la Fiera Letteraria - XIII - n. 49 - 7 dicembre 1958

Pag. 6 Troppa confusione Non per prendermela an– ch'io con il Proto. ma per non essere a mia volta frain– tesa. sono costretta a rettifi– care. tra i molti, almeno al– cuni gravi errori del mio ar– ticolo del 30 novembre. Nel pezzo su Beppe Guzzi: 1) ruminasi sta per lumi· nasi; 2) gustosa confusione sta per gusfosa composizione; ) rigorosi valori. spa..::iali s.ta per dei rigorosi valori :rpaziali. Nel pezzo su Eva Fisch~.r: 1) con funzione scolasuca sta per con funzione pia.stie~. Che la composizione sia di– ventata confusione, e che la funzione plastica sia degene– rata in funzione scola stica, è un po' imperdonabile: alme.no da pà.rte delle mie vittime In· volontarie. LORENZA TRUCCHI LA FIERA LETTERARIA Scaffale vecchio enuovo: UN UOMO DISGUSTATO A case senza volto Le folgori 5'incrostano sui muri. Lance azzurre scarmigliate Annuiscono in eterno. Sguaiata la prudenza Cuor dei gangheri Cadde riversa e lo spinone Ringhiando s'addentò avido la coda. Sparite le galline dentro il macero Afoso a la pineta delPestate, bolsa Discese Ja cavalla al 15uazzodelle nuvole Guardinghe sul piazzale ~enza vento E un'orchidea mal,vagla sghignazzò sul filo D'un torrenziale equinozio senza sole. La faina si specchiò a un obolo d'azzurro Giù dai sentieri gialli Con suoni d'amaranto. ATTILIO ANTONI~O * fii' JIAIUNO P .UUJJN'l'I ., Via. Sistina,. (quadro del pittore-Libraio Luciano Tastaldi) Domenica i dicembre 1958 La mamma di GaHo Apprrndiamo con vico dolore la ,comparaa, av-ve– nuta il me.'fe ,cor,,o a sa· ll'rn.1;1. ril'lla mamma del poeta Alfon,o Garto, Er– minia Albiro,a. Sappia.mo quanto queata perdita, per l'amico Al– fontto, sia i:rrepara.~ite. Queat'uomo, cosi aigni/lCa– tivo P incam.biabile nella notttra verità. letteraria, <>ppurp cori gMteroaamen– tl' portato a diuipar-'~i e o non aver mai nulla di prnprio, cosi inclemente e intimnmf"11tc inttoddi$/atto nf"llf' situazioni fe-rme e stabili di i,ita. at:f't:a. in ,ua madrf', a. Salerno, un punto luce a cui ,apersi riferirr con 1icurezza. Era un affetto ve-ramente .te· reno r fermo nella .su.n tormenroM e.ri1ten.:a. E a Salerno, Gatto tornava ogni anno a rivedere sua madre, ed era un ritorno ali.I" memorie, all'origine. Ora, tutto que,to è 1pa– rito Giunga, e pur neUa. con– Jtapevole::w di un male ir– rim('(fiabile, la noatra sin– rera e commona. coruo!a.– z-ione all'amico . Vetrinetta diVladimiro Cajol « Tradizione ei venzione nPietro Aretino»

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