ada Salvatore, Vittorio Se– reni, Elio Viltorini e Cesare Za,•attlnl, membri) per una Bona annuale di un m1hone di Lire da destinarsi a uno scrittore italiano, ha propo– sto di allargare l'attività della htituzione anche nello àmbito editoriale afflancan• do alla Borsa-premio la pub– blicazione di una • collana • letteraria. Tale collana pre– senterà le: opere che la com– miuione, a suo instndacabile giudizio, riterrà de:gne di e:5- sere incluse. La Borsa è limitata a con– correnti ehe non abbiano superato Il trentacinquesimo anno di età. Pertanto, coloro che Inten– dono concorrere: dovranno inviare alla Segreteria della Jstitu%ione Cino del Duca, Via Borcogna, 5 - Milano entro la mezzanotte del 31 gennaio: un currilueum•"\'ltae con una relaZ-lone particolarci:;:giata sull'attività letteraria svolta Il un'opera (inedita) in tripli– ce e~emplare dattiloscritto o un progetto di opera, sempre 1n triplice esemplare dat– tiloscritto: In questo caso, ti progetto dovrà essere ac– compagnato da un testo, edito o inedito. (racconto, sagJtto, ve~i) in un unico esemplare, tale, per altro, da illuminare la commissione sulla per.rionalità letteraria del candidato. La Borsa verrà aJ1se,:::nata entro la prima quindicina del mese di maggio. Quanto alla pubblicadonc, vct ranno seguite le seguenti modalità: A Nel caso in cui risulti pre– scelta un'opera pre:sentata completa, oltre alla Borsa d1 un milione di Lire, verrà 1ottopolltO alla firma dell'Au– tore rcaolare contratto se• condo le v1genll norme. B Nel ca<ioIn cui risulti pre– scelto un progetto, l'autore <ii impegna a far pervenire l'opera completa, alla Segre– teria dcll'lstltuzlone, entro etio mesi dalla data dcll'as- cgnazione. L'opera sarà esa– minata dalla commi,çsione, e, 1n se,:u1to al parere della commissione stessa, all'auto• re verrà sottoposto Il con– tratto secondo le vigenti norme. La prima cdiz.ione della opera conJ1tetà di 1..500 c.sem· plari numerati. Sarà facoltà della commissione ordinare ristampe nel numero di co– pie che riterrà opportuno; arà anche nei compiti della commissione segnalare altre opere che risultino meri– tevoli di pubbllcaz.i o ne. SI può concorre.re a.ll '&uf!• t?nazione della Bors a inv ian– do opere di narrativa. sag– ,i:istica, critica e poesia. Sono t"sclusi lavori teatrali e le opere di carattere sc1enuftco e fe-cnico. \oci segrete del Risorgimento Da una pane abbiamo un iru:egnante che sa tutto sul– l"arioslo forte. ma che 11tno– n1 tutto sulla vita contempo– ranea nel suol molteplici iii• spetti poUlci. culturali. art1- J:ticl La colpa non è tutta sua. è ,,ero 11 Professor Tal dei Tali. lnsf"~antc in u:i istituto superiore della citta– dina X. è ammogliato con tre ftg.ll . e: U suo stipendio am– va al limiti de:ll'lndl2e-nz.a. U– sci.lo dalla ,cuoia egli non pensa che a fare lcz.ionl pri• vate. se cc !"ha già. o ad in– contrarsi con I coDe&hldi al– tre scuote per coneer:arr scambi di lnlonl prtval@. La sera. preoccupato. avvilito, angustiato dai biso111! della ,tftL non toccherà neanche i giornali: sente U fastidio del– la carta stampata. Mo~e perme:ttendo. uscirà a fan, dopo cena. una p,artlta a car– te. Non perché la .. briscola lo faccia freme:re di voluttà. Bibbia napoletana ~ti~ ~pi= faìt!°~~ tanata, ritratto quando af– fronta nell'Ateneo napoleta– no con la sua fionda di gio– ,-anc D3vide la fama consa– crata di Gio"anni Bovio, o quando difende il suo ope.– rato di Presidente: del C.on – sialio dagli attacchi d e:I suo grande antagonista, Cio\"ao– ni Giolitti. Un mondo senza norma Lo. corrUpondt:nta eptSlola· ~:h!e1 :;!°:f:': zi~in!on re ncll'Ottoca110 lta una sua Eppure. in quelle condiz.lo -– ~cuhare caratteristica dr nl. noi 1t1.1dlavam oe scrtv~ co,rfessronc che nelle lettere vamo: ma ont a distanza di dei contemporanei va per- annL in quella volontà di stu– dendos, nella nota frt:.ttolosa dio rttrovo non amore allo e nel valore di comunzcavonc studio, ma volontà di annul– ulthtanstica e ,mmuliata as- lare! in qualcosa che non ta– sunto da questo mcuo dr re- ce:sse pe.nnre alla vita al Iazio,1c tra gli uomini. Le cappotto lrusto alle ,carpe raccolte epistolari del secolo amerlc:,.ne fuori moda con le scorso e anclte dei primi anni punte esa~eratamente lunghe. dcll'~ttuale sono una prev_osa Oggi. quel me stesso di alt.'"1 miniera di docmne,itoz.wni tempi non ml dà vcrgo)i[na. sulla V1ta impalpabili t QIUlS1 come non me ne ha mai data. clandestina delle .societ d t: ma una malinconia sottile e (Continu~ pag. I) tutta la sua opera. ma in questo suo libro in modo immediato (e senz.a dimen• tlcare le intense sollecita– zioni affettive che ne gui– dano l'1sp1razione), di .sfon– dare, in certo senso, la realtà napoletana, di entrare nel suo piU dolente segreto. E' 101:ico che Bernari, an– che su un piano crillco, si nchlamì in questo libro as- !~i :Nrl. 5 ~15:~nal ~v!~~ 1 tt~t;! e attore. e co~ tale usa.i più utinti\•o che non Ber– nari, e assai meno di lui coltivato su un piano let– te~ano - ave\·a avuto per pnmo il nudo coraggio del documento insieme alla pas• !>ione umana della scoperta e ddla denuncia. E non mi "-Cmbra difficile che Bcrnari pensi a se stesso quando ~crive in questo libro pro– prio a proposito di Vivlani che il s-uo teatro • non si limita ad abbattere le po– reti dell"int1m1tà borghese, in cui Cecov commediografo, ad esempio. s'era. agigirato da ma estro: ma abbatte la 1ttes.sa problematica borebc– ~e che il nostro teatro (ed anche il te:atro dialettale) aveva piuttosto ftac-camente ereditato dal naturali.!mo_. • • nei capolavori di Viviani l'umile non è sottoposto a ne!>sun abuso paternalistico: \·h·e con una sua propria di,nità. rifiutandoti a tutte le ch·etterie care alla com– media d1alettale •· E a pro– posito di que.sta netta po– ~1zione critica del Bernarl <i ,·edano le pagine che eeli in questo libro dedica a Croce. pagine affettuose e compenetrate del piU gran– de rispetto per i nlori cul– turali e politici che In un mond o come quello napole– ~a.no (e naturalmente in tut– t a Ja cultura contemporanea) ~a rappresentato il grande fiìosofo, ma senza nas.conde– re mai il .suo netto dissenso :li a.nticrociano, e forse an– che per questo il capitolo ~he s.i intitola • Vi.sita a don Benedetto•, capitolo, natu– :--almente - in un libro co– me questo - anneddotico è tra i piU interessanti del ibro, ed anche uno dei piU 11\'Crtenti. ,.Ji accorgo che mi sto d1f– !ondcndo sulle idee di Ber– '1an e sul mondo d 1 Bern ari, :.-ascurando il libro e.be solo n parte e indiretta mente e icdicato a fatti polemici. Ma &-marl è uno gcrittore che '\a il (Usto delle idtt, che .,i, deriva forse da un·asccn– .lf'nz.a illuministica U1Dcga– '>1le napolet.anlsslma. uce.n– ~en;a elle si Incroda e ai nteira con altri piU mo- demi impuls i ideologici. e in ogni s.uo libro la pro\·O– cazione delle Idee che ar– Jlorano alla superficie della narrazione sen%a interrom– perne mai l'ordito e scn%a appesantirla, non di rado spinge chi scrive di lui a vagliarle e a discuterle. Que– sto libro è aoprattutto un libro ,--i,•o per la varietà degli argomenti che aflron• ta, e perché. assumendovi lo scrittore un tono di ap– passionato cronista, ma di un cronista personalmente impegnato ne.i sentimenti e nel ricordi, ceU riesce a pe– netrare negli interni psico– logici e umani più gelosa• mente nasco~ti. La sua è in certo senso UM spettrogra– fia, ora di affettuose:, on. di ironiche nostalgie: egli tra– scorre dalla moralità alle e\·ocazioni della memoria negli anni della ln!anùa 1 delle esperienze giovanib C• Nell'occhio del ca\•allo •, • La • cape:ra ' devota •, • Il regno del quul•): vi pas– uno ancora personaggi co– me Croee, come Viviani, co– me Di Giacomo. cd esperien– ze autobiografiche connesse con certi aspetti della città C • Eccidio dopo le nozze •. • Femmine infami• e il già ricordato • Diario a mezza GIORGINA CESARI MONTI, Roma - Quattro poesie per bambini rivelatrici di un animo sensibile e di una capacità da mettere scru.'altro in rilievo. Spccfa.Jmcnle •Fontanella•: Sri gaia dr trilli cJte pa1on parole sa fresca. di canti che tremmw al sole. Sci tutta 1m sussuno dt sillaM. liete un tenue fr uscio di morbide se.te. E' U chia ro m attino: il primo saluto tu doni al bambino che ,ioca al tuo pit:de. E' g,.·~ m~og,.omo: Gorgogli festosa pa l'uomo du affretta al de sco U ntomo. E' soe.sa la sera: R1~ti al C reato con ritmo tuo dolce la Santa preghiera. E gumac la notte: con ~'Oee sommessa tu canh alle stelle che nascono a frolle. voce •): e molte pagine so– no dedicate alla guerra e al dopoguerra: e tante an– cora alle • storie • e alla storia della città, con un deliz.io, o càpltolo. tra gli altri. s u • Masaniello santo a ::\hlano •: e infine vanno sc– gna1at1 i capitoli di un • Fi– nale senza fine •, dove ap– punto quella cronaca affet– tuosa e puntuale, senza de– bolez-z.e per il colore, ricca come poche altre di idee, di riferimenti culturali, di– fatti cl offre un volto quasi inedito della città stessa, di una capitale decaduta, ma sempre coscie:nte della sua disponibilità e della sua in– so,tituibìlità. E una lode \·a anche alla pre ... enta.done del libro. Illu– strato con riproduzioni e stampe, fotografie:. quadri delle varie epoche, la cui scelta è stata curata dal pit– tore Paolo Ricci, presenta– zione editoriale che ne fa. oltretutto. una piacevole ~iJ:a v!J~a~e~a n::i~t:c:f: per la ricchezza e la va– rietà deili aspetti d~la città che Il Bemari evoca nelle: sue pagine, ma altresl per Ja documentazione iconogra• fica che la correda. FERDL'IANDO VIRDIA A questi moti\'i prcvalcn· temente politici si aaiiuneo- ~~i~~.~od!Fs~;lcI't)c~ terari o di costume:: Carduc– ci che manifesta le sue ge– losie e le sue stizze ve.rso Bonghi nelle lettere a Ca· rolina Piva; Teodoro Momm· sen, che appare, quasi per magica e:\·ocazione, sul tor– rione: della Rea-ina, od castel– lo sv~-o di Luccra, a con- ~~!131r: ~to~:"u~ ~~~ tante tracce; Benedetto Cro– ce, bonificatore delle sue ter– re ne.I Tnoliere, sulle onne: cli Pietro Colletta; Padre Pio nel 1919, alle: origini del suo mito, giovane frate ma già • monaco santo•: Umbe.no Giordano, che si confessa ;Jì~i~~ su~ ;~~a aÙaall&BÌ!~ L'uomo di studi e il let– tore comune: saranno ugual– mente attratti d3 questo li– bro, nel quale i motivi locali assurgono quasi sempre a mothi nazionali e dialogo tra Lei e gli altri o tra Lei e: le cose. * GABRJELE PETI .. Cormons - Spedisca a Salvatore Quasi– modo (Milano: basta cosl) la V E R B A poesia che gli ha dedicato. ~li p;ac:er,,bbc sapere che cosa Le risponderà il Nobel. * V o LAN T su~fC:~ <t?~~~ca- ri~ ~clan~~a psi~;1ca. c = premi e n'?n ~O che ~rof~~dire ~; te:Ì"C r~ augu=u: ~fi~~~ ~t ~no cari. rrete:rlsoo , Questa sua .. _,_. mia terra vt\'a • pe.r la aute:n- * ticità deUe immagini nelle ENW GAUf?lEL, apoli - = tù. ~~ la sua eio- Non posso ncordare se bo già letto le sue poesie. Sua * tranquillo che non mancherò ~;13fa~ b~P~e:n~,-e~ - séa';~~o ~!~?;~ò~~~ mese non leHerà un giudizio sidcrarc cosmica, la seconda sui suoi \"Crs:i, La prego di in- un quadretto di vita rustica. ,-iarmene dei nuo,i. Due modi di\-crsi di avvici· * * Jaars~ allpa~? PL!so ~ Ma l'autrice ha Rià pubbli- R. SICILIA - No, i suoi da in! attrae. di_ più, ci si .sen~ cato alcune brevi raccolte di amici hanno torto. Non sooo magrpo~ sp1ali_atezza. Ata Le:i \-Crsi ( lAbrnnto dell'anima. poesie, sono soltanto dei va• cerchi di c:ammu:iare sulla stra– Danno sanrue gli olea,ulri, giti poetici. Dipenderà dal rem- da che scnle più 3!fine. Nes– Mosaico dei sentunc.nti, cd al- po e dalla sua t~acia se quel runa deJlc due è faolc. tre anoora), ba ,into anche dei ,·az:iti potranno di\'e:Otarc voce BOFFMA.l\'N (Continua da pq:. I) alla loro sventura· ma In loro fine ..5ffll.Q soiutione ~ giustificala psicologicamtntt e l'()(!ticamcnte dall'esistenta del Fato, che i un fallare e.s.senuole della loro umanitd e ~eU'rm,anit_ddc_l~ta. Fui dal pnnci.pto Giovanni Te.stari, invece, vuol conferi.– re alla sua roppre.scnlazione una giustificazione Ioaica. e so~ia~c: vi.tio, disperai.ione, ab1evone morale, prostituzio– ne, distorsione del sesso so– no . il frutto deU'oppre.ssio,1c etnica degli sfruttatori ed in tanta desolazicme si salvo soltanto, ma a.srrattamentc, la pureua de.ramare che lega Eros a Lino nel se,no della mo rte, o ltre la vita.. Ma que– ste te.si o non risultano poe– llc amc.n te dimostrate o .sono addirittura innaturali: non sono della nostra vita di uo– mini e non vi entrano per fori.a prepot~nte di poesia. . Ed infine è propno questo il sen so della peri.feria mila– nc.sc } E' autentica. la • tran– che de \l'IC • che Giovanni Te.stari pretende di ava ri– taaliata ne.Ila vcritd del no– stro tempo) Noi crediamo che non lo sia, almeno nella ~~os~~:gr::fa!!n~~~~ la ~ealtd della vita, che ad ogm modo non i la realtd d1:-ll'arte, per.sonaigi anche più degradati e piu deformi di quelli CM. si muovono nel ~an= :;:,nG:'s°:l,':f~':"ui universalitd della vita dello 9. UJJ.l_e ra ne ~ offre sempre il nflu.so. Nei persona,ii de L' AriaJda manca sopratutto la f;:s;:::; ,.,J;,~~~f~~ c~ es~1 non sono e che pUre e.sute: e pe·r questo sono falsi ul inumanL Sono falsi ed inumarti per la totah esclusiom del loro contrario CM. dell'umanitd costiluisc~ il fondamento (la nonna la bontd, I.a solidarietd t:ee.J: Ed in questa esclusione, non nel.la violenza ddle si– tuazi oni o delle espressioni che è un fiuoco meramente formale, nsiede la vera e profonda unmorallld de La A.r ialda: la sua carenza di un un.so totale dell'umanitd co munque cor..ccpito. La disperazione presuppo– ne I.a speranza, ti vivo prt– SUPl'<'nJ!. la normalild, I'abu!· ~ presuppone la dirnità.. Dispe.ratione vitio e abie– tione seno falsi nel dramma di Giovanni Te.stori, percht sono immaginati cornc valo– ri 0$SOluti con un senso di titanismo 0$Surdo. (Ancora una volta ricordiamo cJu le mfluenu segrele di GabriL.111 d'Anmmrio uou sono tutte scontate). Di un testo, che lo ha for– Jlie sulouo proprio per le sue carcn:e. Luchino Visconti ha offerto una rrasposiz.ùme scenica. straordinariamente impegnata e sentila con una aderenza quasi epidermica. Gli allori, specialmente Ri,io Mordli, Paolo Stoppa, Pu– pella Moggio e Valeria Mon– coni, sono stati spinti al li– mite delle loro po_ssibilitd espressive. Mo questi perso– naggi dc l'Arialda re.spingono il temperamento e la s~nsi– bilitd degli attori. Rina Mo– relli ncll'interprctatione del– l'Arialda compie prodigi di tecnica. Relotframentc più fortunati sono Paolo Stop– 'PO e Pupclla Maggio nei ptrsona,ri di Amilcare Ca11· dideu.a e di Gaetana Moli– se che hanno dimensioni ptU ,•ici11ealla norma umana t!d han!I0 quindi il modo di ap- ~":! n:,~cl~ol';:r~':u:sf ;f.re ,i- Lo spettacolo creato do Lu– chino V isconti ~ un meravi– glio.so giuoco d'artificio, clic, df?po e ssersi consumato, n1a– msce nel buio. La for7..IJdi urto de L'Arialda consisle m– faltl qu0$i esclusivamente nella sua capadtd di irrita· re sen.;.a commuovere. GIOVANNI CALE.'IDOLl CHI E' AMICO della FIERA LETTERARIA SI ABBONA alla FIERA LEITERARlA l'edicola più vicina può essere sfornita:l'abbo– namentovi raggiungeovunque,puntuale, sicuro L'ahhonamento annuale costa L. 4.000. Semestrale L. 2.150. Trimestrale L. 1.100. Per Insegnanti e Studenti scontodel IO% * ABBONAMENTI CUMULATIVI (senza ulterori sconti): La Fiera Letteraria e Il Tempo (6 numeri set• timanali) L )3.600~ (7 numeri •ellimanali) Lire 15.250; Lo Fiera Leuernria e Humonitas L 6.300; Lo Piera Letteraria e Ragguaglio Letterario Li re 4.680. LA Versamenti sul C. C. P. n. T 131426 FIERA * LETTERARIA è l'unico settimanale italiano esclusivamente culturale ~M~~~!~vi!~;;,i~~°n/,c'~t:r:i:~ pungente sl mescolata ad una d,u. clte altnment, non sa· buona dos:e di scetticismo su rebbero s1at1 espressi suita ta.nll retori con la botta ple– r~morc, attenua:.ioni O abbd· na di parole aroue: DOVE-– lime,lli. RE. SACRIFIClO, AB:(EGA- Giuseppe Amoroso, {n una ZIO~. SACRI DIRITTI attenta e 1ntclltgenre nccrca DELLA CULTURA. nea!i epistolari di Foscolo, Dt quale cultura? E dove Cappom, Meriott,, Coua~o. attingerla questa cultura. Gu~"au:i, Puacanc, Seucm· quando nel paese ooo eslst~ brini, Spaventa, Ni~vo, Ober- va una biblioteca comunale e: dan, Pepe, Vochieri, Mamio· quella de:Ua scuola possede,•a ni, Poerro, \1odena, Giusti, soltanto libercoli del Sette– Parrnr,Orsini, Alanara e Spe· cento! ri, 1t.a curalo una raccolta Da in.egnanU posti ln simi– ù1tclligentc e sig11ificativa dr li condizioni noi pretendiamo pagine chr illustrano dal di cultura. int.eJllgenu. amore dentro, dall'interno ciai: degh aJ lavoro. apertura mentale, animi e delle menti, la gran- pronta ades:lone alle novità. de _epopea dd Risorgimento Ed è un ginepraio. L'lgnoran– navona/c. za e l'impreparnlonc di mol- fn questa r(Usegna, sotto il U inscenanti aoco cose lnne– litol.o: lettere di patrioti ita• gabili, ma slamo nel giusto 11am del_ Risorgimento, rivi- quando cl scadiamo a depre– ~'Ono, minuto per minuto, le carte! Chi scrive è ln un'al– seerete speronz.. e e il clima talena di dubbi. Certe volte jji,~:1nin:;': ,ri~:~:i:Citt°:i~ :'g1fe%~~gn::~1. il m:"s: ~ li na:ionali, le soffcrent.L e gh accingo appena appena a sca- ~~,/'~r~~ !i~}:~o;;rasre1::z vare nella vita di ognuno di nostro riscoli o. ~'ia_ s~;~\ ... ~~lto vacillare la rJ~i~~~':,!• 1!~t11f':f!~f)d Bo detto che la situazione larglu spunti per l~ricni e odierna della ,cuoia è gravis– rin-'OCa.Z!oni stonch~ aali in- slma. e bo accennato soltanto segnanti, nell'anno /961, dedi- ad una parte del problema.. ~~~en!¼~ ~~i:r°tf!t~d ::! ~!i~ bene ,Ua.rdare anche al- _,_fo_n_aJ_, ________ , bi~~ d~htu~u~~~ 1:: ;!: seggono a casa radio e tel~ vblone. che frequentano assi– duamente iJ cinema. che leg. gono nvlste varie. Avete mal pensato all"enorme baeaglio di nozioni che immagazzina. sia pure senza sistemazione. questa musa di allievi! Co– storo arnvano lo classe aven– do assistito ad una teletra• smi.sslone sull'arte contempo– ranea. sull"uUUzz.azione della energia atomica. ccc. E l'lrue– gnante? Egli non ba la tele• visione. non può spesso ascol– tare la radio. non pub Jeue• re le rlvtste, perché deve fa– re lezioni private per vivere E allora? AU0?'8 arriveremo continuando c~t. al punt~ ,----------.I che u_n bel giorno, &li ms~ WITKICE bene atinzuta. tnD· :1~1:;t~~~O -:11::~:ma~ ltDJW• a-pa1mza.. tsam111a ,;na. loro sulla cultura moderna e DOKrlttJ. poqle. OOftUe, romao- sulla vita attuale ln ge.nere. d, aut nrl, pubbUcaodo ~ per parlare soltanto U ator- lanctando le opere merllCVOU. 1 no in cui ln programma cl CODdWooJ di pertkolare tavor-.. sarà .. l'aorbto .... Sl, perché à Scrll"Cre:L'APPRODODF..l.SUU, r;u:~t~c~:cr:r~ig~~niuta~: '---------------------! ,._Lu_•_oo_r .. _,...,_N_"°'°_•_"_•_N_, ..IL_Jt ;uscn!i':!nf",~1•~:;;:u:110~:

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