la Fiera Letteraria - XV - n. 25 - 19 giugno 1960

Le richieste dt giudizio che giornalmente d pervengono. troveranno risposta oelle apposite rubriche • Verba Vo– lani •, • Scrip1a manent • e " La Fiera rtspoade • secondo l'ordine di anivo. Si prega pertanto cli astenersi dai solleciti IIA_FIERA LETTERARIA ORARIO UELLA REDAZJO'E 11-13 dal mercolcdl aJ sabalo Manoscrttll. foto e disegni non r1chlestl non st restltul~cono -:- JCNCONTRO COL BJCANCO E NERO DJC UGO CAPOCCHJCNJ[ 7 Disegno sobrio * di GIUSEPPE SCLORT{NO U primo incontro con Ugo Capocchini risale a circa trent'anni fa. A\•ven– ne a Palermo nella stagio-– ne in cui da Villa d'Or– leans le zagare irtvadono col loro intenso profumo la citlà e. la sera. dai giar– dini degli emiri dominano i gelsomini d'Arabia. Era– vamo ambedue giovani; e il mese da me passato quasi sempre in compa– gnia di Capocchini. di Agueci, di i\logavero e di altri amici è punteggiato dai soliti episodi che co– lorano la giovinezza. Da allora non rividi più Capocchini (andando a Firenze vede\·o qualche volta Rosai. più spesso Vagnetti): solo qualche mese addietro ho avuto occasione d'incontrarlo. La stessa fisionomia asciutta di e allora>, ma segnata dagli anni e dai tra\•agli: non più l'ifare gio\•ane di Palermo. ma l'uomq adu– sato alla continua inda– gine di se stesso e del mondo: la guerra e la sconfitta (eravamo. senza saperlo. vicini nell'ora del– l'illusorio annisliùo: il co– municato badogliano. come narro in un dimenti.calis– simo libretto. lo ascoltai dalla radio di Piall3 S. :\'laria ·ovella). questo continuo accavallarsi di poetiche decadentistiche e nullistiche. oltre gli anni. erano stati occasione di maturazione. Poiché Capocchini. tito– lare di pittura dell"Acca– demia fiorentina, clle sino a ieri face\·a triade con Rossi e Vagnetti. ha lavo– rato a dipingere avendo una \·isione drammatica della vita. un colore so– vente espressionistico. Fra i tre è quello che ha con– cesso di meno alla pjace– volezza e all'eleganza: perciò è forse cl meno amato da coloro - e sono i più - che non usano riflettere e tormentarsi. che nella pittura più che un approfondimento dello spirito vogliano tro\·are un godimento superficialmen– te edonistico. A dipingere e a disegna:re. Oltre che compagno di mo– deste bisbooce, in verità. a Palenn:> ho conosciuto anche il Capocchini dise– gnatore: con l'esuberanza dei gio\·ani anni disegna\·a in trattoria e al caffè ( e Capocchini - dicevano - si disegna anche ad– dosso >): era. il suo, un disegno affidato alla linea nelle aristocratiche modu– lazioni: le figure reggeva– no non tanto per il con– torno - che non era mai vero e proprio assunto rea– listico - quanto per rac .. cento umano e poetico che rautore sapeva spontanea– mente, con felice facilità. attingere. I disegni che presentia– mo godono. di fronte a quelli di tanti anni fa che ricordiamo. di una mag– giore libertà. vale a dire di una più schietta origi– nalità: hanno un carattere di tormentata completez– za. sono spesso segno e pi!tura. opere che non si limitano alla funzione di appunti ma intendono es– sere espressioni estetiche in se valide. Quindi il mezzo espres– sivo - sempre sobrio - e spesso complesso. dalla li– nea si passa al chiaroscu– ro. il nero sul bianco fi– nisce col suggerire una policromia. Dalle figure. sia pure incantate. emer– gono stati d'animo studiati e resi con impegno e vigo– re. Sicche siamo in pre– senza di un linguaggio: il linguaggio di Capocchini. cioè di un artista che Fi– renze anno\•er'a a giusto titolo tra i suoi più severi e consape\·oli maestri. Ogni disegno di Capoc– chini ferma un atto o ac– cenna a un racconto: l'es– sere che lancia qualche cosa, la donna che racco– glie sontuosamente i ca– pelli in alto. Ia suonatrice d"arpa, Ia figura di fron– te pensosa: ecco alcuni elementi della tematica capocchiniana; argomenti svolti con una puntualità che caratterizza l'espres– sione estetica dell'artista. ipostatizzando il suo schiet– to valore rappresentativo. Siano - tanto questa nota quanto, e specialmen– te. i disegni che pubbli– chiamo - un' cccasione per ricordare Ugu Capoc– chini quale uno degli odierni pittori che contri– buiscono a uno sviluppo in senso proprio della pit– tura italiana. fuori di ogni manierismo e di ogni sban– damento modale. .I ,. ,>- _.,..--- - .. ,·-~-- ,,.~~-..---- -:-

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