la Fiera Letteraria - XV - n. 18 - 1 maggio 1960

Domenica l ma)!'l!"io 1960 ["A' FTERA' LETTER~RI'.A' Pag. 3 IL POL§O DEL TE~.IPO * ~ 1\,Ai\TOLOGIA DlALETTALE DAL ECOLO XVI "AD OGGl * Sonettiprimaverili Poesia ~enovese * * di ELIO F. ACCROCCA di GIORGIO CAPRO.li All'alquieto so~:u>. ple.oeo cui opera la s..aa r!Cerca poe-- er:-o. di Ponte :)!ammalo. di tma matr::ce, come una :-eli• • _, • X o O \'Orremmo andar cipitante - di quell·arco Sono r.terimenti esorbi- ~~ qua_ e là a.uraz.1ato tica e na:rat.iva. c;tiemato- Rebìbbia, con la e po,·era quia. um~ma ce:-to. sup- troppo in là col discorso medesimo. tanti, in quanto o~gi nul- di pr_rmave.':'11e accortezza:. Pa- grafica e canzonettistica: st:'ada, perduta fTa trbti fab- pongo. come ad altn è acca- a proposito di questa Poe- E' tutta-vfa OV'\,-io che la e paragonabile ne aì SQliru ~rv:ene dopo o at~- e subproleta:-ia:o ,._ e marxi- brieari e tristi ca.mpi che Io du~ e questo mi pa:-e H * sia dialettale genocese d.al oggi non è più possibile tempi di Dante ne a quelli ,;-e...--ro il ~to madri- s.mo p:-otestante "• e sud b::-i- cooòuce a casa. Sono gli stes- segno p.;ù s.:gnificati\'o e de- Secolo XVI ad oggi pre- né il grande atto di !ede del Belli. e non c'è chi gal~ del_ Diario e la ter- gan~ >. e-cc.) . ..-oglio in- si elementi topog:-afici posti ;erminant.e del llòretto. che sentata e raccolta da Ma- di Dante. il quale assu· non \-eda come anche le Zln!1 mlpe.:-x>sa delle Ceneri, \"ece r..fe=..... ni alla capacità a chiusura del Canio popo- s·ap:-e - al~ pro\·a de:Ja Q · d rio Boselli (Di Stefano mendo in pieno il volgare più riuscite espressioni ~ 1 come aJ.l•~ ~ia.ri :à me- da e \"aso comunicante> che lare, con que:.la figu:-ioa del e comunk:azione del \oSO > - uaSlIDO O Editore, Ge.nova 1960), che assumeva in pieno la !or- dialettali odle~. stringi t:-:~ endecasillab1ca. o:-mai in Pasolini s'a\·verte tra la e ragazzo del popolo> che con que~..i ,"e!'Si: e Nel fciùo in Grecia viene ad allinearsi _ c0n za propellente dei Comuni stringi. non si riduc~no dommaote in lui, giunge a:- a.ea poet!ca e quella del na,.- canta e qui a Rebibbia .suUa rilen...-io che si addensa - peT sensibilità e fondamento e del cattolicesimo allora che a minori fenomeni di ~\·e..-so o dopo il quinario rato:-e. con \•acie diramazio- fradicia rìoa _ deli'Aniene le campagne e le boTgate, gro- 3ta5f;~":,f~ Q=~~- li critico attuali - accanto in progresso. puntando sul- gusto. e per di più di un ch e eil ~t.~ario de ~'U.rig,no_lo ni, anzi, nella z.cma della pri• la nuoca. can.:oneua >; g:.i va._ - il_ • bru..rio delle .ere Atene. di c-.i.i è praidente alla già esistente antologia la costituzione e diffusione oa:ticolare ~to che cer- ==~ aU endeca.sil- ma area. s~ess:i che !":compaiono ne1 JmmavenU - quando soace il ta J Kout- (ormai vecchia di mezzo d'una cultura nuo,-a e. ca nel colore lc>cale (più la~do~-ordin~ ~. un I quar-.ordici e esercizi> del Pianto della scava.trice. più Z'otmosfe-ra propog'! .- da _fi.- ~a.s. ~ne;: acco-- secolo) di Federico Dona- quindi. d'una nuo\--a lin- c:he nel folklore \-ero e po rdur ~ue sm dall_ mizro e Soneao primauerile se:-,-ono centrati ed elaborati pu:- nel· ne.s_tre a~e7 ao~l_tl, co~rih, glienu. entusU13ti~. Ha te- ver. ~fa poiché è il Boselli gua destinata a dh·entare proprio come saber popu- pe.; an,~ d1 ~I'O\-a 1 ~ p:·<wa in!atci. qua!e più e quale la appa.-ente t:asaodatezz.a - t suon.a d~snct. e gh al- nuto un di.scorso ndla iala stesso, nell'introduzione. a di tuttL né l'irrazionale lar) quella realtà o e,·i- ed onta di ogn 1 espenmento. meno. a ncruamarci alla me- delPi.~lat""e endecasillabo: legri - e.chi da .strade popo- ~4f:~C:~~ ~~ ~: riproporre - con molta moto di delusione (di sa· den.za di superficie. che il t~~ ~~~~: :; =~:i nrr~e~~a~ ; 0 •-:fc:Vo~n /;:,l::: 1 r:~: ~~ri ~~al~~~~:~ ~tto me.mbrO e dcwe nd misura inv·e..-o - il pro- zieta. di rifiuto. di ribel- più deUe volte ha il so- ~~t~:1c:o o~~~~~~ :U1::a di~~?.i r~~t! =P<l~- ~~~ ~ :O~ ~(~~· _! q~~:i~~ {:=o rJ~::u D'ff;_ ~~:e. d~~j~~~~tt :t~pa~r~~;i~É~ fs1\S;~o!~E:anri: s!~ :-imento in espe:-imen:o) allo e mostra>. del tutto ma.rgi- di Rebibbia ,._ cosi liberi. ven- 51 :"1f.a. agli est..~ di_ un a~~~te ha le~..o spe nd iamoci anche noi due cioè d'una plebe ~;- non medesimo limite. segnato ~~~- a!Pideologi- n~!e_ in :-appo-:--all.o alle sue_ 1 :1.ag : g ono :~pdiant.. 1 : pocoti d;1iù ol- ~~~~~nei~:=,~ ~a rx:d:· ~~~U:: ::cli•d:~e~o: ~~ ha nulla a che fare col dall 1 a costituriondale impos- ~ aresco: o,·...-eo - gio:-i pro,-e e e sue nug:1.-0:-i t..-e. e 6-.c:l ec: ma e pa- •- del t · . lia.no CU cultura. dore gli l'America \"'Olgo ben altrimenti co- sibi ità di e,-a ere. c<>me passando dal e P.-ogressismo,- conclusioni. gine tene:issime de! Bagno m.u • ~t ~ ~egato. :;- .studenti gli hanno oJJuto Quando si parla dì dia- sciente di Dante, inalza. reaJe realmente parlato. della sugges~ met:"lca al L'anno di compos:.z.:one di- suH'Aniene do,e ~pe..··yersa- ..suetoqw 1 s. enz?? e ca~, ~ u.na preziosa moneta anticc letto, due riferimenti or- come iJ Porta. la sua soli- dai sentimenti e dalle idee ,-aiuto e ricercato intorbiài· chiarato è il '53. cioè l'anno no. sf:-ontati e nnno"-a-:i. i la <::am~gna. qw ~ltub O _e dt1 secondo .secolo a. Cr. La mai più 3 torto che a tarla e. linguisticamente. elementari. purga quanto mento del e ~1:-Dere,. - ~i che fa da ponte tra Il canto cresciuti p::sche!ll del p:-imo ::ie~:; "~e ,.t [a:~ 3 ~gni~ culta ad At.en.e si t conchua ragione, sono inevitabili: indiffondibile protesta. a mai eccellente e necessaria potre~ add.ir ~ra scopri- popolare, Ropa.=i di vita, al- romanzo. dotn'ebbero rallegrare l.a i;i- ~ d'%;~~ azr~= Dante e iJ Belli. calon- null'altro mirando che a contro il pericolo. sempre re quaooo e dove_il teD:ero ha cuni poemetti de Le ceneri: l quattord.~ sooetti della ro > sono gravi nel vuoto qui basctatore un uomo di alta ne parallele p0ggianti en· demolire una cultura di· imminente, d'una fuga (e ~=~a::e..-a:-:o e l'mce.--:o la _ st~one delPindag:in_e llz: - n.uo~ racco:t.a. oscillano, nel s'ap:-~ reste.so deUTt.o. ' culturo. Mario Conti. tram be il basamento suJ \-e.ntata repertorio (acca- proprio da parte di quei - · ~ gwsttca nel co:po _oscillan,e •:chiamo ~t:C?, ll"a le _Pa: Prove.. 8 vol~ so:tilizz:are. In. seguito Qua.timodo si è popolo ma sostenenti, demia e tradimento), pro- nuotj poeti che can mag- Qu~~ _non ne, h~ t~m.ate d~ ge~ romano ael subur-- ~ na.;3~,-e. cli~ R_aga.::a. d1 repe.~bili anche in alt.re di- recato a Patre, la patria l'una. la prima me t à prio laddove Dante a\-e ... -a gior superbia predicano ~~ di fo:U1':· -~~~il~- b.o. Lanoo anche. se non vita e quelle m \e.ISO. come rezioni quali sono quelle del- della r.wd.re d.i .tuo padn, ascendente d"un arco. l'al- invece potuto mirare a una paesi.a non di e,·asione ??lim 111 ,-e~, d1a.e~_ta1:e ~ la confessione: l'o:-ga.gno in- ~t-tacu.ir ,ro;::;Jeq-rfe1 :;::::. tralasecondametà-pre- costr-..iire. ma impegnata) neUe ra- ~~oo ~ ~~u:n~pa1:f~ :.__::;:::::::::3::3 ~=~ry;a:ciu~o~_3"t;·~----------------------------------------: ~w alludo anch~ a_l_n~~tore. t.ene..-ezza 61.lSCitata (o Viro- .Non par~<_> deU ~bilita di f3! nia). la resa ~a. ecc., p:-op:,a 1 ~e tesa e d:.· "",i;,"""i'F'l<"'.. e.!ementi s-pa..-si e-a le pieghe s.adorna di ce.:-te zone urbane dei sonetti (c:on quattro av· ~i~=eda co:~t(P:U~ •--....... ;~~~ t::°°c=d~~e: esempJ: ,..,_, e e- atrocemen:e > da scoprir- e Eccola :utta qui. la gente si come indicazioni p:-eziose ~:o[J;;'i;t!f'a~d~/~.Tfe. ~...;). ~o =1~_.: ~J donne tra..stece-rine - e i con- stessi che s'fnt:-an·edono nel todini di A.ibano e gli operai qu.ar. .o madrigale di e T:-agi- di Colleferro - che tutto il ques > ne L'Usignolo? ( e Fin- giorno hanno tenuto il campo ché. .segreto al mondo ii cuo- - o .sompierrinL - Eccola re e al cuore - il mondo, r;:Jea !:~e~et=ae ~~.!;;, ,,m...-;?--=., ~rei:':. ~~~ e:;~~ che procede in silenzio - fu un roman=o il mio uicere. qua.si in punta di piedi. co- d"erro-ri >). srerna:a: e qualcuno - .senre Questo è il me.•--itodei qua;:- un gonfio alla gola. un alrro to:rlici s::,netti: Ja possibilità dibatte i pugni. - mo il gesto di rint.-aocfa.:-e al di là de.! è muto, tu-tto è muro, sembra coa.sueto dODO poetico la ra- di e.s.rere in chi.e.sa - nella dice di una corr...mua ade..""'e.D· quieta penombra~ li..st.ata di za a.:.!e :-agion.i popo!a...-i e ,-oggi verdeoro.x ,._ ass:eme nobilissime di un e Pia.=-a Colonna è de.rerta. ambiente umano ron..~ato Le .selci, infocare dai ..sOie, ni.--ft',A!!I. alla s-.otia poet:ca di questi bruciano le .su.ola delie .scar- anni, qual è appunto quello pe. Un cane vagabondo, con che si s'.ende al di là di la lingua di fuori e il re.spiro Portonacc..~. \'2vo non più affannoso, da Montecitorio soJtanto nella memoria (ml imbocca Via Jlo34. In quella si consenta una te.-za suppo- trauersa.ta due o tTe oolte lo sizione) di uno soltanto. po0tta ~tia è sul pu,uo di Un e titon10 > anche per cacciare un ta.rTato perché .s-i Pasolmi? Non a Pcx--..onaccio. $enle scottare le .:xrmpe;. I li- ma a Rebibbia. alla calce e monari 7 rinchiu..ri dentro i fo- al po. -erone di Ponte :Ma.m.- ro casotti, spos.sat.i dal caldo. mo!o. Il :itomo ad una me- indeboliti dal sudore. sonnec- mo:ia ferita, trauma:ìzzata chiana al romo-re lento, con- come so!:.anto certe zone del- cilia.nze deife loro fontanelle nntima e d:sumana e perife- d'accrua. Marcia.. Lontano, Ma,. sanno creare nel tempo. loruano, u.na voce rauca. ma- Uoa memor..a noo di manie- lincon.ioa. turba quel gran .si- :-a, però. e non v-elleitaria. lenzio. E' il peracot:aro, che C.ome oon populiste sono le grida o intervalli cadenza.ti : r:ad.--ei cui Prima accen=la\·o. Ptta cotte 7 bone e calle! Ci ...,..--- Soltan~o i so:-di non hanno açemo vi.sto mette er =uc- ancora capjto ques-.a p..iccola ch.ero ... >. • Da.rio Cecchl: Salotto romano: riconosdbill ~farlo Soldati e ,·cità. Doe modi di agr.-edr.e Ro- il primo Pasolini ELIO F. ACCROCCA LX :i.'\.11!.CCHI~X DELLa. VERITX * Le nuove dimensioni deltempoe dellospazio * di ELIO T,ILARICO Fino a quando pct-emo fa.-e assegnamento sulle preziose riserve di carbone e di petrolio? Vediamo un po' di cifre: secondo gli scienziati vi pot:"a.nno essere !o:-se cinque milioni di milioni ( cinquemila miliardi) di tonnellate di carbone ragione\"'olmente accessibili contro un consumo mondiale attuale di circa 1300 .milioni ài tonnellate l'anno. quindi - almeno teori– camente - il rifornimento, col pre..-.ente ritmo, per circa 4000 ami. Per il petrolio. invece, una congettura moderata iodica attorno a diecimila milioni (dieci miliardi) di tonnellate. la giacenza. contro un consumo di 400 milioni, fabbisogno per soli 25 a.onL C.ome si •~. tali cifre non sono tali da rassicura::-ci: anche perché la popolazione attuale. calcolata a due miliardi e mezzo di individui. potrà salire - oel 2050 - a sei e anche a otto milia:-di. Per fortuna esistono alt:-e forme di ene:-gia e. i.o questi ultimi anni. si è molto parlato della possibilità di utilizz.are l'energia solare: d'altronde non si dimentichi l'impiego dell'energia nucleare che può essere bene adattato alle na\-i di superficie. oltre che ai sommergibili: nelle na\--i, infatti. v'è abbastanza spazio peT schermare le radiazioni pe:-i· colose e il risparmio dello spazio delle stive da com– bustibile è di notevole importanza per i lunghi viaggi. Il Thomson (Sir George Paget Thomson. fisico illustre e premio Nobel 1937. presidente del Com.it.ato britan– nico per l'enertia atomica Del 1940-'41) ~-ede di poter afferma..-e che le na,.; and:anno e nuclea:-mente • per l'epoca in cui la nafta sarà scomparsa del tutto. Un alt:-o aspetto molto interessante delle odierne ricerche tecniche è que.llo che riguarda la c..--eaztooe dJ nuovj materiali con il costante obier-..iYo di acc-escere enorme.mente la loro resistenza: semb:a che esista la possibilità di ottenere metalli molto piÙ: resistenti, :!orse un centinaio di volte più resistenu. di quelli attualmente in uso. I materiali c-osì. migliorati permette-– ranno molte va.. -ietà di progetti, soprattutto io a.-chi– tettura. in modo da rendere le strutture leggerissime e flessibili: potra.n.no allo:-a a\.""\-era.-si i sogni dei "·ari Le Corbusier. Wright e compagni. e av-remo costru– zioni tras:parelra. da pae....o::e d lle fate. ma. quella pe.•·iJe!":ca e di#"U- ---------~--------------------- L--------------------1 x::i: a.oo "..;.1:a.-:'aQll~~'. IL PRIJH> TESTO DELLA t\"OSTRA Il problema dei t-asporli as.sume ogni giorno una impo:-tanz.a addirittura eccezionale: si conside:-i che una larga propo:-rione di uomini de.I nostro temPo (e uoa proporzione :onsiàerevole. seppure meno vasta. di donne) impiegano dal 10 al 20 per cento delle loro ore di \-eglia ne.i trasporti a..-anti e indietro dal luogo in rui \;vono a quello in cui lavorano. Come rimedia:-e a tutto ciò? Elicotte:i pri\·atL ae.:obus e ae..'"'Ota.x.i rap– p:--ese.ntano una soluzione soltanto parziale: perché è logico che i tempi di attesa. nelle partenze nelle fer– mate e negli a..-:ivi, verrebbero a consumare. annul– landoli. i ,~an~ dei rapidi spostamenti. La solu– zione che appa:-e più o,-via è quella di dividere !e grandi città in piccole unità a ~é stanti, il che signi– fica - secondo opportuni calcoli - centri di popola– zione non rupe.rio.e ai 50 mila abitanti. Le possibilità di viaggi nello spazio sono ancora molto lootane anche perché. allo stato attuale delle cose. non a,'T'ebbe senso andare in Australia a velocità uguale alla metà di quella della luce imp:egando µo.a !razione di ~odo (s.iamo ancora. come si •;.-f:de. nel campo delle ipotesi) se poi ci \--ole.sse un·ora pe:-- prendere il biglietto e !ar registrare il bagaglio. Ma il tempo e lo spazio \-e..'lanno ulteriormente :--idotti medi.ante l'u..<::o della te!evi.sia::i:e a lunga distanza, vale a dire per ca,-o. come già a,....,ie.."'le per il telefono. Ll.\ 1 GIJA ::e~n:-eb~•~P:c=-n * p:imo in Canzone del 14 luglio, del '52, di Gfo:g:io Pio– vano. del qua.!e va tenuto p.:-esente anche Poema di noi p:- em.ia' ".o a Vfa.--eggfo del '50. per certi riferimenti alle Ce· neri di Gramsci. e il seconào nel capito:o e Le ore calde a Roma "· dal ,-olume Li Ro– mani de prima e d'ade.s..so: Scene romanesche di Lwgi Palomba. edito da .Edoa.--do Pe:-ioo nelr884) che Pasolini ha saputo tras!e:ire ad un assai più alto li\.-el:o a:-t.irnco p:-op..-io per quella sua indub– bia capacità di innesto nel corpo della p.."'Op:-ia pagina. E tralélSCo ulter:Ori :-ife:-f– menti di aè>:!ità mimetico– S:ilistica repe.""lbili da altri i.esti tra i quali andrebbe compreso. suppongo. quello che For::in.i. da p.u suo. rie– ~ce ad anoon~ra.-e nella nota 3 cli pagine 105 del Menaòò 2. Tu-alasciando anche di to:-– nace - o di rito:na:-e - su– gli e!ementi psjco!og:co--de– cadenti della pe:-sooalità let– te.a.ria cli Pasolini. sulla sua contam.inatio s:i!istica. e pe:– sino sulla sua e ub?Quità > e p!uralità d'interessi, sulla contradd..!ttorie:.à e il manie– rismo di cui \·ieoe da varie parti accu:sa<:.o (di che coo si accusa uno sc...-jtto:--e espostO come lui? finanche di uo.a p:-efigurazjone de!onnant.e dei te.-znini s10:-ico-cu.!tu:'ali entro Con.vegno di scrittori veneti Organizzato dal L1on.s Club di ConegUano per 1 910m, ZJ e z_z maggio 1960. Temi del conugno: IJ Jnfw,$.s<J dd dialeWJ sulla forma.zi.o'u ldùraria e stù1- stica degli scnttori oe-neti del nostro w,ipo; 2) L'orga– nizzazione della. cultura nel Veneto. A,duioni finora pen~:zte: La "Carta capuana" * compie mille Si Sti celebrando con -ra– rietà di mezzi (conferenze, com·eg:ni, mostre, edizio~i speciali) il millenario del J?IU antico documento della lin– gua italiana. Lodevol.mcn_te, il MinisU"O della Pubblica Istruzione ha diffuso, per la sua ricorrenza, un elegante fascicoletto commemorati\"O. corredato da due fotografie della importante pergamena, che si conscn--a neU'archh-io del Monastero di :\Jontecas– sino. e Sao ko kelle terre per kcllc fini que ki cont~e trenta anni le posscuc parte Sancti Bcnedicti >: questa formula di giuramento, pro– nunciata nel marzo dell'anno 960 da quattro pcnonc da– ,-anti a un giudice di Capua per una questione di pro– prietà sorta [ra l'abate dcJ suddetto Monastero e un cer– to Rodelgrimo aquinate, rap– presenta il momento in cui la nostra J.ingu3, la.sciata la titubanza e l'incertezza dei primi passi. sa già darci per iscriuo un periodo intero, do– po Je parole isolate e le fra– sette brt':\i.ssime che riuscia– mo a trarre dai documenti dei secoli anteriori. di FRA.\"CO FOCHI Ota del rol~ italiano> .. Mille anru. Uno squarcio amplissimo di nostra storia, dagli albori delJ'età romu– naJe al tra\.-a&lio del primo scc:olo della ricostituita unità d'Italia. Una letteratura da.I panorama immenso, dove !"occhio si sperde alla ricer– ca dei ranti nomi illustri. Una rosea infanzia, una san– guigna gio,inezza, quindi una maturità robusta. arric– chita di varia esperienza_ Forse, oggi, anche una de– crepite:z:ta? Forse, guardando a ritrOSO tutto quel cammino, do\'TCDlO ,--ed.crio, nell'insie– me, come una parabola? E· una domanda che de..-e esserci consentita. Inutili, in· fatti, sarebbero le commemo– razioni, tutte, se ispirate sol– tanto da un gusto accade– mico di cerimonia fine a se stessa. All'aura festosa della ricorrenza non disdice un tocco di malinconia, purché serio, purché legato a un desiderio di gim-ame:nto, che la ricorrenza deve pur por– tare con sé. Nel 2.;7 dopo Cristo, uno degl'innumercrnli imperatori e romani > portati su dalla spa,-cntosa crisi del teno se– colo, fece celebra.re , con ogni pompa e sfarzo, il millenario di Roma. U suo nome. Fi– lippo l'Arabo: quanto di,-cr· so, quanto lontano dai ,-cri nomi romani! Alle porte dcl- ~1:=.· ;!~;~ ;~~!~ dosi. i barbari. Roma stessa, poco dopa, a,'r.i bisogno di quella cinta di mura pode– rose che noi conosci3Jllo co– me le Mura Aureliane:: forse sta,-a. per spegnersi del tut– to, proprio menu-e ,·en.h-a..no celebrate la sua g,!oria e la sua potenza. E' il contrasto che molti notarono, già al· Jora; e lo sfa.no della cele– brazione ebbe cosi un Jucci– cort. mentito: più triste di ogni scncero rimpianto. tra po:.SS1l>ile ricorrenza sto– rica o letteraria, poiché la lingua riassume e rispecchia l'anima di rutta la nostra na– zione) dO\"l:SSC tradursi in un parallelo rigoroso: guai se la ~~ ~ s~todi~ossetreJ~ materia di celebrazione. Vor– rebbe dire che qualCOS3 sa– rebbe mono dm.tro di noi. n dubbio~ purtroppo, c'è: serpeggia qua e là nei di· scorsi di parecchi; talora (ro-– me in un ,'l'\ -a.ce intervento durante un recente convegno a Fittm.e) si manifesta 3.Spra– mente, con urgenza; noi stes– si. su queste pagine, non ne facciamo mistero, mescendo– ne dosi piccole, lil3. costanti, a quasi ogni nostro discorso che ,ia \"la facciamo sulla lingua italiana d'~- P~r u--a.– du.rrc questo pensiero m una formula cara al linguaggio politico, diciamo che OiD-1 popolo ha la lingua che si merita. E anche noi. certa– mente. meritiamo di parlare (e scrive.re ) come oggi par– liamo (e scri\ti3.IIlO). Quel che ci conforta è il -53pore che, se il linguaggio nasce, da noi, come e opera naturale"· esso però non è produzione casuale, nec:cs.sa – ria, refrattaria a ogni disci– plina, cioè tale che noi, au– tori continui di un simile te– soro, dobbiamo assistere, estranei e impotenti, a quel• • anni Io che potrebbe essere u:n suo di.s:sohimcnto. E' bello. anzi - · com'è bello nella ,'1- ta ch;Je il compito che cia– scuoo può a,-cre nella conser– vazione delle istituzioni più sacre - il sapere che rurti possono rontribui.re . estende– re. limitare, oorreggett, se– condo i casi. Tutti. Ma in modo speciale ed eminente la scuola, do,--e oggigiorno la lingua si studia poco, ~ po poco, e tropJX> male, co– me già abbiamo an1to occa– sione di lamentare. Così, feconda di contnòuti e di propositi, desideriamo la celebrazione di questo augu– sto millenario. FRANCO FOCBI Com:.s..so,Valeri.._Sa~. Pa– ri.se Paolin&.. MJ{lllO'Mnt. N<r gartl, Rtbeliato, . Naldini.. Gu.arnieri, Stupanch., Q1.1a– TG"1tort.i. Gombrini, Came– rino. Fa.sol.o. Dazzi. Men~ ghetti, A.n.!ta PittOnl., Zan– rotw. Kon si badi aUe discordan– ze grafiche o morfologiche, e ~pure al compromesso col Jatmo, che ancora spunta dalle ultime parole. Si con– sideri, in,·cce. che questa Carta capuana è un docu– mento giudiziario, cioè la espressione di un mondo fra i più rolli (soprattutto d'al– lora), fra i più solenni, fra i più chiusi alle pretese di qud.lo che oggi chiamerem– mo dialetto. Non stupisce, per questo, che essa abbia sempre ispirato un ,-ero e proprio senso di rispetto, per non dire di commozione. AJ· cuni decenni or sono Pio Rajna, parlandone pubblica– mente a Firenze. dic-c·rn: e Signori, inchiniamoci a questo documento, nella cui po'"ertà si mostra. ricco d! ,igore. il primo giorno di Guai se l'acx:05"tamcnto di quel millenario col nostro (più nostro di qualunque al- Qaudlo Del Sole: Marina (acqu.a.fone) :! D"alttonde non bisogna dimentica.-e clH? .a.sti.ssime regioni della terra sono del tutto inutilizzabili a causa del clima: generalmente perché sono troppo a:-ìde o troppo umide. troppo calde o troppo !reòde. Si può fare qualche cosa. !orzandc la natu:--a? Le prospetti\"'e noo sono affat'..o :-osee perché anche !e più miti fo;-ze naturali sono enormi. Tanto per fare Wl esempio. !"energia libe:-ata in una pioggia modica su pochi chi– lomeL-; quadrati è pa.ragooabile a quella di una delle prime bombe atomi:he e l'energia anche di una sola tempes-..a de,·e essere molte migliaia di volte più grande. Si è pensato che sia possibile ottene:-e la boni– fica. anche parziale. del Saha:-a facendo aa. .i.ce :-e. in quel de....~o. pian:e specialmente con,·enienti allo scopo. alle,-ate apposta con DUO\; metodi biologici: ma chi ci assicura che non ci sa..-ebbe.To luoghi in cui :!orse il clima peggio:-erebbe proprio in conseguenza del cambiamento? Una predizione particolareggiata del tempo a lungo termine sembca de.I tutto imp:-oba– bile: per quaoto perfetta J'osse..-vaz.ione dello stato p:-esente de.ll 'atmos.iua. per quanto accurata l'analisi matematica. alla domanda se pio,·e:-à a Lo::uira l'anno \-e.ntu.-o nel genetliaco della Regina. può es.....<:ere v ra– mente impossibile da..-e una risposta. Questa potrebbe dipendere dal semplice fatto, in appa.re.nz.a privo di significato. che qualcuno ~tti una s.iga:-etfa accesa in uo cespuglio di una foresta di Quebec. (Dot>ranno .spiegarci. qu.eali .signOri ..scien...-iati. perché. essendo canointi di ciò, conti11uano a negare che gli e..sperimenJi atomici influiscano wlla ricotu=ione merereologico). Il tempo. dice Thompson adoperando una magnifica similitudine. è come unil. matita io equilib.:io sulla punta. che può cadere da una pa.:-t.e o dalraltra per effetto di un mio.imo tremolio. Os..<ervando il clima. al contrario. ci si accorge che la situazione è molto dh·e:rsa e, in un certo senso, piuttosto favorevole. Attualmente i ghiacciai stanno recedenào. per ragioni a noi ancora sconosciute: si ritiroe. du..r1que. che non sarebbe Impossibile ac:-ce.le.rarequesto processo e fo:--se liberare per sempre la G:-oenlandia dal ghiaccio. L'umanità civilizzata di oggi è un po' come un fanciullo a cui siano stati regalati troppi giocattoli: l'estendersi del.le conoscenze e la tecnoloi;ia progredita permetteranno un sku .. --o migliora.mento del livello di vita. concedendo a tutti gli uom.ini tl:l maggiOT tempo a propria clispos:i:zione. Come sarà utllizz.ato questo ma:: -gi.ne di tempo? E' facile p:-evede:-e un aumento de.gli hobbiei e un maggior bisogno d'ist:.uzione quan– titativa: insomma. il limite del possibile non è stato ancora raggiunto: e per l'uomo di domani si prepara, e va già delineand~ un futuro addirittu.ra glorioso. El.IO TALARICO refatte sfere dell'intellel· tualismo. più che mai ~ ag~ato s.ia sotto la !pec:1e della COS:ddetta poesia re– lij!'iosa. sia sotto l'altra di quella sociale. E' da tale lato pura– mente strumentale che oi– ~ il dialetto merita inte– resse. senz.a che con ciò nessuno sogni seriamente dì poterlo sostituire alla !:i:fe1aùn~!i e ~fa1~Le eo~ potenti ment catalizzatori del cinema e della tele– visione (mezzi di fusione e di diffusione) s"infiuenz.ano a ,-icenda. certo fino a ge– nerare un giorno quella nuova media che sarà la nuova (meno mar.norea e ...mpacciata. e meno pit· toresca) pa:--Jata comune. Cna media do\·e la realtà e non la biblioteca an·a il suo peso preponderante. ~ do\·e a trionfare non sara questo o oueU-a1tro dia– letto. ma un.a più c0ncreta. e tangibile. \."l'rit.à di con– tenuti. po"·eri o grandi che siano. Del res o. quando Paso– lini scn,·e in romanesco i suoi romanzi. certo non pensa di sostituire alrita· bano (quale?) il romane– sco stesso; ma pfuttosto vuol parlare una realtà nostra veramente parla– ta (veramente ffistente). cam·into Ce non ~li diamo torto) che domani. pec questa \;a strument.ale. si oossa giuns:ere a parlare le stesse cose in lingua. una \-Olta che questa ne abbia preso. intimamente. coscienza. Che è com.e dÌ'Te una \·olla che. la bene– detta lingua italiana pa:– lata. sia \·eramente sorta. Tornando a I 1· antolo)?:ia del Boselli. e21i dimostra d'aver c0mpreso ciò quan– do scrh-e che. più che il dialetto in sé. quel che canta è soprattutto l"in– fie.uion.e dialettale. come e- cultura> delle figure e delle situazioni rappresen– tate. o quando ricorda. sempre a proposito del dia– letto. la conclusione di Giorgio Vigolo - neU-in– troduzione ai Sonetti ro– maneschi del Belli - cir– ca la c0nseguente (al dia– letto) e aspirazione al "--e-– ro. al naturale. aHa vita. sia nella lingua. sia nel contenuto>. Certo. la poesia dialet– tale j!"eno,·ese non presen– ta nemmeno un caso (ma quale altra poesia dialet– tale lo present.a) lontana– mente paragonabile non d'.ciamo a un Belli o a un Porta. ma a un Saloatore Di Giacomo, il q-..i.ale ul· t;mo forse ha a,-uto maE– giori conse-guenze dei pri· mi due (basta pensare. ad esempio, a un poeta in lingua come Alfonso Gat– to. che è tra i più vivi e naturali nella sua squisita sapienza) sulla poesia del nostro )tovecento. Ma è un fat o che e la ~tra J!:e.nO-– , -e.se > (o .:eneise cltitarrin.. per d.irla con uno dei 18 poeti qui racc0lti: Alfre– do Gismoodi) dimostra da que5te pagine sagacemente scelte (ripetiamo con una sensibilità critica tutta at– tuale. mai perdendo di ,:-i– sta i risultati della più nuo\·a e eoncreta poesia in Un,qua) di non esser per D"illa inferiore a quella de 11 e altre regioni più esplorate. anche se è vero che in Liguria (si sco:-ra ad e.semp:o il Can-=oniere italiano del Pasolini) dif– fic:ilmente e raramente i termini di poes1a dialet– tale e di poesia ~ramente popolare (come ad esem· pio in Sardegna o in Si– cilia. ecc.) riescano in qualche modo a fondersi, e tantomeno a identificarsi. Giacché esclusi i casi (e Boselli li ha in gran pa:-te esclusi) di puro e sem– plice indugio od ozio sui colori locali. e il solito repertorio sempre in ri– tardo della solita pC>e:Sfa di campanile, non è diffi– cile .scorgere come anche nei migliori qui presenti (dal Foglietta al Cavalli. sino al Firpo e all'impe– riese Vi\"aldl) si tratti i...-1 defi.nilh·a d.i poeti colti e letterati. che. cosciente– mente. aJ dialetto ricorro– no per na.nimare. spesso con perfetta riuscita. quel– le medesime istanz.e che premono la p,oesia in lin– gua. ma eh.e per impedi– mento d'un linguaggio or– mai a s t r a t t o e fis...~to (codificato e. mi si passi il termini!. impetrarchilo) spesso languono e falli– scono. troppo attratte an– ch"esse dal polo negati,-o della letteratura d'acca– demia. GIORGIO CAPROSJ

RkJQdWJsaXNoZXIy