la Fiera Letteraria - XIII - n. 49 - 7 dicembre 1958

Domenica 7 dicembre 1958 LA FIERA LETTERARIA Lalezionedi Giotto * di 1 1 AL13iRIO 1'IAR1Aì\'I AL PALAZZO CARIGNA O DI TORI O * Pittori polacchi * di GUIDO PEROCCO Pag. 7 .2 .. linee italiane per tutto il mondo -~~- Gruppo Finmare T A L A NORD. SUO E CENTRO AMERICA NORD SUO PACIFICO LLOYD TRIESTINO INDIA. PAKISTAN • ESTREMO ORIENTE· AUSTRALIA SUO AFRICA • AFRICA ORIENTALE E OCCIDENTALE ADRIATICA EGITTO. LIBANO. OftECtA • CIPRO TURCHIA. ISRAELE• SIRIA• MAR NERO T R R E N A SICILIA • SARDEGNA • CORSICA • MALTA • LIBIA TUNISI • MARSIGLIA • SPAGNA • NORD EUROPA UFFICI E AGENZIE OVUNQUE ~ 0 ARTISTI DI IERI E DI OGGI * Pollock e il caos * di .HA.RINO PIAZZOLLA. Quasi tutti gLi artiati della nostra epoca, Quando 110n .sono atatt addirittura mediocri, hanno per lo me– no covato una sorta di rabbia distruttiva, un furo re di scomporre fino all'o,session.e L'a:rte per ritrova.re il fondo di se stesri e le ragioni di una ori gina.Htà a • .1oluta, che è poi tutta la vita segreta del mondo mo– derno riflessa nella coscienza di chi vive e crea.. In pittura, soprattutto, abbiamo avuto il ,uccedersi di ricerche su ricerche: l'ambizione di arricchire la spirft-ualitd dell'uomo di emozioni nuove, di avven– ture straordinarie, che a volte ci hanno stupito per la loro intema potenza inventiva, a volte, invece, ci han– no lasciati dubbiosi suU'autenticitd della ricerca stes– ia e del valore in sé delle opel"c. Non sempre, da queste scuole, qua!i tutte condl.zionate da un profondo senso critico e da un'interna dialettica che ha. avuto e ha tutfora la finalità di liberare l'uomo da ogn.i incrostazione confomiistica, è venuta fuori quella tu.ce che si cercava con tanto accanimento polemic o e creativo. lUuminato da.Ua più moderna cultura plastica di Europa, ma sospinto dal s-uo demone a scavare nel– L'arte con la furia di un ossesso, è stato senza alcun dubbio Jakson Pallock. Per questo artista americano, elementare e complesso nella sua inquietudine, la pit– tura si aggroviglia per poi bruciare nel suo elemento oriQ,inario: la •materia. Pollock, infatti, non vede che il colore, non sente che lo squillo dei colori: vive e si avviluppa nel ritmo del colore, ma per rlmanervi impiaLiato, compiaciuto fino all'osses3ione dalle infinite possibilità che ha la materia di esistere e di. di.sfarsi in un caos abbaglian– te. Vedendo i quadri di PoUock, si è tentati di pensare a un barbaro Che, non potendo attingere vigore da una ordinata e costruttiva vita spirituale, si immerge completamente in una sorda e sotterranea nevrosi per poi liberar!i dall'incubo puntando violentemente suU'origina-rio grumo cromatico, che auorbe tempo e spazio in una sorta di giuoc o, ma di un aiuoco che è serio per la sua elementare, qua.si onirica invenzione d'un universo senza nessi e archite tture. La sua pittura si avviluppa a flutti e può conti– nuare all'infinito, racchiudendo in sé, nella selva fitta di macchie e tinee abbandonate suUa tela, le zone d'ombra di un uomo che si vuol sentire esistere nella ·materia, nei labirinti della parte colorata: in quella elemento innocente e discontinuo che è l'arbitrio della materia, umanizzata soltanto dalla drammaticità con cui U pittore crede nel destino delta pittura abban– donata alla sua casuale tibertà. Ma questa libertà non si risolve in forme concluse, non si sollèva sul piano della creazione, ma tende invece a una sorta di ritmo vegetale, tende a liberare it pi.ttore dal suo delirio, immergendolo nelle infinite passibìlitd ritmiche e pla– stiche dei colori, inte!i ormai come realtd assoluta. Ma nei quadri di Pollock, anche il ritmo non è espres– sione di un mondo, figurativo o (Ultratto che sia, ma si presenta quasi carnoso, gonfio di ossessionante mania cromatica fino a perdersi in se stesso, privo ....-dluna autentica vibrazione ideativa: un ritmo desti– nato a sfasciarsi senza ntai suggerirci una profonda emozione. Si è parlato di esperienze dell'inconscio, di automatismo, di messaggio capace di rivoluzionare la pittura moderna. Pollock, in realtd, non rivoluziona affatto, ·ma riconduce la pittura ad uno dei suoi ele– menti; e in questo solo elemento egU si sbizzarrisce colla furia patetica di un inva.sato. Con l'automatis-mo applicato anche alla pittura non si fa più arte, ma si lascia il documento umano, cioè quella fantastica e remota paura che sente l'uomo di avventurarsi nel– l'universo dello spirito, U Quale poi si risolve sempre; e per destino rivolu...-iona, in senso dialettico e -reale, anche l'arte: bruciando l'elemento procreatore cioè t'impulso. ' Pollock tratta il colore con la passione del pri– mitivo e la immagina.:;ione libera del fanciullo, ripor– tandolo verso un caos che suggestiona e, con abbagli e ghirigori, accenna a delle forme che lì per li stu– piscono, come certe frasi o paesaggi 'ci stupiscono quando s-iamo sotto l'influsso del delirio o del sogno ma clte in realtà vivono una loro vita effimera accen: nando con violenza indimenticabile al mondo senza mai afferrarlo, senza chiuderlo, senza nem~o de– formarlo. I quadri di PoUock non rivelano il tempe– ramento di un autentico pittore, ma documentano in modo unico e a volte .!orprendente, quel che la pittlira diventa quando l'uomo non la soUeva stù piano del– l'arte. Poltock Ila toccato H fondo dell'esistenza plt– torn:a; ::ii e ri<lotto a C0H.)'.U111are bl.:.:a.rramente il co-

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