la Fiera Letteraria - XV - n. 43 - 23 ottobre 1960

A pag. 3: Antologia di Juan Ramon Jiménez inedita in Italia A pag. s: Un servizio sulla "Beat Generation,, am--ericana LAFIERA LETTERAR '.AnnoXV-X.43 SETTJMANALE DELLE LETTERE DE.LLE ARTJ E DELLE SCJENZE Domenica 23 ottobre 1960 SI P BBLICA LA DOME CA QUESTO NUMERO L. 100 DlRI-.:ZlU E. AMMlNlSTR,tZlUNE: Rorne • Via f:11 Porta Ca5tello. iJ .1'eJefon.l: Hedazioce ~~-487 . Ap:unirustnµ1ooe &5 158 . PUBBLitTfA': Amnunustnwoaa: • LA 1"1 .. E.k.A LE'l"'l~KAtUA • . VU. dJ Porta C&.sl.elJo. 13 • tcoma li\.RH"l-A: L 1~ al millimetro . A ARONAMEN'fl: Annuo L. 4.000 . Semest.."'e L 2.lSO • Trimestre L. 1.100 Estero: _Annuo L 7.000 . Copta arretrata L. 150 Spedltfoa• lD c:octo co~te oostale (Gruppo lll Conto cor-r-ent,t onstA~ tL 1/31+2.8 Per un'edizione integrale delle sue opere * Il compagnoGramsci censurato dal P. C. * Queli-0 che da principio era stato considerato un dubbio ca- lunnioso. è ora riconssciuto come vero dallo stesso Togliatti * di El\RIOO FA.LQUI r- Con il titolo: Gram.!ci el>n.surato?. ne.! Tempo del 31 agosto 1951 (ora in f•:0- i,·eeento letterario, \". 309- 315), pubblicammo un ar– ticolo riguardame le e note letterarie e dj critiea cul– turale che Gramsci ci ha lasciato nei suoi Quaderni del carcere > e che si pos– sono leggere riunite nel .sesto volume delle sue Opere (Einaudi. Torino, 1950). Il titolo interrogativo era dovuto al dubbio. tutt'altro che gratuito e abbastanz.a Scrittori . . c1nes1 a ragionato. che quelle note non fossero state rip.co · dotte nella loro interez.za. Come spiegare, diversa– mente. certe bersagliate presenze, rispetto a certe risparmiate assenze. quan– do il trattamento di talu– ni autori e .scriUi e fatti. in determinati periodi e gruppi. avrebbe dovuto meritare le stesse critiche e rampogne e condanne? Ci troviamo, dunque, di fronte ad una scelta? Ma con quale criterio e garan· de era stata operata? E. còsi com·era.. non risultaya difettosa. tenàenriosa. e infine bisognosa di essere sostitoita daJJa racco a integrale di queNe stesse note? ~fa chi ga fin quando .saremmo rimasti con la curiosità di saperlo, .se da un.saggio di Liliana Faen– z;a su Antonio Gramsci tra !'agiografia e la critic~ apparso nel XCIV fascico– lo del .\fulino (aprile 1960) non avessimo appreso che ormai con:iinc.ia ad essere diffusa e manifesta l "e.si– genz.a di e una edizione non purgata > di tutti gli scritti di Gramsci. e non come noi reputavamo, del– le sole e note>. e Pregiu· diz.iale ad ogni serio b.· ,-oro di indagine. tale esi– g'Emza si è fatta .sentire ,;·h·acemente durante il I Com·egno ·di Studi gram– .sciani ed è doeumentata. dal volume degli Atti> (Contln~ pa.a-. 4) o/llJB:DAG JLIO "':l[ AJLL' JL'JC A\.LJlA\.N A * Dino Ruzzati: un'attesa Dlno Buna.ti e il fa.i,,tuma. senza confini * di FRA!\"Cl<:SOO GRISI E.' 1U1tO a Bdlww il 1906 ma i vissuto qua.si sempre a Milano. Confessa che la sua prima cotta non la pre– se e per una donna ma per un.o stmmento: il \.'iolino che mio padre mi aVe\'a rega– lato pu il mio nono com– pleanno•· LAvora al < Corriae ddla sera• e abita c:ll'uttimo pio.– no di una casa situata nel cc,siddetto quartiere cinese. Scrive i suoi racconti e i suoi roman;j sdraiato su Wt diwu·..o, a mano, con una calligrtr/ia da alunno delle el ~mento.ri . Non ado~ra mai la mc:.cchina da scri,•ere. Lo. sua principale produzione letteraria initio. nel 1933 CON il • Bànuibo dt:lle monta– gne•, e continua con • Il se– greto del bosco 1•ecchio •• • Il de.serto de.i Tartari• nel /940. Ha pubblicato una se– 'f'U. di racconti: , Il crollo &Ila balivern.a •, • I stile messaggeri • e • Paura alla scala> raccolti sotto il.- ti– tolo • Sessanta racc:.onti • nel /958, e • Il grande ritratto•· Ecco: e.i ,iene incontro un signore co il suo passn sicuro. con il panciotto del medesimo colore del ve- stito fumo di Londra. con i capelli a .spaz:zola, tira– to nel .iso, seguito da un bellissimo cane.. Ecc.o: ci .-;ene incontro senza sorri– dere, senz.a piegarsi nel cerimoniale di moda, ci .sa– luta a mezza bocca e deci– so si siede con noi nel caf– fè più elegante della città.. rapporto Analoghe domande era– no gi8 state sollev"Bte da altri recensori, senza esclusione di parte. e tut– te erano state ugualmente rh-olte ad ottenere quella revisione. in mancanza della quale le e note > g:ram.seiane non a.vrebbero consen·ato la decantata, oggetth-a. severa... esem– plarità. IL LJCJBJRO DJC CU][ SI JP ARLA * !>.tolti 10 salutano e.on ri• spetto, q\lai;i con deferenza e Lui risponde con ele– ganz.a, appena, con un pie.– cole cent1.o mentre conti– nuiamo a conversare. PJ\– zi chi cerca di com--ersare sono io ~olamente pere.hl! Lui sta li. .sulla s-edia di vimini. dicendo poche bat– tute, facendo segni con la \esta e accarez.:z.ando il suo c.ane. Si parla di Kafka e del suo rifiuto costante nel capire il destino. I perso– naggi di Kafka. infatti, so– migliano e degli esc.lusi, a dei solitari disperati. os– sessionati dal mistero e agiscono come f.antasmi (gli aiutanti dell'agrimen– sore nel e Castello >) op.– pressi da un lancinaate in– cubo. Rifiutano la raziona– lità e questo rifiuto li ac– compagna o,-unque, stordi– ti. in città (e AmMica,. lo ultimo libro tradotto è for– se 11più indicativo a que– sto proposito). di ERNEST KUX . "DECllL'-(O# ouaf-•,. Ritorna Palazzeschi 11 Teno Congresso Naz:io– Mle degli Artisti e degli Scrittori Cinesi si è recente– mente svolto a Pechino con la partecipazione di 2.300 scrittori, pittori, scultori, ar– chitetti, fetografi, ec-c::. La rc– s:;ia e la scenografia del Con– ~o sono st31e di tipia. m:irca comunista: ci sono stati una grandiosa cerimo– nia inaugurale con messa.g– ai di saluto e felicitarioni delle gerarchie del partito; Ja lettura delle istruzioni e degli ordini del SeJtttario responsabile del partito; un rapporto di Chou-En-Lai sul– la situazione internaz.ionale; una relazione economica di Ll Fu Chu (qu~ti ultimi due non sono stati natural– mente pubblicati); infine di– .scorsi e risoluzioni su discor– si e risoluzioni. Detaa di nota nnì.zia.lh -a di Pe.kino, copiata da Km– .scio,·. di far incontrare arti– sti e scrittori con i dirigenti del partito durante un son– tuoso e garden party•• s,·ol– tosi, in questa occasione, nel Parco Chunguanthai della ca– pitale cinese. Come ogni congresso che si rispetti anche questo di Pekino a,-e\-a il suo braTO (Contfnuaa peg. 4) Dàlli e dàJLi. una rispo– sta arrivò. L"argomento era troppo importante per– ché fosse lecito laseiaFlo inascoltato. sen~a nuocere a.ll" autore stesso che lo impersonava. ·fla risp05ta arrivò, e fu per bocca del– l'editore: il quale assicu– ro che. ,olendo e prendere ,;sione dei manoscritti > in parola, .sarebbe bastato ri– ,·olgersi Al senatore Pla– tone o alla Fondazione Gramsci. Kes.suno lo fece? Qualcuno fu. respinto? Senz.a che dal risultato del controllo potesse ri– sultare pregiudicata la le· gittimità della os.sen·azio– ne, giacché quand'anche a\· e.ss~ tonf@rmato Fintl!– grità di tutt.e le note. ne a,·rebbe nel contempo messo in luce rincompiu– tezza (e quindi denunzia· to i-arbitrio di ~erd~ene come d"un imprescindibile cen.siment-0 gramsclano dei degni e degli indegni). sarebbe stato interes..<ante acce,tarlo. Nessuno? Qual– cuno? Col grosso volume di mille e cinquanta pagine do,..,e sono raccolti I ro– ma-nri della maturità, ap– parso di recente nella col– Jez.ione mondadoriana dei e Classici italiani contem– poranei>. rOpera omntG di Aldo Palazzeschi è ormai aJ suo terzo tomo. facendo .seguito al \-Olume ehe rac- A pag. 2: La no.stra rubrica «Cor– ride letterarie• è lieta dJ ospitare le lettere del• l'editore e dell'autore d1 • Farsi uomo•, il •olu:me di poesie recentemente premiato a Chlanclano.. Come si ricorderà, net numeri scorsi avanzam– mo dubbi sulla validità del Premio Opera Prima attribuito al volume cli Luigi Sarzano. Le due lettere vogliono dunque essere, insfeme, risposta e chiarimento. f INTERVISTE IMMAGINARIE Visita a Igor Iravic * di FERDIX,t...,no l"IRDIA. da eonglobare in loro sie.s– se tutto il mondo dello scrittore. la poetica del divertimento si rh·elereb– be parziale all'estremo ed estremamente inadeguata ad offrirci le vere chicl\·i di un'opera così vasta e complessa come quella che si rivela nel .suo insieme attraverso i volumi fino– ra apparsi. Ci si rese con– to di questo quando ap- (Contin;-; paa:. 2) Aldo Pala:z:z:eschi ·aturalmente - come succede - si fanno dei pa– ragoni e.on scrittori italia– ni contemporanei e il pri– mo nome che viene alla mente è quello di Dino Buu.ati. A questo punto il nostro interlocutore acea,·cdla le gambe senz.a ro\-;nare la piega dei pantaloni e si volge con occhi attenti.s· simi. Kafka e Buz:zali: un te,. ma da esercitazione: una tesi di laurea sull"impres– -.sionismo d.i Kafka e il :sur– realismo d; Buna.ti. Due scrittori che affondano la propria esperienza nella realtà mi.sterio.sa. Ma con questa differenza: menke in Kafka tale realtà resta incomprensibile in Buzza– ti si s,ela: non ossessiona ma si ri.frang,e in varietà di toni e di sentimenti. con sicurezza. Forse perchè Buna.ti si svolge i.n un mondo di certezze caltoH– che. dove la metafisica non si problemaliciz:za ma .si lega alla teologia. (e I santi hanno ciascuno una casetta lunga la. rioa con t.!_n balcone che gua.rda l.o oceano. e qu.eU'ocean.o è Dio. D'estate, quando fa caldo, per refrigerio essi Si tuffano nelle fresche. CJC-– qu.e e quelle acque sono Dio > - dai e Sessanta rac– conti>). (eontinu--;-; pa.g. 6) Il Diario Secolare di Merton * ~ccuse dalla Trappa * di VLADIJUH6 CAJOLI Tbomu Mertoo ne.I 1939 E' uscito l'ultimo llòro di ~Ie:ton. Diario .secolare o.man~ Garzanti., L. 1.200), che poi non è affa\~O rul– timo, per quanto sia rimasto inedito fino .-.d oggi. Dice l'autore. e si tratta di pochi brani scelti da un diario. che tenevo quando. ancora laico, ero assiste.nte a eolumbia e insegnavo a.i liberi com unh-ers.ltari; e in .seguito, durante la mfa attività di docente pre.no l'Università di EiMi Booaventura •· Si' capirà il nostro rammarico Che s1 tratti s.ol · tanto di brani ~eltl. se quelli che restano possono esser definiti dal Merton con quest"an-ertenz.a: e Sen– za dubbio. i pareri e le a..spiraz.ioni espresse a solte eon se,·erità tanto dogmatica. rl sono gradualmeate &mus.satJ. e temperati col passar del tempo. e dopo esser ,-enuti a più stretto contatto con i problemi spi– rituali de&li altri. Spero che mi si perdonerà di a,-er conservato in queste pagine qualche manifestazione del sarcasmo dei miei anni giovanili Escluderle in blocco sarebbe stato falsificare tutto quanto il libro•· n diario, che risale a venti anni fa. è un eccellente punto òi riferimento per misurare il cammino eom– p!uto àall"autore ,-erso la carità. la comprensione. la modestia. coo gli altri suoi Dbri {Le t:10ntagna delle .sette baJze, Le acque di Siloe, Semi òi e ntempla– zione. Che sono queste ferite'.'. Il $eQno di Giona., Ascesa aHo verità., Neuun uomo e: u.n'i.solu, TI pan,e– nel de.serto. Il pane vivo, Pensieri nello solitudine: tradotti tutti ed editi dal Garzanti). specialmente q"Uelli concepiti. nella trappa del Ge<hseman.i. ossia nell'Ordine Cistercense di stretta Ossen·anza al qua– le appartiene. n distacco tra questo e quel tempo della ,•ita del ~Ierton sarebbe certamente più visi· bile, se e.gli non a\·esse creduto necessario il sacri– ficio d.i tante pagine alla dignità presente: pensia– mo cioè che noi. entòmata in difetto. forse non nati a !ot"'Tllar l'angelica farlaHa. saremmo meglio con· solati se c~noscessimo il vero grado di umanità .sof– f':'ente e ln;S':'fier-ente. da c.ui si p\lÒ muo,--ere per grunge..."l! cosi m alto. La parafrasi dantesca ci è su,– g!fila dal_ particolare amore del Merton per il Para· di-SO, cantica alla quale dedicò la pagina del 9 otto– bre 1939•. seconàa del diario pubblicato: pa~na in cui eg!f cùmo..,,qJ-a ~ capire Dante e il suo capolavoro. il_ P~radiio. megbo <:il ta::nti eseget-i nostrani e stra– rl!ef:. :6Jtrove. n~l Diario. si possono leggere medita– ~o°:1 mte~anh _a propo~fto della poesia. òella sua mt!mseca_ difflcolta .. e dell universalità 'C'era. c.he non puo consistere ~~il accessibilità per tutti a un m.i- (Contin'"'u;-a paa:. 2) Dopo la prima e Crona~ ca del beffardo •• apparsa sul numero scorso, Ippo· grifo iniz:la la sua seconda rubrica di clnte.rviste im– maginarle•. I personaggi e I fatti di ,-olta in volte intervistati saranno, è na– turale, Lmm.aginari, se.on alcun riferimento a. perso– naggi e fatti reali. pena la mono. Ci fu una pausa.. Segui un. lungo .1i· len.:io. Poi: «Lei credeM certamente che io $tia pen· $ando! !fiente affatto. Non ho mai contratto que,ta peuirn.a abitu.èine. Sono ontieartesiano, e da "iù fiate ». coglie Tutte le noveUe pubblicato. nel 1957, a quello delle Opere gioca– nili ehe ha visto la luce nel 1958. Non è difficile che il terzo (ogni \"Olume, stampato e presentato con la ben nota eleganza grafi– ca della Casa editriee mi– lanese. comprende all"in– circa mille e cinquanta pagine) passa allinearsi al più presto accanto agli al– tri, raccogliendo gli scrit– ti più strettamente auto– biografici e memorialistici. non pochi' dei quali an· cora inediti - il giovane editore Rebellato di Pa– do.a pubblicò lo scorso anno una allettante anti– cipazione in un elegante libretto. Vita militare. le cui pagine evocano il pe– riodo durante il quale to scrittore fu alle armi nel corso del primo conflitto mondiale - e molti ancO– ra ~parsi sulle terz.e pagi– ne di giornali alle quali lo scri~ore coHabora. Sa– rà così completo ii corpus dì un'opera tra le più im– port.anti nella letteratu– ra italiana contemporanea: ma non è improbabile che a questi quattro volumi non debba aggiungersene qualche altro: Palazzesc.hi è ancara. oecorre dirlo. uno scrittore dvo. nel pieno della sua maturità., sensibile a tutte le solle– citaz.ioni del mondo che lo circonda. e tuttora attua– le. oltretutto. LA PAZZIA DI ;JETZSCHE TRASFERITA * iEI LABORATORI DELLA SCIE:\-ZA PeT telefono mi fu rac– c:omandato: e Desidero la massima puntualità. Ho nu· me-rosi impegni e un e-nor– me lavoro di corrisponde1t· za da sbrigare. Ho i minu.ti contati. N•n potT'O dispor· re che di qualche secon~o: faccio per lei una ecce.zio· ne». Queste ultime pa~le mi riempirono di orgoglio. Si rr-aitava d'intervistare finalmente Igor lravic. io searno e battagliero teorie-o deU'ontilirismo propensivo. Quando entrai nel sUO ap– partamentino. la fante:~~a. mi fece acc-omodare e 01.s– se. qua.si meccanica~~nte: • n maestro sta mea1tan· do•! Capii eh'em la fra~! di rito e ri.tposi: • Ho g1a fissat-0 f'appuniament-0. t! maestro mi aspeu.a~. Fu1 subito introdorro nello sm– ciio. Iravic stava paueg– giando neruoMmente inr~ no a un e-ROnM tavolo pie· n.o di fibJ<: " di corri.spon· den=a. Lo salutai ed egli mi ri.,:pose con un Jievissi· mo .,c,rriso e agitando ap- Un dtsegno di J. La!oJ"iU.e • Se gli scrittori pe-71.$4.$· $ero di meno ci »rebòero più occasioni per capire il mondo. Tanto non c'è n.ut– la da capiTe. Mi .rpie170 su– bito. La vera attivitd di uno scrittore d'oggi deee con.si.1tere nel dUfare qual– sia.si ordine ontologico e. $Oprattutto, logico. lo son.o andato galoppando oltre il Surrealismo. Per- m.e d tratta sempre di cogUere quel filo $Ottile $Ottile di pensiero aurorale che ri trova. fra gl'in.t.erstizi deOa 1;,erco:i:eie-nza. privata. E' un filo eh.e pochissimi ?0$– .1ono · rintraccia.re . Occorre coartare l'atùicità del ret– to pensare e del retto scri– ve-re. BUogna disubbidire una buona volta alla legge di crescen.::a.. Fennarsi al– la t.avola verde degli anni uen.ti e nitrire con.tro ognf forma di lirismo. Il mito di Dadà. deve /in.o:Jmente incarnarsi. e Per bruciare Ja $effl-ÌCO– scienza. occorre ammanet– tare - dico ammanettare, idealmente tutti i senti– menti - e mette-Te a fuo– co l'an.s-ia umorale. la quale $pegne, mortifica.. umilia, irride, a caso s'in– tende. tutti i toni e i se– mi.toni deJlo liricità. .spon· ton.ea e m.editdto.. Lo lin- (Continua a paa:. ?) Quale .sia la visione pa– ldz.zesc.hiana de 11 a vita non è facile dire. né basta il dato dell'ironia e nem– meno queJlo dell'estro. del divertimento della bizar-– rerie, d e I la Junttsterie. :Molti anni sono passati da quel suo e Lasciatèmi di– vertire>. che per molti compendiò pressoché tutta la poetica dello scrittore fiorentino, una sorta di privatissimo gioco .di spe<:– chi messo in atto da un geniale epigono del cre– p-...tSColarismo, tanto genia– le da riuscire talvolta an– che a far dimenticare la propria origine. 11a una tale poetica. in realtà. an– che se corrisponde a un iniziale impulso psicologi– co di Palaz.zeschi. non si può identificare con la ca– rica segreta o palese di tutta la sua opera. Ma anche se ci si p0tesse fer– mare a considerare (e non ne mancano le tentaz.ioni) talune qJe opere 2iova– nili, come n cga.1ce di Pe-reld. o come La pira– mide. aHa stregoa di espe– rienze letterarie autosuf– ficienti e perfette, cioè tali La tentazione del super11omo * Le grondi domande, che ci si dimentica, che n.on . ci si pone neppure tanto paio– no Citn,-i.e e superate (ù tempo di progresso ci ha fatto progredire, oltre che nella presunzione, nella. ignoranza di ciò che rima– ne pur sempre aUa ba.se della n.o!tra umanitdJ so– n.o ancora l.d., n.on . hanno ancora rispo.1ta. di PIETRO ClllAT'T_I peru.omo s. Era nata. ta parola f4tale. stupendo. -ed equiooea, demoniaca e dinamica come poe.he pc– .role .1imbolo nella storia. lina parola che è servit«. di em.blem4 ld. dove ~ Cos'è l'uomo? Si tende a noti in,egnare neppure più la it_ossibilità d'uno simile domanda; non è più l'essere che interessa, ma il diveniTe: non l'uomo c~ m'è, ffl<J la S'U(l potenza, il suo farsi, lo slancio nel suo futuro, natural.– men.te migliore e maggio– re, in sostanza l'uomo co– m-e Potrd e anzi dovrd es– sere per rispondere alle sue ambi;zioni, ai suoi .10- gni. L'uomo è un termine o un passaggio?: Questi che so-no i termini d'uno antiea disputa di saggi. e di mistici sembra un'M· su-rda, infanti.le questione anch'essa del re$to supe. rata. Viciamo nel tempo del e superato >J it passato è il grande sacco di ciò che abbi a m. o abbandonato, delle peni di serpe eh.e abbiamo oolta a volt« ue– stito e dimesso, sulla via d'uno prestigi.osa meta.– morfosi ascendente. Puro-– no gli antichi. dunque i e superati>. a scorgere nell'uomo l'espressione di un assoluto, la trascrizio– ne visibile d'uno divinità e la misut-a stessa del co-– $ffl0. Molte sono le mf!n!-. viglie del mondo, poteva dire il poeta., ma la piu grande delle meraviglie ri– mane l'uomo: la misura di tutte le cose, la pietra di paragone, il pun.to di. arrivo. Furono gli antichi a dire, a pensare questo. Noi moderni siamo moder. ni innonzitutN peTche ab– biamo messo in discus– sione l'uomo; pur .1en=a porci la domanda fonda– menta.le : Chi è l'ucmo?, ne abbiamo superata l'immo– bile nozione. abbiamo ria.– pe-rto una catena di meta- morfosi che pareva con– cluso per sempre al suo apice. Noi moderni abbia– mo ascoltato i poe-M e pro-- feti dell'altra ri~ abbia– mo udito con un brivido che- e l'uom.o è qualco.1a che de-ve e.1sere superato ... la freccia di desiderio ve-no l'altra riva>. La perfezion~ era in dubbio, era già e supera– ta >; la sos-ta millenaria sì concludeva nel segno deU'ìmprevUto avventuro– so. L'uomo acei:;a sc-ope-rto che non era perfette: una morale, una teologia, una ciuiltà anzi una .1erie di civiltà, si trooarono d'ux tratto e superate>. L'uomo moderno, in quanto mo– derno e volente o nolente respmtsabile del ,1c,gno dell'altra riva, si trova costretto nei limiti di q-ua– lunque fede e morale e poesia che abbia le sue radici del passato. nel te-mµo delle cose superate. Qualunque di.Jcor.10 sul– l'uomo moderno non puo tT(UCUrare la nozione del.– la e costrizione>, che nac– Qu.e da quel far punt.o su un t-'ecchio di.scorso e da quel docer partire per un nuovo discorso. Il e tisen– tcmento > già analiz::.::ato da Nietzsche, che è alla ba.Je dei grandi ~con r,-oigimenti .1ociati di que3:to e ctell'aL– tro secolo, nasce. uguaQ:. nw-n.te. da. euo, dalla volon· tà. di ri1"letre-re in. d.i.1CU.S$iO– "e l'uoJn6 e le sue leggi, H .suo Galore dinamico nella .!totia. L'uome è QU4ù:o.1a che che de-ue essere ruperato; Q stato l'impera · vo cate– gorico del nuoco mondo. L'uomo, dunque. è U7t ~:s::!1{~ 0 ·.,1;1::iac~~f Jt = :i~:;,m~~~:~, ~ forse gtus,ifi,care rivolu– zioni. spe22ature, e duf'L. que a.m.bizioni, so g n i. Claudel .1criue che l'uomo è e un certo comincìamen..– to della creatura>. mUte– riosame-n:te. l'inalirronde uno perfezione spirituale, una ascesi. Ma il nuoee mond_o ~ intende trop– po ne .1p1ntuaiità 1té o.1cc-– .1i (le grandi • wpe– rate>); intende piutto.1te la earnatitd, la storia, i. re– gni del visibile e del pos– sibile. In QUe~ta luce, il sUp'?T'llomo vuole e.1.1ere una realtà. un t'Taguardo. n grido del filosofo soli– tario è .1ce!o doUe montc- 91te dell'Engadìna. è e11,– trato nel laboratori detl.o

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