la Fiera Letteraria - XIV - n. 41 - 11 ottobre 1959

Dome~ica 11 ottobre 1959 LA FIERA LETTERARIA Pag. 3 JL PREi\110 MARZOTTO PER IL TEATRO ALLA "CO Cl RA,, Dl GIORGIO PROSPERI )f. UNCATILINA INCHIAVE MODER POETI Pericle fanini: .. Firura • AL "MARZOTTO,, * VIGOLO ELEONETTI « La Cantica ». del secondo. ci appare come il risultato di una poetica. di una posizione critico-stilistica alla quale rau– tore tiene fede e mostra di attenervisi con scrupolo ed impegno di El,10 FILIPPO ACCROCCA Canto del destino di Gior- bolognese di adozione: vive le e sull'organicità delle sin· gio Yigolo (ed.no da Neri infatti a Bologna sin dall'in_- gole parti c~e si ~rticolano Pozza) e La Cantica di Fran- fanzia. ,·i ha frequentato 11 attra\'erso !.'esperienza. Le cesco Leonetti (Mondadori) liceo (con Pasolini e Ro,.-er- miserie e La primavera On sOno i due volumi di poesia s:. con i quali ha _poi ~ato un rapport~ r:tzionale t:a lo. premiati com'è noto al re- v~ta alla. not'l ri~.-1sta Offi- ro) no? ~t son_o dubbt.· Le cente Marzotto. crna_) e \"l ha st~dtato ~loso- tre sezioni. anzt. compo~~o- Del primo autore, la giu- fi8: t~pegnato ·n vari me- no strutturalmente 18: v1st0: ria (Cecchi. Gen:.ile, J\fora- st1en. . _ ne e la rappre~ent~zton~ d! ,,ia. Sapegno. Soprano) ha Prima del '55 ha pubbh- un tutt_o organ!co in _cui s~ posto in risalto la e raffina- cato ~opra_una p~rdu~ esta- cc_m~retizz3:10_figure. 1mma _ ta e macerata educazione>. te (L1brena Ant1qu_aua. Bo- gm1 e pass1on_1.che. Leonett1 e l'ambizione dei temi ardui Jogna,_ 1942). An!1porta e riesce a co~here oal fond_o mplessi l'ansia di un Poemi (Palmaverde, Bolo- della propria personale es1- e co . >, . gna. 1952). che l'autore di- genza. e vi riesce soprattut- GiorQio Prosperi, al quale è staro auribuiro il pre– mio :Uarzotro per il Teatro. è conosciuto dai leitori .sopra1uuo come critico; ma coloro i quali Io hanno seguito con attenzione nella sua multiforme anlvila ricordano anche i suoi elzeviri. i suoi racconii. le sue morolirà e Ic sue sceneggiarure cinematografiche. a,– cune, riare da un'ordinazione industriale e concepire quindi con criteri artiQianali ed altre invece sug– gerite da una autentica e.tigen.za di espreuione. ani– mate da un vero calore poetico: Queste testimonianze .sono oggi disperse in rivisre e in gfornali. come del re.sto accade per molti altri scrittori legati alle ragionj del lavoro quotidiano. La congiura. la tragedia in tre am, alla quale i giudici del Premio .MarzoHo hanno attribuito il mas– simo riconoscimento. non è dunque un frutto ca- ~~!:; t~~~i f ;!fl~~.t~lta~~ad,inau,:~t~'j~~ic~:::;~~!:%n~ .teguita, sia per la compleuird della sUa costruzione sia per la ricchezza dei motivi che vi sì .torio suolli. La corigiura è quella di Catilina: ma rico.ttrui1a con occhio polemicamente c<>nremporaneo. Catilina è un a9itatore che tenta d-i sfruuare con cinica deet· .sione il 9iu..st.o ma!contenio delle plebt: fra esse ele– mento particolarmeme 1urbolenfo .sono i reduci. che hanno combattuto !.a.sciando le famiglie nella miaeTia. che hanno conqu1.ara10 riuove terre e non riescono ad ocrenere un campicello. Le terre .tOllOormai oggetto di coloisali speculazioni. Ed i conseruatori .ti oppon– gono caparbiamente anche ai propositi più illumrna!i di rboluzione della questione sociali, quali son quelli dimostrali da Ce.tare. Dominante è la figura di Cice– rone. che in un mondo .tcosso da profonde e reali in– .toddisfcuio11i abandiera ancora un'ideale di 9iustizia retorico e formale, del quale proprio gli approfittatori sj servono come di u.n comodo strumento di difesa. La tragedia offre un quadro minuto ed auen10 di una Roma. della quale nessun uomo politico riesce a centrare il vero problema poli1ico per darne una soluzione storicamente appropriata: e quesca è la vera ragione del di.tfacimento. Ogni atto della tragedia è diviso in quacrro o piti quadri ed i quadri sono uigliari alla maniera shake– speariana, presentano un ambiente, un'azione, un gruppo di personaggi, un problema. E l'uno all'altro S'i legano seguendo un -proceuo che, pur se9uendo un chiaro filo logico. si fonda sulla s-u9ge.ttione della so– vrappo.rizione. Uintonazione dell'opera è dunque rapsodica. Ba.ttano questi fugaci accenni per far comprendere come l'opera di Giorgio Prosperi si discacchj note– volmente dalla letteratura drammaiica italiana con– temporanea e rappresenti una nuova posizione, pur in.terendosi sotto un certo a.apeuo in quella con-ente che S'i dirige verso un teatro impegnato. verso un di– baitito attuale. eludendo scopertamente 09ni pos$i– bilità di eva.tione. • Non un'« opera prima» dunque; ma un'opera che compendia le esperien..:e morali e stilistiche di uno acritrore arrivato al pieno possesso dei suoi meni espressivi. De La congiura riportiamo qui i quadri fir~!i. che riassumono anche il senso dell'intera opef"a. G. C. ATTO TERZO V QUADRO (Lo studio del Console in Senato. Una guar– dia presidia la stanza. Sempronia. abbattutis– sima nonostante cerchi di tarsi forza, aspetta impaziente. Da sinistra, come provenienti dal: l'aula del Senato, entrano i eondannaU scortau da guardie. Attraversano la scena per uscire da destra. Passano Cetego, Statilio. Gabino e Cepario. Poi Pisone, Catulo. Mun::oa. Catone. Qumdl Cicerone. che precede Cornelio scor– tato da una guardia. Mentre gli altri escono da destra. Sempronia. visto Cicerone .corre ,-erso di lui e gli si inginocchia davanti). SEMPRONIA: - Signore. ti scongiuro ... Ascoltami. signore. sono io la colpevole ... CICERONE (rh·olgendosi coo!uso e infastidito alle guardie): - Questa "donna. questa donna_. (Le guardie la afferrano. Cornelio si affretta a sollevarla. Le guardie li separano. Cice:-one csserva muto i due amanti. poi, uscendo. fa un cenno alle guardie che lo seguono. Cor1:1elio e Sempronla restano soli. Muti dall'emozione. Sempronia si fa <•limo con disperata ,-olontà). CORXELIO: - Sol pot"hi istanti. Livia ... SE~IPRONlA: - I so!i veri. I soli nostri. nost..'i del tutto ... CORKELIO: - Hai ragione ... La storia passa e ci lascia indietro. sciogliendoci dal debito verso gli aitri. Fumm? mai così liberi? Ora so con certezza che non c'e stato un attimo in cui non t'ho amato più del– l'anima mia: SEl\rPRONL1\: - Tu si... ero morta e mi facesti rivi\·ere. '.\Ia io non t'am:3i abbastanza da farmi disprezzare... disgu– starti. costringerti a rim:nciare e a metterti in salvo ... CORNELIO: - E che sarebbe oggi. Caio Cornelio? Un pavido. meschino sopra,·vissuto a e,·enti troppo p-andi. nascosto in qualche angolo di provincia a consu– mare in silenzio il suo disprezzo di sè. No! Ho scelto liberamente la mia sorte: l'avrei scelta senza di te e contro di te ... Gli dei sono stati ge– nerosi facendomiti incontrare dalla mia parte,_ E ora basta. Livia ... Non accusiamoci di ciò che è troppo più forte della nostra volontà... L'impor– tante è credere che il mondo, nonostante tutto. ,,a avanti; e che solo i duri di cuore muoiono veramente. Gli altri vivranno di ciò che hanno dato senza pretenderne il prezzo ... E' questo che li riscatterà dagli errori che htnrio cbmmesso ... SEMPRO:'fl.A: - ...i soli vivi. quelli pei quali i disperati continue– ranno a sperare ... COfu'1EL10 (con disperazione): - Ma non ora. Livia. non ora ... troppo grandi furono i loro errori! Un'onda d'ignominia si rO\·escerà su di loro e coloro stessi pei quali morirOno li ma– ledirarno... Gli scolari manderanno a memoria i nostri nomi per aborrirli ... E ·1e parole che ci con– dannarono saranno scolpite nel bronzo ... SEMPRONL\: - Molti capiranno-. Molti... più che tu non pensi.– CORNELIO (placandosi) : - Sl. Corse ... tra mille anni di più. forse. qualcuno com?Ccerà a chiedersi il perchè de.l nostro delitto ... Ma cos'è il tempo ormai? Cos'è. nel ricordo. una vita piena? Un attimo. E noi lo stiamo vivendo, quest'attimo. più in là della forza del desiderio __ (Si abbracciano con disperata intensità). SEMPRONIA: - Nessunò mi sciogliera mai da te. mai. per l'eternità ... yast0 resplf(? peehco >. e I~ chiara di ,rifiutare. In quel- to con l'app::,rto di una stru- 1~consueto ngor_e ': la. ~e~ ranno apparve presso i mentalizzazione ciel lìnguag– sità'. de!le .~lozioni Stilt~ti- e Quaderni di Galleria,. di- gio che di volta in volta, e çbe >: qualita che bene s at- retti da Leonardo Sciascia secondo le caratteristiche ti– tagliano a questo noS t ro una ritmica Arlecchinata piche dei so?ntimenti che ani. scrittore. del quale, su _que- non priva di U.."lacerta_for- mano le varie sezioni. ac– si;rl~~s~~~~~~~~naeb~\~i~ ma_ di ~ovimenì:3~0 di~ogo quista colorazioni e sutu.ra – bro qualche settimana fa: _e ~ndi l~zi ~~l~~:~~ ~e;~~::~ zioni neorealistiche. tutt al- L---------------------------------------- 1 sono qualità largamente r,- ta. ~ irò gjà mostra al- tro _che s~perate od escluse. PRIJJJJJA.TO PER LA. CRITICA. LETTERA RIA. (Si baciano a lungo. Le guardie che rientrano con_osc_rntegh m _d1~erse <><: cuni toni di linguaggio ti- Siamo invece ad 1:'-nosta- castoni e da fonti cli!ferenti. pici in Leonetti. dio di esacerbat...<1. e m qual- * Il _premio lt!~rzotto per la L'anno seguente uscì nei che punto compiaciuta rap· poesia (un milio~e) ~ v~°:u: e Gettoni,. un suo libro di presentazione della realtà to a coron:1re_ tutta_ l attint~ narrativa. Fumo, fuoco e di- non semore lasciata sedi· c1;1~turale_e_~ 1 studioso. tra 1 spetto, che sus::itò qualche mentare. e Leonetti vi s'im– p1u ~!1s 1 t1t è e ~ccor:: 1 ~~e discussione. Intanto, fino al- merge fino al ct'llo: si leg- nel 1go O n~con ~a ! e l'uscita del volume di poe· e La messa di mezzo- attravers6 la so!ld_a b1blio: sie La Cantica, Leonetti ha g?no • la f Ila grafia accumulata m lung~ svolto un'attività saggistica giorno_,. (Tanta e ~ anni di consuetudine con ! molto seria e assai apprezza- che c'e quanto tempo I brso– cJassici e i maggiori., poeh ta sia sul Carducci (Carduc- gna ad uno / per auere la VMANJT A' E SOGJALIT A' DI FERDINANDO JJJRDJA moderni. E' anche da spe- ci' e i suoi conremporanei, seggiola, ed andarsene ... Al- J/1,,. rare che presto si passano Sansoni. Firenze. 1955) sia lora I saluti calorosi. intan- • ,. 1 leggere in una raccolt_a su aégom:nti di critica !et: to ar,pare / a cartoccio un dt f.101/A \T/\11 CALE1IDOLI e~nau~1ana _le _s~e mol~ph- terana pm recenti. m ~u1 e cappello, un altTo a nastro/ Cl pa~me ~h crihca m~Sicale. venuto p~petl3!1d~ (st ve: sopra l'orecchia; e quello / L'eserdzio critico di Fer- ormai in un senso dispre- Virdia non è la conseguenza ta. un dis~orso chiaro __ed e un_~p1a sce1ta d~ prose d~no q~as1 tuth 1 _nul!len O cu letta ... Annuncia su.I dinando Virdia, al quale _è giativo, noi dir~mmo eh~ di ~n·astrat_ta _i~stazione onE:5t~ per 1 presuppo~tl m– che \ ~golo const;&nera quan· dl OOic1na) le nuove Ime~ _po h d' d I e it stato attribuito il Premio egli è un eclethco, perche teorica preg!Ud1z1almente as- terton che lo determinano, to prima all'editore Reb~l- di una CU:ltura europea d1 gradino c e ,scen :el.- z- Marzotto per Ja critica !et- nessuna esigenza di analisi sunta. ma. come si è gia ri- un ragion~mento aperto lato (dovrebbero appanre avanguardia. bavero, que st' anno.. . pa teraria ormai dura da molti e di valutazione è da iui petutamente detto di un sulla poesia del nostro col titolo Notti- rom~ne). _ La Cantica ~i appare _dun- tò >...), e Racconto i ta liano,. anni e· ben ~o sanno i 11:t- forzata a detrimento di gustò. di una sensibilità, di t~J>?· . Inoltre. l'alto nconosc1- que come il risultato di una (la cappa e la pdncetta e l~ tori de La F'tera Letterana. altre. un senso della moralità. Ed Noi non crediamo nelle mento all'opera poetic~ ~i poetica, _~i . una _P?sizione salsiccia; I sop_ressata [coSa. Il discorso di questo scrit- La critica è dunque per in questa prospettiva egli è v~utaz:ioni ~~solute. lnten– \"igolo sta in parte _a s1gm: critico-stihst1ca eme. alla detta in Calabr1al I spalla e tore. che con rara puntua- Ferdinando Yirdia espres- un critico attuale. polemico, diamo la critica come uno fica.re una ripe:azio°:e a1 quale Leo_netti :iene_ ~ede e prosciutto. con il sale giu- ma ogni settimana esamina sione di umanità e. poiché impegnato; ma non condi.- s!o~o dell'intelligenza um~– mancati riconosc1menh che mostra di ~ttenerv 1s 1 con sto J, e La follia,. (con la uno o più -libri appena ap- egli è uomo vivo e presente zionato dall'attualità e dal- na mtesa a ~empre_ meglio a questo scrittori: appartat~ scrupolo ed impegno. Nora di Ferrara nel discor- parsi nelle vetrine sopra- nella societa del nostro la polemica. come molti al- COlnl?rendere _m cord~ale_ c~l: e schivo si sarebbero dovuti In un e allegato> apparso so) Canzonette passate>, tutto con il desiderio di far- temp0, questa umanità si iri che ad un occhio super- '1oqu10 con 1 nostn s1mil.1 assegnare do. un pezzo. Al· al seguito di un gruppo di 1 • . cttive private,.. dove li intendere. è chiaro, sem- traduce anche in socialità. ficiale potrebbero sembrare la realtà della Poesia. E per meno tre sono state le occa- poesie (pubblicate su Offici- e n': e . 1 r ggio. aderi- ,plice um.ino. persuasi-va. Specialmente attento alla anche più aggiornali. questo ci sembra che il lin– sioni mancate dalla imper- na. novembre 1956), ora rac- persmo 1 mgua d- rt Sott~ alcuni aspetti Ferdi- evoluzione della narrativa La critica di Ferdinando guaggio di ~erdinando Vir– tetta organizzazione dei _pre- colte nel volume, lo s_tesso ~ce a.11:a.c rud ezza ~ ce e nando \iirdia rinnova la italiana, egli ha infatti con- Virdia è di interve-nto ma dia sia destinato ad assu– mi 'Ie_tt~rari. e ci rif~nam~ autore _dichiarav~ i'ordme o immagmi. ~a nd o c~sl _t_Tiod~ mi.gliore .l~zione ~i una il- dotto ogni sua analisi esa- anche di di.sta.eco, e q~esta '°'!~re _un'autorit_a .sempre all'edizione m?ndadon~a di la ragione dell intera rac- al verso d t~senrsi. d_mne Justre cnt1ca dell Ottocento. minando specialmente il ci sembra la sua qualita mi- pm evidente, .d1 . la_ dalle Li_nea della mta_ (la pm nu- colta: . . _ starsi ~el ~1scorso diretto, sopratutto frances~, la qua- raPJ?Orto fra ropera_ e la so- gliore, più sicura, per la P8:SSeggere ecc1~z1o_ru pole– tnta_ e ant.:>log1ca racco_lta e In questo ltbro ogn! sm· senza nnunc1are n~ppur~ ~· le era sorretta an_z1~tto dal cietà che la esprime, fra quale e destinata a rimane- miche che contr1bU:5C?no a po~t_1ca? e alle .succe~si_ve gola poesia, mentre p~o sta- le forme dialet!.ah-meridto- gusto, dalla sens1b~~1_tà,d~ l'opera e }a società della re anche di 1a dalle pagine turbare e_non a ch.ia ~1:e la ed1210~ ~on ampi ~aggi 10 • re a se con un senso intero. nali che qua e 1a appaiono senso della moralha e si quale essa fornisce positiva- del giornale che settimana!- cultura d1 una. comuru_ta. trodutt1v! del Bella.. e .del- ba il suo lu'.>go _dei:it_ro ~~ 8 far da contrappunto. preoccup8:va fondamenta!- mente o negativamente lo mente la ospita. Per questo 11 prem~o as: l'HOld4:rUn: tr_eC<:~as1omche struttura: che s1g~1f1ca c10 Risultati ·migliori Leonetti rne~te_ d1 _c_rear1: le. C"?n: specchio. E' un documento non of- segnato ~l n_ostro ~1co et le vane gmrie oi casa no- che sono ,·al'io a intendere . . . d 1 _ dizioni spmtuali mi-ghon :\Ia è molto importante fuscato dalle asprezze intel- trova sohdalt con am oltre stra si sono lasciate sfuggire. della realtà. E suppongo. e h_ coglie la_ o,•e 3 d~emo _ per raccostamento all'opera ril~are che questa socialità lettuali della contingenza. le ragioni dell'affetto. amareggiand•J, 9iù che lo mi sta soprattutto a cuor~, na 10 acq~Ieta e 10 1.~cer d'arte. della critica di Ferdinando una testimonianza illumina- GIOVA.~NI CALEXDOLI scrittore. i suoi amici ed che una unità vi sia: conti- ba e quasi rende punhcata Nel periodo fra le due------------------------------- estimatori. i quali sono an- nua: diff1;1sa. e pur .fondat~ la ste~ura del verso. che na- guerre. domin8:ti prim~ dal– dati aumentando di numero altnment1 che nell atto d1 sce st. ugualmente. dalla la critica estetica e p01 dal– ad ogni sua pubblicazione. una raccolta o canzoniere. rappresentazione realistica l'ermetismo. questa preoc- La recente assegnazione ~• ~ssa solo che mi ha dat_o dei sentimenti. ma certe ca- cupazione è andata_ ¾enta– del Marzotto sarà $ervita a mfme una <:ertn pace, n- ducità scompaiono, e scom· mente . ~ttenuand~_1._ ~e: cancellare i torti subiti in guardo al ~10_ tentare. una paiono anche il compiaci- tra?ass: 1:mpercett~b1h _si e precedenza? A,,rà avuto a~i nuov_a poesu.~. m ~a vicen- to. la CT'Jdezza. il giuo- arnva~1._ 1n alcuni c_~1 .. al occhi dell"interessato una si- da di volontà e di amarezza men. , . . _ t" . geroghhco. In quest timo mile veste riparatrice? cominciata _addi:ittu:a quat- c,o di sp~m. 1 . 1 recita l\•O. dopoguerra h8:nno avuto. la . ,.· ns"deria. tordici anm fa. e rifacendo l eccesso di:ilogico. che ne prevalenza pnma la rag10- Per noi, c;_e - 1 ~ 1 mero Je cose stesse che ave,·o pub- impaniano la struttura del ne sociale e quindi quella ~o P 8 :1e ~ a.~':nen:!.~do a blicate >. canto. stilistica. 11 processo è an- c e_ep~~~Yicazfone di Vigo- Ne La Cantica. Quindi. son Quando la voce si libera cora_in_corso e te~de ad una ff.1lil milione di Valdagno ~i<:!1-iarat_ip~j)O~lti e tenta- di certe volontarie str~zza- mediazione, che_ !1~~ a qu~: acquista un valore di gran t1n e u~1tan_,. dJ una e nuo. ture palemiche O si disan- sto...mom~~to s;. rivela tu lunga superiore. . ~t :;~ 18 cÌa 1 ~~~e~~~eda~;~~ cora da certe i?sisti!e situ_a- ta~:r<ii~:O::;~:ia ha se- L'altro libro di poeSia e esclusione dei modi del :tioni e volga~ita d el~qut~. guito questo succedersi di premiato ~l Mar~cto (con neorealismo>. ai quali si allora Leoneth s~ off:ire il correnti. mantenendo una un e selezione,._ di _5 oo.OOO contrapporrebbe il e motivo meglio della su:i mtelligent_e sostanziale pesizione di in– lire) è La Ca~ tcad_t 1 Fr~r interiore>. ovv~ro e ratten- capacita di poeta. e Il matti- dipendenza. che trovava ap– cesco ~ne t ti. e 1 • 0 1 n h~ tissima coordinazione della no,. e L'ingenuità>. e L'ini- punto la sua base nel gusto, ~ Speccbift~iin1:a:r/ 1 ~~ \ue- sensibi_lità esistenziale e del- zio:, e La distru7Jo~e ."· e La nella sensi~rl.i:à, nel sens~ mteso so . •m· frutti l'intelligenza concreta>, se- sera in guerra>, e Not >. e Il della moralità, ma da ogni st . 0 ';~~m~e;ie~ap~iiri~. tra condo e l'elabora~ione di una segreto,., e La \TOCedel pa- n~ova esperienza .ha .tratto f 1 ~ù n:,-e e singolari dei iciea generale atfme allo sto- dre,. stanno a dimostrarlo alimento pe~ _arncch1re l~ n~itri tempi. per intensità ricismo >. con conse~ente con la forza e la realtà d1 sua personali~. ~ f;:f re~. di accenti e concretezza di de~h·a~ioi:ie di . ui:ia lingu~ certi sentimenti da e dopo la d~~~e~~;P~~J 1 ~en~tr~t? 1 il linguaggio>. _ . ;av~v~:!~::.e insieme esat tempesta>. !uo eser~izio critico. Se ia Leonetti e c ~senh.no dt na- Sulla unitadetà concettua- ELIO F. ACCROCCA parola non fosse logorata scita, trentacinquenne. ma Pericle Panini: e Lotta di ratti il', re~tano un attimo indeci--e. Cor<itlio è_ il primo ad accorgersene. Si stacca da Semproma. Osten– ta una lieta sicurezza). CORNELIO _ ~~~m~~a~:~~L G1acchè $i deve pa:-tire meglio affrettarci. (Guarda Sempronia). - Adòio Livia ... SE~lPRO!\lA: - Addio. addio. ti rived:-ò presto ... (Cornelio esce a testa alta. seguito dalle guar– die Lh-ia Sempronia resta sola. Non vuol..1 abbandonarsi. Cainmina tesa. inquiesta _per la stanza. Giunge da,·anti al tavolo di C1cerone. sul quale è la spada di Cornelio. La p:-E~'lde,, la osserva. come un oggetto strano e prezioso. Ne è come af!ascinata. Dalla piazza sottostante scoppiano le p-ida della !olla). VOCI DELLA FOLLA: - EvvJva il console! - Viva Marco Tullio Cicerone! - A morte i traditori della patria! . VOCE CICEROXE: - Cittadini di Roma! Coloro che cospirarono conL-o la Repubblica non sono più! VOCI DELLA FOLLA: - Viva! Viva il console Cicerone! VOCE CICEROKE: . - Ed o:-a. o Romani. alle armi! Un esercito di faci– norosi. comandati da Sergio Catil",,a. minaccia le ,·ostre case. e la ,·ostra vita_ Anoienta!elo! Mo– strate che più d'ogni cosa al mondo ,·01 a,·ete a cuo,e la libertà e la sah·ezza della Repubblica! voc1 DELLA FOLLA: - Viva il console! - A morte Sergio Catilina! (Di lontano si odono tamburi. passi in cadenza di truppa in marcia che si avvicinano, Sem– pronia alza gli occhi. verso l'alto). SEMPRONlA: - Se di la c'è pace e silenzio.- Padre ... Padre. mi ascolti?... Dammi la tua forza. padre. e tendimi le braccia ... (Si uccide. Il rullo dei tamburi e il ritmo dJ marcia aumff1tano di intensita, mentre la scena si oscura lentamente. Durante i pochi attimi di buio i tamburi raggiungono il massimo d'in– tensita). VI QUADRO (L'aula del Senato. Quando la luce si rialza i tamburi scemano di intensità. Ora sono misti a grida della folla. L'aula del Senato. e deserta. Soltanto Cesare e Crasso òi spalle. guardano fuori di una 6n~stra. versq la strada da do,·e salgono le grida. il ritmo cadenzato dei tam– buri. il passo dei soldati). GRIDA DELLA FOLLA: - Viva! Viva le legioni vittoriose! - Vittoria! Vittoria! Largo ai vincitori! (Da destra entrano Quinto Catulo e Catone. felici. Come scorgono i due alla finestra. sa– pendoli di parte avversa. li provocano). QUINTO CATULO: - Avete uditO: la sorte dei Catilinari- Scompipiati. tagliati a pezzi. distrutti. Catilina e Mrolio morti sul campo. Non uno vivo dei nemici-. Niente pri– gionieri, nè durante il combattimento nè durante la tuga,_ Cosi periscano i nemici della Repubblica •.. (Da sinistra è entrato il vecchio Murena. che ha udito le ultime parole di Cahllo). MURENA: - '.\Iio figlio... avete notizie di mio figlio? Era nella corte pretoria di l\larco Petrejo ... CATULO: - Magnifica truppa. i maggiori artefici della vittoria-. (U vecchio 1'-Jurena esce a destra. costeroato. in ce.rea di notizie). CATONE (a Catulo): - Il Senato si radunerà oggi stesso pe~ onorare ,·incitori. (Catone e Catulo escono a sinistra. Da destra entrano Pisone e Muzio in uniforme da cam– pagna). CRASSO: - Notizie dal campo! ~fUZIO (ancora stordito): - Sono vivo. Soltanto questo so. Sono vivo. Ora ho fretta: devo vedere il ccnsole ... (Esce con lo stesso passo concitato eon cu1 è entrato). PlSONE: - La sua coorte è stata distrutta. Non ho mai visto battaglia più crudele. Ora giacciono mescolati. amici e nemici. e ognuno copre. morto, il ter– reno conquistato combattendo ... CRASSO: - E Catilina? PISONE: - Avanti a1 suoi. con la spada ancora in pugno; su– pino. gli occhi ancora spalaocati, che nessuna mano pie~a aveva chiuso ... Morto bene ... (Esce). CESARE: - Tanto buon sangue romano per rimandare la par– tita forse di un anno. forse anche di dieci... Non sanno che i lutti civili chiamano lutti... CRASSO: - Per ora noi abbiamo sopravvissuto ... CESARE: - E' tutto ciò che abbiamo fatto di buono in questa circostanza. (Allontanandosi dalla finestra dalla quale sal· gono ancora le grida di vittoria del popolo). - Andiamo. essi gridano troppo per una così in– certa "';ttoria ... Credo che ci incontreremo ancora noi due. in avvenire. Non hai paura? CRASSO: - ton sono di quelli che cadono facilmente. io._ L'hai visto ... CESARE: - lo vorrei soltanto cadere al momento giusto. Odio i sacrifici inutili. ie morti sprecate. Odio la vio-- 1mza in nome della giustizia. e la vendetta in nome della libertà. CRASSO: - Succede, da giovani. Col tempo ti passerà ... CESARE: - Può darsi. Infatti cerco la tua alleanza. A volte m'accade di avere delle idee. Ti rivedrò. Marco Licinio. A domani... (Gli porge le mani). CRASSO (gliele stringe): - A domani... (Crasso esce da sinistra. Cesare da destra. Dalla finestra giunge una nuova salva di applausi e di grida nell'au1a vuota del Senato). GIORGIO PROSPERI 1 Premi Ma.noU.O di selezione per il Teatro sono a:tati auegnati all4 commedia Né un uomo ne un soldo di Ghigo De Chiara e alla commedia L'occasione di Dino Terra.

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