la Fiera Letteraria - XV - n. 25 - 19 giugno 1960

Domenica 19 giugno 1960 LA ::IIACCHIXADELLA \'ERITA' * I giochi del sedentario * di El IO TAldRICO A: 'l\·ew York non ci sono mai stato, ma questo ~rbcolare non ha, per me. la minima importanza. l,;na colta credevo che il desiderio di una cosa di un.a persona, di un'avventura, di una città, foss~ il ~~~ mi_gliore di reali=are i propri sogni, quasi l tnl.Zl() di una soffen.a. c,,nquista: poi mi sono con– vinto del contrario. Più si desidera a meno si ottiene dico in senso concreto: l"eccessivo desiderio rend; corposo e inutile qualunque castello in aria. Fu Italo Sreco a mett4:"rmi nell'orecchio una pulce di tal genere: rent'anna fa una rivista letteraria, di cui m'occupat.-o a.ssiduamente. pubblico degh inediti del romanziere triestino: state a sentire. Io ora so, confessaca Svet.-o, perché durante tuua la mia vita non mi sia at,-ventuo nfente di sorpren– dente •. nessuna avventura inaspettata o, per espri– mernu volgannente, nessun col;,o di fortuna. Tutte q_ueste cose stavano per succedenni ed io le presen– tn.:o, ma certamente con troppa energia. Ecco un Americano che si avanza per comprare il mio T0• manzo per centomila dollari. Io lo vedo con la sua faccia glabra e i. suoi denti d'oro. Viene a trattare un affare. Quanto? - domanda. Io m'accontento di poco: centomila dollari a patto che a traduttore sia scelto lo scrittore che io :ni so, perché non voglio che il mio romanzo sia scritto male anche in inglese, e che la pubblic0--ione avvenga entro il termine più breve visto che sono vecchio. L'Americano accon..– sente. Si va dal notaio a firmare it contratto e io vedo l'atto che sOmiglia a un atto ipO:.ecario che una volta firmai. Solo, qui, nccanto aUo stampatello: oggetto, l'immobile... è scritto: it mobile... La co– scienza di Zeno. Il notaio domanda esitante: Restia– mo aUa cifra di 100.000? Bisogna decidere perché altrimenti bisognerebbe anche aumentare i bolli. Io sono deciso: m'accontento di centomila. Chissd che se aumento anche di un dollaro solo, la faccia glabra non s'offuschi e l'Americano non si rassegni a comprare un romanzo raccomandato dal Corriere della Sera? Ecco firmato ed io esco col check di centomila dollari. Si ca.Pisce, concludeva il TOman_...iere, che una cosa immaginata con tanta precisione non abbia bisogno di succedere. Capito. il !orino? /o posso. quando voglio. anche ogni giorno, atterrare au·Aeroporto Fiorello La Guar. dia, scendere al Woldorf Astoria Hotel, passeggiare per Broadu:au o per la Quinta Strada, divertirmi a Coneu Jsland, ritornarmene a casa con un velocis. simo jet. E allora? Chi t'o tra fà? dicono i saggi napoletani. * In que.sto modo anche i viaggi nel rempo diven– tavano facili, passato e futuro sono miracolosamente a nostra disposizione. Un giorno, mentre girovagavo per Bruxelles, jeci a ritroso un salto di molti anni: all'improvviso la Place Roger venne fratturata dalle grida di un uomo in preda all'alcoo! che inseguiva correndo un pallido adolescente: pià lontano, nel.– z·angolo accanto alla Stazione. una donna già vec– chia assisteva esterrefatta alla drammatica scena. A un certo momento l'adolescente si ferma~ ricorre all'aiuto della forza pubblica, consegna a un gen• d.Orme il forsennato inseguitore che vien.e messo in prigione sotto l'accusa di ~ ferir.e a f'l'le2:?0 d'arma. da fuoco nella persona del signor Rimbaud>. e Come vi chiamate? ,. domanda il po!k-iotto al prigioniero. e Ve,-laine Paul, di anni 29 >. e E voi?,. e Rimbaud Arthur, di anni 18 >. e Questa signora chi è?>. e La madre del signor Verlaine>. Raccontatemi che cosa è successo >. Vivono in un misero alberguzzo della periferia e Rimbaud, avendo deciso di recarsi a Parigi, chiede a Madame Verlaine il danaro per il viaggio. A un certo momento Verlaine chiude la porta a chiave dietro di sé e, caricando una piccola pi.stola acqui– stata quella mattina in un negozio della Galleria Saint Hubert, grida: e Ecco che imparerai a voler andartene!>. Spara due volte e colpisce Carnico all'avambraccio. Mentre la madre soccorre il ferito, Verlaine si getta sul letto implorando Rimbaud che l'uccida. In albergo nessuno si è accorto di niente: i tre si recano insieme a un pronto sOCcorso dove im:entan-0. per spiegare la ferita, il pretesto di un un accidente. Ma Rimbaud è deciso a partire: s·'av– viano alla stazione, la madre I.i segue. Verlaine ha ancora in tasca la rivoltella che la madre e l'amico non hanno avuto il coraggio di togliergli: quando egli d'un tratto si t:.olge verso di hn., Rimbaud si spaverttd e .ti -mette a fuggire: J)Oi iL fuorilegge, il dispregiatore della cita umana, si rivolge a un gendarme per essere protetto: il resto è noto. Volli fare un sopralluogo, per mia curiositd: in Galleria Saint Hubert. sul lato sinistro. c'è ancora un armaiolo: quello stesso dal qu-0Je il poeta Ver– laine comprò la rivoltella per impedire all'amico Rimbaud di abbandonarlo. Oggi, però~ vende di pre– ferenza complicatissimi aggeggi per la pesca su– bacquea. E la folla distratta di Bruxelles ignora le terribili scenate, le fughe disperate. i ritorni di fiam– ma della celebre coppia rerl.aine-Rimbaud. ELIO TAlARICO L~ FIERA LETTERARTA Psi:. 3 IL BR.O DI CU * JPAR.JL Pratolini e lcoraggio del r manzo lung Renzo BiasJon e Il padre • Se ci si ~-olesse lasciar persuadere dalla tentazio– ne di stabilire un termine di paragone tra il ciclo narrativo disegnato da Va– sco Pratolini con Una. sto– ria italiana - di cui è ap– parso in questi giorni. nel· la collezione .. Narratori Italiani• che ·iccolò Gallo dirige per l'editore Monda– dori, a cinque anni dalla prima, .Metello, la seconda parte, Lo scialo, due grossi volumi di complessive 1341 ASSEGNATO A LACAVA E CARPINTERI Il « MONACO » * Caltanissetta ha il suo Premio * di ELIO F. ACCROCCA L3 Sicilia ha un'anima che cambia colore non soltanto per il mute\ole gjro delle stagioni, ma anche per il carattere stesso degli am– !>ienti umani che qui fanno isole nell'[sola. Caltanissetta dall'alto delle sue colline sLi cui sovrasta gran protettore il San Giuliano, raggiunta lentamente da quelle estreme periferie che sono Catania o Palermo, assorta e mitica nell'arenaria da cui emerge silenziosa, appartata, scon– trosa, è l'isola dell'Isola, ne e la pane centrale ed alta: il piano attico a\·voho in un ,-erde dimenticato per più di cento chilometri dalla costa. Qui il ,-erde. a larghi tratti, torna a dominare e fa effet– to, tra rosola cci e olea ndri spontanei che spie.ca.no, con la z.abara, l ungo le m agre rh-e del Salso che del gran piauo è contorno. La terra cambia di palmo m palmo e passa dal ,-erde al giallo, dall'erba e dalle pian– te raggruppate all'oro solfo– roso della campagna che agi– ta nel ,-cnto le spighe. Rade le case e ancor più radi gli uomini nella vasta distesa dei colli colth'ati a grano. Il grano domina e risommerge il verde. I fossi asciugano l'estrema difesa. dell'acqua. L'isola riscompare dallo sguardo per altre de– cine di chilometri e riaffio– ra nella valletta di Piazza Annerina, tra gli sc:ni della Villa Romana del Casale, sor– prendente per i suoi ben ~~T~~e~~ Jt~~~~ la sala con dieci ragazze in bichini : nulla di nuo,·o, mac– ché, alla luce di Orfeo e di El"COle, di Licurgo e Ambro– sia. qui riemersi assopiti e indorai. O riappare, l'isola, lungo la ferrO\'la per Catania: verde di salici e cli conifere, palme ornamentali, oli\'1, rosmari– no, gerani, do,·e il treno fa rosta - Dittaino - odia bre\-e oasi. Dove la terra non è gabel– la ·o feudo, là il ,-erde resi– ste o s'accresce; l'attico non si disfa umiliato ad abbaino o mansàrda. Caltanisseua è e resta l'at– tico della Sicilia. Una. so– pracle..-azionc dell'intelligenza e dell'intraprendenza, un pia– no rialzato dell'ingegno che qui si fa forza, austerità. presenza alti\'a della cultura nel mare dell'indifferenza e della ~one secolare. Ec– co una cnU che appare, con poche altre, miracolosa a.I centro di una Sicilia rag– giunto dal lento ma pro– gressh-o treno dello svilup– po economico. Ho r.1ggiunto la città di iascia e di Galleria. del Premio Monaco e deU'Areru– sa, andando incontrò ad una Caltanissetta nota, entrnta ormai ocJJ'aria che respiri:r mol certa, autentica, oosl co– me la s'immagina di lontano quando si è a conoscenza dcl– Je persone che qui operano e dclJe opere che da qui pro– ,-engooo a personificare un a realtà letteraria che tra\' 3.li– ca i tre mari ed i c onfi ni stessi deUa cultura nazionale. Ed ho a\'Uto la fortuna di accostarmi alla città in com– pagnia di un amico nisseno che ,·i faceva ritorno dopo ,-entitré anni di assenza: quel treno lento ma progressh-o segnava soste nella nostalgia e nella storia, tappe di un av•.;cinamento orografico ope– rato senza fretta, senza as– silli di sorta. •A Caltanissetta il 4 giugno s1 assegnava per la prima volta il pre mio .. Luigi Mo– naco • d1 narr.uh- a - un milione per un ro manzo ine– dito - bandito dall'Ente P~ ,inciaJe Turismo per onorare la memoria del compianto umanista. siciliano che fu prodigo di consigli all'edi– tore Salvatore Sciascia e per Ja cui editrice diresse la col– lezione .. Lo smeraldo • o,·e apparvero, tra l'altro, ope– re signifìcatl\'e di Leonardo Sciascia. De 'ardis, Draghi, Bocelli e, ultima, Stendhal fra emditi e poeti di Massi– mo Colesanti, ora apparsa in ,·errina. Nel nome di Luigi Monaco, commemorato dalla parola commossa del suo allle,-o Leonardo nel corso della proclamazione durante la quale hanno parlato il sin– daco Sa\'erio D'Angelo, il presidente dell'E.P.T. Luigi Picardo e l'editore Sah-atore Sciascia che ba presentato alle autoriù e al pubblico il primo numero della sua rin– novata Galleria (ora affidata !:'na:;:t~ J ~~ s:b:~ le cure di Marco\'ecchio, Pe– trucciani, lo stesso Leonardo Sciascia e Jole Tognelli), so- ~ s~tro~11:ri~ e.La~~.; e Teresa Carpinteri per i ri– spctthi romanzi Vita di Ste– fano e Le .stelle dell'Orsa, ~lti tra i seuan1acinque per– venuti alla segreteria del Premio la cui giuria era ~.mciga B~~1° A= BocelJi, Emilio Ceccbi, Aldo Marcm-etthio, Mario Petruc– ciani. AnlOoio Piccone Stella. Leonardo Sciascia e Bona– \"Cntura Teccbi. L'attenzione della giuria si ~!3 ~~~r:t~:c~~ir::::n; me-..:.ogiorno di Angelo Pc· ti.,: le cui qualità narrative erano già risultate C\;denti nel romanzo La miniera oca,– pata (edito da Mondadori); Lettere dall'Aldili2 di Maria Linda Sommaruga Natali, una opera appana felice come trovata ma di una scoperta ~~~~a sdioic;!'~~ Pirrera; La luna nel fontanile di Sergio Manorati; \lita di Stefano di Mario La Cava, ro– manz.o ambientato in un pae– se della Calabria, con le sue invidie, p.egiudizi, chiusi or-– gogli, con la sua ,'lta stenta, r:o~~. ip~~i~~Ufate,fit~~ trama di minute vicende, di pettegolezzi paesani, si libera nella sec:ooda pane do\·e le figure dei protagonisti pren• dono rilievo, e il racconto trova una sua forza dramma– tica che conferma le ben no– te qualità dell'autore di Ca– ratteri1 Colloquio con Anto- 1tu=.;;a, Le memon·e del vec– clrio maresciallo e dd recen– te Mimi Cafiero; anche nel romanzo le .stelle dell'Orsa di Teresa Carpin1eri la giuria ha rim·enuto doti di equili– brio cd intensjtà, schiettezza di sensazioni e di toni tra lirici e fa\''Olosi, tali da me– ritare r..ex aequo,. con L3 Ca,·a. Teresa Carpinteri è al suo secondo romanz.o, anch'esso ambientalO, come La signora di Belfronu. (edilO da Ca– rucci nel '59), in Sicilia. Ma mentre quello ave\'3 per pro• !:~~~tan~~~ 13 sr~~:JFo~t al centro de!Ia vicenda è uno strato socialmente più arre– trato, la gente cli un pi~ lo paese agricolo dell'interno dell'Isola. Il ritorno del pro– ta20nista dall'America è vi– sto attraverso la sua incapa– ciù a dare uno scopo alla propria vita, atcra,·erso i con– trasti che si \'engono a crea– re con l'odioso parentado. Questo scc.ondo romanzo. nel– la stesura, precede l'altro che ebbe un premio ..Corrado Alvaro• bandito dalla rivista Prospettive Meridionali nel '58, ~ entrambi stanno ad in– dicare i precipui interessi .. meridionali • della scrittrice. 1 due manoscritti premi::t– ti alla prima edizione del e luigi Monaco • saranno pubblicati dall'editore Sal,-a– torc Sciascia nella ormai no– ta collezione .. Arctusa » di– retta da Arnaldo Bocclli. Al– l'inedito cli Angelo Petix, Fa– me a me:.::ogiorno, giunto nel– l'ultima rosa dei concorrenti e ritenuto il migliore dei non p.cmiati, ~ stato invec:e asse– gnato un premio straordinario di centomila lire concesso da.I delegato rcaionale alla Amministrazione Provinciale cli Caltanissc1ta, Mjcbele An– daloro. Caltanissetta, ora. ha anche il suo premio letterario: un ~~~~a '"cJ;;;ra)er ~~ rappresenta ncll'ambilO della isola maggiore. L'allico del– la Sicilia acquista in esten– sione ed in altezza. ELIO F. ACCROCCA * di FERDI.\"A.\'DO VIRD/'1 pagine - e un'altra qual– siasi opera simile per am– piezza di disegno e per complessità di tessuto nar– rati\'O, il raffronto più fruttuoso ci parrebbe non tanto quello proposto da Giansiro Ferrata. nel corso della sua presentazione ro· mana dello Scialo stesso, con Finnegan's '\Vake, la W ork in. progress di J ames Joyce (ancorché non sol– tanto Una storia italiana, mo pressoché tutta l'opera narrativa, nel senso più stretto di questa parola, del Pratolini stesso, al lu– me di questa sua ultima parte, assuma il carattere di un unico organismo cui ogni suecesi\'o apporto reca nuova significazione e ag– giunge una sua particolare prospettiva, e &i tornerà più oltre su questo con– cetto), ma piuttosto la proustiana Recherche du temps perdu. E questo, non tanto per un'affinità innegabile della ricerca di Pratolini nel fon– do della sua stessa espe• rienza, quella enorme mes– se di ricordi e di legami affettivi che il lettore av– ,..-erte nella filigrana di tut– ta la sua opera - la testi– monianza di una Firenze e\'ocata net colore delle sue pietre, nei suoi giorni e nelJe sue notti, neUe sue donne e nei suoi amori, nel segreto ineffabile e noto solo a certe corde umane e sentimentali dello scritto– re, della sua vita, degli echi stessi della sua storia, un mondo che solo una vocazione e una sensibilità come la sua e una sua no– stalgia di \'Olontario esilia– to, poteva proporsi di sco– prire e di rivelare - con la strenua esplorazione sul filo della memoria, compiu– ta dallo pseudo• Marce! o dallo je-Marcel della Re– cherche. Non tanto, dun– que, per talune filigrane soggettive e memorialisti• che innegabilmente comuni con q u e 11 e proustiane, quanto per la complessità de1 tessuto romanzesco, la grande architettura narra– t.i\'a che è l' aspetto più trascurato dell'opera di Proust. * ricerca llòri come n quar– tiere e come Le raaaue di San Frediano dO\'e già si rivela nella sua pienezza quella passione muojcipa– le-popolare fiorentina che ormai nello Scialo assume l'ampiezza di una passione nazionale-popolare. C'è tut– ta un'evoluzione dell'arte nerrativa di Pratolini in senso univoco, con una sua logica interessante: il filo di una scoperta del– l'epoca tutta sua particola– re, che non ha nella sua struttura alcunché di sog– gettivo e di evocati\'o, ma che parimenti non conflui– sce - per adoperare la espressione di Calvino - nel .. mare dell'oggettivi– tà •, sebbene nulla della superficie esterna di Me– tello e dello Scialo, come già delle Cronache, denun– ci, ormai, la memoria di Pratolini uomo, la sua esperienza soggettiva: la memoria - o meglio la ricerca nel tempo - di Pratolini. si identifica tut– ta nel segreto battito del cuore antico della sua cit– tà. e ciascuno dei suoi per– sonaggi discioglie la sua esistenza nella commedia umana di cui lo scrittore si fa testimone e narra– tore. Appunto per questo mi sembra che non abbia onnaj più "cllore la pole– mica di una critica che ac– cusa Pratolini stesso di a\•er tradito una sua anti– ca e iniziale inclinazione lirico - soggettiva di cui erano testimonianza libri come Tappeto verde, Via deé Ma"a.2:Zini, CrOnaca familiare libri certo esem– plari ma come espres- su una linea di sviluppo organica e coerente. Come si diceva dianzi, nell'opera di Pratolini un corrispettivo di questo Scialo è in Cronache di poveri amanti. Sono, a un dipresso, gli stessi anni, ma mentre in Cronache la vita fiorentina è guardata sotto l'angolo di ,.-isuale di un proletariato cittadino, vili• peso, sconfitto, ormai sen– za speranza. negli anni che seguirono il primo confln– to mondiale e in quelli dell'affennazi.one della dit– tatura fascista, nello Scia– lo SODO i ceti borghesi di quegli stessi anni, quelli nei quali lo scrittore ha centrato le vicende del ro– manzo. Non si tratta di uno schema populisticamente moralistico (quello schema che talora viene aprioristi– camente rimproverato a Pratolini dalla critica an– t imarxista e che talora la critica marxista considera inrufficieote e persino trop– po debole di fronte a ta• lune esigenze ideologiche, dimenticando la prima che nel quadro di un vero rea– lismo narrativo, o almeno in un realismo narrativo di t1po occidentale. anche di ispirazione marxista o genericamente ..socialista•. ogni schema ideologico non può essere che un punto di partenza; e la seconda che Pratolini ba sempre usato uno schema siffatto con estrema libertà. e che esso comunque non può condi· zionare la libertà dello scrittore nell' espressione dell'intima verità dei suoi personagg_ì nella umana casualità della loro vi«n– da) anche se corrisponde ad una visione particolare deUa storia, ma, ne.i limiti di quella \"lsione partico– lare, ciascuna delle sue vicende concorre ad offrir– ci l'immagine di una sOCle– tà italiana nel clima di una sua grande crisi, que.Ua crisi di cui senza dubbio, tra il 1910 e il 1930. gli anni tra i quali si muove la vicenda del romanzo, i ceti della borghesia sono stati i protago~ti Si pos– sa o non si possa condjvi– dere una simile tesi, è ben certo che. come si vedrà. il coraggio di romanziere di Pratolini. si è posto lo impegno di offrirci sul pia· no umano non soltanto i caratteri e le \'iceode di un grande dramma na• zionale, sia pur proiettan– dolo SWlo schermo di una Firenze affettuosamen– te evocata, ma quella che è l'intima ,·erità. in quel dramma. dei suoi perso· naggi. Quando la e ricer– ca • nel tempo di Pratolini è il frut o di una sua ap– passionata testimonianza essa supera ogni strettoia dello schema ideologico; cade in un freddo morali– smo quando ( e sono le par– ti minori) non riesce. come si ,~à. a staccarsene. O più vero Pratolini è o~lla forza dei sentimenti che ej?"li ha il coraggio di af– frontare, in quel tanto di rapsodico che essi assumo• no nel quadro di quella che è la sua particolarissi– ma e ricerca del tempo •· FERDL'b\..'{I)() VI.RDIA (seguita al prossimo numero} ~~o~rt~i ~ fao f~~ •""==================="' Certo una componente di VITE LETTERE TESTD!O.Nl.A...'\Z.E 01 ARTISTI rTA.LlA.N'l Pratolini era in un tale Z aspetto della sua vocazio- o ne, ed anche una compo- ~ nente assai importante, an- ~ che perché è quella dove ~ lo scrittore rivela meglio t"'< quali legami umani siano C:tJ al fondo <li quella passio- ~ ~e ~~~:1;tae ~~~~~ E in lw a mano a mano che ..J lo scrittore prendeva co- C>J scienza di se stesso e at- t"'< traverso se stesso del mon· > ~::::" nf~~fo~~tf ~ :e~ edi!-esn1f~PP~a~:; ;5 ~i~: :1o~~ un~ Pp~f:! ~ ne morale. come dall'oriz- ~ zonte intimo di un dram- e: ma personalissimo che si < :~a! :au-~elem~: O r., \'\TBLETTE– RE TESTUIO– NIANZB DIAi{– TISTI IT.lLl,t\l Volumi in B– b,ou. con taoo!e /. t. VTTA DEL BER:-.INI dJ FllJppo Baldioucd con l'tnedlta VITA DEL BALDlSOCCI del dallo Saverio. Studio e NotedJ Se.rclO Same.k LudOVicl. UK8. L.. 1.500 VITA DEL CARAVAGGIO dalle testlmonla.n.u del suo tem– po. Bfografte e docum@.Dd ori• glnall. Studio e Note dJ Ser,1.o Samck Ludoviel. 1950. L. 1...500 lmmm~te il 2- tomo ~1 colume m e ultimo ddt. LETIERE SULL'ARTE di PIETRO AREnNo a cun dJ F~-io Prrtile e Et.UH'e CameS4Sea con le BlOGRAFCE DEGLI ARTISTI tavole dJ raJ&UH.llo, Indici e leonoaratla a.rethtlaoa N Volume l: Lettere 1~26 • l~ L.. l 500 § "' "' "' .., ~ ;: o 3 > z N .., 8 d'una famiglia, lo scritto– re allarghi di libro in Libro la sua commossa testimo– nfanza? Dal Quartiere alle Ragazze di San Frediano, dalle Cronache di poveri amanti a Metello e infine a questo Scialo, il suo corag– gio di romanziere (un co– raggio assai raro nella no– stra letteratura dove il ro– manziere - e lo confessa– va a \·r"e anche Alvaro: Z Volume il: Lettere 1$43 • l~. I... 1800 ~ ~~1Co!~~~~ e!~~~. a~~~::~ ~ ~ tunica rtsampa daJ 1763), lntegn1ta d.a N Jo t-· 1rdato Michele PrIBCl. n saggio recente _ Ettore Camesasca. 195.9-.. • • • L. 2..000 t'" ~ ~ _ EDlZIOXl DEL lllLJOXE. lliLANO. VIA SACCfil J ... '" TESTIMONIANZE 01 ARTISìl ITALIANI VITB t.E'ITER.E ~ Olivetti Lettera 22 Co11:vegno di studi italiani a Il romanzo, in una pa– rola. Come la Rech.erche di Proust, Una. storia italiana - e io modo particolare Lo scialo - non si racco– glie in una vicenda unica, ma nel convergere di sto– rie. ·vicende e personaggi diversi in un unico grande flusso narrativo appunto nella prospettiva della vita italiana attraverso alcuni decenni che in un modo o nell'altro banno un river– bero nell'esperienza dello scrittore, ma non certo, co– me nell'opera proustiana, nel seri,;o della ricerca di un tempo interiore come misura di immagini e di sensazioni evocate ne 11 a memoria che appunto nella Recherche proustiana rico– struiscono il clima, l'atmo– sfera di un'epoca, le con– notazioni di una società. Pratolini, in luogo di queJ– la passione mondana che è il motore iniziale àel tem– po proustiano - una pas– sione mondana, mi si in– tenda. che diventa autenti– ca passione per il mondo, nell'accezione più ampia di questa parola, cioè per la vita nel suo inesauribile fluire -, imposta il nucleo apparso nella rivista Le ragioni narrative - si tro– va irretito da p<>etiche esi– genti e a volte antinarra– tive anche quando sembra– no dar via libera al roman– zo) riesce a comporre uno d~ più ricchi e vitali orga• rusmi narrativi della no– stra letteratura contempo– ranea, ma anche uno dei più rigorosi nella sua pro– spetti,·a storica, quella pro– spetth-a per la quale un romanzo diventa anche un fatto di cultura e si inse– risce nella cultura <li un paese. PARIGI, giugno L'oltima riuscita dd I. Convegno Studi Italiani, svol– tosi a Parigi dal 3 0 magg io al primo di questo m e.se! e dedicato alla Jeueratura it a– lia11adel 19. secolo, sta a di– mo.strare ancora una ,-olta quanto siaJJO ,·i\.'i e fecondi i rapporti culturali tra la Fr011cia e il nostro paese. IH– detto dall'lstiltlto d·italia110 della Sorbo,1a e dall'/stimto di cultura della nostra Am· basciata, esso si prefigge pu il fwuro di favon re gli scam– bi tra le diver.se cattedre ita– liane e f rance si; ed è proba– bile che il secondo di questi incontri abbia luogo il pros• simo muzo in Italia. Il ,·ano mtere.sse. e la purtluale intel– ligen;:JJ con cui, specialmente ur questo dopoguerra, l'élite culturale francese e perfino il ceto medio si avvicinano alla nostra produ:Jone pa.s– sata e pre.se11te(,·edi il suc– cesso del • Gattopardo• o le altre 1radu::ioni di autori nostri gio,·ani.ssimiJ pennet– touo di sperare nell'effellna utilità di tali scambi, spe– cialmente .sesi pensi che que– sta sorra di riunioni al \.'t:r– tia co.s1ituite da speciabsti .serve a chiarire e a ordilia– re una ma~ria (la letteratu– ra italiana) cosl sdruccwle- 1.-•ole clte spe.sso Ila prestato il destro ad aberrazioni e a ctassifica::,iom gratuite o af– frettale.. Pensiamo ilwltre che essi saranno un.a buona oc– casione per creare rappc;rti più immediati e cordial! sul piano umano e della reapro– ca collabora:..ione: fra i p,ù alti esp<mU1ti del corpa m· .segnanle e della critica. 1A prima giornata dei la- 1·ori è stata 111auguratadal reltore della Sorbona prof. Sarrailh, clie ha consegnato al no.stra amba.sciatore a Pa– rigi conte Vitelli la e metJa– glia della Sorbona,. in nco- 11oscimento dei suoi men.ti di studioso (egli a\•eva tem,– to Wt mese prima m una sala dell'Istituto d'italiano alamc lezioni sui e codici» della poesia del Cavalcanti). Subi– to dopo, nella stessa sala Blumentlial della Sorbona, Ila aperto i dibattiti Carlo Pel– legrini, parlando sul tema de– gli e Studi francesi sulla let– leratura italiana del XIX se– colo •· L'ha seguito Mar~o Apollonia, che con eloqmo forbito ha sU11teggiatola sua rcla:.ione: su .. .\lan:.oni e le corremi della l.etleratura ita– liana dell'Ottocento•· Diri– geva gli intenienti come pre– sidente pe.r la ma.ttir.ata Ma– rio Fubini, con la competen· z.a che tutti gli riconoscono. Nel pomeriggio presiedn•a la professoressa Luciem1e Por· Iter, venuta espressamente: dalrUnfrersitd di Algen. Mul– to applaudito Lanfrar.co Ca· retti che si è ù1tra1tenu10 sul tema , ltalo Svevo, la preparazione: al romanzo•· Vittorio Del Li1to ha lamen– tato la caren.:,a d'tnta edi.:.io– ne completa della corrispon– de11:.adi Ales.sandro Afan:.o· ni. Giovamti Geuo ha folio intrawedere la relig,osilà di!l UOpardi nei gio,·anili e font cristiani•: han riba11u10 Fi· gurelli, Fu.bini, Marcaz::an e Cordié. Il marted'l 31 maggio i par– tecipanti si son nuniti nellci sala 11. 6 del Palau.o del- l'UNESCO, a piace Fontenoy. 1n mattinata, ha diretto i cii– battiti Carlo Pellegrini; nd pomeriggio, il prof. Pierre Ron::.y, di Grenoble, vecchio amico d'Italia, 1nLmbro CU.l– /"Accademia dei Unce., e w,i– co membro francese (tra i cinque stramen) della nou ancor morta Accademia della Crusca. Si son su.s.segW.:iFer– nando Figurelli, Mario tubim, Guido Dumas, Giuseppe. Pe– zromo, Mario Marcaz.::.an, Franci.sAuthier, Vincenzo Pe– mcone: e Htmri Azueas. ln questo breve resoconto non ci è penne.sso di .soffermarci std contenut o àelle rel .azwm, che sarmin.o pubbliet.ae a par· te a cura della , Rè\· ue d.:.s Etudes ltaliames • direua dal direllore dell'Istituto d'italJ.a.· 110 prof. Re,mcci. Noteremo tuttavia il vh-o intere.$Se su– .scitato dalle parole dell'Au– rca.s che ha auspicato la pub• blica:jone di un'edi::ione com– pleta delle opere di Gto,:anni Rajbuti, di cm molte pagi– ne sono ancora inedite, quali e 1 ricordi •• ,. fl medico di condotta•, fogli dr diario e lettere direue al Broffeno, al D'keglio, al Cattaneo e ad cltri; Cordii e Careui han· no appre:;:.:.ato lo ielo con cm il professore di Strasburgo ha coudouo le sue ric.erche e hanno promesso d'in1eres– sarsi presso editori di loro cono.scen:.a che prendano a ci,ore la cosa. 1A rela.zio,1e dt!ll'Authier sullo .. Stato pre– sente degli studi sull'Oriani • (che farà parte d'un volume a cura dello Spad olmi) ha suscitato la rea:Jone to r.se un poco e.cces.siva di Mario Fu– bini, che A d't!là a\.·anza,ta ma verdissimo d'intelligen::.a e di stimoli. Per il critico to– rùi.e.s~ l'Orianl è un perso– naggi.o da collocare nel Cl• mitero degli autori morti del– l'Ottocento, come pure ebbe ad esprimersi tempo fa ti Cajunri, e oggi è meglio ,wn parlarne. La ter-JJ.densa gi.ornata si è n-olta neU'accoglien.tissima sala degli .. Entretìens • fran– cx,.italiens dell'Ambasciata. Presidenti: Maurice Mignon e Glauco Na1oli. Relatori: Henriette i\1art111, dr Monl– pe.llier, Carlo Cordié, Lucien· ne Portier', Gaetano Tromba– tore, Mario Petrini, Raffael– lo Ramat 1 Maurice. .Uigr.on, di Aix-ai-Prcn:e11ce, clii! ha tennmato in allegria compa– rando le pur ottinll! tradu– UOni di Massimo B011tempelli con l'inlraducibile te.sto di Jul,s Rcuud. I11/ine, il prof. Paul Renuc– ci, a cw \.'ail merito, da corr– dindere con il prof. Luigi FerTarino direttore degli c.En· 1ret1e,is.., d'aver dato \.'ita a questo pnnw Convegno, Ila rurgra:zia.to i convenuti e ha augur ato cJ1e questo prinw incontro aiuti a ralfor...are i rapporti scùntific i e sop rat– tutto i leJami d' amicu.ia tra studiosi tlaliani e franc esi.. .. Non sempre - ha dello ri– '-'0lgendosi alla parte italia– na - i nostri interessi coin· cidono, come s'è visto in que– ste tre giornate. Il nostro metodo differisce, e il con– cetto stesso di metodo. Ed i cosa, qlll.Sta, d1 cui dobbr.a– mo del resto rallegrarci.. La di.spo.mjone ingenita di noi francesi A l'i.stinto di curio– sità e lo spirito di tolluan- :a, clre ci proibi.scono ogni ~~~~~ad~ 1 : ti!!1J 1~ ~r;;,~:,"1/ii°;~~ltien~Z:t;, ria itali4na, facendo leva a':'tori da 1,,-'0i svalutati; pen- su una passione popolare .siamo che chi ha .scrilto rru- tutta sua, tipfcamente pra– rita almer.,o gU si n·conosca toliniana: appunto per que– d'aver tentato qualche cosa. sto, essa viene assumendo li nostro vizio è dunque que- sempre più, con questo ~o "~%~ 1 ~fin~~le;:;~~~~ Scialo, il valore di una gli .stessi maestri e dal non corale testimonianza del– ,·,vere nello .stesso dima. E l'epoca: protagonista è Fi- ~~f:/0;~~fj off~w ~g~ j ~~e n~t~~~~:e!~lll s: giorm~te. la. possibilità di dramma che è lo specchio scmn~i rit?Ch.' e fecontfi e e municipale ,. di un gran• provvidenziali •· de dramma italiano e che A:.'\.T"fONIO CORTE Pratolini interpreta attra• verso sue perentorie ragio- L I B R I ni affettive. Come già Me– tello, e prima di Metello Cronache di poveri amanti, questo Scialo è una grande l • 1· C e V U t 1· tela nella quale Pratolini ha cercato di trasfondere tutto il suo tempo, ma non non rivelandolo attra\'ersO OTTORIXO L. PASSAREL-– LA: lllusion1. No,•eUe - Ta– mari Editore - Bologna - Pagg. 860 - L. 2000. RE:,.tZQ ROCCO: Lo t:olpe e altri racconti • Nelson Editore - Mtlano • Pagg. 214 - L. 500. ISABELLA CO~"rlJRSl: n girotondo dei peccati. Rac– conti • Editnc-e La Zagara - Milano • Pafg. 130 - L. 900. GIUSEPPE PARIS: Spirale del Torm~to. Poesie - e La Proceliana• - Reggio Cala– bria - Pagg. ~ - L. 500. GUGLIELMO CANNARILE: 1-'ennellate. Poesie - e La Procellaria • Reggio Cala• bria - Paeg. 64 • L. SOO. l'e\'ocazione della memo– ria, bensì estendendolo al di là e al di fuori di se stesso sino a un estremo punto di partenza dove po– tesse giungere o il suo ri– cordo diretto o una testi– monianza dei suoi affetti * In questo senso è diffi– cile non considerare nella grande tela di questa Sto– na italiana anche Crona· che di poveri amanti, come è pure assai difficile non considerare elementi pre– paratori di questa grande * Anche se Lo scialo pren• de le mosse, su un piano puramente cronologico, da• gli anni che chiudono la ,~icenda di MeteUo, il ro– manzo che lo precede nella trilogia, di cui Lo scialo stesso è la seconda parte, esso si ricollega diretta– mente con l'immagine della vita fiorentina come ci ap– pare in Cronache di poveri amanti. Mentre la vicenda di Metello fa centro attor– no al suo protagonista, che è in certo senso, e su un piano municipale. una sor– ta di eroe rappresentativo di un ciclo storico, quello della presa di coscienza delle classi operale italiane e del loro ingresso nella storia attraverso lotte e agitazioni di cui iJ grande sciopero dei muratori fio– rentini capeggiato da1 pro– tagonista stesso del roman– zo è il momento culminan– te carico di epica tensione, quelle dello Scialo, che si svolgono tra il 1910 e il 1930, non hanno un centro comune, unico personaggio chiave ed eponimo di tutta l'azione romanzesca, ma la azione stessa si ramifica attorno va.rii e diversi pro– tagonisti, con un intreccio tra i più ricchJ e comples– &~ sempre tenuto tuttaYia MUSICA PER PAROLE un disco microsolco 33 giri ad alta ~ti. offre da oggi parole e ritmi di un nuovo e originale cono dJ dattilografia. 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