la Fiera Letteraria - XV - n.36-37 - 11 settembre 1960

Pag. ~ L~ FIERN LETTERARIA Domenica 11 settembre 1960 LA RISTAMPA DELL'ESTETTCA DI LUIGI PAREYSON * La f ormatività Mesi or sono da queste colonne demmo ai lcltori no– tizia di un la\'oro dovuto ad Armando Plebe, che ponc\·a • l'estetica s0110 processo•. e ~?N~u~r;n;clfo 0 s~1i/ 1 d~~:: le, che dovrà cedere il posto ad estetiche empiriche, lco– rizzate dai compc1en1i delle singole arti: posizione di •sinistra•. rispetto a quelle di e destra•, di stampo idea– listico. * ,u lfEl'1ITO ,lllJCCI indissolubilmente congiunte, sono anche nettamente di• stinte e inconfondibili•· Attori g·1·eci in Sicili,,, * H « Piraikon Theatron » al Teatro antico di Taormina Per la prima volta in Sicilia, attori greci mo– derni ricalcheranno una scena che fu costruita dai loro antenati. rappresen– tandovi tre capolavori del teatro antico. Si tratta deffalfiatato complesso artistico del e Piraikon <lauro) che dal 10 giugno sta girando !"Europa e la stessa Grecia con tre ~pettacoli di particolare interesse stilistico e in– terpretativo. Rouault ad A~~;si Recentemente la Zanichclli ha pubblicalo la seconda edi– zione delta Estetica. Teoria della formatività di Luigi Pa– reyson, la quale assume, in– vece, una posizione di e cen– tro• e una funzione conci– liatrice, nei confronti delle altre. e Formatività • è ter– mine non compreso nel pili autorevole dizionario della lingua i1aliana, ma l'Autore non ne ha tenuto cOn10 ed ha preferito ricorrere a 1ale parola, tra l'altro inelegante, pur di evitare quella di • for– ma•, creatrice di eventuali equivoci e prha del carauerc dinamico contenuto, a suo avviso, nel termine prescelto. La formatività vien qui stu– diata iu Wlla la vila spiri– wate, perché ogni operazio– ne umana, per il suo cnral– lcre formativo, è insieme produzione e invenzione, nel senso che fa inventando il modo di fare, ,aie a dire che giunge a realizzare, solo procedendo per tcniath,i ver– so la riuscita, producendo opere che sono forme. Nel– l'arte, secondo il Pcreyson, la formatività si specifica dandosi un conlenuto, una materia, una legge; ma, poi– ché formath•a è, come ab– biamo detto, tutta la vita spirituale, Ja possibìli1à della bellezza è in ogni opera, an– che speculath•a, anche prati– ca, anche utilitaria; e for– mati,,a, dice ancora l'Aulore, è pure la conoscenza, e la conoscenza sensibile che co· glie la cosa formandone l'im– magine, in modo che questa sia riuscita, e cioè ri,·cli. capti, e sia, la cosa, con la conseguenza che il processo del conoscere è intcrpretazio· ne, in cui si tenta riprodur– re l'immagine che renda la cosa, e la riuscita del cono– scere è la contemplazione, in cui immagine e cosa s'iden- 1ificano in una unica forma. Di qui la possibil!à del bel– lo naturale, considerato co– me form~ attraverso l'inter– pretazione, e la dottrina del– l'interpretazione. considerata come conoscenza di forme da parte di persone•· positivistiche, quasi tutte an– glo-americane, che vorrebbe– ro fare un repulisti d'ogni filosofia dell'arte. A questa \ituazione moderata di pen– ~icro corrisponde perfeua– mente ·l'espressione letteraria del Pareyson, chiara piana grade\•Ole, compiaciuta del suo giuoco dialettico, delle sue simmetrie concettuali, e del suo tono discreto da mu– sica da camera, cui si presta allcnzione, cui si dà ascolto, con la preventi\•a certezza che non si perderà. il proprio tempo. l i-agazzi su « I Giochi Olimpici• - Lago di Albano, visi.o da un alunno brasiliano Theatron,. diretto dal re– gista Oimitrios Rondiris (fondatore del Teatro Na– zionale di Grecia e regi– sta di molte tragedie an– tiche. fino ali' < Orestea li di Eschilo rappresentata nel 1959 al Teatro di Epi- Tutti gli spettatori abi– tuali delle rappresenta• zioni classiche nel teatro greco di Siracusa e in altri teatri antichi d·1ta– lia. dovrebbero trarre da questa occasione la possi– bilità di assistere alla rap– presentazione di tre tra- 1?edie greche secondo 11 modulo ritenuto puro. e perciò il più autentico. dagli studiosi di tutto il mondo e dai pubblici in– ternazionali dai gusti ete• rogenei. Ad AHl.!1, organizzata dalla Pro-Contate Cristiana. e ~rata .ille.sttla uno mo.stra d1 alcune optre df!l arande p1rtorr 1-ran– cue Georgu Rouault. La mostra. oltre a comprendere opere o riginali del Matstro / rance.se, accoglie 48 copie aei più i mportanti quadri dcli ul– timo e più felice periodo. Ttu– tavia tali copte hanno un no– tevole valore poiché 11 caico originale C .stato di.1trutto per volere della figlia dL Houautt. Pertanto le copie che auual– mcntc .1i 1rovano ad Auu1. .sono le uniche e.sisrent1 at mondo HJI1vnto all chfarnmelnl.tO deHa . poeim11 coJI1temporélmea La posizione e la funzione del Parcyson interessano, in quanlo egli ha saputo armo– nizzare ad un tempo una rigorosa impc,stazione filoso– fica e un continuo contano con l'esperienza, risullan1e dalle rinessioni dei critici e dalle testimonianze degli ar– tisti; quindi né arida teoria, né mera documentazione, ma una equilibrata compenetra– zione delle due esigenze; im– postazione e soluzione dei più importanti problemi di estetica filosofica, riferiti tut– tavia all'esperienza dell'arti– sta, dell'interprete, dell'ese– cutore, del lctlore, del con– templatore, e via dicendo. • L'estetica - scrive l'Au– tore - si situa dovunque nel punto di congiuniioae di filosofia ed esperienza, evi– tando con cura ogni confu– sione ed ogni intrusione il– legittima. Solo sulla base di questa esplicita chiarificazio– ne la sua posizione diventa un fertile punto d'incontro, in cui da una parte i filo– ~ofi, e dall'allra gli artisti e gli storici e i critici, e più ancora psicologi pedagogisti tecnici ingegneri e così via, possono egualmente interlo– quJre, ciascuno portando la particolare sensibilità e com– petenza della sua origine, ma tutti ricordando di dover fa– re della filosofia, la quale proprio come tale dev'essere a contatto con l'arte, cioè di dover attingere al fcconclis· simo punto in cui filosofia cd esperienza, proprio perché L, disamina non dimentica alcun aspetto della filosofia del bello: stile contenuto e materia nell'arte; formazio– ne compiutezza cd esempla– rità dell'opera d'arte; inter– pretazione e contemplazione; lettura interpretazione e cri– tica:. l'arte nella vita spiri– tuale, sono queste le grandi ~~~;t~ 1 ~~st?u:i~o1~i 0 ~~n~ superiore visuale •centrista», cui sopra abbiamo accenna– to, tanti problemi particolari. Ricç,rdiamo, tra essi, l'im– provvisazione. l'ispirazione, la mutilazione. la traduzione, la congenialità, l'imitazione, la meraviglia; questioni che ra– ramente o mai avevano avu– to l'onore di trovar luogo e di essere trattate in un si– stema, del quale costituisco– no una sicura attrauiva. La teoria della fonnalività, per la sua posizione di cen– tro, appare giovane nei con– fronti delle fatalmente invec– chiate estetiche idealistiche, appare adulta rispetto alle non poco birichiae estetiche Bandi lll fretta POESIA. - PREMIO • LAURA ORVIETO»: Scad. 30 sett. 1960 Firenze, via E. Poggi, 1. Una piccola raccolta di poesie per bambini. NARRATIVA. - IL PREMIO• IAURA ORVIETO li: Scad. 30-9-'60 Firenze, ,,ia E. j'oggi, 1. Un libro in prosa per ragaz:;.i sui dieci anni (romanzo o novelliere). TEATRO. - IL PREMIO « MASCHERA D'ORO li: Scad. 30-9-'60 Roma, Redatione di « Ora Zero•• via Pio Vlfl, 11. 5. Atti unici o commedie i,i tre atti novilà assolute. OITDBRE NARRATIVA. - IL PREMIO DEL CEPPO: Scad. 31 ottobre 1960 Pistoia, via Panciaiichi, 5. Un racconto in lfogua italiana pubblicato su giornali o riviste tra il 16 ottobre 19S9 e il 15 ottobre 19fJ(). Pietro Chiara La situaziQnc della poesia era soltanto una • fucina •. contemporanea mi doman- ma ne usci,•ano manufatti do chi la possa precisare, che potevano stare in com– oggi. Ma se tu11i insieme - mercio con tanto di • Ma– quelli che si interessano di dc in Italy •· L'orecchio dei questo problema - tentano poeti era rivolto all'interno: di dirne qualche cosa più all'interno del loro essere e o meno 'chiaramente. penso all'interno della loro nazio– sia concesso anche a me, ne, intesa come origine ed corresponsabile di una del- anche come condizione di le antologie del dopo-guer- un determinato linguaggio ra. di esprimere un'opinio- e di un dato lcmperamento. ne, per semplice cd ovvia 1 on traducevano di sop– che sia. piallo degli stranieri mal Erba, Zanzotto~ Bellinta- noti, non aprivano la fine• ni, e poi alcune frazioni o stra al mattino pJ:r sentire momenti d'altre persone da che parte tirava il \'Cn• pactiche come quelle di Pa• to della •responsabilità,._ solini, Cattafi, Orelli e po- Chi ricorda i libri e le chissimi altri, mi sembra• riviste di allora, ricorda an• no poter sostenere ogni di- che l'emozione di quegli a\'– scorso non confuso O con- , isi di poesia. Accadeva che suetudinario sulla nuo,,a un giovane di provincia fos- J)OCSia. se raggiunto da quelle voci Le •officine• poetico-tea- e si sentisse portato a par– retiche dove la nuova poc- tecipare a quel movimento, sia sarebbe in lavorazione, a quel risveglio, alla sco– o i \'3Si sperimentali dove perta di un linguaggio che starebbe in fusione, appar- da\'a anima e volto a un tengono alla fantascienza tempo per altri \'ersi grigio della parola e della idea. e monotono: il tempo del· La poesia, diceva Ancheschi l'epopea. Falsa. ~i~ E~~: c'-:~ 1 :a~ a~pi~~ Nulla di simile accade ora. 10 i funghi nel bosco di Non si assiste più ad una Parnaso), pu7.za, cioè manda ~~~'::ri~~~e ;;,~ a!t~~~ d!i i~Pi~~b~ior~olr~~ti;,,!d 1: nomi falli sopra si è acceso prescm;a quando c'è. E mi iunn q~~•;f~eli PZ{1~~.J:~~~ ~r::d~to non disi sf!gi;;r:,;:3~ · inflessione originale, e per lo– dati dal ,·ento del contenu- ro si riprendeva il filo della tismo o dalle imperiose cor- poesia precedente. Un filo che renti del rinnovamenlo mo- ~i c3r~';la~ti~ aiI~,i~vi:l~~oti= raie e sociale.~ E' difficile dimenticare, M!a i1dh1~ntar~~n~s~~u~~";\t per chi appartiene alla mia dalla generazione anteriore generazione (la terza). l'in- che da quella che incombeva sorgere di questo pungente e che stava rumoreggiando odore di poesia ai tempi in nelle varie .,officine», più i~~i sst'M::C-:~ ti.i" Q~~l~o~ somiglianti alle fabbriche do– do, di Gatto, di De Libero, ~~e s:iu~a~~ od~m~~~t di Luzi. di Penna, di Sini- ne di strumenti tradizionali sgalli. Anche senza le • o(- e dove si potevano inventare ficinc • ermetiche di allora, nuovi oggetti. prodotti unici e al di fuori di ogni leno- e non di serie. ~ir~iidcvac~!ic~~a f~~a ~~~ Cosi la nuova ~ia esiste, ~saer:ss~~~a c~e s;t a~~;: ~i/1a~~i~J!~re~i d~~':~~t~ deva, che \'eniva a compie- o della Lombardia, vive, si re il tempo estetico di una svolge lentamente e cliviene poesia nuo\fa, cominciata una realtà come tante altre. coi nomi noti e portata da Mancano solo i nuovi lettori. Montale ad una temperato- Nessuno legge: sono tutti in– ra esterna respirabile per tenti a fare o a rifare. Nes– pochi anche se accettata o suno accetta: tutti rifiutano subita quasi da tutti. e si propo'ngono come esempi co~ì qu~mo~?.'npii· • 0 ~ficifa 0 ! viventi di una severa ricerca. Aveva ragione Spagnoletti quando scrive,,a che • è faci– Lespinedel "Viareggio" le supporre quali spontanee adesioni e proposte si formi– no nella mente di un giova– ne scrittore all'idea che la ci– viltà occidentale e quella orientale, il liberalismo, il so– cialismo e la Chiesa Cattolica attendano, ciascuno dalla propria parte, i segni della sua testimonianza li. (continua da pag. 3) tratti, conscn'a baffo, stop•· altrettanto vero che nella su:i semplice negazione è quel qualche cosa altro che le suc– cederà. Che la parola e la espressior,e possano disinte– grarsi per dar luogo a diver– se guise di comunicazione, è possibile nell'ordine natu– rale; ma i modi, i risultati di un simile travaglio appari– ranno in un'altra epoca, quando le tecniche e i mate– riali inerenti - oggi impen– sabili - saranno cose note e conosciute nella loro intima funzione. Per ora, e tino a chissà quando. è ancora te m– po lirico, e lo dimostr.mo i poeti che ho nominato, fed eli senza sforzo alla forma, ob– bedienti senza proposito alle Giuseppe Perché io possa contribuire in qua.lclie modo al chiari– menlo il cui invito è vemao dalla Fiera, mi sia permesso di confrontare due tempi, cl1e sono poi i due tempi fonda– mentali dei miei impegni poetico-culturali: a) del Can– zoniere, la iniz.iatim editoria– le dell'Accrocca e del Vi– ,·aldi, che produsse tra il '52 .e il '54 una serie di volu– metti preziosi, e non solo formalmente; b) di Quanie– rc, la rivista fioremina che ho fondata nel '58. insieme agli amici Gerola, P1guotti e Sal\ 1 1. Accrocca ricorderà il con– suntivo che facemmo insie– me in una calda sera d'esta– te, seduti su l'odoroso sel– ciato di Pian.a Navona. Era il 1953, l'epoca d'oro del suo Canzoniere. Ebbene, escluse le posizioni irrazional-ermeti· che della vallecchiana Chi– mera e quelle irrazional-an– tiermetiche di Realismo Li– rico, la nostra a/Unzione si concèntrava allora sul « neo– realismo• della torinese Mo– menti. Ma era, quella di Momenti una posizione che non ci con– vinceva - anche se ue sen– tivamo certe ragioni etiche di fondo - per i risultati populistici che ne consegui– vano, e per lo spericolato an– tistoricismo di tipo nichili– sta da cui prendeva le mosse risolvendosi perciò, in defini– tiva, i,i una rinuncia pi111to– sto che in una conquisla di umanità. leggi dell'espressione e della parola. Natura non facit sal– rns. (Ahimé che citazione! A\'erc, le parole 1edcsche del– l'Orelli !). Ma desideravo dire soltanto, e in un discorso semplice, quello che altri ha già fallo capire in questa favOre\'ole occasione che • La Fiera Letteraria• h::i ..:,fferto per giungere ~d un rhiari– mento sulla poesia contem– poranea. E non volc\'o, per apparire abile ed elegante o per timore di cadere nelle più grossolane constatazioni, finire col dir nulla, come han– no fatto - in questa inchie– sta - quelli che dovevano essere precisi. cioè i nuovi, i giovani. Zagarrio centosessanla. tra le due da– te 11011 mi pare che sia r,w– tato niente di sostanziale; vo– glio dire che le due posbonì dì fondo, la nichilista e la ~toricistica, contiuuano, dau– dosi O\'Viamenle ba11aglia, ad l!!>serele due forz.e centripe– te della 1mova poesia. Solo che sono mutati gli oggetti, diciamo cosl, strumentali del– le due Jettdenz.e: Momenti è difatti scomparsa trasfor– mandosi nella udinese La Si- 1ua;ione, la qw1le, com'i! no– to, abbandonato il liberali– .Hn O de lla sua matrice, è pas~ a.ta armi e. f?a1;agli alla po.n z .1one • storici.st1ca •· LA vera eredità del « neo– realismo• è toccata invece al • neosperimentalismo •• la nuova fonnula estetica lan– ciata dalla bolognese Officina, che operava, con esso, il mas– simo sfort.o critico per ac– compagnare con un preciso for:.a a quella spuimenlal– organiu.ativa (attra,,erso la miope complicità di certa cultura. ed editoria, uffic,a– le, e, quel che è verament_e penoso, di alcune zone poli– tiche della • sinistra •J ci balleremo, finché durerà la rivista noi di Quartiere. E so– prattutto ci batteremo quel– li fra noi che ci muoviamo, in esso, con una più chiara con.sapevoleua democratica i11 chiave dialettica e mar– xista: convinti come siamo (e qui mì si penuella di ripe– tere quanto i.o detto recente– meflle in u11 Conveguo delle riviste sulla • respo11sabilita della poesia •, lenutosi or è qualche giorno a Firenze, a proposito della sezione che redazionalmente mi era sta– ta affidata: Poes,a e Tradì– :.io11e) che. e oggi la misura della respo11sabìlità s1 confi– gura nel combattere o quan– to meno vigilare. sulle av– venture aberranti degli • spe– rimentalisli • più avventati: quelli che oggi intendono • menabottare • facendo a pugm e calci con la Tradi– ;:ione, e perciò tentano le al– chimie più strambe e para– dossali delle forme poetiche. E così dimenticano che Poe– sia è stata nella Tradhione antica e recente, lo è tutt'og– gi, e lo sarà finché sarà Poe– sia, impegno totale dell'uomo ad esprimere, in ,m /iuguag– glo sempre emergen1e, gli ideali contenuti della civil– tà che egli vive o che pre– para. Impegno che compor– ta, come sì vede, una len– sione etica straordinaria; la quale con il bit.antinìsmo capriccioso e con gli stili– smi delle mode più scanda– lìsticl1e non ha nulla da spartire•· endolerra filologico-erudito la ,---------– avventurosa fatica - fo11- damentalme11le nichilista tut– tavia, • momentiana • dun– que, anche se. eticamente as– sai diversa - della esperien– z.a cullural-linguistica di Pa– solini. Ed era l'approdo, se– condo noi qualunquistico, dì una poetica e di una prassi poetica fondamentalmente ri– mmciatarie a una vera e propria costruzione, operan– ti, per converso, attivamente sulla linea via via sempre più aberrante del pitì. ca– priccioso velleitarismo ,.arci- :,~~~,~;o%r~:fu~:,~!.isd1%z1{:fbj: t.io11ismo più o meno mor– boso, delle inversioni meta– storiche e psico-fisiologiche operate sugli oggelti indivi– duali e collettivi della storia. Non intendo co,i ciò disco– noscere, tutt'altro, i meriti di Officina in sede di partico– lari con.1ributi critici, meto– dolo$ici, poetici, tra i più qualificati, certamente., di al– lora~ Ma io intendo spiegare, anche., le ragioui etico-esteti– che di fondo cl,e mi spin– sero nel '57 a contrapPorre, cou gli amici fiorentim. sun- Premi daassegnare « Marzotto 1960 » La cenmonia di a.ssegna– zione del Premio Mar.otto 1960, dotato contplemvamen– te di ve11tidue milioni, avrd luogo in Valdagno al Teatro Rivoli il 10 settembre p.v. li Premio Marzotto interes– sa quest'anno l'Economia, la Musi ca e la Pittura, quest'ul– tima este.sa agli. artisti delle sei Nazi oni associate nel Mer– cato Comune Europeo. La Mo.stra di Pittura t.:011- temporaneo ~ Comunità Eui-o– pea ... , nello quale figurano 276 opere di 92 espo.sitori dei sei Pae.si. ammeisi a concorrere, sarà.aperta ai pubblico a Val– dagno dall'll al 30 .settemDre e suceessrnamente sarà pre– sentata. a Milano, Bruxelles, Monaco e Parigi. Sono d~e scuole diverse che si pongono di fronte per un sereno giudizio del– la critica ufficiale e degli spettatori: l'italiana e la ellenica. I greci si sono posti in una situazione dia– metralmente opposta alle concezioni stilistiche e in– terpretative dei nostri re– gisti. che intendono dare spettacolo. anche dove non è necessario. Si dice che il pubblico italiano ami messe in scene fastose e grandiose, per anqlogie ci– nematografiche. mentre i critici greci ci :icccusano di aver ridotto la tragedia greca ad opera melodram– matica. Chi è nel vero? Per i greci. ogni inseri– mento arbitrario (come si fa a Siracusa con la in– troduzione delle danza– trici che il buon Romagno– li volle immettere nella tragedia, dopo aver consta– tato che gli attori italiani non sapevano contempo– raneam~nle recitare. can– tare e danzare) e tradire lo spirito della tragedia. I greci sottopongono agli spettatori rappresentazio– ni lineari. semplici. con scene indicative (addirit– tura senza scene J. con co– stumi aderenti alle loro tesumonianze archeologi– che e musive. Soltanto il verbo, la parola. deve ave– re il sopravvento nella rappresentazione e con la naturalezza più cruda, onde creare quell'atmo– sfera di poesia connatura– ta al dramma antico, che nessun artificio scenko potrà ,mai ·sopprimere,. ll Coro che i greci pre– sentano non è conosciuto agli spettatori siciliani e basterebbe una taJe cu– riosità per giustificare la ascesa det Tauro. per as– sistere ad uno spettacolo nello spettacolo. Circa la difficoltà d'in– tendere la lingua greca moderna. nella quale gli attori greci si esprimono. può essere benissimo su– perata da \111 piccolo ac– corgimento: andare allo spettacolo preparati sol– tanto nella conoscenza dell'azione scenica (che può essere letta sul pro– gramma che la compagnia offre agli spettatori in teatro); il resto viene da sè. una volta che rattento spettatore sarà preso dal– la drammaticità delle se– quenZe sceniche. continuato la • Olivetti • a render tranquilla la naviga– zione: tre milioni versati dall'Amministratore Delegato, il quale ha insistito per pa– gare anche il conto del suo soggiorno in albergo. Un'edizione, tutto somma– to, abbastanza tranquilla, senza mordente e senza ran– cori come si è abituati ad attendersi da un • Viareg– gio» che si rispetti. Nessu– na battaglia. Forse qualche giuclice assente avrebbe po– tuto movimentare lé acque, centomila lire: a tanto am– montano le venti copie dei miei Ritratti su misura ri– masti in gara fino all'ultima e rosa,, Queste sono anda– te perdute: mi si consenta al– meno di salvare il baffo in modo da non dover invidia– re quelli di Silvio Michcli ... Ho il benestare di Rèpaci e di Ravegnani, di Tilla Rosa e di Schiaffini, di Bigiaretti e di Nino Clementi Righelli, l'editore del Sodalizio del li– bro, che mi ha telegrafato: • Non preoccuparti copie Ri- La migliore battuta del trentunesimo premio Viareg– gio? E' di Bompiani, e la !rase fu da lui pronunciata. durante il pranzo offeno dal– la direzione del niglit sorto sulla cima del monte Meto, da dove si scorge una Ver– silia luminosa e nuovissi– ma: • Nude al Melo•· Il pre– mio - di \fenti pc,rtate: an– tipasto. primo, secondo, ecc., dolce, frutta caffè e bicarbo– nato - è scn<ito. Altri, stanchi di testimonia– re, sostengono che la poesia è superata e si propongono di essere i liquidatori della medesima attra\'crso forme anodine. Da qui la individuazione di una posizione, che era ap– punto la nostra del Canzo– niere - ma coglieva, s'i11- 1e11de, una diffusa esigenza più o meuo·chiarificata - ten– dente a cogliere, attraverso una vigile consapevolezza di quella che è la «continuità• nel processo poeiico, la ne– cessità del nostro ittserimen– lo in questo senso. Si lrat– lava per molti di ~oi di una esigenza ancora confusa; tut– tavia fin da allora io mi sforzai di chiarificarla inten– dendo in questo senso la « Poesia nuova • in un abboz.– :.o di • Antologia del :an• zoniere li e intervenendo, an– cora in questo senso nei due Convegni di Poesia te,mti ad Andalo e a Canazei a ini– :.ialiva della rivista romana J1 Fuoco. nominati, e ovviamente a p • Officina la rivista Quartiere. remi LA quale iniziava sin dal suo primo numero (mi si pennet- ta di ricordare che esso si • assegnati ELIO F, ACCROCCA Se fosse vero che la poesia è finita {come si da per_ fi– nita !'arie figurativa), non è Veniamo o,a al millenove- apriva emblemicamente con 1111saggio mio, di adesione, sul processo poetico di Lu:.i, e con uno di Gerola, polemi– co, sul lavoro di Pasolini) e coniinuava poi serratamen– te la polemica, forse la più qualificata effeltuatasi fino- e pensiamo a Oebenedetti c Pampa Ioni; a Gallo e Flora {costrello in clinica a Bo– logna, ma già in via di gua– rigione). La sera della pre– miazione, avvenuta come al solito nell'Albergo Royal il ___ ,...:! ~:i,t~ 1 ro~~ie;,~~iu:,~:i~ti:~ :;;: 27 agosto, era presente an- che Quasimodo, chiamato sul tavolo della giuria, mentre h Ungaretti, per un'ora, si ren– de\'a irreperibile. La giornata terminò da Zio Tom, dove l'esperta ma– nipolatrice di champagne che è Elsa Dc Giorgi distribui– va coppe agli intimi e in– viti alla sua viila {in costru– zione) al Circeo. La storia dell'ombrellone è questa. Ogni anno i giorna– listi accreditati al premio Viareggio, offrono un om– brellone da mare a un giu– dice che abbia mantenuto rapponi cordiali con la stam– pa: l'anno scorso fu scelto Alfredo Schiaffini; quest'an– no Piero Jahier. La loro cor– dialità rende meno monoto– no il soggiorno degli invia– ti speciali. Eravamo sul pun– to di assegnarlo a Leone Sbrana, segretario del pre– mio c autore di un libro che sta avendo successo, Giorni che sembrano anni, edito da Parenti; ma poi è prevalsa la • olimpicità • del compor– tamento di Jahier. Non è forse il « Viareggio• delle Olimpiadi? In quanto al baffo perdu– to dal sottoscritto a scopo– ne scientifico (del quartetto facevano parte Amerigo Go– mez, Ugo Moretti e Giovan– ni Grazzini della Nazione), la faccenda è più seria di quanto non sembri. Un baf– fo, a volte, Può valere oltre Il nuovo Velodromo modemlsslma rcall.zzaz.ione architettonica, che contrlbulsce a fare di Roma Ja vera e Città dello Sport•· Su questo anello elicoidale ha trionfato il ciclismo italiano proda elico-estetico che veni– va da tutta la • poetica • e la « prassi,. poelica del • ueo– sperimentalismo •· Era per me una logica pro– secuzione degli orientamenti, ipostatiuabili nel suacce,uia– IO co,1sunl1vo romano del 1953: con il mutamento, solo, dell'o~getto avversato. Allora era 11 e neorealismo 11 ( dei Piovano, dei Giacileri e.cc. ) ora è il • neosperimentali– smo li ( dei Pasolini, dei Leo- A~~~S,n:~i ~~fiars:~gu~i:H ecc.) elle si i: sosiiwiro a quello, continuandoue i di– fetti della alienazione poetica, ma accenltumdolì perché ac– compagnati da un tecnici– smo velleitaristico, biumti- 11eggia11te, sovraprezioso e ab– norme, che ha travolto quel– lo che era il genuino senso vitale del •neorealismo»: la sua mdiscutibile, assoluta sincerità morale. · Dico dunque Canzoniere– neorealismo e Quartiere-neo– sperimentalismo: intendendo - in una misura etico-cul– turale di continuità proces– suale - il posto che ho scel– to, da un pezzo, nel bino– mio delle opposizioni che stiamo vivendo: quella del razionai-storicismo ( o, che è lo stesso, della consape.volez– za democratica) e contro l'altra dell'antistoricismo ir– razional-volontaristico (o, elle è lo stesso, del 1ibertarismo qualimquistico). Contro so– pra/tutto cotesti sedicenti sperimentalisti, che dalla fa– se diciamo così sperimentai– culturale stanno passando a « Cervia - poesia » La Giuria del Premio Cer– via per una raccolta inedita di Poesie, era presieduta da Giuseppe Ungaretti e compo– sta da Alfonso Gatto, Giu– sepPe Ravegnani. Bino Re– bellato, Angelo Romanò. Gia– cinto Spagnoletti. Giovanni Titta Rosa. Diego Valeri. Mi– chele Vincieri. Giannino Za– nelli, Marino Allegri sindaco di Cervia, Vittorio Guerrino Berti segretario. Nelle riunioni conclusive sono emerse le poesie di Oret– ta Dalle Ore di Milano. Do– nata Doni di Forll, Tonino GottareJli di Imola. Alberico Sala di Milano. Giudicando la raccolta inti– tolata « Sempre più difficile,. nettamente superiore alle al· tre. Ja Giuria assegna il Pri– mo Premio di L. 400.000 ad Alberico Sala. affidando. come nel bando di concorso, la pub– blicazione dell'opera all'Edi– tore Bino Rebellato. Il Secondo Premio di L. 150 mila viene assegnato a To– nino Gottarelli per la raccol– ta «Ieri e Oggi ... Le menzioni d'onore, costi– tuite dal «Cervo d·oro» e dnl « Cen,o d'argento... raffigu– ranti lo stemma della città. sono attribuite rispettivamen– te a Donata Doni, per la rac– colta ..,IJ pianto de.i ciliegi feriti,. e a Oretta Dalle Ore, per la raccolta .. Canzoniere ... « Vallombrosa » Domenica 21 afiosto, nei sa - ioni della biblioteca dell'an– tica abbazia vallombrosana. sono stati premiati i vincuon deU•.- VITI Premio Vallom– brosa- Nei concorso di poeS1a. do– tato di L. 300.000, su ottocen– to concorrenti sono risultati vincitori ex-aeQuo I poeta France.sco Boneschi. Mariano Rugo ed Enrico Sacchem: a Boneschi e a Rugo sono state assegnate. L. 140.000 ciascuno. a Sacchetti la medaglia d'oro del Presidente dello Repub– blica, on. Gronchi. Nel concorso d1 narrativa. dotato pure di L. 300.UUU. nt centosettanta concoi-rentt so– no risultati vincitori. ex-ae– quo come per la poesia, gt1 scnttori R. M. De Angeh.s, Luigi Somma e G. L.ovregllo. « Grazia Deledda » La giur,a del V premio • Graz.ia Oeledda •. presieduta da Manno Moretti e com· posta da F_rancesco Casnati, l\fario Ciusa-Romagna, Car· melo Cottone, Giuseppe Des– si, Giuseppe Ravegnani, Gio– ,·anni Titta Rosa e Bona\'en· tura Tccchi, segretario Bruno P1redda, dopo che i sinaoli membri avevano proceduto alla lettura delle 128 opere, si è riunita a Firenze il gior– no 8 agosto 1960, dO\'e h:i inizialo i suoi la\'ori col– legiali. Constatato che. pur essendo ridotto, rispelto alle edizioni precedenti del Pre– mio, il numero dei parteci• paoti, la qualità delle opere presentate è risultato note– ,·olmente superiore, segno evidente di una maggiore se– lezione imposta dal prestigio che il premio • Deledda li è venuto via via conseguendo. la Giuria si è specialmente soffermata all'esame e al giu– dizio delle seguenti opere: li mio nome è Legione, J figh di Pietro e Paolo, Ben tornato, comandante, Una donna di cuore, Un fiume per confine, Le trappole, Sone– raula, Il grano e il loglio, Autoconfessrone di dieci, de– linquenti, La patria difficile, La mpe, Bouganville, La le– gna cattiva. Dopo aver constatato che 1e suddette opere possede– vano tutte particolari requi– siti di contenuto e di lin– guaggio, la Giuria sì è tro– vata a maggioranza concorde nel concentrare la propria attenzione su tre opere, e Una mo.stra d1 Rououlr e srmprc un ata:erumento cu.i– turole notevole, tale da ri– chiamare rotren::1one dttla criuca più quahjicatu 1n1arti runica e.1pos1::-ione d1 Houault in ltaha n.sale al 1944. quan– do 11 pittore era ancora 111 ci– ta, m occa.s,one della 1nliuau– ra::1onedel Mwf'o d"Arte Mo• derna dr Milano. La .s celta c aduta su AUl$t per una mo.si ra onrofog,1ea po– .stuma d1>llt> r ue opPre. non e ca.suale. In As.s1st. raccano e mi..!t1ca. p1f'no di luce e rn que.110 meu piena di .1ole, Rouault ha 1rova10 1I .suo tO· Ei°~if:t~;:fi!~ai~eoa~:·.s1~~1t~t~ tono con libntd e laroh"::a di idee probll"mt di led,. <' a, rellgionl". E Ro11aulr. 11 p11ro– re del Cristo moderno. aeuo rehg1os1tri. problematica e non soltanto dogmatica. chissà che non avrebbe .scelto Assu1. co– me lo .scrittore danese Gio– vanni Jorgensen. per .suo pa– tria d1 11do::1one. se raresse porura scoprire Rouaull e uno dei uranth sp1ntuohst1 francen Come Maunac. come Bern,mos. co– me Claudel. In lui la rehgw– .rilà (e quindi la piuura: pen– .siamo che nella .storia de!far– te conlemporanra non o sia JfOto più ~ortrr10 ~ m,.a,ruro e.sempio di unaloglle conqu1- .!le e .sp1ntuah e oru.sucl!eJ e lotto con tinua, catarsi. a.scesa doloro.sa e nel coniempo tu– mmo so. E' il cristiano e rorn– sta moderno per antonomas1a. Pittore dell'assoluto - lo definuce Pia Bru:=:1chellt - nella br eve e luciaa presen– ta::1011e . col.se la deformazione. umana deri vata dal peccato e col pennello combattè uno guerra totale contro lo men– =ogna. il fari.scisma. le con– venzioni .sociali. Le sue donne peccatrici, 1 .suoi giudtc1. i suoi giocolieri, questo piccolo mondo della commedia uma– na as.surgono alla grande.:za di personaggi dello commedia divino per il senso deu·etemo che portano m loro. Il peccato 1n Rououh è solo peccato. tei-ribile e tormento• .so perchl? veduto con !"occhio di C risto che muore In croce per es.so; ma è veduto anche con il su o amore. un amoi-e totale e travolgente da vole– re la croce. L"opera orti.stico di Rouauft fa pregare e meditare. Non diletta la umano sens1b1hta. ma la travolge alla 111tu1::1one di quella particolare, unica e misteriosa sintesi umano-di– vina che è il Cruto. Questo Georg,e.s Rouautt, artista e cri.stiano che con– quistò a se ste.sso (e agh al– tn) il segreto di uno grandio– sa motuntà .spirituale attra– verso la .sofferenza nella tata e nell arte. GIANCARLO POLITI - Verbali cioè, Un fiume per confine, Le trappole, e Sonelaula. La lunga discussione, seguita al– l'analisi delle qualità d'arte delle tre opere suddette, si concludeva a maggioranza, nell'indicazione del romanzo Un fiwnt per confine come l'opera vincente. Aperta la busta, il vincitore è risultato Mario Canascgna. Poichè la Giuria ha rite– nuto che le altre due opere, cioè Le trappole e Sonetaula, fossero meriternli di un ri– conoscimento speciale, non solo per la novità del loro contenuto ma anche per i loro pregi formali, propone,·a che \'Cnissc assegnato ad esse un partio.,lare riconoscimen– to. Aderendo alla p.roposta unanime odia Gìuria. l'As– sessore al Turismo della Re– gione Sarda. on. Contu, ha messo a 'disposizione la som– ma di L. 500.000. Ringraziando della genero– sa adesic11e. la Giuria ha suddiviso la somma ex-aequo fra le opere Le trappole e S011etau/a. Apert~ le bus1c, autori dei due romanzi risulta\Tano ri– spetth•amente Giaorranco Ve– nè e Giuseppe Fiori. « VIT Lerici - Pea » Il Premio di poesia Lerici– Pea, prom03so dall'Azienda Autonoma di Soggiorno di Lerici fu collaborazione con rEnte Provinciale per il Tu– rismo della Spezia e orga– nizzato dall'Editore Marco Carpena di Soriana. $; è concl~o a Lericf il giorno 22. La Commissione giudica– trice composta da Giorgio Caproni. Adriano Grande. Giovanni Titta Ro.,11a ha as– segnato il Premio di L. 300 mila a Ugo Reale di Roma. Le due medaglie d'oro of– ferte dalla Camera di Com– mercio della Spezia sono ~~:~~ ~~~t~ ~i ctu; 0 :gez; Adriano Foralosso Stella.

RkJQdWJsaXNoZXIy