la Fiera Letteraria - XV - n. 50 - 11 dicembre 1960

t~ FIERA LETTERARIA Domenica 11 dicembre 1960 J.,ET'l'ERA DA J/ll.,A1\·o: di INISEHO CREiU1\SCJII * Unbaino nel "concreto" Vivo tra Jetterau di ogni specie. Sono narra torl poe– tJ e poetinl. saggtsU e re– censori. semi-moralisti del– l'ultima covata. H.oriU sulla scia di Zolla. lntellet.tuall che prend ono contatto con i e: g :ros.si • problemi d'oggi per mezzo del sussiego tipi– co di chi U conosce per astratto. Brava gente. ma– lata di carta stampata at- ~~~~~ flua:m~~dicano Per \Ul8. sera sono voluto uscire dal mondo delle boz.. ze. delle giustezze. dei e: pez, – zulli :t e del messaggi 1et.te – m.ri . Sono andato. acc ettan– do l'invito di un ingegnere. ad un cenino d1 laurea ti e studenti del PoUtecnlco. Ar– rivammo in andclpo. I salo– ni del ristorante-bar Com– mercio. sotto l port.ic1 meri– dionali della piazza del Duo– mo. erano deserti e pregni di sano cattivo gusto: i pila– .stri da mausoleo pseudo egi– zio. grandi come baobab. bril– lavano d1 luce ri!lessa sot,. to floreali lampadari liberty. oon le migliaia di tesserine verdi che 11 ricoprivano. nel– l'atmosfera rosa-beige delle pareti. L'ingegnere che e! aveva invitati. elegante in fumo dJ Lcnd.ra tra le tavole a.ppa.recchiate stava sls te– mando. con un empirismo su cui sarebbe troppo tacile tro– niz.zare. lo schermo per la proiezione. I due tavoli so– vrappooU traballavano da far paura. e Io schermo penco– lava all'indietro: fu sistema– to con un bel \'850 da cam– posanto in.serito nel did.Jet.ro. Gli anziani prima. i gio– vani po1: entrarono 00:1 sa.– Jutoni e manate sulle spalle 1 luminari (mancava Glo Pont.1, 1.nd.Lsposto o in viag– gio) dell"ingegneria e dell'ar– chitettura milanesi. All'an– tipasto marcava ancora 11 capo della metropolitana. in– gegner Botlani; un urlo Io salutò mentre lui avanzava con le man.I alzate buon pa– pà e buon compagnone. dal– l'alto della sua bonaria si– curezza conferitagli dall'età, dal valore. e dal posto che occupa. SaJutò Wtti a gran voce. BrindlsL Ironia: e Sei in rttardo. hai perso la me– tropolit&La? •· Resse con sti– le ai frizzi. alzò il biochiere, arrivò la minestra. Bene in vista davanti a me. sullo sfondo di una J.nscgna che si acoendeva dicendo CA..\1 e nascondendo il P ARL una fanciulla dalle manine sot,– tili (gliene avero stretta una. dieci minuti prima). sottile anche lei. collo da ci– gno, maqu.lUage perfetto che le dava quindici anni più di quanti ne avesse (diciotto). ottimo partito. bella e sofi– sticata. intingeva il cuc– chiaio senza chinarsi per non mandare sulle ventitré il meraVlgllOSO coprica.J,X> pelo– so e cUindrlco. degno della consorte di Tuth-an-Kamen. Trentino, con la malga sul.lo • sfondo. L'mgegnere-reg1sta com- mentava a viva voce il suo film di 600 metri a colori: e Girato di corsa. durante un viaggio di studi.o. tra una ,•ìsita a un museo e unq,c:on– ferenz.a. Ecco Bangkok. la Venezia dell'Oriente (fama · usurpata): case su palafit– te. ablta.zic,ni su barche. mez.... z.o milione di abitanti che Vl\"Ono sull"acqua >. L'argo– mento era di quelli che pos– sono da.rei la sensazione di essere di fronte ad una rive– lazione. Cl si aspettai da un secondo all'altro, la pene– trazione in una specie di sancta sanctorum da vedere con i propri occhi. come nel– la realtà. uno squarcio di verità di cui gli inviati spe– claU cl parlano con mille re– tlcenz.e. su basi vaghe e fol– cloristiche. Colore dell'acqua. dei ban::on.l. della frutta. de– gli abiti e della pelle d'ana– nas di queste donne 50rri– dent1. e I bambini che vt– \'O?lO sulle barche vengono ~~~~fiii~~~~ tare. se no affogano>. Il ci– nismo fa sempre piacere, perché ci dà fon.a morale. cl prepara al peggio con animo virile. Anche il clni– smo dell'ingegnere, che par– lava oon voce secca e imper– sonale (la voce di e chi sa>. di chi domina le cose) era un elemento preparatorio. D film rotolava su Toklo nor.– turna. SU! giardin! di due metri quadrati. con alberi non più alti di trenta centi– metn e della venerabile età di secoli quattro. Sulla co– pia della Eiffel. mèta di spo– s!ni felici. Sul templi pu– stolosi e dorati. SUi fedell che entrano ed escono da una. dieci. cento chiese di diversa rellg:lone. Sugli sco– lari in divisa marinara. sem– pre in giro. in tram e treno. gratis a spese dello St.ato. Sulla !olla che immerge il copricapo nel f:.uno dei bra– ciert e lo rificca des.-ota:nente sui capellt a zero. E siamo ancora 1n attesa Letterina dal 'Umbria * L'Umbria è una delle Te– gioni più provinciali italiane. For:se rappre:senta la provin– cia iraliana per antonomasia. Quella provincia .uanea., pi– gra. sonnacchiosa. indolente, dispersiva., vagabonda. Ep– pure nel contempo sincera e vitale in queste :sue qua– htà negative. Anche se sof– focata e trascurata a causa di certe vicinan;::e indebo– lenti. Racchiusa infatti da "co– fanetti• geografici piutto:sto illustri. e prepotenti quali po– trebbero euere Roma e la Toscana, l'Umbria si pi.1ò considerare un poco Io :scri– gno e il te:soretto che si :sco– pre nel fuorviare dai due sua– derri catalizzatori della cul– tura e t-radiziane dell'Italia Centrale. Purtroppo è man– cato alfUmbria sino ad ora uno scrittore che l'abbia portata ad una vera coscien– za na..-ionale. Per questo la nostra regione è ancorata· su posizioni retrive, scialbe. un po' decadenti, provinciali e retoriche. Non si. nesce a guardare l'Umbria al di là ~e!l~~e~ricafr~~e~~~~ de: iacoponico. che qualcuno, pu,.- in que:ste condL.~oni ambientali così :soffocanti e dilatatorie, r1e– :sce a sopravvivere, a parlare. Recentemente è :stata pub– blicata una antologia della Poe:sia Umbra Contempora– nea che con un cerio corag– gio ha tentato di iniziare un discorso sulla 4 linea umbra • della poeSta. Si dice che si itia oTa tentando una An– tologia di Narratori Umbri. Qui il lavoro si fa,.-d più d1/– jicoltoso ed impegnativo. Che ci .tia aria di risveglio ad ogni buon conto è indubita– bile. Una rivista artistico– letteraria vedrà la luce fTa non molto. E raccoglierd, ol– tre ai giooani più vitali della no:stra regione, anche tutti 1• giovani di altre regioni. A n– che per questo la sua sede sard Roma. La spe,.-anza di un colloquio quindi, t,.-a l'Umbria e le altre civiltd cultu,.-ali :sparse nell'Italia :sta forse per d1venta,.-e una realtà. I pittori umbri (Burri, Nu– volo, Notori, Raspi, De Gre– godo, Verna, Raponi, Tomas-– soni ed altri) g1d battagliano sulle riviste d·avanguardia e nelle aallerie più importanti, italiane e straniere; alcuni di essi (specie Burri), a torlo o 1'agione sono ormai dei maestri. Da qui :si può ve– dere che le forze non man.– cono. Il difficile è ,.ac– coglierle e spargerle per l'Italia. Speriamo comunque che lo avvenire sia più propizia per queste forze troppo iso– late e :sperdute. GIANCARLO POLITI di ciò che verrà dopo. ancora non so che cosa. ma c:erta.– ménte un aspetto tipico. non aneddotico. di queste folle a sciami che vi\-ono con 50 grammi d.! riso e premono sulla soena politica mon– diale. polveriera fra le tante che potrebbe scoppiare do– mani. paesl-massa in cerca del destino. Ci viene un so– spetto. Ma guardiamo questo sp!endJdo naphar Japonica in fiore. nuvola d·oro e d'aran– cio rontto l'BZZUrTO; queste cascate di (?) purissime e vaporose; questi grandi ma– gazzlnl. i kimono, i pesci vo– lanti, l'aeroporto. U ciclone che minaccia da vicino. le case anò-terremoto. Poi l'In– dia: templi templi t empli pi.Scine piscine pisci.ne. don– ne-regine don ne-regine don– ne-regine. A metà film abbiamo aper– to gli occhl. Già non ricor– diamo le sequenze dell 'in!zlo. Erano troppo ve locl Ad ogni scena. ad ogni eplsod.io . so– no decllcate non più di q ual– che decina d.! metri di pel– licola.. Gli oggetti 6COtTOnoe non la.sciano traccia. Con– fondiamo lo zoo di Okinawa con le gheishe di BeiruL Le .scimmie si stringono ai loro ploooli; i fion si agitaoD sot.– to li vento del Pacifico; le eliche del COnstellation man– dano bagliori infidi; la ve– duta aerea di K.Joto (ma era Kloto?) cl ricorda Milano ,rista dalla Madonnina; le risaie in corsa. viste dal tre– no. sono specchi di mercu– rio; U sole al tramonto (l'in– gegnere si .scusa di non aver saputo resistere alla scena d'effetto) è un grosso pomo– doro spappolato; le hostes.s sorridono. bruttine. meno una dagli occhi blu-viola; la bella interprete indiana con gli occhi della dea Kàli; 1 pinnacoli di marmo bianco trasforato; le insegne not– turne che si riflettono nel fiume. E poi? Aspettiamo di sa.pere 00- me vive. realmente. questa gente. D regista cl offre uno scorcio del Taj Mahal. mau– soleo da M.llle e una notte (che altro. se non Mille e una notte?) dono di lDlA moglie al marito: si usa re– galare tombe. laggiù. Poi, è finito U film. Air plausi. complimenti. Vicino a me alcun! neo-laureati com– mentano: e Sono almeno mil– le metri di pellicola. F-orse per i notturni ha usato degll effetti specla!L Dopo ce lo faociamo spiegare. Avrà usa– to la pancromatica X o Y? ». I costruttori della civiltà mo– dem.a. 1 demiurghi della me– tropoll. torse ~tale del Mec. attorniano il regista che. modesk>. ringrazia: cC'&– ra pochLss1mo tempo, ve t'ho detto>. Usciamo, e per la. prima volta dopo mesi troviamo subito un taxi. pronto per noi. dove già inlzierà lo &fa.– celo, nella nostra mente., d1 ciò che troppo in fretta ab-, biamo visto. « URBI O, CITTA' PIU' CARA DI STOCCOLMA ..." * AUniaretti l "Montefeltro" L'occasione di tornare a Urbi.oc, questa volta dal ma– re. da Pesaro, col giuoco delle colline autunnali già cariche di acqua, era l'as– segnaziont- di un premio - il Montefeltro di due milio– ni - bandito dall'Ammini– strazione provinciale d'inte– &a eon l'Università. Un pre– mio nuovo di letteratura. ma senza stazioni climatiche o termali da reclamizzare, sen– za fini turistici più o meno larvati: solo rendere omag– gio "ad uno scrittore viven– te che abbia con tutta la sua opera contribuito in modo eminente alla affermazione dello spirito creativo italia– no nella eultura nel mondo-. Urbino. si sa. ha un'anti– ca tradiZi.one di cultura e di mecenatismo a favore- delle arti, e tonse mancava al no– me di questa città ducale. non incorniciata unicamente dal– le glorie del passato ma viva e presente nell'azione uma– nistica e scientifica di questi nostri anni, l'aureola di un premio che si sottrae56e al– le ragioni della cronaca per divenlre efficace e &tabi1e punto di Ti!erimento di una alta e nobile cultura. la qua– le si accentra nella libera * stwvizio di ELIO FILIPPO ACCROCCA roccaforte della sua Univer – sità come in D€SSUD alt.ra. Con queste premeSiSe, la l[iuria presieduta da Ca:rlo Bo e composta da G.B. An– gioletti. Giuseppe De Rober-– tis. Renato Guttuso, ~a.rio Luzl. Giuseppe Mari. Leone Piccioni., (segretari: Giuseppe Paioni e Mario Omiccioli). si è trovata istintivamente e spontaneamente concorde &ul nome di G!U6cppe Ungaretti. alla cui opera intera è anda– to il primo premio "Monte– feltro", assegnato la sera del 28 novembre nell 0 Aula lia– gna. alla presenu delle au– torità e di un gran pubblico di studenti e di docenti che hanno calor06amente accol– to il commosso poeta. E' il primo premio di Ur– bino ed è anche la prima \'Olla. credo, che un premio viene assegnato aJJ·mterno di una Università ad un poeta italiano il cui nome circola per il mondo a conferma.re l'inesauribile vi talità della nostra tradizione d"art.e e di cultura. Xato da una univer• s1tà. è stato destinato (alme– no per questa prima edizio– ne) ad un uomo che ha in– segnato nelle aule universi- tarie ad amare la poesia e la cultura non 60lamente ita– liane. educando alcune gene– razioni di giovani al culto della ricerca dei modi di un linguaggio perenne e rinno– \•abile ad un tempo. Che cosa abbia rappresen– tato il nome di Ungaretti. e ancor oggi rappresenti per la coscienza dei più giovani. lo ha detto Bo durante la proclamazione: .. La sua poe– &ia apparve da noi con una forza nuova e inconsueta. con una carica rivoluzionaria. ne– gli anni della prima guerra mondiale. con una immedia– ta funzione che fu anche po– lemica, e controcorrente. con un anticipo di vent"anni su quelle che sarebbero state le fatali evoluzioni della ricer– ca lirica entro i nostri con– fini ... La sua \·asta opera è ··rutta intesa ad approfondi– re ed a scavare i temi che sempre hanno impegnato la iSUacoraggiosa e difficile vi– ta, il suo impegno di arti• sta e di uomo". 11 più recente d~i &uoi li– bri. n Ulccuino del oecch10 uscilo In questi giorni pres– so Arnoldo Mondadori. :si ag– giunge alle opere preceden– ti che in più di quarant'anni non hanno mai mancato di 1SOrprendere per una loro ca– rica di novità. e fita inol– stre a significare l'omaggio di critici e scrittori d"ogni parte del mondo per l'ampia raccolta di giudizi e messag– gi posti in appendioe al vo-: lume. Sono testimonianze d1 Eliot e di Perse. di Bowra e di Spitzer. di Dos P366os. Frénaud. Guillén, Jouve. Pi– con. SupervieUe. Paulhan, Paund e di molti altri. rac– colte da Leone Piccioni in occa1Sionedel settantesimo an– no di UngarettL Ma la giuria del .lfonte:– /eltro non ba inteso premia- ~s~uf.f~e:.aiD~~ra r:cct~:t; la vita del poeta. Dopo la proclamazione l'au– tore ba letto alcune poesie tratte dal Toceuino dd vec– chio: la nona ("Anniversa– rio": Oo:::i cn::.o, mentre sco– pro che febbraio - E" sensiti– vo e, per pudore, torbido_.), la XXIII (In questo secolo deJla pa.zien=a - E di fretta angoscio~a._J scritta in occa– sione di un recente viaggio in jri in Estremo Oriente. e l'ultima. ··Per sempre .. {Sen.:a niuna impa--icn.== so– gnerò. - Mi piegherò al la- L"Oro- Che r.on può m:::i fi– nire ...). La giuria ha anche asse– gnato un secondo premio di mezzo mil;one ..ri&ervato .a un saggio di carattere stori– co. politico, morale che rap– presenti una novità per un-: ~sf~~~~e \~i~eu.s~:i210::. 1 1~ I INTERVISTE IMMAGINARIE I Visita al dottor Ervad tempo .. e la scelta è caduta su Prime ricerch.e di Hci;,eI, di Arturo '-fassolo, già do– cente dell'Ateneo urbinate ed ora insegnante di :storia della filosofia all"Università di Pisa. n saggio d1 ?..fa~o– lo è conclusivo di un ciclo di studi sulle fonti e la ge– ne si d eU-idealismo tedesco e be.ne s•inquadra nella ri– cer ca del giovane filosofo. autore di una Storia della filo~t'ia come problemc., pub– blicata dall'Istituto di flloso– fla dell'Università di Urbi– no nel 1955. nella cui serie si !Segnalano numerosi lavo– ri di docenti quali il Mariot– tl. Valli. Salvucci, Sichiro!– lo. Gentili. Forni. Garulli . mentre in una nuova col– lana di ''iSt-.Jdi filosofici .. di– retta dallo steS60 Massolo per l'ed:tore Feltnnelli è ap– par-50 il saggio Et.&cita e Cul– tura. di ~icola Ciarletta. Sen– za dubbio 1'Unh"eJ"6ilà di Ur– bino sta raccogliendo attor– no a sé i noml più qualili– cati di una cultura attwa ua i quali ricordiamo anche Paioni. :"\iario Petrucciani. Leone Traverso, Claudio Va– rese. ~ino Sammanano, An– tonio Piromall.i. Augusto Gui– di. ecc.. senza contare gli altri espo:lentt delle facoltà seientificbc. docenti d'indub– bio valore. Ricordo che in quel tempo soffrivo di strani disturbi: ero in disaccordo con quella zona della mia vita segreta che una scienza modernissi– ma chiama inconscio. SentiYO in me delle strane Yoci. Qua– si tutte, come fossero d'ac– cordo, m'insultavano: soprat– tutto nei momenti in cui de– cide\'o di pensare alle cose serie che riguardavano la mia ~~~~ dti~!~1:g~e al~ di queste \'OCi mi diceva con tono dittatorio: e E' inutile che ti sforzi di essere te stesso; qui ci sono anche io e non ho la minima inten– zione d'essere d'accordo con te sui massimi e sui minimi problemi. Ti obbligherò ad essere ogni giorno diverso, fino a quando dimenticherai di essere te stesso '"'· sono gli uomini'"'· rispose Ervard. e E queste manie come sor– gono? .a chiesi ancora io. e La mia lunga esperienza di psi– coanalista mi ha convinto che le manie, ~ sono tali, \'oglio dire che se derivano da complessi, diventano tera– peuticamente sempre più complesse. Ma non bisogna scoraggiarsi, amico mio. L'es– senziale è di rendersi consa– J>C\'Olidella propria mania e denunziarla al momento op– pcrtuno alla questura del Conscio. Per darle coraggio le dico che quasi tutti gli uomi– ni sono ormai affetti da ma– nie e da complessi. Vi è fi– nanche il complesso deUa saggezza.. Lei si meraviglia? Eppure è cos\. Sappia che gli uomini creduti normali sono io\'ece gli esseri che hanno il complesso più peri– coloso. Ho tro\'ato anime ta– rate più tra gli uomini nor– mali che tra quelli sottoposti alle cure della psicoanalisi. Lei può considerarsi un for- tunato. • Il premio l!onte!eltro va plesso di colpa ... Non par- so 1 u .. lòun· •mtedal ·,aP~,!o,nchle•n!",o'msenalo- fau~1:!i1~~:è 3 !i°a i:u:::;: liamo poi degli scrittori e de- --... fii, con Carlo Bo, che il pre- a:li artisti, ufficiali o dande- alla quasi normalità. mio abbia un séguito e pos- ~~ii,J~~o d!ut~a~V~.ti J:1 noCi:Cf~~:.o .. c~n ~n in~~= 63 diventare pennant'nte. \'Olta ne psicoanalizzai uno sto'"'• disse amabilmente Er- La serata si è conclu,;a con che, nel tempo di due minu- vad, convinto di a\·er fatto la programmazione di un do- ti, disse seuanta \'Olt e \io. buona pesca. cumentario di Fuh-io Luci- Lo lasciai solo e. m essosi d.ie - IPPOGRIFO sano dal titolo Vita di u~ tro la pona, ud.ii che conti- uomo, col commento parlato nuava a dire, da s olo, ,. io, io, ,-----------! di Angioletti e musica del M• io'"'· Quando ritornai da lui G •. r o ~- Ferrara. girato sul luoghi che s'era zittito. Pensai tra me: - ,•idero nascere i versi della .. Avrà fatto una scorpacciata Allegria, di Sen:imento de! di io e adesso è stato visitato ~mpo e del Dolore. da qualche altro complesso•. • Urbino. città p1ù cara d1 Lo analizzai dJ nuo,-o esco- d'lt 1• • Stoccolma. .. » ha se.ritto t:n- prii che era stato colpito, fui- a I & garetti sul registro dell'al- mineamente e senza accor- bergo Itaha.. ed è anche que• ~~~~• Mo/11 esp= 1 ~dest Unione Giuristi ~~aa:1~ti~ 0 ;~~àln:a a~~ 0 ;;!: ~~~ clj/~!~~ 0 ~ 1 ,';;: 1fti Cattolici Italiani '.-~ ~ ~a1~•:;~••r•1u~,~~d dissi subito che poteva con- n tema dell'XI Convegno pa!!6aggio. Chi voglia nce:- siderarsi semplicemente un Nazionale di Studio (9-11 di- care curiosità del passato si romant.ico, un uomo ormai cembre) è stato: L'impresa soffermi sulla data del 14 ot– KUarito. Non l'avessi mai det- nella realtd .sociale e nel di- tobrc- 1953: rinverrà scritta to. Insorse e mi apostrofò, ritto. una frase inglese di Vladi- =~:','.,; ;::~r~~~i a 0 H I Milledeibambini :f~ ~r=;; ~~u~•d~~.':a: malato romantico che lei ere- Si è aperta a Palermo la pur esso a matita. presumi- Ero a mio agio. Forsie ero l'Unico non ingegnere di tut,.. ta la rappresentanzà ma-– sch.ile. Non conoscevo nes– suno. N on potevo neppure disserta.re sull'Ulisse di Joy– ce. messo in vetrina proprio quel gi orno. Ma questo era giusto. Joyce era pur sem– pre un poeta. un sognatore. e qui perfino il suo nome sarebbe parso una stonatu– ra. se l'avessi pronunciato. Nel giusto crediamo ua Bruno Do.nini, segretario della Associazione Scriuori Centro Italia quando a/}erma che e i secoli hanno .itratifi– cato sull'anima dell'uomo del centro il se-n.10 del mistici– smo, della meditazione, del rispetto per l'altrui persona– lità, di un pacifico pudore che ha troppo conosciuto la rinuncia e la rassegnazione •· {Persona, 1 luglio 1960). Eppure, malgrado ciò, noi sappiamo che uiste un'Um– bria più vera, più sincera ed umana di quella che la tra– dizione e la storia vorrebbe– ro impo,.-ci. Questo stato incominciò a preoccuparmi; tanto più che nd momenti d'insonnia le \·O– ci si riuni\rano e si abbando– navano a delle vere e proprie orgie oratorie contro di me. Non mi lasciavano un solo minuto in pace; e io, senza --------------------1 parlare, s'intende, mi dice\'o: Vede, io per primo posso PT?lti~re la terapia_ psicoana– litica m quanto rw sono re– so conto perfettamente di es– sere un ex anormale divenu– to un po' più lucido degli al– tri. L'anima è un abisso buio; ed è piena di sorprese che noi uomini non immaginiamo neppure. In un'anima che sembra sola vi sono altre anime. Vi è tutto un popolo di anime in contrasto tra di loro. l cosiddetti normali. poi, sono affetti da una ma– nia pericolosissima: si cre– dono nientemeno che se stes– si. Si rallegri, dunque, se lei J1;a l'inYid.iabilc privilegio di udire tutte quelle voci ostili, ch e le u rlano dal profondo di esse.re di\'entato un altro. de. Io sono un malato clas- Mostra: L'Impresa dei Mille bilmente della stessa mano. sico!'"' e si licenziò di botto•. nei disegni de:i bambini sici- La frase è la seguente: ...Ab. liani nei loca.li del Circolo quale bellezza senza freno. della Sta mpa. 1 1 Presidente quale gioia sconfinata che della Regione ha consegnato balza fuori ad ogni angolo! i premi del Comitato • Sici- Quale infinito piacere di vi– lla '60• agli autori dei mi- vere. quale doioezza, io gri- come avrò fatto ad a\·ere tanti nemici chiusi dentro di me? E aggiungevo: e Come se non bastassero i nemici che ho fuori, mi tocca affron– tare, e per giunta all'o:scuro, anche i nemici interni: quel– li che io stesso sono costret– to a nutrire'"'· Una notte, però, decisi di farla finita. Mi associai alle loro proteste {perché di que– sto si trattava) e mi rfrolsi E venne la proiezione: Ap– punti di un viaggio u.U'E– :stremo Oriente. S1 spensero le luci. Un brivido di piace– re percorse JI cuore di tutti. c·è da fare un sagg io sulla questione: il piace.re . la sod– disfazione. 1 1 beness ere psi– cologico elle provoca sugU spettatori l'attimo che passa tra Jo spegnersi dell'ultima lampadina e l'accendersi. del primo fotogramma. No:::i im– porta che r osa si sti a per proiettare: commed.la . tra– gedia. docw: nentario. m agari soltanto la diapositiva che mostra il nipotino fra le margherite di una valle del L'Umbria esiste al di sotto di certe apparenze /acili ed esoteriche; vtve ,. -acchiu.sa in individualitd isola re, sicu re della propda forza ed orgo– glio.tamente raccolte in se :steue come gli antichi ana– co,.-eti che popolavano le grotte e le capanne dei mon– ti umbri. Que.sta orgoglio.sa umiltd fa sì che l o scrittore e l'artista umbro sia peren– nemente un isolato, un • ta– gliato ntori • dalle fotte di avanguardia e dai proceui assimilativi più neces.,:ari. Anche .te oggi alcuni giovani pittori e p0eti .stanno fatico– samente nconquistando certe posizioni pudute. Gli eredi dei Prezzolini e dei Penna ci :sono. Lo dimostra il fatto , contro me stesso con paro– Orfeo Tambu rl: •Paesaggio'"' LETTERA DA NAPOLI: tli ALBERTO lUORICONI * La /orza di Penelope Gli scrittori napoletani non sempre con0&ciuto la mace- per n~ssità - un po' !retto- cono i maligni: dicono che sono degli 6Capestrali Sono rante inclinazione alla critica !oso, un prosatorn ~celle~te, strofiJ?,a le quadre &palle a que– anzi. in genere. esemplari pa- dell'amico Pomlllo. un. poeta d~ non dunenttc!r Stl' pietre come An~eo le su_e dri di famiglia che laisciano lo De Le Tagioni narrative è mai ~tologizz.ando la poesia a. q~alunque terriccio. per n– scrittoio solo pe-r passare U l'anima Prisco. Più s•affina sul- -nuova . li critico del ~ pighar Je~a E ~er tenere il resta della serata nel unello ll' grandi pagine d'ogni gente Franoe~ Bruno po~te tacµ,- segreto. dicono. interpone _un attiguo. Abbisognano, come ed epoca. Prisco, e più si pro- mente •.w~ontrarlo di sera .a lungo filo telefonl~o _ fra la c1t~ Dante e Manzoni. del chiasso diga con quelle meno grandi Toledo • 10g0Uato in. letterane f~volosa e. uman1ss1ma ~ cui costante di sette O nove figli per d'ogni collega nuovo che gli c~nversazioni ~agan con un s1 raccoglie e la _Napoli c~e mettere al mondo anche con si rivolga. a coglierne e addì- giovanotto che l ha ~ppena ab: pari~ bene l' scnve meglio. la penna qualcosa di buono. tarne solo il,buono. Non però bordato ~-r 1a pruna 1:olta. Sarà: ~ttavia nes.s~a v~ Perché amano troppo poco nella 6 ua rivista: che non re- ~co che s in!erv~ra._ si pianta suona più malin~ nt~ e p 1~ la vera soUtudine essi appaio- censisce i libri del giorno co- m mezzo ~l marciapiede ~e!- paterna da un ncev1to.re di no agli estranei dei solitari. me non pubblica versi O rac- to e gre~to e l_a~ente s1 n- quella ~el ~tlco de f:, E uro– Taluno sostiene pure che non conti. tratta questioni genera- vo~ta agh scoppi di voce ~n ~o; se il mio apparecchio fun- osisiedono un caffè Rosati, un li. reca ferrati studi su libri e c~1 _proclama le sue convm- z1one bene. ~affè Canova dovendo espiare narratori famosi: troppo seve- z1001 o spedisce anatemi Q:ufche novità . ~tra-_lett<'– l'ingratitudine altrui verso un ra, quindi. con sé medeeima Co~~scete anch? Angelo Me: ran_a .. Una buona. il Circolo G b · alla p ù fe- per essersi ripromesse par- le. cntico letterano de n Paese. Arttsti.c:o ha voluto creare a li~m s';':g~n!acf~tteraria I della tendo vie piane e lunghe. E abita a Napoli E' uomo _m_ode-NaJ><?liuna ..Biennale d'Art_e": ~ttttaGb:daf~!~~=tt~i ~t~i ~~e: sr: l~~~~te!itto- ~~~ ~~~~~~li~eS::~~: ~~~!~t:~~~ar~ 0 ~~0~ i s;~i fin:rre5:1 ~ cds~: ~~~ co~o!~~co~~i!1~~ L~ig;eJ~: ~~~i ; 0 ~;:egfl 1 ~~re~ ~!ftt ~::i~:c~1a°fa:~~~1tr:a 0 fe~:e dua~e~ e misencor zione ~ne Pacini e il gio- bro italiano: pr_imo ospi~e d~l intrapresa cbe, non _ba SU6Ci– gu E · i ecco le novità degli ul- vane Gian Franco Venè. che nuovo anno sociale, A1:1g1oleth: tato tutto queU en_tus1asmo che tunf~esL Quattro dl questi risiede a Milano. Il narratore che. ba. preGen~~ gh Ospih ~ra da attendersi. Forse, fra &0litari UD bel ior- Compagnone no: non devono ~o.L Libera dmg_e anche_ la 1altro. se. ne sarebbe dovuto !~~:nando natura O ~on- e6Ser riusciti a distoglierlo dal nvista degli Amici, L;a ~naa- parlar subito. mentre non g1:fe: d_a.iina. stan~ti dalla deplora: ~~ ~=J ~i:renJ· ~~ ~~~ :::::~ista~ ~~da: d:Ufar~~ ~c~~Jd d:u~ ZJone pub~lic~. hann3 1 ?n~;_ d~~maticbe fantasticherie di vita a n Baretti, finora di po- .Ouenza d'Un Brancacc.io. d'un to UD pre es _ped arsi . e Onorata morte: ne è nato un ca trust.a, questo sl. ma che Notte, d'un Ciardo, i quali P:ia:.::~rvi~:m 1;:in~~ 1 di libro. alla ftne, egli s'è scari- si s1renerà tutt'ins!em~ Il ti- vivono proprio a ~apoli. sa- fnteresse comu;e. toc~b~e c\j~ ~a1 0 i: ~ ~:!_CS:~1j~ ;~~= ~~ic~ t~~;:,ell d!1:C~f. ~ ~=t~~:::;: 1! B~~!!i!· 6U~~ n~! mano: a ~ F r ia a del suo ridere elegante. Mario annoverò fra i redattori Maio- a Milano. que~tionare. 6 1n ne \ a~ per Stefanile ba n Mattino: e in- ne. Tt-resa Cristofano dirige La cosa mi fa pensare a un facoa e pro eu31;1en_ e. 1 e n tendo che è troppo provetto Nostro tempo. una densa rivi- fenomeno inverso: ai grandi delo~azio~ Pd,. eS!z_ona Dr~- giorna.li6ta perché il suo gior- sta mensile cui han collabo- setti.Qlanall. aUe case editrici ~~ 0 if° se~~ df~ellea nar- nale non lo sovraccarichi di rat? o. collaboran_o tutti gli d·opere leturari<' che ~anC:3- gio_ . p si banno chiamato il lavoro. Critico teatrale e lelt<'- scn!t~~ !lapole!aDL no. nel ~e_ridlo!le e agl1 scnt– rative co 1 .. t 1 ro· L~ rario (peritu.s in utroque, lui: V1VIdi mgegn1 e brava gen: ton _mend1onal! <:he ~ ne in: pre~st_o. a ~;vis aD O · tro- accerta anche versi>. redattore te. Partenope è la fon.a di tutti fischiano per pnnu: potcbé, tutti Ta{ltO~ ,u.rra ve. opo. wie- viaggiante e altro. Un uomo e. - insieme. la debolezza ero- meridionalisti di tre cotte. per vateiS . e per casa. cor:ie 3 1 si ombroso puntiglioso punzec- nica. dei più. per molti versL quanto è di loro competenza ne, Cl .s1 ISOD?.affe~ion.~ 1~ 0 - chiatore' col quale è piacevo- Ma nesffilllo tenta di guarirne o più stretto interesse hanno sono nscaldati. 0 ~ 1 lt s 1ft bi- li6simo Ìitigare (tanto più che evadendo. E poi si sa di Ma- nel cuore ~ Nord E mi. ri'?°r– trano pe~o i!~c~o e In tal non è un vendicativo) e quasi rotta: abbandona Milano di dano QUell onore~ole ~1uliani m~tre. ali' 1 _g_ h le vei- più bello stare a tavola poi- notte mentre essa dorme. M1- che. tanti decenni fa. s alzò a m. o. . or!gme. anc e vrem- ché cie allora si rivela pie- lano che gli ba sacrificato tut- Montecitorio per proclamare: l<'ltà di te~~\~o ~!v~~ rn Do- no d(iSpirito; e un critico di lo. e <:orre giù, a ~abbraccia~i .. Jo sono repub?licano ma àdo– ~5:peRea: mentre abbiamo fine intuito seppure a volte - ~apolL Amore e interesse. d1- ro la monarchia•. lacce che non oso ripe1ere. Dopo il tumulto mi addor– mentai. Il gìorno dopo, illuminato da una mezza idea (dico mez– za idea perché durante la lotta avvenuta al buio tutte le mie idee erano state lette– ralmente decapitate dall'im– peto beUuino del mio incon– scio) decisi di recarmi a vi– sitare il donor Ervard, il pla– cido e sorridente domatore delle belve chiuse nella no- stra anima. Ervad mi accolse con ama– bilità e mi introdusse, a pas– so lento, nel suo gabinetto di la\-Oro. Mi fece sedere e mi guardò ncali occhi. Poi mi di.sse lentamente, come se scandisse sillaba per sillaba: e Lei, in questo preciso istan– te, è assediato. ll suo pensie– ro è sospeso: lei è venuto a compromesso con l'inconscio. Occorre assolutamente rom– pere l'assedio con un'ottima cura psicoanalitica'"'· e Dottore - dissi io - mi liberi da questo caos. Dopo aver vissuto tanti anni per mettere pazientemente in or– dine la mia mente, mi sem– bra di ospitare una foresta piena di beh·e. Mi assalgono da tutte le parti. Si figuri che mi sono associato anch'io al– le proteste dell'inconscio'"'· e Sono i primi sintomi del recesso psicluco. Lei si avvia verso l'età della caverna, an– zi \'erso lo stadio pre.umano '"'· di.sse Ervad; e ma non de\'C preoccuparsi. Si tratta di un male molto diffuso ai nostri giorni. Deve sapere che quan– to più un male, anche se gra– ve, si diffonde, tanto più ces– sa di essere un male peri– coloso. Sono qui per aiutarla a recuperare la sua \'era per– sonalità '"'· e E polrò guarire completamente?'"'• dissi io... e Mi ac.olti, rispose: in qua– lità di psicoanalista le dico solo che quando gli uomini vogliono guarire dai mali che affliggono la loro anima, \'en– gono da me; e io li curo sem– plicemente. Sono cure lun– ibissime, ma non sempre si– cure. Si deve però confessare tutto: occorre essere sinceri in modo totale'"'· .. E quali sono, dottore, i mali interni che affliggono noi uomini?'"' dissi io, preso da una impaurita curiosità.. e Mali terribili. Posso dire ad alta e a bassa voce che esistono tante manie quanti ~cfen ti~ 1°s~ to 00 alf:n~~! · te? Illusione, amico mio. Il sentimentalone, per esempio, è affetto di sad ismo vagale. Eppure in ca.sa fina:e di esse– se affettuos o e t enerissimo. li pudico, che noi rutti stimia– mo come la perla delle anime pure, è invece affetto da mania erotica. E ce ne vuole di pazienza per fargli capire che è un anormale. Certi in– dividui bassotti, poi, sono af– fetti dal complesso di Pluto– ne sognano quasi tutte le not– ti di essere dittatori. Finan– che un mio collega, soggetto studiosissimo di scienza, mi risulta affetto dal complesso di Cronos. Si illude di gua– rire le malattie, mentre se ne procura. senza accorgersene, delle nuove. E' un modo per f:1~~ozaund!ìf.:i~ff n~: ni, i graziosi nani, che \·en- H~r:.~o \itc~t ~t~: plesso del Sultano. Sognano di avere un Harem. In un nano, non \'olendo, scoprii anche il complesso di Edipo allo stato prcvagale. Sognava di essere padre e madre di se stesso; e allora mi con• fessò che e.creava una via di d~~= giS:a!~~es:ml!~oi na, poi, è la follia in persona. Ma è una follia deliziosa. la sua; essa ha quasi rutti i complessi: queUo della ba– lia e quello di Neeros. Ama dissestando e, dissestando l'uomo, ama sempre se stes– sa. Ha infine il complesso di Venere. Si trucca in tante forme per illudere gli uomi– ni di essere di\·ersa. Una rot– ta ne psic:oanalizzai una e scoprii, nella sua anima, altre anime in conflitto. Eviden– temente ognuna di queste anime a\·e\'a un complesso e, a \'oltc, anche due. In tal modo, la povera donna an– dava soggetta. di giorno, al sonnambulismo e di notte, colpita dal .::omplesso di col– pa, si addossava la responsa– bilità delle crisi politiche che in quel momento affliggevano il nostro paese. Credeva ~ientcmente di essere stata. ella, la causa del fascismo e del nazismo. Si guarl du– rante la guerra di liberazjo– ne. Lungo le crisi urlava: e Dc\-o scontare i miei nume– rosissimi peccati ,., e intanto si abbandonava a nuo\-e col– pe, proprio in virtù del com- e Come ,·ede. amico mio, SCRUitòErvad, la psicoanalisi è una scienza complessa a capirsi. Ce ne \ì.lole di tem– po per liberarsi da una fobia o da un complesso. Noi mor– tali siamo tutti colpe,,-oli, an– che se non abbiamo com– messo mai nulla. ll fotto che siamo vi\':i. che siamo sulla terra, ci dà il diritto e an– che il dovere di a,·ere un mi– nimo di tre manie. Ognuno di noi soffre di inibizioni pe~ ricolosissime. Queste inibizio– ni si annidano al centro e alla periferia dell'anima. La sdoppiano e la tonnentano. Viene fuori la libido e allora incominciano tutti i j'.Uai. Nes:suno sa più citi è e chi non è. Si fanno sogni strani stando sYegli e si fanno di– sc.orsi stranissimi nel sonno. La notte e il giorno si com– plicano e l'anima si trova in ma:z.o a questa misteriosa complicazione. L'inconscio di ~ udjm~~t~~o n~:,-ec1u~ partiene mai, si mobilita e ci travolge, come, per esem– pio, nel suo caso. Ogni ma– nia è una notte deU-anima. Ora, essendo sempre notte nell'inconscio, la psicoanali– si ten ta, con tutti i mezzi, mes.si e non messi a sua di– sposiz ione, di fare sorgere in questa notte un ragG:io di lu– ce. Se il raggio di luce si speiIJC subito, ciò wol dire che il complesso deve dura– re. E in realtà può anche du– rare rutta una vita. Se in– vece il raggio di luce con– serva la sua luce, il com– plesso cessa di essere com– plesso semplice e di\'enta, in virtù della nostra terapia, complesso complicato; nasce :~~ :~ro 1 ~ s~ù a1pei: ziente la illusione di essere normale, o guarito, mentre in realtà la illusione della normalità non è che uno schen.o fatto dal precedente complesso, che si è trave– stito da raggio di luce'"'· Detto questo, il douor Er– vad cessò di guardanni negli occhi e mi disse: e Come mi trova di aspetlo? • e Bene,., dissi io. e Adesso devo la– sciarla perché nell'altra stan– za mi aspetta la gatta della mia vicina. la psicoanalizzo da due settimane e non rie– sco ancora ad ind.i\'lduare il complesso che affliga:e la po– vera bestiola'"'· Immediatamente capii che il dottor Ervad era più nor– male di me: i1 suo male era già a uno stadio avanzatissi– mo. Questa scopcna mi con- gliori disegni. do! ... Sotto. a firma dt Clyde Hans Richter ~-ò ~~~~~~fev~le~tf e ~!'. ll 2 dicembre alla galleria _ che dolcemente ti muovi Pagani del •Grattacielo .., di su in alto. - non hai mai Milano. !"Artista stes:so ha tu. o luna. un momento di presentato I pnmi e gli ulti- debolezza? - Pensi sempre mi .film.s di Han..s Richter. aU·amore? ... Forse è la ma- . I lunedì dell'architettura 1 't'a1~,~,:\~~.' 0 ~~.;:'.; con I1 S dicembre a Via di vivo compiacimento anche Jo Monte Giordano 36. ha avu- autografo del Pascoli: poche to luogo un dibattito sul te- righe rul bordo alto di pa– ma: • Pianificazione naziona- glna 85 dei Primi ~metti le degli impianti per la rt- della edizione Zanichel!i del creazione e lo sport ... Pre- 1907. dove appare il titolo siedeva il dott. Bruno Zauli, de ··L·Aquilane": ..Questa è Segretario Generale d e 1 la più bella._ (non siamo su- CONI. perbi!) la meno brutta._ (non Picasso a Milano ~~o~;~tl!) l'unica bella La galleria San Fedele di ,.ta la storia di Urbino più Milano in collaborazione con cara d1 Stoccolma non l'ha l'Art Ancien di Torino ba capila l"albergatore. e fol"6e organlzz.ato la Mostra del- non mostrerà questa pagina l'opera completa ...Les Sal- del &uo registro come una timbanques» Cl904-l905) e di curiosità nra per i turisti alcune altre rare acqueforti di passaggio. Per certi "turi- di Pablo PiC866o. stl .. almeno. Un pensiero perGovoni * Sono usciu. in Svezia, tra- ti,~~ d(Po~!ja dtnt:~:; Montale in una splendida edi– zione curata da Giacomo Oreglia per l'c Italica'"' edi– trice. Nessuno più felia di noi nel vedere come il Nobel del 1959 a Salvatore Quasi.modo abbia aperto una grossa breccia nella rocca dell'indif– ferenza e dell'ignoranza uni– versale bttorno alla poesia. italiana. E si annunciano ini– ziative un po' dovunque: lo interesse è puntalo come da troppo non a,.veniva sulla pouia italiana, si scoprono Mo,11ale:.,Saba, Ungaretti, fino ai più giovani, addirittura ai giovanissimi dell'ultima poe– sia. Chi dirà mo.i egro.zie'"' a Salvatore Quasimodo per quel di.e ha fatto, pur :senza saperlo e, diciamolo con un po' d'amichevole malignitii, sen;:a neanclz.e troppo voler– lo? I nostri letterati sono an– cora intenti a sbranarlo e g~. sulla scia d ella sua n av~. tutta la poe..sia iialia.na è in rotta sulle. vie d'un tr affico mondiale dell'imelligen::.a. Giuseppe Ungaretti è l'altro festeggiato di questi giorni: e giorni ancora più lieti e fe– steggiati si annunciarfo per lui, a sentire le voci clte dr– colano nell'ambi.ente romano Ungaretti è tutti noi, pos– siamo quasi dire, negli scm– poli intelle.tluali dell'Italia democratica e repubblicana. Ci addolora $CIO, in tanta gioia, il ~nsiero di Corro.do Govoni; il poeta solo, il grandissimo poeta non uffi– ciale, non ambientale, che non l. entrato negli scrupoli intellettuali di questa e nep-· pure della precedenle Italia; un grandissimo poeta alla macchia, que.sto grossista di ienialità lirica in un ton– po di stitic hezze dettagliate e di conati socio.li ; ci addo– lora il pens iero d i Co"ado Govoni clre rimane solo non ufficiale, dimenticato, cO-: strello già vecclrio a massa– cranti lavo ri per vivere, ep– pure lie.to coni.e un et~mo 'ca ::;: :;:: t :o~i dj~~~~ amo, una mattina di un paio d'anni fa, fu vi.sto buono buono in coda davanti a uno sportello di banca, assieme a gente meno di lui tran– quil{a, con in mano un as– segno della Preside71Ul del Consiglio, di lire italiane U2JJOO, e per meriti cultu– rali,._ Accademie ,giurie, enti: c'è qualcuno clz.e pensi a ricono– scere., seni.a irridere lui e la grande ~ia. e la carriera a ~i Corro.do Govoni, in questo •n.s~rato tempo di riccmo– scimenti pubblici per la poesia) • Quando si l. qualcuno per– ché si dovrebbe: desiderare d'essere qualcosa.>• si clzie– de,·a Flaubert alludendo a caric;ie onori prebende e al panciuto Renan: infatti non lo desidera Govoni. suz: mo noi a desiderarlo per lui, per la srta vecchiaia, ramma• ricali della violenza dei con– tra.sti, dalla violen::.a dei qualcosa desiderati e ovuli da qualcuno.

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