la Fiera Letteraria - XV - n.36-37 - 11 settembre 1960

LAFIERA LETTERAR '.Anno XV • N. 36-37 SETTJMANALE DELLE LETfJ'ERE DELL ARTJ E DEhLE SClENZE Domenica 11 settembre 1960 SI PUBBLICA LA DOMENICA QUESTO NUMERO L. 100 UIHFZIONE. AMMlNISTH.A.ZlUNE: RomA . Via dJ Porta <.:ast.ello. 13. Telefoni: Kedaz.ione 655487. AmmlnL'ilraz.iooe 655.168. PUBBLlCl'l'A': Amministrazione: e LA 1:-"'lERAL~l"l'ERARL A • . . Via dJ Porta Caste.Uo. lS · Roma l'AKU•'l-'A L 150 al mllllrnetro . A RBONAM ENTI'. Annuo I.. 4 000 . Semeslre L 2.150 1 nmestre L.. 1.100 . ~ter o· Annuo L 1.000 . Copia arretrata L... ir,o • Spedlzion.- iD conto eorrente posta.le (Gruppo ll l Conto corrente post.al.4! n I l31 ◄ 2 tì BISOG A I ENTARE QUALCO A IN CUI CREDERE * 1 RAGAZZI DEL MONDO E LE OLIMPIADI DUE SORELLE EMICHE * Giovinezza e miti * ,li VLADI.JIIIIO CAJ:JLI rà tempo per demolire la città sbagliata, ma chi pensa alla loro cittd prov– visoria?); insomma. abbia– mo pensato a mille cose urgenti e necessari.e, ma non a I.oro. i giovani, che infatti se ne vanno per le strade a guadagnarsi lcg– f}i repressive. sfidando le quali essi forse pensano (che ne sappiamo. noi?) a una rivolta eroica. sistenti più accaniti. Quel– li d'oggi, a noi non resi– stono apertamente; non si. degnano di resistere per• chC non li abbiamo nem– meno illusi. Li deludessi-– mo, si rivolterebbero: li ignoriomo. c'ignorano. Il male si è clic. tra pochi armi. douranno succedere a nor. e la nostra genera– zione dovrà. fare i conti. con i politici, con gli sto– rici, con gli accusatori provenienti dalle leve tra,. scuratc o disprezzate. Se non vuol restare sbriciola– ta nella memoria dagli uo– mini. deve occuparsi iti tempo dei ragazzi. Storia letteraria e storia politica * Dourebbero inuece integrarsi e ralforzar,i a uicenda * di &<:!\"H.ICO FAl,QUI proprie e le altrui affer– mazioni. Troppo spesso {ra bilancio politico e bilancio letterario non coTTe la do· vuta rispondenza; nel sen– so che la negatività del· 1· epprezzamento politico. soprattutto in rapporto al Ventennio nero•· viene polemicamente estese ed aggravata nell'apprezza– mento letterario corrispon· dente. seni.a che ciò trovi ~lustl(tcaztone nella reale concretezza delle opere. sulla quale peraltro do· vrebbc vertere Il puro giu– dizio estetico. St sente dire sempre più spesso che i giovani. non. avrebbero inrcrcuc per la politica, ma io credo che si. tratti. di facilonerie det– te e scritte da pente che non li conosce. I giovani son per loro natura dcr congi"rati, spudoratissimi (e adorabili) bugiardi. ta· citamentc concordi nello escludere noi. 1 uecchi. dal loro uero mondo. Ogni buon padre sa. come ogni educatore, che i. ragazzi non amano affat:o i giuo– cht da ragazzi, non pensa– no e non scrivono mai co– se effettivamente fanciul– lesche: quei ragazzi. dico. che emergono e che si tiran poi dietro rutti pii altri. Filosofegqlano, sono dispe· raramente pi,ì gravi di noi in ogni. circostanza, e vol– pon Wtto al peggio, per la loro insoddisfazione d'es– ser ragazzi in mezzo ai grandi.. o per la certezza d'esser puri in mezzo ad impuri.. Si comportano sempre come dramatis per– sonae e tendono al pcr– sonaggto unico: o so n mattatori o seguono fe– delmente ,rn mattatore: insomma. sono appunto I giovani sono fascisti, l giovani sono comunisti... storie! I giovani,. semplice– mente, non riconoscono al suffragio il diritto di con– validare la superiorità e quindi. la rappresentativi• rà dell'individuo. Tal di– ritt.o lo trovano in se me– desimi. Allo stesso modo. non accettano la siiperio– rità degli Stati espressa in dollari o i11 missm ba• listici. Sanno che. contra– stando tale superiorità, al– la peggio si può morire: ma se c'è gente clte della morte si buggera allegra• mente. son proprio i gio– rani. Quelli di un tempo. illusi e poi delusi dal fa– scismo, sono stati fra i re- Clic fare? Questo è più difficile a dirsi. E tuttavia. se alleviamo puledri. non li trattiamo come norman– ni da tiro. Bisognerebbe du.nque trovar pasture adatte e praterie apparen– temente li.bere anche per i figli. E' sciocco pretendere che i giovani sognirio e sperino. si sfogh.ino e si plachino. in ftm:ione del• le partite contabiH, che pur rappresentano il lode– vole e massimo sforzo det– la democrazia. Inventare, bisogna: inventare espres– sio11i di dignità umana, iMpcgni ideali. prove ri– schiose e non contraddit– torie, e forse il mito che incarni i. bisogni primor– diali dei giovani. ~ super– fluo dire che questo do– vrebb'essere appunto l'uf– ficio degli scrittori. Mostra artlstlcn Internazionale del ragazzi su « I Giochi 011mplcl • (Palano Veneti.a) - Disegno di un giapponese Perché gli-storici politici. quando debbono trattare del periodo che va da Gio– litti e De Gasperi. non tengono d'occhio, per la parte culturale, il lavoro già svolto. a riguardo de11o stesso periodo, degli storl· cl letterari? Non evitereb– bero così inesattezze ed ingiustizie che, perma– nendo ed aumentando, con· lribuiscono certamente a rendere meno persuasive la parte scientifica della loro stessa opern. poiché de– notano una scarsezza dl comprensione quasi sem· prc addebitabile anche a derlclcnza d'in!ormazionc? Una maggiore intesa non risulterebbe opportuna? E la varietà dei contributi Cl'llicl letterati di cui co· mineiemo a disporre. non consentirebbe facilmente una scelta meglio adeguata alla pienezza della valuta– zione storica di quel perio– do? Quale che sia la cor– rente ideologica seguila dallo storico politico. que· sti dovrebbe più natural· mente avvalersi dell'ope– rato dello storico lettera– rio, si da evitare un'ecces– siva discordanza tra le Me se un simile difetto si riscontra negli studiosi italiani, più forte encora, per dl!ficoltà di studio. ri– sulta negli stranieri. sem– pre che. oUrontando !'In· daglnc della situazione mo– derna e contemporanea no· strana do un punto di vi– sta politico, non si preoc– cupino e non si curino ab– bastona dello fondatezza del corrispettivo punto di vista letterario. e. quando non li ignorino del tutto, mettano il segno negativo, magari spregiativo. su mo– vimenti e autori e libri che lo meriterebbero positivo. NELL'INTERNO: Due senrf.zl sul «Viareggio• Un raccont o di Compa• gnone Gli Olimpionici del Bello Quando questo pnmo ,1u– mero diciamo autunnale ap– parird in edicola. i Giochi. olimpici saranno quasi con– clU$i, gli entusiasmi prende– ranno lo via del ritorno dai sOgno d'Ohmp1a alla realtà quotidiana: è il destino delle cose. 1elev1su;i .!lamo stau. 1n mas– sima parte). All'atleta dei GiochiOlimpici * di r.111·0 TIIIALDI ('('I Allora l'uomo mosse veloce: dintorno aveva i contorti ulivi giot•ani. che non potrebbe'· ro esser vecchi. ossia creature che hanno da im– parare a l_orospese, quan– to il mondo associato sia migliore. per chi. non pos– sa dominare rurti gli altri esseri. come pur vorrebbe– ro l'istinto e l'impazienza giovanile. I11vece, in un « II problema d'Annun7Jo,. Varietà d'arte figurativa Rass~gne Resterd qualcosa però. nel– l'intimo d'ognuno: un unpa– sio complesso di belJez.:a e di. energia. di /ratellan=a ~ di antagcmi.fmo. un friogerc di sentimenti che svuoterà dt intereue, almeno nei primi tempi. i normali programmi telcoisioi (perché sportioi Agh stranieri nmarrà 1n cuore la bellez.=o di Roma. che fard spartire sommette 1n monete intema...'ionale ai fontanieri di Fcmtana di Tre– vi. A noi resterà, ara..-ie al– l'inguaribile .,compleSJo del marmo~. un insieme di ap– parati sportivi superbi. e im• ponenti che in qualche altro modo occorrerà utilizzare: tranne che veramente Roma non sia scelta interna- =ion.al – mentc quale ... citt.A dello sport ... I contribuenti italia- di Grecia, a lui simili, stretti in nodo di spasimo. ----------, Dal 192.2ol 1943, c'è sta· certo insegnamento della Storia c nei pagani e pc· rentori slogan dei perso– n0(IQi cristallizzati in posc- croich·c. i. giovani trovano la giustificazione al di- :fr/;!:::C~liz'/:. nutrono per la Non mi par caso che si ricominci a parlare del pe- ncolo fascista. proprio quando. qurndici anni do- po. ~tarrno affacciandosi al- la ribalta i fipli dei primi letti democratici. Tra cin– que armi. se 110n avremo provveduto sollec,ramente. ci troveremo dinanzi a ri– bellioni che 11011 potremo piiL attribuire ai nostalgici, ma ai giovanl. I quali, ili– tanto. son nostalgici di tut– to ciò che non ("OTIOSCOUO e che si presenti loro come proibito. Proibito. dunque desiderabile e int.eressante. diverso da ciò che è stato scelto dai vecchi. I.• : awvitd democratica dei prandi è> ,m giuoco troppo paziente. umile. controddirrorio. perche pos- (contlnua"i" pag. 2) ~1( ED .8\ G L .Il ON J[ ALJL' J[ 'Jr .8\ Lll B. N A * Pavese e l'esistenzialismo Questo « medaglione • dedicato alla memoria dello scrittore piemontese per ricordarlo a dicci anni dalla sua morte, avvenuta il 27 settembre del 1950. Nel pensiero moderno nes– sun movimen10 è nel con– tempo filosofia e lc11cratura come l'esistenzialismo. Uni1à che non nasce dal cattivo gu– sto di filosofi di infiorare scriui troppo ardui. nè da una certa moda che ha p~o i letterati di sembrare pro- * <li FHA.ICE.t;Ct> r.n,s, nata, di empirismo, pcrchè ,-uole cogliere il "fatto ... il ,-ero fatto, il fallo integrale: non il \'ero fatto fisico avulso dall'uomo, e rispecchiato nel– la sua oggcuivilà quale ca– put mortnum - come face\'a• no il ,•ccchio empirismo e po– sitivismo - ma il fallo con– creto dell'uomo che è nel mondo e coinvolge le cose nel suo destino personale•· Per questo motivo di con– cretezza u.mana la 'ilosofia esistenzialista è anche lettc– r.uur.:i. Infalli cc,mc la letteratura flìtto tra l'uomo e il suo de– stino. spesso drammatica– menlc, ln questo ultimo periodo molti scrittori hanno so!Teno della inquielitudine esisten– zialista: anzi, possiamo affer– mare, che in genere l'almo– sfera nella quale respira il romanzo - e in particolare quello italiano - è c.sìsten– zìalisla. E ciò qunsi a com– pro,•arc quella caratteristica di coocretezza del pensiero contemporanc.-u, che non ac– ce11ando l'adorazione del ,, noumeno • o del « rnziona– le-rcale •, trova motivo di vi– talità nella fonnula radic ale « La liberld di essere de.ll 'uo- "'T'~~fi'1:Criuori italiani che, insieme ad altri motivi, han– no - consapevolmente o in– cosciamcnte - affermato, motivi esistcn1.ialis1i è Ccsa- re Pa\·~. morto a Torino !12 ~tnj~osto 1950. suicida a Nelle sue opere - e in par– ticolare nel «Diario• e nella raccolta di poc.slc dal titolo • Verrà Ja morte e avrà i tuoi occhi• - il lettore trova la unità Ira filosofia esistenzia– lista e letteratura e nota che per lo scrittore tale unità non ha bisogno di una dimostra– zione o di una « invenzione• tecnica - come invece 5pcs– so in Sartre - ma sia. na~ turale e rispondente ad una necessità spirituale. Pavese, infatti, è uno scrit- 1orc sincero. Egli non cerca soprastrutture e non deside– ra « fare colpo •· Scrfre - c~m U';'O stile personalissimo, smtatt1camcn1e pcrfc110 - perchè ha necessità di co- (contlnua a pag. 2) Giunse, strappando l'aria in un fremito come di rabbia 1 le braccia allargate in croce. Balzò tempestoso il suo nome dalle scalee; in cielo disperse i voli. E l'uomo riprese la corsa. per sempre, mentre intorno bruciavano i secoli. Dolore e sangue attendevano dal campo di Maratona, dalla piana di Canne. al tragico Gòlgota, al mare crociato di Lèpanto. V areò le montagne, battendosi; prigioniero, ebbe fame e martirio. Oca ritorna. libero lo accolgono i marmi bianchi e le cupole, col vento di Roma, che muove la gola delle campane. Sia la Giustizia a ren.dergh sicuro il passo. e fratelli lo accolgano men tre corre la terra che.protegge le catacombe. (da , Telesero ..) Quasimodo perse~uitato * Intervista di LUCIA.'\"A zru,-uccou ::,t;HEVENlNGE 1 , aaosto Salvatore Quasimodo aveva scello w1a località balneare d'Olanda, Sclievenmge,r, ,re.Ilo speranza di non essere rico– nosciuto e di potersi quindi godere, finalmente., un po' di pace, dopo mtsi assai stau– cant1 di viaggi e confuen:.e (conllnu;-;- paa. 2) sa soddisfare gl'impegni totali e, diciamo anche la parola che ci spaN•nra. eroici. Definito con criteri democratici. l'eroismo i! 1mprude11za: ma proprio l'in-prudenza. ossia la mancanza di saggezza. e dei giovani. E noi. con quali discipline cerchiamo l,RIME BATTUTE ALLA MOSTRA D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA * di riempire la corrispon– dente lac una? Con quali esperien.ze di cultura e di vita dimos triamo ai giova– va,,i. che si tratta proprio di. una lacuna. quando non anche di un baratro? Trop• po spesso definiamo spre=• zan,emente e fasr'ismo • o , rrnzismo • o e 1otal1tari- smo • le difficoltà che la democrazici incontra sul proprio cammino. Tutto c10 che ;, difficile. che im– pegna. che irrita o delude. è fascismo. Ma dol'rcmmo ' ::;~_er:r/ag,'{":iit~i c~f s~:n~~ e ha anche quelli che si de– finit>MnO pioramc>nM fasC'f. st1cì. Bisngn1 male studiati t~ mal capilt dal metcrin– lismo. che percio rnlora se fle libera mediante erutra• fondi parlando di filo:.ofia: z1oni parossisticlll', poi fir~!~fi~hgsi~~;~fa1r:i~~cd/~~~ compens ate. almeno in op- in1rinseca esigenza. paren.za . dfr di$te11sio11i. lnfalli l'csistem:ialismo, ri– Ciò no n sipnifica che le fuggendo dnlla pianifica1ionc dPrrMcrnz;c 11nn mnt('riali- dei «sistemi• che 'Staccano stiche abbitmo intrso mr• , l'uomo dalla \·ita, dc~ncndolo glia il feno•neno: e infatti in una progmmmaz1onc ~c- iZ teppismo giovanile fiori• ~~~~ tu~to èni~;~;~ c"f~~ sce a oriente e a occiden- personale, vuole affcnnare la te con sorprend.ente eqtd· essenza dell'uomo. td. Ma facciamo un esame Ma non dell'uomo «animale di coscienza. Abbiamo dc· ragionc,·olc • che'. in quanto riso rutto. quando i pio• 1alc. è una a'>tra11onc • di ca- t:an1 sono inclini a pren- ~c::io~~~~rc ne~~~an~~~~ia~{C~ der Wlt0 sul serio (e for- singolo esistente, quale ~1 se avevamo ragione a ri- «mostra. e non si «dimo– pore d'intelletro, ma. torto stra•, h1c el ,~ime, m 1ut1a nei riguardi del scnttmcn- la sua, smgolant.J e ongma• to che nori .'ii occupa dPI htà L uomo n_bcll~ ad ogni re~lc quanta del ~ossibi• 1 ~~~ii~ca~:,i;~~~!~~o e ad le J. 'hhtfln'O rlrmolllo tut- Stcfanini in un ..uo ,;;agS,?io, to, quando essi l1a11nof:et: dice infatti che ~ l'csistcnzia– ta di. vedere costnutonr. lfa,mo è l'ultima forma, la .stabiLi (ci. voleva e ci t,or• più progredita e la più raffi- in genere - e quella moder– na in particolare - cerca di sorprendere la singolarità dell'uomo e tiJc,,arlo oclla plasticità dei suoi movimenti ~piri1uali e materiali, non af– fogandolo nena cosideua in– transigcm.a della oggetti,•ità. cosl la filosofia esistenziali• sta - caduti i ,·cli dello scicntificismo e dell'ideali– smo - scopre l'uomo in tut– ta la sua nudità. L'espressione più. concreta di questa unilà tra esisten– zialismo e letteratura ci \·ie• ne dalla Francia con i suoi diari e le sue pìecès dram– matiche. Ma, a ben guarda- ~i-ti afi(~:Ofia~~usf:S! !~~ Hcideggcr e laspers in Ger– mania, Migucl Dc Unamuno in 'pagna. non scrivono drammi o commedie. ma at– tra,c~o la :,trutlura del loro ragion-amento e la tennioolo· gia scarsa e squallida. ugual– mente fanno vl\·crc il con- lln /esti1val corri-Spondenza di GJOl"A:\l\l (.;_,\LENDOLI Troppa pochi sono - nel momento in cui scriviamo - I film proiettati alla XXI mostra internazionale d"ar– te cin ematografica d1 Vene– nez.ia per poterne trarre qualch e indicazione sia pur vaga sugli orientamenti attuali della cinematografia mondiale. Tuttavia questi pochi film. anche nella lo– ro eterogeneità. denunciano uno stato di insoddisfazio– ne e di ricerca di un pro– blema semplicemente uma– no. L'ultima nata Ira le arti ha certamente superato iJ periodo degli esperimenti ed ormai tende esclusiva– mente ad esprimersi. a con– cretarsi in opere che rap– presentino un problema. i sentimenti che e.sso sotten– de ed il clima morale che lo determina. Appunto per questo appaiono irrimedia– bilmente ..antiquati.. film come "La colomba bianca .. del regista cecoslovacco Frantisek Vlacìl o come ··1,a guerra .. del regista ju– goslavo Velico Bulajic. Con un candore avan· guardistiro "L~ colomb,, bianca.. punta e~rlu:-iva– mente sm ,·,llon tigurat:n dimostra una preoccupazio– ne nel disegno detl'inqua· dratura. nelle soluzioni de.1 montaggio. nella trasfigu– razione pittorica dei luo– ghi e dei personaggi. La spiaggia baltica sulla qua· le un gruppo di vecchi ma· rinai ed una trasognata fanciulla attendono con an· sia strui;gente il ritorno di un piccione viaggiatore. sembrano luoghi irreali creati da una fantasia sva– nita. Il regista non arriva ad una trasfigurazione ma soltanto ad una astrazione. Il mondo è veduto attra– verso un obiettivo che ren– de incorporea la materia. senza che questa !orzata deformazione assuma nella favola alcun significato. ((La guerra n è invece un film avvenirista e didascali– co. Piopone una rapprese.o· taz.ìone di quel che acca– drebbe se sopra una città Cosse lanciata una bomba atomica. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Ce· sare Zavattin.i. il quale. af– frontando questo problema ha superato purtroppo l li– miti della sua poesia aned– dotica e frammentaria tut– ta tesa alla delicata e sen– .:ibile trascrizione di stati di animo lie,·i ed as~urdi Il tema del film, che è sco- (continua---; pag. 5) senza • • canipioni Una scena dc « La guerra,. dello Juaoslavo Velico BalaJtc te. in Jtalla, una produzio– ne letteraria che aspetta ancora dl essere equamen– te registrata nelle storie pollllchc per Il contributo del suo signltlcoto e del suo valore. A meno che non sla tutta una subdola fnven- 1.1one quanto se ne legge nelle storie lettere.rie. Oli voglie. persuaderse– ne. dia -un'occhiata, spas– sionata ma attenta. alla Storia. d'Italia dal 1861 al 195 (Laterza. Bari. 1959) di Dcnis Mack Smlth. e non stenterà ad accertarvi Insufficienze e mancanze nella interpretazione e nella estimazione culture· le. letteraria ed artistica del giro d'anni dol primo al secondo dopoguerra. Fe1mo tuttavia restando che. in bilanci del genere, giudizio p olitico e giudizio estetico rlsulte.no qoosi sempre In odioso tontrasto rispetto ol valore reale del· le opere letterarie. in quanto il giudizio politico tende polemicamente a so– praffa:-,- ogni libertà di giudizio estetlco. Un esame particolareg– giato del periodo de.I Leo– nardo al Politecnico (qua· le, rispetto alle riviste stesse. ce lo vengono, per contro. documentando e n– lustmndo, le apposite an– tologie di n umerose case editrici: dr.le rcoent1 dello Frlgess1 (El noudi) e di Fortl-Pautasso (Lerici), ri· velerebbe l'assenza, la non menzione cioè, perfino dl autori; quali Borgese. Sa– ba, Johlcr, Alvaro, Mon· tale, Vlttorinl, Pratolini la cui presenze invece torne– rebbe utile, insieme con quella di altri, per rista– bilire l'equilibrio Politico e letterario delle bilancia storica, anche secondo lo uso decisamente polemico fattone dallo Smlth. E meno mele che. giun– to a paglnG settecentoses– santanove nonché all'anno 1958 C:ella sue vivacissima trattazione, quos1 di pun– to in bianco, registra la esistenza di • un vigoroso movimento culturale anche nell'Italio laica: movimen– to che Imponeva all'am– miro1.lonc dt un vasto mondo la clnemotografle, la 5cullura e architettura, la moda. la scienza italia– na. Soprattutto, e !orse per la prima volta da quando la conoscenza del· l"ite.llano aveva cessato d'essere ti distintivo della persona Cf'llta. la letteratu– ra Italiana divenne assai nota all'estero. Morevie e Silone divennero dei best seUcrs, e I lettori !ren~sl e Inglesi Impararono a conoscere I nomi di BetU, Svevo. Soldati, Pavese ~ d'una dozzina d'altri•· La constatazione, pur bisognosa di qualche giun· te Integrativa e di qualche modl.tica correttiva, rl-

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