la Fiera Letteraria - XV - n. 43 - 23 ottobre 1960

Domenica 23 ottobre 1960 Introduzione al suo mondo * di FRASCE CO TE1\TORI MONTALTO Dalla prdadone al rolu.me •Poesie• di J. R. Jlmena, dJ lmmlnente pubbllcaz.lone pru!o l'edltorr Gua.nda. • .\tutero in piena luce>, .secondo ta bella dcfini– Z"ion.e di \nadtmir \\'cidlé. la poesia di Juon Ramon Jimenez, tf'-'O tra inteU.gen:a e pauione. tra estasi e ùomanda. fra le tenta.:ioni oppo.ste ma in essa comple– mentan e co-npiunte deUa beUez::::a sen.sibife e dell'a.stra– =ione. infine fra natura e .spirito, è una pruenza ine– guagliabile, inconcellabile, con color-e di simbolo, nel paesaggio cori dit:erso della lirica novecente.sca. Con es..o:a, lo provinda poetka ,pagnoto ha dato una detle sue vod più aire e pure, e troçaro un accento, un tono, che hanno auuto uno rispondenza, e un'influen.=o. de– rcrminontl ed euen.ztali su tutta la poesia in lingua spagnola del no$tro tempo, e sulle poetiche che l'hanno accompagnata. • E:, questa di Juari Ramon. lirica di un'inrimitd ap-– pa.uionata e preziosa: lirica di un .solitario, vi..sn.cto pri– gioniero della beUeua, prima .sentimentale. poi. astrat– ta: in.stancabile ricercatore di emo:ioni .squisite e ~r– ,onah. itaramo J>t'T dfre egoistiche. Ma come distin-– gueTe i C011f1ni dell'egoismo e deU'umanitd., e stabihre dor:e eui si penetrano e confondono? \'i sono offerte mascherale, dedizioni segrete: una .sola e.r..ttenza co– $fonrem.cnre amara e arricchita di&iene, quando si M– t.•ela, uno ncche::a pe-r tutti. Importa, r.c;le pagine d1 que.tto p<>eta,cercare la verità uniceT.sale; queUo che, e$1)resso da lui, è nl').stro; perdonargli, dore appaiono, le compiacenze sottili e preziose, l'aureo certez.:a di ~é che stupuce e .scandalizzo, ed e.s.se- rgli grah della costanza ei~plare e dell'omore, del la tenerez::a, con cui ri è dedicato alla poesia. Fare la storia di questa di Juan Ram6n. significa. qua.s,, fare la storia della poesia, dal .simboli.smo af penultimi miti della perfezione formale. Come, da un pae,e hncO ricco di .ruggestioni e di musica, si sia giunti a una tormentata purezza, è quanto egli puO rappresentare. Perd6 la sua esper1en:a non inrercs,o soltanto la poesia spaanola: pochi libri come 1 .suoi potrebbt>ro meglio indicare le inte-nrioni dioe-rse che hanno mouo nel nostro secolo i poeti., e offrire testi altrettanto rispondenti a quelle intenzioni. Si potrebbe fare. coi suoi cerri, un'antologia dei gusri che hanno ç<?rernato la poesia nel suo tempo: e non è ca.suale, che Juan Ramon abbia raccolto il meglio dei rooi diffe– Tentl stW 1n antol09ir. preservando le figure ~Tfeue di Off'ni pert<'ldo finiro. Prr la Spapna. Juan Ramon Jiméne= ha .significato prima l'eialtanonf' e prn l'abbandono dt"lla st>nsibililà m<?dernuta (;:ntesa ,n umo molto lato), e 11 passaggto 1 alla poesia pura. Dalla musicalitd esteriore a una sot– tile musica interiore, dal paesaggio al paesaggio d'ani– ma, dalla malinconia o un'OTdua depurazione, a una strenua volontd di bellezza, ecco il difficile cammino di qut"sto poeta. Partito da una Tegione simbolista e decadente d'immagini dolenti e languide e di .sottile musica evocativa, Jinird con l'inventare astratti emble- mi di emo.rionl, col tTadurre i movimenti del cuore In figure che rispondono a un'ambizione tutta intellet– tuale. Destino commovente ed esemplaTe di una poeria, che flOta sorto il segno dell'emozione e del sensibile approderd, per restar fe~le a quanto le cenioo indt– cando un'ardua esigenza. interiore, al monologo intel~ lettuale e alla visione meta/i.sica! l libri noti dopo il Diario - Poesia, Beller.a; e, con piU rigore, La estaci6o tota.I, En el otro cost.aldo. Cna colina meridi~ Dios deseado y deseante.. Rfos que se van - appartengono tutti a questo .sorto di poe– sia inteUett uaLe, che porta al limite t"stremo quella ri ct"T ea dell' e.s.se- n...-iale e della realtd segreta e unica dd– l" e.ri. .ttere, alla quale Ju.an Ram.on sacri/ i.ca ruuo se st e uo. Il linguaggio è divenuto ormai nudo e a.s'1·otto: una contemplazione e.statica e in qualche modo fissa, immobile. ha preso il posto dell'antica spiritualitd, esal– tata e diffusa. Lo parola .si tende, s'i.n.segue, non si ba– .sta piU: è un'e1altazfone, quasi un anelito: .siamo alle soghe dell'ineffabile. Anche la. vo ce di Juan Ram.6n.. lo voce che aveua espreno e qua.si magicamente materi~– lizzato in immagini di colore, di luce, di suono, l'un~ ver.so, è mutata; è uno voce assorta, attonita, e come fo Ue, che iembra non emetta piU parole, ma idee; nella quale fostra.zione ha vinto la disponibilità delicata e profonda del cuore, intento a rapir e tthi al m ondo offerto 41. tu() tentJmtnto. Si rimane commo.s.ri e .uu– piti di fronte a questo parabola, che ha u i.sto una g,ran– de sen.sibflftd e uno gTancle inteUigenza poetica, unite in uno solo anima, dar forma, per lo .rpo.zio di un'intera cita, alle immagini pure di un pen.siero lirico di rara bellezza e sostanza.. Opera poetica di J. R. J. (prime edizioni) Almas de violt.ta, 1900 - Ninfea.s, 1900 - Rimo.s, 1902 - Arias triltl'S, 1903 - Jardines le;anos, 1904 - Elt>jia..spu– ra.s, 1908 - EleJio.s intermedia.,, 1909 - La.., ho1as verdes, 1909 - Elejfas 14meniables, 1910 • Balada.s de prima· t:era. 1910 • Lo soleda.d ,onora, 1911 • Pa.storale.s, 1911 - Poe-mas mdjfcos li dolien.res, 1911 - Melancolfa, 1912 - Loberinto, 1913 - E.srfo, 1916 - Son.et.o, espiriruale.s, 1917 - Diano de un poeta recienca.sado, 191i - Eter– mdades, 1918 - Piedra II cielo. 1919 - Segun.da on· roloj{a poérico. 1922 - Poelia. 1923 - Be-Ueza, 1923_ - Canci6n 1936 - Voce.s de mi col~ 1945 - L4 e.stoci6n torol 1!U6 • Romances de Corat Gablu, 1948 - Animai de f~ndo, 1959. L~ FIERA LETTER RI~ Pasr. 3 11\EDITA ·1.\ ITALIA Juan Ramòn Jiménez 'Addio! Pruna, con quanta forz.a le mani vere! - Il cancello s'è chiuso. S'incrocian solitari il cuore e il campo -. Con che tenacia. dopo. le mani del ricordo! Io non tornerò Io non tornerò. E la notte tiepid~ serena e tacita, addormenterà il mondo, ai raggi della luna solitaria. Non ci sarà il mio corpo, e dall'aperta finestra entrerà una brezza fresca. chieden<lo della mia anima. K on so chi starà ad attendermi dopo il duplice. lungo esilio, chi bacerà il mio ricordo, frammezzo a carezze e Lagrime. l\la ci saran stelle e fiori e sospiri e speranze, e amore per i viali, all'ombra dei rami. E quel piano sonerà come in questa notte placida, e non a\Tà chi l'ascolti, pensoso, alla mia finestra. E il borgo E' il borgo. Al disopra degli oscuri tegolat~ ,•erde. piangente cli grilli e cli sqmlle. è la campagna. E" fora del pipistrello, quando l'angelo suona l'angelus. quando torna il zappatore, la zappa in spalla, cantando. - Ed è il grido dei bambini, è il muggire della stalla, l'odore del focolare, il fumo celeste e bianco. - Ed è la gran luna d'oro, che, nei pineti lontani, tinge cristallinamente quell'abbandono fantastico. parai sull'ideale lo sparai sull'ideale, credendo cli non colpirlo. - Sparo nero, come ruppe la mia anima il rinculo! - La sera dopo lo sparo che le aveva aperto il grem''· tacque, di colpo, oscuro il verde, la fronte pallida. E udii, nel fondo del cuore, che, saltando, lo aspettava, il colpo secco del cielo morto, con le ali chiuse. Ho messo una rosa fresca Ho messo una rosa fresca sul flauto melanconico: quando canti canterà con musica e con aroma. Avrà una voce di donna, esitante, carezzevole, argento con pianto e riso, miele cli sguardo e di bocca. - E sarà come se fini dita giocassero in ombra 10 mezzo ai fori leggeri della canna melodiosa. - Canzone che non conosco, udita una sera nel folto; canzone che andai per prendere e fuggh·a tra le foglie! Volendola trattenere, la illusi con una rosa: quando pianga, piangerà con musica e con aroma. Brez:a Brezza. Il treno si ferma. Dalla stazione [bagnata, come una rosa immensa si va alzando [la sera. Nella bruma ,-ibrante del giallo ponente, tristi vetrate sonnolenti s 1 aprono. E' romant ico il luogo, poetico, inatl<!So; campa.ne mai udite fanna dolce il mo- [mento ... Ed iJ cuore vorrebbe, come un bimbo [indolente, restare ... andando via. .. :-.1a il treno, sordo, parte. E fuggendo si passa accanto a case, [ad orti, accanto a un fiume verde con lunghe [ombre distese ... .. A una curva. un istante, e per J"uJ. [tima ,·olla, sorgono. come in sogno, torri d'oro e [d'intarsio.- Pittore che m"hai dipinto Pittore che m'hai clipinto m questo quadro vago della vita così bene, che quasi sembro vero; ah, clipi.ngl. mi di nuovo, e male, in modo che sembri finto! Le tue due mani Le ue due mani, speranza mia, e conducimi, dritto, sotto le stelle pure del cielo che po:-to dentro! Chiara, una d'esse mi guidi; lasciami, con l'altra, cieco nella purezza di neve della sua palma di stella. - Paesaggi che, rle!J'azzurra anima mia, \·edremo: lune alte del mio cuore, fonti del mio sentimento! - Non lasciarmi più vagare per i deserti del corpo! Sempre avanti, mia speranza, dentro cli me, sempre dritto! Oberon a mar:;o Tu accompagni il mio pianto, n;,arzo [triste, con la tua acqua. - Giardino, le tue rose nuove già marciscono in fondo alla mia [anima! - Indtfferenza e freddo. Le immagini caste che colorai, sul fondo della mia illusione .romantica, mescolano il loro colore, pallidi clipinti, nella lagrima calda e silenziosa. Oh tutto quello che doveva essere mio! Passò tutto. Che falsa verità quella d'un istante, vita! Mi sembra che fosti, amore, una statua di neve, che la prima vera, come il suo cielo grigio, disfà in ! agri.me. Addio! Ecco! Tramonta. .. Addio' - Son io che ti trasporto. - Addio! Di. t'allontani? Vieni a me? ... Kon arrivi! Arriverai? Stanotte, insonne vagherai nell'esaltata veglia. Dentro, piangerà amore ... - Non essere, minuto! Non essere! Dimentichi la ,-ita la sua rotta al tuo errore, minuto! - Ma il sole cade ... Il campo con luce, rimarrà lungi, sempre più presso alla mia pena fissa. - Ya il treno nel mio cuore. - Parti!. .. Rimani! ... Addio ... Il pensiero nero Nella mente m'entrò il pensiero nero, come uccello nittaJope, di giorno, in una stanza. - )Jon so che fare perché se ne vada! - Sta qui, quieto e muto. senza vedere le acque né le rose. Oh, potere, natura Oh, potere, natura, sollevando il tuo grande corpo nudo, come. bambini, le pietre, trovare, sotto di esso, il tuo segrel<l piccolo e infinito! Pian.si, piami Piansi, piansi, fino a inondare il mondo m un nuovo diluvto. Lasciai soltanto, perché la sua stirpe !lOn morisse. il mio cuore . Il mio cuore apri il suo sangue e ,·olò la colomba ... Dormivo? Stella dell'alba! ... No! Colomba bianca volata dal mio cuore, nel soMo; non rilornare al cielo; dà alla mia vita vera il tuo ramo di luce! Far/alla lumino,a Farfalla luminosa, la bellezza dilegua quando giungo alla sua rosa. Cieco, le corro dietro. Quasi l'afferro, ecco... •U resta in mano solo la forma della sua fuga! Vita mia Colore che il fumo, un istante, toglie al sole che lo t.rapassa; vita mia, \ita mia, fuggitiva e colorata! E' la mia anima ·on siete \·oi preziose acque d'oro. che tra felci correte. è la mia anima. Non siete \·oi. libere, fresche ali eh~ al verde ireos v'aprite, è la mia [anima. Non siete voi, soavi rami rossi, che muo\·e il pigro vento, è la mia Non siete =i. limpide, alte voci, [anima. che invia il sole al tramonto, è la mia [anima. Più in là di me Quest'occaso che si spegne, dietro che cosa nasconde? quello che persi nel cielo, quello che persi nel mare, quel che persi sulla terra? Più avanti, oltre, più a\·anti, cli là di tutta la terra, tutto il cielo e tutto il mare? Oltre, di là del passalo, olt.re quello che verrà, ol tre il principio e la fine, cli là dell'eternità? Più in là di me, che do fondo a tutto col mio immagL"l.are, che mi tro,·o prima e dopo di tutto, oltre, al cli là? Più in là di me, già nel nulla, oltre me nel nulla, oltre il nulla, di là de l tutto senza me, olt.re, al di là? Bimbo ultimo Musica fedele in scala cli strati, per il fuggente tramonto, contro lo spazio del lento infinito piano. Con essa il mio piede n sicuro e agile, come sopra l'arena continua del mio pieno sogno bimbo. Un borgo bianco sta li che m'aspetta illuminato, borgo dove tutto giunge, una piazza con un grido; con un grido cli cristallo, un grido acuto fissato, ultimo grido all'estremo d'una nube, grido pallido? Ed il grido ha nel suo centro tutto quel che ha visto il bimbo. quello che rn!Je ,·edere e quello che non ha visto. Il bimbo è tutta la gente, il bimbo son io bambino, il bimbo son io da vecchio, bimbo tro,-ato e perduto. U poeta durante una con!eunza a Portorlc:o ~otizie biobibliograf S ei\JO. nel t:-acci-are la bioar-afta del ~ia. l'a~tento e pre– c.so \-Olu.me Vida v obra de Jua11Rcmon Jlmlnez. dl Gr-ac1ela Pala u rie Xemes <Madnd. 1~5i). al quaie st nmanda pe: maa:a:iori notiz.:e. J R.J. nacque ll :!4 dicembre 1881 a :Moiuer. b pt'O'\t:– cta ài Hueh-a. il pal!M an<b.Juso <ti Pleuro, .. la cui anima era l1 pane e il vino-. e dO'\·e t.rUCOrse come LD so.oo n.n– f&D%1a del poeta. Peoe 1 primi s~ !:l un colieg1,o d.1 ge su.a: .. presso Cadice là conOICe le pnme trut~ di ntor:no • Moguer. restate. t p!"'...:ni a.mori. che ura.!l!JO !ede.:.mw~e ~ dalla sua poesia. In segu..to. a Stt"..glla. &:llde::::i.:e di dint:o pe: volontà paterni. ma dt stu ~WO::i.e pittore. !f";~e Bécquer. RO!all a de Castro. ,·erdazuer. i ro::n..::::t.:ct. Il Ron:a.:u:uo. e scr.xe 1 p nm.. " e~. man;Jestamen~ becquc– rian: Si su.sseniono i pe: iod.ci nto:-:ii a lloguer. dO\·e an– drà sempre. come nel mi:o. • nat!.n,:ere fone dalla te.-:-a; e ciove si e\·a !"albero dalla vas~ fronda e da.ila grande o:nbr-a.. che nella \"'isione rucccss1\·a sarà rmtan.z.i.a. i! pu:sa:.o e la poetia stesi.a. Qui co.mincia, proprlamwte parlando. i. 1toria di J. R.J. ~ta..: coi \·ersi mandati alle rh..,..ste e U vtau:lo a Madti.d. do,;e oonasce Vlllaespesa. Salvador Rued&, Bennent.e. Valle– Inclan e RubéD Dario Questi ultunl &li nruenscono i nomi ciei suoi primi libri. Ninfetu e Alma.s de ·dol~ta.. Ritorno a Moguer e morte del padre; poi un viai,ilo in Svizzera e a Bordeaux. la lettura del poeti &lmboltstt; Madrid e U &ana– torio del Rosario: la pubblica.zJo::ie di R.tma.s; la conoscenza di A-.-orin. BaroJa. del llaebado. di Ummu.no. n poeta non frequnt.a te~uha.s. Ap~ (1903) Aria.I !risUs; van nascendo Jcrch:iu le-jcn os e Pcmoral~s. Alleot-a un riton:ao a Mo(Uer. dov@ lo aspet'". a.no d ue u·..-enimwti importaDU: l'ioco.ntro con l'e.sineD.o Pb.tero, c he fano poesia lo accompaperà pe: se::J· pre, e !"amicizia col pittore Sorolla. Maturano Ele;itu,, ~– mc..s mtf;tcos li dolientts. Melcncolut, La.bennt.o. Ancona a :\ladrld. don: il poeta solitario vtn sulla Cohnc de lOI du>pos. colt ivando l'amicizia con Co,amUJ:to. Mar.bado. Ortega.. e i p.iù giovani Lorca. A.Iberti e Oall Co.nOICI! Ze.nob;a Ca.mp..-u– bL e nel 1916 aimbarca per Xew Yo..-t per 1posa.rla.; ba '1à 9Clitt.o. in que ll'anno declst~o per la sua poerta e la sua vita . E.stio; I.O ma.re xriv-eri Dfar.o de un pc)i!'.tc nciencc:sedo. che divi.de ill ciue la sua opera. e ln mare app:-ende la morte del maesto di tutti. RubéD Dario ltad:id. Con Zenobia. traduce Ta.iore: pubblfea la sua Segunda antoioj{.o; polaco; scrive cternid.odu, ~ ..o li cklo, Poe-rie,. Bellezo.. La poesb di J R. J. si fa unfnrsale; \; ap– paiono la ..parola'". J' .. in teU!g en.u. ... la "purezza~. pof rnse– parabW per 5e:npre d;a. es.sa: v"è accolta nn..auenu. d1 Ta- :fùren~~\;~ ~~e~~J~~~t:~ ::Ji~~~~ Ortega. ~""Orin, llacbado. Alfonso Reyes. G-6mu de la Serna. Bergamin. Pérez de Ayala. Gerardo Dieao. I.orca.. Sallnas. GuWbl. Al.berti. Jo chiamano maestro. Dal '16 al "36. J R. .r. non lascia Madrid. Jean Ousou lo proclama poeta puro: ·wa1- do Fnnt sc.r:ve c:b'ea,.11 apputi~e ..alla ru:z.a di G-6niora e di San Juan d e la Cruz. rana dJ poeti lmmor"...U td u– metlci .... La sua te.ma è un h·ersale: gli ispano-americani co– rt_li.D<:i.ano a CO!llidera.rlo un mae.st. .--o, capovoll;endo la situa– z,o:oe di pocll.i anni pnma., quando ll nh:an.u~e RubéD Da– rlo era cltlamato maestro dagli spa,:nolL La guerra d\-tle rompe quel felice equilibrio. D poeta par.e per !li.i Stati t :niti do,~ e darà con!erenu e terrà eom ne!Ja Carolina. nel lla.ryla.nd. . a Wuhin1ton. a Rive.."'dale: e 1bo in A.."};enti!le e in t.:r uguay. in\.-"ltato da rutte le Unive:– .dtà.. La sua prese.nz.a non pa.»1 inaV'\-ertita; la sua vuita a CJba orienterà in modo determln&nte la nuO'\"a poesia. N@ la musa tace: nell"esilio J. R J. xrlvert. libri di ~e i::n– po:tmz.a pe.= la sua stona sptrttuale. Ma. U poeta noti è !elice: la. sua na:U..-a difficile e solitaria 1'è fatta. col tempo d'una tt:n,sibili_tà rlolo~L SI lamenta delle città amertcane: ..que– Sti paesi senu p.ana... --: si pe.n.u alle piazze di Machado e di A..~nl'1., con !"ombra. il mistero, la poe1la del tt!mpo: quello che l"Ame.;ça non ha. O-e.silfo in eAilio. il destino lo spinge a Puerto Rico. dO'\"e nel 19M, poco prtma ddla morte. av~ v~nuta nel '58. l' han.no eolto gli avvenimenti estremi della sua \·1ta: il premio Xobel, la mone di Zenobia. F. T. M. 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